INTRA I SASS - ALPINISMO - LETTERATURA - CINEMA - EVENTI - INCONTRI - STORIA...

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nota 166/02 del 24-10-02
 CULTURA  24 ottobre 2002.
Belluno
: mentre ci giungono notizie dal Tibet di una nuova straordinaria ascensione da parte di uno dei più forti alpinisti a livello internazionale (notizie che stiamo traducendo e verificando per pubblicarle quanto prima), non dimentichiamoci il rush finale di Oltre le vette, la manifestazione culturale bellunese quest'anno ricchissima di appuntamenti irrinunciabili. A cominciare da oggi nel tardo pomeriggio, quando Franco Miotto sarà protagonista della presentazione del libro biografico "La forza della natura" scritto da Luisa Mandrino (v. Un libro dedicato all'uomo dei viaz. Esperienze di vita di Franco Miotto di Marco Conte). La serata proseguirà al Teatro Comunale, ore 20.45, con lo spettacolo teatrale "Montagne incantate - da Thomas Mann a Cesare Maestri", di Giuseppe Cederna (ingresso libero). Da sottolineare anche le ultime due serate del Teatro Comunale: venerdì il Cai di Belluno presenterà "K2: bellunesi sulla montagna degli italiani" (serata d'incontro con gli alpinisti che hanno partecipato alle spedizioni sulla seconda vetta più alta al mondo, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli compresi); sabato concerto del coro alpino Monte Cauriol, diretto dal maestro Armando Corso; domenica Sergio Martini racconterà il suo alpinismo extraeuropeo con "Himalaya e dintorni". Il programma completo su www.oltrelevette.it; un saluto particolare (difficilmente saremo presenti) e i nostri complimenti a Flavio Faoro, coordinatore della manifestazione e tra gli autori di intra
isass.
 ECOLOGIA  Foresta del Cansiglio: annunciamo per tempo il "QUINDICESIMO INCONTRO DI ALPINISTI ED AMBIENTALISTI IN DIFESA DELL'ANTICA FORESTA DEL CANSIGLIO" previsto per il 9 e 10 novembre e che avrà il suo punto culminante alla Casera Palantina, tra Veneto e Friuli e punto chiave del ri-proposto collegamento sciistico con Pian Cavallo. Come scrive Toio de Savorgnani (membro del direttivo di Mountain Wilderness) «...purtroppo, nel programma scritto da ormai una settimana, accennavo al rifiuto della logica dei "necessari sacrifici ambientali", per giustificare qualsiasi intervento. Dopo pochi giorni una tragica conferma: la parte finale della Val Salatis, zona Malga Cate, dove il comune di Chies ha permesso l'apertura di una "piccola" cava (ormai visibile già dalla statale tra Belluno e Ponte nelle Alpi), sarebbe stata venduta alla ditta Grigolin! Questo significa 20-30 anni di escavazione (=necessario sacrificio?) ai piedi del Monte Cavallo, e sono questi i signori che vorrebbero il Parco?» Questo il suo appello:
ORGANIZZIAMOCI PER IL 10 NOVEMBRE, SE SAREMO IN TANTI RIUSCIREMO A FAR CAPIRE CHE IL CANSIGLIO E' IMPORTANTE E NON PUO' ESSERE "SVENDUTO". Per adesioni e informazioni leggete il programma dell'incontro.


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nota 165/02 del 23-10-02
ALPINISMO  23 ottobre 2002.
Colloredo di Monte Albano (UD): dopo la morte di Gino Buscaini ci lascia un altro grande personaggio dell'alpinismo italiano, Oscar Soravito, l'alpinista friulano che si legò insieme con i nomi più celebri degli anni Trenta (riallacciandosi alla nota precedente ricordiamo a titolo di esempio l'itinerario Castiglioni-Soravito sul meraviglioso Pilastro della Plote, Alpi Carniche). Tra le sue vie più conosciute - al di là delle Alpi del Friuli - lo Spigolo Nord dell'Agner aperto con Celso Gilberti. Soravito, socio onorario del CAI come Buscaini, aveva 94 anni. Per un suo ricordo rimandiamo agli articoli apparsi oggi su il Messaggero Veneto curati diligentemente da Luciano Santin: E' morto Oscar Soravito leggenda dell'alpinismo, Quella storica impresa assieme a Gilberti, Piero Villaggio: è sicuramente un'anima nobile, «La montagna è una scuola di vita».
Patagonia: Ermanno Salvaterra ci scrive da Calafate inviandoci alcune foto che documentano la fine delle sue fatiche sotto le turbolente guglie patagoniche. Il proposito di ripetere la Parkin-Marsigny (1994, via di ghiaccio con pendenze che vanno dai 70° ai 90°) sul margine sinistro della Sud del Cerro Torre naufraga di fronte alle continue scariche di neve, ghiaccio e sassi che hanno bombardato pericolosamente la parete. Dopo quattro lunghezze e 200 metri di itinerario la cordata trentina è stata costretta al ritorno definitivo ("E' sempre difficile rinunciare ma la vita vale un po' più di una
salita...") concludendo l'avventura osteggiati da un fortissimo vento che non ha risparmiato l'integrità della tenda. In anteprima abbiamo preparato una pagina con le foto e il resoconto della parte finale dell'avventura. Per quanto riguarda Ermanno e il Cerro Torre... è una fatto risaputo: non tarderà molto che tornerà!

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nota 163/02 del 21-10-02
ALPINISMO  21 ottobre 2002.
Himalaya: pochi gli itinerari nuovi in questa stagione post-monsonica himalayana. Non abbiamo ancora notizie precise della spedizione coreana al Shimokangri (7204 m, Tibet), mentre è di questi giorni la notizia delle prima salita del Peak 41 da parte di un gruppo di alpinisti sloveni. Il Peak 41 è una bella e difficile montagna di 6554 metri situata tra i più famosi Ama Dablam e Mera Peak, in Nepal, rimasta finora inesplorata a causa di una confusione toponomastica. Il verticale e ardito versante Ovest della montagna è stato salito per due differenti percorsi dagli sloveni capitanati da Matic Jošt. Il diario della spedizione e foto della montagna nel sito della Slovenian Peak 41 Expedition.
Stati Uniti: dall'alpinismo serio all'alpinismo faceto per chi volesse divertirsi un po' leggendo le novità della BBC: Reality show plans Everest climb. Nell'articolo citato si narra del nuovo progetto di una trasmissione televisiva di outdoor - avete presente i programmi di Real Tv fatti per inebetire gli telespettatori davanti allo schermo - di portare sulla cima dell'Everest un gruppo di persone appositamente selezionate tramite i filtri dell'entourage dello spettacolo. C'è addirittura un premio finale di 250.000 dollari. Cose dell'altro mondo... dove forse è arrivata l'ombra (o la sindrome) del nostro Mike Bongiorno (non dimenticatelo... come testimonial nell'Anno Internazionale delle Montagne).

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nota 162/02 del 18-10-02
ALPINISMO  18 ottobre 2002.
Patagonia: arrivano con il contagocce notizie dal Cerro Torre, dove alcuni celebri alpinisti sono impegnati in difficili ascensioni nonostante le avverse condizioni ambientali. Ricordiamo che la bella stagione in Patagonia è ancora lungi nel calendario, pur tuttavia Ermanno Salvaterra e compagno sono in agguato ai piedi della Parete Sud sperando in una finestra di bel tempo per portare a compimento un nuovo progetto. Non distante da loro un trio di alpinisti svizzeri capeggiato dal tedesco Alex Huber sta tentando di portarsi a casa la prima ripetizione della mitica e misteriosa Maestri-Egger, il primo itinerario che nel 1959 portò alla ribalta dell'alpinismo internazionale la difficile e fino allora ritenuta inscalabile guglia patagonica. Appena giungeranno ulteriori notizie da Ermanno v'informeremo.
 POLITICA  Roma: «Con 407 voti a favore, 1 contrario, 1 astenuto, la Camera dei Deputati ha approvato, nella serata di mercoledì 9 ottobre, a larghissima maggioranza la Risoluzione sulla questione tibetana proposta dall'On. Gianni Vernetti (Margherita) e sottoscritta da parlamentari di tutte le forze politiche. La risoluzione denuncia la grave situazione nel Tibet all'interno della Repubblica Popolare cinese: danni ambientali, violazioni dei fondamentali diritti umani, monaci incarcerati, il perdurare dell'esilio del Dalai Lama e di centinaia di migliaia di tibetani. La risoluzione impegna "il Governo a far proprie le recenti Mozioni del Parlamento Europeo in materia e ad adottare tutte le iniziative possibili nei confronti della Repubblica Popolare cinese affinché si creino le condizioni per l'apertura di negoziati finalizzati alla realizzazione di un nuovo Statuto per il Tibet che garantisca una piena autonomia dei tibetani in tutti i Settori della vita politica, economica,sociale e culturale, ad eccezione della politica estera e di difesa". Il Parlamento inoltre impegna il Governo italiano ad "invitare
il Governo cinese a riconoscere e rispettare pienamente i fondamentali diritti politici, sociali e culturali delle minoranze religiose, etniche e di altro genere nonché le loro specificità culturali compresa la libertà di culto"». Leggi il testo integrale della mozione approvata sul sito Tibet News On Line.
 CULTURA  Brescia: per gli amanti della fotografia di montagna che transitano per la città lombarda nei prossimi giorni da non perdere l'esposizione dell'alpinista Franco Solina «Montagne bresciane: paesaggi e materia». Inaugurazione lunedì 21 ottobre presso il Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia.

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nota 161/02 del 17-10-02
 INTRA I SASS  17 ottobre 2002. 
Quando l'anima è inquieta
di Monica Fortini. Nuova entrata nella rubrica ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS - SPECIAL. Con un racconto dal finale "speculativo" - in senso stretto - ricominciamo il viaggio letterario della nostra rivista. Ad accompagnarci nel gelido bivacco della nostra coscienza una forte e sensibile arrampicatrice su ghiaccio ferrarese. In sintonia un nuovo passo di poesia tratto dal De Rerum Natura di Lucrezio in Parole Verticali, e per contrasto - seppur simpatetico - un nuovo caldo quadro, dai colori autunnali, del nostro pittore Maurizio Camposeo.
Nota redazionale: gli autori che ci hanno scritto in questi ultimi due mesi di chiusura del "programma pubblicazioni" saranno contattati quanto prima... L'amico Giovanni del CNSAS di Arsiero è pregato di riscriverci a causa di un'involontaria cancellazione del suo messaggio di posta elettronica.

