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nota 166/02 del 24-10-02
CULTURA 24 ottobre
2002.
Belluno: mentre ci giungono notizie dal Tibet di una nuova
straordinaria ascensione da parte di uno dei più forti alpinisti a
livello internazionale (notizie che stiamo traducendo e verificando
per pubblicarle quanto prima), non dimentichiamoci il rush finale di
Oltre le vette, la manifestazione culturale bellunese quest'anno
ricchissima di appuntamenti irrinunciabili. A cominciare da oggi nel
tardo pomeriggio, quando Franco Miotto sarà protagonista della
presentazione del libro biografico "La forza della natura"
scritto da Luisa Mandrino (v.
Un libro dedicato all'uomo dei viaz. Esperienze di vita di Franco
Miotto di Marco Conte). La serata proseguirà al Teatro Comunale,
ore 20.45, con lo spettacolo teatrale "Montagne incantate - da
Thomas Mann a Cesare Maestri", di Giuseppe Cederna
(ingresso libero). Da sottolineare anche le ultime due serate del
Teatro Comunale: venerdì il Cai di Belluno presenterà "K2:
bellunesi sulla montagna degli italiani" (serata d'incontro con
gli alpinisti che hanno partecipato alle spedizioni sulla seconda
vetta più alta al mondo, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli
compresi); sabato concerto del coro alpino Monte Cauriol,
diretto dal maestro Armando Corso; domenica Sergio Martini
racconterà il suo alpinismo extraeuropeo con "Himalaya e dintorni".
Il programma completo su
www.oltrelevette.it; un saluto particolare (difficilmente
saremo presenti) e i nostri complimenti a Flavio Faoro,
coordinatore della manifestazione e tra gli autori di intraisass.
ECOLOGIA Foresta
del Cansiglio: annunciamo per tempo il "QUINDICESIMO INCONTRO DI
ALPINISTI ED AMBIENTALISTI IN DIFESA DELL'ANTICA FORESTA DEL CANSIGLIO"
previsto per il 9 e 10 novembre e che avrà il suo punto culminante
alla Casera Palantina, tra Veneto e Friuli e punto chiave del
ri-proposto collegamento sciistico con Pian Cavallo. Come
scrive Toio de Savorgnani (membro del direttivo di Mountain
Wilderness) «...purtroppo, nel programma
scritto da ormai una settimana, accennavo al rifiuto della logica dei
"necessari sacrifici ambientali", per giustificare qualsiasi
intervento. Dopo pochi giorni una tragica conferma: la parte finale
della Val Salatis, zona Malga Cate, dove il comune di Chies ha
permesso l'apertura di una "piccola" cava (ormai visibile già dalla
statale tra Belluno e Ponte nelle Alpi), sarebbe stata venduta alla
ditta Grigolin! Questo significa 20-30 anni di escavazione
(=necessario sacrificio?) ai piedi del Monte Cavallo, e sono questi i
signori che vorrebbero il Parco?» Questo il suo appello:
ORGANIZZIAMOCI PER IL 10 NOVEMBRE, SE SAREMO IN TANTI RIUSCIREMO A FAR
CAPIRE CHE IL CANSIGLIO E' IMPORTANTE E NON PUO' ESSERE "SVENDUTO".
Per adesioni e informazioni leggete il
programma dell'incontro.
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nota 165/02 del 23-10-02
ALPINISMO 23 ottobre
2002.
Colloredo di Monte Albano
(UD): dopo la morte di Gino
Buscaini ci lascia un altro grande personaggio dell'alpinismo
italiano, Oscar Soravito, l'alpinista friulano che si legò
insieme con i nomi più celebri degli anni Trenta (riallacciandosi alla
nota precedente ricordiamo a titolo di esempio l'itinerario
Castiglioni-Soravito sul meraviglioso Pilastro della Plote, Alpi
Carniche). Tra le sue vie più conosciute - al di là delle Alpi del Friuli
- lo Spigolo Nord dell'Agner aperto con Celso Gilberti.
Soravito, socio onorario del CAI come Buscaini, aveva 94 anni. Per un
suo ricordo rimandiamo agli articoli apparsi oggi su il Messaggero
Veneto curati diligentemente da Luciano Santin:
E' morto Oscar Soravito leggenda dell'alpinismo,
Quella storica impresa assieme a Gilberti,
Piero Villaggio: è sicuramente un'anima nobile,
«La montagna è una scuola di vita».
Patagonia: Ermanno Salvaterra ci scrive da Calafate
inviandoci alcune foto che documentano la fine delle sue fatiche sotto
le turbolente guglie patagoniche. Il proposito di ripetere la
Parkin-Marsigny (1994, via di ghiaccio con pendenze che
vanno dai 70° ai 90°) sul margine sinistro della Sud del Cerro Torre
naufraga di fronte alle continue scariche di neve, ghiaccio e sassi
che hanno bombardato pericolosamente la parete. Dopo quattro lunghezze
e 200 metri di itinerario la cordata trentina è stata costretta al
ritorno definitivo ("E' sempre difficile rinunciare ma la vita vale un
po' più di una
salita...") concludendo l'avventura osteggiati da un fortissimo vento che
non ha risparmiato l'integrità della tenda. In anteprima abbiamo
preparato una pagina con le foto e il resoconto della parte finale
dell'avventura. Per quanto riguarda Ermanno e il Cerro Torre... è una
fatto risaputo: non tarderà molto che tornerà!
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nota 163/02 del 21-10-02
ALPINISMO 21
ottobre 2002.
Himalaya: pochi gli itinerari nuovi in questa stagione
post-monsonica himalayana. Non abbiamo ancora notizie precise della
spedizione coreana al Shimokangri (7204 m, Tibet), mentre è di
questi giorni la notizia delle prima salita del Peak 41 da
parte di un gruppo di alpinisti sloveni. Il Peak 41 è una bella e
difficile montagna di 6554 metri situata tra i più famosi Ama
Dablam e Mera Peak, in Nepal, rimasta finora inesplorata a
causa di una confusione toponomastica. Il verticale e ardito versante
Ovest della montagna è stato salito per due differenti percorsi dagli
sloveni capitanati da Matic Jošt. Il diario della spedizione e
foto della montagna nel sito della
Slovenian Peak 41 Expedition.
Stati Uniti: dall'alpinismo serio all'alpinismo faceto per chi
volesse divertirsi un po' leggendo le novità della BBC:
Reality show plans Everest climb. Nell'articolo citato si
narra del nuovo progetto di una trasmissione televisiva di outdoor -
avete presente i programmi di Real Tv fatti per inebetire gli
telespettatori davanti allo schermo - di portare sulla cima dell'Everest
un gruppo di persone appositamente selezionate tramite i filtri
dell'entourage dello spettacolo. C'è addirittura un premio finale di
250.000 dollari. Cose dell'altro mondo... dove forse è arrivata
l'ombra (o la sindrome) del nostro Mike Bongiorno (non
dimenticatelo... come testimonial nell'Anno Internazionale delle
Montagne).
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nota 162/02 del 18-10-02
ALPINISMO 18
ottobre 2002.
Patagonia: arrivano con il contagocce notizie dal Cerro
Torre, dove alcuni celebri alpinisti sono impegnati in difficili
ascensioni nonostante le avverse condizioni ambientali. Ricordiamo che
la bella stagione in Patagonia è ancora lungi nel calendario, pur
tuttavia Ermanno Salvaterra e compagno sono in agguato ai piedi
della Parete Sud sperando in una finestra di bel tempo per
portare a compimento un nuovo progetto. Non distante da loro un trio
di alpinisti svizzeri capeggiato dal tedesco Alex Huber sta
tentando di portarsi a casa la prima ripetizione della mitica e
misteriosa Maestri-Egger, il primo itinerario che nel 1959
portò alla ribalta dell'alpinismo internazionale la difficile e fino
allora ritenuta inscalabile guglia patagonica. Appena giungeranno
ulteriori notizie da Ermanno v'informeremo.
POLITICA Roma:
«Con 407 voti a favore, 1 contrario, 1 astenuto, la Camera dei
Deputati ha approvato, nella serata di mercoledì 9 ottobre, a
larghissima maggioranza la Risoluzione sulla questione tibetana
proposta dall'On. Gianni Vernetti (Margherita) e sottoscritta da
parlamentari di tutte le forze politiche. La risoluzione denuncia la
grave situazione nel Tibet all'interno della Repubblica
Popolare cinese: danni ambientali, violazioni dei fondamentali diritti
umani, monaci incarcerati, il perdurare dell'esilio del Dalai Lama e
di centinaia di migliaia di tibetani. La risoluzione impegna "il
Governo a far proprie le recenti Mozioni del Parlamento Europeo in
materia e ad adottare tutte le iniziative possibili nei confronti
della Repubblica Popolare cinese affinché si creino le condizioni per
l'apertura di negoziati finalizzati alla realizzazione di un nuovo
Statuto per il Tibet che garantisca una piena autonomia dei tibetani
in tutti i Settori della vita politica, economica,sociale e culturale,
ad eccezione della politica estera e di difesa". Il Parlamento inoltre
impegna il Governo italiano ad "invitare
il Governo cinese a riconoscere e rispettare pienamente i fondamentali
diritti politici, sociali e culturali delle minoranze religiose,
etniche e di altro genere nonché le loro specificità culturali
compresa la libertà di culto"». Leggi il
testo integrale della mozione approvata sul sito
Tibet News On Line.
CULTURA Brescia:
per gli amanti della fotografia di montagna che transitano per la
città lombarda nei prossimi giorni da non perdere l'esposizione
dell'alpinista Franco Solina
«Montagne bresciane: paesaggi e materia». Inaugurazione lunedì 21
ottobre presso il Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia.
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nota 161/02 del 17-10-02
INTRA
I SASS 17 ottobre 2002.
Quando l'anima è inquieta di
Monica Fortini. Nuova entrata nella rubrica ALPINISMO ANTE
LITTERAM di INTRAISASS -
SPECIAL. Con un racconto dal finale "speculativo" - in senso stretto -
ricominciamo il viaggio letterario della nostra rivista. Ad
accompagnarci nel gelido bivacco della nostra coscienza una forte e
sensibile
arrampicatrice su ghiaccio ferrarese. In sintonia un nuovo passo di
poesia tratto dal De Rerum Natura di Lucrezio in
Parole Verticali, e per
contrasto - seppur simpatetico - un nuovo caldo quadro, dai
colori autunnali, del nostro pittore Maurizio Camposeo.
Nota redazionale:
gli autori che ci hanno scritto in questi ultimi due mesi di chiusura
del "programma pubblicazioni" saranno contattati quanto prima...
