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nota 85/03 del 15-05-03
CULTURA
15 maggio 2003.
Erri De Luca:
è uscito in questi giorni il nuovo libro dello scrittore napoletano
dall'enigmatico titolo
Il contrario di uno. 18 racconti e un poemetto in versi tra
cui «racconti [che] riguardano un po' storie di montagna, perché in
montagna il numero due è il migliore: una cordata a due è quella che
va più svelta ed è la più efficace...» come si legge nella
breve intervista riportata nel sito dell'editore Feltrinelli.
Per un'anticipazione del libro leggete la
scheda libro Feltrinelli, mentre per una nostra recensione ci sarà
da aspettare ancora un po' di tempo.
Annuario CAAI: il classico
Annuario del Club Alpino Accademico Italiano, l'importante
pubblicazione periodica che per contenuti, cultura e informazioni dal
mondo dell'alpinismo è da molti anni un punto di riferimento e di
confronto per gli alpinisti italiani e non solo, dopo aver avuto un
anno di pausa per l'avvicendamento della redazione (il testimone passa
dalla storica cordata Giovanni Rossi e Carlo Ramella ai
"giovani" Mauro Penasa e Manrico Dell'Agnola) ritorna
all'attenzione dei lettori con veste grafica e formato nettamente
diversi. I contenuti, a parte le classiche rubriche inerenti la vita
sociale del Club, sono ora divisi nelle nuove sezioni MOMENTI,
PENSIERI, RICORDI, NUMERI - DI ALPINISMO. Groenlandia, Himalaya,
Tirich Mir, Mount Kenya, Su Alto, Georges Livanos, Gianni Calcagno,
Sassolungo, Giorgio Rosenkrantz, riflessioni, materiali, scale delle
difficoltà e cronache alpinistiche sono tra gli argomenti del nuovo
numero (251 pp. 14x21). Per maggiori informazioni entrate nella
pagina Annuario del CAAI e per riceverlo in breve tempo (12
euro + spese di spedizione) fate richiesta cliccando
qui.
INTRAISASS
15 maggio 2003.
I Fotografi di
intraisass:
«Parco Nazionale del Gran Paradiso. Valsavarenche. La Basej dal lago
Rosset. Sullo sfondo il gruppo del Carro con la Grande Aiguille Rousse.
Exakta 66-II con obiettivo Schneider Xenotar 80 mm f/2,8. Filtro
arancio. Pellicola Agfa Scala 200» - la
nuova foto di Michele
Vacchiano per la copertina di intraisass.
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nota 84/03 del 14-05-03
INTRAISASS
14 maggio 2003.
Recensioni storiche:
«Charles Gos nasce a Ginevra nel 1885, verso la fine di un
secolo in cui chi andava in montagna raramente lo faceva per diletto.
Fortunatamente Gos è di nobile schiatta e in casa si respira aria di
montagna [...]; è ufficiale dell'esercito svizzero ma, al posto delle
frequentazioni salottiere, il suo tempo libero è dedicato alla
montagna. Alpinista esteta ed esplorativo è un "senza guida" ovvero fa
parte di quello sparuto gruppo di alpinisti che agli inizi del 1900
salgono le montagne senza l'ausilio di una guida, comportamento
considerato all'epoca perlomeno stravagante, quando non censurato
severamente come irrispettoso dell'etica dell'alpinismo. [...].
La notte dei Drus è
l'avventura di un inglese zoppo e alle prime armi, Doug, [...] e di un
compagno più esperto, il medesimo Charles. Entrambi si lanciano con
entusiasmo nella prima traversata dei Drus che finisce,
inevitabilmente, in un bivacco. Il bivacco di Gos non è il bivacco
descritto usualmente sui testi alpini, ancoraggi, tende, fornello e
neve che fonde, vento che scuote la tenda ecc. ecc.; è più la storia
di un bivacco interiore che si popola, nei sogni dei protagonisti, di
scrittori, Madonne, ballerine...» - ritorna Giovanni Busato con
una nuova recensione
storica. Un vero e proprio assaggio - con brevi estratti - del
celebre libro di Charles Gos,
La notte dei Drus,
ambientato sul Monte Bianco.
CULTURA
14 maggio 2003.
Valmadrera:
con due giorni di anticipo vi segnaliamo una serata che si preannuncia
singolarissima tanto quanto lo è il protagonista, Ivan Guerini.
Venerdì 16 maggio, alle ore 21, nella sala del Centro Culturale "Fatebenefratelli"
di Valmadrera, il «ricercatore esplorativo» milanese, come ama
definirsi colui che ai più è conosciuto come «il profeta della Val di
Mello», terrà una conferenza con diapositive in cui racconterà dieci
anni di alpinismo esplorativo nelle Alpi Centrali, dalla Val di Mello
ad altre zone meno conosciute. La serata è organizzata dalla locale
sezione del CAI e dalla scuola di alpinismo "Attilio e Piero Piacco"
e, conoscendo la traboccante ricerca di Ivan, assolutamente da
non perdere. Con l'occasione segnaliamo l'ultimo libro di Guerini,
Val Grande - mondo segreto di rocce e piante, pubblicato da
Alberti Libraio Editore nel 1999.
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nota 83/03 del 13-05-03
ALPINISMO
13 maggio 2003.
Himalaya:
nonostante le condizioni avverse che hanno fatto retrocedere molte
spedizioni sull'Everest, sabato 10 maggio una spedizione
giapponese è riuscita a raggiungere la cima del vicino Lhotse
(8516 m) con cinque alpinisti e tre sherpa lungo la parete Ovest.
Da segnalare Jean Christophe Lafaille impegnato sulla via
normale del Dhaulagiri (attualmente è dato verso il campo 3,
7400 m), quasi un'anticipazione dei due Ottomila per vie nuove che si
appresterà ad affrontare nella stagione di mezzo in Karakoram.
Ma il vero alpinismo, lontano dall'occhio indiscreto e livellatore
delle spedizioni commerciali, si sta facendo sul Nuptse Est. I
kazaki Valery
Babanov e Vladimir Suviga sono stati respinti ancora una
volta (v. nota 79/03) da vento e temperature
molto rigide quando avevano raggiunto, nella giornata di sabato 10
maggio, quota 7450 metri. Rammentiamo che la vetta raggiunge i 7804
metri. Kammerlander e compagni nel frattempo si sono dati da
fare installando due tende nel punto in cui gli itinerari s'incrociano
a 6900 metri. I kazaki ritenteranno il 15 maggio.
INTERNET
13 maggio 2003.
Alpinia.net:
in attesa di comunicarvi i nuovi autori di intraisass2
vi sottoponiamo la
recente
recensione su intraisass1
del professore genovese Filippo Zolezzi, esperto di letteratura
di montagna e
infaticabile recensore per conto di
Alpinia.net,
il portale verticale sulla montagna, anzi di «Cose di Montagna a
360°». Per chi non conoscesse ancora
Alpinia.net lo
invitiamo subito a entrare nel
sito. La
struttura molto semplice, divisa per sezioni tematiche, permette una
facile e veloce navigazione. «Alpinia.net:
una finestra sul mondo della montagna. Per informarsi ed informare,
per conoscere e prevenire» recita la filosofia di un portale
«costruito da donne e uomini di montagna». Dalla sua presentazione
leggiamo: «Alpinia.net
non nasconde una spiccata simpatia per le cose genuine e predilige chi
si muove sulle montagne con leggerezza, con rispetto per le cose di
montagna e per le opinioni ed i comportamenti degli altri, con
intenzioni pacifiche verso l'ambiente e con una onesta sensibilità
verso un concreto sviluppo sostenibile della Montagna». In somma,
non solo un ottimo punto di partenza per navigare la montagna in rete
ma anche un contenitore di utili e meditati approfondimenti.
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nota 82/03 del 12-05-03
ALPINISMO
12 maggio 2003.
Himalaya:
ci spostiamo sulla terza montagna della Terra, I cinque tesori
della grande neve, il Kanchenjunga, che con i suoi 8586
metri è il colosso himalayano più a sud e a est dell'intera catena,
posizione che lo rende più vulnerabile agli effetti del monsone e lo
ha reso celebre per le valanghe. In questi giorni è impegnata sulla
via normale (percorsa dagli inglesi J. Brown e G. Band, 1955) una
spedizione italo-spagnola composta da Mario Merelli, Silvio
Mondinelli, Christian Kuntner e Carlos Pauner.
Nonostante il maltempo i quattro alpinisti si erano portati già molto
in alto sulla montagna, installando il Campo 3 a 7700 metri, e nella
giornata di sabato si stavano preparando per un tentativo alla vetta.
Purtroppo i forti venti hanno ritardato la partenza, quindi il
persistere di condizioni sfavorevoli con l'arrivo di nuova neve ha
fatto retrocedere il quartetto al Campo Base.
CULTURA
12 maggio 2003.
Utah (USA):
riportiamo gli estremi di una storia che ha dell'inverosimile ma che è
straordinariamente vera e che farà torcere le budella a molti dei
nostri lettori che avranno il coraggio di leggere i dettagli
nell'articolo in inglese:
Climber tells how he cut off arm with pocketknife. In breve, una
quindicina di giorni fa, l'esperto arrampicatore Aron Ralston
se ne andava tranquillamente ad arrampicare in solitaria su e giù per
le pareti del Canyonlands National Park. Nel mentre saliva una
delle numerose vie, un enorme masso di circa 450 chilogrammi su cui
stava arrampicando gli è rotolato addosso, lasciandolo bloccato con
l'avambraccio. Questo è niente se consideriamo che lo scalatore è
stato per quattro giorni in balia di dolori, pensieri, ipotesi sulla
sua imminente morte nel bel mezzo di un canyon dove presto sarebbe
arrivata un'ondata di piena, consueta nella stagione delle piogge. Il
quinto giorno è stato il giorno fatidico. Dopo aver meditato
sull'unica via di salvezza, affilato volontà, coraggio e un misero e
consunto coltellino milleusi, il malcapitato si è lentamente, carne
dopo carne, osso dopo osso, pelle dopo pelle, amputato l'avambraccio.
