INTRA I SASS - ALPINISMO - LETTERATURA - CINEMA - EVENTI - INCONTRI - STORIA...

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nota 24/03 del 07-02-03
 ALPINISMO  7 febbraio 2003.
Val Gerola: ritornando sul discorso della sicurezza sollevato ieri dal contributo dell'Ufficio Comunicazione Guide Alpine Italiane su intraisass.it, leggiamo con grande interesse il comunicato stampa del Collegio Regionale Guide Alpine della Lombardia in merito all'incidente della Val Gerola. «In certe situazioni, visto il cangiare degli elementi in gioco, o sei sul posto o, a posteriori, non puoi che valutare realtà diverse al momento dei fatti...» - si estrapola dalle prime righe del comunicato, testo che rappresenta un segno importante sul modo in cui «le Guide della Lombardia, ma anche di altre regioni italiane, si stanno impegnando per promuovere la dimensione culturale - non solo tecnica - delle attività e dell'ambiente dell'alpinismo» - secondo quanto scritto nella mail di presentazione.
Parigi: assegnato mercoledì il Piolet d'Or 2002 ai britannici Mick Fowler e Paul Ramsden per il grandioso itinerario Central Runner (1500 m, ED+ VII/AI6/M6) aperto sulla parete Nord del Siguniang (6250 m), montagna situata nelle Qionglai Shan Mountains, all'interno della provincia cinese del Sichuan. Dopo 6 giorni in parete (dal 14 al 21 aprile 2002), in perfetto stile alpino e senza aiuto dall'esterno, i due alpinisti britannici hanno raggiunto la cima della montagna (salita in precedenza da una spedizione giapponese e dall'americano Charlie Fowler in solitaria, 1994) per ridiscenderla in altri due giorni lungo la cresta Nord.
Karakoram: progressione verso l'alto delle due spedizioni invernali. Sul K2, nonostante l'abbandono degli alpinisti russi (v. nota 20/03) , gli inossidabili (capo spedizione) Krzysztof Wielicki e Jacek Berbeka hanno raggiunto quota 7200 metri e installato il Campo 3. Dall'altra parte, sul Broad Peak, l'italiano Silvio Mondinelli e il team spagnolo guidato da Juanito Oiarzabal non stanno certo a guardare. Dopo aver montato nei giorni scorsi il Campo 1 a 5800 metri, ieri sono riusciti a salire fino a quota 6100, costretti tuttavia a posizionare parecchie corde fisse per quindi retrocedere a causa delle condizioni poco sicure della montagna.
 INTRAISASS  7 febbraio 2003.
I cavalieri delle vertigini
recensione di Mauro Mazzetti: «C'è veramente di tutto, in questo scoppiettante video che narra di sgarbi e di ripicche, di intrighi e di scontri, di amicizie e di guerre (alpinistiche).
L'occasione è ghiotta: le Tre cime di Lavaredo invogliano e solleticano, alla fine degli anni '50, i grandi alpinisti affermati ed i giovani virgulti locali. Aggiudicarsi una ‘prima’ importante sugli strapiombi della Cima Ovest costituisce infatti un ghiotto obiettivo per tanti alpinisti europei, italiani e non» - così esordisce la nuova recensione cinematografica sulla pellicola prodotta dalla Televisione Svizzera e firmata da Gianluigi Quarti, Fulvio Mariani e Giovanni Cenacchi. Brevemente, Scoiattoli contro Svizzeri per conquistarsi un posto nella storia dell'alpinsimo dolomitico.
 APPUNTAMENTI  7 febbraio 2003
Milano: questa sera alle ore 21:00 presso la Palestra PASSAGGIO OBBLIGATO in via Degli Imbriani, 17 (tel. 02/39325079 visione gratuita) proiezione del video inedito su JOHN GILL "SILENT CLIMBER" (colonna sonora di Pat Ament). Seguirà presentazione del libro JOHN GILL - IL SIGNORE DEL BOULDER il nuovo libro di Pat Ament (già autore del libro biografico su Royal Robbins) edito nella nuova collana I Rampicanti per la casa editrice milanese Versante Sud.

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nota 23/03 del 06-02-03
 INTRAISASS  6 febbraio 2003.
Ricca settimana per quanto riguarda i contributi letterari e artistici di
intraisass.it.
Un nuovo quadro della pittrice Nicoletta Navoni accompagnerà la nostra copertina per il mese di febbraio. Vi invitiamo a visitare la pagina Galleria aggiornata con la presentazione dell'artista bergamasca.
Importante nuova entrata nella sezione ALPINISMO ANTE LITTERAM - SCRITTI TEORICI dopo le prestigiose firme di Alessandro Gogna e Franco Michieli.
Con l'articolo Dove sta la sicurezza? la guida alpina Lorenzo Merlo, artefice della sotterranea ma sempre attiva Controscuola di alpinismo, ci ripropone un articolo già pubblicato da altre testate e perfezionato con un'integrazione per
intraisass, articolo oggetto di discussione in varie sedi e proposto dalle Guide Alpine Italiane allo stesso CAI come terreno di lavoro, testo attualissimo dopo le recenti vicissitudini e tragedie sulle nostre Alpi (v. il fondo della nota di ieri e conseguenti).

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nota 22/03 del 05-02-03
 ALPINISMO  5 febbraio 2003.
Thien Shan: interessante spedizione invernale al Peak Pobeda (7439 m), il gigante del Thien Shan prospiciente al Khan Tengri, montagna di confine tra Kyrgyzstan e Cina celebre per la lunga cresta orizzontale lunga quasi 2 chilometri e sempre sopra i 7000 metri. La spedizione kazakha guidata da Nikolai Chervonenko, partita alla fine di gennaio e in questi giorni in avvicinamento attraverso il South Inylchek Glacier, tenterà la seconda salita invernale della grande montagna lungo l'elegantissima e difficile Abalakov Route (dettagli su Risk OnLine).
Patagonia: che il classico brutto tempo che spira dalla Tierra del Fuego tenga costantemente sulle spine gli alpinisti che partono alla volta delle grandi pareti patagoniche, non è una novità (apprendiamo da go-mountain della nuova via sulla Torre Nord del Paine aperta da Tina Di Batista e Tomaz Jakofcic. Il nome è un post-gramma: "Los Esclavos del Barómetro"). Come neppure l'annunciata partenza di Bubu Bole e compagni per il Cerro Torre. Tuttavia, finalmente sono decollati... si legge su Tre amici all'assalto del «mitico» Cerro Torre (Il Giorno.it). Una nota a piè di articolo c'informa anche sui Ragni di Lecco preoccupati «da alcune settimane [...] laggiù in attesa di attaccare il Cerro Piergiorgio».
 STORIA DELL'ALPINISMO  5 febbraio 2003.
Torino: nel bell'articolo di Domenico Gallo Guido Rossa, alpinista e operaio (La solitudine che aveva imparato sulle vette lo accompagnò anche al momento della morte - Un ricordo del sindacalista genovese ucciso dalle Br il 24 gennaio 1979) leggiamo come «un alpinismo esclusivamente rivolto a se stesso può far dimenticare "di essere abitanti di un mondo colmo di soprusi e d'ingiustizie, dove un abitante su tre vive in uno stato di fame cronica, due su tre sono sottoalimentati e dove su sessanta milioni di morti all'anno quaranta milioni muoiono per fame! Per questo penso, anche noi dobbiamo finalmente scendere giù in mezzo agli uomini e lottare con loro"». Enrico Camanni, in un celebre articolo, definì Guido Rossa «un alpinista che scese tra gli uomini», nonché «il più forte alpinista torinese del dopoguerra».
 LEGALITA'  5 febbraio 2003
Valtellina: Svolta nelle indagini sull'incidente di domenica 26 gennaio nel quale hanno perso la vita 3 persone Valanga in Valtellina, tre indagati (Avvisi di garanzia a Sondrio per un esperto di montagna, suo figlio e una guida alpina).

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nota 21/03 del 04-02-03
 INTRAISASS  4 febbraio 2003.
Roseg Parete Nord
di Lorenzo "Lorenz" Castelli.
Nuova entrata nella sezione EUROPA di INTRAISASS.
«Appena finita la conferenza ho addosso un entusiasmo incredibile. Kurt Diemberger ha appena terminato di parlare delle sue esperienze nella zona dell'Everest, mi fiondo in cima alla sala per fargli firmare il suo libro “Tra Zero ed Ottomila”. In genere non mi lascio andare a facili entusiasmi ma questa sera Kurt ha superato decisamente le mie aspettative, già molto alte per la verità! Mentre firma il libro ho voglia di dirgli che stiamo progettando da tempo la ripetizione della sua via sulla Nord del Roseg, quella che sale all'anticima NW, aperta nel luglio ‘58...»
Quale migliore modo di un racconto per presentare un nuovo sito di alpinismo che fa della passione per la montagna e dell'amicizia i suoi punti cardinali? Un gruppo di amici decide di raccogliere le proprie esperienze per far nascere www.climberland.net, un sito ricchissimo di eloquenti fotografie raccolte durante ascensioni sulle Alpi e viaggi in Sudamerica. Davvero uno dei siti di montagna più belli ed efficaci (una grafica semplice abbinata ad un'alta qualità delle immagini) che abbiamo visitato in questi ultimi tempi, impreziosito a volte da alcuni racconti d'ascensione. Per gentile concessione degli amici di climberland.net - Elena Mazzotti, Lorenzo Castelli Lorenz, Fabio Cameroni Came, Lorenzo Conserva, Matteo Colombo, Giovanni Ponziani -
pubblichiamo il resoconto dell'ascensione ad una delle pareti nord più affascinanti delle Alpi, la Nord del Pizzo Roseg nel Gruppo del Bernina. Ringraziando climberland.net per l'inattesa e positiva presentazione di intraisass.it, auguriamo ai nuovi amici lombardi il miglior proseguimento sulle strade tortuose di internet.

