INTRA I SASS - ALPINISMO - LETTERATURA - CINEMA - EVENTI - INCONTRI - STORIA...

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altreINTRANEWS 15

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nota 85/03 del 15-05-03
 CULTURA  15 maggio 2003.
Erri De Luca: è uscito in questi giorni il nuovo libro dello scrittore napoletano dall'enigmatico titolo Il contrario di uno. 18 racconti e un poemetto in versi tra cui «racconti [che] riguardano un po' storie di montagna, perché in montagna il numero due è il migliore: una cordata a due è quella che va più svelta ed è la più efficace...» come si legge nella breve intervista riportata nel sito dell'editore Feltrinelli. Per un'anticipazione del libro leggete la scheda libro Feltrinelli, mentre per una nostra recensione ci sarà da aspettare ancora un po' di tempo.
Annuario CAAI: il classico Annuario del Club Alpino Accademico Italiano, l'importante pubblicazione periodica che per contenuti, cultura e informazioni dal mondo dell'alpinismo è da molti anni un punto di riferimento e di confronto per gli alpinisti italiani e non solo, dopo aver avuto un anno di pausa per l'avvicendamento della redazione (il testimone passa dalla storica cordata Giovanni Rossi e Carlo Ramella ai "giovani" Mauro Penasa e Manrico Dell'Agnola) ritorna all'attenzione dei lettori con veste grafica e formato nettamente diversi. I contenuti, a parte le classiche rubriche inerenti la vita sociale del Club, sono ora divisi nelle nuove sezioni MOMENTI, PENSIERI, RICORDI, NUMERI - DI ALPINISMO. Groenlandia, Himalaya, Tirich Mir, Mount Kenya, Su Alto, Georges Livanos, Gianni Calcagno, Sassolungo, Giorgio Rosenkrantz, riflessioni, materiali, scale delle difficoltà e cronache alpinistiche sono tra gli argomenti del nuovo numero (251 pp. 14x21). Per maggiori informazioni entrate nella pagina Annuario del CAAI e per riceverlo in breve tempo (12 euro + spese di spedizione) fate richiesta cliccando qui.
 INTRAISASS  15 maggio 2003.
I Fotografi di intraisass: «Parco Nazionale del Gran Paradiso. Valsavarenche. La Basej dal lago Rosset. Sullo sfondo il gruppo del Carro con la Grande Aiguille Rousse. Exakta 66-II con obiettivo Schneider Xenotar 80 mm f/2,8. Filtro arancio. Pellicola Agfa Scala 200» - la nuova foto di Michele Vacchiano per la copertina di intraisass.

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nota 84/03 del 14-05-03
 INTRAISASS  14 maggio 2003.
Recensioni storiche: «Charles Gos nasce a Ginevra nel 1885, verso la fine di un secolo in cui chi andava in montagna raramente lo faceva per diletto. Fortunatamente Gos è di nobile schiatta e in casa si respira aria di montagna [...]; è ufficiale dell'esercito svizzero ma, al posto delle frequentazioni salottiere, il suo tempo libero è dedicato alla montagna. Alpinista esteta ed esplorativo è un "senza guida" ovvero fa parte di quello sparuto gruppo di alpinisti che agli inizi del 1900 salgono le montagne senza l'ausilio di una guida, comportamento considerato all'epoca perlomeno stravagante, quando non censurato severamente come irrispettoso dell'etica dell'alpinismo. [...]. La notte dei Drus è l'avventura di un inglese zoppo e alle prime armi, Doug, [...] e di un compagno più esperto, il medesimo Charles. Entrambi si lanciano con entusiasmo nella prima traversata dei Drus che finisce, inevitabilmente, in un bivacco. Il bivacco di Gos non è il bivacco descritto usualmente sui testi alpini, ancoraggi, tende, fornello e neve che fonde, vento che scuote la tenda ecc. ecc.; è più la storia di un bivacco interiore che si popola, nei sogni dei protagonisti, di scrittori, Madonne, ballerine...» - ritorna Giovanni Busato con una nuova recensione storica. Un vero e proprio assaggio - con brevi estratti - del celebre libro di Charles Gos, La notte dei Drus, ambientato sul Monte Bianco.
 CULTURA  14 maggio 2003.
Valmadrera: con due giorni di anticipo vi segnaliamo una serata che si preannuncia singolarissima tanto quanto lo è il protagonista, Ivan Guerini. Venerdì 16 maggio, alle ore 21, nella sala del Centro Culturale "Fatebenefratelli" di Valmadrera, il «ricercatore esplorativo» milanese, come ama definirsi colui che ai più è conosciuto come «il profeta della Val di Mello», terrà una conferenza con diapositive in cui racconterà dieci anni di alpinismo esplorativo nelle Alpi Centrali, dalla Val di Mello ad altre zone meno conosciute. La serata è organizzata dalla locale sezione del CAI e dalla scuola di alpinismo "Attilio e Piero Piacco" e, conoscendo la traboccante ricerca di Ivan, assolutamente da non perdere. Con l'occasione segnaliamo l'ultimo libro di Guerini, Val Grande - mondo segreto di rocce e piante, pubblicato da Alberti Libraio Editore nel 1999.

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nota 83/03 del 13-05-03
 ALPINISMO  13 maggio 2003.
Himalaya: nonostante le condizioni avverse che hanno fatto retrocedere molte spedizioni sull'Everest, sabato 10 maggio una spedizione giapponese è riuscita a raggiungere la cima del vicino Lhotse (8516 m) con cinque alpinisti e tre sherpa lungo la parete Ovest. Da segnalare Jean Christophe Lafaille impegnato sulla via normale del Dhaulagiri (attualmente è dato verso il campo 3, 7400 m), quasi un'anticipazione dei due Ottomila per vie nuove che si appresterà ad affrontare nella stagione di mezzo in Karakoram. Ma il vero alpinismo, lontano dall'occhio indiscreto e livellatore delle spedizioni commerciali, si sta facendo sul Nuptse Est. I kazaki Valery Babanov e Vladimir Suviga sono stati respinti ancora una volta (v. nota 79/03) da vento e temperature molto rigide quando avevano raggiunto, nella giornata di sabato 10 maggio, quota 7450 metri. Rammentiamo che la vetta raggiunge i 7804 metri. Kammerlander e compagni nel frattempo si sono dati da fare installando due tende nel punto in cui gli itinerari s'incrociano a 6900 metri. I kazaki ritenteranno il 15 maggio.
 INTERNET  13 maggio 2003.
Alpinia.net: in attesa di comunicarvi i nuovi autori di intraisass2 vi sottoponiamo la recente recensione su intraisass1 del professore genovese Filippo Zolezzi, esperto di letteratura di montagna e infaticabile recensore per conto di Alpinia.net, il portale verticale sulla montagna, anzi di «Cose di Montagna a 360°». Per chi non conoscesse ancora Alpinia.net lo invitiamo subito a entrare nel sito. La struttura molto semplice, divisa per sezioni tematiche, permette una facile e veloce navigazione. «Alpinia.net: una finestra sul mondo della montagna. Per informarsi ed informare, per conoscere e prevenire» recita la filosofia di un portale «costruito da donne e uomini di montagna». Dalla sua presentazione leggiamo: «Alpinia.net non nasconde una spiccata simpatia per le cose genuine e predilige chi si muove sulle montagne con leggerezza, con rispetto per le cose di montagna e per le opinioni ed i comportamenti degli altri, con intenzioni pacifiche verso l'ambiente e con una onesta sensibilità verso un concreto sviluppo sostenibile della Montagna». In somma, non solo un ottimo punto di partenza per navigare la montagna in rete ma anche un contenitore di utili e meditati approfondimenti.

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nota 82/03 del 12-05-03
 ALPINISMO  12 maggio 2003.
Himalaya: ci spostiamo sulla terza montagna della Terra, I cinque tesori della grande neve, il Kanchenjunga, che con i suoi 8586 metri è il colosso himalayano più a sud e a est dell'intera catena, posizione che lo rende più vulnerabile agli effetti del monsone e lo ha reso celebre per le valanghe. In questi giorni è impegnata sulla via normale (percorsa dagli inglesi J. Brown e G. Band, 1955) una spedizione italo-spagnola composta da Mario Merelli, Silvio Mondinelli, Christian Kuntner e Carlos Pauner. Nonostante il maltempo i quattro alpinisti si erano portati già molto in alto sulla montagna, installando il Campo 3 a 7700 metri, e nella giornata di sabato si stavano preparando per un tentativo alla vetta. Purtroppo i forti venti hanno ritardato la partenza, quindi il persistere di condizioni sfavorevoli con l'arrivo di nuova neve ha fatto retrocedere il quartetto al Campo Base.
 CULTURA  12 maggio 2003.
Utah (USA): riportiamo gli estremi di una storia che ha dell'inverosimile ma che è straordinariamente vera e che farà torcere le budella a molti dei nostri lettori che avranno il coraggio di leggere i dettagli nell'articolo in inglese: Climber tells how he cut off arm with pocketknife. In breve, una quindicina di giorni fa, l'esperto arrampicatore Aron Ralston se ne andava tranquillamente ad arrampicare in solitaria su e giù per le pareti del Canyonlands National Park. Nel mentre saliva una delle numerose vie, un enorme masso di circa 450 chilogrammi su cui stava arrampicando gli è rotolato addosso, lasciandolo bloccato con l'avambraccio. Questo è niente se consideriamo che lo scalatore è stato per quattro giorni in balia di dolori, pensieri, ipotesi sulla sua imminente morte nel bel mezzo di un canyon dove presto sarebbe arrivata un'ondata di piena, consueta nella stagione delle piogge. Il quinto giorno è stato il giorno fatidico. Dopo aver meditato sull'unica via di salvezza, affilato volontà, coraggio e un misero e consunto coltellino milleusi, il malcapitato si è lentamente, carne dopo carne, osso dopo osso, pelle dopo pelle, amputato l'avambraccio. Infine, più morto che vivo, è strisciato fino al primo punto di ancoraggio per calarsi con una corda doppia da 18 metri. Lo aspettavano altri 10 interminabili chilometri sul fondo del canyon prima di essere soccorso da escursionisti di passaggio. Aron Ralston è stato dimesso dall'ospedale in questo weekend.