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nota 160/02 del 16-10-02
ALPINISMO  16 ottobre 2002.
Himalaya: veniamo, piano piano, all'alpinismo extraeuropeo soffermandoci non solo sugli aspetti del risultato, ma anche sui contenuti. Per cominciare apprendiamo che l'affascinante progetto di ripetere la cresta Est dell'Annapurna (1984, Loretan e Joos) da parte del superquartetto italiano Silvio Mondinelli, Mario Merelli, Abele Blanc, Kristian Kuntner + lo spagnolo Carlos Pauner e lo svizzero Kobi Reichen non è andato a compimento a causa delle pessime condizioni ambientali. Un breve diario della spedizione su www.gnaromondinelli.it. Dalle parti dell'Everest - caratterizzate in questi ultimi giorni da un tempo più stabile - alcune spedizioni sono ancora in corso. Valery Babanov è attualmente impegnato sul Pilastro Sud-Est del Nuptse, lo splendido percorso di misto già tentato a metà degli anni Ottanta dalla cordata americana Jeff Low-Mark Twight e successivamente dagli italiani Fabrizio Manoni e Enrico Rossi seguita da altre celebri cordate. Per il momento gli unici problemi sembrano essere la molta neve, non portante, e il conseguente pericolo di valanghe. Vi terremo informati di questo e altro.
A riguardo invece di notizie curiose salta all'occhio il rilievo dato dalla stampa straniera all'ennesimo record himalayano di una "vecchietta" giapponese di appena 71 anni - Toshiko Uchida - che ha raggiunto la vetta del Cho Oyu il giorno 1° ottobre insieme a un gruppetto di alpinisti "ossigenati". Lasciatecelo dire - da testimoni oculari - è una vera presa in giro per se stessi e per ciò che si dovrebbe considerare alpinismo. Abbiamo visto con i nostri occhi il gruppo di giapponesi accompagnato e riverito durante l'intero corso della spedizione da una schiera di fortissimi sherpa (12 sherpa x 6 alpinisti dichiarati, nel senso che a malapena i 6 supposti alpinisti hanno alzato uno zaino durante la spedizione e il loro attendamento all'ABC sembrava più un reparto di geriatria che un campo base). Il giorno della vetta, poi, al Campo 3 - noi eravamo di passaggio dal 2 - sembrava di transitare per una base spaziale, tante erano le facce e i corpi straniti dalle maschere e dalle bombole d'ossigeno. E fossero solo aitanti "vecchiette" in cerca di celebrità... Per certe culture è la norma: nei pressi della vetta tre giovanotti americani boccheggiavano felici convinti di avere fatto un 8000. Poi quand'era ora di scendere in doppia per un tratto impervio, abbandonati dalla loro guida, non sapevano neanche tenere tra le mani una semplice corda, non vi diciamo il discensore o altre amenità. Insomma bisogna avere il coraggio di dirlo a chiare lettere: queste persone non autosufficienti, accompagnate e rinchiuse nei loro involucri di ossigeno, nella loro pienezza di sé e non catapultate nelle autentiche condizioni ambientali, NON HANNO FATTO UN 8000, ma una una loro "creazione", una specie di "masturbazione mentale-ambientale".
Per chiudere, ricordiamo che il nostro Cesare Maestri aveva tentato la salita dello Shisha Pangma. A respingerlo è stato il mal di montagna o - in altre parole - il non adattamento del suo organismo alla quota. C'è poco da dire, la quota non perdona, giovane o vecchio che tu sia. Come il voler far parlare troppo di sé. Almeno questo si deduce dall'articolo apparso in questi giorni su Il Messaggero Veneto. Nessuno infatti solleva dubbi che si dovrebbero salire le montagne "perché sono lì...". Ma quando si parte per portare qualcosa sopra esse che non sia solamente il nostro misero corpo...

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nota 159/02 del 15-10-02
ALPINISMO  15 ottobre 2002.
Alpi Orientali: in attesa di compilare un piccolo riassunto di alpinismo extraeuropeo eccovi due piccole chicche di alpinismo nostrano germogliate durante il mese di settembre. Sulle remote Pale di San Lucano fa la comparsa per la prima volta, in una delle cime più selvagge e difficili da raggiungere, una presenza femminile: Federica Manslowosky in cordata con Ettore De Biasio e Ivo Ferrari salgono la parete Ovest della Terza Pala di San Lucano lungo l'itinerario del Piano Inclinato (uno degli itinerari della storica cordata Renato Casarotto e Piero Radin). "L'importanza di tale ascensione è da ricercarsi nel fatto che mai nessuna donna aveva messo piede sulla cima Maria Josè (Terza Pala)" - sottolinea la nostra fonte - "Il 14 settembre, dopo aver salito la Casarotto-Radin lungo i 1500 metri (zoccolo compreso) della Ovest con difficoltà fino al 5°+, Ivo, Federica ed Ettore raggiungevano la cima in 12 ore di arrampicata. Il giorno successivo, dopo aver bivaccato in vetta, i tre scendevano percorrendo l'intera Cresta di Milarepa (Terza Pala, Torre Casarotto, Spiz di Lagunaz, Torre di Lagunaz)". Conoscendo l'asprezza dei luoghi non possiamo che complimentarci con Federica e compagni. Restando legati con un filo sottile alla femminilità, ci spostiamo nelle Alpi del Friuli dove l'8 settembre il carnico Roberto Mazzilis in compagnia di Lisa Maraldo ha aperto "una nuova e meravigliosa via sulla parete Nord del Cavallo di Pontebba, tra la via dei Finanzieri e la via Luciano. Ne è scaturita la più bella e difficile arrampicata del gruppo, con uno sviluppo di circa 500 metri su roccia meravigliosa, difficoltà dal quinto all'ottavo grado, generalmente in placca, o fessure marcate e strapiombi (... ) saliti in circa 7 ore. Usate 15 assicurazioni intermedie, friends compresi". La via, esemplare per lo stile, è stata dedicata a Ernesto Lomasti, la giovane promessa dell'alpinismo friulano scomparsa 23 anni fa. Leggetevi il bellissimo ricordo di Paolo Bizzarro apparso ieri su Il Messaggero Veneto: Un sassolino per Lomasti.
 CULTURA  Belluno: fin da oggi, per chi ancora non ne fosse a conoscenza, non possiamo che indirizzare l'attenzione "culturale" dei nostri lettori verso Oltre le vette, la rassegna culturale bellunese quest'anno ancora più ricca di incontri e appuntamenti. Per chi volesse conoscere nel dettaglio il calendario è attivo il sito www.oltrelevette.it. Da parte nostra segnaliamo una breve rassegna stampa per meglio far capire tenore e contenuti dell'importante manifestazione: "Oltre le Vette" nel ricordo di Buzzati; L'inutilità dell'alpinismo. Appena possibile cercheremo anche noi di fare un salto a Belluno per riportarvi impressioni e considerazioni. Nel frattempo vi anticipiamo che martedì 22 il nostro amico e autore Manrico Dell'Agnola presenterà la sua opera prima: «Uomini fuori posto», opera prima di Manrico Dal'Agnola.

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nota 158/02 del 14-10-02
 INTRA I SASS  14 ottobre 2002. 
Eccoci finalmente tornati!!
Da oggi, anche se un po' singhiozzanti per quanto riguarda gli approfondimenti nazionali e internazionali (concedeteci un po' di tempo per mettere ordine alla massa d'informazioni che abbiamo tra le mani e agli arretrati di posta e consegne non ancora evasi), riprenderemo gli aggiornamenti di intra
isass. Al ritorno dalla nostra esperienza himalayana (v. Il viaggio dello stupore ad ogni curva) molte sono le sorprese che abbiamo in serbo, dai racconti e le recensioni che abbiamo preparato durante la nostra assenza alle informazioni di alpinismo extraeuropeo raccolte per la strada peregrinando per le città d'oriente (non capita a tutti di uscire una sera a cena per le strette viuzze di Kathmandu in compagnia di un'allegra brigata tra cui compaiono le inaspettate figure di un Sergio Martini e un Fausto De Stefani, appena reduci dalle fatiche dello Shisha Pangma). Insomma, questo e altro sulle future pagine di intraisass. Restate in contatto... ora più di prima!