Infine, più morto che vivo, è strisciato fino al primo punto di
ancoraggio per calarsi con una corda doppia da 18 metri. Lo
aspettavano altri 10 interminabili chilometri sul fondo del canyon
prima di essere soccorso da escursionisti di passaggio. Aron
Ralston è stato dimesso dall'ospedale in questo weekend.
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nota 81/03 del 09-05-03
ALPINISMO
9 maggio 2003.
Sepu Kangri:
«Sebbene l'ascensione sia finita, l'avventura no. Dopo una notte al
Campo 1, il team scende al Campo Base per un riposo che durerà tre
giorni di bufera...» - Un altro obiettivo aspetta gli amici del
Sepu Kangri (v. nota
64/03) nell'ultimo
epidsodio del diario a posteriori pubblicato su
www.climbsepu.com. Mark
Newcomb, esperto sci-alpinista, e compagni vorrebbero salire e
discendere una cima secondaria, il Lhallum Tamcho (6621 m), ma
una pericolosa valanga ostacola il cammino. Entrate in
HEADING HOME per accedere al sesto e ultimo episodio della
spedizione americana.
INTRAISASS
9 maggio 2003.
Pagine Extra:
da oggi è attivo l'ARCHIVIO
PAGINE EXTRA INTRAISASS (accessibile dalle strisce principali di
copertina), la nuova pagina dove raccoglieremo reportage, schede nuovi
itinerari, schede guide-libri e molto altro sparso tra gli appunti
extra redatti dalla nostra redazione e che molti lettori ci hanno
invitato a rendere più visibili. Ovviamente la pagina è perfettibile e
dà la precedenza agli articoli più recenti.
CULTURA
9 maggio 2003.
Trento:
articolo con intervista molto interessante apparso oggi sulla pagina
della cultura del quotidiano Alto Adige: IN
VETTA, dove osa il superuomo. Michel Mestre: «Montagna e fascismo, un
rapporto sottovalutato».
Alpinismo. Esperti a confronto a Trento per una storia inedita.
"Abbiamo già iniziato a lavorare per il prossimo Filmfestival della
montagna. Non vogliamo più trovarci a doverlo preparare, come quest'anno
- e non si poteva fare diversamente - in quattro mesi. E a proposito
di montagna, lasciatemi dire una cosa sul 2002, anno internazionale
della montagna: è stato solo l'anno delle chiacchiere". Italo
Zandonella Callegher, presidente del Filmfestival, saluta così "In
vetta!", il convegno internazionale di tre giorni iniziato ieri a
Sardagna di Trento ed organizzato da Museo storico, Università e
Provincia.
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nota 80/03 del 08-05-03
ALPINISMO
8 maggio 2003.
Ortles-Cevedale:
il forte sci-alpinista di Uzza, Valfurva, Marco Confortola è
riuscito nella difficile impresa di discendere la parete Nord
dell'Ortles con gli sci. Alcuni dettagli su
Discesa dell'Ortles... con gli sci (Il Giorno). Grande
supporto di amici e collaboratori durante l'impresa (purtroppo anche
un elicottero per arrivare alla base della parete). Un prologo della
discesa dell'Ortles è stata la discesa della parete Nord-est
del Tresero (v.
SCI
ESTREMO: SFIDA AL TRESERO su Sciare Mag).
INTRAISASS
8 maggio 2003.
Recensioni letterarie:
«Quanti sono i libri di viaggi in Nepal? Quante centinaia di
descrizioni di trekking, marce di avvicinamento, traversate dell'Himalaya
abbiamo letto, in decenni di frequentazione con la letteratura di
montagna? [...] E invece, questo libro, fin dall'inizio, ci ha
sorpreso. Anche il titolo, se ci pensate, è un po' strano. Quei
sentieri vengono individuati non perché appartenenti a una vallata, a
un massiccio montuoso, a una regione, ma vengono attribuiti agli
uomini, riconosciuti di diritto a coloro che li hanno scavati e
vissuti nei millenni, collocati in una dimensione umana, più che
geografica o naturalistica» - nella
recensione di Flavio Faoro
il libro Sui sentieri dei
portatori himalayani di Vittorino Mason.
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nota 79/03 del 07-05-03
ALPINISMO
7 maggio 2003.
Nuptse Est:
il brutto tempo di questi giorni ha fermato Valery
Babanov e Vladimir Suviga nei loro ripetuti tentativi alla
vetta. Partiti nella notte tra il l'1 e il 2 maggio una forte nevicata
con conseguente pericolo di valanghe ha costretto i due alpinisti a
ritornare sui loro passi dopo aver raggiunto quota 6400 metri. Il 3 e
il 4 maggio stessa storia: partenza, nevicata e ritirata. Non abbiamo
ancora notizie del tentativo attualmente in corso, ma sembra l'ultimo
prima di una forte nevicata attesa domani secondo il bollettino
meteorologico a disposizione dei kazaki. Nel frattempo pure Hans Kammerlander
e compagni hanno dato inizio ai lavori mirando, per rispetto degli
alpinisti già impegnati, all'itinerario che respinse la primavera
scorsa Barry Blanchard, Steve House, Stephen Koch
e Marko Prezelj a 7250 metri. La quota fu raggiunta in stile
alpino per una linea più a sinistra di quella scelta da Babanov e
Suviga.
RASSEGNA STAMPA
7 maggio 2003.
Soccorso Alpino:
Morti in montagna aumentati del 63 per cento - Tragico bilancio
annuale del Soccorso alpino: La causa prima è la leggerezza. Sul
Corriere delle Alpi le parole del capodelegazione bellunese
Fabio Bristot: «Miliardi e fanno qualche esercitazione all'anno
come un'allegra confraternita. Non voglio fare polemiche ma noi
abbiamo cinque stazioni senza una jeep... » riferendosi alla
Protezione Civile e ai mezzi distribuiti in modo non equo dal
dipartimento regionale.
Mauro Corona:
esce questa settimana il nuovo libro dell'alpinista-scrittore-scultore
di Erto, «Nel legno e nella pietra», edito da Mondadori.
CORONA: LEZIONI DI VITA Storie di cattivi e buoni maestri nei duri
anni giovanili a Erto (su Alto Adige, intervista
di Augusto Golin).
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nota 78/03 del 06-05-03
ALPINISMO
6 maggio 2003.
Himalaya:
riprendiamo i nostri aggiornamenti himalayani soffermandoci brevemente
su alcuni aspetti del grande assembramento ai piedi dell'Everest.
Dal punto di vista alpinistico, storicamente, infatti niente di nuovo,
a parte un tentativo sulla Est probabilmente neppure cominciato (v.
nota 69/03). In questi primi giorni di maggio la
montagna è stata soggetta a fortissimi venti, non solo in quota, ma
anche ai campi base avanzati, specie sul versante Nord dove molte
tende sono state spazzate via dal Colle (7015 m). La stessa sorte per
chi aveva installato il Campo 2, con grande anticipo, a 7900 metri.
Completamente distrutto dai jets stream. Le tre spedizioni con
italiani impegnate sui fianchi dell'Everest non hanno perciò fatto
grandi progressi. A Nord si è pensato addirittura di retrocedere il
Campo Base Avanzato alla Gasthaus del Monastero Rongbuk (5000
m) per permettere un migliore recupero degli alpinisti e sottrarsi
alle bufere di vento. La notizia più curiosa che sta girando in queste
ore per la rete parla invece di uno sciopero del gruppo di sherpa
assegnato alla Russian Adventure Team, un gruppo di alpinisti
che ha come obiettivo le Seven Summits. C'è poco da dire e
molto su cui riflettere: sembra che il motivo dello sciopero e del
rientro anticipato degli sherpa risieda nell'eccessivo materiale dato
in carico da portare per ogni sherpa al Colle Nord, 18 kg di bombole
di ossigeno da trasportare fino a oltre 7000 metri. Gli sherpa si sono
rifiutati di portare un carico così pesante, nonostante il loro
contratto prevedesse 20kg-for-man, proponendo al massimo 11 kg
(ossia 3 bombole di ossigeno). Non si sa se ci sia in gioco denaro
contro prestazioni, sicuramente i russi pensavano di ossigenarsi anche
i capelli, auspichiamo tuttavia che la motivazione profonda degli
sherpa nasca dal loro fermo rifiuto ad essere relegati a bestie da
soma. I chilogrammi infatti non sono caramelle, seppure spesso gli
alpinisti nei loro racconti li trattano come tali, specie a quelle
quote. Provate per diletto a mettervi in spalla uno zaino di 18 kg (o
meglio la tradizionale bombola di gas propano/butano piena) e
partite alla volta della più classica delle vostre escursioni con
almeno 500 metri di dislivello. Se non vi prendono per asini (o muli),
certamente per matti.
MEDICINA
6 maggio 2003.
Passo Pordoi:
nel comunicato culturale
il programma del X° CORSO DI AGGIORNAMENTO PER MEDICI
DI TREKKING E SPEDIZIONI organizzato dal CAI - Commissione Centrale
Medica previsto per le giornate del 14 e 15 giugno presso il
Centro di Formazione per la montagna "Bruno Crepaz" al Passo del
Pordoi.
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nota 77/03 del 05-05-03
CULTURA
5 maggio 2003.
Trento:
nell'ultimo comunicato stampa del
Filmfestival i vincitori e i verbali della Giuria
internazionale e della Giuria premi speciali.
INTRAISASS
5 maggio 2003.
In attesa di leggere l'ultimo comunicato stampa
del
Filmfestival della Montagna "Città di Trento" che ha
visto trionfare l'alpinista basco Alberto Inurrategi con il
film «Your Himalayas» (Gran Premio Città di Trento - Genziana d'Oro
per il miglior film della 51ª edizione), il trentino Ermanno
Salvaterra con «Pensieri nel vento» (Genziana d'Oro per il miglior
film di alpinismo) e l'austriaco Jo Baier con «Schwabenkinder»
(Premio Città di Bolzano - Genziana d'oro per il miglior film di
montagna ), in attesa di farvi leggere i verbali della giuria vi
abbiamo preparato un
racconto-reportage dietro le quinte. Entrate in
Un Festival d'incontri, troverete
immagini e parole inedite sul Filmfestival, un inconsueto e notturno
reportage per «condividere i percorsi di un viaggio culturale che
inevitabilmente, nel bene e nel male, solo la rassegna trentina
permette di fare, anche al più disincantato e irriverente degli
alpinisti». Insomma, abbiate pazienza, è stato scritto di notte,
questa povera e calda notte. E ce n'è per tutti, alpinisti,
giornalisti, amici e nemici, assenti e presenti, ritratti o
dimenticati tra
righe e immagini estemporanee.
