INTRA I SASS - ALPINISMO - LETTERATURA - CINEMA - EVENTI - INCONTRI - STORIA...

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ExTra News 01/09/04: DAL NOSTRO CORRI[poco]SPONDENTE: «E chi saranno i fantomatici dis-alpinisti che hanno spit/sput-ato sul-le candide rocce dello Spigolo del Velo?» - Questo e altro nel futuro di intraisass?

ExTra News 31/08/04: chi sarà mai il fantomatico alpinista solitario che ha ripetuto la mitica VIA DEI CINQUE [di Valmadrera] in Civetta? Per ora vi sveliamo solo che è veronese. Per il resto... e altro sulle prossime intranews. Per intanto fate un giro su GoMountain News: Luca Maspes e compagni sono tornati dal Karakoram con buone nuove.

ExTra News 26/08/04: leggiamo l'importante comunicato ANSA pubblicato su farmacia.it
GENETICA: DIFETTO DI UN GENE CAUSA EDEMA POLMARE ALTA QUOTA
(ANSA) - GINEVRA, 24 AGO - L'edema polmonare da alta quota è provocato da un difetto genetico, legato al trasporto del sodio nelle cellule degli alveoli polmonari. La scoperta, che si deve a due ricercatori dell'università svizzera di Losanna, è stata annunciata oggi dal Fondo nazionale svizzero della ricerca scientifica (Fns)in un comunicato. Lo studio dei due ricercatori si è svolto sul massiccio del Monte Rosa, ad una quota di 4.556 metri, dove 21 alpinisti che avevano sofferto in precedenza di un edema polonare da alta quota (Hape) e 29 che non avevano mai avuto sintomi hanno trascorso 48 ore. Questa esperienza ha permesso di dimostrare che nelle persone suscettibili di sviluppare un edema, le cellule degli alveoli polmonari presentano un difetto durante il trasporto di sodio. E' infatti il sodio che permette di evitare l'accumulo del liquido nei polmoni, responsabile dell'edema. Questo problema può colpire chiunque sia predisposto, anche se in buona salute. "Se si facessero salire rapidamente alcune persone fino alla cima del Monte Rosa (4,634 metri), circa il 10% svilupperebbe un Hape nelle 36-72 ore dopo il loro arrivo in altitudine" spiega Urs Scherrer, uno dei due ricercatori. I due studiosi svizzeri avevano scoperto nel 2002 che il salmeterolo, un farmaco utilizzato per il trattamento dell'asma, permetteva di stimolare il trasporto di sodio e di diminuire così il rischio di edema polmonare. Per poter studiare gli effetti a lungo termine sull'uomo causati dall'altitudine, le ricerche continueranno sugli abitanti dell'Altipiano boliviano.

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ExTra News 23/08/04: ancora qualche anticipazione prima della riapertura delle nuove news.
PAMIR >> tra le cose notevoli della stagione extraeuropea arrivano in questi giorni in redazione le prime notizie dal Kongur Peak (7719 m), la cima più alta del Pamir cinese situata nel Kunlun Shan. Sono ancora notizie da approfondire, comunque ci viene comunicato che due spedizioni, una italiana, l'altra russa sono state impegnate sullo stesso larghissimo versante della montagna scalata nel 1981 da Chris Bonington e poi oggetto di 26 fallimenti consecutivi. Per ora si sa che i russi sono arrivati in cima per la parete Nord, mentre gli italiani hanno tracciato la "VIA DEL CENTENARIO" nel tratto più orientale del largo versante settentrionale. La spedizione italiana è stata organizzata dal CLUB ALPINO ACCADEMICO ITALIANO che quest'anno festeggia il centenario della fondazione. Un bel regalo di compleanno. Alcune foto del massiccio del Kongur.

ExTra News 18/08/04: due importanti prime ripetizioni di cui torneremo a parlare non appena partiremo con le nuove news.
HIMALAYA >> lo spagnolo Jordi Corominas riesce ad arrivare sulla vetta del K2 percorrendo la straordinario PILASTRO SUD-SUD-OVEST, ovverosia la "Magic Line" percorsa da Renato Casarotto nel 1986 fino a c. 8300 metri e completata lo stesso anno da un forte team polacco. L'alpinista catalano ha scalato da 8100 metri in solitaria dopo il ritiro del compagno Oscar Cadiach. Dettagli sul sito americano K2climb.net che per l'occasione ha pescato l'immagine di Renato dal nostro ritratto ;-)
DOLOMITI >> cade un'altra via mitica del grande Franco Miotto. La DIRETISSIMA del 1980 sul pilastro sud-sud-ovest del Burèl è stata ripetuta nelle giornate di domenica e lunedì scorsi dalla cordata di Valli del Pasubio (VI) Andrea Micheletto e Alessandro Galasso. Ricordiamo che Andrea Micheletto, gestore del Settimo Alpini alla Schiara, è stato già protagonista di prestigiose ripetizioni e di aperture di difficili vie nuove sulle sue montagne.