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nota 157/02 del 03-08-02
 INTRA I SASS  3 agosto 2002. 
Gentili amici e lettori delle news di intra
isass, siamo giunti al momento dei saluti. Quest'anno, diversamente dal passato, sospenderemo le news fino a metà ottobre. La ragione è presto detta: il redattore capo della rivista, responsabile e compilatore delle notizie (e di molte altre cose del sito, compresa la gestione web), se ne va in Tibet. Prendere per le mani il difficile e oneroso compito di gestire la moltitudine d'informazioni e relative fonti necessarie per redigere le notizie, nessuno dei preziosi collaboratori se l'è sentita. Sentimento comprensibile. Tuttavia ciò non significa che le sorprese all'interno del sito mancheranno fino al programmato rientro. Racconti e recensioni continueranno ad affluire, per quanto possibile e a scadenza settimanale (salvo imprevisti informatici) dai primi di settembre, mentre (o altrimenti) - e ciò potrebbe rivelarsi un'eccezione giornalistica - nello spazio appositamente creato per la spedizione scientifico alpinistica ADIQ si cercherà di informare i lettori di alpinismo (e non solo) sulle evolversi della nostra esperienza tibetana. Siamo stati invitati a partecipare a un importante progetto medico-scientifico in alta quota che prevede lo studio del diabete e la dimostrazione della possibilità del diabetico come attivo protagonista nelle attività di montagna. Nondimeno siamo consapevoli delle difficoltà che andiamo incontro, non solo oggettive (l'ascensione di un 8000 senza ossigeno e portatori d'alta quota) e soggettive (il controllo della propria persona in situazioni di potenziale pericolo, controllo ancora più accentuato nella persona diabetica), ma anche sociali.
E' inutile nasconderlo, e se anche si volesse prescindere dalle situazioni sociali che attraverseremo passando per le capitali del Nepal e del Tibet, Kathmandu e Lhasa, cosa che non faremo, al cospetto del Cho Oyu, la Dea della Pietra Turchese, una delle montagne più alte e affascinanti dell'Himalaya, ci troveremo assiepati nel campo base più affollato che esista sulla faccia della Terra, vantaggi e svantaggi compresi. E per chi scrive - vi ricordate Internet e alpinismo! - la predilezione per l'alpinismo esplorativo farebbe pendere la bilancia sulla seconda opzione, se non fosse per il fatto che gli è data la straordinaria opportunità di esplorare il variegato mondo degli alpinisti e correlati (o similia horum) che alimenta sogni e ambizioni ai piedi delle grandi montagne, sogni e ambizioni dello scrivente stesso. Insomma, per concludere, continuate a seguirci sulle pagine di www.adiq.org, spunti letterari, riflessioni critiche, reportage da altri mondi culturali e qualche news alpinistica reperita tra le strade polverose dell'Himalaya (per quest'ultimo genere rimandiamo a go-mountain), non mancheranno.
Ma per chiudere in bellezza questa nota di commiato - seguiranno le Parole Verticali di Neruda, maestro dell'andare e venire - vi abbiamo preparato dei contenuti non comuni.
Innanzitutto, in via sperimentale, vi annunciamo un nuova entrata nella rubrica ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS: L'ultimo scavalcamontagne di Claudio Quinzani, la prima sceneggiatura che abbiamo il piacere di pubblicare tra le pagine della nostra rivista, sperando che possa tornare utile e creare interesse intorno a questa particolare forma di scrittura. Infine, proprio per restare in tema di partenza e di viaggio, ossia di gettare lo sguardo oltre il visibile, un nuovo quadro di Maurizio Camposeo accompagnerà la copertina durante la nostra assenza. E badate bene, chi saprà navigare diligentemente attraverso i collegamenti ipertestuali delle nostre pagine arriverà alla collezione completa di quadri da cui abbiamo tratto le ultime immagini, interpretazione pittorica ispirata da un viaggio tra le montagne del Pakistan.
Per ultimo, alcune brevi comunicazioni redazionali: durante il periodo di chiusura per comunicare con la nostra redazione scrivete solo a redazione@intraisass.it e non a abe@intraisass.it. Ancora meglio sarebbe telefonare al numero 333/2323200 per non intasare la posta elettronica e nel caso non si riceva risposta, telefono che resterà sempre attivo e a cui si potrà rivolgersi anche per questioni editoriali. Per chi volesse inviare materiale da pubblicare il recapito testi@intraisass.it sarà ancora il valido riferimento (anche se le risposte saranno rinviate a ottobre). Cogliamo l'occasione per ricordarvi che intra
isass 2 è in fase di preparazione e rinnoviamo il sollecito a consegnare i testi a chi già informato. Inoltre, per tutti, c'è ancora spazio per qualche new entry.
Ultimissima cosa (sono veramente tante le cose che vorremmo dirvi e ci spiace quasi abbandonarvi...), dopo i consensi della critica a intra
isass 1 sui recentissimi numeri della Rivista della Montagna 260 (Franco Michieli) e Alpinismo Goriziano (Marko Mosetti), davvero confortanti e inaspettati, suggeriamo per chi avesse deciso di acquistare direttamente il libro da noi di richiederlo solo mediante pagamento su conto corrente postale (per motivi di snellimento procedure d'ufficio in questo periodo preferiamo non appesantirci con i contrassegni postali). Altrimenti, rompete le scatole al vostro libraio di fiducia e mettetelo in contatto con il nostro distributore nazionale, Bonomo Libri di Arbizzano (Verona), tel. 045/7513800 (info@bonomolibri.it).
Per chi invece desiderasse contattarci in Tibet abbiamo attivato il recapito info@adiq.org.
Un cordiale arrivederci
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nota 156/02 del 01-08-02
ALPINISMO  1 agosto 2002.
Alpinismo extraeuropeo: da non perdere i due articoli apparsi ieri su Il Gazzettino a firma di Flavio Olivo per ricordare il 48° anniversario della salita italiana al K2. Il giornalista ci regala attraverso le parole dei due protagonisti, Lino Lacedelli e Achille Compagnoni, gli attimi indimenticabili della vetta. Sofferenza, rassegnazione da una parte e determinazione dall'altra, nelle illuminanti interviste fatte a Cortina d'Ampezzo («Sulla cima...») e a Breuil-Cervinia («Volevo morire sulla cima del K2»). Ricordiamo che nel 2004 sarà il Cinquantenario della spedizione di Ardito Desio e in Italia, i più lungimiranti in fatto di ricorrenze (tra cui Agostino Da Polenza, esperto del K2 e coordinatore di AIM 2002), si stanno già dando da fare per organizzare una spedizione celebrativa (e non solo) come è consueto fare in queste occasioni.
 AMENITA'   1 agosto 2002.
Alta Valtellina: perdonateci questo nuovo sottotitolo e la breve nota, tra l'ironico e il grottesco che seguirà, ma le calure estive e l'estenuante lavoro di chiusura attività prima della spedizione ci hanno tolto la facoltà di discernere se stiamo sragionando del tutto o ancora ben ragionando. Il caso vuole che apprendiamo dal sito planetmountain.com la singolare notizia del Nuovo Sentiero della Purezza Levissima in Val Cedec. Per carità, non mettiamo in dubbio l'onestà dello sponsor e i suoi propositi per la salvaguardia e la conoscenza dell'ambiente, ma ci incuriosisce assai (noi, amanti dei toponimi, dei nomi di luogo), quasi creasse un precedente invasivo, il nome affibbiato al sentiero, nome peraltro e di per sé neppure brutto. Vi immaginate, tuttavia, se in un non improbabile futuro gli sponsor cominciassero a nominare i sentieri. Ed eccovi a percorrere perma-perma-flex, il "Sentiero dei Sogni", o scotti-scotto-scottex, "10 tornanti di morbidezza", magari ottimamente attrezzato per evitare gli escrementi sparsi in modo caotico dalle orde di turisti incanalati lungo le rotte predefinite (di pensiero e di azione) e molto "care" al mondo della pubblicità! "Va de longo" dicevano i nostri nonni di fronte a un fatto negativo che non poteva e non doveva entrare in certi luoghi. D'invasione infatti si tratta. E ci asteniamo dal rinfrescarvi l'ardita espressione da loro in uso quando s'arrabbiavano.

 CULTURA   1 agosto 2002.
Pelmo d'Oro: assegnato l'ambito premio a Mauro "Bubu" Bole, Sonia e Georges Livanos, Reinhold Messner e alla pubblicazione "Le Dolomiti Bellunesi". La cerimonia della quinta edizione si svolgerà sabato prossimo a Caprile. I particolari nell'articolo di Michela Canova sul Corriere delle Alpi.

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nota 155/02 del 31-07-02
 CURIOSITA'   31 luglio 2002.
Lecco: è durata poco tempo la scomparsa di Riccardo Cassin annunciata dai giornali: Cassin scompare: ricerche ovunque - Da ieri mattina nessuna notizia dell’alpinista (La Provincia di Lecco). Tanto quanto per mettere in subbuglio le moltissime persone che in un modo o nell'altro sono legate al grande alpinista lecchese partito una mattina di fine alla luglio per un inconsueto viaggio automoblistico alla volta del suo paese d'origine: Cassin rintracciato mentre tornava nella sua San Vito (Il Messagero Veneto).
MANIFESTAZIONI   31 luglio 2002.
Gran Sasso d'Italia: "Nell'Anno internazionale della Montagna il Comune di Farindola, Sede Scientifica del Parco Nazionale Gran Sasso - Laga dall'11 novembre 2000, in collaborazione con l'Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, la Provincia di Pescara e la Comunità Montana Vestina promuove tre giorni di iniziative di particolare valore scientifico, culturale e promozionale [...]. Si tratta di una Manifestazione alla prima edizione che coincide con il decennale del Ritorno del Camoscio sul Gran Sasso d'Italia. L'evento, ufficialmente riconosciuto come di rilevanza regionale e nazionale, nasce con l'obiettivo di diventare uno straordinario momento di confronto sui temi della montagna e si annuncia ricco di spunti e novità, con una vasta proposta di attività e convegni". Per conoscere il dettaglio della Festa della Montagna che si terrà dal 1 al 3 agosto a Farindola entrate nella pagina che il Comune pescarese dedica al programma della manifestazione.

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nota 154/02 del 30-07-02
 INTRA I SASS  30 luglio 2002. 
Oltre i venti del Nord
di Renato Casarotto. Nuova entrata nella rubrica RECENSIONI STORICHE di INTRAISASS. Continuiamo la nostra ricerca tra storia dell'alpinismo e la sua letteratura per non dimenticare i grandi personaggi e le grandi opere che hanno uno spazio fisso nella nostra memoria e che i giovani frequentatori della montagna forse ancora non conoscono. "Sfogliando Oltre i venti del Nord ho ritrovato pensieri e parole di quell'antica rivista, ho intuito la grande carica della persona, ho percepito la sua incrollabile fiducia, la sua inarrestabile caparbietà. Il libro di per sé è il resoconto fedele di un'avventura verticale nel Nuovo Mondo, vissuta intensamente con la scansione precisa e distinta dei singoli differenti terreni di avventura..." - ad introdurci, ancora una volta, quasi fosse un racconto, uno dei nostri fedeli autori e recensori, Mauro Mazzetti di Genova.