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nota 76/03 del 30-04-03
INTRAISASS
30 aprile 2003.
Mohole a lezione di arrampicata di
Natalino Russo.
Nuova entrata nella sezione SPECIAL - ALPINISMO ANTE LITTERAM.
«Da qualche tempo la vita era piuttosto noiosa, il tran-tran cittadino
aveva fatto dimenticare al signor Mohole l'esistenza di spazi aperti,
lo stava alienando lentamente, al punto da inchiodarlo in casa e non
lasciarlo uscire se non per fare la spesa, piombato nella lettura e
niente più, arroccato in quella fortezza del pensiero, ultimo baluardo
di se stesso. Così quella domenica aveva accettato l'invito di un
amico, andare ad arrampicare, che cosa balorda alla sua età,
scricchiolante di apatia, ma la noia era troppa, ed era andato» - così
inizia la vicenda verticale di Mohole, personaggio emerso dalla fine
vena letteraria del nostro nuovo autore campano, Natalino Russo,
presidente della Federazione Speleologica Campana, naturalista e
viaggiatore, appassionato e studioso di grotte e carsismo. Un
manifesto omaggio a Italo Calvino.
CULTURA
30 aprile 2003.
Trento:
prima di partire per Trento per assistere al rush finale del
Filmfestival riportiamo il
comunicato stampa della
premiazione del 32° PREMIO ITAS DEL LIBRO DI MONTAGNA e invitiamo i
nostri lettori interessati a seguire gli sviluppi dell'importante
rassegna culturale trentina ad entrare nel sito
del
Filmfestival della Montagna "Città di Trento". Da parte nostra
saremo presenti nei giorni 1 2 e 3 maggio (reperibili al 333/2323200
per chi volesse informazioni dirette e anticipazioni sull'incombente
intraisass2)
per cercare di portarvi al nostro ritorno qualche impressione a caldo
e un dietro le quinte della 51a edizione.
L'appuntamento è quindi per la settimana prossima. Inizia il mese di
maggio e avremo un bel da fare per sbrogliare il groviglio di idee,
intenzioni e notizie che ci arrivano dalle spedizioni himalayane.
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nota 75/03 del 29-04-03
ALPINISMO
29 aprile 2003.
Nuptse Est:
forti venti stanno ritardando la partenza di Valery
Babanov e Vladimir Suviga per il tentativo finale alla
vetta. Gli alpinisti vengono da un meritato, seppur breve e ora
forzato, periodo di riposo dopo 5 giorni passati ininterrottamente in
parete (4 bivacchi a 6200 e 6700 metri con una puntata di
acclimitazione a 6850 metri). Nel frattempo sono arrivati al Campo
Base del Nuptse Hans Kammerlander e compagni (v. nota
69/03).
INTRAISASS
29 aprile 2003.
Recensioni
cinematografiche:
per meglio conoscere gli alpinisti russi e sottolineare certi
straordinari aspetti del loro alpinismo leggiamo la
nuova recensione di Mauro
Mazzetti:«...Basta guardare negli occhi questi ex ingegneri,
questi ex biologi e questi ex tecnici dell'ex Unione Sovietica per
capire il perché. Non è mai facile reinventarsi un lavoro,
ricostruirsi un avvenire, riproporsi degli obiettivi... Ecco allora
che questi "ex" si rivolgono alla montagna e si dedicano ad attività
alternative: non guide, ma istruttori di alpinismo, come vuole il
sempre rigido protocollo russo, ché i capitalisti occidentali devono
imparare, non essere condotti sulle vette. Viene infatti chiaramente
detto da un grande alpinista sovietico, ora responsabile del campo
base nella regione del Tien Shan ed organizzatore di spedizioni, che i
clienti venuti dall'ovest non hanno preparazione tecnica, né specifica
né fisica. Mai la grande madre Russia avrebbe permesso ai suoi figli
di scalare un settemila difficile senza prima aver conseguito un
adeguato e progressivo curriculum alpinistico; mai sarebbe stato
possibile saltare i gradi intermedi nella maturazione di una
necessaria esperienza, bruciando le tappe in maniera scriteriata...» -
ovverosia
L'echo
du Tien Shan di K-Soul Cherix.
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nota 74/03 del 28-04-03
CULTURA
28 aprile 2003.
Trento:
il cinquantenne polacco Zbigniew Tumidajewwicz si è aggiudicato
con UN'ESTATE A CHAMONIX (v.
nostra recensione), il CARDO D'ORO del 32° PREMIO ITAS DEL LIBRO
DI MONTAGNA assegnato all'unanimità da tutta la Giuria presieduta da
Mario Rigoni Stern. Nel
comunicato stampa i
dettagli e gli altri vincitori. Il premio s'inserisce nell'ampio
contesto della 51a edizione del
Filmfestival della
Montagna "Città di Trento", la più antica rassegna mondiale di
cinema di alpinismo ed esplorazione, inaugurata ufficialmente ieri.
71 le opere in concorso provenienti da 29 paesi, 11 i film nella
sezione "fiction", 4 le sezioni informative, 3 le retrospettive. Per
conoscere i primi sviluppi del Festival e gli eventi correlati entrate
nei comunicati stampa.
Svizzera:
un doveroso ricordo del grande geologo Toni Hagen, morto
recentemente a Lenzerheide, sulle pagine di Swissinfo:
Toni Hagen tra le Alpi e l'Himalaya. Fu tra i primi grandi
esploratori del Nepal, percorrendo a piedi migliaia di
chilometri e disegnando regioni mai cartografate. Esemplare la sua
dedizione per lo sviluppo de paesi himalayani, condensata
nell'epigramma: «Lavoro non elemosina».
Stati Uniti:
una curiosa e indecifrabile vicenda ha portato recentemente alla
ribalta Jonathan Thesenga, uno dei più anziani redattori della
rivista americana Climbing Magazine. L'estate scorsa è stato
colto in flagrante con un compagno mentre appiccava fuoco con una
bombola di gas dentro al Joshua Tree National Park. Processato,
dichiaratosi colpevole senza rimorsi e senza difendersi, è stato
licenziato in questi giorni dalla dirigenza del celebre magazine. Leggete
Climbing Editor Sacked for Blaze.
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nota 73/03 del XX-04-03
INTRAISASS
Pasqua 2003.
Ritratti d'alpinismo:
«Lasciamo il colle con un balzo
leggero e in volo, senza timore ma silenziosi, ci avviciniamo alla
grande montagna. Improvvisamente anche tutto ciò che ci circonda pare
tacere: si ode soltanto, in lontananza, un rumore misterioso,
delicatamente ritmato. Da dove proviene? Un attimo di esitazione, poi
di ricerca, e lo sguardo sorpreso, reso stranamente acuto
dall'ebbrezza dell'altissima quota, intuisce una sagoma umana:
minuscola, pulsante, commovente nella sua estrema fragilità come
farfalla posata sul gigantesco cristallo. Procede verso l'alto
seguendo la via ideale, la "linea magica" che, pur mirabile, è
soltanto figura di un archetipo che trascende il mondo sensibile...» -
con questa immagine letteraria di Carlo Caccia, accompagnata da
quella pittorica di Piera Biliato, ci avviciniamo alla
"Montagna Grande", il Chogorì, il K2, l'ultima montagna
che vide le gesta di Renato Casarotto,
uno dei più grandi e incompresi alpinisti di tutti i tempi. Entriamo
in Ultimo "puro folle" in cerca di amore,
il nuovo ritratto di intraisass,
per onorare un amico che non c'è più.
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nota 72/03 del 18-04-03
FESTIVITA'
18 aprile 2003.
Interrompiamo gli aggiornamenti
quotidiani fino a lunedì 28 aprile approfittando del lungo ponte
pasquale per porre mano agli ultimi aggiustamenti che ci porteranno
alla pubblicazione di intraisass2,
prevista per fine maggio. Sarà un altro numero che stupirà, speriamo,
per numero qualità e imprevedibilità degli autori, il tutto
impreziosito da una mirata selezione di immagini. Lasciamo i nostri
lettori con una nuova immagine di Michele Vacchiano, il primo
de I Fotografi di intraisass,
preannunciandovi che a giorni, durante l'interruzione pasquale,
arriverà un nuovo Ritratto di storia dell'alpinismo e, infine,
riportandovi le ultime news, la prima delle quali molto triste.
ALPINISMO 18 aprile
2003.
Gran Sasso:
molti amici dal Centro Italia ci hanno scritto ieri per darci la
tragica notizia dell'incidente mortale in cui sono stati coinvolti due
tra gli alpinisti più esperti dell'Appennino Centrale,
Stefano Imperatori e Germana Maiolatesi. Purtroppo per il
primo non c'è stato nulla da fare: la perdita di equilibrio, forse a
causa di una lastra ghiacciata, durante la discesa del Canale
Haas-Acitelli sul Gran Sasso ha fatto precipitare per 500
metri lo sci-alpinista aquilano che è morto sul colpo. Nel tentativo
di portare immediato soccorso anche la compagna di discesa è
scivolata riportando contusioni e fratture varie. Grande costernazione
nell'ambiente alpinistico aquilano e romano, dove Stefano
Imperatori era molto conosciuto (lo dimostrano le
numerose pagine dedicategli sui giornali). Le nostre condoglianze
alla famiglia e un forte abbraccio a Germana Maiolatesi, tra le
autrici di
intraisass
con un
racconto si sci-alpinismo
esplorativo proprio sui canaloni del Gran Sasso.