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nota 20/03 del 03-02-03
 ALPINISMO  3 febbraio 2003.
Karakoram: il grande freddo è il protagonista indiscusso delle due spedizioni invernali attualmente impegnate sui fianchi del Broad Peak e del K2. Mentre sulla prima grande montagna il gruppo spagnolo più l'italiano Silvio Mondinelli sono da poco arrivati al campo base, 5000 metri circa, sulla seconda alcuni alpinisti hanno già ripreso la via di casa. Sembra che la parte russa della spedizione prevalentemente polacca guidata da Krzysztof Wielicki sia entrata in disaccordo con la strategia del capospedizione. Gia Tortladze sottolinea il lavoro e lo sforzo compiuto finora dai russi superiore a quello degli altri membri e giudica l'organizzazione difettosa, perciò ha deciso di abbandonare i polacchi seguito dai connazionali Ilias Tukwatullin e Wasilij Piwoc. L'altro russo invece, Denis Urubko, pare intenzionato a continuare: così si apprende leggendo il reportage della spedizione che lo dà impegnato in un tentativo per installare il Campo 3.
 SPECULAZIONE AMBIENTALE  3 febbraio 2003.
Valli Bresciane: ricordate la nota 15/03 dove parlavamo del faraonico progetto previsto per le montagne lombarde. Riportiamo l'articolo a firma di Fausto Camerini apparso sul quotidiano Bresciaoggi a seguito della serata che ha visto come protagonisti nella lotta per la salvaguardia delle montagne Franco Michieli e Fausto De Stefani. Essendo tuttavia l'articolo non più accessibile tra le pagine on line del quotidiano bresciano, abbiamo preparato una pagina extra dal titolo: L'idea vera è di fare solo villaggi turistici.
Da puntualizzare che Michieli non è geologo, ma geografo (un refuso nell'articolo originale) e che il capolinea del trenino è previsto a Bagolino e non al Gaver. Un invito a leggere per scoprire ancora una volta come chi spesso progetta o avalla certi progetti non conosca neppure a spanne l'ambiente in cui vorrebbe costruire (ne leggerete di grosse...) e come la sensibilità ambientale sia non saltuariamente deviata dagli utili assoluti (ab-solvere, sciolti da ogni limite, ambientale e culturale), nuova ed eterna linfa per chi fa speculazione edilizia.

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nota 19/03 del 31-01-03
 INTRAISASS  31 gennaio 2003.
Mountains of humour
di Mauro Mazzetti.
«Divertissement, etichetterebbero i cugini d'oltralpe; sense of humour, sentenzierebbero quelli chiamati in tempi sospetti "perfidi figli di Albione"; racconti grotteschi ed esilaranti, mi limito immodestamente a suggerire come chiave di lettura. Abbandoniamo così l'immagine classica e canonica dello stereotipo "lotta con l'Alpe", ricolmo di fatica e di pericoli, di ardimenti e di eroismi, di strenue battaglie contro e dentro la montagna; abbandoniamo anche difficoltà tecniche, gradi e pendenze, che hanno bisogno di connotazioni alfanumeriche per autoalimentarsi e di vittime sacrificali per soddisfare questo moderno ed insaziabile moloch...» - con una nuova recensione tipicamente genovese l'autore ci introduce a due libri inconsueti per la letteratura d'alpinismo:
Un'estate a Chamonix di Zbigniew Tumidajewicz e La conquista del K.O. di William Ernest Bowman.
 CULTURA  31 gennaio 2003.
Bergamo: da oggi fino al 15 febbraio presso la Sede del CAI di Bergamo, in via Ghislanzoni 15, sarà possibile visitare la mostra fotografica I colori del Monte Bianco con fotografie di Renzino Cosson, guida alpina e rinomato fotografo di Dolonne (Courmayeur). «Questa esposizione, che raggruppa immagini a colori, scattate dall'autore nel massiccio del Monte Bianco, è fatta non soltanto per quanti amano la montagna, in particolare la Valle d'Aosta, ma anche per quelli che pensano alla montagna e alla fotografia come ad un fatto squisitamente culturale» - leggiamo nella presentazione del sito www.caibergamo.it.
 INTERNET  31 gennaio 2003.
Everest Base Camp (Nepal): in Nuovo internet point Sull'Everest! si legge «...entro poche settimane dovrebbe partire il progetto di Tsering Gyaltsen, nipote del celebre sherpa Tenzing, che nel 1953 con Sir Edmund Hillary giunse in vetta alla montagna per la prima volta nella storia. L'internet point consisterà in una piattaforma di collegamento che consentirà agli scalatori, o a chiunque altro vorrà, di accedere ad internet dal ghiacciaio del Khumbu».

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nota 18/03 del 30-01-03
 ALPINISMO  30 gennaio 2003
Gruppo della Civetta: mentre si spiccozza di qua e di là, tra le Alpi, su roccia ghiaccio misto pannelli, arriva la notizia di un'altra bella impresa dell'alpinista bassanese Claudio Moretto. Sapevamo Claudio impegnato in uno dei suoi progetti invernali (ricordiamo il Diedro Livanos alla Su Alto l'inverno scorso, v. nota 65/01) e con le condizioni favorevoli degli ultimi fine settimana eravamo pronti a registrare una sua realizzazione. Puntuale giunge ieri l'informazione della prima salita invernale, nonché prima solitaria e probabilmente terza ascensione assoluta della via Franceschi-Bellodis (agosto 1955) sul Pilastro Sud, parte Ovest, della Torre D'Alleghe, Gruppo della Civetta. L'itinerario, che mira a una elegante fessura al centro del Pilastro, si sviluppa per 500 metri ed è stato affrontato da Moretto tra le giornate di sabato 18 gennaio e lunedì 20. Dopo l'attacco della parete all'alba di sabato, l'alpinista è rientrato al rifugio Coldai per riprendere il mattino di domenica 19, bivaccare un notte in una nicchia e uscire dalla via l'indomani.
Dolomiti Bellunesi: interessante intervista sul Corriere delle Alpi a «Gianpaolo Sani, giovane alpinista bellunese diventato celebre negli ultimi anni per le sue ardite discese con gli sci dalle creste innevate della Schiara». Per scoprire come anche «la disciplina dello scialpinismo possa talvolta calarci in una dimensione simile a quella dell'alpinismo di esplorazione» leggete l'articolo di Marco Conte Lo scialpinismo esplorativo di Sani.

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nota 17/03 del 29-01-03
 INTRAISASS  29 gennaio 2003.
Non ci muoveremo da qui di Gianpaolo Castellano.
Nuova entrata nella sezione SPECIAL - PAROLE E SENTIERI di intra
isass. «Eppure lo avevano sotto gli occhi, no? Aveva nevicato presto, poi era venuto il caldo, appena dopo Natale. Ti ricordi che ti avevo telefonato, per dirti che avevo visto le primule? Sì, neve ce n'era, non tanta, ma qualche sciata l'avevo fatta anch'io. E poi ha nevicato di nuovo, non tantissimo. E, subito dopo, il freddo, e poi il vento negli ultimi tre giorni. Ma non se ne sono accorti? Chini sul loro lavoro, cinque giorni alla settimana, senza neanche alzare la testa al cielo. A fare pezzi, a produrre. Anch'io ho lavorato nelle fabbriche in pianura, ma se girava il vento io lo sentivo, anche tra i fumi ed i rumori delle macchine. E quando uscivo dal cancello della fabbrica, a seconda della guancia che per prima riceveva il vento, lo riconoscevo e lo salutavo... tramontana, libeccio, favonio, scirocco...» - avvalendosi degli strumenti propri dell'invenzione letteraria, il nuovo autore piemontese, Gianpaolo Castellano, ci porta al centro della riflessione sui fatti infausti accaduti in questo primo mese dell'anno. Il racconto nasce da una meditazione sulla valanga della Val D'Aosta del secondo fine settimana di gennaio.
Parole Verticali: ripensando alla nota di ieri e a quella di oggi leggiamo José Saramago, grande scrittore e poeta portoghese nostro contemporaneo.
 ALPINISMO  29 gennaio 2003
Belluno: Anno terribile: mai così tanti morti in montagna. Il Soccorso alpino ha recuperato 39 salme, «è un record nero in mezzo secolo» così nell'articolo del Corriere delle Alpi sulle statistiche del 2002.