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nota 153/02 del 29-07-02
 GUIDE ALPINISTICHE   29 luglio 2002.
Pale di San Martino: le nostre news non passano certo inosservate, specie quando sono provocatorie, e spesso si tirano appresso numerose lettere o altro di chiarimento (e non solo). Così ci ha accortamente rimproverati Lucio De Franceschi - l'alpinista incaricato dal CAI-TCI di redigere la nuova guida delle Pale di S. Martino - per la nostra impropria espressione riguardo alle "guide promesse e mai pubblicate" (v. nota 148/02). In realtà noi eravamo bene a conoscenza del programma di pubblicazione della celebre collana diretta da Gino Buscaini, ma era da tempo che non avevamo più notizie precise sulla guida "Pale di San Martino", una guida di cui si sente la mancanza da molti anni e che la nostra forte espressione voleva sottolineare, con implicita critica ai lunghi tempi di programmazione ed esecuzione. De Franceschi ci comunica che la guida è finita dall'anno scorso: "Proprio in questi giorni sono state stampate le bozze e per fine 2002-inizio 2003 la guida sarà una realtà". Perciò prendiamo atto delle parole dell'alpinista padovano, di cui non volevamo affatto mettere in dubbio l'oneroso lavoro ("fare una guida completa, è molto diverso che stilare una serie di salite scelte") e fissiamo l'appuntamento per il prossimo inverno così da poter avere tra le mani oltre alla "guida selezionata" di Samuele Scalet (alla presentazione della quale ieri pomeriggio abbiamo partecipato e su cui in futuro stenderemo un'accurata recensione critica) pure la guida CAI-TCI, quali strumenti di conoscenza di uno dei gruppi dolomitici in cui l'alpinismo senza facili compromessi è ancora profondamente radicato, grazie non tanto all'opera dell'uomo (anche qui a volte invasiva oltre il lecito) ma alla difficoltà intrinseca delle pareti. Chi arrampica sulle Pale di San Martino si dimentichi avvicinamenti a due passi dalle carrozzabili (e sulle Pale rifugi e bivacchi diventano spesso essenziali punti di partenza) e discese banali.
ALPINISMO  29 luglio 2002.
Kokshall - Too: la semisconosciuta catena montuosa a cavallo tra l'ex repubblica sovietica del Kirghizistan e la Cina sarà la meta di una spedizione italiana guidata dall'alpinista modenese Claudio Melchiorri (già da noi conosciuto come esploratore nel 2000 dell'Hindu Raj Pakistano). Rinnoviamo i nostri complimenti a Melchiorri e compagni per il persistere nel loro intento di alpinismo esplorativo lontano dai riflettori degli exploit tecnici e commerciali. Per avere qualche notizia più dettagliata leggete La montagna, il nostro amore (Il Resto del Carlino).

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nota 152/02 del 26-07-02
 INTRA I SASS  26 luglio 2002. 
Il drago e la montagna
di Daniele Mirolo. Nuova entrata nella rubrica PAROLE E SENTIERI di INTRAISASS - SPECIAL. Una new entry davvero speciale per la nostra rivista che si appresta a chiudere i battenti on-line per un bel po' di tempo. La prossima settimana, l'ultima che ci vedrà impegnati negli aggiornamenti delle news, vi spiegheremo i dettagli della nostra futura assenza (i racconti tuttavia continueranno ad affluire). Nel frattempo anticipiamo che l'esemplare racconto di Daniele Mirolo, alpinista diabetico, è legato strettamente al nostro futuro in Tibet dove parteciperemo alla spedizione scientifico-alpinistica ADIQ, alpinisti diabetici in quota. Il racconto-riflessione di Daniele, corredato da una preziosa pittura del nostro attuale artista di copertina, Maurizio Camposeo, ci spiega con un suggestivo linguaggio metaforico la difficile condizione del diabetico, straordinaria non solo nella malattia, ma anche nei prodigiosi frutti che una ferma volontà di vita autentica può dare. Nel sito della spedizione troverete ulteriori dettagli e il manifesto, l'idea programmatica, della nuova associazione.
 APPUNTAMENTI   26 luglio 2002.
Recoaro (Piccole Dolomiti): questa sera alle ore 20.45, presso il Teatro Comunale, con l'organizzazione della locale Sezione del CAI nell'ambito della rassegna Librincontro, presenteremo (Alberto Peruffo e compagnia) intra
isass. Il programma della serata prevede un riassunto della presentazione ufficiale dello scorso maggio con un excursus fotografico tra spedizioni extraeuropee passate e future. Vi ricordiamo, infine, di non perdere la presentazione della nuova guida di Samule Scalet - Pale di San Martino - Arrampicare, Camminare,Volare - domenica nel tardo pomeriggio presso l'Auditorium di Fiera di Primiero. Potrebbe essere un'altra piacevole occasione per incontrarsi.

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nota 151/02 del 25-07-02
ALPINISMO  25 luglio 2002.
Alpinismo extraeuropeo: come spesso accade, quasi a a corollario della nota precedente, il brutto tempo e le sue conseguenze fanno notizia. Ci spostiamo sulle montagne extraeuropoee.
K2: del Baltoro e delle condizioni pessime delle sue montagne già avevamo scritto, ora arrivano i primi ritiri ufficiali di importanti spedizioni dal K2.  La Earth Treks K2 expedition 2002 guidata dall'americano Chris Warner torna a casa dopo estenuanti tentativi, come la spedizione di cooperazione nazionale Pakistano-Cinese, colpita al cuore dalla morte di Captain Iqbal, onorato alpinista dell'esercito pakistano. Non si conoscono le circostanze precise della sua morte, ma Iqbal probabilmente faceva parte del gruppo di punta degli alpinisti asiatici che avevano raggiunto gli 8400 metri lungo lo Sperone Abruzzi pochi giorni fa, alpinisti costretti a fare retromarcia a causa del sopraggiungere e del perdurare di una pericolosa tormenta che li ha bloccati per molte ore fuori dalle tende.
Nepal: il paese himalayano sta attraversano un periodo critico e di emergenza a causa del persistere delle piogge monsoniche, cadute quest'anno con un'intensità e un abbondanza sopra la media. La stessa capitale Kathmandu da una settimana è in ginocchio e le inondazioni si susseguono regolarmente in altre parti del paese. Purtroppo si contano anche le vittime, salite a 8 nella giornata di giovedì scorso: Floods and landslides kill eight in Nepal (Reuters).
Cordillera Blanca: sulle Ande, il tempo bizzoso dell'ultimo mese, ha fatto cambiare programma a un forte gruppo di alpinisti trentini impegnati nell'apertura di un nuovo itinerario di difficoltà estrema sulla Pilastro Nord Est (già visitato dai francesi Xavier Baudry, Lionel Daudet e Francois Lombard, v. go-mountain) del Puscanturpa Norte, slanciata montagna di 5680 metri della Cordilliera di Huayhuash. Andrea Zanetti di Trento, Fabrizio Conforto di Lagolo, Francesco Balzan di Croviana e la campionessa di scialpinismo di Vezzano Bice Bones sono stati costretti a rinunciare al progetto originale dopo 5 giorni di parete e difficoltà di VII/A4, osteggiati dal brutto tempo. Tuttavia i trentini, non dati per vinti, hanno rivolto le mire al Pilastro Est del Cuyoc, portando a casa una gratificante prima salita. I dettagli nell'articolo di Marco Benedetti sul Corriere delle Alpi-Alto Adige: In quattro sul Cuyoc in cordata contro il Niño.

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nota 150/02 del 24-07-02
ALPINISMO  24 luglio 2002.
Rassegna stampa: riportiamo una breve rassegna stampa del tragico fine settimana sulle Alpi, caratterizzato da un'anomala bufera che ha intrappolato sulle montagne una moltitudine di alpinisti. Vittime di una valanga o di un fulmine sulla parete Nord del Lyskamm due esperti alpinisti cuneesi: Valanga uccide due scalatori (Il Giornale di Brescia) - Oggi l'addio alle due vittime del Rosa (La Stampa). Nel Vallese, sempre in Svizzera, una comitiva di alpinisti è stata sorpresa nei pressi dello Stralhorn ("facile quattromila") dalla stessa e improvvisa bufera di neve: a soccombere, spossata dalle condizioni estreme e recuperata in stato di ipotermia, una signora di 53 anni di Capiago (Co): Stroncata dalla bufera (La Provincia). Arrivano invece oggi notizie dell'anziano alpinista tedesco, 67 anni, dato per disperso sul Disgrazia da lunedì sera. Ieri mattina è stato ritrovato alla base del canale Schenatti dopo essere precipitato dalla cresta che conduce alla cima: Un volo di 600 metri (Il Giorno). Causa del fatale scivolone, questa volta, sembra essere stata una scelta imprudente e non condizioni ambientali avverse.

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nota 149/02 del 23-07-02
ALPINISMO  23 luglio 2002.
K2: Melting snows shed new light on K2's great mystery - Nevi di fusione donano nuova luce al grande mistero del K2 - così inizia l'interessante storia apparsa sul quotidiano britannico The Guardian in questi giorni e che vede protagonista l'affascinante alpinista spagnola Araceli Segarra e il facoltoso signore americano Dudley Wolfe. Niente di quanto un consueto itinerario vizioso invita le nostre menti a pensare e percorrere. Molto di più. O meglio, il discorso è molto articolato e pur avendo un risvolto passionale affonda le proprie radici nella storia del K2 - il Chogori, la Montagna Grande - e tiene lontani nel tempo le due persone da cui siamo partiti. Nell'articolo si racconta di uno dei primi ed epici tentativi alla difficile montagna del Karakoram, allora in territorio indiano, siamo nel 1939, tentativo fallito a 200 metri dalla vetta e guidato dal forte e da noi molto ben conosciuto alpinista tedesco Fritz Wiessner (esponente di spicco della Scuola di Monaco tra gli anni '20 e '30, compagno di Emil Solleder e autore di itinerari di grande valore in Dolomiti). Tra i partecipanti alla spedizione tedesco-americana figura anche un personaggio che l'alpinismo lo pratica assai poco e che parte più per spirito di riscatto nei confronti di una moglie che l'ha appena lasciato che per ponderata scelta. Si tratta del danaroso e agiato Mr. Wolfe, scomparso 63 anni fa sul K2 e ritrovato una settimana fa da Aracelli Segarra e compagni durante una delle loro numerose puntate in quota avversate dal maltempo. L'alpinista spagnola, alla sua ottava spedizione himalayana (1992 Shisha Pangma, 1996 Everest), racconta di essersi imbattuta sulle ossa del bacino e di una gamba, affiancate da pezzi di stoffa di una tenda, pentolame vario e altri indumenti tra cui una moffola con ricamato in caratteri cubitali il nome dell'alpinista americano. A quel tempo la morte di Wolfe suscitò grande clamore al rientro in patria dei protagonisti e Wiessner fu accusato di aver abbandonato il ricco signore americano tra le nevi perenni del gigante del Karakoram. Con il ritrovamento a 7000 metri del corpo di Wolfe sembra confermata la versione secondo cui l'americano, impossibilitato a scendere con le proprie forze e nonostante si cercò di recuperarlo con l'invio di una squadra di portatori d'alta quota, fu lasciato al proprio destino. In realtà Wiessner e lo sherpa Pasang Kikuli lasciarono Wolfe ad un campo intermedio nel loro estremo tentativo alla vetta e al ritorno dopo 5 giorni lo trovarono ancora vivo ma senza più alimenti necessari per sopravvivere e forze per tornare alla base della montagna. Gli altri alpinisti della spedizione avevano desistito e dati per morti i tre fuoriusciti, tanto che stavano per sgomberare la montagna quando videro, increduli, rientrare Wiessner e lo sherpa. Si tentò, come detto, di riportare Wolfe giù, ma lui, esausto, rifiutò di alzarsi da ciò che divenne il suo giaciglio mortale. Pure tre sherpa, nel finale sforzo di raggiungerlo, non tornarono più. Che dire? Le leggi e le norme con cui si giudicano gli uomini sono frutto e sintesi dei nostri comportamenti in condizioni "normali". In condizioni estreme le cose cambiano, non solo i nostri comportamenti, ma anche il giudizio che cautamente dobbiamo esprimere su di essi. Una cosa è certa, partire per il K2 "in order to try to impress his ex-wife", per impressionare la propria moglie (fatto che indubbiamente accadde) non ci pare una buona motivazione.
Simone Moro: restando sul ghiacciaio del Baltoro segnaliamo il tentativo al Broad Peak (8049 m) in velocità (c. 3000 metri di dislivello no-stop, senza un normale periodo di riposo a un campo intermedio) dell'alpinista bergamasco dopo soli 6 giorni di arrivo ai campi base delle due grandi montagne pakistane. Dettagli sul tentativo, fallito per un soffio a causa di una cornice di neve inconsistente, su freeridespirit.com. Per chiudere, agganciandoci alla storia precedente, quali saranno le motivazioni che spingono in alto questi fortissimi alpinisti ultraleggeri? Speriamo in un loro racconto.