ExTra News 19/07/04: «Ivo ha passato il passaggio chiave»  - questa è la voce che è rimbalzata tra gli amici delle Pale di San Lucano, sabato pomeriggio 17 luglio. Ovviamente per noi non occorreva specificare altro. Sapevamo tutto, il luogo e la via. Venticinque lunghi anni sono passati prima di vedere una cordata ripetere la mitica VIA DEI BELLUNESI sul Pilastro Sud-Ovest dello Spiz di Lagunaz (itin. 137 della nuova guida, v. sotto, aperto da Franco Miotto, Riccardo Bee e Stefano Gava). 7 ore per passare i due tiri chiave del celebre traverso che fa uscire dal diedro giallo. 24 tiri di grande impegno psicologico. Due grandi alpinisti, Ivo Ferrari e Silvestro Stucchi. L'abbraccio commosso di Franco Miotto alla base della doppia che scende dalla Torre del Boral, domenica 18 luglio. Una conferma di ciò che era diventata una leggenda, un mistero. Come avevano fatto i Bellunesi ad uscire dal diedro? Quel traverso sembrava impossibile. Troppo ardito. Pericoloso. Difficile. Fortissimi dolomitisti ci avevano messo il naso e qualcuno anche il dubbio. Eppure piccolissimi chiodi, precursori dei rurp moderni,  cunei di legno segnavano il passaggio. E Ivo e Silvestro hanno seguito con coraggio e determinazione quelle esigue tracce. Con la mentalità dei giorni nostri «nessun alpinista contemporaneo riuscirebbe ad aprire una via del genere». Questo è il giudizio lapidario di Ivo Ferrari. E di questa prima ripetizione, una vera impresa di una stagione segnata dall'emersione improvvisa di una moltitudine di eroi dalle spedizioni nazionali, se ne parlerà ancora. Molto. «Diamo a Cesare quel che è di Cesare» commenta Ivo riferendosi alle capacità dei primi salitori, e noi invitiamo i TizioCaioSempronio dell'elite [inter]nazionale a seguire le orme di Cesare. Se ne hanno le capacità. E le palle!!

 

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nota 80/04 del 31-05-04
 
ALPINISMO  31 maggio 2004.
Everest: completata la Direttissima sulla parete Nord!

nota 79/04 del 27-05-04
 
ALPINISMO  27 maggio 2004.
Sospensione himalayana: la parete Nord dello Jannu è caduta, onore al lavoro degli alpinisti russi. Dettagli su meriti o stile ce lo racconteranno al ritorno. Sull'Everest i giochi si stanno chiudendo. A Sud 150 persone accertate hanno raggiunto la cima. Da Nord la conta è ancora in corso. Potrebbero sbucare, inaspettati, ancora [i] russi. Capaci di tirare su linee dove pure la fantasia più coraggiosa prenderebbe paura. Hristo Hristov è stato ritrovato morto. Noi, nonostante l'invito a tacere, accuse di superficialità, di cinismo latente, di possibili censure, abbiamo deciso di avventurarci in un'altra terribile nota. Poco sospesa. A volte ci si gioca la vita anche con le parole. Potremmo sospendere il gioco e dire tutti a casa. Un nostro maestro d'alpinismo, davvero profondo, in quanto maestro, distingueva l'alpinismo da tutti gli altri sport, nel senso etimologico del termine che pochi conoscono, ormai perduto, tramite la sospensione: l'alpinismo è uno sport dove non puoi sospendere il gioco. Se sei lassù, tra le montagne, pareti, in mezzo alle difficoltà, non puoi dire basta, sono stanco del gioco, sospendiamo tutto, vado a farmi una doccia. Perciò, per una volta, proviamo a trasportare il rischio dell'attività di cui parliamo nelle parole con cui parliamo e mediante le quali abbiamo da molto tempo iniziato un discorso. Non accogliamo quindi l'invito scritto nell'ultimo reportage di Manuel Lugli, sempre lucido e obiettivo, di sospendere il giudizio. Di fronte alle cose che ripugnano [che fanno a pugni con la sensibilità di chi scrive] è stupido tacere. E non tacere significa giudicare... puntare l'indice, per quanto tutto ciò non sia niente di assoluto, ma estremamente relativo. Che poi questa relatività venga condivisa da altri, non è affare nostro. Ma almeno si è fatto un tentativo di spostare dalla propria strada e da chi la condivide ciò che ti prende a pugni e che cerchi di spostare, semplicemente, con un indice. Senza bisogno di guerre. Con la forza delle parole. Insomma, è una questione di legittima difesa, non di offesa. E se non bastasse quello che ha scritto Lugli, invitiamo i nostri lettori/detrattori di avere il coraggio di andare a leggersi quello che è riportato nei vari diari delle spedizioni. Perché ci vuole coraggio per leggere certe scritture. Non solo letterario. A vedere quante nefandezze e miserie si compiono sulle grandi montagne del mondo in nome di che o di cosa. Di quali motivazioni profonde e complessità possano emergere da chi rifiuta la complessità. Da chi parla solo di numeri e cifre, fatto non fatto, salita e discesa, campi e ippocampi [in verità le persone che salgono con un certo stile alle alte quote sembrano più affini a muli marini, subacquei, che a uomini], cima e non cima, 8848 metri +/- 2 cm, da chi riduce tutto ai minimi termini dimenticando l'immenso mondo che sta intorno a una montagna. D'altra parte, dice spaventosamente male Lugli, che Erri De Luca CI ha regalato la più bella descrizione dell'alpinismo d'alta quota che LUI abbia mai sentito. Per noi è la più oscena [ci per-doni il grande scrittore napoletano, ma noi interpretiamo come fosse scritto ob-scena, che va contro la scena, o con uno sforzo ancora maggiore che ob-scura la scena]. La più parziale, che dipinge solo una parte di mondo. Se tutto il nostro salire alle alte quote fosse spinto dalla ricerca d'ossigeno «dove meno ce n'è», ahinoi. Una vera sfida alla complessità del nostro agire. Nonostante ci sub-limiamo sotto «fatica, azione e, a volte, azzardo» nati molto prima e terminati molto dopo, magari limati sopra, ora, dopo la fatidica cima, a un biglietto da visita con scritto EVEREST SUMMITER. Molti asiatici e americani usano farlo. Noi ripudiamo e non giustifichiamo questa forma di alpinismo che sta intasando molte montagne, portando alla morte molte più persone di quello che già una pratica di per sé pericolosa comporta. Che sta alimentando un'industria di commercio della vita ignominiosa tanto quanto altre ben più gravi. Che giro economico c'è intorno a queste montagne? Quanto s'intascano governi e industrie grazie alla riduzione di complessità che offre l'utilizzo dell'ossigeno? Quante migliaia di persone sono giunte, sognanti e paganti, ai piedi delle grandi montagne grazie al suo/uso indiscriminato? Ha ragione, per così dire, Lugli. L'ossigeno serve anche per alimentare il sogno di molte persone. Molto prima dell'effettivo utilizzo. Senza le porte dell'immaginazione che apre l'ossigeno queste persone non sognerebbero, o perlomeno non farebbero certi tipi di sogno. E se non arriviamo a scrivere quanto si legge su certi giornali oggi, dopo la rinuncia di Gnaro Mondinelli alla vetta dell'Everest: - Mondinelli ha detto: «No, le bombole non le uso. O arrivo in cima con le mie forze oppure rientro». L’ossigeno, insomma, non fa parte del suo patrimonio genetico di alpinista tradizionale, non appartiene a quegli inganni dello spirito che, non solamente nell’alpinismo, occupano sempre più spazio della nostra vita. Perché l’ossigeno, in montagna, è equiparabile alla pasticca nel calcio o al doping nel ciclismo: quindi o si è leali e si rispettano i codici morali che da sempre sorreggono l’alpinismo (e ancora qualche sport), oppure meglio lasciar perdere. Anche perché nessuno ti obbliga ad andare lassù (Il Giornale di Brescia) - se non arriviamo a dire questo vediamo però un'unica soluzione al problema, se problema è per la relatività che ci segue. Una soluzione radicale: VIETARE L'USO DI OSSIGENO SUPPLEMETARE ALLE ALTE QUOTE (se non per scopi medici). Il beneficio sarebbe enorme per tutti e tutto: persone [e non automi, tanto nelle motivazione che nella respirazione], ambiente, loro rapporti. E badate, non è questione di riservare la montagna a una élite. Tutt'altro. Il pericolo [la difficoltà] s-eleziona, ma non pregiudica la persona. L'alpinismo è aperto a tutti, ma non è per tutti. L'alta quota è aperta a tutti, ma non è per tutti. E se un tempo la storia, di fronte all'incognita, giustificava certe cose, ora è la storia stessa a negarle. Alex Busca e compagni l'hanno dimostrato in questi giorni. Gli altri restino a casa. E da oggi ci piacerebbe proclamare E' VIETATO L'USO DI OSSIGENO ALLE ALTE QUOTE. Cambierebbe la storia dell'alpinismo contemporaneo, a tutti i livelli, e si avvererebbe la profezia del nostro maestro d'alpinismo, ormai verso l'inesorabile tramonto ma mai stanco di ripeterla: «Gli alpinisti di oggi che tornano da EROI dalla cima/e più alta/e del mondo, rubata/e a forza d'ossigeno e aiuti occulti e supplementari, un giorno saranno presi a pedate nel culo». Ipse dixit.