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nota 16/03 del 28-01-03
 POLITICA  28 gennaio 2003.
Tibet: nonostante la mobilitazione di attivisti per i diritti umani, politici e organizzazioni umanitarie di tutto il mondo per chiedere l'annullamento della pena è
«... stata eseguita la condanna a morte di Lobsang Dhondup, uno dei due tibetani a cui di recente le autorità cinesi avevano comminato la pena capitale per coinvolgimento in attentati dinamitardi. Il 28enne è stato messo a morte ieri, con l'accusa di aver preso parte ad atti terroristici compiuti dal 1998 al 2002» così si legge nel comunicata stampa dell'Ufficio Stampa Associazione Italia Tibet. Nell'articolo originale Eseguita condanna a morte di uno dei due tibetani ritenuti coinvolti in attentati (v. nota 197/02)si apprende che pure il Parlamento italiano e l'Europarlamento avevano aderito alla mobilitazione in favore dei due tibetani, processati in appello a porte chiuse.
 ALPINISMO  28 gennaio 2003.
Incidenti in montagna: nostro malgrado (per la difficoltà della questione) e per dovere di cronaca (sentimento sconosciuto a molte testate tuttavia premiate per essere portatrici di iucunda nuntia) torniamo sui fatti di ieri con una piccola riflessione sollevata e condivisa dai nostri lettori nelle lettere giunte in redazione. Pur leggendo sul Corriere della Sera Caccia ai quattro «pirati della neve» e La Lega: «Una patente per sciare e numero chiuso in pista» (per ottemperare alla linea che recentemente ha visto proporre l'apartheid tra comunitari ed extracomunitari sui treni trentini) non possiamo che invitare alla prudenza nel giudizio: già qualcuno ha intelligentemente avanzato riserve sul fatto della possibilità effettiva di comprovare le responsabilità. Al di là delle testimonianze, non si possono fare perizie degne di verosimiglianza per fatti accaduti a distanza di tempo e in ambiente mutevole. E perché nessuno dei presunti pirati è stato coinvolto nella valanga? Non potrebbe ciò significare che «la valanga sia stata provocata non dall'alto ma dal basso?» (come si sta discutendo in queste ore su it.sport.montagna). E come andrebbero divise le responsabilità (che diventerebbero quindi corresponsabilità) tra chi stava sopra e chi stava sotto in ambiente potenzialmente pericoloso e frequentato da un considerevole numero di persone e comitive? Siamo cauti, sia con le parole che con gli sci. Ma non tiriamoci indietro.

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nota 15/03 del 27-01-03
 SPECULAZIONE AMBIENTALE  27 gennaio 2003.
Valli Bresciane: ci scrive Franco Michieli, esploratore e alpinista, per comunicarci, molto preoccupato, un faraonico progetto che verrebbe a deturpare le montagne lombarde: «Qui nelle valli bresciane è scoppiato il caso di un megaprogetto di una cordata di imprenditori e banchieri che dicono di voler costruire una rete di treni a cremagliera a cavallo delle valli Camonica, Trompia e Sabbia della lunghezza presumibile di 60-70 km, abbinata a edificazioni di residenze turistiche in 16 aree, dentro e ai margini del Parco dell'Adamello (quello lombardo), anche in quota (1800 - 2100 m). E' stato costituito un comitato, di cui anch'io faccio parte, per la tutela di questi siti, in particolare Gaver e Bazena, località poste sui due versanti del Passo di Crocedomini, e ci sto lavorando parecchio. Il progetto nel complesso pare incredibile e sicuramente antieconomico, meno che nella parte edilizia e dei nuovi impianti di risalita, parte che costituisce il vero rischio per le nostre montagne». Un importante incontro per far conoscere e discutere questo faraonico proposito si terrà domani, martedì 28 gennaio, a Brescia, all'auditorium del Museo di Scienze Naturali in via Ozanam, alle ore 20:30. Interverranno, fra l'altro, con proiezioni di diapositive sul tema Fausto De Stefani e lo stesso Franco Michieli.
 ALPINISMO  27 gennaio 2003.
Colorado: incidente a Vail per il fuoriclasse francese Jean-Christophe Lafaille mentre scalava una cascata di ghiaccio. Dall'articolo La chance était avec Lafaille (in www.ski-rando.com) si apprende di una caduta di una ventina di metri con contusioni varie (una spalla rotta) e un trauma cranico che avrebbe provocato uno stato di amnesia completo e determinato. Il fatto è accaduto la settimana scorsa e l'alpinista francese, dopo essere stato ricoverato nell'ospedale della cittadina americana, dovrebbe già essere rientrato in Francia accompagnato dalla moglie Katia Lafaille.
Alpi Centrali e Orientali: riportiamo una breve rassegna stampa sugli incidenti di ieri. Corriere della Sera Valtellina, tre sciatori uccisi da una valanga (Tragedia durante un «fuori pista» in una zona pericolosa. La slavina provocata dall'imprudenza di un altro gruppo); Il Giorno «E' un inverno di morte ma la colpa è dell'uomo»  (con un'intervista a  Renato Cresta, nivologo e consulente del Servizio valanghe del CAI); La Tribuna di Treviso Slavine in alta montagna. Sci-alpinista muore in Carnia (Salvi due turisti americani a Ra Valles, sopra Cortina).

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nota 14/03 del 24-01-03
 INTRAISASS  24 gennaio 2003.
Lo scalatore e la cantante
di Massimo Bursi.
Nuova entrata nella sezione SPECIAL - ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS. «Condividevo con altri scalatori una malga, abbandonata e diroccata, situata in un prato nelle vicinanze del Passo Pordoi. La ‘baracca’, così la chiamavamo affettuosamente, era la base d'appoggio ideale per le nostre scorribande in Val di Fassa, in Val Gardena, in Marmolada ed ogni altro magnifico posto che potessimo raggiungere con le nostre scassatissime auto. [...] Ricordo che quando pioveva le serate scorrevano lente; se c'era il solito gruppo di amici, qualcuno giocava a carte, altri tra cui io, consultavamo riviste, cartine geografiche e guide alpinistiche che ormai conoscevamo a memoria. Bastava evocare un nome, Vinatzer ad esempio, che subito tutti, anche chi giocava a carte, come in una litania, snocciolava gli itinerari che avevano a che fare con Vinatzer. Spesso sorseggiavamo vino o birra, spesso cominciavamo a tagliare un salamino di quelli piccanti. Ogni tanto qualcuno usciva, sotto la tettoia, per osservare il tempo atmosferico» - riappare con un racconto denso di nostalgia (l'antico nóstos, il "ritorno" alle cose di un tempo) l'alpinista veronese Massimo Bursi, già sensibile autore di Legend. Storia di un padre.
 ALPINISMO  24 gennaio 2003.
Antartide: nuova avventura per l'alpinista russo Valery Babanov partito lunedì da Mosca alla volta del continente antartico con un gruppo di alpinisti dell'International Mountaineering Club moscovita. A capo della spedizione il presidente stesso dell'associazione, Valery Kuzin. Gli obbiettivi, da rifinire in luogo, sono le numerose montagne antartiche ancora inesplorate.

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nota 13/03 del 23-01-03
 EDITORIA  23 gennaio 2003.
Stati Uniti: a poco più di un mese dalla presentazione al Bozeman Ice Fest, Montana, convogliamo l'attenzione dei nostri lettori verso la nuova rivista americana di alpinismo dal nome assai programmatico: ALPINIST. Traduciamo un estratto dalla mission, gli obbiettivi, che introduce la rivista diretta da Christian Beckwith: «Alpinist Magazine è impegnata a celebrare l'alpinismo mondiale e l'avventura arrampicata nel modo più bello, ispirato, possibile. Noi crediamo che lo stile costituisca la parte più importante dell'arrampicata  (much of the point of climbing)... Questa è una rivista fatta da alpinisti per gli alpinisti (for climbers by climbers). Noi pubblichiamo per l'anima degli alpinisti (the soul of climbers)...» - per chiudere con una citazione di Alex Lowe: «il più grande alpinista del mondo è quello che si diverte di più (the one having the most fun)». Un'anticipazione in file PDF del periodico che avrà una cadenza quadrimestrale è scaricabile dal sito www.alpinist.com cliccando sull'icona ISSUE 0. Si potrà avere un assaggio dello stile di ALPINIST leggendo A season in Patagonia. Il sito presenta inoltre alcune sezioni interessanti come l'articolo di Conrad Anker illustrato da Jimmy Chin sulle pareti del K7, Karakoram, le Climbing Notes e l'indice dettagliato del numero 1 con possibilità di sottoscrivere l'abbonamento on line. Che altro aggiungere se non sottolineare la "nostra" difficoltà a tradurre termini polivalenti come climbing e climber, utilizzati nelle lingue anglosassoni per riunire ogni forma di arrampicata, dall'arrampicata sportiva all'alpinismo. Difficoltà ben chiara, crediamo, ai nuovi redattori americani nel scegliere un nome che porta con sé, intrinsecamente, un programma impegnativo.