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nota 148/02 del 22-07-02
 GUIDE ALPINISTICHE   22 luglio 2002.
Fiera di Primiero: finalmente, a scapito di guide promesse e mai pubblicate, è in arrivo l'attesissima nuova guida di alpinismo (e non solo) sulle Pale di San Martino. Autore d'eccezione è nientedimeno che uno tra i più grandi alpinisti che le Pale di San Martino abbiano conosciuto nell'intero corso della loro storia alpinistica, Samuele Scalet, affiancato dalle quattro esperte guide alpine che gestiscono i rifugi nella parte trentina del gruppo, da est a ovest, Tullio Simoni (Rifugio Treviso), Duilio Boninsegna (Rifugio Pradidali), Sebastiano Zagonel (Rifugio del Velo) e Mariano Lott (Rifugio Rosetta). C'è poco da dire - noi abbiamo già sfogliato le bozze e vi assicuriamo un lavoro magistrale - e molto da arrampicare. La presentazione del nuovo volume, edito nella collana Luoghi Verticali dalla Casa Editrice Versante Sud, è stata stabilita per domenica prossima, 28 luglio, all'Auditorium di Fiera di Primiero alle ore 18. Cari amici alpinisti, non mancate. Programmate le vostre salite del fine settimana in modo tale da confluire a fine giornata nell'Auditorium di Primiero: sarà un occasione unica non solo per acquistare la guida, ma soprattutto per conoscere il fiore degli alpinisti che hanno dato o daranno energia, passione e amore per le straordinarie Pale di San Martino - il gruppo dolomitico che per estensione, verticalità e singolarità di forme non è secondo a nessuno - in primis Samuele Scalet e le Aquile di San Martino. Nel frattempo, ricordandovi che sia Samuele Scalet che le Aquile sono autori e collaboratori di intra
isass (e che noi stessi, in un modo o nell'altro, ci faremo trovare alla presentazione), eccovi in anteprima la copertina e una breve scheda di Pale di San Martino - Arrampicare, Camminare,Volare. Seguirà in futuro un'approfondita recensione.

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nota 147/02 del 19-07-02
 INTRA I SASS  19 luglio 2002. 
La nuova vita delle Alpi
di Enrico Camanni.
Nuova entrata nelle recensioni letterarie di INTRAISASS. "Per ripensare lo sviluppo delle Alpi [...] occorre innanzitutto sgomberare la mente dai pregiudizi consolidati coi quali noi tutti, alpinisti, escursionisti, turisti contemplativi o sportivi alla ricerca di un nuovo terreno di gioco, montanari o cittadini, ci accostiamo alla montagna". Con questo pensiero guida estrapolato dalla recensione di Paola Lugo, nostra nuova collaboratrice vicentina, da anni militante nel campo della cultura e dell'alpinismo della città berica, entriamo nel saggio propositivo del celebre giornalista, scrittore e alpinista torinese, già redattore capo della «Rivista della Montagna» e nel 1985 fondatore del mensile «Alp». Oggi Enrico Camanni dirige la rivista internazionale di cultura alpina «L'Alpe», periodico semestrale proprio in questi giorni in libreria per il suo sesto appuntamento. L'autore piemontese ha pubblicato numerosi libri sulla letteratura e sulla storia dell'alpinismo (l'aggiornamento alla Storia dell'alpinismo di Gian Piero Motti), un saggio sulla geologia delle Alpi (In principio era il mare) e un'antologia di Dino Buzzati (Le montagne di vetro). Suoi anche due romanzi storici: Cieli di pietra (La vera storia di Amé Gorret) e La guerra di Joseph.
ALPINISMO  Himalaya: breve notizia, comunicateci da Luca Maspes (go-mountain), molto importante per chi conosce l'evoluzione dell'himalaysmo. Gli svizzeri Erhard Loretan e Ueli Steck, quest'ultimo recente protagonista di una via nuova sul Dickey in Alaska, stanno per partire alla volta dello Jannu (il Kumbhakarna, la "cima del mistero", 7710 m) e della sua splendida parete Nord, affascinante muraglia verticale che si apre ad ala di pipistrello, tra le più difficili conosciute, su cui hanno scritto significative pagine di storia la cordata francese Pierre Béghin-Jean Noël Roche (prima salita, con mezzi leggeri, nel 1987) e lo sloveno Tomo Cesen (1989, via nuova diretta, in solitaria e in stile alpino). E gli italiani, dove mai sono finiti? Noi sapevamo che qualcuno dei più forti e silenziosi tra i nostri ci aveva buttato l'occhio e stava progettando... E gli altri (perlomeno i titolati e i cosiddetti "alpinisti di punta"), dove sono e perché peccano quando si parla di fantasia esplorativa e di senso storico? Forse dormono cullati e patinati tra le pieghe delle riviste, dispensatrici e rapinatrici di sogni? O forse, più tristemente, non sanno più che cosa significhi fare alpinismo!?

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nota 146/02 del 18-07-02
 APPUNTAMENTI   18 luglio 2002.
Cles: a dieci giorni dall'inaugurazione vi presentiamo uno dei progetti culturali che a nostro giudizio lascerà un segno di originalità nel celebrato anno internazionale delle montagne. L'Accademia del gioco dimenticato - già il nome muove, suggerisce (sub-gerere), nella nostra mente pensieri sotterranei - presenterà il prossimo 28 luglio a Cles (Trento) una "Mostra sui giochi dei bambini di montagna", un'occasione davvero da non perdere per conoscere i giochi e le tradizioni dei popoli che abitano la montagna, non solo italiana. Per il dettaglio della singolare iniziativa e contatti con gli organizzatori entrate nel nostro comunicato culturale compilato dal curatore stesso della mostra, Giorgio F. Reali.
 INTERNET  Tra gli ormai numerosissimi lettori che leggono la nostra rivista (nei giorni scorsi il nostro sito è balzato in nona posizione di una speciale classifica di letteratura italiana che comprende centinaia di siti. Da sottolineare che il risultato è stato raggiunto con l'iscrizione della SOLA pagina di copertina, l'unica che facciamo monitorare da tale sistema...) ci sono anche curatori e webmaster di altri siti che spesso ci invitano a uno scambio d'informazione. Oggi vi presentiamo il sito ufficiale dell'associazione alpinistica Giovane Montagna, all'indirizzo www.giovanemontagna.org, uno spazio web caratterizzato da una raffinata e chiara scelta grafica e dai contenuti e dalle idee che privilegiano gli aspetti spesso trascurati da chi vede nelle montagne solo un terreno di gioco tecnico per repentine salite. Qui, al contrario, ci si ferma. Scoprirete pure passati e futuri autori di intraisass.
Chi invece - pur seguendo la stessa onda di ricerca interiore nelle meraviglie di ciò che è altro da noi, l'esteriore, l'ambiente, la natura, la montagna - ci segue e ci ha dedicato un prezioso e spontaneo link sono i misteriosi amici di www.thuler.net. Fate un giro, non ve ne pentirete. Forse troverete il Luogo Ideale dove ritornare.