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nota 81/03 del 09-05-03
 ALPINISMO  9 maggio 2003.
Sepu Kangri: «Sebbene l'ascensione sia finita, l'avventura no. Dopo una notte al Campo 1, il team scende al Campo Base per un riposo che durerà tre giorni di bufera...» - Un altro obiettivo aspetta gli amici del Sepu Kangri (v. nota 64/03) nell'ultimo epidsodio del diario a posteriori pubblicato su www.climbsepu.com. Mark Newcomb, esperto sci-alpinista, e compagni vorrebbero salire e discendere una cima secondaria, il Lhallum Tamcho (6621 m), ma una pericolosa valanga ostacola il cammino. Entrate in HEADING HOME per accedere al sesto e ultimo episodio della spedizione americana.
 INTRAISASS  9 maggio 2003.
Pagine Extra: da oggi è attivo l'ARCHIVIO PAGINE EXTRA INTRAISASS (accessibile dalle strisce principali di copertina), la nuova pagina dove raccoglieremo reportage, schede nuovi itinerari, schede guide-libri e molto altro sparso tra gli appunti extra redatti dalla nostra redazione e che molti lettori ci hanno invitato a rendere più visibili. Ovviamente la pagina è perfettibile e dà la precedenza agli articoli più recenti.
 CULTURA  9 maggio 2003.
Trento: articolo con intervista molto interessante apparso oggi sulla pagina della cultura del quotidiano Alto Adige: IN VETTA, dove osa il superuomo. Michel Mestre: «Montagna e fascismo, un rapporto sottovalutato».
Alpinismo. Esperti a confronto a Trento per una storia inedita. "Abbiamo già iniziato a lavorare per il prossimo Filmfestival della montagna. Non vogliamo più trovarci a doverlo preparare, come quest'anno - e non si poteva fare diversamente - in quattro mesi. E a proposito di montagna, lasciatemi dire una cosa sul 2002, anno internazionale della montagna: è stato solo l'anno delle chiacchiere". Italo Zandonella Callegher, presidente del Filmfestival, saluta così "In vetta!", il convegno internazionale di tre giorni iniziato ieri a Sardagna di Trento ed organizzato da Museo storico, Università e Provincia.

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nota 80/03 del 08-05-03
 ALPINISMO  8 maggio 2003.
Ortles-Cevedale: il forte sci-alpinista di Uzza, Valfurva, Marco Confortola è riuscito nella difficile impresa di discendere la parete Nord dell'Ortles con gli sci. Alcuni dettagli su Discesa dell'Ortles... con gli sci (Il Giorno). Grande supporto di amici e collaboratori durante l'impresa (purtroppo anche un elicottero per arrivare alla base della parete). Un prologo della discesa dell'Ortles è stata la discesa della parete Nord-est del Tresero (v. SCI ESTREMO: SFIDA AL TRESERO su Sciare Mag).
 INTRAISASS  8 maggio 2003.
Recensioni letterarie: «Quanti sono i libri di viaggi in Nepal? Quante centinaia di descrizioni di trekking, marce di avvicinamento, traversate dell'Himalaya abbiamo letto, in decenni di frequentazione con la letteratura di montagna? [...] E invece, questo libro, fin dall'inizio, ci ha sorpreso. Anche il titolo, se ci pensate, è un po' strano. Quei sentieri vengono individuati non perché appartenenti a una vallata, a un massiccio montuoso, a una regione, ma vengono attribuiti agli uomini, riconosciuti di diritto a coloro che li hanno scavati e vissuti nei millenni, collocati in una dimensione umana, più che geografica o naturalistica» - nella recensione di Flavio Faoro il libro Sui sentieri dei portatori himalayani di Vittorino Mason.

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nota 79/03 del 07-05-03
 ALPINISMO  7 maggio 2003.
Nuptse Est: il brutto tempo di questi giorni ha fermato Valery Babanov e Vladimir Suviga nei loro ripetuti tentativi alla vetta. Partiti nella notte tra il l'1 e il 2 maggio una forte nevicata con conseguente pericolo di valanghe ha costretto i due alpinisti a ritornare sui loro passi dopo aver raggiunto quota 6400 metri. Il 3 e il 4 maggio stessa storia: partenza, nevicata e ritirata. Non abbiamo ancora notizie del tentativo attualmente in corso, ma sembra l'ultimo prima di una forte nevicata attesa domani secondo il bollettino meteorologico a disposizione dei kazaki. Nel frattempo pure Hans Kammerlander e compagni hanno dato inizio ai lavori mirando, per rispetto degli alpinisti già impegnati, all'itinerario che respinse la primavera scorsa Barry Blanchard, Steve House, Stephen Koch e Marko Prezelj a 7250 metri. La quota fu raggiunta in stile alpino per una linea più a sinistra di quella scelta da Babanov e Suviga.
 RASSEGNA STAMPA  7 maggio 2003.
Soccorso Alpino: Morti in montagna aumentati del 63 per cento - Tragico bilancio annuale del Soccorso alpino: La causa prima è la leggerezza. Sul Corriere delle Alpi le parole del capodelegazione bellunese Fabio Bristot: «Miliardi e fanno qualche esercitazione all'anno come un'allegra confraternita. Non voglio fare polemiche ma noi abbiamo cinque stazioni senza una jeep... » riferendosi alla Protezione Civile e ai mezzi distribuiti in modo non equo dal dipartimento regionale.
Mauro Corona: esce questa settimana il nuovo libro dell'alpinista-scrittore-scultore di Erto, «Nel legno e nella pietra», edito da Mondadori. CORONA: LEZIONI DI VITA Storie di cattivi e buoni maestri nei duri anni giovanili a Erto (su Alto Adige, intervista di Augusto Golin).

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nota 78/03 del 06-05-03
 ALPINISMO  6 maggio 2003.
Himalaya: riprendiamo i nostri aggiornamenti himalayani soffermandoci brevemente su alcuni aspetti del grande assembramento ai piedi dell'Everest. Dal punto di vista alpinistico, storicamente, infatti niente di nuovo, a parte un tentativo sulla Est probabilmente neppure cominciato (v. nota 69/03). In questi primi giorni di maggio la montagna è stata soggetta a fortissimi venti, non solo in quota, ma anche ai campi base avanzati, specie sul versante Nord dove molte tende sono state spazzate via dal Colle (7015 m). La stessa sorte per chi aveva installato il Campo 2, con grande anticipo, a 7900 metri. Completamente distrutto dai jets stream. Le tre spedizioni con italiani impegnate sui fianchi dell'Everest non hanno perciò fatto grandi progressi. A Nord si è pensato addirittura di retrocedere il Campo Base Avanzato alla Gasthaus del Monastero Rongbuk (5000 m) per permettere un migliore recupero degli alpinisti e sottrarsi alle bufere di vento. La notizia più curiosa che sta girando in queste ore per la rete parla invece di uno sciopero del gruppo di sherpa assegnato alla Russian Adventure Team, un gruppo di alpinisti che ha come obiettivo le Seven Summits. C'è poco da dire e molto su cui riflettere: sembra che il motivo dello sciopero e del rientro anticipato degli sherpa risieda nell'eccessivo materiale dato in carico da portare per ogni sherpa al Colle Nord, 18 kg di bombole di ossigeno da trasportare fino a oltre 7000 metri. Gli sherpa si sono rifiutati di portare un carico così pesante, nonostante il loro contratto prevedesse 20kg-for-man, proponendo al massimo 11 kg (ossia 3 bombole di ossigeno). Non si sa se ci sia in gioco denaro contro prestazioni, sicuramente i russi pensavano di ossigenarsi anche i capelli, auspichiamo tuttavia che la motivazione profonda degli sherpa nasca dal loro fermo rifiuto ad essere relegati a bestie da soma. I chilogrammi infatti non sono caramelle, seppure spesso gli alpinisti nei loro racconti li trattano come tali, specie a quelle quote. Provate per diletto a mettervi in spalla uno zaino di 18 kg (o meglio la tradizionale bombola di gas propano/butano piena) e partite alla volta della più classica delle vostre escursioni con almeno 500 metri di dislivello. Se non vi prendono per asini (o muli), certamente per matti.
 MEDICINA  6 maggio 2003.
Passo Pordoi: nel comunicato culturale il programma del X° CORSO DI AGGIORNAMENTO PER MEDICI DI TREKKING E SPEDIZIONI organizzato dal CAI - Commissione Centrale Medica previsto per le giornate del 14 e 15 giugno presso il Centro di Formazione per la montagna "Bruno Crepaz" al Passo del Pordoi.

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nota 77/03 del 05-05-03
 CULTURA  5 maggio 2003.
Trento: nell'ultimo comunicato stampa del Filmfestival i vincitori e i verbali della Giuria internazionale e della Giuria premi speciali.
 INTRAISASS  5 maggio 2003.
In attesa di leggere l'ultimo comunicato stampa del Filmfestival della Montagna "Città di Trento" che ha visto trionfare l'alpinista basco Alberto Inurrategi con il film «Your Himalayas» (Gran Premio Città di Trento - Genziana d'Oro per il miglior film della 51ª edizione), il trentino Ermanno Salvaterra con «Pensieri nel vento» (Genziana d'Oro per il miglior film di alpinismo) e l'austriaco Jo Baier con «Schwabenkinder» (Premio Città di Bolzano - Genziana d'oro per il miglior film di montagna ), in attesa di farvi leggere i verbali della giuria vi abbiamo preparato un racconto-reportage dietro le quinte. Entrate in Un Festival d'incontri, troverete immagini e parole inedite sul Filmfestival, un inconsueto e notturno reportage per «condividere i percorsi di un viaggio culturale che inevitabilmente, nel bene e nel male, solo la rassegna trentina permette di fare, anche al più disincantato e irriverente degli alpinisti». Insomma, abbiate pazienza, è stato scritto di notte, questa povera e calda notte. E ce n'è per tutti, alpinisti, giornalisti, amici e nemici, assenti e presenti, ritratti o dimenticati tra
righe e immagini estemporanee.