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nota 12/03 del 22-01-03
 INTRAISASS  22 gennaio 2003.
Un posto in cielo
di Anatolij Bukreev.
«C'è una fotografia all'interno del volume che ritrae Anatolij Bukreev il 22 dicembre 1997. E' l'ultima fotografia che lo ritrae in vita. Dalla fotografia, in lontananza, lo si vede salutare mentre il tramonto incandescente gli accende tutti i suoi colori dietro le spalle. Per l'ultima volta. Sembra quasi che anche la natura sentisse che di lì a poco uno dei più forti alpinisti al mondo si sarebbe spento. Naturalmente in montagna» - ritornano le parole di Alberto Pezzini a introdurci I diari di un eroe inconsapevole, l'ultima testimonianza dell'alpinista nato a Korkino, piccolo centro minerario negli Urali, nel gennaio 1958 e morto il giorno di Natale del 1997 travolto da una valanga mentre stava compiendo la prima traversata dall'Annapurna Fang alla vetta dell'Annapurna.
Parole Verticali: incontriamo "annapurna", la Dea piena di cibo, nei Possibili prefazi o riprese o conclusioni di Andrea Zanzotto.
 ALPINISMO  22 gennaio 2003.
Karakoram: gli aggiornamenti dal K2 danno l'arrivo al Campo 2, 6600 m, di Denis Urubko, Wasilij Piwcow e Ilias Tukwatullin. Sembra che gli alpinisti abbiano installato pure delle corde fisse verso il futuro Campo 3. Le foto della spedizione guidata da Krzysztof Wielicki si possono consultare sul sito ufficiale polacco o partendo dall'ultima immagine della galleria che ritrae Jacek Berbeka impegnato sul ripido versante settentrionale della grande montagna.
Patagonia: in Cerro Torre, parte spedizione (breve notizia da Il Giorno) si apprende, come già si sapeva dalle voci che circolavano, che i lecchesi Ulderico Mazzoleni, Ricky Milani e il triestino Mauro “Bubu” Bole sono in partenza per la celebre guglia patagonica. Tenteranno una nuova via di misto sulla parete Sud - Sud Ovest. Nel succinto articolo si ricorda che otto Ragni di Lecco sono già impegnati sul Cerro Piergiorgio (v. nota 202/02 e le pagina extra di Luca Maspes).

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nota 11/03 del 21-01-03
 STORIA DELL'ALPINISMO  21 gennaio 2003.
Belluno: nei giorni della ricorrenza della morte di Piero Rossi, alpinista, scrittore e promotore del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, scomparso vent'anni fa, vi segnaliamo i numerosi articoli apparsi recentemente sul Corriere delle Alpi. In Una vita per la montagna troverete un breve profilo biografico tracciato da Michela Canova che ci accompagnerà nella lettura degli altri articoli firmati dalla stessa autrice: Gli sarà intitolato il Centro visitatori del Parco (nella memoria di Bepi Pellegrinon) - «Era un vero e proprio educatore» (nelle parole di Roberto De Martin) - «Ci legava un rapporto di amicizia fraterna» (nel ricordo degli amici e compagni di cordata Franco Miotto, Gianni Gianeselli ed Enrico Foggiato) - «Lui teneva i contatti con gli enti»  (nell'intervista a Pietro Sommavilla a riguardo di Pro Natura) - Quella sera a casa Angelini (per scoprire dove nacque l'idea del Parco). Di mano sua e per avvicinarsi alla leggenda della montagna che domina Belluno leggiamo invece Cercando tra le rocce la «S'ciara de Oro». Chiudiamo sottolineando l'importanza delle sue opere di storia dell'alpinismo, in particolare Cento anni di alpinismo dolomitico (1963) e L'epoca d'oro del sesto grado, quest'ultima parte integrante del celebre libro La Grande Civetta di Alfonso Bernardi (1971). La sua grande passione per le montagne di casa è confluita nella esemplare guida Schiara edita dal CAI-TCI e citata da noi nella bibliografia essenziale del racconto Burèl d'inverno di Mauro Moretto.

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nota 10/03 del 20-01-03
 CULTURA  20 gennaio 2003.
Bergamo: la provincia bergamasca si è distinta nell'anno appena trascorso per le numerose iniziative a favore della cultura montana. Vi presentiamo due dei documenti conclusivi che suggellano l'impegno e la partecipazione di molte persone per la valorizzazione e la salvaguardia delle nostre montagne.
Centro Studi Valle Imagna: «A conclusione di una serie di manifestazioni sulla cultura montana, organizzate dal Centro Studi Valle Imagna (Bergamo), un nutrito gruppo di studiosi, amministratori e persone diversamente impegnate sul fronte della salvaguardia della tradizione alpina, ha elaborato e sottoscritto un Manifesto per la difesa e la valorizzazione della cultura a rischio di scomparsa nelle zone montane. L'iniziativa si pone come un sostanziale momento per prendere coscienza dell'importante ruolo svolto dalla cultura montana e attivare tutta una serie di attività, ormai irrinunciabili, per fare in modo che l'universo alpino non sia destinato a perdere ulteriormente energie e valori. Il Manifesto costituisce una oggettiva presa di posizione nei confronti di un patrimonio fondamentale per tutti noi».
Gente di Montagna/die Bergleute: il prof. Davide Torri ci manda la Relazione Finale della lunga serie di eventi che ci ha accompagnato per tutto il 2002 organizzati dalla Cooperativa Sport & Cultura di Seriate. A fine Gennaio in arrivo «la CD-Card piena di sorprese e di notizie a conclusione del positivo progetto».

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nota 09/03 del 16-01-03
 INIZIATIVE  17 gennaio 2003.
Nepal: dopo avere incontrato Fausto De Stefani a Kathmandu, l'autunno scorso, dove apprezzammo la concretezza del suo progetto "Una scuola in Nepal", mercoledì scorso a Castelfranco (v. nota 07/03) abbiamo potuto constatare l'evoluzione dei lavori. La costruzione della scuola, con annesso convitto, quindi costituita da due edifici prospicienti, sta procedendo a pieno ritmo. Da sottolineare con vigore, come emerge dalle parole di Fausto, il pieno rispetto della comunità locale, ovverosia l'aver dato in mano ogni parte della scuola alla forza e alle tradizioni della gente del luogo, dalla progettazione, che rispetta nei limiti delle funzioni l'architettura nepalese, alla mano d'opera che sta realizzando materialmente il progetto. "Rarahil Memorial School", così si chiama la scuola con sede a Kirtipur, cittadina rurale alle porte di Kathmandu, potrà ospitare circa settecento studenti e venire incontro ai molti bambini poveri che drammatiche situazioni sociali tengono lontano da una elementare educazione scolastica che possa garantire loro un dignitoso futuro. Per conoscere nel dettaglio il progetto promosso dall'alpinista Fausto De Stefani e dal medico Fabrizio Zamperioli e che fa parte del programma della Fondazione "Senza Frontiere", fondazione che mette in primo piano lo sviluppo economico autogestito, vi invitiamo a visitare le pagine del sito UNA SCUOLA IN NEPAL curate da Elio Mutti. Si potranno vedere alcune fotografie che documentano i lavori, nonché i disegni del progetto e le modalità per aderire economicamente alla "edificante" iniziativa.
 POLITICA  17 gennaio 2003.
Nepal: restando in argomento, sempre attingendo alle parole di Fausto De Stefani, ci siamo aggiornati sulla situazione politica del regno nepalese. Come si apprende anche dai giornali (v. Kantipur On Line), la situazione è peggiorata dall'autunno scorso. Lo scontro sociale e politico non si è affatto smorzato provocando gravi conseguenze nella vita civile del paese. Una chiara idea della situazione a fine 2002 si può leggere nel comunicato di Amnesty Intenational pubblicato prima di Natale da Marco vasta su Nepal On Line: Amnesty: "Peggiorano i diritti umani del paese". E il 2003 come sarà, ci chiediamo noi. Basterà la celebrazione del giubileo dell'Everest (v. nota di ieri) a risollevare le condizioni di un paese fortemente in crisi? Leggendo Nepal invites Everest climbers on 50th anniversary si apprende che 350 Everest Summiters hanno già confermato la loro presenza al giubileo, 350 dei 1200 che hanno finora calcato la cima della montagna più alta del mondo. E se qualcuno si domandasse quanti di costoro hanno scalato una bolla di ossigeno sapientemente organizzata? E a cosa e a chi servono gli eventi e la bagarre che stanno nascendo intorno al Mount Everest Golden Jubilee? E' ancora presto per parlarvi di cosa succederà ai piedi della Madre della Valle o dei Venti. Speriamo di non assistere ad un'altra tragicomica sagra.

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nota 08/03 del 16-01-03
 INTRAISASS  16 gennaio 2003.
Everest: gli anni decisivi di Giovanni Busato.
Semplicemente straordinaria. Veramente non sappiamo come meglio introdurre la prima recensione storica del 2003 scritta dal nuovo collaboratore di intra
isass pescato per nulla casualmente tra i Quattro Gati di Arsiero, durante una delle nostre poco convenzionali uscite (v. nota 204/02), spesa come nostra abitudine a rincorrere testi e persone di non facile cattura ma immerse profondamente nella cultura. «Ecco perché i libri d'epoca, seppur a volte elementari, opportunamente rivalutati sono un'ottima palestra per rinvigorire le proprie motivazioni e ampliare la propria cultura. La letteratura di montagna è vastissima e poco conosciuta, ma la montagna non è solo sudore e mani spellate, bensì un modo di essere che senza una cultura alle spalle è solamente un hobby della domenica» - chiude Giovanni Busato la sua recensione straordinaria per l'eccezionalità dei contenuti e per la semplicità delle intenzioni: portare alla conoscenza dei lettori di intraisass i libri che hanno documentato gli anni decisivi dell'ascensione dell'Everest. Quale migliore iniziativa per celebrare il cinquantenario della prima salita. Non perdetevi L'Everest (Chomo-Lungma). La più alta montagna del mondo di Manfredo Vanni (1947) e La conquista dell'Everest di Sir John Hunt (1954): scoprirete dei particolari storici d'alpinismo di cui la recensione è solo un suggestivo barlume. Infine, un invito a cliccare sulle copertine: abbiamo reso accessibile le immagini in grande formato delle copertine dei libri per meglio apprezzare il valore storico delle fotografie.
 POLITICA AMBIENTALE  16 gennaio 2003.
Marmolada:
da leggere Super commissione per la Marmolada per capire gli ultimi sviluppi sulla questione "Regina delle Dolomiti" dopo il trattato di pace tra  Belluno e Trento. Ma la vera novità tra i componenti della commissione è la presenza di Luigi Casanova, vicepresidente di Mountain Wilderness e sempre in prima linea per tenere sveglia la coscienza ambientale della Marmolada: E' in una tenda gialla l'ultima provocazione.