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nota 145/02 del 17-07-02
 CULTURA  17 luglio 2002.
Trentino: prendiamo spunto dall'articolo Soccorso alpino - Una bella storia tutta in sicurezza di Augusto Golin apparso domenica sul Corriere delle Alpi per sottolineare l'intraprendenza dell'alpinismo trentino, sempre in prima linea quando si tratta di innovazione e sperimentazione, specie culturale. Già la nascita della prima stazione di Soccorso Alpino come gruppo organizzato di persone competenti che presiedono un determinato territorio con lo scopo di aiutare gli alpinisti in pericolo, è un fatto di cultura (se per cultura intendiamo l'accezione più pregnante del termine, ossia l'esperienza degli altri che diventa bagaglio comune condivisibile e accessibile per la propria esperienza), e il primato di questo fatto spetta a Pinzolo, località montana della Val Rendena, ai piedi delle meravigliose Dolomiti di Brenta. Per ricordare i primi 50 anni del Soccorso Alpino trentino (esteso nel 1954 a tutto il territorio alpino) è stata inaugurata recentemente presso la Sala Ciclamino del paese la mostra fotografica "Una montagna di solidarietà" con immagini dei fotografi Bernardiratti, Binelli, Faganello, Piazza, Valentinotti, Zotta e documentazione tratta dall'archivio dell'organizzazione.
Ma l'intraprendenza culturale trentina non si ferma qui e continua a rinnovare i suoi frutti (che spesso diventano semi a livello nazionale) nel presente. E' di questi giorni infatti la notizia di un'altra importante e singolare iniziativa della SAT, la Società degli Alpinisti Tridentini. Da un bollettino divulgato sui quotidiani si apprende che entro la fine dell'estate i 34 rifugi trentini della storica società trentina saranno dotati di biblioteche con libri a disposizione degli escursionisti e degli alpinisti. Il progetto, primo in Europa, elaborato dalla SAT e sponsorizzato con 30 mila euro dalla Fondazione Caritro nell'ambito dell'Anno internazionale delle montagne, porterà sugli scaffali dei rifugi guide, libri di letteratura di montagna (speriamo anche il nostro intra
isass 1), manuali tecnici e cartografie in varie lingue.
Flash link: a proposito di Soccorso Alpino e dei colleghi svizzeri impegnati sulla pareti del Cervino e dell'Eiger, montagna citata all'inizio del servizio di Golin, segnaliamo l'articolo La vetta ad ogni costo, dove i responsabili delle stazioni svizzere di soccorso, prendendo spunto dalla morte di un giovane (22 anni) alpinista slovacco sul Cervino avvenuta venerdì scorso, non ancora recuperato, si lamentano della poco preparazione e leggerezza di valutazione degli alpinisti stranieri, specie dell'Est Europa. Nella versione inglese dell'articolo (più completa!?) si apprende che il 60% degli incidenti mortali sono a carico di alpinisti non svizzeri. Certamente non tutti hanno i 400 franchi per assoldare una guida svizzera (considerazione e tariffa giornaliera riportata solo nella versione italiana...) e ognuno interpreta i dati statistici come vuole.

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nota 144/02 del 16-07-02
ALPINISMO   TURISMO  16 luglio 2002.
Karakoram: tempi difficili per gli alpinisti impegnati sulle grandi montagne pakistane. Navigando tra i siti delle spedizioni e leggendo i quotidiani nazionali e internazionali si apprendono notizie negative, sia per quanto concerne l'attività alpinistica sia a riguardo degli spostamenti all'interno del grande paese musulmano. Dal K2 giungono le conferme delle prime ritirate dalla difficile montagna, quest'anno particolarmente soggetta a condizioni meteorologiche pessime. Il rischio di valanghe paventato in molti messaggi spediti dagli alpinisti in questi giorni è diventato reale nella giornata di sabato quando una valanga ha travolto un portatore d'alta quota di una spedizione spagnola. Per le stesse ragioni, dal Gasherbrum IV, a malincuore ma consapevoli di aver fatto tutto ciò che era in loro potere fare, gli alpinisti della spedizione italo-svizzera comunicano la sofferta rinuncia all'ambizioso obiettivo progettato, sottolineando tuttavia il forte spirito di gruppo e la conseguente positiva esperienza umana. Infine, per chiudere la nota negativa e per chi non avesse ancora letto la notizia sui quotidiani, segnaliamo l'attentato dinamitardo (una granata?) portato a segno da un uomo non identificato e sfuggito alle forze dell'ordine, sempre nella giornata di sabato. Nelle regioni del nord-ovest del Pakistan, vicino al confine afghano, lungo il classico tragitto che si snoda tra le scoscese strade della KKH (Karakoram Highway), una comitiva di turisti occidentali che viaggiava in un pulmino è stata bloccata dall'esplosione di una bomba artigianale. Dodici i feriti, per fortuna non gravi, tra cui sette tedeschi, tre locali, uno sloveno e un austriaco. Si parla addirittura di un imboscata incrociata con armi da fuoco contro i malcapitati turisti che si erano fermati a visitare un antico sito buddista presso Mansehra, a meno di 300 chilometri da Peshawar, la città pakistana più vicina per confini geografici e vicende politiche all'Afghanistan. La polizia sta indagando sull'ipotetica matrice religiosa del fatto.

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nota 143/02 del 15-07-02
ALPINISMO  15 luglio 2002.
Dolomiti: ci arrivano notizie di una straordinaria tre-giorni dolomitica di Ivo Ferrari, il forte alpinista di Treviglio che oramai ci ha abituato a imprese alpinistiche fuori dal comune, sia per stile che per scelta di itinerari. Vediamo cosa ha combinato stavolta tra le selvagge pareti del Sassolungo, che "non è posto per burattini" come ci sottolinea il nostro informatore menzionando le parole apparse su un vecchio articolo e a margine del commento di Ferrari sulla nuova guida del gruppo, commento che troverete a chiusura di nota. Martedì 9 luglio Ivo percorre in prima solitaria la Diretta di Venere al Campanile di Venere, 600 metri, max. 6° grado (via a detta sua fantastica), aperta da Ivo Rabanser, Camploi e Senoner nel 1993. Poi scende per spostarsi sulla Punta delle 5 dita dove sale l'aereo Spigolo dell'Anulare, 300 metri, fino al 5°+, "a torto poco ripetuta" (sempre secondo il giudizio di Ivo). Il giorno 10 il Passo Sella vede nuovamente giungere uno strano furgoncino condotto da una rigogliosa chioma bionda: il nostro alpinista esce lasciando ancora una volta tutto il materiale alpinistico a riposo e s'infila in completa arrampicata libera (come per gli altri itinerari) su per la Via Harrer alla Punta Grohmann, 600 metri di un buon 5° grado. Dal libro di vetta Ivo deduce che la via in questi ultimi anni sta diventando una classica, anche "se ci sono pochissimi chiodi e su quelle placche è molto facile incasinarsi". Il giorno successivo eccolo di nuovo su un itinerario firmato Rabanser, 300 metri, fino al 5°+ sullo Spigolo Sud della selvaggia Punta Rosmarie. Ferrari chiude i suoi tre splendidi giorni dolomitici sottolineando che la nuova guida di Rabanser (v. nota 89/02) sul Sassolungo è un vero capolavoro, curata alla perfezione: "Bravo Rabanser per l'ottimo lavoro che denota una grande passione e tanto amore per il selvaggio e maestoso gruppo".

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nota 142/02 del 12-07-02
 INTRA I SASS  12 luglio 2002. 
Welcome back
di Valter Quenda. Nuova entrata nei racconti d'alpinismo di INTRAISASS - EUROPA. Segnalatoci dagli amici di ISM, arriva sulle pagine della nostra rivista l'avventura esemplare di un alpinista torinese caduto in un crepaccio. Al ritorno dal Breithorn, in compagnia di un amico, quando ormai la tranquilla ascensione volgeva al termine "...sento affondare il piede sinistro, e d'istinto carico il peso sul destro per risollevarlo. Anche il destro affonda. No, non è solo il piede che affonda, sono io che sto cadendo...". Quanti di noi, alpinisti 'slegati' su terreno apparentemente sicuro, avrebbero potuto essere al suo posto e non aver la fortuna di raccontarlo? Leggiamo il lucido racconto di un miracolato.

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nota 141/02 del 11-07-02
ALPINISMO  11 luglio 2002.
Gasherbrum IV: "Il tempo è un autentico disastro... Nevica praticamente tutti i giorni. Tutte le spedizioni impegnate nella regione del Karakorum sono bloccate e le prime hanno già fatto i sacchi per il rientro a casa (tra queste anche quella guidata dall'alpinista svizzero André Georges che aveva come obbiettivi due ottomila: il Broad Peak e il Gasherbrum I..." - con queste parole poco incoraggianti inizia l'ultimo messaggio di Mario Casella, portavoce della spedizione italo-svizzera impegnata sulla difficile montagna pakistana. Pure dal K2 arrivano notizie di venti forti e continue nevicate che stanno rendendo quasi impossibile progredire oltre il Campo 1. Si conclude infatti così il messaggio di Casella: "...le speranze di successo sono ormai ridottissime. Impossibile scalare un 'quasi ottomila' della difficoltà tecnica del G4 con in totale 4-5 giorni di bel tempo (mai consecutivi) su circa 35 di campo base!!!! Una magra consolazione per concludere: per ora, in tutta la regione del Baltoro (K2 compreso), siamo quelli che hanno raggiunto la quota più alta [Campo 2 del G4 a 6900 m]". Restiamo in contatto e per il momento non possiamo che continuare ad ammirare la splendida foto del nostro amico Ian Evans di Mountain Images che fa bella mostra nell'home page del sito della Spedizione G4, immagine che ritrae la grandiosa parete Ovest, teatro  - come accennato nella nostra nota 120/02 - di una delle più grandi imprese dell'alpinismo di tutti i tempi, la Kurtika-Schauer aperta in stile alpino, itinerario con uno sviluppo di 3300 metri dal campo base su una parete alta 2500 metri (la via attacca la lingua di neve ben visibile sulla destra della foto e prosegue in aperta parete, di marmo fragile e compatto, obliquando leggermente verso sinistra).

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nota 140/02 del 10-07-02
 AMBIENTE  10 luglio 2002.
Monte Rosa
: vi proponiamo oggi un servizio fotografico realizzato dal fotografo milanese Luca Chessa, nostro futuro collaboratore per la fotografia artistica, sul "Lago Effimero", il particolare e repentino lago glaciale che si è formato sul ghiacciaio del Belvedere ai piedi dell'immensa parete orientale del Monte Rosa e che sta tenendo con il fiato sospeso i 9000 abitanti della Valle Anzasca. Per un approfondimento scientifico sulla genesi e l'evoluzione dei laghi glaciali segnaliamo l'articolo Quel nuovo lago glaciale, tratto dalla sezione Tutto Scienze del quotidiano La Stampa. Sempre sullo stesso quotidiano è interessante leggere Il lago Effimero può diventare uno spot tv, per apprendere degli sviluppi post-emergenza e sottolineare il lavoro della Protezione Civile italiana. Dagli ultimi giorni di giugno sono impegnati per la salvaguardia del prezioso villaggio di Macugnaga circa 200 uomini a una quota di 2300 metri e numerosi elicotteri (ben visibili nel servizio di Chessa), tra cui anche il poderoso Erikson, il più grande elicottero da trasporto del mondo. Ritornando al nostro fotografo vi consigliamo di fare un giro all'interno del suo sito partendo dall'home page: scoprirete immagini e altro al di là delle consuete prospettive della fotografia descrittiva.