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nota 76/03 del 30-04-03
 INTRAISASS  30 aprile 2003.
Mohole a lezione di arrampicata di Natalino Russo.
Nuova entrata nella sezione SPECIAL - ALPINISMO ANTE LITTERAM. «Da qualche tempo la vita era piuttosto noiosa, il tran-tran cittadino aveva fatto dimenticare al signor Mohole l'esistenza di spazi aperti, lo stava alienando lentamente, al punto da inchiodarlo in casa e non lasciarlo uscire se non per fare la spesa, piombato nella lettura e niente più, arroccato in quella fortezza del pensiero, ultimo baluardo di se stesso. Così quella domenica aveva accettato l'invito di un amico, andare ad arrampicare, che cosa balorda alla sua età, scricchiolante di apatia, ma la noia era troppa, ed era andato» - così inizia la vicenda verticale di Mohole, personaggio emerso dalla fine vena letteraria del nostro nuovo autore campano, Natalino Russo, presidente della Federazione Speleologica Campana, naturalista e viaggiatore, appassionato e studioso di grotte e carsismo. Un manifesto omaggio a Italo Calvino.
 CULTURA  30 aprile 2003.
Trento: prima di partire per Trento per assistere al rush finale del Filmfestival riportiamo il comunicato stampa della premiazione del 32° PREMIO ITAS DEL LIBRO DI MONTAGNA e invitiamo i nostri lettori interessati a seguire gli sviluppi dell'importante rassegna culturale trentina ad entrare nel sito del Filmfestival della Montagna "Città di Trento". Da parte nostra saremo presenti nei giorni 1 2 e 3 maggio (reperibili al 333/2323200 per chi volesse informazioni dirette e anticipazioni sull'incombente intraisass2) per cercare di portarvi al nostro ritorno qualche impressione a caldo e un dietro le quinte della 51a edizione. L'appuntamento è quindi per la settimana prossima. Inizia il mese di maggio e avremo un bel da fare per sbrogliare il groviglio di idee, intenzioni e notizie che ci arrivano dalle spedizioni himalayane.

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nota 75/03 del 29-04-03
 ALPINISMO  29 aprile 2003.
Nuptse Est: forti venti stanno ritardando la partenza di Valery Babanov e Vladimir Suviga per il tentativo finale alla vetta. Gli alpinisti vengono da un meritato, seppur breve e ora forzato, periodo di riposo dopo 5 giorni passati ininterrottamente in parete (4 bivacchi a 6200 e 6700 metri con una puntata di acclimitazione a 6850 metri). Nel frattempo sono arrivati al Campo Base del Nuptse Hans Kammerlander e compagni (v. nota 69/03).
 INTRAISASS  29 aprile 2003.
Recensioni cinematografiche: per meglio conoscere gli alpinisti russi e sottolineare certi straordinari aspetti del loro alpinismo leggiamo la nuova recensione di Mauro Mazzetti:«...Basta guardare negli occhi questi ex ingegneri, questi ex biologi e questi ex tecnici dell'ex Unione Sovietica per capire il perché. Non è mai facile reinventarsi un lavoro, ricostruirsi un avvenire, riproporsi degli obiettivi... Ecco allora che questi "ex" si rivolgono alla montagna e si dedicano ad attività alternative: non guide, ma istruttori di alpinismo, come vuole il sempre rigido protocollo russo, ché i capitalisti occidentali devono imparare, non essere condotti sulle vette. Viene infatti chiaramente detto da un grande alpinista sovietico, ora responsabile del campo base nella regione del Tien Shan ed organizzatore di spedizioni, che i clienti venuti dall'ovest non hanno preparazione tecnica, né specifica né fisica. Mai la grande madre Russia avrebbe permesso ai suoi figli di scalare un settemila difficile senza prima aver conseguito un adeguato e progressivo curriculum alpinistico; mai sarebbe stato possibile saltare i gradi intermedi nella maturazione di una necessaria esperienza, bruciando le tappe in maniera scriteriata...» - ovverosia  L'echo du Tien Shan di K-Soul Cherix.

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nota 74/03 del 28-04-03
 CULTURA
  28 aprile 2003.
Trento: il cinquantenne polacco Zbigniew Tumidajewwicz si è aggiudicato con UN'ESTATE A CHAMONIX (v. nostra recensione), il CARDO D'ORO del 32° PREMIO ITAS DEL LIBRO DI MONTAGNA assegnato all'unanimità da tutta la Giuria presieduta da Mario Rigoni Stern. Nel comunicato stampa i dettagli e gli altri vincitori. Il premio s'inserisce nell'ampio contesto della 51a edizione del Filmfestival della Montagna "Città di Trento", la più  antica  rassegna  mondiale di  cinema di alpinismo ed  esplorazione, inaugurata ufficialmente ieri. 71 le opere in concorso provenienti da 29 paesi, 11 i film nella sezione "fiction", 4 le sezioni informative, 3 le retrospettive. Per conoscere i primi sviluppi del Festival e gli eventi correlati entrate nei comunicati stampa.
Svizzera: un doveroso ricordo del grande geologo Toni Hagen, morto recentemente a Lenzerheide, sulle pagine di Swissinfo: Toni Hagen tra le Alpi e l'Himalaya. Fu tra i primi grandi esploratori del Nepal, percorrendo a piedi migliaia di chilometri e disegnando regioni mai cartografate. Esemplare la sua dedizione per lo sviluppo de paesi himalayani, condensata nell'epigramma: «Lavoro non elemosina».
Stati Uniti: una curiosa e indecifrabile vicenda ha portato recentemente alla ribalta Jonathan Thesenga, uno dei più anziani redattori della rivista americana Climbing Magazine. L'estate scorsa è stato colto in flagrante con un compagno mentre appiccava fuoco con una bombola di gas dentro al Joshua Tree National Park. Processato, dichiaratosi colpevole senza rimorsi e senza difendersi, è stato licenziato in questi giorni dalla dirigenza del celebre magazine. Leggete Climbing Editor Sacked for Blaze.

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nota 73/03 del XX-04-03
 INTRAISASS  Pasqua 2003.
Ritratti d'alpinismo: «Lasciamo il colle con un balzo leggero e in volo, senza timore ma silenziosi, ci avviciniamo alla grande montagna. Improvvisamente anche tutto ciò che ci circonda pare tacere: si ode soltanto, in lontananza, un rumore misterioso, delicatamente ritmato. Da dove proviene? Un attimo di esitazione, poi di ricerca, e lo sguardo sorpreso, reso stranamente acuto dall'ebbrezza dell'altissima quota, intuisce una sagoma umana: minuscola, pulsante, commovente nella sua estrema fragilità come farfalla posata sul gigantesco cristallo. Procede verso l'alto seguendo la via ideale, la "linea magica" che, pur mirabile, è soltanto figura di un archetipo che trascende il mondo sensibile...» - con questa immagine letteraria di Carlo Caccia, accompagnata da quella pittorica di Piera Biliato, ci avviciniamo alla "Montagna Grande", il Chogorì, il K2, l'ultima montagna che vide le gesta di Renato Casarotto, uno dei più grandi e incompresi alpinisti di tutti i tempi. Entriamo in Ultimo "puro folle" in cerca di amore, il nuovo ritratto di intraisass, per onorare un amico che non c'è più.

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nota 72/03 del 18-04-03
 FESTIVITA'  18 aprile 2003.
Interrompiamo gli aggiornamenti quotidiani fino a lunedì 28 aprile approfittando del lungo ponte pasquale per porre mano agli ultimi aggiustamenti che ci porteranno alla pubblicazione di intraisass2, prevista per fine maggio. Sarà un altro numero che stupirà, speriamo, per numero qualità e imprevedibilità degli autori, il tutto impreziosito da una mirata selezione di immagini. Lasciamo i nostri lettori con una nuova immagine di Michele Vacchiano, il primo de I Fotografi di intraisass, preannunciandovi che a giorni, durante l'interruzione pasquale, arriverà un nuovo Ritratto di storia dell'alpinismo e, infine, riportandovi le ultime news, la prima delle quali molto triste.
 ALPINISMO  18 aprile
2003.
Gran Sasso: molti amici dal Centro Italia ci hanno scritto ieri per darci la tragica notizia dell'incidente mortale in cui sono stati coinvolti due tra gli alpinisti più esperti dell'Appennino Centrale, Stefano Imperatori e Germana Maiolatesi. Purtroppo per il primo non c'è stato nulla da fare: la perdita di equilibrio, forse a causa di una lastra ghiacciata, durante la discesa del Canale Haas-Acitelli sul Gran Sasso ha fatto precipitare per 500 metri lo sci-alpinista aquilano che è morto sul colpo. Nel tentativo di portare immediato soccorso anche la compagna di discesa è scivolata riportando contusioni e fratture varie. Grande costernazione nell'ambiente alpinistico aquilano e romano, dove Stefano Imperatori era molto conosciuto (lo dimostrano le numerose pagine dedicategli sui giornali). Le nostre condoglianze alla famiglia e un forte abbraccio a Germana Maiolatesi, tra le autrici di intraisass con un racconto si sci-alpinismo esplorativo proprio sui canaloni del Gran Sasso.
Venezuela: importante via nuova per stile e impegno sulla parete Est dell'Acopan, uno dei grande tepuis immersi nella Gran Sabana venezulana caratterizzati da alte pareti che sprofondano verticalmente nella foresta amazzonica. E' questo alpinismo? Certamente, direMMo noi, e ovviamente sui generis (big wall in un particolare ambiente). Come altro potremmo chiamare quel genere di arrampicata che sale una parete rispettandone completamente la natura? Pizza, Chocolate y Cerveza è stata aperta dai britannici John e Anne Arran in compagnia del venezuelano Alfredo Rangel: 21 lunghezze di corda sui 600 metri della torre, senza fare uso di spit (nemmeno alle soste), in arrampicata libera a vista e con difficoltà di impegno E5/E6.