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nota 07/03 del 15-01-03
 CULTURA  15 gennaio 2003.
Castelfranco Veneto (TV): sarà consegnato questa sera nella cittadina trevigiana
il premio "Una vetta per la vita" promosso dall'Associazione Tamburello Cultura. «La seconda edizione di questo riconoscimento va a Fausto De Stefani, 6° uomo al mondo ad avere scalato tutti e quattordici gli ottomila e per il suo impegno nel sociale, soprattutto con le genti delle montagne himalayane». La serata di premiazione si svolgerà presso il Ristorante Tamburello di Castelfranco Veneto nell'ambito della settimana dedicata al radicchio castellano, dalle ore 20:30. Saranno presenti numerosi ospiti nel campo dell'alpinismo e della cultura. Come ci spiega il presidente dell'Associazione, Vittorino Mason (già nostro autore, v. nota 188/02), "Una vetta per la vita" «vuole essere un riconoscimento ad una persona amante della montagna nei suoi molteplici aspetti, che dedica o abbia dedicato la propria vita per diffondere e sostenere persone o progetti nell'ambito della cultura, della solidarietà e della montagna. “A volte la meta più importante la si può ricercare nelle persone che ci sono più vicine, e la montagna più alta e difficile che vorremo scalare non sempre è la vetta che vogliamo raggiungere”».
 ALPINISMO  15 gennaio 2003.
E' passata un po' in sordina la scomparsa di un importante alpinista protagonista dell'ambiente lombardo negli anni 70, Ettore Pagani, da molti conosciuto per la storica via Milano '68 aperta sul Medale in compagnia di Tiziano Nardella. Lo ricordiamo con le parole tratte dal sito di Nicolò Berzi, suo grande amico e guida alpina: «Il 3 gennaio, Ettore Pagani, alpinista, arrampicatore ma soprattutto il mio migliore amico è volato via su una mina nel deserto del Niger. Da allora il mondo è molto meno bello». Particolari sconcertanti sulle mine, in gran parte di costruzione italiana, sull'articolo Niger, iniziato trasferimento delle salme dei turisti italiani pescato dal sito della RAI.

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nota 06/03 del 14-01-03
 GUIDE ALPINISTICHE  14 gennaio 2003.
Napoli: Alpinismo Classico nell'Isola di Capri di Francesco Del Franco.
Con il grande freddo di questi giorni prendiamo spunto per segnalarvi una singolarissima guida che potrebbe tornare utile per coloro che agli ambienti glaciali preferiscono le coste del Mediterraneo, mare in cui, contro l'opinione corrente spesso non informata dalla storia, si è praticata una forma di alpinismo non dissimile per certi aspetti da quello che si fa in montagna. Ed è proprio nell'introduzione, molto inconsueta, l'autore napoletano ci invita a riflettere sulle differenze tra l'alpinismo classico e l'arrampicata sportiva modernamente intesa, discipline entrambe praticate nella celebre isola, specie dagli alpinisti del Gruppo Rocciatori CAI di Napoli. Davvero pregevole la fattura e i contenuti del libro, con foto storiche in bianco e nero e un'appendice ricca di suggestioni letterarie con alcuni scritti dei primi «esploratori» delle rocce capresi.
 INTRAISASS  14 gennaio 2003.
Khangri - La montagna di Nabin Subba.
«Certo, "Khangri" ha ottenuto un riconoscimento speciale dalla giuria al Filmfestival di Trento nel 1996; scorrendo poi la succinta biografia del regista, se ne riconosce l'impegno sociale a favore del suo paese. Resta il fatto che, non molto tempo fa, una pellicola così sarebbe stata probabilmente etichettata come underground, da quelle sale cinematografiche che erano collocate appunto "sotto terra", in cantine o rimesse recuperate alla decima musa...» con la recensione cinematografica di Mauro Mazzetti riprendiamo gli aggiornamenti della Rubrica di cinematografia, tra pellicole del recente passato e del futuro più prossimo.

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nota 05/03 del 13-01-03
 CULTURA  13 gennaio 2003.
Belluno: Fiorenzo Tomea. Opere 1934 - 1959.

«
Ecco allora grandi tele in cui il paesaggio di montagna comprende le case di Zoppè, gli alberi e i prati, davanti a scuri monti di cui l'osservatore fatica a intuire la sostanza, cogliere l'essenza materiale. Sono perlopiù paesaggi invernali, con neve e alberi spogli, persone intabarrate in gruppi vaganti...» leggiamo nella recensione di Flavio Faoro dedicata alla mostra antologica del pittore Fiorenzo Tomea, uno dei grandi maestri della pittura italiana del Novecento, originario di Zoppè. La mostra resterà aperta presso il Palazzo delle Contesse di Mel (Belluno) fino al 9 febbraio. Dettagli della mostra e immagini nella pagina speciale di INTRAISASS.
Parole Verticali: inverno, fango e pietra nelle parole di Pablo Neruda.
 ALPINISMO  13 gennaio 2003.
Ancora un fine settimana funesto per gli scialpinisti italiani: Valanga travolge gruppo di escursionisti: 4 morti. La testimonianza: «La gita si poteva fare, traditi dal vento. Impossibile prevedere quel pericolo». Due esperti, premesse discordanti, stessi risultati: Un periodo sbagliato - Un monte da sfidare solo in primavera.

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nota 04/03 del 10-01-03
 INTRAISASS  10 gennaio 2003.
Cacao Meravigliao di Giuseppe "Popi" Miotti.
Nuova entrata nella sezione EUROPA di INTRAISASS. Un racconto straordinario per stile e valenza storica da uno degli alpinisti che hanno segnato l'alpinismo italiano ai tempi del "Nuovo Mattino" e non solo (ricordiamo l'autore tra i maggiori conoscitori delle Alpi Centrali sulle quali ha compilato più di una guida). Così s'introduce il Sassista Giuseppe "Popi" Miotti nel presentare il profondamente ironico racconto che fu pubblicato su Lo Scarpone monco del finale: «Nel 1987 riuscivo a compiere una scalata sognata da tanto ed in sintonia con quello che era il 'mio' alpinismo: parete remota, disdegnata da tutti, via nuova ritenuta d'incerto esito, grandi difficoltà superabili con pochi mezzi. Allora stavo anche cambiando le mie convinzioni circa l'alpinismo e gli alpinisti. Trovavo ridicolo chi commisurava la grandezza umana di uno scalatore alle sue imprese. Mi faceva un po' pena quella ricerca disperata all'ultimo sponsor, sempre più difficile, sempre meno redditizia, sempre meno dignitosa. Così decisi che un'impresa che avrebbe potuto essere descritta e venduta con la seriosità tipica di un certo modo di intendere l'alpinismo, sarebbe diventata, almeno per me, un messaggio nella bottiglia, un simbolo di understatement e, in qualche modo, di contestazione. Sarebbe stato un racconto in cui tutto era vero e tutto era falso...».
 CULTURA  10 gennaio 2003.
Trento: nel comunicato stampa del Festival Internazionale Film della Montagna e dell'Esplorazione "Città di Trento" (dal 7 aprile al 3 maggio la 51a edizione) il Regolamento 2003. Le opere si possono iscrivere entro il 28 febbraio 2003. In programma anche un omaggio speciale all'Everest e alla sua storia alpinistica nel cinquantenario della prima salita, un richiamo ai 140 anni di vita del Club Alpino Italiano e la 17a Rassegna internazionale "Montagnalibri".
 ALPINISMO  10 gennaio
2003.
Leggiamo su Alto Adige la testimonianza di Antonella Giacomini Dell'Agnola, intervistata da Michela Canova, al ritorno dalla recente esperienza patagonica sullo Hielo Continental Sur: I sogni bianchi di Antonella Giacomini.