Venezuela:
importante via nuova per stile e impegno sulla parete Est dell'Acopan,
uno dei grande tepuis immersi nella Gran Sabana
venezulana caratterizzati da alte pareti che sprofondano verticalmente
nella foresta amazzonica. E' questo alpinismo? Certamente, direMMo noi,
e ovviamente sui generis (big wall in un particolare ambiente).
Come altro potremmo chiamare quel genere di arrampicata che sale una
parete rispettandone completamente la natura? Pizza, Chocolate y
Cerveza è stata aperta dai britannici John e Anne Arran
in compagnia del venezuelano Alfredo Rangel: 21 lunghezze di
corda sui 600 metri della torre, senza fare uso di spit (nemmeno alle
soste), in arrampicata libera a vista e con difficoltà di impegno
E5/E6.
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nota 71/03 del 17-04-03
RASSEGNA STAMPA
17 aprile 2003.
Marmolada:
nuovi sviluppi sulla questione
Marmolada. Non si è ancora giunti a un accordo con gli
ambientalisti nel giorno in cui si doveva ratificare il "Patto per
la Marmolada". Tra le cause dell'impasse un progetto presentato in
Provincia a Trento che prevede un nuovo collegamento (da Fedaia)
attraverso il ghiacciaio della Marmolada. Si tratterebbe di una specie
di ascensore dentro la roccia, da Sasso Undici a Punta Rocca. Leggiamo
Un accordo a metà (Corriere delle Alpi) per approfondire i
Punti di debolezza, lo Sviluppo turistico e I luoghi
della memoria contenuti nel "Patto".
Aosta: i ricordi di un giovane
volontario nella Scuola militare d'alpinismo di Aosta questa sera a
Point-Saint-Martin. Lo scrittore asiaghese Mario Rigoni Stern
presenta il suo ultimo libro ricordando gli anni giovanili che lo
videro formarsi come rocciatore-sciatore sulle montagne della Valle
d'Aosta poco prima di rimanere coinvolto nella Seconda Guerra Mondiale
sui vari fronti con il 6° Reggimento alpini e il Battaglione sciatori
Monte Cervino. Seguono gli anni tragici al 1943 e l'internamento in
lager. Leggiamo
I
ricordi di Mario Rigoni Stern tra la guerra e la Liberazione (La
Stampa) e siamo certi che le pagine del suo ultimo libro -
L'ultima partita a carte - valgono «almeno l'albero da dove
provengono».
Bergamo: come da copione anche in
Italia articoli, celebrazioni e retrospettive sul Cinquantesimo
anniversario della salita all'Everest. Il
51° Filmfestival di "Città di Trento" ha invitato i 23
italiani che hanno raggiunto la cima della grande montagna all'Everest
Day, giovedì 1° maggio, condotto da Reinhold Messner.
Leggiamo
Bergamo da record, cinquina sul Tetto del mondo (L'Eco di
Bergamo) dove si sottolinea che «che nessuna altra provincia al
mondo può vantare cinque ascensioni sulla vetta più alta della Terra»
e che Simone Moro è assieme a Reinhold Messner l'unico
alpinista italiano ad aver salito il Chomolungma due volte da
entrambe i versanti». Gli altri bergamaschi sono Virgilio Epis,
Mario Merelli e Mario Curnis. Tutti gli alpinisti citati
hanno raggiunto gli 8848 metri con l'ossigeno supplementare, a parte
Messner che fu il primo a dimostrare la possibilità di salire
l'Everest accettando tutte le condizioni della montagna. Da ricordare
che anche quando salì da Nord, lo scalatore altoatesino, lasciò la
firma indelebile della prima solitaria. Curiose le parole
sull'alpinismo bergamasco di Simone Moro: «E' l'ennesima dimostrazione
di come anche un alpinismo "silenzioso" e storicamente poco propenso
alla pubblicità come quello bergamasco sia in grado di offrire grandi
contributi» - parole sacrosante, forse perché dette da uno dei più
grandi specialisti della comunicazione multimedia e della
sponsorizzazione.
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nota 70/03 del 16-04-03
CULTURA
16 aprile 2003.
Bolzano:
con l'arrivo delle festività pasquali ecco per i nostri lettori una
proposta culturale, «una ghiotta
occasione per gli amanti di storia dell'alpinismo e per i cultori
dell'arte» secondo le parole della nostra corrispondente Melania
Lunazzi. Leggiamo l'introduzione della sua recensione alla mostra
Le Dolomiti
nelle antiche vedute: «Un ponte in pietra sul
torrente, una carrozzella trainata da due cavalli che si avvicina, i versanti
scoscesi di due montagne a fare da quinte, uno squarcio al cui centro sfrecciano
i maestosi torrioni e le ardite guglie di un castello di roccia. Ancora pochi
metri e i passeggeri di quella carrozza si sporgeranno stupiti dalla cappotta di
protezione mentre il cocchiere tirerà le redini per una breve sosta di
contemplazione verso uno spettacolo mai visto, verso qualcosa di spaventoso e
sublime al tempo stesso: le Tre Cime di Lavaredo. Se non ci fosse la didascalia
a margine stenteremmo a riconoscerle, abituati come siamo a leggere la
realtà attraverso la precisa documentazione delle riproduzioni
fotografiche...» - quale inizio per introdurci alle tecniche
rappresentative prima dell'avvento della fotografia. L'esposizione -
settantuno "quadri" tra disegni, acquerelli, stampe, incisioni
all'acquaforte e all'acquatinta, litografie - rimarrà allestita al
Museo Civico di Bolzano fino a domenica 27 aprile.
Dopodiché si sposterà a Palazzo Trentini (inaugurazione lunedì
28 aprile, ore 18) nell'ambito del
51° Filmfestival di "Città di Trento". Naturalmente, per chi
volesse avere una degna anticipazione delle straordinarie
rappresentazioni dolomitiche, e un profilo storico delle stesse, non
esiti ad entrare nella
recensione
di Melania Lunazzi, impreziosita da 5 immagini catturate
direttamente dal catalogo della mostra di Bolzano. Un'occasione da non
perdere per i nostri amici pittori contemporanei.
Parole Verticali:
bandiere onnubilano un orizzonte di polvere, l'attuale in molte zone
del mondo.
Leggiamo "Voto", versi di confine scritti dal poeta
livornese Giorgio Caproni.
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nota 69/03 del 15-04-03
ALPINISMO 15 aprile
2003.
Everest:
la stagione è appena iniziata ai piedi dell'Everest e
cominciano a circolare un fiume di notizie tra le pagine dei giornali
e gli aggiornamenti dei siti web. Da quanto si è potuto finora
quantificare 24 sono le spedizioni date in arrivo sul versante Sud,
mentre 16 sul versante Nord. Due sole spedizioni tenteranno delle vie
alternative alle superfrequentate normali: un gruppo di
giapponesi cercherà di salire da Ovest (non si sa ancora se per la
Cresta Ovest "integrale", percorsa dagli yugoslavi Zaplotonik,
Stremfelj e Belak nel 1979, o per il Canalone
Hornbein, itinerario tracciato nel 1963 dagli americani Unsoeld
e Hornbain, che abbandona la cresta ovest al suo inizio per
riprenderla alla fine); sul versante Est, tanto difficile quanto
pericoloso (ricordiamo le due uniche vie, l'Americana -
Carlos Buhler e compagni nel 1983 - e la Britannica di
Stefan Venables del 1988), sembra invece che si avventureranno una
coppia di alpinisti sudafricani che fece parlare molto di sé durante
l'infausta stagione 1996, Cathy O'Dowd e Ian Woodall.
Loro obiettivo è l'ancora inviolato e mai tentato sperone Nord Est,
ciò che secondo le nostre conoscenze viene identificato con la "Fantasy
Ridge", uno dei problemi irrisolti della grande montagna.
Ritornando ai campi base delle normali l'attività di quest'anno è
sicuramente frenetica e in anticipo rispetto alle consuetudini. Il
Colle Nord (7015 m) è già stata raggiunto dalla spedizione russa
di San Pietroburgo. Arrivano purtroppo anche le prime notizie negative
dal Campo Base nepalese (5300 m). Un membro della spedizione nazionale
francese, un tecnico audio della televisione, è stato trovato morto in
tenda la settimana scorsa. Non si è più risvegliato dal sonno. Non si
conoscono le cause, anche se si pensa qualcosa legato alle patologie
d'alta quota.
Nuptse Est:
mentre Valery
Babanov e Vladimir Suviga procedono lentamente verso
l'alto, i due alpinisti sono dati ora a 6400 metri dopo aver superato
il tratto - in teoria - più insidioso della salita, l'altoatesino
Hans Kammerlander (come annunciato nella nostra nota
54/03) sta per
raggiungere il Nuptse per attaccare lo stesso itinerario dei
kazaki. Kammerlander ha tuttavia in mente una strategia diversa e si
farà accompagnare da Konrad Auer, Alois Brugger e
Wilfried Oberhofer come si legge nell'articolo
Sfida alla cima ancora inviolata.
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nota 68/03 del 14-04-03
INTRAISASS
14 aprile 2003.
Un volo in Valsugana di
Mauro Moretto.
Nuova entrata nella sezione EUROPA - RACCONTI DI ALPINISMO.
«Rovistando mentalmente le varie esperienze alpinistiche vissute in 25
anni di attività emerge prepotentemente un fatto di cui sono stato
spettatore passivo, ma che ancora oggi ricordo con grande lucidità, e
che ogni tanto mi piace raccontarlo agli amici con l'intento di farli
riflettere sulla dinamica avvenuta, affinché possano trarne un
insegnamento utile. Forse ciò che ho visto allora ha segnato il mio
modo di andare in montagna». - Recentemente abbiamo incontrato
l'alpinista bassanese (da non confondere con il giovane Claudio di cui
Mauro è stato anche compagno) che noi conosciamo per la sua
affascinante attività dolomitica, ai più sconosciuta, e per la sua
eccezionale memoria. Provate un po' a parlare con Mauro di itinerari
da lui percorsi o di storia dell'alpinismo dolomitico, vi stupirà per
la capacità di ricordare dettagli e particolari storici che
difficilmente si depositano nella memoria e che lui tira fuori con una
naturalezza e una vivacità di espressione, per l'appunto,
stupefacenti. Ancora ci ricordiamo il giorno in cui
riuscimmo a stanare il suo grande amico Lorenzo Massarotto,
accompagnato dal suo alter ego, Umberto Marampon, per
coinvolgerli a raccontarci qualcosa per intraisass.