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nota 71/03 del 17-04-03
 RASSEGNA STAMPA 
17 aprile 2003.
Marmolada: nuovi sviluppi sulla questione Marmolada. Non si è ancora giunti a un accordo con gli ambientalisti nel giorno in cui si doveva ratificare il "Patto per la Marmolada". Tra le cause dell'impasse un progetto presentato in Provincia a Trento che prevede un nuovo collegamento (da Fedaia) attraverso il ghiacciaio della Marmolada. Si tratterebbe di una specie di ascensore dentro la roccia, da Sasso Undici a Punta Rocca. Leggiamo Un accordo a metà (Corriere delle Alpi) per approfondire i Punti di debolezza, lo Sviluppo turistico e I luoghi della memoria contenuti nel "Patto".
Aosta: i ricordi di un giovane volontario nella Scuola militare d'alpinismo di Aosta questa sera a Point-Saint-Martin. Lo scrittore asiaghese Mario Rigoni Stern presenta il suo ultimo libro ricordando gli anni giovanili che lo videro formarsi come rocciatore-sciatore sulle montagne della Valle d'Aosta poco prima di rimanere coinvolto nella Seconda Guerra Mondiale sui vari fronti con il 6° Reggimento alpini e il Battaglione sciatori Monte Cervino. Seguono gli anni tragici al 1943 e l'internamento in lager. Leggiamo I ricordi di Mario Rigoni Stern tra la guerra e la Liberazione (La Stampa) e siamo certi che le pagine del suo ultimo libro - L'ultima partita a carte - valgono «almeno l'albero da dove provengono».
Bergamo: come da copione anche in Italia articoli, celebrazioni e retrospettive sul Cinquantesimo anniversario della salita all'Everest. Il 51° Filmfestival di "Città di Trento" ha invitato i 23 italiani che hanno raggiunto la cima della grande montagna all'Everest Day, giovedì 1° maggio, condotto da Reinhold Messner. Leggiamo Bergamo da record, cinquina sul Tetto del mondo (L'Eco di Bergamo) dove si sottolinea che «che nessuna altra provincia al mondo può vantare cinque ascensioni sulla vetta più alta della Terra» e che Simone Moro è assieme a Reinhold Messner l'unico alpinista italiano ad aver salito il Chomolungma due volte da entrambe i versanti». Gli altri bergamaschi sono Virgilio Epis, Mario Merelli e Mario Curnis. Tutti gli alpinisti citati hanno raggiunto gli 8848 metri con l'ossigeno supplementare, a parte Messner che fu il primo a dimostrare la possibilità di salire l'Everest accettando tutte le condizioni della montagna. Da ricordare che anche quando salì da Nord, lo scalatore altoatesino, lasciò la firma indelebile della prima solitaria. Curiose le parole sull'alpinismo bergamasco di Simone Moro: «E' l'ennesima dimostrazione di come anche un alpinismo "silenzioso" e storicamente poco propenso alla pubblicità come quello bergamasco sia in grado di offrire grandi contributi» - parole sacrosante, forse perché dette da uno dei più grandi specialisti della comunicazione multimedia e della sponsorizzazione.


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nota 70/03 del 16-04-03
 CULTURA  16 aprile 2003.
Bolzano: con l'arrivo delle festività pasquali ecco per i nostri lettori una proposta culturale, «una ghiotta occasione per gli amanti di storia dell'alpinismo e per i cultori dell'arte» secondo le parole della nostra corrispondente Melania Lunazzi. Leggiamo l'introduzione della sua recensione alla mostra Le Dolomiti nelle antiche vedute: «Un ponte in pietra sul torrente, una carrozzella trainata da due cavalli che si avvicina, i versanti scoscesi di due montagne a fare da quinte, uno squarcio al cui centro sfrecciano i maestosi torrioni e le ardite guglie di un castello di roccia. Ancora pochi metri e i passeggeri di quella carrozza si sporgeranno stupiti dalla cappotta di protezione mentre il cocchiere tirerà le redini per una breve sosta di contemplazione verso uno spettacolo mai visto, verso qualcosa di spaventoso e sublime al tempo stesso: le Tre Cime di Lavaredo. Se non ci fosse la didascalia a margine stenteremmo a riconoscerle, abituati come siamo a leggere la realtà attraverso la precisa documentazione delle riproduzioni fotografiche...» - quale inizio per introdurci alle tecniche rappresentative prima dell'avvento della fotografia. L'esposizione - settantuno "quadri" tra disegni, acquerelli, stampe, incisioni all'acquaforte e all'acquatinta, litografie - rimarrà allestita al Museo Civico di Bolzano fino a domenica 27 aprile. Dopodiché si sposterà a Palazzo Trentini (inaugurazione lunedì 28 aprile, ore 18) nell'ambito del 51° Filmfestival di "Città di Trento". Naturalmente, per chi volesse avere una degna anticipazione delle straordinarie rappresentazioni dolomitiche, e un profilo storico delle stesse, non esiti ad entrare nella recensione di Melania Lunazzi, impreziosita da 5 immagini catturate direttamente dal catalogo della mostra di Bolzano. Un'occasione da non perdere per i nostri amici pittori contemporanei.
Parole Verticali: bandiere onnubilano un orizzonte di polvere, l'attuale in molte zone del mondo. Leggiamo "Voto", versi di confine scritti dal poeta livornese Giorgio Caproni.

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nota 69/03 del 15-04-03
 ALPINISMO  15 aprile 2003.
Everest: la stagione è appena iniziata ai piedi dell'Everest e cominciano a circolare un fiume di notizie tra le pagine dei giornali e gli aggiornamenti dei siti web. Da quanto si è potuto finora quantificare 24 sono le spedizioni date in arrivo sul versante Sud, mentre 16 sul versante Nord. Due sole spedizioni tenteranno delle vie alternative alle superfrequentate normali: un gruppo di giapponesi cercherà di salire da Ovest (non si sa ancora se per la Cresta Ovest "integrale", percorsa dagli yugoslavi Zaplotonik, Stremfelj e Belak nel 1979, o per il Canalone Hornbein, itinerario tracciato nel 1963 dagli americani Unsoeld e Hornbain, che abbandona la cresta ovest al suo inizio per riprenderla alla fine); sul versante Est, tanto difficile quanto pericoloso (ricordiamo le due uniche vie, l'Americana - Carlos Buhler e compagni nel 1983 - e la Britannica di Stefan Venables del 1988), sembra invece che si avventureranno una coppia di alpinisti sudafricani che fece parlare molto di sé durante l'infausta stagione 1996, Cathy O'Dowd e Ian Woodall. Loro obiettivo è l'ancora inviolato e mai tentato sperone Nord Est, ciò che secondo le nostre conoscenze viene identificato con la "Fantasy Ridge", uno dei problemi irrisolti della grande montagna. Ritornando ai campi base delle normali l'attività di quest'anno è sicuramente frenetica e in anticipo rispetto alle consuetudini. Il Colle Nord (7015 m) è già stata raggiunto dalla spedizione russa di San Pietroburgo. Arrivano purtroppo anche le prime notizie negative dal Campo Base nepalese (5300 m). Un membro della spedizione nazionale francese, un tecnico audio della televisione, è stato trovato morto in tenda la settimana scorsa. Non si è più risvegliato dal sonno. Non si conoscono le cause, anche se si pensa qualcosa legato alle patologie d'alta quota.
Nuptse Est: mentre Valery Babanov e Vladimir Suviga procedono lentamente verso l'alto, i due alpinisti sono dati ora a 6400 metri dopo aver superato il tratto - in teoria - più insidioso della salita, l'altoatesino Hans Kammerlander (come annunciato nella nostra nota 54/03) sta per raggiungere il Nuptse per attaccare lo stesso itinerario dei kazaki. Kammerlander ha tuttavia in mente una strategia diversa e si farà accompagnare da Konrad Auer, Alois Brugger e Wilfried Oberhofer come si legge nell'articolo Sfida alla cima ancora inviolata.