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nota 03/03 del 09-01-03
 INTRAISASS  9 gennaio 2003.
Il mio sci estremo di Mauro Rumez.
«Vi sono alcune parole chiave che ritornano nelle pagine, parole come creatività, avventura, libertà, alpinismo classico e romantico, che rendono la lettura del libro intrigante anche per chi non si dedica allo sci estremo, ma semplicemente vuole trovare nell'andare in montagna qualcosa di diverso dalla ricerca dell'exploit sportivo o del puro benessere fisico. Secondo Manuela per Mauro andare in montagna “era esplorare l'anima per lasciare emergere i significati della sua esistenza”...» - con le parole della recensione letteraria di Paola Lugo vi invitiamo a scoprire uno dei più grandi personaggi dell'alpinismo italiano recentemente scomparso. Mauro Rumez, classe 1963, triestino, morì nel 1999 a 36 anni travolto da una valanga sul Grosse Eiskogel, nel Gruppo dell'Ortles, mentre stava effettuando una discesa estrema.
 STORIA DELL'ALPINISMO  9 gennaio 2003.
Contributi alla storia dell'alpinismo di Giovanni Rossi. Segnaliamo il nuovo importante Quaderno dell'Annuario del Club Alpino Accademico Italiano a firma del past president Giovanni Rossi, già autore del primo quaderno Alpinismo e Cultura (CAAI, Borgosesia, 1996) in cui era emerso con forza l'importanza della cultura storica per chi pratica l'alpinismo. Ed è proprio dai cenni di teoria storiografica applicata all'alpinismo del primo capitolo La cultura storica dell'alpinismo che inizia una stimolante riflessione per ogni lettore alpinista che si pone davanti ai problemi della storia in modo critico e obiettivo. Dalla teoria storiografica si passa alle applicazioni esemplificative dei capitoli successivi: Profilo di storia dell'alpinismo nelle Alpi, Storia dell'alpinismo in alcune regioni alpine, Introduzione alla storia dell'alpinismo himalayano, I tentativi alle massime vette himalayane, Profili biografici di grandi alpinisti. Insomma, un libro con il quale confrontarsi per tutti coloro che in futuro vorranno scrivere di storia dell'alpinismo. I due quaderni sono richiedibili direttamente all'autore all'indirizzo e-mail rossigiov@tin.it.
 CULTURA  9 gennaio 2003.
Bolzano: DOLOMITI, belle da stampare. Dal 1682 al XIX secolo, le rocce diventano palestra d'arte e di disegno. Al Museo Civico della città altoatesina è stata inaugurata la prima mostra organica d'antiche stampe dolomitiche, esposizione da non perdere secondo le parole di Arnaldo Loner, curatore della mostra insieme a Stefan Demetz e Bepi Pellegrinon: «E' una mostra assolutamente nuova nel suo genere, perché è la prima volta che vengono esposte organicamente vecchie stampe sulle Dolomiti. Ed anche il catalogo è un unicum: non si era mai stampato in precedenza nulla del genere, in fatto di Dolomiti». Sempre dal Corriere delle Alpi leggiamo l'articolo dell'avvocato Loner Sconfitte solo dalla foto per un breve excursus sulla storia delle nostre capacità di rappresentazione delle montagne non disgiunta dal nostro intimo rapporto con esse.
Belluno: Le Dolomiti Bellunesi in edicola: «La pubblicazione semestrale diretta da Italo Zandonella Callegher e Loris Santomaso ritorna nella sua edizione invernale offrendo come di consueto un'ampia rassegna di articoli dedicati ad alpinismo, storia locale, natura, folklore alpino e cultura di montagna ampiamente intesa» - nell'articolo di Marco Conte.

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nota 02/03 del 08-01-03
 ALPINISMO  8 gennaio 2003.
Karakoram: arrivano le prime notizie dal versante cinese del K2 dove la spedizione guidata da Krzysztof Wielicki ha già cominciato la salita della difficile montagna. Denis Urubko e Wasilij Piwcow hanno installato il Campo 1 a 5950 metri e passato la prima notte in quota, all'interno di un profondo e largo crepaccio che dovrebbe proteggere gli alpinisti dall'incombente pericolo di valanghe. Sottolineiamo che la spedizione (v. nota 202/02) si avvale di un team di 30 persone: 14 gli alpinisti di punta che tenteranno la vetta mentre il resto servirà da supporto tra cui giovani alpinisti polacchi e 5 portatori pakistani.
Non molto distante dal K2 sta invece per arrivare un gruppo di alpinisti assai determinato che tenterà di portare via al suddetto team di prevalente matrice polacca la palma di prima salita invernale di un Ottomila del Karakoram. Sebastián Alvaro, Juanito Oiarzabal, Juan Vallejo, l'italiano Silvio Mondinelli, Mikel Zabalza, Ferran Latorre e Josu Bereciartua partiranno alla volta del Pakistan il prossimo 11 gennaio per tentare la prima salita invernale del Broad Peak. Il gruppo, prevalentemente spagnolo e finanziato con il progetto della televisione iberica "
To the edge of the impossible", adotterà una strategia di velocità, cercando di saltare via i classici campi alti del periodo estivo, installando un solo campo a 6400 metri (quota di solito utilizzata per il Campo 2) dal quale partire direttamente per gli 8047 metri della vetta con solamente l'eventuale materiale da bivacco.
Nord America: il rilancio dell'alpinismo invernale (per domani, e per restare in argomento, prevediamo di mettere in rete la recensione del libro di uno dei suoi più grandi interpreti italiani, purtroppo scomparso, il triestino Mauro Rumez) passa anche per le terre settentrionali dell'America. I russi Marat Galinov e Alexander Smirnov, partiti ancora a metà dicembre, sono attualmente impegnati nel ghiacciaio Muldrow, mai affrontato d'inverno, per raggiungere il versante nord del McKinley dove tenteranno di aprire una nuova via.
L'inverno appena cominciato ha infine portato una prima straordinaria realizzazione nelle Canadian Rockies dove il fuoriclasse Will Gadd accompagnato da Kevin Mahoney e Scott Semple ha salito nei primi giorni di dicembre un'elegante e difficile linea - Howse of Cards - sulla parete orientale dell'Howse Peak. L'itinerario si sviluppa per oltre 1000 metri e presenta difficoltà estreme di misto (v. dettaglio Howse of Cards).
Extraeuropeo: una breve notizia pescata dai quotidiani di oggi sul recente Premio Fair Play 2001 assegnato dall'Unesco a Simone Moro per il salvataggio di
Tom Moores sul Lhotse nel maggio dell'anno scorso (v. nota 103/01). In L'alpinista-eroe conquista anche Ciampi si parla della medaglia d'oro al valor civile assegnata all'alpinista bergamasco, appena di ritorno dal Natale in Antartide sulla cima del Mount Vinson insieme a Beno Kashakashvili e Alberto Magliano.

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nota 01/03 del 07-01-03
 INTRAISASS  7 gennaio 2003.
E' fuggito il 2002, l'Anno Internazionale delle Montagne, come uno dei tanti racconti di Goffredo Parise che ci sono scivolati velocemente tra le dita durante questi giorni di pausa, tra l'estraneità e la malinconia («Il tempo che passa fa malinconia») dei suoi immaginari protagonisti, come fossero montanari abbarbicati tra le impietose rocce ad ascoltare gli uomini grandi che parlano. «La messa è finita, andiamo in pace» dice Rudi Vittori nell'editoriale che apre l'ultimo numero di Alpinismo goriziano. Chi ha ben seminato raccoglierà le proprie messi, aggiungiamo noi, non solo quelle che cadono dall'alto e le cui dinamiche sono di non facile comprensione. Veniamo quindi al nuovo anno di intra
isass, che si apre con un leggero ritocco grafico, con l'inserimento graduale e meditato del primo sostenitore del nostro progetto culturale, con un nuovo e singolare artista che ci accompagnerà per i primi mesi del 2003 regalandoci le sue sensibilissime impressioni di colore (presto vi presenteremo nella Galleria la pittrice bergamasca Nicoletta Navoni, nostra nuova ospite di copertina con l'acrilico Bivacco Rosso) e con una carrellata di links tratti dai quotidiani di questi giorni. Per non dimenticare che la neve continua a cadere, affascinante, copiosa e pericolosa, che siamo gocce di sudore cancellate dal tempo o «spettatori - malamente - rigirati... sempre come fossimo nell'atto di partire» tra le
Parole Verticali suggerite da Rainer Maria Rilke. Da domani riprenderemo il nostro consueto procedere, ricco di news, recensioni e contenuti letterari.
 RASSEGNA STAMPA  7 gennaio 2003.
L'Arena - Brescia Oggi: Valanghe, altri due morti.
Giornale di Brescia: Un agguato nella Valle magica e solitaria, una riflessione di Franco Solina sulla tragedia che ha portato via alla comunità alpinistica camuna il celebre alpinista Alessandro Occhi.
La Provincia di Lecco: rientrato l'allarme in Grigna per quattro escursionisti partiti nonostante le avverse condizioni dl tempo: Mobilitate 20 persone nelle ricerche fino al rientro in serata.
Alto Adige
: obiettivo centrato per la spedizione di Dell'Agnola, De Marchi, Zampieri e Giacomini. I primi risultati della spedizione bellunese nell'articolo Grande avventura sullo Hielo Continental di Marco Conte.
 