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nota 139/02 del 09-07-02
 CULTURA e AMBIENTE  9 luglio 2002.
Dolomiti
: per chi non fosse ancora a conoscenza del ricco programma della rassegna I Suoni delle Dolomiti, la celebre manifestazione culturale iniziata giovedì della settimana scorsa e di cui già avevamo dato un cenno,  rimandiamo direttamente alle pagina di www.dolomiti.it dove è riportato l'elenco dell'edizione 2002, caratterizzata anche quest'anno da un ricco intrecciarsi di linguaggi ed esperienze artistiche di diversa natura, con musica classica, jazz ed etnica. Da sottolineare la grande affluenza di pubblico dell'edizione precedente che ha visto la presenza di 30.000 persone al cospetto dell'affascinante palcoscenico naturale costituito dalla montagna dolomitica.
Marmolada: d'altra parte, il fascino delle Dolomiti (non disgiunto dalla loro identità e quindi dallo loro integrità) è messo in continuo dubbio dalle pressanti spinte di certe correnti di pensiero che vedono nella montagna un semplice terreno di gioco e di divertimento da uniformare alle esigenze del cittadino più comodo (commodu(m): adeguato alla <sua> misura) e del montanaro più opportunista (nei confronti di ciò che richiede il mercato del consumo). Cosa fare? Se solo un decimo (o forse anche 1/100) delle persone che restano incantate dai suoni e dalle pareti delle Dolomiti scendesse in campo per difendere ciò da cui scaturisce il vissuto fascino, sarebbe molto positivo. In questi tempi di confusi fermenti sociali e di latitanza di responsabilità nei giovani, anche le associazioni storiche ambientaliste come Mountain Wilderness cominciano a trovarsi in difficoltà. Sempre meno iscritti e attivisti si fanno avanti per sostenere principi accettati e osannati da molti e praticati da pochi. Vi invitiamo perciò a leggere l'articolo Una protesta con le fasce da sindaco sull'incontro ambientalista (e aperto a tutte le persone che hanno a cuore il futuro delle Dolomiti) previsto domenica prossima sui ghiacciai della Marmolada. Nell'articolo è da sottolineare l'anticipazione di Luigi Casanova, vicepresidente di MW Italia: "... saremo in vetta anche per lanciare accuse forti ai contenuti dell'anno internazionale della montagna. Il comitato nazionale ha gettato al vento un'occasione importante, quella di imporre all'attenzione europea il ruolo e la specificità delle montagne. Ha invece rincorso decine di convegni, ha sponsorizzato gare sportive e imprese di dubbio gusto, con valori che importano culture proprie della pianura e del circo turistico balneare". Meditiamo su queste parole e diamoci da fare per debellare i lati più accomodanti (quelli uniformanti) dell'incontro tra diverse culture.

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nota 138/02 del 08-07-02
ALPINISMO  8 luglio 2002. A completamento della Rassegna stampa di venerdì, per quanto riguarda il Pelmo d'oro, segnaliamo l'articolo di Marco Conte: «Dolomiti Bellunesi» sul Pelmo. Alla rivista del Cai bellunese, anche a nostro giudizio uno dei migliori periodici di alpinismo italiani, è stato assegnato il Pelmo d'oro per la letteratura alpina "grazie all'impegno profuso in venticinque anni di attività... Diretta da Italo Zandonella Callegher «penetra a fondo nelle varie sfumature storiche»".
Cambiando discorso e sdrammatizzando gli incidenti di montaqna che spesso funestano le cronache del fine settimana, leggiamo l'articolo apparso oggi sul Messaggero Veneto e dal titolo assai curioso: Alpinista cade, ma dal letto a castello.

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nota 137/02 del 05-07-02
ALPINISMO 
 5 luglio
2002. Karokoram: mentre le spedizioni impegnate sul K2, Broad Peak e Gasherbrum IV proseguono regolarmente in classico stile himalayano, tra l'alternarsi di bello e brutto tempo, facciamo un veloce giro tra i quotidiani nazionali in cerca di notizie d'alpinismo.
Rassegna Stampa
- Corriere delle Alpi: Il Pelmo d'oro 2002 a Reinhold Messner. L'ideatore del Museo tra le nuvole sul monte Rite sarà uno dei candidati al prestigioso premio nella cerimonia di Caprile, prevista per il 3 agosto.
- Corriere delle Alpi: Gemellaggio tra le montagne.
Lacedelli, Compagnoni e De Martin da Ciampi sul Gran Sasso per parlare dei problemi che assillano le "alte quote".
- Alto Adige: Guadagnini, alpinista silenzioso. E' morto il compagno di cordata di Bepi De Francesch. Il ricordo di Bepi Pellegrinon.
- Alto Adige: Mistero dello zaino: l'alpinista è vivo. Allarme rientrato, l'uomo rintracciato ieri dalla gendarmeria austriaca vicino a Monaco. Si pensava fosse rimasto sepolto da una valanga staccatasi dalla parete Nord del Gran Pilastro la settimana scorsa.
- La Stampa: Salvi quattro alpinisti belgi rimasti bloccati dalla bufera, dopo una notte passata a 3500 metri di quota. Si erano riparati in una buca sotto il Col Flambeau sul Monte Bianco. Due di loro sono ricoverati ad Aosta per ipotermia.

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nota 136/02 del 04-07-02
 INTRA I SASS  4 luglio 2002. Ritorno al mistero di Alessandro Gogna. Nuova entrata (prima onLine) negli SCRITTI TEORICI E RIFLESSIONI della sezione SPECIAL - ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS. Come annunciato la settimana scorsa, dopo la recensione storica di La parete, vi presentiamo uno scritto in parte inedito del grande alpinista genovese, residente a Milano, protagonista non solo dell'alpinismo di punta degli anni Settanta e Ottanta, ma anche della cultura. Anzi, proprio nel campo minato che collega l'alpinismo alla grande cultura Alessandro Gogna è stato ed è tuttora uno dei maggiori sperimentatori di nuovi percorsi letterari spesso sfociati in testi enigmatici (esemplare a riguardo è Rock Story) e riflessioni critiche. Di quest'ultime vi proponiamo oggi un excursus storico-teorico che partendo dalle origini culturali dell'alpinismo porta l'autore e il lettore a interrogarsi sugli ultimi ed estremi sviluppi di una disciplina che rischia di perdere la propria identità. Suggestive, e ricorrenti nelle analisi di Gogna, la questione sulla improduttività artistica e letteraria dell'esperienza alpinistica e il riemergere delle ipotesi più o meno praticabili per salvare l'alpinismo.
 AMBIENTE  Quasi per meglio delineare la figura di Alessandro Gogna leggiamo «Faremo risplendere la Marmolada» (Corriere delle Alpi) dove si parla dell'operazione conclusiva di bonifica del grande ghiacciaio che partirà sabato e durerà 15 giorni, coordinata dal nostro nuovo autore (v. archivio autori). Ma pure altri arrampicatori-alpinisti si danno da fare per salvaguardare l'ambiente e la nostra salute: leggete Lotta agli inceneritori, la sfida di Greenpeace (Corriere della Sera).

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nota 135/02 del 03-07-02
 CULTURA  3 luglio 2002.
Trento
: cambio di guardia alla presidenza della manifestazione culturale di alpinismo più importante d'Italia. Secondo quanto riportato sul Corriere delle Alpi - Filmfestival, arriva De Martin - Roberto De Martin, già presidente generale del CAI e attuale presidente del Club Arc Alpin, sarà designato della nuova carica per succedere a Claudio Visintainer.
Bergamo: il prof. Davide Torri ci comunica che sabato 6 luglio 2002 presso il Teatro Tenda della Biblioteca Comunale di Seriate, dalle 18.00 alle 24.00, nell'ambito di Gente di Montagna/die Bergleute, ci sarà il concerto-incontro Musica delle Alpi con il gruppo "Bandalpina" e con i musicisti-ricercatori Walter Biella e Gigi Bonomelli.

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nota 134/02 del 02-07-02
 PICCOLE STORIE  2 luglio 2002.
Non essendoci grosse novità nel campo dell'alpinismo in questi primi giorni di luglio, ci soffermiamo brevemente su una storiella pescata nei quotidiani anglosassoni.
Colombia: è possibile essere salvati da un telefono cellulare in via di esaurimento, con le batterie quasi scariche e la scheda prepagata utilizzata fino all'ultimo scatto? Sembra proprio di sì, almeno leggendo - Cold call saves frozen climber - di quanto è successo al colombiano Leonardo Diaz bloccato sulle Ande per cause imprecisate, ma a rischio di morte per assideramento. Dopo aver tentato invano di chiamare soccorso con il suo telefono portatile è stato riportato alla vita da uno squillo inaspettato: la voce gentile della signora Maria del Pilar Basto [come sono belli e "vitali" i nomi latino-americani] avvertiva il signor Leonardo della scadenza della scheda telefonica e la possibilità di rinnovarla. Con fatica, lo sventurato alpinista, spiegava all'impiegata del servizio telefonico la sua poco credibile situazione, la quale signora Maria, insieme ad altri suoi collaboratori, dopo aver allertato il soccorso, si dava un gran da fare per tenere sveglio e lontano dall'ipotermia lo sfortunato cliente: si temeva un crollo non solo biologico, ma anche tecnologico, il primo conseguenza del secondo qualora le batterie esauste interrompessero definitivamente il contatto (il rimedio, paradossale e da verificare, è stato quello di conficcare le batterie del telefono nella neve, agendo il "freezer" da naturale ricarica...).