L'amico Giovanni del CNSAS di Arsiero è pregato di riscriverci a causa
di un'involontaria cancellazione del suo messaggio di posta
elettronica.
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nota 160/02 del 16-10-02
ALPINISMO 16
ottobre 2002.
Himalaya: veniamo, piano piano, all'alpinismo extraeuropeo
soffermandoci non solo sugli aspetti del risultato, ma anche sui
contenuti. Per cominciare apprendiamo che l'affascinante progetto di
ripetere la cresta Est dell'Annapurna (1984, Loretan e
Joos) da parte del superquartetto italiano Silvio Mondinelli,
Mario Merelli, Abele Blanc, Kristian Kuntner + lo
spagnolo Carlos Pauner e lo svizzero Kobi Reichen non è
andato a compimento a causa delle pessime condizioni ambientali. Un
breve diario della spedizione su
www.gnaromondinelli.it.
Dalle parti dell'Everest - caratterizzate in questi ultimi
giorni da un tempo più stabile - alcune spedizioni sono ancora in
corso. Valery Babanov è attualmente impegnato sul Pilastro
Sud-Est del Nuptse, lo splendido percorso di misto già
tentato a metà degli anni Ottanta dalla cordata americana Jeff Low-Mark
Twight e successivamente dagli italiani Fabrizio Manoni e
Enrico Rossi seguita da altre celebri cordate. Per il momento gli
unici problemi sembrano essere la molta neve, non portante, e il
conseguente pericolo di valanghe. Vi terremo informati di questo e
altro.
A riguardo invece di notizie curiose salta all'occhio il rilievo dato
dalla stampa straniera all'ennesimo record himalayano di una
"vecchietta" giapponese di appena 71 anni - Toshiko Uchida -
che ha raggiunto la vetta del Cho Oyu il giorno 1° ottobre
insieme a un gruppetto di alpinisti "ossigenati". Lasciatecelo dire -
da testimoni oculari - è una vera presa in giro per se stessi e per
ciò che si dovrebbe considerare alpinismo. Abbiamo visto con i nostri
occhi il gruppo di giapponesi accompagnato e riverito durante l'intero
corso della spedizione da una schiera di fortissimi sherpa (12 sherpa
x 6 alpinisti dichiarati, nel senso che a malapena i 6 supposti
alpinisti hanno alzato uno zaino durante la spedizione e il loro
attendamento all'ABC sembrava più un reparto di geriatria che un campo
base). Il giorno della vetta, poi, al Campo 3 - noi eravamo di
passaggio dal 2 - sembrava di transitare per una base spaziale, tante
erano le facce e i corpi straniti dalle maschere e dalle bombole
d'ossigeno. E fossero solo aitanti "vecchiette" in cerca di
celebrità... Per certe culture è la norma: nei pressi della vetta tre
giovanotti americani boccheggiavano felici convinti di avere fatto un
8000. Poi quand'era ora di scendere in doppia per un tratto impervio,
abbandonati dalla loro guida, non sapevano neanche tenere tra le mani
una semplice corda, non vi diciamo il discensore o altre amenità.
Insomma bisogna avere il coraggio di dirlo a chiare lettere: queste
persone non autosufficienti, accompagnate e rinchiuse nei loro
involucri di ossigeno, nella loro pienezza di sé e non catapultate
nelle autentiche condizioni ambientali, NON HANNO FATTO UN 8000, ma
una una loro "creazione", una specie di "masturbazione
mentale-ambientale".
Per chiudere, ricordiamo che il nostro Cesare Maestri aveva
tentato la salita dello Shisha Pangma. A respingerlo è stato il
mal di montagna o - in altre parole - il non adattamento del suo
organismo alla quota. C'è poco da dire, la quota non perdona, giovane
o vecchio che tu sia. Come il voler far parlare troppo di sé. Almeno
questo si deduce dall'articolo
apparso in questi giorni su Il Messaggero Veneto. Nessuno
infatti solleva dubbi che si dovrebbero salire le montagne "perché
sono lì...". Ma quando si parte per portare qualcosa sopra esse che
non sia solamente il nostro misero corpo...
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nota 159/02 del 15-10-02
ALPINISMO 15
ottobre 2002.
Alpi Orientali: in attesa di compilare un piccolo riassunto di
alpinismo extraeuropeo eccovi due piccole chicche di alpinismo
nostrano germogliate durante il mese di settembre. Sulle remote
Pale di San Lucano fa la comparsa per la prima volta, in una delle
cime più selvagge e difficili da raggiungere, una presenza femminile:
Federica Manslowosky in cordata con Ettore De Biasio e
Ivo Ferrari salgono la parete Ovest della Terza Pala di San
Lucano lungo l'itinerario del Piano Inclinato (uno degli
itinerari della storica cordata Renato Casarotto e Piero
Radin). "L'importanza di tale ascensione è da ricercarsi nel fatto
che mai nessuna donna aveva messo piede sulla cima Maria Josè
(Terza Pala)" - sottolinea la nostra fonte - "Il 14 settembre, dopo
aver salito la Casarotto-Radin lungo i 1500 metri (zoccolo compreso)
della Ovest con difficoltà fino al 5°+, Ivo, Federica ed Ettore
raggiungevano la cima in 12 ore di arrampicata. Il giorno successivo,
dopo aver bivaccato in vetta, i tre scendevano percorrendo l'intera
Cresta di Milarepa (Terza Pala, Torre Casarotto, Spiz di Lagunaz,
Torre di Lagunaz)". Conoscendo l'asprezza dei luoghi non possiamo che
complimentarci con Federica e compagni. Restando legati con un filo
sottile alla femminilità, ci spostiamo nelle Alpi del Friuli dove l'8
settembre il carnico Roberto Mazzilis in compagnia di Lisa
Maraldo ha aperto "una nuova e meravigliosa via sulla parete Nord
del Cavallo di Pontebba, tra la via dei Finanzieri e la via
Luciano. Ne è scaturita la più bella e difficile arrampicata del
gruppo, con uno sviluppo di circa 500 metri su roccia meravigliosa,
difficoltà dal quinto all'ottavo grado, generalmente in placca, o
fessure marcate e strapiombi (... ) saliti in circa 7 ore. Usate 15
assicurazioni intermedie, friends compresi". La via, esemplare per lo
stile, è stata dedicata a Ernesto Lomasti, la giovane promessa
dell'alpinismo friulano scomparsa 23 anni fa. Leggetevi il bellissimo
ricordo di Paolo Bizzarro apparso ieri su Il Messaggero
Veneto:
Un sassolino per Lomasti.
CULTURA Belluno:
fin da oggi, per chi ancora non ne fosse a conoscenza, non possiamo
che indirizzare l'attenzione "culturale" dei nostri lettori verso
Oltre le vette, la rassegna culturale bellunese quest'anno ancora
più ricca di incontri e appuntamenti. Per chi volesse conoscere nel
dettaglio il calendario è attivo il sito
www.oltrelevette.it. Da parte
nostra segnaliamo una breve rassegna stampa per meglio far capire
tenore e contenuti dell'importante manifestazione:
"Oltre le Vette" nel ricordo di Buzzati;
L'inutilità dell'alpinismo. Appena possibile cercheremo anche noi
di fare un salto a Belluno per riportarvi impressioni e
considerazioni. Nel frattempo vi anticipiamo che martedì 22 il nostro
amico e autore Manrico Dell'Agnola presenterà la sua opera
prima:
«Uomini fuori posto», opera prima di Manrico Dal'Agnola.
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nota 158/02 del 14-10-02
INTRA
I SASS 14 ottobre 2002.
Eccoci finalmente tornati!!
Da oggi, anche se un po' singhiozzanti per quanto riguarda gli
approfondimenti nazionali e internazionali (concedeteci un po' di
tempo per mettere ordine alla massa d'informazioni che abbiamo tra le
mani e agli arretrati di posta e consegne non ancora evasi),
riprenderemo gli aggiornamenti di intraisass.
Al ritorno dalla nostra esperienza himalayana (v.
Il viaggio dello stupore ad
ogni curva) molte sono le sorprese che abbiamo in serbo, dai
racconti e le recensioni che abbiamo preparato durante la nostra
assenza alle informazioni di alpinismo extraeuropeo raccolte per la
strada peregrinando per le città d'oriente (non capita a tutti di
uscire una sera a cena per le strette viuzze di Kathmandu in
compagnia di un'allegra brigata tra cui compaiono le inaspettate
figure di un Sergio Martini e un Fausto De Stefani,
appena reduci dalle fatiche dello Shisha Pangma). Insomma,
questo e altro sulle future pagine di intraisass.
Restate in contatto... ora più di prima!
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nota 157/02 del 03-08-02
INTRA
I SASS 3 agosto 2002.
Gentili amici e lettori delle news di intraisass,
siamo giunti al momento dei saluti. Quest'anno, diversamente dal
passato, sospenderemo le news fino a metà ottobre. La ragione è presto
detta: il redattore capo della rivista, responsabile e compilatore
delle notizie (e di molte altre cose del sito, compresa la gestione
web), se ne va in Tibet. Prendere per le mani il difficile e
oneroso compito di gestire la moltitudine d'informazioni e relative
fonti necessarie per redigere le notizie, nessuno dei preziosi
collaboratori se l'è sentita. Sentimento comprensibile. Tuttavia ciò
non significa che le sorprese all'interno del sito mancheranno fino al
programmato rientro. Racconti e recensioni continueranno ad affluire,
per quanto possibile e a scadenza settimanale (salvo imprevisti
informatici) dai primi di settembre, mentre (o altrimenti) - e ciò potrebbe rivelarsi
un'eccezione giornalistica - nello spazio appositamente creato per la
spedizione scientifico alpinistica
ADIQ si cercherà di informare i lettori di alpinismo (e non
solo) sulle evolversi della nostra esperienza tibetana. Siamo stati
invitati a partecipare a un importante progetto medico-scientifico in
alta quota che prevede lo studio del diabete e la dimostrazione della
possibilità del diabetico come attivo protagonista nelle attività di
montagna. Nondimeno siamo consapevoli delle difficoltà che andiamo
incontro, non solo oggettive (l'ascensione di un 8000 senza ossigeno e
portatori d'alta quota) e soggettive (il controllo della propria
persona in situazioni di potenziale pericolo, controllo ancora più
accentuato nella persona diabetica), ma anche sociali.