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nota 68/03 del 14-04-03
 INTRAISASS  14 aprile 2003.
Un volo in Valsugana di Mauro Moretto.
Nuova entrata nella sezione EUROPA - RACCONTI DI ALPINISMO. «Rovistando mentalmente le varie esperienze alpinistiche vissute in 25 anni di attività emerge prepotentemente un fatto di cui sono stato spettatore passivo, ma che ancora oggi ricordo con grande lucidità, e che ogni tanto mi piace raccontarlo agli amici con l'intento di farli riflettere sulla dinamica avvenuta, affinché possano trarne un insegnamento utile. Forse ciò che ho visto allora ha segnato il mio modo di andare in montagna». - Recentemente abbiamo incontrato l'alpinista bassanese (da non confondere con il giovane Claudio di cui Mauro è stato anche compagno) che noi conosciamo per la sua affascinante attività dolomitica, ai più sconosciuta, e per la sua eccezionale memoria. Provate un po' a parlare con Mauro di itinerari da lui percorsi o di storia dell'alpinismo dolomitico, vi stupirà per la capacità di ricordare dettagli e particolari storici che difficilmente si depositano nella memoria e che lui tira fuori con una naturalezza e una vivacità di espressione, per l'appunto, stupefacenti. Ancora ci ricordiamo il giorno in cui
riuscimmo a stanare il suo grande amico Lorenzo Massarotto, accompagnato dal suo alter ego, Umberto Marampon, per coinvolgerli a raccontarci qualcosa per intraisass. Mauro Moretto riuscì a stupire lo stesso Massarotto ricordando fatti e particolari quasi dimenticati dagli stessi protagonisti. Addirittura strabiliò i presenti quando da un a vecchia scatola fece emergere vecchi articoli di celebri giornali (ad esempio La Gazzetta dello Sport) in cui si parlava dell'alpinista padovano, titoli del tipo «Morto l'alpinista padovano sulla Marmolada» (quand'invece Lorenzo stava molto bene, seppur in condizioni estreme durante una delle sue numerose ascensioni solitarie invernali) e molti altri ai tempi in cui l'alpinismo di punta finiva ancora sulle pagine dei quotidiani. Qualche settimana fa Mauro ci parlò di un fatto straordinario a cui ebbe la ventura di assistere. Lo invitammo a scrivere... e, lo sapete, non è facile fare scrivere gli alpinisti. Ma le ragioni del racconto, bene annunciate nell'introduzione del racconto stesso, sono ciò che accomunano gli alpinisti con intraisass. E quando gli alpinisti raccontano storie vissute in prima persona è sempre un piacere ascoltarli.

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nota 67/03 del 11-04-03
 INTRAISASS  11 aprile 2003.
Recensioni storiche: «Albert Frederik Mummery fu "uno dei più grandi alpinisti di tutti i tempi", come ebbe a definirlo Gian Piero Motti nella sua Storia. Forte ghiacciatore, rocciatore audace, penna raffinata e, soprattutto, grandissimo esploratore. Quello che vorrei dipingervi qui è proprio l'uomo, senza passare necessariamente per la lente, forse parziale, dei suoi scritti». Ritorna il vercellese Marco Bellini per presentarci nella nuova recensione storica una delle figure più importanti della storia dell'alpinismo. La recensione è fatta sull'edizione Viglongo del 1965 (cliccate sulla copertina per ingrandirla), edizione che rese celebre Le mie scalate nella Alpi e nel Caucaso  dopo l'edizione limitata A. Formica del 1930. Sempre di una casa editrice torinese, la CDA&Vivalda è le recente riedizione del 2001.
 SOCCORSO ALPINO  11 aprile 2003.
Francia: movimento nel paese transalpino per l'abrogazione del recente Articolo 54 che vuole l'abolizione della gratuità del soccorso. «La gratuità del soccorso deve restare un principio fondamentale della solidarietà francese. Il soccorrere una persona non può e non deve diventare un'attività lucrativa...» - si legge nell'introduzione del modulo di petizione contro l'articolo in questione. Approfondimenti e documenti sul sito art.54.org. per un problema che riguarda da vicino anche noi, come ci scrive l'esperto alpinista INA-CAAI Giuliano Bressan: «Non so se i non francesi possono firmare la petizione allegata ma vi giro lo stesso la notizia che comunque, chi più chi meno, interessa tutta la comunità alpinistica tenendo conto di dove sono il Monte Bianco, l'Ailefroide, la Meje, ecc.».

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nota 66/03 del 10-04-03
 ALPINISMO  10 aprile 2003.
Himalaya: un breve ma importante aggiornamento dalla spedizione leggera al Nuptse Est (v. nota 49/03). Il duo kazako composto da Valery Babanov e Vladimir Suviga procede lentamente e costantemente sul difficile Pilastro Sud-Est che porta ai 7855 metri della cima. I due alpinisti hanno raggiunto quota 6250, ai piedi della Torre dove si era fermato il precedente tentativo di Babanov. L'alpinista kazako racconta di avere superato il punto che lo aveva visto retrocedere l'autunno scorso e di essersi già impegnato con tecniche di artificiale nella scalata della Torre, probabilmente il tratto più ostico dell'intero percorso. Il tempo è stabile, i due alpinisti sono scesi al campo base dove si riposeranno un giorno per poi ripartire e superare la Torre per riprendere la cresta nevosa. Curiosa la riflessione di Valery nell'apprendere della moltitudine di spedizioni che si sta accampando non distante dal Nuptse, al campo base nepalese dell'Everest (19 o 30 spedizioni?): «Qui, sotto la parete Sud del Nuptse ogni cosa è molto semplice - nessun mercato di materiale come sul ghiacciaio del Khumbu. Tutti i grandi affari richiedono silenzio».
 GUIDE ALPINE  10 aprile 2003.
Lecco: alla luce della nota di ieri leggiamo sul Corriere della Sera Sessanta vie per conquistare le Grigne (Rinnovate attrezzature e segnaletica per rilanciare le arrampicate sulle famose vette di Lecco): si parla di «"Lifting" a sessanta vie della Grigna meridionale [...] Il costo complessivo dell'intervento è di 250 mila euro, di cui 200 mila finanziati dalla Regione Lombardia e 50 mila dalla comunità montana Lario Orientale». Non possiamo entrare in merito sulla qualità del lavoro delle Guide Alpine lariane e siamo certi che «...Entro l'estate - dice Fabio Lenti, responsabile della Casa delle Guide - tutti i sentieri e le vie saranno perfettamente agibili [...] La posa degli ancoraggi rispetta integralmente il tracciato degli itinerari esistenti, conserva il significato storico della scelta. Gli ancoraggi saranno posizionati a distanze tali da limitare le conseguenze di eventuali cadute degli alpinisti». Tuttavia ci interroghiamo, a parte sulla curiosa e meditata espressione "il significato storico della scelta", come un'eccessiva (se realmente lo è come testimoniano alcuni nostri lettori) posa in opera di ancoraggi fissi possa essere in linea con lo spostamento di baricentro nei riguardi della sicurezza a cui abbiamo accennato ieri. «Con questa iniziativa - sostiene Cesare Perego, presidente della Comunità montana Lario Orientale, promotore del progetto - intendiamo riportare alla piena funzionalità i sentieri e le vie di arrampicata della Grignetta e del Medale. Lecco - aggiunge Perego - potrà così ritornare ad essere la capitale lombarda dell'arrampicata sportiva». Non abbiamo dubbi, anche se non si cancella dalla nostra memoria il tempo in cui Lecco fu la capitale italiana (e forse lo è ancora), non solo lombarda, dell'alpinismo.
 INIZIATIVE  10 aprile 2003.
Trento: leggiamo sul Corriere delle Alpi Bandiera della pace su un 7.000 (Lo annuncia Mountain Wilderness che domenica terrà l'assemblea), a riguardo della «grande iniziativa per la pace che Mountain Wilderness International proporrà al confine fra l'Afghanistan e il Pakistan. La montagna vissuta come momento di unione fra popoli, non più come confine».

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nota 65/03 del 09-04-03
 EVENTI  9 aprile 2003.
Milano: Abbiamo avuto ieri il privilegio di presenziare alla prima conferenza stampa nazionale delle Guide Alpine italiane. Riportiamo alcune brevi impressioni e una cronaca riassuntiva dell'incontro. Innanzitutto ci sembra di avere colto alcuni punti che se proprio non si vogliono sottoscrivere come una svolta netta con il passato perlomeno evidenziano una forte presa di posizione e un importante programma per il futuro. Parliamo del nuovo e positivo atteggiamento delle Guide Alpine nei confronti degli organi di informazione, e non solo di un'informazione sui generis, specialistica, ma dell'informazione nella sua più vasta accezione che, chi sa ben vedere, sconfina ed è l'incipit della cultura generale nelle società moderne. In questo contesto nasce la nuova esigenza di inquadrare professionalmente la Guida Alpina, disegnarne quindi una precisa identità professionale per distinguerla dalle altre socialmente riconosciute. Il secondo punto, di notevole importanza, emerso dalla conferenza di ieri ci sembra coglierlo in una presa di coscienza da parte delle Guide Alpine che il baricentro della sicurezza deve essere spostato dalla dimensione tecnica dell'andare in montagna ad una dimensione globale, che è un'insieme di dimensioni comprendente la prima e che è fondato su una relazione imprescindibile con l'ambiente. In altre parole, la conseguenza che più ci sta a cuore di questo spostamento di baricentro consiste nell'allontanarsi decisamente dai negativi preconcetti che vorrebbero la montagna sicura quando è attrezzata, addomesticata, assicurata secondo i canoni di un ambiente che non è quello naturale della montagna ma quello artificiale della città, preconcetti che stanno guidando l'attuale dilagare di attrezzature fisse nei luoghi in cui la storia aveva scelto il suo terreno d'avventura...
(continua» nella pagina extra di intraisass con breve cronaca della conferenza e foto).
Riportiamo anche l'intervento di Alessandro Gogna, Quale sicurezza?, uno dei momenti più ricchi di riflessione e di spunti di approfondimento che vogliamo girare direttamente ai nostri lettori.
 ALPINISMO  9 aprile 2003.
Everest: è partita oggi dall'aeroporto internazionale di Malpensa la spedizione vicentina all'Everest. Obiettivo la classica Cresta Nord. Le altre presenze italiane già in viaggio verso il versante Sud sono la Everest Speed Expedition (Fabio Meraldi, Manuela Di Centa e compagni) e i trentini Renzo Benedetti e Sergio Valentini.
 CULTURA  9 aprile 2003.
Giuseppe Mazzotti: grande spazio dedicato ieri sul Giornale di Vicenza allo scrittore-alpinista trevigiano in margine alla mostra La montagna tra mito e oggetto presso il Palazzo delle Opere Sociali (v. nota 61/03). Leggiamo gli articoli: La montagna tra mito e oggetto (Dolomiti e Alpi nelle belle immagini di Giuseppe Mazzotti) -  Mazzotti e le sue grandi passioni (Coraggioso arrampicatore, descrisse le sue emozioni in splendidi libri) - Ecco alcuni flashes del catalogo curato da De Vecchi e Pellegrinon (Da «La montagna presa in giro») - Un autentico intellettuale alla salvaguardia delle ville venete (Inesauribile attività).