Mauro Moretto riuscì a stupire lo stesso Massarotto ricordando fatti e
particolari quasi dimenticati dagli stessi protagonisti. Addirittura
strabiliò i presenti quando da un a vecchia scatola fece emergere
vecchi articoli di celebri giornali (ad esempio La Gazzetta dello
Sport) in cui si parlava dell'alpinista padovano, titoli del tipo
«Morto l'alpinista padovano sulla Marmolada» (quand'invece Lorenzo
stava molto bene, seppur in condizioni estreme durante una delle sue
numerose ascensioni solitarie invernali) e molti altri ai tempi in cui
l'alpinismo di punta finiva ancora sulle pagine dei quotidiani.
Qualche settimana fa Mauro ci parlò di un fatto straordinario a cui
ebbe la ventura di assistere. Lo invitammo a scrivere... e, lo sapete,
non è facile fare scrivere gli alpinisti. Ma le ragioni del racconto,
bene annunciate nell'introduzione del racconto stesso, sono ciò che
accomunano gli alpinisti con intraisass.
E quando gli alpinisti raccontano storie vissute in prima persona è
sempre un piacere ascoltarli.
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nota 67/03 del 11-04-03
INTRAISASS
11 aprile 2003.
Recensioni storiche:
«Albert Frederik Mummery fu "uno dei più grandi alpinisti di
tutti i tempi", come ebbe a definirlo Gian Piero Motti nella sua
Storia. Forte ghiacciatore, rocciatore audace, penna raffinata e,
soprattutto, grandissimo esploratore. Quello che vorrei dipingervi qui
è proprio l'uomo, senza passare necessariamente per la lente, forse
parziale, dei suoi scritti». Ritorna il vercellese Marco Bellini
per presentarci nella nuova
recensione storica
una delle figure più importanti della storia dell'alpinismo. La
recensione è fatta
sull'edizione Viglongo del 1965 (cliccate sulla copertina per
ingrandirla), edizione che rese celebre
Le mie scalate nella Alpi e nel
Caucaso dopo l'edizione limitata A. Formica del
1930. Sempre di una casa editrice torinese, la CDA&Vivalda è le
recente riedizione del 2001.
SOCCORSO ALPINO
11 aprile 2003.
Francia:
movimento nel paese transalpino per l'abrogazione del recente
Articolo 54 che vuole l'abolizione della gratuità del soccorso.
«La gratuità del soccorso deve restare un principio fondamentale della
solidarietà francese. Il soccorrere una persona non può e non deve
diventare un'attività lucrativa...» - si legge nell'introduzione del
modulo di petizione contro l'articolo in questione.
Approfondimenti e documenti sul sito
art.54.org.
per un problema che riguarda da vicino anche noi, come ci scrive
l'esperto alpinista INA-CAAI Giuliano Bressan: «Non so se i non
francesi possono firmare la petizione allegata ma vi giro lo stesso la
notizia che comunque, chi più chi meno, interessa tutta la comunità
alpinistica tenendo conto di dove sono il Monte Bianco, l'Ailefroide,
la Meje, ecc.».
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nota 66/03 del 10-04-03
ALPINISMO 10 aprile
2003.
Himalaya:
un breve ma importante
aggiornamento dalla spedizione leggera al Nuptse Est (v.
nota 49/03).
Il duo kazako composto da Valery
Babanov e Vladimir Suviga procede lentamente e
costantemente sul difficile Pilastro Sud-Est che porta ai 7855
metri della cima. I due alpinisti hanno raggiunto quota 6250, ai piedi
della Torre dove si era fermato il precedente tentativo di
Babanov. L'alpinista kazako racconta di avere superato il punto che lo
aveva visto retrocedere l'autunno scorso e di essersi già impegnato
con tecniche di artificiale nella scalata della Torre, probabilmente
il tratto più ostico dell'intero percorso. Il tempo è stabile, i due
alpinisti sono scesi al campo base dove si riposeranno un giorno per
poi ripartire e superare la Torre per riprendere la cresta nevosa.
Curiosa la riflessione di Valery nell'apprendere della moltitudine di
spedizioni che si sta accampando non distante dal Nuptse, al
campo base nepalese dell'Everest (19 o 30 spedizioni?): «Qui,
sotto la parete Sud del Nuptse ogni cosa è molto semplice - nessun
mercato di materiale come sul ghiacciaio del Khumbu. Tutti i grandi
affari richiedono silenzio».
GUIDE
ALPINE
10 aprile 2003.
Lecco:
alla luce della nota di ieri leggiamo
sul Corriere della Sera
Sessanta vie per conquistare le Grigne (Rinnovate attrezzature
e segnaletica per rilanciare le arrampicate sulle famose vette di
Lecco): si parla di «"Lifting"
a sessanta vie della Grigna meridionale [...] Il costo complessivo
dell'intervento è di 250 mila euro, di cui 200 mila finanziati dalla
Regione Lombardia e 50 mila dalla comunità montana Lario Orientale».
Non possiamo entrare in merito sulla qualità del lavoro delle Guide
Alpine lariane e siamo certi che «...Entro l'estate - dice Fabio
Lenti, responsabile della Casa delle Guide - tutti i sentieri e le
vie saranno perfettamente agibili [...] La posa degli ancoraggi
rispetta integralmente il tracciato degli itinerari esistenti,
conserva il significato storico della scelta. Gli ancoraggi saranno
posizionati a distanze tali da limitare le conseguenze di eventuali
cadute degli alpinisti». Tuttavia ci interroghiamo, a parte sulla
curiosa e meditata espressione "il significato storico della scelta",
come un'eccessiva (se realmente lo è come testimoniano alcuni nostri
lettori) posa in opera di ancoraggi fissi possa essere in linea con lo
spostamento di baricentro nei riguardi della sicurezza a cui abbiamo
accennato ieri. «Con questa iniziativa - sostiene Cesare Perego,
presidente della Comunità montana Lario Orientale, promotore del
progetto - intendiamo riportare alla piena funzionalità i sentieri e
le vie di arrampicata della Grignetta e del Medale. Lecco - aggiunge
Perego - potrà così ritornare ad essere la capitale lombarda
dell'arrampicata sportiva». Non abbiamo dubbi, anche se non si
cancella dalla nostra memoria il tempo in cui Lecco fu la
capitale italiana (e forse lo è ancora), non solo lombarda,
dell'alpinismo.
INIZIATIVE
10 aprile 2003.
Trento:
leggiamo sul Corriere delle Alpi
Bandiera della pace su un 7.000 (Lo annuncia Mountain
Wilderness che domenica terrà l'assemblea), a riguardo della
«grande iniziativa per la pace che Mountain Wilderness International
proporrà al confine fra l'Afghanistan e il Pakistan. La montagna
vissuta come momento di unione fra popoli, non più come confine».
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nota 65/03 del 09-04-03
EVENTI
9 aprile 2003.
Milano:
Abbiamo avuto ieri il privilegio di presenziare alla prima conferenza
stampa nazionale delle Guide Alpine italiane. Riportiamo alcune brevi
impressioni e una cronaca riassuntiva dell'incontro. Innanzitutto ci
sembra di avere colto alcuni punti che se proprio non si vogliono
sottoscrivere come una svolta netta con il passato perlomeno
evidenziano una forte presa di posizione e un importante programma per
il futuro. Parliamo del nuovo e positivo atteggiamento delle Guide
Alpine nei confronti degli organi di informazione, e non solo di un'informazione sui generis, specialistica, ma dell'informazione nella
sua più vasta accezione che, chi sa ben vedere, sconfina ed è
l'incipit della cultura generale nelle società moderne. In questo
contesto nasce la nuova esigenza di inquadrare professionalmente la
Guida Alpina, disegnarne quindi una precisa identità professionale per
distinguerla dalle altre socialmente riconosciute. Il secondo punto,
di notevole importanza, emerso dalla conferenza di ieri ci sembra
coglierlo in una presa di coscienza da parte delle Guide Alpine che il
baricentro della sicurezza deve essere spostato dalla dimensione
tecnica dell'andare in montagna ad una dimensione globale, che è
un'insieme di dimensioni comprendente la prima e che è fondato su una
relazione imprescindibile con l'ambiente. In altre
parole, la conseguenza che più ci sta a cuore di questo spostamento di
baricentro consiste nell'allontanarsi decisamente dai negativi
preconcetti che vorrebbero la montagna sicura quando è attrezzata,
addomesticata, assicurata secondo i canoni di un ambiente che non è
quello naturale della montagna ma quello artificiale della città,
preconcetti che stanno guidando l'attuale dilagare di attrezzature
fisse nei luoghi in cui la storia aveva scelto il suo terreno
d'avventura...
(continua» nella
pagina extra di
intraisass
con breve cronaca della conferenza e foto).
Riportiamo anche
l'intervento di Alessandro Gogna,
Quale sicurezza?,
uno dei momenti più ricchi di riflessione e di spunti di
approfondimento che vogliamo girare direttamente ai nostri lettori.
ALPINISMO 9 aprile
2003.
Everest:
è partita oggi dall'aeroporto internazionale di Malpensa la
spedizione
vicentina all'Everest. Obiettivo la classica Cresta Nord. Le altre
presenze italiane già in viaggio verso il versante Sud sono la
Everest Speed Expedition (Fabio Meraldi, Manuela Di
Centa e compagni) e i trentini Renzo Benedetti e Sergio
Valentini.
CULTURA
9 aprile 2003.
Giuseppe Mazzotti:
grande spazio dedicato ieri sul Giornale di Vicenza allo
scrittore-alpinista trevigiano in margine alla mostra
La
montagna tra mito e oggetto presso il
Palazzo delle Opere Sociali (v. nota 61/03).