 

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nota 78/04 del 25-05-04
 
ALPINISMO  25 maggio 2004.
Cronaca himalayana: un breve sguardo su ciò che accade in giro.
Makalu: impresa riuscita a metà per l'alpinista francese Jean Christophe Lafaille sul Makalu, la quinta montagna della terra, dove riesce ad aprire un difficile itinerario che lo porta sulla sommità del Makalu 2 a 7650 metri ma, esausto, rinuncia di proseguire verso gli 8480 metri della vetta principale. Cima che ha visto in queste ultime ore lo svolgersi dell'ennesima tragedia di questa stagione: già il 20 maggio il ritrovamento del corpo dell'americano Jay Sieger alla quota di 6300 metri lasciava qualche dubbio sul compagno di cordata con cui aveva raggiunto la cima della grande montagna, l'esperto ucraino Vladislav Terzyul, al suo 13° ottomila. E' di queste ore l'annuncio ufficiale della scomparsa dell'ucraino, non più rientrato.
Jannu: un po' di respiro guardando alla parete Nord dello Jannu e allo splendido quanto difficile itinerario che stanno tracciando le formidabili squadre russe guidate da Alexander Odintsov. Metro su metro, tiro dopo tiro (anche 30 metri in un giorno) si stanno guadagnando la cima. Come si apprende dalla foto, siamo oramai a poche lunghezze dalla fine dei lavori (propriamente parlando).
Annapurna: dopo un periodo di brutto tempo, Simone Moro e Denis Urubko stanno per mettere le mani sul pilastro roccioso che dovrebbe permetter loro di raggiungere la vetta dell'Annapurna per una via nuova.
Everest: la spedizione russa impegnata in piena parete Nord, dopo aver interrotto la lenta progressione a causa di tempo perturbato e visibilità limite che hanno caratterizzato gli ultimi giorni, ha annunciato che questa mattina, se le condizioni risulteranno favorevoli, partirà per il tentativo definitivo con una nuova squadra. Da segnalare il volo in deltaplano sopra la cima dell'Everest del catanese Angelo D'Arrigo: «Ho volato sul tetto del mondo. Inseguendo le aquile» (Corriere della Sera). Infine, si incrociano le dita per gli altri italiani di K2-2004  impegnati in queste ore lungo la cresta Nord. Da ricordare
che «quattro alpinisti tibetani, Lakpa, Tashi Tshering Kelsang e la giovane Lhaki sono entrati a far parte della spedizione come membri effettivi e tre di loro hanno raggiunto la cima un giorno prima degli italiani», un successo del progetto Scuola di alpinismo a Lhasa come ci informa ECO-HIMAL.

