Conferiti i premi agli autori e agli editori scelti dalla
Giuria presieduta da Mario Rigoni Stern
Si è svolta questo pomeriggio, nella cornice del Castello del
Buonconsiglio, la cerimonia di consegna del Premio Itas del Libro di
montagna.“Questa edizione, la numero 32, ci ha particolarmente
soddisfatto" ha esordito il presidente Edo Benedetti dopo aver
ringraziato autori, editori e autorità. "I riconoscimenti assegnati
dalla giuria, ha proseguito Benedetti, toccano un ventaglio molto ampio
delle tematiche in concorso. Ci preme soprattutto affermare l’alto
profilo delle opere che sono state presentate in concorso e ci piace che
questa cerimonia sia l’occasione per dare visibilità a tutti questi
libri e agli editori”.Come presidente della giuria Mario Rigoni Stern ha
voluto soffermarsi sulla giovinezza e la freschezza di spirito che il
Premio Itas ha conservato in questi tre decenni: “Sono stati premiati
libri che trattano di aspetti non remoti dell’alpinismo e del mondo
della montagna – ha affermato Rigoni Stern – segno della freschezza del
premio letterario”. Quindi si è passati alla consegna dei riconoscimenti
ad autori ed editori. Sono stati segnalati e premiati tre libri.
“Tibet
l’altra metà del cielo” di Maria Antonia Sironi, Hildegard
Diemberger e Soman Tsomo (Giorgio Mondatori editore) frutto di ricerche
e interviste che racconta l’alpinismo femminile tibetano.
“Cervino”
di Henry Maldiney (Tararà Edizioni, Verbania) che riprende antichi miti
del Cervino e li interpreta secondo una concezione moderna.
“Camosci”
di Stefano Unterthiner e Luciano Ramires (Musumeci Editore – Quart) che
con scientifica precisione racconta del nobile abitante delle vette.
Un premio speciale agli autori è stato conferito a “Sorride l’aurora”
di Fortunato Turrini e Guido Moretti (Edizioni Tipoarte). Si tratta di
un volume che raccoglie e illustra le immagini di saggezza popolare
tratte da piccoli dipinti del Settecento.
Il Cardo d’argento (corredato da 2600 euro) per le opere che rivelino
interesse nel campo dell’ambiente di montagna è stato assegnato a “Dalla
villeggiatura alla clandestinità” di Bruno Guglielmotto Ravet e
Marino Pernotto (Lanzo Torinese Editore). Una ricerca storica sul
salvataggio di 600 persone ebree nelle valli del Lanzo, l’occasione per
mettere in risalto una storia sconosciuta, hanno sottolineato gli
autori.
Il Cardo d’argento per la saggistica (con 2600 euro) è stato assegnato a
tre guide: “Piante e erbe nelle Dolomiti”, “Guida enogastronomica del
Trentino” e “Guida al folclore del Trentino” di Silvia Vernaccini (Artimedia
- Trento). Emozionata e felice l’autrice ha ringraziato tutti coloro che
hanno collaborato con lei e in particolare i fotografi le cui immagini
corredano le tre guide.
Ultima, ma solo in ordine cronologico, la consegna del Cardo d’oro (con
5200 euro) allo scrittore polacco Zbigniew Umidajewicz per il suo “Un’estate
a Chamonix” edito dal Centro Documentazione Alpina.
L’avventura di alcuni scalatori polacchi, negli anni Ottanta quando
ancora per uscire dall’Est e aver modo di conoscere il mondo Occidentale
occorreva perlomeno avere un fine sportivo, è raccontata nel libro con
brio e umorismo. “Ci sentivamo come Cavalieri della montagna" – ha
raccontato l’autore aiutato per la traduzione da Mirella Tenderini
curatrice della collana “Le Tracce” di cui fa parte l’opera. "Cercavamo
il modo di far esplodere la nostra voglia di libertà. E come tutti gli
alpinisti eravamo un poco buffi. La motivazione che mi ha spinto è stata
l’amore per la montagna. Ma non sono io il protagonista del libro. E non
vi svelo altro, vi lascio questo mistero da scoprire” ha concluso
Zbigniew Umidajewicz.
In chiusura una considerazione di Mirella Tenderini: “Quando si dice che
un filone sia finito, nello specifico la narrativa italiana di montagna,
è l’ora che si risveglia la fantasia e non muore. Si è detto tempo fa
che con le nuove tecnologie il libro sarebbe morto. Ma il libro è molto
vivo”. (b.f.)
Trento, 29 aprile 2003
L'Ufficio Stampa
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