Leggiamo gli articoli:
La montagna tra mito e oggetto (Dolomiti e Alpi nelle belle
immagini di Giuseppe Mazzotti) -
Mazzotti e le sue grandi passioni (Coraggioso arrampicatore,
descrisse le sue emozioni in splendidi libri) -
Ecco alcuni flashes del catalogo curato da De Vecchi e Pellegrinon
(Da «La montagna presa in giro») -
Un autentico intellettuale alla salvaguardia delle ville venete
(Inesauribile attività).
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nota 64/03 del 08-04-03
CULTURA
8 aprile 2003.
Belluno:
colpo grosso, ci piace definirlo così, quello messo a segno la
settimana scorsa a Milano dal Comune di Belluno per la prossima
stagione autunnale. A darci la notizia è Flavio Faoro,
coordinatore di Oltre le vette, nonché nostro autore e
collaboratore, che ritorna da Palazzo Visconti annunciandoci
che dal 10 ottobre 2003 al marzo 2004 Palazzo Crepadona
ospiterà l'esposizione Da Van Gogh a Picasso – Capolavori
del disegno francese del XIX e XX secolo dal County Museum of Art di
Los Angeles. «La mostra si aprirà subito dopo la rassegna
culturale sulla montagna
Oltre le vette – metafore uomini, luoghi della montagna, giunta
alla sua settima edizione e quest'anno in programma dal 26 settembre
al 12 ottobre (per informazioni
www.oltrelevette.it)». Leggiamo il
comunicato stampa per
meglio capire il ruolo centrale di città culturale alpina che Belluno
si appresta a diventare con le citate importanti manifestazioni.
ALPINISMO 8 aprile
2003.
Sepu Kangri:
«Due dei sette alpinisti tentano la cima del Sepu Kangri? Chi saranno?
Quali rischi e quali sfide dovranno affrontare sulla via che conduce
alla cima?» - inizia così il messaggio pervenutoci sull'ultimo
aggiornamento del riuscito sito sperimentale
www.climbsepu.com
(ovverosia un diario a posteriori v. note
167/02 e
25/03) della
spedizione americana alla Dea della Grande Neve Bianca che ha
visto l'amico Carlos Buhler e il capo spedizione Mark
Newcomb raggiungerne i 6956 metri della cima. Il sito è ovviamente
in lingua inglese, ma fotografie, mappe animate e brevi filmati
potranno essere apprezzati da tutti gli amanti dell'alpinismo
esplorativo. Entrate dunque in
TO THE TOP per accedere al quinto episodio.
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nota 63/03 del 07-04-03
CULTURA
7 aprile 2003.
Brescia:
domani sera, martedì 8 aprile alle ore 21, presso il Circolo
Vivicittà in Via Maggi 9, Marco Vasta presenterà «Zanskar
valle dimenticata», una conferenza con diapositive su una delle
valli più affascinanti dell'Himalaya indiano. Per approfondimenti
visitate la
pagina dedicata alla conferenza.
Rassegna stampa:
approfittiamo della nutrita schiera di articoli che il Messagero
Veneto dedica oggi all'alpinismo per leggere
L'altra metà del cielo. Imprese e difficoltà delle donne in montagna
(dove troveremo un breve excursus sull'alpinismo femminile per
giungere alle «molte figure obliate e significative dell'alpinismo
rosa nelle Carniche e nelle Giulie», tema del recente libro
Montagne per passione di Daniela Durissini); in
Quella sfida all'Everest. Le diverse possibilità di Meraldi e della Di
Centa l'alpinista e giornalista Paolo Bizzarro si espone
sulla Speed Everest Expedition appena partita alla volta dell'Himalaya,
mentre Giovanni Mansutti con il breve intervento
Sulla cima dell'Everest prende spunto da un pensiero di Julius
Kugy a proposito di record e velocità per sottoporci la sua
riflessione sull'incompreso «atto d'amore per la montagna» dichiarato
dalla Di Centa.
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nota 62/03 del 04-04-03
INTRAISASS
4 aprile 2003.
L'Ander de le Mate di Toio de Savorgnani.
Nuova entrata nella sezione SPECIAL - ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS.
«Appena sotto forcella Palantina, però tanto ben nascosta da risultare
quasi invisibile, si trova un'ampia grotta dal fondo accidentato però
percorribile, detta l'Ander de le Mate. Ma che cosa significa
"Mate"? Difficile che rievochi il ricordo di alcune donne uscite di
senno mentre non si può del tutto escludere che, trattandosi di una
cavità, fosse associata al principio della femminilità per cui uno dei
nomi antichi, ma non il più antico, fosse Ander de la Mater
oppure il nome potrebbe derivare dall'uso di ricoverarci le pecore. Di
sicuro bisogna tornare molto indietro nel tempo, anche di migliaia
d'anni. E' uno dei posti più misteriosi del Cansiglio...» - con queste
invitanti parole l'autore friulano, profondo conoscitore del
Cansiglio, ci invita alla scoperta di uno dei luoghi più
affascinanti e misteriosi dell'«antica Foresta, dell'arido Altopiano,
dell'alta Cima e di altri Monti Analoghi», come è recitato nel
sottotitolo del suo libro di storie
CANSIGLIO
NOSTRA SIGNORA, singolare volume attraverso cui si tenta di
riportare il lettore alla «riscoperta del mistero e della bellezza»
della natura e del quale vi presentiamo oggi un primo estratto.
TENDA GIALLA
4 aprile 2003.
Marmolada:
il racconto di Toio De Savorgnani, figura di spicco tra gli
ecologisti di montagna e promotore di
Mountain Wilderness,
bene ci introduce al
comunicato stampa corredato di foto arrivatoci dalla Tenda Gialla:
SI E' CONCLUSA CON PIENO
SUCCESSO LA SETTIMANA CONTRO L'ELISKI. Il prossimo appuntamento è
per domenica 6 aprile in Valgrisenche (v. nota
56/02 e relativo
comunicato stampa), manifestazione a cui ha dato l'adesione pure
il C.A.I. centrale (v. invito ai soci).
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nota 61/03 del 03-04-03
INTERVISTE
3 aprile 2003.
Il Giornale di
Brescia: «Franco
Solina, quasi 71 anni, è il testimone di un tempo che non c'è più,
quello di un alpinismo romantico, fatto di grandi fatiche, di tempo
rubato alla famiglia, di lunghe e faticose trasferte, di un rapporto
con la montagna basato molto sulla spiritualità, di interpretazione di
valori che oggi farebbero sorridere i giovani alpinisti ma anche molti
giovani qualsiasi. Giacche a vento di cotone pesante, da Brescia a
Grindelwald in treno, il soggiorno in un fienile per non spendere,
l’ovatta termogena negli scarponi per battere il freddo, "sguansù" e
pane nello zaino per vincer la fame» - inizia così la pagina
Testimone di tempi e stagioni che non ci sono più firmata da
Camillo Facchini a corredo dell'intervista al celebre alpinista
bresciano compagno di Armando Aste. L'intervista, tra toni
romantici e spunti retorici, ci accompagna dalla gioventù alpinistica
di Franco Solina fino alla sua recente passione per la
fotografia.
Leggiamo Le montagne? Si scalano perché sono là e
«Arrampica solamente se sei in pace con te stesso».
CULTURA
3 aprile 2003.
Vicenza:
è aperta da ieri pomeriggio presso il
Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo la mostra La
montagna tra mito e oggetto, suggestiva esposizione vincitrice del
Premio Gambrinus 2002 e che resterà aperta sino al 13 aprile, tutti i
giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. La mostra è stata
presentata ieri dal curatore Bepi Pellegrinon, l'esperto
alpinista, scrittore ed editore (Nuovi Sentieri) di Falcade.
Castelfranco
Veneto:
domani, venerdì 4 aprile presso la cooperativa del Biologico IL
GIRASOLE a Treville di Castelfranco Veneto (Treviso) Manrico
Dell'Agnola presenta "I deserti della mente: traversata dello
Hielo Continental" per il primo incontro del neonato Gruppo
Naturalistico Le Tracce. La seconda serata, "Montagna ai confini del
mondo", venerdì prossimo, vedrà protagonista Mario Manica (>>Manifesto
della serate<<).
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nota 60/03 del 02-04-03
INTRAISASS
2 aprile 2003.
Recensioni letterarie:
recentemente un nostro caro amico è tornato dal Giappone e ci ha
raccontato cose strabilianti di una terra, di una cultura, per certi
aspetti agli antipodi dalla nostra, per altri molto vicina e quasi
l'apoteosi dell'Occidente post-industriale. Uno sguardo sul
Giappone degli anni Cinquanta ci è ora offerto dal romanzo di
Yasushi Inoue dal titolo La
corda spezzata. «Ma quanto conosciamo il Giappone, la sua
cultura millenaria, la sua società e - visto che a farci queste
domande siamo noi, frequentatori delle montagne – i suoi alpinisti?
Con un club alpino sterminato come numero di soci (sei milioni, pare)
il Giappone è una realtà importante dell'alpinismo mondiale e
spedizioni targate Sol Levante hanno segnato la storia alpinistica
dell'Himalaya, e non solo. Ma noi, ripeto, quanto ne sappiamo?» - si
interroga Flavio Faoro nell'introduzione della
nuova recensione letteraria.
NO WAR
2 aprile 2003.
Parigi:
molti sono i modi di protestare contro la guerra. Alain Robert,
habitué dell'arrampicata sui grattacieli di tutto il mondo, ha pensato
di scalare la sede centrale della TotalFina Elf, 47
piani, con appiccicato sulla schiena la scritta NO WAR.
Leggiamo
French 'Spiderman' Makes Anti-War Climb per saperne qualcosa
di più e ammirare una foto dello scalatore francese che, come nella
maggior parte delle sue esibizioni, finisce le sue ascensioni nelle
mani della polizia.
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nota 59/03 del 01-04-03
ALPINISMO 1 aprile
2003.
Pareti Nord:
apprendiamo da L'Eco di Bergamo della significativa trilogia
invernale di Sergio Dalla Longa, alpinista accademico di Nembro.