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nota 77/04 del 24-05-04
 
ALPINISMO  24 maggio 2004.
Everest 1: nostro malgrado sono ancora le cronache della montagna più alta del mondo a occupare le nostre attenzioni. D'altra parte, se anche volessimo soffermarci su altre montagne e importanti salite, la fantasia narrativa è vicina allo zero. Si sale e si scende, senza nulla concedere al di fuori dei numeri. Invece, l'Everest, mecca dei primati, non smette di stupire per la sua inco-mensura-bile pazzia. Difatti, per quanto ci si dia da fare per misurare l'altezza della grande montagna, cosa di poco conto rispetto alla conseguenza di essere semplicemente la montagna più alta, resterà fuori-mensura la pazzia degli uomini che la frequentano. Dopo ciò che già vi abbiamo raccontato nelle ultime note, ecco l'ultima trovata sui fianchi dell'Everest. Ad annunciarla sono i siti americani, ricettacolo e alimento di queste pazzie. Un alpinista bulgaro si è perso. Hristo Hristov. La sua famiglia, disperata, lancia un appello da pubblicare on the top of everestnews.com: «Chi vi scrive è la famiglia e gli amici di Hristo Hristov della Bulgarian Everest expedition. Hristo è scomparso dal giorno 20 maggio. Daremo una ricompensa di 10.000 dollari americani [nel frattempo incrementati a 20.000] all'uomo o al gruppo che lo troverà e lo salverà. L'ultima volta è stato visto sulla cima». Cos'altro aggiungere? Di fronte alla tragedia di una famiglia tutto può sembrare lecito. Ma la fantasia degli operatori economici viaggia di pari passo con quello delle opportunità. Si preannuncia un nuovo lavoro o possibilità di nuovi guadagni sulle pendici dei grandi monti himalayani? Chi lo sa... Abbiamo già visto alpinisti belli, spesati e vestiti per farsi cinque minuti di metal detector. Non ci stupiremmo se dalle prossime stagioni comparisse tra i grigiori delle pietre moreniche qualche cabina di colore sgargiante, un bell'arancione, con scritto fuori PAY-WATCH. All'interno squadre di abbronzati soccorritori pronti a soccorrerti, a pagamento, nelle eventualità non previste dalle sicurissime agenzie alpinistiche.
Everest 2: alle 9.40 di questa mattina vetta, senza ossigeno supplementare, per Claudio Bastrentaz, Alex Busca, Karl Unterkircher nell'ambito della spedizione K2-2004.
 ASSOCIAZIONI  24 maggio 2004.
Genova: «Domenica 23 maggio 2004 - L'Assemblea dei Delegati del Club Alpino Italiano, riunitasi sabato 22 e domenica 23 maggio 2004, a Genova, presso l'Auditorium della Fiera del Mare, ha approvato la relazione del presidente uscente Gabriele Bianchi e il bilancio dell'Ente presentato dal direttore generale Paola Peila. Durante i lavori, i 317 Delegati del CAI in rappresentanza di 243 Sezioni, hanno eletto con voto plebiscitario (640 deleghe) il nuovo presidente generale Annibale Salsa e il vice presidente generale Valeriano Bistoletti. Annibale Salsa è docente di antropologia culturale all'Università di Genova (Facoltà di Scienze della Formazione). Ligure d'origine, è socio CAI di Savona dove è nato nel 1947 e dove risiede».

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nota 76/04 del 21-05-04
 
ALPINISMO  21 maggio 2004.
Everest: non si legge in giro (ciò che a fatica scriviamo). Sconcertante la cronaca delle ultime ore sulla cima più alta del mondo. Non solo l'allarme dei russi impegnati sulla Parete Nord a schivare bombole d'ossigeno, vuote di vita, gettate dall'alto. Non solo. Tempesta sull'Everest, 3 morti e decine di dispersi si legge sul Corriere della sera. Storie di uomini e donne in cerca di illusori primati. Storie di scalatori che si aggregano e si disgregano senza scambiarsi neppure uno sguardo. Sulla loro autentica vita. Storie di amicizie fittizie e di abbandoni reali. Storie di alpinisti/e che senza l'ossigeno supplementare hanno fallito o fallirebbero non tanto alt[r]e montagne, più facili e dense, ma la loro vita. Storie di vecchie bavose la cui bava si gela di morte. Storie di entusiasmo e rivalse nonostante, ancora, la morte. Leggete il diario di Daniele Nardi che racconta la sua rock/ambo/lesca salita e ci aggiorna sugli ultimi fatti. Alcuni triestini sono ancora bloccati, su, là. Preghiamo per loro. E perché si abbandoni definitivamente questo genere/degenere di alpinismo.
>> Il rientro dei sopravvissuti alla bufera (Corriere della Sera).
>> Tempesta in vetta: quattro morti (Corriere della Sera).

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nota 75/04 del 20-05-04
 CULTURA 
20 maggio 2004.
Tregnago (VR): «Ho imparato la grandezza della libertà ed è l'aspetto che più mi è piaciuto della vita di Castiglioni, perché come lui bisogna andare avanti per la propria strada, credere fino in fondo nelle proprie idee» - a parlare non è il classico retore, bensì la voce di una ragazza di 14 anni coinvolta in una singolare rappresentazione teatrale: «Un amore infinito» - Un successo lo spettacolo dedicato dagli studenti delle medie all'alpinista scomparso nel 1944 (L'Arena). Ettore Castiglioni è sepolto a Tregnago.
Valdimello: petizione CONTRO LE CENTRALI IDROELETTRICHE IN VALDIMELLO:-(!