E' inutile nasconderlo, e se anche si volesse prescindere dalle
situazioni sociali che attraverseremo passando per le capitali del
Nepal e del Tibet, Kathmandu e Lhasa, cosa
che non faremo, al cospetto del
Cho Oyu, la Dea
della Pietra Turchese, una delle montagne più alte e affascinanti
dell'Himalaya, ci troveremo assiepati nel campo base più
affollato che esista sulla faccia della Terra, vantaggi e svantaggi
compresi. E per chi scrive - vi ricordate
Internet e alpinismo! - la
predilezione per l'alpinismo esplorativo farebbe pendere la
bilancia sulla seconda opzione, se non fosse per il fatto che gli è
data la straordinaria opportunità di esplorare il variegato
mondo degli alpinisti e correlati (o similia horum) che
alimenta sogni e ambizioni ai piedi delle grandi montagne, sogni e
ambizioni dello scrivente stesso. Insomma, per concludere, continuate
a seguirci sulle pagine di www.adiq.org,
spunti letterari, riflessioni critiche, reportage da altri mondi
culturali e qualche news alpinistica reperita tra le strade polverose
dell'Himalaya (per quest'ultimo genere rimandiamo a
go-mountain), non
mancheranno.
Ma per chiudere in bellezza questa nota di commiato - seguiranno le
Parole Verticali di Neruda, maestro dell'andare e venire -
vi abbiamo preparato dei contenuti non comuni.
Innanzitutto, in via sperimentale, vi annunciamo un nuova entrata
nella rubrica ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS:
L'ultimo scavalcamontagne di
Claudio Quinzani, la prima sceneggiatura che abbiamo il
piacere di pubblicare tra le pagine della nostra rivista, sperando che
possa tornare utile e creare interesse intorno a questa particolare
forma di scrittura. Infine, proprio per restare in tema di partenza e
di viaggio, ossia di gettare lo sguardo oltre il visibile, un
nuovo quadro di Maurizio Camposeo
accompagnerà la copertina durante la nostra assenza. E badate bene,
chi saprà navigare diligentemente attraverso i collegamenti
ipertestuali delle nostre pagine arriverà alla collezione completa di
quadri da cui abbiamo tratto le ultime immagini, interpretazione
pittorica ispirata da un viaggio tra le montagne del Pakistan.
Per ultimo, alcune brevi comunicazioni redazionali: durante il periodo
di chiusura per comunicare con la nostra redazione scrivete solo a
redazione@intraisass.it e
non a abe@intraisass.it. Ancora
meglio sarebbe telefonare al numero 333/2323200 per non intasare la
posta elettronica e nel caso non si riceva risposta, telefono che
resterà sempre attivo e a cui si potrà rivolgersi anche per questioni
editoriali. Per chi volesse inviare materiale da pubblicare il
recapito testi@intraisass.it
sarà ancora il valido riferimento (anche se le risposte saranno
rinviate a ottobre). Cogliamo l'occasione per ricordarvi che intraisass
2 è in fase di preparazione e rinnoviamo il sollecito a
consegnare i testi a chi già informato. Inoltre, per tutti, c'è ancora
spazio per qualche new entry.
Ultimissima cosa (sono veramente tante le cose che vorremmo dirvi e ci
spiace quasi abbandonarvi...), dopo i consensi della critica a
intraisass
1 sui recentissimi numeri della Rivista della Montagna
260 (Franco Michieli) e
Alpinismo Goriziano (Marko Mosetti), davvero confortanti e
inaspettati, suggeriamo per chi avesse deciso di acquistare
direttamente il libro da noi di richiederlo solo mediante pagamento su
conto corrente postale (per motivi di
snellimento procedure d'ufficio in questo periodo preferiamo non
appesantirci con i contrassegni postali). Altrimenti, rompete le
scatole al vostro libraio di fiducia e mettetelo in contatto con il
nostro distributore nazionale, Bonomo Libri di Arbizzano
(Verona), tel. 045/7513800 (info@bonomolibri.it).
Per chi invece desiderasse contattarci in Tibet abbiamo attivato il
recapito info@adiq.org.
Un cordiale arrivederci.
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nota 156/02 del 01-08-02
ALPINISMO 1 agosto 2002.
Alpinismo extraeuropeo: da non perdere i due articoli apparsi
ieri su Il Gazzettino a firma di Flavio Olivo per
ricordare il 48° anniversario della salita italiana al K2. Il
giornalista ci regala attraverso le parole dei due protagonisti,
Lino Lacedelli e Achille Compagnoni, gli attimi
indimenticabili della vetta. Sofferenza, rassegnazione da una parte e
determinazione dall'altra, nelle illuminanti interviste fatte a
Cortina d'Ampezzo («Sulla
cima...») e a Breuil-Cervinia («Volevo
morire sulla cima del K2»). Ricordiamo che nel 2004 sarà il
Cinquantenario della spedizione di Ardito Desio e in Italia, i
più lungimiranti in fatto di ricorrenze (tra cui
Agostino Da Polenza, esperto del K2 e coordinatore di AIM 2002),
si stanno già dando da fare per organizzare una spedizione celebrativa
(e non solo) come è consueto fare in queste occasioni.
AMENITA' 1
agosto 2002.
Alta Valtellina: perdonateci questo nuovo sottotitolo e la
breve nota, tra l'ironico e il grottesco che seguirà, ma le calure
estive e l'estenuante lavoro di chiusura attività prima della
spedizione ci hanno tolto la facoltà di discernere se stiamo
sragionando del tutto o ancora ben ragionando. Il caso vuole che
apprendiamo dal sito planetmountain.com la singolare notizia
del
Nuovo Sentiero della Purezza Levissima in Val Cedec. Per
carità, non mettiamo in dubbio l'onestà dello sponsor e i suoi
propositi per la salvaguardia e la conoscenza dell'ambiente, ma ci
incuriosisce assai (noi, amanti dei toponimi, dei nomi di luogo),
quasi creasse un precedente invasivo, il nome affibbiato al
sentiero, nome peraltro e di per sé neppure brutto. Vi immaginate,
tuttavia, se in un non improbabile futuro gli sponsor cominciassero a
nominare i sentieri. Ed eccovi a percorrere perma-perma-flex,
il "Sentiero dei Sogni", o scotti-scotto-scottex, "10 tornanti
di morbidezza", magari ottimamente attrezzato per evitare gli
escrementi sparsi in modo caotico dalle orde di turisti incanalati
lungo le rotte predefinite (di pensiero e di azione) e molto "care" al
mondo della pubblicità! "Va de longo" dicevano i nostri nonni
di fronte a un fatto negativo che non poteva e non doveva entrare in
certi luoghi. D'invasione infatti si tratta. E ci asteniamo dal
rinfrescarvi l'ardita espressione da loro in uso quando
s'arrabbiavano.
CULTURA
1
agosto 2002.
Pelmo d'Oro: assegnato l'ambito premio a Mauro "Bubu" Bole,
Sonia e Georges Livanos, Reinhold Messner e alla
pubblicazione "Le Dolomiti Bellunesi". La cerimonia della
quinta edizione si svolgerà sabato prossimo a Caprile. I
particolari nell'articolo
di Michela Canova sul Corriere delle Alpi.
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nota 155/02 del 31-07-02
CURIOSITA' 31 luglio 2002.
Lecco: è durata poco tempo la scomparsa di Riccardo Cassin
annunciata dai giornali:
Cassin scompare: ricerche ovunque - Da ieri mattina nessuna notizia
dell’alpinista (La Provincia di Lecco). Tanto quanto per
mettere in subbuglio le moltissime persone che in un modo o nell'altro
sono legate al grande alpinista lecchese partito una mattina di fine
alla luglio per un inconsueto viaggio automoblistico alla volta del
suo paese d'origine:
Cassin rintracciato mentre tornava nella sua San Vito
(Il Messagero Veneto).
MANIFESTAZIONI
31 luglio 2002.
Gran Sasso d'Italia: "Nell'Anno internazionale della Montagna
il Comune di Farindola, Sede Scientifica del Parco Nazionale
Gran Sasso - Laga dall'11 novembre 2000, in collaborazione con l'Ente
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, la Provincia
di Pescara e la Comunità Montana Vestina promuove tre
giorni di iniziative di particolare valore scientifico, culturale e
promozionale [...]. Si tratta di una Manifestazione alla prima
edizione che coincide con il decennale del Ritorno del Camoscio sul
Gran Sasso d'Italia. L'evento, ufficialmente riconosciuto come di
rilevanza regionale e nazionale, nasce con l'obiettivo di diventare
uno straordinario momento di confronto sui temi della montagna e si
annuncia ricco di spunti e novità, con una vasta proposta di attività
e convegni". Per conoscere il dettaglio della Festa della Montagna
che si terrà dal 1 al 3 agosto a Farindola entrate nella
pagina che il Comune pescarese
dedica al programma
della manifestazione.
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nota 154/02 del 30-07-02
INTRA
I SASS 30 luglio 2002.
Oltre i venti del Nord di
Renato Casarotto. Nuova entrata nella rubrica RECENSIONI STORICHE di INTRAISASS.
Continuiamo la nostra ricerca tra storia dell'alpinismo e la sua
letteratura per non dimenticare i grandi personaggi e le grandi opere
che hanno uno spazio fisso nella nostra memoria e che i giovani
frequentatori della montagna forse ancora non conoscono. "Sfogliando
Oltre i venti del Nord ho ritrovato pensieri e parole di quell'antica
rivista, ho intuito la grande carica della persona, ho percepito la
sua incrollabile fiducia, la sua inarrestabile caparbietà. Il libro di
per sé è il resoconto fedele di un'avventura verticale nel Nuovo
Mondo, vissuta intensamente con la scansione precisa e distinta dei
singoli differenti terreni di avventura..." - ad introdurci, ancora
una volta, quasi fosse un racconto, uno dei nostri fedeli autori e
recensori, Mauro Mazzetti di Genova.
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nota 153/02 del 29-07-02
GUIDE ALPINISTICHE 29 luglio 2002.
Pale di San Martino: le nostre news non passano certo
inosservate, specie quando sono provocatorie, e spesso si tirano
appresso numerose lettere o altro di chiarimento (e non solo). Così ci
ha accortamente rimproverati Lucio De Franceschi - l'alpinista
incaricato dal CAI-TCI di redigere la nuova guida delle Pale di S.