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nota 64/03 del 08-04-03
 CULTURA  8 aprile 2003.
Belluno: colpo grosso, ci piace definirlo così, quello messo a segno la settimana scorsa a Milano dal Comune di Belluno per la prossima stagione autunnale. A darci la notizia è Flavio Faoro, coordinatore di Oltre le vette, nonché nostro autore e collaboratore, che ritorna da Palazzo Visconti annunciandoci che dal 10 ottobre 2003 al marzo 2004 Palazzo Crepadona ospiterà l'esposizione Da Van Gogh a Picasso – Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo dal County Museum of Art di Los Angeles. «La mostra si aprirà subito dopo la rassegna culturale sulla montagna Oltre le vette – metafore uomini, luoghi della montagna, giunta alla sua settima edizione e quest'anno in programma dal 26 settembre al 12 ottobre (per informazioni www.oltrelevette.it)». Leggiamo il comunicato stampa per meglio capire il ruolo centrale di città culturale alpina che Belluno si appresta a diventare con le citate importanti manifestazioni.
 ALPINISMO  8 aprile 2003.
Sepu Kangri: «Due dei sette alpinisti tentano la cima del Sepu Kangri? Chi saranno? Quali rischi e quali sfide dovranno affrontare sulla via che conduce alla cima?» - inizia così il messaggio pervenutoci sull'ultimo aggiornamento del riuscito sito sperimentale www.climbsepu.com (ovverosia un diario a posteriori v. note 167/02 e 25/03) della spedizione americana alla Dea della Grande Neve Bianca che ha visto l'amico Carlos Buhler e il capo spedizione Mark Newcomb raggiungerne i 6956 metri della cima. Il sito è ovviamente in lingua inglese, ma fotografie, mappe animate e brevi filmati potranno essere apprezzati da tutti gli amanti dell'alpinismo esplorativo. Entrate dunque in TO THE TOP per accedere al quinto episodio.

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nota 63/03 del 07-04-03
 CULTURA  7 aprile 2003.
Brescia: domani sera, martedì 8 aprile alle ore 21, presso il Circolo Vivicittà in Via Maggi 9, Marco Vasta presenterà «Zanskar valle dimenticata», una conferenza con diapositive su una delle valli più affascinanti dell'Himalaya indiano. Per approfondimenti visitate la pagina dedicata alla conferenza.
Rassegna stampa: approfittiamo della nutrita schiera di articoli che il Messagero Veneto dedica oggi all'alpinismo per leggere L'altra metà del cielo. Imprese e difficoltà delle donne in montagna (dove troveremo un breve excursus sull'alpinismo femminile per giungere alle «molte figure obliate e significative dell'alpinismo rosa nelle Carniche e nelle Giulie», tema del recente libro Montagne per passione di Daniela Durissini); in Quella sfida all'Everest. Le diverse possibilità di Meraldi e della Di Centa l'alpinista e giornalista Paolo Bizzarro si espone sulla Speed Everest Expedition appena partita alla volta dell'Himalaya, mentre Giovanni Mansutti con il breve intervento Sulla cima dell'Everest prende spunto da un pensiero di Julius Kugy a proposito di record e velocità per sottoporci la sua riflessione sull'incompreso «atto d'amore per la montagna» dichiarato dalla Di Centa.

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nota 62/03 del 04-04-03
 INTRAISASS  4 aprile 2003.
L'Ander de le Mate di Toio de Savorgnani.
Nuova entrata nella sezione SPECIAL - ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS. «Appena sotto forcella Palantina, però tanto ben nascosta da risultare quasi invisibile, si trova un'ampia grotta dal fondo accidentato però percorribile, detta l'Ander de le Mate. Ma che cosa significa "Mate"? Difficile che rievochi il ricordo di alcune donne uscite di senno mentre non si può del tutto escludere che, trattandosi di una cavità, fosse associata al principio della femminilità per cui uno dei nomi antichi, ma non il più antico, fosse Ander de la Mater oppure il nome potrebbe derivare dall'uso di ricoverarci le pecore. Di sicuro bisogna tornare molto indietro nel tempo, anche di migliaia d'anni. E' uno dei posti più misteriosi del Cansiglio...» - con queste invitanti parole l'autore friulano, profondo conoscitore del Cansiglio, ci invita alla scoperta di uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi dell'«antica Foresta, dell'arido Altopiano, dell'alta Cima e di altri Monti Analoghi», come è recitato nel sottotitolo del suo libro di storie CANSIGLIO NOSTRA SIGNORA, singolare volume attraverso cui si tenta di riportare il lettore alla «riscoperta del mistero e della bellezza» della natura e del quale vi presentiamo oggi un primo estratto.
 TENDA GIALLA  4 aprile 2003.
Marmolada: il racconto di Toio De Savorgnani, figura di spicco tra gli ecologisti di montagna e promotore di Mountain Wilderness, bene ci introduce al comunicato stampa corredato di foto arrivatoci dalla Tenda Gialla: SI E' CONCLUSA CON PIENO SUCCESSO LA SETTIMANA CONTRO L'ELISKI. Il prossimo appuntamento è per domenica 6 aprile in Valgrisenche (v. nota 56/02 e relativo comunicato stampa), manifestazione a cui ha dato l'adesione pure il C.A.I. centrale (v. invito ai soci).

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nota 61/03 del 03-04-03
 INTERVISTE  3 aprile 2003.
Il Giornale di Brescia: «Franco Solina, quasi 71 anni, è il testimone di un tempo che non c'è più, quello di un alpinismo romantico, fatto di grandi fatiche, di tempo rubato alla famiglia, di lunghe e faticose trasferte, di un rapporto con la montagna basato molto sulla spiritualità, di interpretazione di valori che oggi farebbero sorridere i giovani alpinisti ma anche molti giovani qualsiasi. Giacche a vento di cotone pesante, da Brescia a Grindelwald in treno, il soggiorno in un fienile per non spendere, l’ovatta termogena negli scarponi per battere il freddo, "sguansù" e pane nello zaino per vincer la fame» - inizia così la pagina Testimone di tempi e stagioni che non ci sono più firmata da Camillo Facchini a corredo dell'intervista al celebre alpinista bresciano compagno di Armando Aste. L'intervista, tra toni romantici e spunti retorici, ci accompagna dalla gioventù alpinistica di Franco Solina fino alla sua recente passione per la fotografia. Leggiamo Le montagne? Si scalano perché sono là e «Arrampica solamente se sei in pace con te stesso».
 CULTURA  3 aprile 2003.
Vicenza: è aperta da ieri pomeriggio presso il Palazzo delle Opere Sociali in Piazza Duomo la mostra La montagna tra mito e oggetto, suggestiva esposizione vincitrice del Premio Gambrinus 2002 e che resterà aperta sino al 13 aprile, tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. La mostra è stata presentata ieri dal curatore Bepi Pellegrinon, l'esperto alpinista, scrittore ed editore (Nuovi Sentieri) di Falcade.
Castelfranco Veneto: domani, venerdì 4 aprile presso la cooperativa del Biologico IL GIRASOLE a Treville di Castelfranco Veneto (Treviso) Manrico Dell'Agnola presenta "I deserti della mente: traversata dello Hielo Continental" per il primo incontro del neonato Gruppo Naturalistico Le Tracce. La seconda serata, "Montagna ai confini del mondo", venerdì prossimo, vedrà protagonista Mario Manica (>>Manifesto della serate<<).

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nota 60/03 del 02-04-03
 INTRAISASS  2 aprile 2003.

Recensioni letterarie: recentemente un nostro caro amico è tornato dal Giappone e ci ha raccontato cose strabilianti di una terra, di una cultura, per certi aspetti agli antipodi dalla nostra, per altri molto vicina e quasi l'apoteosi dell'Occidente post-industriale. Uno sguardo sul Giappone degli anni Cinquanta ci è ora offerto dal romanzo di Yasushi Inoue dal titolo La corda spezzata. «Ma quanto conosciamo il Giappone, la sua cultura millenaria, la sua società e - visto che a farci queste domande siamo noi, frequentatori delle montagne – i suoi alpinisti? Con un club alpino sterminato come numero di soci (sei milioni, pare) il Giappone è una realtà importante dell'alpinismo mondiale e spedizioni targate Sol Levante hanno segnato la storia alpinistica dell'Himalaya, e non solo. Ma noi, ripeto, quanto ne sappiamo?» - si interroga Flavio Faoro nell'introduzione della nuova recensione letteraria.
 NO WAR  2 aprile 2003.
Parigi: molti sono i modi di protestare contro la guerra. Alain Robert, habitué dell'arrampicata sui grattacieli di tutto il mondo, ha pensato di scalare la sede centrale  della TotalFina Elf, 47 piani, con appiccicato sulla schiena la scritta NO WAR. Leggiamo French 'Spiderman' Makes Anti-War Climb per saperne qualcosa di più e ammirare una foto dello scalatore francese che, come nella maggior parte delle sue esibizioni, finisce le sue ascensioni nelle mani della polizia.