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nota 74/04 del 18-05-04
 
ALPINISMO  18 maggio 2004.
Himalaya: si legge in giro. AFTER Lhotse Nives Meroi 7/8000 (sebbene 6 x siti U.S.A. e GETTA); Simone Moro + compagni DOPO via nuova Baruntse ORA Annapurna + elicottero GRAZIE facoltoso sponsor; RUSSI: parete Nord Jannu, molto dura + Parete Nord Everest, molto dura. Sempre Avanti. INNER CIRCLE. Nonostante nuovo pericolo OBIETTIVO non previsto. Ora visto e annunciato: Please, do not dump empty oxygen cylinders downwards. There are people working at the Wall. FATE LA CORTESIA DI NON GETTARE BOMBOLE D'OSSIGENO VUOTE DI SOTTO - stiamo lavorando per voi. In verità, SI LEGGE, qualcuno ha rischiato di lasciarci la pelle per il nuovo pericolo [su] OBIETTIVO non ancora contemplato dai manuali di alpinismo: CADUTA BOMBOLE. In preparazione. Cartello per quelli sotto e manuale USA E GETTA con cautela per quelli sopra: ieri segnalati 114 alpinisti sulla vetta dell'EVEREST. Alpinismo=immondizia? sì/si domandano molti ambientalisti critici sulla prossima invasione del Baltoro. E per certuni sembrerebbe finalmente trovare giustificazione le spedizioni mensuratrici: non misurare le vette più alte del mondo (di cui misura precisa si conosce fino dalla fine del XIX secolo), bensì le vette più alte dell'im-mondo. Provate a dar[g]li torto. TORTurateli.
 CULTURA  18 maggio 2004.
Rozzano: inizia la nostra piccola e mirata tournee dopo il Festival di Trento. Presenteremo MONTAGNE, SOLE, SILENZIO - Sentire come chi guarda, pensare come chi cammina - Cinque stanze artistiche per un progetto culturale presso il Centro Culturale CASCINA GRANDE di Rozzano. L'appuntamento è per domani sera, mercoledì 19 maggio, alle ore 20:45. Saranno presenti alcuni tra gli autori di intraisass, tra cui Massimo Anile e il fotografo Luca Chessa (v. galleria fotografi). Per raggiungere o sapere qualcosa di più sul valido centro culturale entrate su www.cascinagrande.it.

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nota 73/04 del 17-05-04
 RICORDO 
17 maggio 2004.
Matteo Beretta: per non dimenticare Matteo, un nostro amico, a un mese dal tragico incidente di Codissago, la cartolina dei genitori.

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nota 72/04 del 14-05-04
 REPORTAGE  14
maggio 2004.
Festival di Trento: finalmente ci siamo. Il nostro reportage trentino è in rete. Leggete Toccando il vuoto di un capolavoro annunciato [o mancato...] e di una riconciliazione perduta... - Oltre le quinte del Festival.

 

nota 71/04 del 13-05-04
 
APPUNTAMENTI  13 maggio 2004.
Tibet in Veneto: due importanti appuntamenti per i cultori della civiltà tibetana. Il primo vede Maria Antonia Sironi Diemberger presentare il racconto in diapo-film "Dove le Montagne sono Dei", domani venerdì 14 maggio, ore 21:00, presso il TEATRO DI VILLA CORRER PISANI, Montebelluna (TV). Il secondo invece ha un carattere più duraturo: l'affascinante mostra Simboli e mistero del prezioso Tibet è aperta infatti fino al 6 giugno presso il Salone degli Zavatteri in Basilica Palladiana a Vicenza.

 

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nota 70/04 del 12-05-04
 
ALPINISMO  12 maggio 2004.
Premio Consiglio: «Alla spedizione mista italo peruviana, che ha portato a termine la prima salita assoluta alla cresta Sud integrale del Nevado Copa (6188 m) nella Cordillera Blanca delle Ande Peruviane, è andato l'importante Riconoscimento Paolo Consiglio 2003, assegnato dal Club Alpino Accademico Italiano per meriti alpinistici ed esplorativi acquisiti nel campo dell'alpinismo extra-europeo. La spedizione, patrocinata dalla sezione CAI - Lima, è stata effettuata dal biellese Enrico Rosso e l'ossolano Fabrizio Manoni, affermati alpinisti già compagni di cordata di grandi imprese in Himalaya. I due, hanno realizzato la salita con le giovani guide peruviane Cesar Rosales e Miguel Martinez della "Escuela Don Bosco en Los Andes" di Marcarà (Perù), contribuendo così alla loro formazione di guide d'alta montagna secondo i criteri della U.I.G.A.M. La via è stata intitolata a Celso Salvetti per riconoscenza della grande attività svolta per decenni, con grande disponibilità, generosità e abnegazione a favore di numerose spedizioni alpinistiche italiane impegnate in ascensioni esplorative sulle Ande peruviane.
Celso Salvetti nel 1973 fondò nella capitale peruviana la sezione Lima Perù dedicandola alla guida ossolana Eugenio Margaroli». Le nostre congratulazioni agli alpinisti per la bella e importante salita che avevamo segnalato nella nostra nota 112/03. Una splendida foto del Nevado Copa, pescata su discoveryalps.it, qui!
 CULTURA  12 maggio 2004.
OfficinaHCE: patrocinata sempre dal CAAI, dal primo maggio «è on line il secondo numero di officinahce dedicato ai temi dell'esibizione e visione ed ai loro vertiginosi abissi. Un modo come un altro per prendere sul serio il gesto canonico dell'alpinista che, alla noiosissima domanda sul perché vada in montagna, risponde additando le montagne all'orizzonte. Un modo come un altro per bordeggiare il punto in cui, nei luoghi più profondi dell'anima, si apre l'abisso della nostra esposizione al mondo. - Officinahce è una rivista on line animata da filosofi, psicoanalisti, critici d'arte, artisti e alpinisti che insieme, ognuno nella forma del proprio discorso, si incontrano ogni quattro mesi e lungo una peripezia in otto mosse, intorno alle poste in gioco speculative che la montagna, buon tema per la ragione, e l'alpinismo, cosa troppo forte per la fantasia, con i loro abissi offrono al pensiero. Nel tentativo di corrispondere all'evento senza la pretesa di rispondervi, ciascuno degli otto numeri, dal momento della loro messa on line, resterà aperto, come un cantiere, a nuovi interventi fino a che un libro stampato verrà a sigillare il lavoro intrapreso». Un giorno, di questa nuova rivista, vi racconteremo qualcosa.