Martino - per la nostra impropria espressione riguardo alle "guide
promesse e mai pubblicate" (v. nota 148/02). In
realtà noi eravamo bene a conoscenza del programma di pubblicazione
della celebre collana diretta da Gino Buscaini, ma era da tempo
che non avevamo più notizie precise sulla guida "Pale di San
Martino", una guida di cui si sente la mancanza da molti anni e che la
nostra forte espressione voleva sottolineare, con implicita critica ai
lunghi tempi di programmazione ed esecuzione. De Franceschi ci
comunica che la guida è finita dall'anno scorso: "Proprio in questi
giorni sono state stampate le bozze e per fine 2002-inizio 2003 la
guida sarà una realtà". Perciò prendiamo atto delle parole
dell'alpinista padovano, di cui non volevamo affatto mettere in dubbio
l'oneroso lavoro ("fare una guida completa, è molto diverso che
stilare una serie di salite scelte") e fissiamo l'appuntamento per il
prossimo inverno così da poter avere tra le mani oltre alla "guida
selezionata" di Samuele Scalet (alla presentazione
della quale ieri pomeriggio abbiamo partecipato e su cui in futuro
stenderemo un'accurata recensione critica) pure la guida CAI-TCI,
quali strumenti di conoscenza di uno dei gruppi dolomitici in cui
l'alpinismo senza facili compromessi è ancora profondamente radicato,
grazie non tanto all'opera dell'uomo (anche qui a volte invasiva oltre
il lecito) ma alla difficoltà intrinseca delle pareti. Chi arrampica
sulle Pale di San Martino si dimentichi avvicinamenti a due passi
dalle carrozzabili (e sulle Pale rifugi e bivacchi diventano spesso
essenziali punti di partenza) e discese banali.
ALPINISMO 29 luglio 2002.
Kokshall - Too: la semisconosciuta catena montuosa a cavallo
tra l'ex repubblica sovietica del Kirghizistan e la Cina
sarà la meta di una spedizione italiana guidata dall'alpinista
modenese Claudio Melchiorri (già da noi conosciuto come
esploratore nel 2000 dell'Hindu Raj Pakistano). Rinnoviamo i
nostri complimenti a Melchiorri e compagni per il persistere nel loro
intento di alpinismo esplorativo lontano dai riflettori degli exploit
tecnici e commerciali. Per avere qualche notizia più dettagliata
leggete
La montagna, il nostro amore (Il Resto del Carlino).
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nota 152/02 del 26-07-02
INTRA
I SASS 26 luglio 2002.
Il drago e la montagna di
Daniele Mirolo. Nuova entrata nella rubrica PAROLE E SENTIERI di INTRAISASS -
SPECIAL. Una new entry davvero speciale per la nostra rivista
che si appresta a chiudere i battenti on-line per un bel po' di tempo.
La prossima settimana, l'ultima che ci vedrà impegnati negli
aggiornamenti delle news, vi spiegheremo i dettagli della nostra
futura assenza (i racconti tuttavia continueranno ad affluire). Nel
frattempo anticipiamo che l'esemplare racconto di Daniele Mirolo,
alpinista diabetico, è legato strettamente al nostro futuro in Tibet
dove parteciperemo alla spedizione scientifico-alpinistica ADIQ,
alpinisti diabetici in quota. Il racconto-riflessione di
Daniele, corredato da una preziosa pittura del nostro attuale artista
di copertina, Maurizio Camposeo, ci spiega con un suggestivo
linguaggio metaforico la difficile condizione del diabetico,
straordinaria non solo nella malattia, ma anche nei prodigiosi frutti
che una ferma volontà di vita autentica può dare. Nel
sito della spedizione troverete
ulteriori dettagli e il manifesto, l'idea programmatica, della
nuova associazione.
APPUNTAMENTI 26 luglio 2002.
Recoaro (Piccole Dolomiti): questa sera alle ore 20.45, presso
il Teatro Comunale, con l'organizzazione della locale Sezione
del CAI nell'ambito della rassegna Librincontro, presenteremo
(Alberto Peruffo e compagnia) intraisass.
Il programma della serata prevede un riassunto della presentazione
ufficiale dello scorso maggio con un excursus fotografico tra
spedizioni extraeuropee passate e future. Vi ricordiamo, infine, di
non perdere la presentazione della nuova guida di Samule Scalet -
Pale di San Martino -
Arrampicare, Camminare,Volare - domenica
nel tardo pomeriggio presso l'Auditorium di Fiera di Primiero.
Potrebbe essere un'altra piacevole occasione per incontrarsi.
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nota 151/02 del 25-07-02
ALPINISMO 25 luglio 2002.
Alpinismo extraeuropeo: come spesso accade, quasi a a
corollario della nota precedente, il brutto tempo e le sue conseguenze
fanno notizia. Ci spostiamo sulle montagne extraeuropoee.
K2: del Baltoro e delle condizioni pessime delle sue
montagne già avevamo scritto, ora arrivano i primi ritiri ufficiali di
importanti spedizioni dal K2. La
Earth Treks
K2 expedition 2002 guidata dall'americano Chris Warner
torna a casa dopo estenuanti tentativi, come la spedizione di
cooperazione nazionale Pakistano-Cinese, colpita al cuore dalla
morte di Captain Iqbal, onorato alpinista dell'esercito
pakistano. Non si conoscono le circostanze precise della sua morte, ma
Iqbal probabilmente faceva parte del gruppo di punta degli alpinisti
asiatici che avevano raggiunto gli 8400 metri lungo lo Sperone Abruzzi
pochi giorni fa, alpinisti costretti a fare retromarcia a causa del
sopraggiungere e del perdurare di una pericolosa tormenta che li ha
bloccati per molte ore fuori dalle tende.
Nepal: il paese himalayano sta attraversano un periodo critico
e di emergenza a causa del persistere delle piogge monsoniche, cadute
quest'anno con un'intensità e un abbondanza sopra la media. La stessa
capitale Kathmandu da una settimana è in ginocchio e le
inondazioni si susseguono regolarmente in altre parti del paese.
Purtroppo si contano anche le vittime, salite a 8 nella giornata di
giovedì scorso:
Floods and
landslides kill eight in Nepal (Reuters).
Cordillera Blanca: sulle Ande, il tempo bizzoso
dell'ultimo mese, ha fatto cambiare programma a un forte gruppo di
alpinisti trentini impegnati nell'apertura di un nuovo itinerario di
difficoltà estrema sulla Pilastro Nord Est (già visitato dai
francesi Xavier Baudry, Lionel Daudet e Francois Lombard, v.
go-mountain) del Puscanturpa Norte, slanciata montagna di
5680 metri della Cordilliera di Huayhuash. Andrea Zanetti
di Trento, Fabrizio Conforto di Lagolo, Francesco Balzan
di Croviana e la campionessa di scialpinismo di Vezzano Bice Bones
sono stati costretti a rinunciare al progetto originale dopo 5 giorni
di parete e difficoltà di VII/A4, osteggiati dal brutto tempo.
Tuttavia i trentini, non dati per vinti, hanno rivolto le mire al
Pilastro Est del Cuyoc, portando a casa una gratificante
prima salita. I dettagli nell'articolo di Marco Benedetti sul
Corriere delle Alpi-Alto Adige:
In quattro sul Cuyoc in cordata contro il Niño.
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nota 150/02 del 24-07-02
ALPINISMO 24 luglio 2002.
Rassegna stampa: riportiamo una breve rassegna stampa del
tragico fine settimana sulle Alpi, caratterizzato da un'anomala
bufera che ha intrappolato sulle montagne una moltitudine di
alpinisti. Vittime di una valanga o di un fulmine sulla parete Nord
del Lyskamm due esperti alpinisti cuneesi:
Valanga uccide due scalatori (Il Giornale di Brescia) -
Oggi
l'addio alle due vittime del Rosa (La Stampa). Nel Vallese,
sempre in Svizzera, una comitiva di alpinisti è stata sorpresa nei
pressi dello Stralhorn ("facile quattromila") dalla stessa e
improvvisa bufera di neve: a soccombere, spossata dalle condizioni
estreme e recuperata in stato di ipotermia, una signora di 53 anni di
Capiago (Co):
Stroncata dalla bufera (La Provincia). Arrivano invece oggi
notizie dell'anziano alpinista tedesco, 67 anni, dato per disperso sul
Disgrazia da lunedì sera. Ieri mattina è stato ritrovato alla
base del canale Schenatti dopo essere precipitato dalla cresta che
conduce alla cima:
Un volo di 600 metri (Il Giorno). Causa del fatale
scivolone, questa volta, sembra essere stata una scelta imprudente e
non condizioni ambientali avverse.
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nota 149/02 del 23-07-02
ALPINISMO 23 luglio 2002.
K2:
Melting snows shed new light on K2's great mystery - Nevi di
fusione donano nuova luce al grande mistero del K2 - così inizia
l'interessante storia apparsa sul quotidiano britannico The
Guardian in questi giorni e che vede protagonista l'affascinante
alpinista spagnola Araceli Segarra e il facoltoso signore
americano Dudley Wolfe. Niente di quanto un consueto itinerario
vizioso invita le nostre menti a pensare e percorrere. Molto di più. O
meglio, il discorso è molto articolato e pur avendo un risvolto
passionale affonda le proprie radici nella storia del K2 - il
Chogori, la Montagna Grande - e tiene lontani nel tempo
le due persone da cui siamo partiti. Nell'articolo si racconta di uno
dei primi ed epici tentativi alla difficile montagna del Karakoram,
allora in territorio indiano, siamo nel 1939, tentativo fallito a 200
metri dalla vetta e guidato dal forte e da noi molto ben conosciuto
alpinista tedesco Fritz Wiessner (esponente di spicco della
Scuola di Monaco tra gli anni '20 e '30, compagno di Emil
Solleder e autore di itinerari di grande valore in Dolomiti). Tra
i partecipanti alla spedizione tedesco-americana figura anche un
personaggio che l'alpinismo lo pratica assai poco e che parte più per
spirito di riscatto nei confronti di una moglie che l'ha appena
lasciato che per ponderata scelta. Si tratta del danaroso e agiato
Mr. Wolfe, scomparso 63 anni fa sul K2 e ritrovato una settimana
fa da Aracelli Segarra e compagni durante una delle loro numerose
puntate in quota avversate dal maltempo. L'alpinista spagnola, alla
sua ottava spedizione himalayana (1992 Shisha Pangma, 1996 Everest),
racconta di essersi imbattuta sulle ossa del bacino e di una gamba,
affiancate da pezzi di stoffa di una tenda, pentolame vario e altri
indumenti tra cui una moffola con ricamato in caratteri cubitali il
nome dell'alpinista americano. A quel tempo la morte di Wolfe suscitò
grande clamore al rientro in patria dei protagonisti e Wiessner fu
accusato di aver abbandonato il ricco signore americano tra le nevi
perenni del gigante del Karakoram. Con il ritrovamento a 7000 metri
del corpo di Wolfe sembra confermata la versione secondo cui
l'americano, impossibilitato a scendere con le proprie forze e
nonostante si cercò di recuperarlo con l'invio di una squadra di
portatori d'alta quota, fu lasciato al proprio destino. In realtà
Wiessner e lo sherpa Pasang Kikuli lasciarono Wolfe ad un campo
intermedio nel loro estremo tentativo alla vetta e al ritorno dopo 5
giorni lo trovarono ancora vivo ma senza più alimenti necessari per
sopravvivere e forze per tornare alla base della montagna. Gli altri alpinisti
della spedizione avevano desistito e dati per morti i tre fuoriusciti,
tanto che stavano per sgomberare la montagna quando videro, increduli,
rientrare Wiessner e lo sherpa. Si tentò, come detto, di riportare
Wolfe giù, ma lui, esausto, rifiutò di alzarsi da ciò che divenne il
suo giaciglio mortale. Pure tre sherpa, nel finale sforzo di
raggiungerlo, non tornarono più. Che dire? Le leggi e le norme con cui
si giudicano gli uomini sono frutto e sintesi dei nostri comportamenti
in condizioni "normali". In condizioni estreme le cose cambiano, non
solo i nostri comportamenti, ma anche il giudizio che cautamente
dobbiamo esprimere su di essi. Una cosa è certa, partire per il K2
"in order to try to impress his ex-wife", per impressionare la
propria moglie (fatto che indubbiamente accadde) non ci pare una buona
motivazione.