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nota 206/02 del 20-12-02
 INTRAISASS  20 dicembre 2002.
In prossimità del terzo anno dagli inizi dei lavori di intra
isass e in previsione degli impegni che ci vedranno rivolgere la nostra attenzione per la pubblicazione di intraisass 2, la nuova selezione cartacea, e di una  nuova raccolta molto singolare di letteratura musica e immagini in collaborazione con una casa editrice milanese, chiudiamo gli aggiornamenti quotidiani fino alla festa dell'Epifania. Abbiamo in programma anche un leggero restyling del sito e non è escluso che qualche contenuto possa entrare a sorpresa durante il periodo di vacanza, specie se ci sono novità dalla spedizione invernale al K2 di
Krzysztof Wielicki e compagni, spedizione con la quale abbiamo un contatto diretto.
Per chiudere nel migliore dei modi vi invitiamo a leggere la nuova poesia di Gianni d'Elia in Parole Verticali e di abbinare le immagini evocative del viaggio con il nuovo quadro di Maurizio Camposeo. Per chi invece volesse viaggiare per le pagine delle rete eccovi una breve, curiosa, a volte drammatica rassegna stampa.
 RASSEGNA STAMPA  20 dicembre 2002.
Corriere del Popolo: assai curiosa la nota apparsa sul quotidiano svizzero dal titolo Spedizione ticinese alla ricerca dell'Arca. Una breve notizia per informare sulla recente spedizione al Monte Ararat dove un'equipe di ricercatori e appassionati sta perlustrando da parecchi anni il sacro monte della Turchia alla ricerca dell'Arca biblica. I dettagli e foto della montagna nel sito www.ticino.com/usr/arcas.
TheState.com: triste storia quella di Ryan Hartley, giovane ventenne universitario di Houston, persona dai mille interessi tra cui anche l'arrampicata e l'alpinismo. La settimana scorsa ha deciso di porre fine alla sua vita scalando il grattacielo più celebre di Houston alto 64 piani: arrivato al trentesimo piano della Transco Tower - Man Falls While Climbing 64 Story Tower - ha spiccato volontariamente il volo verso la morte.
Alto Adige: l'articolo Scialpinista muore sotto mezzo metro di neve narra dell'incidente di ieri ad Oswald Hofer, esperto scialpinista deceduto in circostanze davvero agghiaccianti mentre transitava con gli sci verso il Passo Rombo, Alta Passiria.
Corriere delle Alpi: importante rassegna corale nel bellunese fino al 18 gennaio. In clima natalizio leggete I cori per la montagna.
BUONE FESTE!

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nota 205/02 del 19-12-02
 INIZIATIVE  19 dicembre 2002.
Cordillera Blanca: al ritorno dalle ultime esperienze di solidarietà sulle Ande, l'alpinista Mariano Storti ci illustra nel dettaglio il progetto di cooperazione internazionale ADOTTIAMO UN RIFUGIO, progetto che si potrebbe riassumere nelle seguenti parole che troverete nell'introduzione della relazione: «...andare sulle montagne del mondo per dare, anziché per prendere è una delle più belle avventure umane ed 'alpinistiche' che la vita ci possa riservare. Scendere da una grande montagna ed accorgersi degli altri, dei campesinos delle Ande, dei contadini indiani o pakistani è una grande occasione storica di confronto interculturale alla quale non possiamo sottrarci». Per approfondire il discorso e per conoscere le varie forme di partecipazione al progetto (donazioni, spedizioni con le guide del posto, attività di lavoro volontario in loco) che prevede la costruzione di un nuovo rifugio nei pressi dell'Alpamayo dedicato a Renato Casarotto, entra nella pagina speciale di intraisass.
 INTRAISASS  19 dicembre 2002. 
Nemmeno il destino
di Gianfranco Bettin.
«Una bastonata in testa. Un nodo alla gola. Un pugno nello stomaco. Un calcio negli stinchi. Una pugnalata alle spalle. Strano, vero? Non sembra proprio l'inizio della recensione di un libro che narra di vento e di sole, di roccia e di ghiaccio, di moschettoni e di chiodi.
Proprio così. “Nemmeno il destino” non è un canonico libro di montagna, non è un acquerello con sfumati colori ad olio o a tempera, non è un epico ‘a solo’ di alpinismo lammeriano, non è una fotografia di ‘giorni grandi’. “Nemmeno il destino” continua a non essere, pur esistendo... » - con un filo sottile che passa attraverso il disagio sociale e la montagna ci colleghiamo all'iniziativa accennata sopra presentandovi un libro che probabilmente a molti è sfuggito e che noi abbiamo tenuto nel nostro cassetto delle recensioni per lungo tempo, spazio e tempo non certo paralleli a quelli del commercio. La recensione letteraria di Mauro Mazzetti vi accompagnerà a scoprire la sensibilità letteraria e sociale di un uomo sempre in prima linea per capire e affrontare concretamente la complessità del mondo in cui viviamo: Gianfranco Bettin, l'attuale prosindaco di Mestre.

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nota 204/02 del 18-12-02
 GUIDE ALPINISTICHE  18 dicembre 2002.
Val d'Astico: venerdì sera 20 dicembre alle ore 21:00 presso la Biblioteca Comunale di Arsiero, il comune vicentino all'imbocco della Val d'Astico, incassato tra i margini meridionali degli altipiani di Tonezza e Asiago, l'alpinista Mario Schiro presenta L'Arrampicario - Le vie di roccia della Val d'Astico. La nuova guida, edita dal C.A.I Sezione di Arsiero, illustra con un ottimo sguardo d'insieme le grandi possibilità d'arrampicata presenti nel comprensorio di pareti che fa capo ad Arsiero, punto d'incontro tra gli alpinisti vicentini e trentini molto di più delle classiche Piccole Dolomiti. Oltre che alle relazioni delle recenti realizzazioni sulle celebri pareti del Monte Cengio, del Monte Campolongo, del Cimoncello e dello Spitz di Tonezza, la nuova guida svela angoli, valli e pareti delle Prealpi vicentine occidentali ai più sconosciuti. Elegante ed essenziale la veste grafica, 160 pagine dense di relazioni, schizzi e fotografie, alcune di natura storica, veri e propri documenti che corredati alle ben curate sezioni introduttive del libro ci portano alla scoperta di una valle ricchissima di storia, di pareti e di personaggi, tra i quali non possiamo non citare il singolarissimo Gruppo Roccia 4 Gatti di Arsiero. Dunque, una guida diversa dal solito per arrampicare tra pareti e con personaggi fuori dalla luce della ribalta ed immersi completamente nella loro passione. Coordinerà la presentazione Alberto Peruffo, l'ideatore e curatore di intraisass. Per un anteprima della copertina: click!
 ECOLOGIA  18 dicembre 2002.
Prendendo spunto dal territorio di Arsiero (vi alleghiamo un documento preparatoci da Giovanni Busato sulla presunta operazione di "rimodellamento e ricomposizione" della frana in località Brustolè – Comuni di Velo D’Astico e Arsiero - il quale altro non è che il progetto di una nuova cava, un'operazione commerciale fatta senza nulla chiedere agli abitanti della Val d'Astico), segnaliamo l'importante manifestazione che si terrà domenica 22 dicembre con partenza da Camposilvano: MARCIA PER LA LESSINIA - così è scritto nel manifesto - NON CAVATECI LA LESSINIA (155 cave già aperte in Lessinia: ora basta. Crollano le strade, cresce il cemento. E' in pericolo l'acqua: la risorsa più preziosa). In prima linea Fausto De Stefani e i Crodaioli guidati dal grande maestro di musica Bepi De Marzi.
Postilla storica: vi ricordiamo che la Lessinia, gli Altipiani dei Fiorentini e di Lavarone, l'Altipiano dei Sette Comuni sono accomunati dall'antica radice culturale cimbrica. Per chi volesse addentrarsi nelle affascinanti atmosfere di una preziosa minoranza linguistica e culturale quale è quella dei Cimbri, vi consigliamo di partire dal sito www.cimbri.it e seguire i numerosi sentieri ipertestuali: uno di questi porterà agli approfondimenti sulla manifestazione da cui siamo partiti.

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nota 203/02 del 17-12-02
 CULTURA  17 dicembre 2002.
Marco Vasta's  Magazine Newsletter: ritorna dopo mesi di silenzio la newsletter di Marco Vasta. Come di consueto notizie da Tibet, Ladakh e Nepal, con numerosi link di approfondimento. Segnaliamo tra gli articoli da non perdere 2002 anno della montagna e la recensione al libro di Gian Antonio Stella, L'Orda. Quando gli Albanesi eravamo noi.
In Montagna: è apparso nei primi di dicembre un nuovo interessante articolo storico nella rubrica dedicata alla montagna de L'Espresso Online curata da Marco Flamminii Minuto: a sua firma leggiamo Rudolph Fehrmann un alpinista visionario. Nel 1910 la nascita dei primi principi etici e delle prime regole di arrampicata.

 APPUNTAMENTI  17 dicembre 2002.
Vicenza: quarto appuntamento questa sera per i martedì del CAI di Vicenza. Presso l'Auditorium Canneti, Levà degli Angeli, Claudio Moretto presenta "Quella montagna che sta dentro". Ricordiamo il giovane accademico bassanese protagonista di grandi ascensioni sulle Dolomiti, come la prima solitaria
invernale del Diedro Livanos alla Cima Su Alto nel Gruppo della Civetta (febbraio 2001, v. nota 65/01).