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nota 69/04 del 11-05-04
 INTRAISASS 
11 maggio 2004.
:-(Berò)-: Una persona grande di Davide Scaricabarozzi.
<< Nell'estate del 95 sono andato allo Sperone Frendo sull'Aiguille du Midì, è una via lunga di misto, molto bella e classicissima (ti piacerebbe). Io e mio fratello abbiamo bivaccato all'attacco per risparmiare un'oretta di marcia dal rifugio e poter attaccare per primi e così è stato. Alle prime luci del giorno veniamo raggiunti da una cordata che saliva a razzo, ed era appunto Berò (così faccio prima) con un amico...>> - leggiamo il bel ricordo di Patrick Berhault apparso sul forum di planetmountain qualche giorno dopo la sua scomparsa. Ringraziamo Roberto Iannilli, per la segnalazione, e l'autore, per la gentile concessione.

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nota 68/04 del 10-05-04
 INTRAISASS 
10 maggio 2004.
Redazione: in preparazione un racconto-ricordo su Patrick Berhault scritto con grande sensibilità da un forumalpinista e - se l'ispirazione non sfuma - un racconto-reportage con le nostre impressioni sui due passaggi più importanti del Filmfestival di Trento e non solo. Il titolo potrebbe essere del genere: Toccando il vuoto di un capolavoro annunciato [o mancato...] e di una riconciliazione perduta...
Perciò, gentili lettori, un po' di pazienza: questa settimana sarà macchinosa, per liberarci dai postumi
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nota 67/04 del 03-05-04
 
CULTURA  3 maggio 2004.
Filmfestival:
fino al 9 maggio la nostra redazione si ferma per seguire da vicino il Filmfestival di Trento, la più importante rassegna internazionale di cinema e cultura dedicata all'alpinismo, all'esplorazione e all'avventura. Alpinismo e alpinisti scossi dalla recente scomparsa di Patrick Berhault. Al grande alpinista francese abbiamo dedicato l'ultima copertina di intraisass.
> Da oggi, nell'imminenza della nostra partenza per Trento, piccolo ritocco grafico con copertina che anticipa il classico contenitore di intraisass.
> Mentre il Filmfestival di Trento pronuncia i primi verdetti [assegnato il Premio ITAS all'inglese John Berger, autore di UNA VOLTA IN EUROPA - v. comunicato stampa] ci stiamo preparando
per mercoledì 5 maggio. Alle 17:30 presso la Sala degli Affreschi della Biblioteca Comunale presenteremo MONTAGNE, SOLE, SILENZIO - Sentire come chi guarda, pensare come chi cammina - Cinque stanze artistiche per un progetto culturale, spettacolo che assembla le molteplici forme d'arte e di linguaggio (v. nota 59/04) che hanno contraddistinto il nostro percorso culturale iniziato quattro anni fa, in rete. Invitiamo tutti gli autori, che sono o possono essere dalle parti di Trento, a partecipare. Particolari agevolazioni agli spettatori che vogliono acquistare le copie delle nostre pubblicazioni + una performance inedita per tutti.
> In quanto gestori di una libreria specializzata in alpinismo e arrampicata cogliamo l'occasione della nostra permanenza a Trento nei giorni 5/6/7 per raccogliere tutte le pubblicazioni riguardanti guide di alpinismo e arrampicata, sottolineiamo guide, specie se di editori locali e fuori dalla grande distribuzione. In altre parole, chi ha prodotto delle guide se le porti appresso. Un paio di copie cadauno siamo disposti ad acquistarle. Telefonare al 333/2323200 per concordare eventualmente i punti d'incontro.

Recoaro
: segnaliamo per tempo l'importante convegno di sabato 8 maggio organizzato dalla Sezione CAI Gino Soldà di Recoaro Terme (VI), ai piedi delle Piccole Dolomiti. Per celebrare il doppio cinquantenario della salita al K2 [Gino Soldà fu tra i protagonisti] e della nascita del Corpo Nazionale Soccorso Alpino, personalità dell'alpinismo nazionale si daranno appuntamento per parlare di SOCCORSO E SOLIDARIETA' IN MONTAGNA: QUALE FUTURO? - L'inizio dei lavori è previsto per le ore 9:30. Chiuderà Kurt Diemberger con una serata di diapositive presso il Teatro Comunale, ore 20:30. Dettagli e programma nel comunicato stampa.

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nota 67/04 del 29-04-04
 PATRICK BERHAULT  29 aprile 2004.
NEWSFLASH: «Questa mattina la montagna è orfana...»
Patrick Berhault, la mort d'un pur et libre (Liberation.fr)
Patrick Berhault ritrovato morto in Svizzera (Gazzetta.it)
Tragique disparition de Patrick Berhault (Raa.france3.fr)
Patrick Berhault trouve la mort dans les Alpes suisses (LeMonde.fr)
L'alpiniste Patrick Berhault retrouvé mort dans les Alpes (LeFigaro.Fr)
http://www.intraisass.it/rec26.htm
COPERTINA x PATRICK: un quadro di Maurizio Camposeo

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nota 66/04 del 29-04-04
 INTRAISASS  29 aprile 2004.
Selva Grande - Un torrente della memoria di Manilio Prignano.
<< A pensarci bene, nella mia memoria, la Laga si identifica con i suoi torrenti ancor prima che con le sue cime. Da bambino, durante le prime estati trascorse a Cornillo Nuovo, fremevo dalla voglia di raggiungere la vetta di Cima Lepri. Ma i miei, il giorno della grande escursione, puntualmente mi lasciavano a casa. «Troppo faticoso», dicevano; e al ritorno: «Fortuna che non ti abbiamo portato!, che ripido!, che sassi!, che sole!, che sete!...». Che palle! Eppure, mentre continuavo a sognare le grandi cime, senza rendermene conto vivevo la più bella avventura che un ragazzino potesse desiderare: l'esplorazione... >> - ritorna sulle pagine SPECIAL- ALPINISMO ANTE LITTERAM uno degli autori più stimati di intraisass, Manilio Prignano, che ci accompagna sui Monti della Laga. E chi non ricorda A sinistra del Majori? O la sua preziosa collaborazione musicale ancora impressa sullo sfondo di PAROLE VERTICALI.
Parole Verticali: pensando a torrenti tumultuosi la nostra memoria affonda in una vorticosa poesia, a roaring stream, di Lawrence Ferlinghetti.
continua »