Simone Moro: restando sul ghiacciaio del Baltoro
segnaliamo il tentativo al Broad Peak (8049 m) in velocità (c.
3000 metri di dislivello no-stop, senza un normale periodo di riposo a
un campo intermedio) dell'alpinista bergamasco dopo soli 6 giorni di
arrivo ai campi base delle due grandi montagne pakistane. Dettagli sul
tentativo, fallito per un soffio a causa di una cornice di neve
inconsistente, su
freeridespirit.com. Per chiudere, agganciandoci alla storia
precedente, quali saranno le motivazioni che spingono in alto questi
fortissimi alpinisti ultraleggeri? Speriamo in un loro
racconto.
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nota 148/02 del 22-07-02
GUIDE ALPINISTICHE 22 luglio 2002.
Fiera di Primiero: finalmente, a scapito di guide promesse e
mai pubblicate, è in arrivo l'attesissima nuova guida di alpinismo (e
non solo) sulle Pale di San Martino. Autore d'eccezione è
nientedimeno che uno tra i più grandi alpinisti che le Pale di San
Martino abbiano conosciuto nell'intero corso della loro storia
alpinistica, Samuele Scalet, affiancato dalle quattro esperte
guide alpine che gestiscono i rifugi nella parte trentina del gruppo,
da est a ovest, Tullio Simoni (Rifugio Treviso),
Duilio Boninsegna (Rifugio Pradidali), Sebastiano
Zagonel (Rifugio del Velo) e Mariano Lott (Rifugio
Rosetta). C'è poco da dire - noi abbiamo già sfogliato le bozze e
vi assicuriamo un lavoro magistrale - e molto da arrampicare. La
presentazione del nuovo volume, edito nella collana Luoghi
Verticali dalla Casa Editrice Versante Sud, è stata
stabilita per domenica prossima, 28 luglio, all'Auditorium
di Fiera di Primiero alle ore 18. Cari amici alpinisti, non
mancate. Programmate le vostre salite del fine settimana in modo tale
da confluire a fine giornata nell'Auditorium di Primiero: sarà un
occasione unica non solo per acquistare la guida, ma soprattutto per
conoscere il fiore degli alpinisti che hanno dato o daranno energia,
passione e amore per le straordinarie Pale di San Martino - il gruppo
dolomitico che per estensione, verticalità e singolarità di forme non
è secondo a nessuno - in primis Samuele Scalet e le Aquile
di San Martino. Nel frattempo, ricordandovi che sia Samuele Scalet
che le Aquile sono autori e collaboratori di intraisass
(e che noi stessi, in un modo o nell'altro, ci faremo trovare alla
presentazione), eccovi in anteprima la copertina
e una breve scheda di Pale di San Martino -
Arrampicare, Camminare,Volare. Seguirà in futuro
un'approfondita recensione.
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nota 147/02 del 19-07-02
INTRA
I SASS 19 luglio 2002.
La nuova vita delle Alpi di
Enrico Camanni.
Nuova entrata nelle recensioni letterarie di INTRAISASS. "Per
ripensare lo sviluppo delle Alpi [...] occorre innanzitutto sgomberare
la mente dai pregiudizi consolidati coi quali noi tutti, alpinisti,
escursionisti, turisti contemplativi o sportivi alla ricerca di un
nuovo terreno di gioco, montanari o cittadini, ci accostiamo alla
montagna". Con questo pensiero guida estrapolato dalla recensione di
Paola Lugo, nostra nuova collaboratrice vicentina, da anni
militante nel campo della cultura e dell'alpinismo della città berica,
entriamo nel saggio propositivo del celebre giornalista, scrittore e
alpinista torinese, già redattore capo della «Rivista della Montagna»
e nel 1985 fondatore del mensile «Alp». Oggi Enrico Camanni
dirige la
rivista internazionale di cultura alpina «L'Alpe», periodico
semestrale proprio in questi giorni in libreria per il suo sesto
appuntamento. L'autore piemontese ha pubblicato numerosi libri sulla letteratura e sulla
storia dell'alpinismo (l'aggiornamento alla Storia dell'alpinismo
di Gian Piero Motti), un saggio sulla geologia delle Alpi (In
principio era il mare) e un'antologia di Dino Buzzati (Le
montagne di vetro). Suoi anche due romanzi storici: Cieli di
pietra (La vera storia di Amé Gorret) e La guerra di Joseph.
ALPINISMO Himalaya:
breve notizia, comunicateci da Luca Maspes (go-mountain), molto importante per chi conosce l'evoluzione dell'himalaysmo. Gli
svizzeri Erhard Loretan e Ueli Steck, quest'ultimo
recente protagonista di una via nuova sul Dickey in Alaska, stanno per
partire alla volta dello Jannu (il Kumbhakarna, la "cima
del mistero", 7710 m) e della sua splendida parete Nord,
affascinante muraglia verticale che si apre ad ala di pipistrello, tra
le più difficili conosciute, su cui hanno scritto significative pagine
di storia la cordata francese Pierre Béghin-Jean Noël Roche (prima salita, con mezzi leggeri, nel 1987) e lo sloveno Tomo
Cesen (1989, via nuova diretta, in solitaria e in stile alpino). E
gli italiani, dove mai sono finiti? Noi sapevamo che qualcuno dei più
forti e silenziosi tra i nostri ci aveva buttato l'occhio e stava
progettando... E gli altri (perlomeno i titolati e i cosiddetti
"alpinisti di punta"), dove sono e perché peccano quando si parla di
fantasia esplorativa e di senso storico? Forse dormono cullati e
patinati tra le pieghe delle riviste, dispensatrici e rapinatrici di
sogni? O forse, più tristemente, non sanno più che cosa significhi
fare alpinismo!?
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nota 146/02 del 18-07-02
APPUNTAMENTI 18 luglio 2002.
Cles: a dieci giorni dall'inaugurazione vi presentiamo uno dei
progetti culturali che a nostro giudizio lascerà un segno di
originalità nel celebrato anno internazionale delle montagne. L'Accademia
del gioco dimenticato - già il nome muove, suggerisce (sub-gerere),
nella nostra mente pensieri sotterranei - presenterà il prossimo 28
luglio a Cles (Trento) una "Mostra sui giochi dei bambini di
montagna", un'occasione davvero da non perdere per conoscere i
giochi e le tradizioni dei popoli che abitano la montagna, non solo
italiana. Per il dettaglio della singolare iniziativa e contatti con
gli organizzatori entrate nel nostro
comunicato culturale compilato dal curatore stesso della mostra,
Giorgio F. Reali.
INTERNET
Tra gli ormai numerosissimi lettori che leggono la nostra rivista
(nei giorni scorsi il nostro sito è balzato in nona posizione di una
speciale classifica di letteratura italiana che comprende centinaia di
siti. Da sottolineare che il risultato è stato raggiunto con
l'iscrizione della SOLA pagina di copertina, l'unica che facciamo
monitorare da tale sistema...) ci sono anche curatori e webmaster di
altri siti che spesso ci invitano a uno scambio d'informazione. Oggi
vi presentiamo il sito ufficiale dell'associazione alpinistica
Giovane Montagna, all'indirizzo
www.giovanemontagna.org,
uno spazio web caratterizzato da una raffinata e chiara scelta grafica
e dai contenuti e dalle idee che privilegiano gli aspetti spesso
trascurati da chi vede nelle montagne solo un terreno di gioco tecnico
per repentine salite. Qui, al contrario, ci si ferma. Scoprirete
pure passati e futuri autori di intraisass.
Chi invece - pur seguendo la stessa onda di ricerca interiore nelle
meraviglie di ciò che è altro da noi, l'esteriore, l'ambiente, la
natura, la montagna - ci segue e ci ha dedicato un prezioso e
spontaneo link sono i misteriosi amici di
www.thuler.net. Fate un giro,
non ve ne pentirete. Forse troverete il Luogo Ideale dove
ritornare.
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nota 145/02 del 17-07-02
CULTURA
17 luglio 2002.
Trentino: prendiamo spunto dall'articolo
Soccorso alpino - Una bella storia tutta in sicurezza di
Augusto Golin apparso domenica sul Corriere delle Alpi per
sottolineare l'intraprendenza dell'alpinismo trentino, sempre
in prima linea quando si tratta di innovazione e sperimentazione,
specie culturale. Già la nascita della prima stazione di
Soccorso Alpino come gruppo organizzato di persone competenti che
presiedono un determinato territorio con lo scopo di aiutare gli
alpinisti in pericolo, è un fatto di cultura (se per cultura
intendiamo l'accezione più pregnante del termine, ossia l'esperienza
degli altri che diventa bagaglio comune condivisibile e accessibile
per la propria esperienza), e il primato di questo fatto spetta a
Pinzolo, località montana della Val Rendena, ai piedi delle
meravigliose Dolomiti di Brenta. Per ricordare i primi 50 anni
del Soccorso Alpino trentino (esteso nel 1954 a tutto il territorio
alpino) è stata inaugurata recentemente presso la Sala Ciclamino
del paese la mostra fotografica "Una montagna di solidarietà"
con immagini dei fotografi Bernardiratti, Binelli,
Faganello, Piazza, Valentinotti, Zotta e
documentazione tratta dall'archivio dell'organizzazione.