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nota 133/02 del 28-06-02
 INTRA I SASS  28 giugno 2002. La parete di Alessandro Gogna. Iniziamo con uno dei libri più originali degli anni Ottanta una nuova rubrica di recensioni che cercherà di portare alla luce i testi più importanti degli anni passati, testi che potrebbero rimanere sconosciuti ai lettori delle ultime generazioni. La prima de Le recensioni storiche di Intraisass, curata dal nostro nuovo collaboratore di Vercelli, Marco Bellini, ci presenta un libro atipico rispetto a ciò che la letteratura di montagna ci ha abituato: "La parete non aggiunge nulla di più di quel che già era noto alla cronologia dei fatti, ma se la storia dell'alpinismo è - almeno per alcuni - storia di persone e dei loro vissuti anche quotidiani, questo libro batte allora una strada raramente percorsa". E noi conosciamo bene Gogna come sperimentatore di letterature alternative. Chi non ha letto Rock Story, lo faccia, troverà un esperimento mai più ripetuto. Chi non conosce Sentieri Verticali, dello stesso autore, si perde una delle gemme di storia dell'alpinismo dolomitico ancora oggi insuperate ed emulate, una storia dell'alpinismo dove la ricerca storica e alpinistica s'intreccia con la reale esperienza dell'autore. E proprio Alessandro Gogna, che vi presenteremo con maggior dettaglio la prossima settimana, sarà parte dei nuovi autori di intraisass con un testo di riflessione storica in parte inedito e gentilmente concesso per le pagine sempre più ricche della nostra rivista.

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nota 132/02 del 28-06-02
 BREVI NEWS  28 giugno 2002.
Nuptse: sembrano ormai confermate le voci che vogliono impegnato per la stagione post-monsonica incombente l'alpinista russo Valery Babanov sulla difficile e grandiosa parete Sudovest del Nuptse (7861 m), la splendida cima himalayana gemella dell'Everest.
Cibiana di Cadore: al via oggi la tre giorni d'inaugurazione del Museo delle Nuvole di Reinhold Messner. Per gli ultimi sviluppi leggete Il museo di Cibiana: la sola cosa concreta di Francesco Dal Mas sul Corriere delle Alpi.
Regione Veneto: Floriano Pra (v. nota 127/02, a cui sono seguite lettere di dissenso sulla questione obbligo/soccorso: quanta gente che fa attività "non obbligatorie" è oggetto di soccorso formalmente gratuito?!), assessore al turismo della Regione Veneto, protagonista positivo del Museo delle Nuvole del Monte Rite, ha siglato un nuovo accordo per il sostegno finanziario e il rilancio delle attività del Soccorso Alpino del Veneto per l'anno 2003. L'accordo prevede un aumento del 50% degli stanziamenti da parte della regione e la costituzione di una società che s'incarichi di raccogliere fondi pubblici e privati e di promuovere l'attività del CNSAS Veneto.

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nota 131/02 del 27-06-02
ALPINISMO  27 giugno 2002. Concatenamenti: curioso record, e niente di più se non fosse che il ricavato della celebrata impresa è stato devoluto a fin di bene, da parte di un gruppo di inglesi in quest'inizio d'estate: Five peak challenge won. Per entrare nel Guinness dei Primati (v. nota 35/02) the Five Men si sono inventati una galoppata sulla schiena di 5 montagne (o colline... dipende dai punti di vista, specie per sguardi meno rilassati e soprattutto per certi rilievi): Carrantuohill (1041 m), Repubblica d'Irlanda; Slieve Donard (852 m), Irlanda del Nord; Snowdon (1085 m), Galles; Scafell Pike (978 m), Cumbria; Ben Nevis (1344 m), Scozia. Il tutto in meno di 24 ore. Peccato che il mezzo di trasporto da una montagna all'altra sia stato l'elicottero, altrimenti si sarebbe potuto parlare di "marziani dell'alpinismo", o di una nuova frontiera. Molto più interessante invece il concatenamento annunciato dalle guide alpine Claudio Bastrentaz e Paolo Comune, che partiranno domani con l'obiettivo di concatenare oltre 200 vette della Valle d'Aosta. Il tempo previsto per l'impresa alpinistica si aggira sui 45-55 giorni da diluire in 40 tappe, a una quota media di 3195 metri per un totale di 52000 metri di dislivello, quanto basta "per riuscire a chiudere il perimetro della Valle d'Aosta percorrendolo interamente sulle sue creste di frontiera". Per seguire i due amici valdostani da vicino entrate in www.progettomontagna.com.
Sudamerica: continuano gli incidenti, poco rassicuranti sull'evoluzione climatica dei grandi bacini glaciali, sulla vetta più alta della Cordillera Blanca (v. nota 122/02). In Three American Climbers Feared Dead After Avalanche on Peru Peak si dà notizia della morte di tre americani spazzati via da una valanga, lunedì scorso, mentre si trovavano a 5900 metri della normale del Nevado Huascaràn (6768 m).

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nota 130/02 del 26-06-02
 POLITICA  26 giugno 2002. Kathmandu: non solo l'Italia si sta dando da fare con leggi insulse (in-salsus: prive di sale nella zucca del legislatore) contro le genti straniere che per varie ragioni transitano (o stazionano) per il paese; in certe nazioni ne esistono alcune di ancora più insipide (prive di sapore <in-sapidus> per quanto prima detto e quindi di sapienza) e che mettono a repentaglio le basi dei diritti civili. E' il caso del Nepal che da molti anni sta utilizzando il "pugno di ferro" contro i tibetani in fuga dal Tibet attraverso il regno nepalese per raggiungere l'India. Nell'articolo Pugno di ferro contro i tibetani in fuga. Tredici tibetani in prigione a Kathmandu, una madre e un neonato in cattive condizioni di salute. Un appello - si apprende dell'ingiusta procedura di detenzione per gli abitanti del Tibet che rifiutano la nazionalità cinese e che non sono in grado di pagare la salatissima (...) sanzione amministrativa delle udienze che si tengono presso il Department of Immigration in Kathmandu. La condanna è di 10 anni. Nel fatto recente di questi giorni, tra i detenuti, ci sono pure una madre e un neonato di quattro mesi in condizioni di salute precarie. L'Associazione Italia Tibet aderisce alla iniziativa del Tibet Bureau di Ginevra in favore dei detenuti ed invita a sottoscrivere il seguente appello ed inviarlo ai sovrani del Nepal e al Primo Ministro Nepalese.

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nota 129/02 del 25-06-02
ALPINISMO  25 giugno 2002. Alpi Italiane: lo scorso fine settimana, caratterizzato da tempo stabile e temperature elevate, è stato funestato da molti incidenti, alcuni dei quali mortali. Riportiamo una breve rassegna stampa dei fatti più rilevanti, non solo come dovere di cronaca (dovere al quale, come è noto, si sottraggono spesso le riviste specializzate, quasi per non contaminare il gioco della loro utenza, libera spensieratezza verticale), ma anche come strada di possibile conoscenza delle complesse trame del caso che a volte riusciamo a percepire, degli accidenti, più o meno fortuiti, che, per l'appunto, potrebbero caderci addosso.
Valfurva: tragico epilogo di una bella giornata passata tra i ghiacciai di due grandi amici di Saronno. Poco prima di giungere alla fine del ghiacciaio del Dosegù si slegano, passano per dove sono passate decine di persone, aggirando un cedimento del terreno ghiacciato e... uno cade dentro a un crepaccio. L'altro corre al vicino rifugio Berni per chiedere soccorso mentre piano piano il cuore dell'amico s'avvicina inesorabilmente verso la morte bianca. Il caso vuole che il malcapitato fosse vestito di una semplice maglietta nella parte superiore del corpo, eventualità più che giustificata dal grande caldo di domenica. Leggete la triste storia sul Corriere della Sera: Ucciso dal freddo nel crepaccio «Lo strato di neve l’ha tradito».
Dolomiti: mentre sulle Pale di San Martino un fatto simile ha scosso non solo gli amici di un alpinista feltrino morto assiderato dentro a una forra ghiacciata, ma tutti quelli che frequentano le Pale e non pensano che pure le Dolomiti verticali possano riservare insidie di ghiaccio, sulla parete Nord della regina del gruppo, la Marmolada, continuano a susseguirsi incidenti rocamboleschi (sapete chi era Rocambole?), l'ultimo dei quali mortali. La settimana passata un taglio improprio del pendio da parte di alcuni alpinisti aveva portato a valle gli alpinisti stessi senza gravi conseguenze. Domenica scorsa, invece, le conseguenze sono state mortali per una coppia di alpinisti della Repubblica Ceca che a tarda ora avevano deciso di abbandonare i compagni e ridiscendere a Pian dei Fiacconi per la parete Nord. Non si sa come sia andata, ma gli amici arrivati al rifugio da un pezzo lungo la via normale e preoccupati per gli altri due, quando sono usciti col gestore per capire le cause del loro ritardo, affacciatisi sul versante Nord della montagna, hanno scorto due puntini inerti alla base della parete. Si ipotizza che la causa della scivolata sia stato il classico zoccolo che si forma sotto ai ramponi quando la neve è particolarmente pesante e collosa. Leggete sul Corriere delle Alpi: Doppio, terribile volo in Marmolada.

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nota 128/02 del 24-06-02
ALPINISMO  24 giugno 2002. Karakoram: campi base in fermento ai piedi delle grandi montagne che nascono lungo il confine nordorientale del Pakistan. Sul K2, lungo lo Sperone Abruzzi, le prime spedizioni si sono già spinte fino al Campo 2. Come prevedibile, dall'Italia arriva la notizia della partecipazione di Simone Moro al tentativo di ascensione di un altro 8000. L'alpinista bergamasco si è aggregato alla spedizione dello scozzese Henry Todd, proprietario della celebre agenzia di spedizioni commerciali Himalayan Guides. La spedizione internazionale possiede i permessi per il K2 e il Broad Peak. Restando in zona, dal Gasherbrum IV arrivano i primi dispacci dalla "Banda del G4", così si definiscono gli alpinisti della spedizione italo-svizzera (v. nota 120/02) nelle loro news. Per il momento sono riusciti a installare il Campo 1 a 5850 metri, sopra la barriera di ghiaccio che separa il Campo Base dal colle che porta alla cresta di  salita, e in questo momento dovrebbero essere impegnati per il raggiungimento del Campo 2. Infine, tra le pochissime spedizioni degne di nota di questa stagione, segnaliamo la spedizione tedesca guidata dal giovane (29 anni) ed esperto Markus Walter. Insieme ad altri 6 intraprendenti alpinisti sassoni tenterà la prima ascensione di una bella quanto difficile montagna del Karakoram, il Batura (7700 m). Informazioni sulla spedizione, che si sta avvicinando alla montagna in questi giorni, sul sito della loro associazione: www.alpinclub.com.

 

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