Con la Nord del Cervino, percorsa recentemente insieme con
il compaesano Marco Birolini e
Gregorio Savoldelli di Rovetta, l'alpinista bergamasco conclude un
ciclo di invernali cominciato nel 1990 con la Nord dell'Eiger e
passato attraverso la parete Nord delle Grandes Jorasses
(inverno 1997, Sperone Croz). I tre hanno attaccato la parete
Nord del Cervino domenica 16 marzo e, dopo un bivacco a 350 metri
dalla cima, «sono usciti in vetta alle 2 del pomeriggio di lunedì. Di
un lunedì splendido, con un cielo terso e privo di nuvole ma con un
vento terribile, che non ci ha dato tregua per tutta la notte. Non mi
vergogno a dirlo: è stato uno dei bivacchi più duri. Il freddo intenso
e la bufera di vento ci hanno impedito persino di bere e mangiare.
Abbiamo semplicemente tirato mattina» - si legge nell'articolo
Dalla Longa fa tris, vinta la nord del Cervino. E' entrato nel
Guinness: unico italiano a essere salito sulle grandi vette delle Alpi
in inverno.
INTRAISASS
1 aprile 2003.
Galleria:
le ultime nevi si affacciano sui versanti meridionali delle Dolomiti.
La Civetta da Forcella Forada
è il nuovo quadro di Nicoletta Navoni che ci accompagnerà per
il mese di aprile.
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nota 58/03 del 31-03-03
ECOLOGIA
31 marzo 2003.
Tibet:
apriamo la settimana soffermandoci su un recente articolo apparso
sulle news del National Geographic dal titolo
In Tibet, Climbers Find Rare Antelope Birthing Ground.
L'autore, Sean Markey, racconta di una spedizione assai
singolare che la primavera scorsa si è inoltrata tra le steppe del
Tibet settentrionale in cerca dei luoghi di riproduzione della
rarissima Antilope Tibetana, la chiru (Pantholops hodgsonii),
grazioso animale sconosciuto ai più ma il cui derivato - purtroppo
bisogna chiamarlo così considerato che bisogna squartare la piccola
antilope per ricavare lo shahtoosh, tessuto lussuoso più
prezioso del cashmere e della pashimina - è
ricercatissimo dalle case di alta moda. La spedizione era
composta da quattro alpinisti americani di chiara fama, Rick
Ridgeway, Conrad Anker, Galen Rowell e Jimmy Chin,
e ripercorreva le tracce del biologo George Schaller, tra i
primi ad interessarsi delle sorti della piccola antilope tibetana
cacciata di frodo con grandi battute sul desolato altipiano del
Chang Tang dall'inizio degli anni Ottanta. I quattro alpinisti si
sono avventurati per oltre un mese di cammino, 440 chilometri, alla
ricerca dei siti di riproduzione delle oramai poche carovane di chiru
rimaste in circolazione e sono riusciti a individuarne uno. Grande
l'emozione deve essere stata per gli alpinisti trovarsi al cospetto di
4800 chiru riunitisi in un ampio acrocoro difficilmente raggiungibile
da sguardo umano. Ricordiamo che tra essi, a parte Conrad Anker,
uno degli alpinisti statunitensi più celebri specie dopo la scoperta
del corpo di Geroge Mallory sull'Everest, figurava Galen Rowell,
il grande alpinista e fotografo californiano scomparso l'11 agosto
2002 insieme con la moglie in un tragico incidente aereo. Un ricordo
di Rowell lo troviamo in una
pillola di storia di go-mountain, mentre per meglio
conoscere il suo lavoro di fotografo vi invitiamo a visitare il sito
www.mountainlight.com. Approfondimenti sull'antilope tibetana e
sulla spedizione americana, l'ultima di Rowell, nella
pagina citata del National Geographic.
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nota 57/03 del 28-03-03
INTRAISASS
28 marzo 2003.
Ritratti d'alpinismo:
non si può certo dire che i parti di intraisass
siano tra i più facili e catalogabili. Ciò spiega in parte la
latitanza di racconti in questi giorni, giorni che ci vedono impegnati
nella preparazione di intraisass2
e di altre singolari proposte che non mancheranno di destare
stupore e riflessione, crediamo, tra i nostri lettori. Eccovi dunque,
dalla matita
di Piera Biliato e dalla penna di Carlo Caccia, un'altra
straordinaria quanto meditata creazione della nostra ubiqua redazione:
Reinhold Messner - Sinfonia
dell'alpinismo totale. «L'incipit di un ritratto di
Reinhold Messner dovrebbe essere simile a quello della Quinta di
Beethoven: un tema immediato, facilmente riconoscibile, destinato a
restare impresso nella memoria come quelle otto note "a sorpresa" che
catturano subito l'attenzione dell'ascoltatore. Occorre, in altre
parole, evitare di ripetere per l'ennesima volta un poco invitante
"già detto" cercando almeno, nella peggiore delle ipotesi, di cucinare
i vecchi ingredienti secondo ricette nuove. Perché a proposito di
Messner è stato scritto, ripetuto e ribadito di tutto, senza
dimenticare che egli stesso, davanti all'opportunità di comunicare le
proprie idee ed esperienze non si è mai lasciato desiderare,
pubblicando senza posa, in oltre trent'anni, un numero sbalorditivo di
lavori, da brevi articoli a volumi di ampio respiro» - così inizia il
pregevole lavoro di ricerca e sintesi del nostro giovane storico
lecchese, lavoro che presenta originalità
sia di struttura (quasi fosse una partitura musicale, a richiamo
evocativo del titolo) sia di contenuti (Reinhold Messner ha
concesso un'intervista esclusiva per intraisass
e - anticipiamo - un racconto di una delle grandi imprese che hanno
segnato la storia dell'alpinismo himalayano e che uscirà su intraisass2).
Per finire, il ritratto della pittrice di
Castelfranco Veneto - per così dire - parla da solo. Perciò, buona
lettura e buon ascolto visivo.
ALPINISMO 28 marzo
2003.
Corriere delle Alpi:
leggiamo l'intervista che Marco Conte ha fatto a Ivo Rabanser a
seguito della sua recente invernale segnalata nella nostra nota
48/03:
Ivo Rabanser, stella dell'alpinismo invernale «La tecnica è solo
la base, il bello è la dimensione esplorativa».
EVENTI
28 marzo 2003.
San Quirino
(PN):
presso la Villa Cattaneo, in piazza Roma, questa sera alle 21
gli amici ricordano la guida alpina Oskar Brambilla, scomparso
un mese fa in un incidente d'auto. Interverranno Mauro Corona, Luca
Maspes, Alessandro Gogna, Pierino Dal Prà, Hans Peter Heisendle, Mauro
"Bubu" Bole, Nadia Dimai e Oswald Santin. Un secondo incontro è
previsto per venerdì prossimo, 4 aprile (>>Manifesto
della serate<<).
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nota 56/03 del 27-03-03
APPUNTAMENTI
27 marzo 2003.
Bergamo:
la locale sezione dal CAI organizza per domani sera 28 marzo, ore
20:45,
presso il Centro Culturale S.
Bartolomeo in Largo Belotti, la conferenza
Val d'Aosta a fil di cielo
delle guide alpine valdostane di Gressoney, Claudio Bastrentaz
e Paolo Comune (v. nota
131/02). Nel
corso della serata verranno proiettati una serie di diapositive dal
titolo "Progettomontagna 2002" e il filmato "Val d'Aosta a
fil di cielo", realizzato da Pietro Giglio. «Viene
raccontata la cronaca di 54 giorni trascorsi dalle due guide alpine
durante la prima attraversata sullo spartiacque della Valle d'Aosta,
salendo Monte Rosa, Cervino, Monte Bianco e Gran Paradiso. Sono stati
percorsi, nell'estate 2002, nel corso dell'impresa, 350 km, sono state
salite 173 vette oltre i 3000 metri e 32 vette oltre i 4000 metri».
Per conoscere i dettagli della traversata e/o contattare gli alpinisti
per eventuali serate entrate nel nostro
comunicato culturale.
MANIFESTAZIONI
27 marzo 2003.
Valgrisenche:
LA MONTAGNA NON HA BISOGNO
DELL'ELISKI!: «Per richiamare l'attenzione su questo
tema e sensibilizzare opinione pubblica ed autorità, ed ottenere
finalmente una seria regolamentazione su tutto il territorio
nazionale, Mountain Wilderness Italia ha indetto una
manifestazione che si svolgerà domenica 6 aprile 2003 in
Valgrisenche (AO) alla quale sono invitati tutti coloro che hanno
a cuore la salvaguardia dell'ambiente alpino e pensano che anche in
termini di sviluppo economico esistano delle valide alternative all'eliski...»
- si legge nel comunicato
stampa di Roberto Vitale dove si spiegano le ragioni della
protesta contro l'eliski («L'Italia è tra gli ultimi paesi alpini a
non avere ancora provveduto a disciplinare i voli a scopo turistico ed
in modo particolare la pratica dell'eliski»!) e si invita
calorosamente alla manifestazione del 6 aprile.
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nota 55/03 del 26-03-03
ALPINISMO 26 marzo
2003.
Dolomiti Vicentine:
in questi giorni, a cavallo tra le stagioni, molti lettori scrivono in
redazione per sapere le
condizioni dei canali e dei solchi nevosi (i cosiddetti vaj)
caratteristici delle Piccole Dolomiti e del Pasubio,
itinerari molto frequentati e ambiti per la bellissima forma di
alpinismo che permettono durante la stagione invernale-primaverile. Le
condizioni sono ottime, diciamo noi, habitué della zona e dopo aver
raddrizzato la linea probabilmente più bella del Gruppo del Carega,
il Vajo Supermosca (aperto nel '99 da
T. Bellò, G. Tararan, M.
Vielmo e D. Rigon). Ma la sorpresa più grande è stata la scoperta di
un'altra fantastica e strettissima linea subito a destra della
suddetta, invisibile da ogni luogo fotograficamente importante. Sono
nati dunque l'Intramosca
e l'Hypermosca,
sabato 22 marzo, uno dopo l'altro in rapida successione. Protagonisti
Alberto Peruffo e Francesco Pompoli,
autori di intraisass.