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nota 59/03 del 01-04-03
 ALPINISMO  1 aprile 2003.
Pareti Nord: apprendiamo da L'Eco di Bergamo della significativa trilogia invernale di Sergio Dalla Longa, alpinista accademico di Nembro. Con la Nord del Cervino, percorsa recentemente insieme con il compaesano Marco Birolini e Gregorio Savoldelli di Rovetta, l'alpinista bergamasco conclude un ciclo di invernali cominciato nel 1990 con la Nord dell'Eiger e passato attraverso la parete Nord delle Grandes Jorasses (inverno 1997, Sperone Croz). I tre hanno attaccato la parete Nord del Cervino domenica 16 marzo e, dopo un bivacco a 350 metri dalla cima, «sono usciti in vetta alle 2 del pomeriggio di lunedì. Di un lunedì splendido, con un cielo terso e privo di nuvole ma con un vento terribile, che non ci ha dato tregua per tutta la notte. Non mi vergogno a dirlo: è stato uno dei bivacchi più duri. Il freddo intenso e la bufera di vento ci hanno impedito persino di bere e mangiare. Abbiamo semplicemente tirato mattina» - si legge nell'articolo Dalla Longa fa tris, vinta la nord del Cervino. E' entrato nel Guinness: unico italiano a essere salito sulle grandi vette delle Alpi in inverno.
 INTRAISASS  1 aprile 2003.

Galleria: le ultime nevi si affacciano sui versanti meridionali delle Dolomiti. La Civetta da Forcella Forada è il nuovo quadro di Nicoletta Navoni che ci accompagnerà per il mese di aprile.

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nota 58/03 del 31-03-03
 ECOLOGIA  31 marzo 2003.
Tibet: apriamo la settimana soffermandoci su un recente articolo apparso sulle news del National Geographic dal titolo In Tibet, Climbers Find Rare Antelope Birthing Ground. L'autore, Sean Markey, racconta di una spedizione assai singolare che la primavera scorsa si è inoltrata tra le steppe del Tibet settentrionale in cerca dei luoghi di riproduzione della rarissima Antilope Tibetana, la chiru (Pantholops hodgsonii), grazioso animale sconosciuto ai più ma il cui derivato - purtroppo bisogna chiamarlo così considerato che bisogna squartare la piccola antilope per ricavare lo shahtoosh, tessuto lussuoso più prezioso del cashmere e della pashimina - è ricercatissimo dalle case di alta moda. La spedizione  era composta da quattro alpinisti americani di chiara fama, Rick Ridgeway, Conrad Anker, Galen Rowell e Jimmy Chin, e ripercorreva le tracce del biologo George Schaller, tra i primi ad interessarsi delle sorti della piccola antilope tibetana cacciata di frodo con grandi battute sul desolato altipiano del Chang Tang dall'inizio degli anni Ottanta. I quattro alpinisti si sono avventurati per oltre un mese di cammino, 440 chilometri, alla ricerca dei siti di riproduzione delle oramai poche carovane di chiru rimaste in circolazione e sono riusciti a individuarne uno. Grande l'emozione deve essere stata per gli alpinisti trovarsi al cospetto di 4800 chiru riunitisi in un ampio acrocoro difficilmente raggiungibile da sguardo umano. Ricordiamo che tra essi, a parte Conrad Anker, uno degli alpinisti statunitensi più celebri specie dopo la scoperta del corpo di Geroge Mallory sull'Everest, figurava Galen Rowell, il grande alpinista e fotografo californiano scomparso l'11 agosto 2002 insieme con la moglie in un tragico incidente aereo. Un ricordo di Rowell lo troviamo in una pillola di storia di go-mountain, mentre per meglio conoscere il suo lavoro di fotografo vi invitiamo a visitare il sito www.mountainlight.com. Approfondimenti sull'antilope tibetana e sulla spedizione americana, l'ultima di Rowell, nella pagina citata del National Geographic.

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nota 57/03 del 28-03-03
 INTRAISASS  28 marzo 2003.
Ritratti d'alpinismo: non si può certo dire che i parti di intraisass siano tra i più facili e catalogabili. Ciò spiega in parte la latitanza di racconti in questi giorni, giorni che ci vedono impegnati nella preparazione di intraisass2 e di altre singolari proposte che non mancheranno di destare stupore e riflessione, crediamo, tra i nostri lettori. Eccovi dunque, dalla matita di Piera Biliato e dalla penna di Carlo Caccia, un'altra straordinaria quanto meditata creazione della nostra ubiqua redazione: Reinhold Messner - Sinfonia dell'alpinismo totale. «L'incipit di un ritratto di Reinhold Messner dovrebbe essere simile a quello della Quinta di Beethoven: un tema immediato, facilmente riconoscibile, destinato a restare impresso nella memoria come quelle otto note "a sorpresa" che catturano subito l'attenzione dell'ascoltatore. Occorre, in altre parole, evitare di ripetere per l'ennesima volta un poco invitante "già detto" cercando almeno, nella peggiore delle ipotesi, di cucinare i vecchi ingredienti secondo ricette nuove. Perché a proposito di Messner è stato scritto, ripetuto e ribadito di tutto, senza dimenticare che egli stesso, davanti all'opportunità di comunicare le proprie idee ed esperienze non si è mai lasciato desiderare, pubblicando senza posa, in oltre trent'anni, un numero sbalorditivo di lavori, da brevi articoli a volumi di ampio respiro» - così inizia il pregevole lavoro di ricerca e sintesi del nostro giovane storico lecchese, lavoro che presenta originalità sia di struttura (quasi fosse una partitura musicale, a richiamo evocativo del titolo) sia di contenuti (Reinhold Messner ha concesso un'intervista esclusiva per intraisass e - anticipiamo - un racconto di una delle grandi imprese che hanno segnato la storia dell'alpinismo himalayano e che uscirà su intraisass2). Per finire, il ritratto della pittrice di Castelfranco Veneto - per così dire - parla da solo. Perciò, buona lettura e buon ascolto visivo.
 ALPINISMO  28 marzo
2003.
Corriere delle Alpi: leggiamo l'intervista che Marco Conte ha fatto a Ivo Rabanser a seguito della sua  recente invernale segnalata nella nostra nota 48/03: Ivo Rabanser, stella dell'alpinismo invernale «La tecnica è solo la base, il bello è la dimensione esplorativa».
 EVENTI  28 marzo 2003.
San Quirino (PN): presso la Villa Cattaneo, in piazza Roma, questa sera alle 21 gli amici ricordano la guida alpina Oskar Brambilla, scomparso un mese fa in un incidente d'auto. Interverranno Mauro Corona, Luca Maspes, Alessandro Gogna, Pierino Dal Prà, Hans Peter Heisendle, Mauro "Bubu" Bole, Nadia Dimai e Oswald Santin. Un secondo incontro è previsto per venerdì prossimo, 4 aprile (>>Manifesto della serate<<).

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nota 56/03 del 27-03-03
 APPUNTAMENTI  27 marzo 2003.
Bergamo: la locale sezione dal CAI organizza per domani sera 28 marzo, ore 20:45, presso il Centro Culturale S. Bartolomeo in Largo Belotti, la conferenza Val d'Aosta a fil di cielo delle guide alpine valdostane di Gressoney, Claudio Bastrentaz e Paolo Comune (v. nota 131/02). Nel corso della serata verranno proiettati una serie di diapositive dal titolo "Progettomontagna 2002" e il filmato "Val d'Aosta a fil di cielo", realizzato da Pietro Giglio. «Viene raccontata la cronaca di 54 giorni trascorsi dalle due guide alpine durante la prima attraversata sullo spartiacque della Valle d'Aosta, salendo Monte Rosa, Cervino, Monte Bianco e Gran Paradiso. Sono stati percorsi, nell'estate 2002, nel corso dell'impresa, 350 km, sono state salite 173 vette oltre i 3000 metri e 32 vette oltre i 4000 metri». Per conoscere i dettagli della traversata e/o contattare gli alpinisti per eventuali serate entrate nel nostro comunicato culturale.
 MANIFESTAZIONI  27 marzo 2003.
Valgrisenche: LA MONTAGNA NON HA BISOGNO DELL'ELISKI!: «Per richiamare l'attenzione su questo tema e sensibilizzare opinione pubblica ed autorità, ed ottenere finalmente una seria regolamentazione su tutto il territorio nazionale, Mountain Wilderness Italia ha indetto una manifestazione che si svolgerà domenica 6 aprile 2003 in Valgrisenche (AO) alla quale sono invitati tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia dell'ambiente alpino e pensano che anche in termini di sviluppo economico esistano delle valide alternative all'eliski...» - si legge nel comunicato stampa di Roberto Vitale dove si spiegano le ragioni della protesta contro l'eliski («L'Italia è tra gli ultimi paesi alpini a non avere ancora provveduto a disciplinare i voli a scopo turistico ed in modo particolare la pratica dell'eliski»!) e si invita calorosamente alla manifestazione del 6 aprile.