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nota 65/04 del 28-04-04
 ALPINISMO  28 aprile 2004.
Everest: la prima spedizione che "imbriglia" la nostra attenzione in prossimità del cuore della stagione alpinistica premonsonica, è quella degli alpinisti russi impegnati sulla Parete Nord dell'Everest guidati da Victor Kozlov. Emerge subito all'evidenza l'irriducibile (neppure dal tempo avverso) strategia di salita della spedizione russa. Divisa in gruppi di tre-quattro alpinisti, si lavora senza interruzioni per attrezzare completamente la parete, caratterizzata da roccia verticale in tutta la sua lunghezza, a parte il terzo/quarto. Con 30 lunghezze di corda gli alpinisti sono giunti proprio dove la parete spiana per un po', concedendo un ripido pendio nevoso, a quota 7700 metri, che porta sotto l'ultimo salto di roccia. Il problema di questa salita si gioca quindi pure sulla notevole quantità di materiale necessario per imbrigliare la parete (si fa largo uso di bolts). Significative, per capire la strategia, le ultime parole del messaggio di Victor Volodin, comunicate dalla base della parete: «La cosa più faticosa è salire per dare il cambio al gruppo che sta lavorando: bisogna "scolarsi" 30 lunghezze. Ogni giorno procediamo sempre più in alto. Lavoriamo con qualsiasi tempo...» - e in questi giorni il tempo è stato pessimo, con vento forte, neve e scarsa visibilità. Approfondimenti seguendo il link.
K2: rimbalza sui giornali la polemica ambientalista innescata dall'imminente esodo ("Exodus, movement of k2 people", potremmo cantare parafrasando un celebre motivo). Leggiamo Giorgio Spreafico su La Provincia di Lecco: Battaglia dialettica tra ambientalisti e alpinisti sullo sfondo delle iniziative del cinquantesimo.

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nota 64/04 del 26-04-04
 CULTURA  26 aprile 2004.
Milano: segnaliamo l'inaugurazione, domani 27 aprile ore 18:30, della mostra ARCHITETTURA DELL'IMMAGINARIO di Giovanni Bettolo, presso la Galleria d'Arte "Renzo Cortina", via Mac Mahon 14. L'esposizione, curata da Stefano Cortina e aperta fino all'8 maggio, darà la possibilità di ammirare le opere di uno dei più importanti pittori italiani surrealisti, il bellunese Giovanni Bettolo, autore della quarta di copertina di intraisass1 e prossimo ospite nella nostra GALLERIA. Cominciamo con l'inserire in copertina il celebre Monte Pelmo.
Vicenza: altro tour artistico, questa volta virtuale, che vi consigliamo di fare senza esitazioni, è quello di entrare nella pagina aggiornata della collezione tibetana di Maurizio Camposeo, pittore vicentino già ospite della nostra galleria e protagonista della prima di copertina di intraisass2. Le sue "montagne essenziali" sorprendono sempre di più. Cogliamo l'occasione per ricordarvi che alcune delle opere di Camposeo sono esposte (e prenotabili) presso la nostra libreria, libreria che da questa settimana comincia una nuova fase di apertura serale. Il martedì e il venerdì LA CASA DI GIOVANNI aprirà dalle ore 18.00 alle 22.00 per meglio venire incontro all'estate e all'esigenze dei frequentatori, proponendo serate speciali a tema. Si comincia domani sera alle ore 21.00 con la PRESENTAZIONE LIBRERIA ALLA BIBLIOTECHE (in particolare del CAI). L'invito è aperto a tutti i bibliofili. Interverranno personalità della cultura e dell'alpinismo.

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nota 63/04 del 22-04-04
 INTRAISASS  22 aprile 2004.
Anticipazioni letterarie: nell'anno del Cinquantenario del K2 molte sono le pubblicazioni dedicate alla "Montagna Grande", il Chogori. La più importante, a nostro avviso, è l'ultima produzione a opera del Club Alpino Accademico Italiano, curata impeccabilmente da Giovanni Rossi e Carlo Ramella. Documenti originali, in parte inediti, quali la traduzione delle pagine della drammatica spedizione americana del 1953, più la testimonianza diretta dei protagonisti delle spedizioni italiane del 1909 e del 1954, rendono questo libro particolarmente significativo. Dunque un'importante «documentazione, e non ricostruzione storica», a prescindere dalle «incresciose polemiche» degli anni seguenti, come sottolineano i curatori. Il volume di 159 pagine x 8 euro e di cui sotto anticipiamo l'indice, è acquistabile seguendo il link o presso la nostra libreria.
Recensioni letterarie: dalle montagne extraeuropee alle montagne di casa. Flavio Faoro ci introduce il nuovo lavoro di Vittorino Mason, I racconti del mugo, per conto della casa Editrice Nordpress. Quindici racconti ambientati sulle montagne bellunesi impreziositi dai disegni di Piera Biliato.