Affilate dunque ramponi, piccozze, preparate friend, chiodi e
martello, che i vaj delle Dolomiti Vicentine (specie la zona Nord del
Carega, tra le più innevate d'Italia) presentano condizioni ideali per
essere saliti. Come è in uso dire tra i locali, non sarà il Monte
Bianco, non sarà il Ben Nevis, ma il misto classico come lo si pratica
qua, per intensità e possibilità, non lo si pratica da nessun'altra
parte. E dopo le foto che vi abbiamo preparato sulla
scheda di intraisass
(entrambi gli autori possedevano minuscole fotocamere digitali che
hanno permesso un'inconsueta duplice prospettiva) siamo certi di
vanificare ogni dubbio residuo.
Moiazza: le propizie condizioni
della Cima di Nali hanno reso possibile due prime salite e
discese invernali da parte dell'agordino Walter Levis, 45 anni,
guida alpina in servizio alle Fiamme Gialle, non nuovo a imprese del
genere:
Quattro exploit sulle nevi della Moiazza (Corriere delle Alpi).
CULTURA
26 marzo 2003.
Mauro Corona:
leggiamo con grande curiosità l'articolo
apparso ieri su Il Piccolo di Trieste:
Mondadori arruola Mauro Corona. «I dannati di pietra»: novanta
racconti brevi e uno lungo pieni di umanità. Il 20 maggio la casa
editrice milanese pubblicherà il nuovo libro dell'alpinista e scultore
di Erto.
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nota 54/03 del 25-03-03
ALPINISMO 25 marzo
2003.
Alpinismo
extraeuropeo:
è tempo di partenza per le spedizioni pre-monsoniche himalayane e
andando a spulciare nel nuovo sito della
Focus
World Expeditions (l'efficiente agenzia per spedizioni
alpinistiche capitanata da Renato Moro e alla quale anche noi
ci siamo sempre affidati nelle nostre avventure extraeuropee) si
scoprono interessanti novità. Si apprende che Christian Kuntner
dovrebbe essere già arrivato a Kathmandu a capo di una
spedizione di europei con obiettivo il Kangchenjunga (8598 m),
la terza montagna della Terra. Tra i suoi compagni di cordata
dovrebbero esserci l'italiano Mario Merelli e lo spagnolo
Carlos Pauner. Da altre fonti sottolineiamo che altre due
spedizioni saranno impegnate sul difficile ottomila ai confini con
l'India, una internazionale composta da Everest summiters
(alpinisti che hanno già scalato l'Everest) guidata da Gary
Pfisterer e una britannica con protagonista Alan Hinkes, lo
scalatore inglese con 12 ottomila al suo attivo. Sempre dal sito della
Focus si apprende del ritorno di Fausto De Stefani
sulla montagna che lo vide in vetta con un tempo infame, il Lhotse
(8516 m). Altra
notizia davvero degna di nota è quella dedicata ad Hans
Kammerlander, il grande alpinista altoatesino che a ricordo di un
amico ha rinunciato alla "collana di ottomila" ma non ai grandi
progetti che in ultima analisi scrivono la storia dell'alpinismo (la
notizia parla di un probabile interessamento di Kammerlander alla
Est del Nuptse, ovverosia lo stesso obiettivo in cui troviamo
impegnato Valery Babanov in questi giorni, v. nota
49/03). Per chiudere, in attesa di darvi maggiori
dettagli sulla spedizione vicentina guidata da Tarcisio Bellò
alla cresta Nord dell'Everest, leggiamo alcuni passi della
curiosa (e non tanto incredibile) notizia (con i tempi che corrono, v.
nota 45/03) -
Everest cinquant'anni dopo - che darebbe l'apertura di una
succursale di un circo ai piedi del versante meridionale della grande
montagna: «Il fragile ecosistema che ruota attorno alla più alta
montagna del mondo è messo a dura prova ma sembra che a nessuno questo
interessi. Non al governo del Nepal che vede solo l'aspetto economico,
la royalty per un gruppo di sette alpinisti è di $ 70.000, né al
Circo Barnum che ha aperto una succursale ai piedi dell'ice fall
per soddisfare nani e ballerine che, sulla vetta della più alta
montagna del mondo, cercano il peggio di se stessi».
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nota 53/03 del 24-03-03
ALPINISMO 24 marzo
2003.
Patagonia:
come preannunciato nella nota 51/03 ecco giungere
l'epilogo della spedizione italiana Patagonia 2003
The New Challenge. Leggiamo un passo del messaggio arrivato in
redazione questa mattina: «...Alle ore 12 l'angolo del portaledge a
monte è stato colpito da una slavina. In quel momento abbiamo
realizzato di essere in pericolo e di non avere più un luogo sicuro
ove ripararci, era indispensabile fuggire! La fuga comportava però
altri grossi rischi: neve fresca alta oltre un metro e mezzo, continue
minacciose valanghe da attraversare, e violente raffiche di vento. La
nostra sicurezza era seriamente minacciata...». Nella
pagina extra di intraisass leggiamo
il messaggio integrale, Fuga
del Cerro Torre, per scoprire le ultime rocambolesche giornate
passate da Bubu Bole e compagni ai piedi della Parete Sud
del Cerro Torre. Il volo di rientro in Italia è previsto per
mercoledì prossimo.
ECOLOGIA
24 marzo 2003.
Marmolada:
dalla Tenda Gialla
arriva la lettera di Carlo Alberto Pinelli,
fondatore e garante
di
Mountain Wilderness International,
Riflessioni sul silenzio:
«L'incontro
con la montagna, quando assume il valore di un'esperienza autentica,
capace di provocare, in chi la vive, una vera crescita interiore, non
può prescindere da due condizioni gemelle: la solitudine e il
silenzio...» - leggiamo sul
comunicato culturale di intraisass.
Un articolo sui primi momenti del presidio, cominciati ieri, in vetta
alla Marmolada
compare oggi sulla prima pagina del Corriere delle Alpi:
Marmolada, la tenda di protesta.
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nota 52/03 del 21-03-03
INTRAISASS
21 marzo 2003.
Recensioni storiche:
a più di trent'anni dalla prima pubblicazione soffermiamo la nostra
attenzione su uno dei libri sempreverdi della letteratura alpinistica:
«Tra zero ed ottomila ha [...]
rappresentato una svolta determinante nella letteratura di montagna, è
stato punto di riferimento per quanti non chiedevano solo relazioni di
salite ma qualcosa di qualitativamente diverso» - sottolinea Mauro
Mazzetti nella nuova
recensione storica
dedicata al grande alpinista austriaco, Kurt Diemberger.
CULTURA
21 marzo 2003.
Rovereto:
in occasione della Giornata Mondiale della Poesia promossa
dall'Unesco, quasi a voler esprimere valori e mezzi di-versi
da quelli attualmente messi in campo nei territori del conflitto
in Iraq, l'Associazione Culturale ATLETICO POETI di Trento
celebra domani, sabato 22 marzo 2003, la poesia e le sue relazioni
universali presso la Biblioteca Civica di Rovereto. Le
manifestazioni inizieranno la mattina per inoltrarsi fino a sera
tardi. Informazioni presso Gigi Zoppello, Atletico Poeti
(e nostro autore
>>>
), e-mail l.zoppello@ladige.it
tel. 340.9666068.
Vicenza:
questa sera, ore 20:45, fuori programma e a chiusura dell'intensa
attività culturale del CAI di Vicenza, presso l'Auditorium Canneti,
in Levà degli Angeli, Manrico Dell'Agnola presenterà le sue
ultime esperienze patagoniche e il nuovo libro
Uomini fuori posto.
Castelfranco Veneto:
prendiamo spunto della serata itinerante di Manrico Dell'Agnola
"I deserti della mente: traversata dello Hielo Continental" per
preannunciarvi la sua presenza al primo incontro del neonato Gruppo
Naturalistico Le Tracce, venerdì 4 aprile presso la cooperativa
del Biologico IL GIRASOLE a Treville di Castelfranco Veneto
(Treviso). Tra i promotori dell'iniziativa due nostri autori, lo
scrittore Vittorino Mason (>>>)
e la pittrice Piera Biliato (>>>),
il primo intervistato recentemente su Il Gazzettino:
Castelfranco Approfondire le ....
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nota 51/03 del 20-03-03
POLITICA
20 marzo 2003.
Difficile parlare di alpinismo oggi, prima giornata di guerra in Iraq.
Avevamo preparato alcuni versi per celebrare l'equinozio di primavera,
domani. Abbiamo dovuto invece rispolverare versi già apparsi su
Parole Verticali
e aggiungerne di nuovi, dello stesso autore.
Leggiamo Bertold Brecht, per riflettere sulla guerra e
sulle mancate ottemperanze ai trattati internazionali.
ALPINISMO 20 marzo
2003.
Patagonia:
riportiamo un breve aggiornamento giunto ieri in redazione sull'oramai
prossimo epilogo della spedizione italiana Patagonia 2003
The New Challenge (v. nota
36/03 e le ultime
newsflash di
go-mountain). Ulderico Mazzoleni ha avuto problemi con una
mano, molto gonfia - «in parete ho avuto un piccolo incidente, il peso
dello zaino è andato a schiacciarmi il polso» - ed è stato costretto a
ritornare a Chalten per una radiografia. Nulla di grave, ma
l'esaurirsi del tempo a disposizione e il continuo imperversare di
pioggia, vento e neve hanno indotto l'alpinista lecchese al rientro in
Italia: «Da venerdì 14 non ho più visto nessuno tranne che il dott.
Paolo... La decisione che abbiamo preso insieme era di chiudere il
campo... ma non so che cosa sta succedendo laggiù adesso». Con queste
parole Ulderico chiude il messaggio che riportiamo integralmente nella
pagina extra di intraisass
e dal quale si deduce che i 4/5 giorni che rimanevano a disposizione
di Bubu Bole e compagni dovrebbero essere terminati. Restiamo
in attesa di sapere come è andata a finire l'avventura italiana al
Cerro Torre.
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