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nota 55/03 del 26-03-03
 ALPINISMO  26 marzo 2003.
Dolomiti Vicentine: in questi giorni, a cavallo tra le stagioni, molti lettori scrivono in redazione per sapere le condizioni dei canali e dei solchi nevosi (i cosiddetti vaj) caratteristici delle Piccole Dolomiti e del Pasubio, itinerari molto frequentati e ambiti per la bellissima forma di alpinismo che permettono durante la stagione invernale-primaverile. Le condizioni sono ottime, diciamo noi, habitué della zona e dopo aver raddrizzato la linea probabilmente più bella del Gruppo del Carega, il Vajo Supermosca (aperto nel '99 da T. Bellò, G. Tararan, M. Vielmo e D. Rigon). Ma la sorpresa più grande è stata la scoperta di un'altra fantastica e strettissima linea subito a destra della suddetta, invisibile da ogni luogo fotograficamente importante. Sono nati dunque l'Intramosca e l'Hypermosca, sabato 22 marzo, uno dopo l'altro in rapida successione. Protagonisti Alberto Peruffo e Francesco Pompoli, autori di intraisass. Affilate dunque ramponi, piccozze, preparate friend, chiodi e martello, che i vaj delle Dolomiti Vicentine (specie la zona Nord del Carega, tra le più innevate d'Italia) presentano condizioni ideali per essere saliti. Come è in uso dire tra i locali, non sarà il Monte Bianco, non sarà il Ben Nevis, ma il misto classico come lo si pratica qua, per intensità e possibilità, non lo si pratica da nessun'altra parte. E dopo le foto che vi abbiamo preparato sulla scheda di intraisass (entrambi gli autori possedevano minuscole fotocamere digitali che hanno permesso un'inconsueta duplice prospettiva) siamo certi di vanificare ogni dubbio residuo.
Moiazza: le propizie condizioni della Cima di Nali hanno reso possibile due prime salite e discese invernali da parte dell'agordino Walter Levis, 45 anni, guida alpina in servizio alle Fiamme Gialle, non nuovo a imprese del genere: Quattro exploit sulle nevi della Moiazza (Corriere delle Alpi).
 CULTURA  26 marzo 2003.
Mauro Corona: leggiamo con grande curiosità l'articolo apparso ieri su Il Piccolo di Trieste: Mondadori arruola Mauro Corona. «I dannati di pietra»: novanta racconti brevi e uno lungo pieni di umanità. Il 20 maggio la casa editrice milanese pubblicherà il nuovo libro dell'alpinista e scultore di Erto.

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nota 54/03 del 25-03-03
 ALPINISMO  25 marzo 2003.
Alpinismo extraeuropeo: è tempo di partenza per le spedizioni pre-monsoniche himalayane e andando a spulciare nel nuovo sito della Focus World Expeditions (l'efficiente agenzia per spedizioni alpinistiche capitanata da Renato Moro e alla quale anche noi ci siamo sempre affidati nelle nostre avventure extraeuropee) si scoprono interessanti novità. Si apprende che Christian Kuntner dovrebbe essere già arrivato a Kathmandu a capo di una spedizione di europei con obiettivo il Kangchenjunga (8598 m), la terza montagna della Terra. Tra i suoi compagni di cordata dovrebbero esserci l'italiano Mario Merelli e lo spagnolo Carlos Pauner. Da altre fonti sottolineiamo che altre due spedizioni saranno impegnate sul difficile ottomila ai confini con l'India, una internazionale composta da Everest summiters (alpinisti che hanno già scalato l'Everest) guidata da Gary Pfisterer e una britannica con protagonista Alan Hinkes, lo scalatore inglese con 12 ottomila al suo attivo. Sempre dal sito della Focus si apprende del ritorno di Fausto De Stefani sulla montagna che lo vide in vetta con un tempo infame, il Lhotse (8516 m). Altra notizia davvero degna di nota è quella dedicata ad Hans Kammerlander, il grande alpinista altoatesino che a ricordo di un amico ha rinunciato alla "collana di ottomila" ma non ai grandi progetti che in ultima analisi scrivono la storia dell'alpinismo (la notizia parla di un probabile interessamento di Kammerlander alla Est del Nuptse, ovverosia lo stesso obiettivo in cui troviamo impegnato Valery Babanov in questi giorni, v. nota 49/03). Per chiudere, in attesa di darvi maggiori dettagli sulla spedizione vicentina  guidata da Tarcisio Bellò alla cresta Nord dell'Everest, leggiamo alcuni passi della curiosa (e non tanto incredibile) notizia (con i tempi che corrono, v. nota 45/03) - Everest cinquant'anni dopo - che darebbe l'apertura di una succursale di un circo ai piedi del versante meridionale della grande montagna: «Il fragile ecosistema che ruota attorno alla più alta montagna del mondo è messo a dura prova ma sembra che a nessuno questo interessi. Non al governo del Nepal che vede solo l'aspetto economico, la royalty per un gruppo di sette alpinisti è di $ 70.000, né al Circo Barnum che ha aperto una succursale ai piedi dell'ice fall per soddisfare nani e ballerine che, sulla vetta della più alta montagna del mondo, cercano il peggio di se stessi».

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nota 53/03 del 24-03-03
 ALPINISMO  24 marzo 2003.
Patagonia: come preannunciato nella nota 51/03 ecco giungere l'epilogo della spedizione italiana Patagonia 2003 The New Challenge. Leggiamo un passo del messaggio arrivato in redazione questa mattina: «...Alle ore 12 l'angolo del portaledge a monte è stato colpito da una slavina. In quel momento abbiamo realizzato di essere in pericolo e di non avere più un luogo sicuro ove ripararci, era indispensabile fuggire! La fuga comportava però altri grossi rischi: neve fresca alta oltre un metro e mezzo, continue minacciose valanghe da attraversare, e violente raffiche di vento. La nostra sicurezza era seriamente minacciata...». Nella pagina extra di intraisass  leggiamo il messaggio integrale, Fuga del Cerro Torre, per scoprire le ultime rocambolesche giornate passate da Bubu Bole e compagni ai piedi della Parete Sud del Cerro Torre. Il volo di rientro in Italia è previsto per mercoledì prossimo.
 ECOLOGIA  24 marzo 2003.
Marmolada: dalla Tenda Gialla arriva la lettera di Carlo Alberto Pinelli, fondatore e garante di Mountain Wilderness International, Riflessioni sul silenzio: «L'incontro con la montagna, quando assume il valore di un'esperienza autentica, capace di provocare, in chi la vive, una vera crescita interiore, non può prescindere da due condizioni gemelle: la solitudine e il silenzio...» - leggiamo sul comunicato culturale di intraisass. Un articolo sui primi momenti del presidio, cominciati ieri, in vetta alla Marmolada compare oggi sulla prima pagina del Corriere delle Alpi: Marmolada, la tenda di protesta.

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nota 52/03 del 21-03-03
 INTRAISASS  21 marzo 2003.
Recensioni storiche: a più di trent'anni dalla prima pubblicazione soffermiamo la nostra attenzione su uno dei libri sempreverdi della letteratura alpinistica: «Tra zero ed ottomila ha [...] rappresentato una svolta determinante nella letteratura di montagna, è stato punto di riferimento per quanti non chiedevano solo relazioni di salite ma qualcosa di qualitativamente diverso» - sottolinea Mauro Mazzetti nella nuova recensione storica dedicata al grande alpinista austriaco, Kurt Diemberger.
 CULTURA
  21 marzo 2003.
Rovereto: in occasione della Giornata Mondiale della Poesia promossa dall'Unesco, quasi a voler esprimere valori e mezzi di-versi da quelli attualmente messi in campo nei territori del conflitto in Iraq, l'Associazione Culturale ATLETICO POETI di Trento celebra domani, sabato 22 marzo 2003, la poesia e le sue relazioni universali presso la Biblioteca Civica di Rovereto. Le manifestazioni inizieranno la mattina per inoltrarsi fino a sera tardi. Informazioni presso Gigi Zoppello, Atletico Poeti (e nostro autore >>> ), e-mail l.zoppello@ladige.it tel. 340.9666068.
Vicenza: questa sera, ore 20:45, fuori programma e a chiusura dell'intensa attività culturale del CAI di Vicenza, presso l'Auditorium Canneti, in Levà degli Angeli, Manrico Dell'Agnola presenterà le sue ultime esperienze patagoniche e il nuovo libro Uomini fuori posto.
Castelfranco Veneto: prendiamo spunto della serata itinerante di Manrico Dell'Agnola "I deserti della mente: traversata dello Hielo Continental" per preannunciarvi la sua presenza al primo incontro del neonato Gruppo Naturalistico Le Tracce, venerdì 4 aprile presso la cooperativa del Biologico IL GIRASOLE a Treville di Castelfranco Veneto (Treviso). Tra i promotori dell'iniziativa due nostri autori, lo scrittore Vittorino Mason (>>>) e la pittrice Piera Biliato (>>>), il primo intervistato recentemente su Il Gazzettino: Castelfranco Approfondire le ....

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nota 51/03 del 20-03-03
 POLITICA  20 marzo 2003.
Difficile parlare di alpinismo oggi, prima giornata di guerra in Iraq. Avevamo preparato alcuni versi per celebrare l'equinozio di primavera, domani. Abbiamo dovuto invece rispolverare versi già apparsi su
Parole Verticali e aggiungerne di nuovi, dello stesso autore. Leggiamo Bertold Brecht, per riflettere sulla guerra e sulle mancate ottemperanze ai trattati internazionali.
 ALPINISMO  20 marzo 2003.
Patagonia: riportiamo un breve aggiornamento giunto ieri in redazione sull'oramai prossimo epilogo della spedizione italiana Patagonia 2003 The New Challenge (v. nota 36/03 e le ultime newsflash di go-mountain). Ulderico Mazzoleni ha avuto problemi con una mano, molto gonfia - «in parete ho avuto un piccolo incidente, il peso dello zaino è andato a schiacciarmi il polso» - ed è stato costretto a ritornare a Chalten per una radiografia. Nulla di grave, ma l'esaurirsi del tempo a disposizione e il continuo imperversare di pioggia, vento e neve hanno indotto l'alpinista lecchese al rientro in Italia: «Da venerdì 14 non ho più visto nessuno tranne che il dott. Paolo... La decisione che abbiamo preso insieme era di chiudere il campo... ma non so che cosa sta succedendo laggiù adesso». Con queste parole Ulderico chiude il messaggio che riportiamo integralmente nella pagina extra di intraisass e dal quale si deduce che i 4/5 giorni che rimanevano a disposizione di Bubu Bole e compagni dovrebbero essere terminati. Restiamo in attesa di sapere come è andata a finire l'avventura italiana al Cerro Torre.

 

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Invitiamo gli alpinisti a comunicare le salite appena fatte 
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