Ma l'intraprendenza culturale trentina non si ferma qui e continua a
rinnovare i suoi frutti (che spesso diventano semi a livello
nazionale) nel presente. E' di questi giorni infatti la notizia di
un'altra importante e singolare iniziativa della SAT, la
Società degli Alpinisti
Tridentini. Da un bollettino divulgato sui quotidiani si apprende
che entro la fine dell'estate i 34 rifugi trentini della
storica società trentina saranno dotati di biblioteche con
libri a disposizione degli escursionisti e degli alpinisti. Il
progetto, primo in Europa, elaborato dalla SAT e sponsorizzato
con 30 mila euro dalla Fondazione Caritro nell'ambito dell'Anno
internazionale delle montagne, porterà sugli scaffali dei rifugi
guide, libri di letteratura di montagna (speriamo anche il nostro
intraisass
1), manuali
tecnici e cartografie in varie lingue.
Flash link:
a proposito di Soccorso Alpino e dei colleghi svizzeri
impegnati sulla pareti del Cervino e dell'Eiger,
montagna citata all'inizio del servizio di Golin, segnaliamo
l'articolo
La vetta ad ogni costo, dove i responsabili delle stazioni
svizzere di soccorso, prendendo spunto dalla morte di un giovane (22
anni) alpinista slovacco sul Cervino avvenuta venerdì scorso,
non ancora recuperato, si lamentano della poco preparazione e
leggerezza di valutazione degli alpinisti stranieri, specie
dell'Est Europa. Nella
versione inglese dell'articolo (più completa!?) si apprende che il
60% degli incidenti mortali sono a carico di alpinisti non
svizzeri. Certamente non tutti hanno i 400 franchi per assoldare una
guida svizzera (considerazione e tariffa giornaliera riportata solo
nella versione italiana...) e ognuno interpreta i dati statistici come
vuole.
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nota 144/02 del 16-07-02
ALPINISMO TURISMO
16 luglio 2002.
Karakoram: tempi difficili per gli alpinisti impegnati sulle
grandi montagne pakistane. Navigando tra i siti delle spedizioni e
leggendo i quotidiani nazionali e internazionali si apprendono notizie
negative, sia per quanto concerne l'attività alpinistica sia a
riguardo degli spostamenti all'interno del grande paese musulmano. Dal
K2 giungono le conferme delle prime ritirate dalla difficile
montagna, quest'anno particolarmente soggetta a condizioni
meteorologiche pessime. Il rischio di valanghe paventato in molti
messaggi spediti dagli alpinisti in questi giorni è diventato reale
nella giornata di sabato quando una valanga ha travolto un portatore
d'alta quota di una spedizione spagnola. Per le stesse ragioni, dal
Gasherbrum IV, a malincuore ma consapevoli di aver fatto tutto ciò
che era in loro potere fare, gli alpinisti della spedizione
italo-svizzera
comunicano la sofferta rinuncia all'ambizioso obiettivo
progettato, sottolineando tuttavia il forte spirito di gruppo e la
conseguente positiva esperienza umana. Infine, per chiudere la nota
negativa e per chi non avesse ancora letto la notizia sui quotidiani,
segnaliamo l'attentato dinamitardo (una granata?) portato a segno da
un uomo non identificato e sfuggito alle forze dell'ordine, sempre
nella giornata di sabato. Nelle regioni del nord-ovest del Pakistan,
vicino al confine afghano, lungo il classico tragitto che si snoda tra
le scoscese strade della KKH (Karakoram Highway), una
comitiva di turisti occidentali che viaggiava in un pulmino è stata
bloccata dall'esplosione di una bomba artigianale. Dodici i feriti,
per fortuna non gravi, tra cui sette tedeschi, tre locali, uno sloveno
e un austriaco. Si parla addirittura di un imboscata incrociata con
armi da fuoco contro i malcapitati turisti che si erano fermati a
visitare un antico sito buddista presso Mansehra, a meno di 300
chilometri da Peshawar, la città pakistana più vicina per
confini geografici e vicende politiche all'Afghanistan. La
polizia sta indagando sull'ipotetica matrice religiosa del fatto.
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nota 143/02 del 15-07-02
ALPINISMO 15 luglio 2002.
Dolomiti: ci arrivano notizie di una straordinaria tre-giorni
dolomitica di Ivo Ferrari, il forte alpinista di Treviglio
che oramai ci ha abituato a imprese alpinistiche fuori dal comune, sia
per stile che per scelta di itinerari. Vediamo cosa ha combinato
stavolta tra le selvagge pareti del Sassolungo, che "non è
posto per burattini" come ci sottolinea il nostro informatore
menzionando le parole apparse su un vecchio articolo e a margine del
commento di Ferrari sulla nuova guida del gruppo, commento che
troverete a chiusura di nota. Martedì 9 luglio Ivo percorre in
prima solitaria la Diretta di Venere al Campanile di Venere,
600 metri, max. 6° grado (via a detta sua fantastica), aperta da
Ivo Rabanser, Camploi e Senoner nel 1993. Poi scende
per spostarsi sulla Punta delle 5 dita dove sale l'aereo
Spigolo dell'Anulare, 300 metri, fino al 5°+, "a torto poco
ripetuta" (sempre secondo il giudizio di Ivo). Il giorno 10 il
Passo Sella vede nuovamente giungere uno strano furgoncino
condotto da una rigogliosa chioma bionda: il nostro alpinista esce
lasciando ancora una volta tutto il materiale alpinistico a riposo e
s'infila in completa arrampicata libera (come per gli altri itinerari)
su per la Via Harrer alla Punta Grohmann, 600 metri di
un buon 5° grado. Dal libro di vetta Ivo deduce che la via in questi
ultimi anni sta diventando una classica, anche "se ci sono pochissimi
chiodi e su quelle placche è molto facile incasinarsi". Il giorno
successivo eccolo di nuovo su un itinerario firmato Rabanser,
300 metri, fino al 5°+ sullo Spigolo Sud della selvaggia
Punta Rosmarie. Ferrari chiude i suoi tre splendidi giorni
dolomitici sottolineando che la nuova guida di Rabanser (v.
nota 89/02) sul
Sassolungo è un vero capolavoro, curata alla perfezione: "Bravo
Rabanser per l'ottimo lavoro che denota una grande passione e tanto
amore per il selvaggio e maestoso gruppo".
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nota 142/02 del 12-07-02
INTRA
I SASS 12 luglio 2002.
Welcome back di
Valter Quenda. Nuova entrata nei
racconti d'alpinismo di INTRAISASS - EUROPA. Segnalatoci dagli
amici di ISM, arriva sulle pagine della nostra
rivista l'avventura esemplare di un alpinista torinese caduto in un
crepaccio. Al ritorno dal Breithorn, in compagnia di un amico,
quando ormai la tranquilla ascensione volgeva al termine "...sento
affondare il piede sinistro, e d'istinto carico il peso sul destro per
risollevarlo. Anche il destro affonda. No, non è solo il piede che
affonda, sono io che sto cadendo...". Quanti di noi, alpinisti
'slegati' su terreno apparentemente sicuro, avrebbero potuto essere al
suo posto e non aver la fortuna di raccontarlo? Leggiamo il lucido
racconto di un miracolato.
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nota 141/02 del 11-07-02
ALPINISMO 11 luglio 2002.
Gasherbrum IV: "Il tempo è un autentico disastro... Nevica
praticamente tutti i giorni. Tutte le spedizioni impegnate nella
regione del Karakorum sono bloccate e le prime hanno già fatto
i sacchi per il rientro a casa (tra queste anche quella guidata
dall'alpinista svizzero André Georges che aveva come obbiettivi
due ottomila: il Broad Peak e il Gasherbrum I..." - con
queste parole poco incoraggianti inizia l'ultimo
messaggio di Mario Casella, portavoce della spedizione
italo-svizzera impegnata sulla difficile montagna pakistana. Pure dal
K2 arrivano notizie di venti forti e continue nevicate che
stanno rendendo quasi impossibile progredire oltre il Campo 1. Si
conclude infatti così il messaggio di Casella: "...le speranze di
successo sono ormai ridottissime. Impossibile scalare un 'quasi
ottomila' della difficoltà tecnica del G4 con in totale 4-5 giorni di
bel tempo (mai consecutivi) su circa 35 di campo base!!!! Una magra
consolazione per concludere: per ora, in tutta la regione del
Baltoro (K2 compreso), siamo quelli che hanno raggiunto la quota
più alta [Campo 2 del G4 a 6900 m]". Restiamo in contatto e per il
momento non possiamo che continuare ad ammirare la splendida foto del
nostro amico Ian Evans di
Mountain Images
che fa bella mostra nell'home page
del sito della Spedizione G4, immagine che ritrae la grandiosa
parete Ovest, teatro - come accennato nella nostra nota
120/02 - di una
delle più grandi imprese dell'alpinismo di tutti i tempi, la
Kurtika-Schauer aperta in stile alpino, itinerario con uno
sviluppo di 3300 metri dal campo base su una parete alta 2500 metri
(la via attacca la lingua di neve ben visibile sulla destra della foto
e prosegue in aperta parete, di marmo fragile e compatto, obliquando
leggermente verso sinistra).
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nota 140/02 del 10-07-02
AMBIENTE
10
luglio 2002.
Monte Rosa: vi proponiamo oggi un
servizio
fotografico realizzato dal fotografo milanese Luca Chessa,
nostro futuro collaboratore per la fotografia artistica, sul "Lago
Effimero", il particolare e repentino lago glaciale che si è
formato sul ghiacciaio del Belvedere ai piedi dell'immensa
parete orientale del Monte Rosa e che sta tenendo con il fiato
sospeso i 9000 abitanti della Valle Anzasca. Per un
approfondimento scientifico sulla genesi e l'evoluzione dei laghi
glaciali segnaliamo l'articolo
Quel nuovo lago glaciale, tratto
dalla sezione Tutto Scienze del quotidiano La Stampa.
Sempre sullo stesso quotidiano è interessante leggere
Il
lago Effimero può diventare uno spot tv, per apprendere degli
sviluppi post-emergenza e sottolineare il lavoro della Protezione
Civile italiana. Dagli ultimi giorni di giugno sono impegnati per
la salvaguardia del prezioso villaggio di Macugnaga circa 200
uomini a una quota di 2300 metri e numerosi elicotteri (ben visibili
nel servizio
di Chessa), tra cui anche il poderoso Erikson, il più grande
elicottero da trasporto del mondo. Ritornando al nostro fotografo vi
consigliamo di fare un giro all'interno del suo sito partendo dall'home
page: scoprirete immagini e altro al di là delle consuete
prospettive della fotografia descrittiva.