K2 - CHOGORI
Raccolta di testi originali sui tentativi al K2 e la sua prima ascensione
INDICE
La spedizione del Duca degli Abruzzi 1909

Dalla relazione De Filippi
Dalla relazione del Duca Degli Abruzzi
Dalle "Note di viaggio" di Vittorio Sella
Le spedizioni americane
La spedizione Houston del 1938
La spedizione Wiessner del 1939
La spedizione Houston del 1953
La spedizione italiana 1954
Il progetto, i preparativi, l'avvicinamento (A. Desio)
Sullo sperone Abruzzi (Pino Gallotti)
In vetta (Achille Compagnoni e Lino Lacedelli)

Edizione ad opera del Club Alpino Accademico Italiano Febbraio 2004 - € 8

Flavio Faoro: «“Le montagne di casa, quelle che uno vede dalla finestra, o che raggiunge con un breve viaggio in auto, possono essere sentite come esotiche e misteriose, abitate da esseri (animali e uomini) quasi mitici, terreno per avventure dove le letture, le passioni e i sogni finalmente si realizzano”. Viene da pensare così dopo la lettura del libro di Vittorino Mason I racconti del mugo, editore Nordpress, 190 pagine, euro 14,50. Sì perché queste montagne descritte da Mason sono le Dolomiti Meridionali, quelle cime selvagge e difficili dove la stessa dolomia, intesa come roccia sana e pulita, va conquistata con ore di salita fra mughi e ‘loppe’ (erbe lisce che crescono anche sul verticale), fra le insidie di zecche, vipere e infiniti passaggi esposti e improteggibili...»

I RACCONTI DEL MUGO

nota 62/04 del 21-04-04
 FOTOGRAFIA  21 aprile 2004.
Milano: grande successo ieri sera alla Sala Grande Emilio Romanini del Club Alpino Italiano, Sezione di Milano, dove è stato presentato MONTAGNE DI FOTO - Turismo alpino attraverso le immagini degli alpinisti lombardi, «il progetto di digitalizzazione del patrimonio iconografico dell'Archivio Storico Fotografico del CAI - Milano e il sito internet a esso dedicato che propone mostre virtuali e itinerari per riscoprire il territorio montano lombardo nei suoi aspetti paesaggistici e culturali». Entriamo quindi su www.montagnedifoto.it per scoprire preziose foto del passato e un altro pregevole lavoro coordinato dalla Casa Editrice Versante Sud.

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nota 61/04 del 20-04-04
 CULTURA  20 aprile 2004.
Trento: «Il 33° Premio ITAS del Libro di Montagna 2004, manifestazione trentina collegata al FilmFestival Internazionale Montagna Esplorazione Avventura “Città di Trento”, ha registrato una selezionata partecipazione di titoli (65) e di Case Editrici (35) confermando la vitalità della narrativa, della saggistica e dell'esplorazione del mondo alpino. La Giuria del Premio, presieduta dallo scrittore Mario Rigoni Stern, ha preso in esame le opere in concorso rilevando la ricerca di qualità di Autori ed Editori, con ampio ventaglio di proposte sulla vita, la storia, le tradizioni, i problemi ambientali e naturalistici, gli sport e l'attività alpinistica ed escursionistica. La Giuria ha proceduto alla prima selezione dei lavori più significativi dell'edizione 2004. In essa sono comprese le opere che concorrono ai vari premi...» - leggiamo il comunicato culturale con la selezione delle sei opere che concorrono al premio finale.

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nota 60/04 del 9-04-04
 LUTTO  19 aprile 2004.
Valcellina: «Matteo ci mancherà e le Montagne selvagge e fuori moda se ne accorgeranno...» ci scrive un nostro caro amico. La morte di Matteo Beretta, in un tragico incidente venerdì sera, ha lasciato un grande vuoto tra chi lo conosceva. Per non dimenticarlo leggiamo un breve ricordo.

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nota 59/04 del 16-04-04
 FESTIVAL  16 aprile 2004.
Trento: a due settimane dall'inizio del 52° Filmfestival internazionale Montagna Esplorazione Avventura Città di Trento, in programma dall'1 al 9 maggio, arriva in rete il PROGRAMMA PROIEZIONI e la scaletta FESTIVAL DAY BY DAY. Tra le ultime novità "strutturali" del Festival di quest'anno, a parte la fresca nomina a consigliere del giudice trentino Carlo Ancona al posto di Roberto Bombarda, dimissionario dallo scorso gennaio per incompatibilità con la nuova carica di Consigliere provinciale, la sede delle proiezioni presso le multisale G. Modena e Astra. Giornate d'apertura e di chiusura, compresa la Serata speciale K2, presso il classico Auditorium del Centro S. Chiara. Ulteriori informazioni sul sito www.mountainfilmfestival.trento.it.
Intraisass: tra le sorprese del Filmfestival di quest'anno, almeno per noi quando abbiamo ricevuto convocazione e conferma, la partecipazione della nostra redazione con la sua ultima produzione MONTAGNE, SOLE, SILENZIO - Sentire come chi guarda, pensare come chi cammina - Cinque stanze artistiche per un progetto culturale - ovverosia l'evoluzione delle Stanze di intraisass presentate in anteprima il 18 novembre scorso a Vicenza, con prologo ed epilogo teatrale sceneggiati ad hoc. Regia di Alberto Peruffo, partecipa l'attore teatrale Nicola Brugnolo. La sede della rappresentazione è presso la meravigliosa Sala degli Affreschi, mercoledì 5 maggio ore 17:30, Biblioteca Comunale. Questa è la notizia a cui accennavamo nella nota 55/04. Ora sarà compito nostro sorprendere gli spettatori. Vi aspettiamo numerosi.
 CULTURA  16 aprile 2004.
Rovereto: restando in campo artistico - la nostra ultima produzione, per certi aspetti, è una specie di video installazione, più complessa di quelle che si potranno ammirare ancora per pochi giorni in ciò che segue - ultimo fine settimana per riempirsi gli occhi con Montagna. Arte, scienza, mito da Dürer a Warhol, la mostra ospitata presso il Mart di Rovereto fino a domenica 18 aprile. Un evento unico, crediamo irripetibile, assolutamente da non perdere.

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