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nota 139/02 del 09-07-02
CULTURA
e AMBIENTE
9
luglio 2002.
Dolomiti: per chi non fosse ancora a conoscenza del ricco
programma della rassegna I Suoni delle Dolomiti, la celebre
manifestazione culturale iniziata giovedì della settimana scorsa e di
cui già avevamo dato un cenno, rimandiamo direttamente alle
pagina di www.dolomiti.it dove è
riportato l'elenco
dell'edizione 2002, caratterizzata anche quest'anno da un ricco
intrecciarsi di linguaggi ed esperienze artistiche di diversa
natura, con musica classica, jazz ed etnica. Da sottolineare la grande
affluenza di pubblico dell'edizione precedente che ha visto la
presenza di 30.000 persone al cospetto dell'affascinante palcoscenico
naturale costituito dalla montagna dolomitica.
Marmolada: d'altra parte, il fascino delle Dolomiti (non
disgiunto dalla loro identità e quindi dallo loro integrità) è messo
in continuo dubbio dalle pressanti spinte di certe correnti di
pensiero che vedono nella montagna un semplice terreno di gioco e di
divertimento da uniformare alle esigenze del cittadino più comodo (commodu(m):
adeguato alla <sua> misura) e del montanaro più opportunista (nei
confronti di ciò che richiede il mercato del consumo). Cosa fare? Se
solo un decimo (o forse anche 1/100) delle persone che restano
incantate dai suoni e dalle pareti delle Dolomiti scendesse in
campo per difendere ciò da cui scaturisce il vissuto fascino, sarebbe
molto positivo. In questi tempi di confusi fermenti sociali e di
latitanza di responsabilità nei giovani, anche le associazioni
storiche ambientaliste come
Mountain Wilderness cominciano a trovarsi in difficoltà.
Sempre meno iscritti e attivisti si fanno avanti per sostenere
principi accettati e osannati da molti e praticati da pochi. Vi
invitiamo perciò a leggere l'articolo
Una protesta con le fasce da sindaco sull'incontro ambientalista
(e aperto a tutte le persone che hanno a cuore il futuro delle
Dolomiti) previsto domenica prossima sui ghiacciai della Marmolada.
Nell'articolo è da sottolineare l'anticipazione di Luigi Casanova,
vicepresidente di MW Italia: "... saremo in vetta anche per
lanciare accuse forti ai contenuti dell'anno internazionale della
montagna. Il comitato nazionale ha gettato al vento un'occasione
importante, quella di imporre all'attenzione europea il ruolo e la
specificità delle montagne. Ha invece rincorso decine di convegni, ha
sponsorizzato gare sportive e imprese di dubbio gusto, con valori che
importano culture proprie della pianura e del circo turistico
balneare". Meditiamo su queste parole e diamoci da fare per debellare
i lati più accomodanti (quelli uniformanti) dell'incontro tra
diverse culture.
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nota 138/02 del 08-07-02
ALPINISMO 8 luglio 2002.
A completamento della
Rassegna stampa
di venerdì, per quanto riguarda il Pelmo d'oro, segnaliamo
l'articolo di Marco Conte:
«Dolomiti Bellunesi» sul Pelmo. Alla rivista del Cai bellunese,
anche a nostro giudizio uno dei migliori periodici di alpinismo
italiani, è stato assegnato il Pelmo d'oro per la letteratura
alpina "grazie all'impegno profuso in venticinque anni di
attività... Diretta da Italo Zandonella Callegher «penetra a fondo
nelle varie sfumature storiche»".
Cambiando discorso e sdrammatizzando gli incidenti di montaqna che
spesso funestano le cronache del fine settimana, leggiamo l'articolo
apparso oggi sul Messaggero Veneto e dal titolo assai curioso:
Alpinista cade, ma dal letto a castello.
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nota 137/02 del 05-07-02
ALPINISMO 5 luglio 2002.
Karokoram: mentre le spedizioni impegnate sul K2,
Broad Peak e Gasherbrum IV proseguono regolarmente in
classico stile himalayano, tra l'alternarsi di bello e brutto tempo,
facciamo un veloce giro tra i quotidiani nazionali in cerca di notizie
d'alpinismo.
Rassegna Stampa
- Corriere delle Alpi:
Il Pelmo d'oro 2002 a Reinhold Messner. L'ideatore del Museo
tra le nuvole sul monte Rite sarà uno dei candidati al prestigioso
premio nella cerimonia di Caprile, prevista per il 3 agosto.
- Corriere delle Alpi:
Gemellaggio tra le montagne.
Lacedelli, Compagnoni e De Martin da Ciampi
sul Gran Sasso per parlare dei problemi che assillano le "alte
quote".
- Alto Adige:
Guadagnini, alpinista silenzioso. E' morto il compagno di cordata
di Bepi De Francesch. Il ricordo di Bepi Pellegrinon.
- Alto Adige:
Mistero dello zaino: l'alpinista è vivo. Allarme rientrato, l'uomo
rintracciato ieri dalla gendarmeria austriaca vicino a Monaco. Si
pensava fosse rimasto sepolto da una valanga staccatasi dalla parete
Nord del Gran Pilastro la settimana scorsa.
- La Stampa:
Salvi
quattro alpinisti belgi rimasti bloccati dalla bufera,
dopo una notte passata a 3500 metri di quota. Si erano riparati
in una buca sotto il Col Flambeau sul Monte Bianco. Due di loro
sono ricoverati ad Aosta per ipotermia.
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nota 136/02 del 04-07-02
INTRA
I SASS 4 luglio 2002.
Ritorno al mistero
di Alessandro Gogna. Nuova entrata (prima onLine) negli SCRITTI
TEORICI E RIFLESSIONI della sezione SPECIAL -
ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS. Come annunciato la
settimana scorsa, dopo la recensione storica di
La parete, vi presentiamo uno scritto in parte inedito del grande
alpinista genovese, residente a Milano, protagonista non solo
dell'alpinismo di punta degli anni Settanta e Ottanta, ma anche della
cultura. Anzi, proprio nel campo minato che collega l'alpinismo alla
grande cultura Alessandro Gogna
è stato ed è tuttora uno dei maggiori sperimentatori di nuovi percorsi
letterari spesso sfociati in testi enigmatici (esemplare a riguardo è
Rock Story) e riflessioni critiche. Di quest'ultime vi
proponiamo oggi un excursus storico-teorico che partendo dalle origini
culturali dell'alpinismo porta l'autore e il lettore a interrogarsi
sugli ultimi ed estremi sviluppi di una disciplina che rischia di
perdere la propria identità. Suggestive, e ricorrenti nelle analisi di
Gogna, la questione sulla improduttività artistica e letteraria
dell'esperienza alpinistica e il riemergere delle ipotesi più o meno
praticabili per salvare l'alpinismo.
AMBIENTE
Quasi
per meglio delineare la figura di Alessandro Gogna leggiamo
«Faremo risplendere la Marmolada» (Corriere delle Alpi)
dove si parla dell'operazione conclusiva di bonifica del grande
ghiacciaio che partirà sabato e durerà 15 giorni, coordinata dal
nostro nuovo autore (v.
archivio autori). Ma pure altri arrampicatori-alpinisti si danno
da fare per salvaguardare l'ambiente e la nostra salute: leggete
Lotta agli inceneritori, la sfida di Greenpeace (Corriere della
Sera).
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nota 135/02 del 03-07-02
CULTURA
3
luglio 2002.
Trento: cambio di guardia alla presidenza della manifestazione
culturale di alpinismo più importante d'Italia. Secondo quanto
riportato sul Corriere delle Alpi -
Filmfestival, arriva De Martin - Roberto De Martin, già
presidente generale del CAI e attuale presidente del Club
Arc Alpin, sarà designato della nuova carica per succedere a
Claudio Visintainer.
Bergamo: il prof. Davide Torri ci comunica che sabato 6
luglio 2002 presso il Teatro Tenda della Biblioteca Comunale di
Seriate, dalle 18.00 alle 24.00, nell'ambito di
Gente di Montagna/die Bergleute,
ci sarà il concerto-incontro Musica delle Alpi con il
gruppo "Bandalpina" e con i musicisti-ricercatori Walter
Biella e Gigi Bonomelli.
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nota 134/02 del 02-07-02
PICCOLE STORIE
2 luglio
2002.
Non essendoci grosse novità nel campo dell'alpinismo in questi primi
giorni di luglio, ci soffermiamo brevemente su una storiella pescata
nei quotidiani anglosassoni.
Colombia:
è possibile essere salvati da un telefono cellulare in via di
esaurimento, con le batterie quasi scariche e la scheda prepagata
utilizzata fino all'ultimo scatto? Sembra proprio di sì, almeno
leggendo - Cold call
saves frozen climber - di quanto è successo al colombiano
Leonardo Diaz bloccato sulle Ande per cause imprecisate, ma
a rischio di morte per assideramento. Dopo aver tentato invano di
chiamare soccorso con il suo telefono portatile è stato riportato alla
vita da uno squillo inaspettato: la voce gentile della signora
Maria del Pilar Basto [come sono belli e "vitali" i nomi
latino-americani] avvertiva il signor Leonardo della scadenza della
scheda telefonica e la possibilità di rinnovarla. Con fatica, lo
sventurato alpinista, spiegava all'impiegata del servizio telefonico
la sua poco credibile situazione, la quale signora Maria, insieme ad
altri suoi collaboratori, dopo aver allertato il soccorso, si dava un
gran da fare per tenere sveglio e lontano dall'ipotermia lo sfortunato
cliente: si temeva un crollo non solo biologico, ma anche tecnologico,
il primo conseguenza del secondo qualora le batterie esauste
interrompessero definitivamente il contatto (il rimedio, paradossale e
da verificare, è stato quello di conficcare le batterie del telefono
nella neve, agendo il "freezer" da naturale ricarica...).
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nota 133/02 del 28-06-02
INTRA
I SASS 28 giugno
2002.
La parete di
Alessandro Gogna. Iniziamo con uno dei libri più originali
degli anni Ottanta una nuova rubrica di recensioni che cercherà di
portare alla luce i testi più importanti degli anni passati, testi che
potrebbero rimanere sconosciuti ai lettori delle ultime generazioni.
La prima de Le recensioni
storiche di Intraisass, curata dal
nostro nuovo collaboratore di Vercelli, Marco Bellini, ci
presenta un libro atipico rispetto a ciò che la letteratura di
montagna ci ha abituato: "La parete non aggiunge nulla di più
di quel che già era noto alla cronologia dei fatti, ma se la storia
dell'alpinismo è - almeno per alcuni - storia di persone e dei loro
vissuti anche quotidiani, questo libro batte allora una strada
raramente percorsa". E noi conosciamo bene Gogna come sperimentatore
di letterature alternative. Chi non ha letto Rock Story, lo
faccia, troverà un esperimento mai più ripetuto. Chi non conosce
Sentieri Verticali, dello stesso autore, si perde una delle gemme
di storia dell'alpinismo dolomitico ancora oggi insuperate ed emulate,
una storia dell'alpinismo dove la ricerca storica e alpinistica
s'intreccia con la reale esperienza dell'autore. E proprio
Alessandro Gogna, che vi presenteremo con maggior dettaglio la
prossima settimana, sarà parte dei nuovi autori di intraisass
con un testo di riflessione storica in parte inedito e gentilmente
concesso per le pagine sempre più ricche della nostra rivista.
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nota 132/02 del 28-06-02
BREVI NEWS
28 giugno
2002.
Nuptse:
sembrano ormai confermate le voci che vogliono impegnato per la
stagione post-monsonica incombente l'alpinista
russo Valery Babanov sulla difficile e grandiosa parete
Sudovest del Nuptse (7861 m), la splendida cima himalayana
gemella dell'Everest.
Cibiana di Cadore:
al via oggi la tre giorni d'inaugurazione del Museo delle Nuvole
di Reinhold Messner. Per gli ultimi sviluppi leggete
Il museo di Cibiana: la sola cosa concreta di Francesco Dal Mas
sul Corriere delle Alpi.
Regione Veneto:
Floriano Pra (v. nota 127/02,
a cui sono seguite lettere di dissenso sulla questione
obbligo/soccorso: quanta gente che fa attività "non obbligatorie" è
oggetto di soccorso formalmente gratuito?!), assessore al
turismo della Regione Veneto, protagonista positivo del Museo delle
Nuvole del Monte Rite, ha siglato un nuovo accordo per il sostegno
finanziario e il rilancio delle attività del Soccorso Alpino
del Veneto per l'anno 2003. L'accordo prevede un aumento del 50% degli
stanziamenti da parte della regione e la costituzione di una società
che s'incarichi di raccogliere fondi pubblici e privati e di
promuovere l'attività del CNSAS Veneto.
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nota 131/02 del 27-06-02
ALPINISMO 27 giugno 2002.
Concatenamenti: curioso record, e niente di più se non
fosse che il ricavato della celebrata impresa è stato devoluto a fin
di bene, da parte di un gruppo di inglesi in quest'inizio d'estate:
Five peak challenge won. Per entrare nel Guinness dei Primati
(v. nota 35/02)
the Five Men si sono inventati una galoppata sulla schiena di 5
montagne (o colline... dipende dai punti di vista, specie per sguardi
meno rilassati e soprattutto per certi rilievi): Carrantuohill
(1041 m), Repubblica d'Irlanda; Slieve Donard (852 m), Irlanda
del Nord; Snowdon (1085 m), Galles; Scafell Pike (978
m), Cumbria; Ben Nevis (1344 m), Scozia. Il tutto in meno di 24
ore. Peccato che il mezzo di trasporto da una montagna all'altra sia
stato l'elicottero, altrimenti si sarebbe potuto parlare di "marziani
dell'alpinismo", o di una nuova frontiera. Molto più
interessante invece il concatenamento annunciato dalle guide alpine
Claudio Bastrentaz e Paolo Comune, che partiranno domani
con l'obiettivo di concatenare oltre 200 vette della Valle d'Aosta.
Il tempo previsto per l'impresa alpinistica si aggira sui 45-55 giorni
da diluire in 40 tappe, a una quota media di 3195 metri per un totale
di 52000 metri di dislivello, quanto basta "per riuscire a chiudere il
perimetro della Valle d'Aosta percorrendolo interamente sulle sue
creste di frontiera". Per seguire i due amici valdostani da vicino
entrate in
www.progettomontagna.com.
Sudamerica: continuano gli incidenti, poco rassicuranti
sull'evoluzione climatica dei grandi bacini glaciali, sulla vetta più
alta della Cordillera Blanca (v. nota 122/02).
In Three
American Climbers Feared Dead After Avalanche on Peru Peak si dà
notizia della morte di tre americani spazzati via da una valanga,
lunedì scorso, mentre si trovavano a 5900 metri della normale del
Nevado Huascaràn (6768 m).
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nota 130/02 del 26-06-02
POLITICA
26 giugno 2002.
Kathmandu: non solo l'Italia si sta dando da fare con leggi
insulse (in-salsus: prive di sale nella zucca del legislatore)
contro le genti straniere che per varie ragioni transitano (o
stazionano) per il paese; in certe nazioni ne esistono alcune di
ancora più insipide (prive di sapore <in-sapidus> per quanto
prima detto e quindi di sapienza) e che mettono a repentaglio le basi
dei diritti civili. E' il caso del Nepal che da molti anni sta
utilizzando il "pugno di ferro" contro i tibetani in fuga dal Tibet
attraverso il regno nepalese per raggiungere l'India. Nell'articolo
Pugno
di ferro contro i tibetani in fuga. Tredici tibetani in prigione a
Kathmandu, una madre e un neonato in cattive condizioni di salute. Un
appello - si apprende dell'ingiusta
procedura di detenzione per gli abitanti del Tibet che rifiutano la
nazionalità cinese e che non sono in grado di pagare la salatissima
(...) sanzione amministrativa delle udienze che si tengono presso il
Department of Immigration in Kathmandu. La condanna è di 10
anni. Nel fatto recente di questi giorni, tra i detenuti, ci sono pure
una madre e un neonato di quattro mesi in condizioni di salute
precarie. L'Associazione Italia Tibet aderisce alla iniziativa
del Tibet Bureau di Ginevra in favore dei detenuti ed invita a
sottoscrivere il seguente
appello
ed inviarlo ai sovrani del Nepal e al Primo Ministro Nepalese.
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nota 129/02 del 25-06-02
ALPINISMO 25 giugno 2002.
Alpi Italiane: lo scorso fine settimana, caratterizzato da
tempo stabile e temperature elevate, è stato funestato da molti
incidenti, alcuni dei quali mortali. Riportiamo una breve rassegna
stampa dei fatti più rilevanti, non solo come dovere di cronaca
(dovere al quale, come è noto, si sottraggono spesso le riviste
specializzate, quasi per non contaminare il gioco della loro utenza,
libera spensieratezza verticale), ma anche come strada di possibile
conoscenza delle complesse trame del caso che a volte riusciamo a
percepire, degli accidenti, più o meno fortuiti, che, per
l'appunto, potrebbero caderci addosso.
Valfurva: tragico epilogo di una bella giornata passata tra i
ghiacciai di due grandi amici di Saronno. Poco prima di giungere alla
fine del ghiacciaio del Dosegù si slegano, passano per dove
sono passate decine di persone, aggirando un cedimento del terreno
ghiacciato e... uno cade dentro a un crepaccio. L'altro corre al
vicino rifugio Berni per chiedere soccorso mentre piano piano
il cuore dell'amico s'avvicina inesorabilmente verso la morte bianca.
Il caso vuole che il malcapitato fosse vestito di una semplice
maglietta nella parte superiore del corpo, eventualità più che
giustificata dal grande caldo di domenica. Leggete la triste storia
sul Corriere della Sera:
Ucciso dal freddo nel crepaccio «Lo strato di neve l’ha tradito».
Dolomiti: mentre sulle Pale di San Martino un
fatto simile ha scosso non solo gli amici di un alpinista feltrino
morto assiderato dentro a una forra ghiacciata, ma tutti quelli che
frequentano le Pale e non pensano che pure le Dolomiti verticali
possano riservare insidie di ghiaccio, sulla parete Nord della
regina del gruppo, la Marmolada, continuano a susseguirsi
incidenti rocamboleschi (sapete chi era Rocambole?), l'ultimo
dei quali mortali. La settimana passata un taglio improprio del pendio
da parte di alcuni alpinisti aveva portato a valle gli alpinisti
stessi senza gravi conseguenze. Domenica scorsa, invece, le
conseguenze sono state mortali per una coppia di alpinisti della
Repubblica Ceca che a tarda ora avevano deciso di abbandonare i
compagni e ridiscendere a Pian dei Fiacconi per la parete Nord.
Non si sa come sia andata, ma gli amici arrivati al rifugio da un
pezzo lungo la via normale e preoccupati per gli altri due, quando
sono usciti col gestore per capire le cause del loro ritardo,
affacciatisi sul versante Nord della montagna, hanno scorto due
puntini inerti alla base della parete. Si ipotizza che la causa della
scivolata sia stato il classico zoccolo che si forma sotto ai ramponi
quando la neve è particolarmente pesante e collosa. Leggete sul
Corriere delle Alpi:
Doppio, terribile volo in Marmolada.
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nota 128/02 del 24-06-02
ALPINISMO 24 giugno 2002.
Karakoram: campi base in fermento ai piedi delle grandi
montagne che nascono lungo il confine nordorientale del Pakistan. Sul
K2, lungo lo Sperone Abruzzi, le prime spedizioni si sono già
spinte fino al Campo 2. Come prevedibile, dall'Italia arriva la
notizia della partecipazione di Simone Moro al tentativo di
ascensione di un altro 8000. L'alpinista bergamasco si è aggregato
alla spedizione dello scozzese Henry Todd, proprietario della
celebre agenzia di spedizioni commerciali Himalayan Guides. La
spedizione internazionale possiede i permessi per il K2 e
il Broad Peak. Restando in zona, dal Gasherbrum IV
arrivano i primi dispacci dalla "Banda del G4", così si definiscono
gli alpinisti della spedizione italo-svizzera (v. nota
120/02) nelle loro
news. Per il momento sono
riusciti a installare il Campo 1 a 5850 metri, sopra la barriera di
ghiaccio che separa il Campo Base dal colle che porta alla cresta di
salita, e in questo momento dovrebbero essere impegnati per il
raggiungimento del Campo 2. Infine, tra le pochissime spedizioni degne
di nota di questa stagione, segnaliamo la spedizione tedesca guidata
dal giovane (29 anni) ed esperto Markus Walter. Insieme ad
altri 6 intraprendenti alpinisti sassoni tenterà la prima ascensione
di una bella quanto difficile montagna del Karakoram, il Batura
(7700 m). Informazioni sulla spedizione, che si sta avvicinando alla
montagna in questi giorni, sul sito della loro associazione:
www.alpinclub.com.
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