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nota 202/02 del 16-12-02
ALPINISMO  16 dicembre 2002.
Iniziamo la settimana con una sontuosa carrellata di alpinismo extraeuropeo, per certi versi esclusiva.
Karakoram: finalmente abbiamo i dettagli della spedizione invernale al K2 (v. nota 187/02) guidata dal grande alpinista polacco Krzysztof Wielicki. A fornirceli è il canadese Justin Dubé-Fahmy che farà parte della spedizione. La spedizione tenterà la prima salita invernale del K2 dal versante settentrionale, quello cinese. La partenza è prevista in questi giorni. Che dire? Storicamente parlando, e osservando attentamente l'immagine della parete Nord che non presenta punti deboli, siamo di fronte per concezione a una delle imprese più audaci della storia dell'alpinismo mondiale. La squadra di alpinisti, a scorrere i nomi, è impressionante, da Jacques Olek, Jacek Berbeka a Denis Urubko e Gia Tortladze. Ma per scoprire i dettagli e i personaggi della spedizione vi invitiamo a visitare l'opuscolo in formato pdf (pagina 1,2,3,4: attenzione! scorrete le pagine fino in fondo), un ottimo documento per avvicinarsi all'himalaysmo invernale, la forma di alpinismo più esclusiva e severa dove i polacchi hanno fatto scuola fin dalla loro  prima storica realizzazione nel 1980 quando Krzysztof Wielicki e Leszek Cichy raggiunsero la vetta dell'Everest.
Scoiattoli di Cortina: restando in tema di K2 è stata ufficializzata venerdì sera scorso dal presidente degli Scoiattoli di Cortina, Stefano Dibona, la notizia che una rappresentanza del celebre gruppo di guide alpine ampezzane partirà l'estate del 2004 per il K2, in concomitanza con la celebrazione del cinquantenario della prima ascensione italiana. Ovviamente, tra gli Scoiattoli coinvolti in prima linea, Mario Dibona, che ha già all'attivo tre ottomila, e, perlomeno simbolicamente, Lino Lacedelli, il primo alpinista a toccare gli 8611 del colosso del Karakoram in compagnia di Achille Compagnoni nel lontano 1954. Leggete l'articolo Gli Scoiattoli e Cortina andranno sul K2 apparso ieri su Il Gazzettino.
Patagonia: «Notizia buona per i lecchesi e la loro spedizione "anni ´70" che faranno a gennaio: il team tedesco-ungherese (Tivadar, Berecz e un altro) con obiettivo parete NW del Piergiorgio, nella zona della via di Casimiro Ferrari, non ha neanche attaccato la parete perché il vento li ha distrutto la portaledge da 3 persone...» - per il seguito dell'ultima notizia che ci ha spedito Luca Maspes Rampikino, per sapere dei suoi residui tentativi sulle guglie patagoniche e delle condizioni del Cerro Torre (per l'eventuale tentativo di Bubu Bole) entrate nella pagina extra di intraisass.
Hielo Continental: che fine hanno fatto i nostri amici bellunesi Manrico Dell'Agnola e compagnia (v. nota 175/02) impegnati nella traversata in totale autonomia dei 400 chilometri dello Hielo Continental Sur? In un articolo del Corriere delle Alpi, non più disponibile in rete, Manrico racconta: «Il 30 novembre siamo giunti finalmente alla cima dello Hielo Continental del ghiacciaio Jorgemontt.... Dal 3 dicembre siamo in balia di una forte bufera di neve, con raffiche fortissime di vento che stanno mettendo a dura prova le nostre tende. Il nostro morale è comunque abbastanza alto e stiamo fisicamente bene. Vi daremo ulteriori notizie appena si sblocca questa situazione... Dopo 22 giorni, di cui 8 completamente bloccati per le avverse condizioni atmosferiche e 14 impiegati facendo la spola nei 5 campi intermedi per portare il materiale, siamo finalmente arrivati in cima al ghiacciaio. L'accesso per arrivare fin qui si è presentato molto più impervio del previsto, sia per il maltempo sia per la natura selvaggia del territorio, a tratti quasi inaccessibile... Il ghiacciaio è molto ridotto a causa del ritiro dei ghiacci e molto crepacciato, per cui l'avanzamento con le slitte e gli sci si è trasformato in un'impresa di sforzo e resistenza inimmaginabili... Sono seguiti tre giorni di navigazione nel "Total White", il bianco totale, senza vedere assolutamente niente a causa di una coltre di nebbia, che ci ha costretti ad avanzare con il navigatore satellitare... Abbiamo dovuto scavare delle buche profonde per proteggere il più possibile le tende dal vento e dalla neve. A noi non resta che rimanere chiusi in questi ripari perché fuori c'è l'inferno. Speriamo che la bufera cessi presto, per riprendere la navigazione ed arrivare alla prima via d'uscita accessibile, che si trova a circa cinquanta chilometri da qua». Auguriamo buona fortuna a Manrico Dell'Agnola, la moglie Antonella Giacomini, Giuliano De Marchi e Gigi Zampieri, sperando di avere presto notizie.

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nota 201/02 del 13-12-02
 INTRAISASS  13 dicembre 2002. 
Sulla soglia del monte
di Enio Sartori.
Con grande gioia vi presentiamo il nuovo prezioso autore che fa oggi comparsa sulle pagine di intra
isass. Scrittore e artista della parola, poliedrico, Enio Sartori è una delle figure di spicco della cultura dell'Alto Vicentino, ai piedi delle Prealpi Vicentine, dove ha cercato di percorrere nuovi sentieri estetico letterari che lo hanno portato a scandagliare aspetti delle montagne raramente percorsi, ai confini tra il mito e la storia. Con un racconto inedito che narra l'ascetico arrivo del Cavaliere Orso, Re di Dalmazia, ai piedi del Monte Summano, l'autore ci invita a scoprire il suo ultimo lavoro che proprio di Sant'Orso e delle vicende mitiche e storiche del Monte Summano parla. Con queste parole Sartori presenta Alla soglia dell'alba: «Questa ricerca nasce da un desiderio: quello di riscrivere la leggenda di Sant'Orso a partire dalla decostruzione di alcuni suoi nodi tematici che hanno in sé forti elementi di drammatica poeticità. Sono venuto a conoscenza della leggenda del Santo nel momento in cui ho tentato di verificare i motivi di quell'attrazione tutta particolare che un monte come il Summano ha saputo esercitare nell'immaginario collettivo degli abitanti del territorio dell'Alto Vicentino così come in me fin dall'infanzia. Ho avuto il presentimento che la vita di quel Santo svelasse alcuni segreti dell'immaginario collettivo di coloro che l'hanno costruita e di coloro che l'hanno tramandata, di coloro che hanno creduto in essa; che essa fosse l'espressione psichica-narrativa del monte stesso, e che il monte ne fosse la sua manifestazione spaziale, il suo riflesso archetipico. Dunque, un monte e un santo». Suggestivo anche lo svolgimento etimologico, "sulla soglia dell'alba", del nome Summanus da parte dell'autore vicentino, svolgimento rimarcato nella presentazione del prof. Fernando Bandini (illustre poeta veneto) dove si legge che Summanus era un epiteto di Zeus visto come "dio della luce mattinale".
«Probabilmente al lettore non sarà possibile sottrarsi sin dal suo primo contatto con questa scrittura alla intuizione più o meno immediatamente nitida della natura, ad un tempo molto complessa e felicemente semplice, del testo cui essa dà vita» - anche le parole estratte dalla presentazione del prof. Adone Brandalise (docente di Teoria della Letteratura all'Università di Padova, già nostra conoscenza specie per i suoi interventi a Oltre le vette) sono di buono auspicio e di invito alla lettura. A riguardo di Brandalise segnaliamo un importante appuntamento sabato 14 dicembre, ore 20:00, presso il CENTRO STABILE DI CULTURA in Via Leogra, strada statale 46 - km 21, San Vito di Leguzzano (VICENZA), dove il professore, feltrino di origini, presenterà il libro Oltranze Simboli e concetti in letteratura. Enio Sartori, che già conosce l'opera del prof. Brandalise (invero un tipo assai singolare e criptico, con tratti fisionomici che ricordano antichi e irraggiungibili scrittori) ci ha assicurato collegamenti affascinanti con il mondo della verticalità e della montagna.... E per chiudere questa nota interamente dedicata allo scrittore di Monte di Malo, Enio Sartori, leggiamo in Parole Verticali una sua poesia a margine del racconto da cui siamo partiti.
APPUNTAMENTI  13 dicembre 2002.
Lecco: "Avrei preferito che ci fosse il sole" - serata per i 30 anni della Libreria dell'Angelo venerdì 13 dicembre 2002, ore 20:45, presso la Sala Ticozzi, in via Ongania; alle ore 21:15 presentazione del libro Uomini e Pareti; ore 21:45 concerto dei Mercanti di liquore. Sempre a Lecco, sabato 14 dicembre, la Libreria dell'Angelo e la Casa delle Guide di Lecco in collaborazione con Nicolodi Editore organizzano un incontro con Giulio Malfer per la presentazione del libro Sguardi dall'alto, ore 18:00, presso la stessa Libreria dell’Angelo, in via Cattaneo 29.

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nota 200/02 del 12-12-02
ALPINISMO  12 dicembre 2002.
Trieste: si è spento martedì scorso il grande alpinista triestino Jose Baron, accademico del CAI, fondatore nel 1988 e primo direttore della scuola d'alpinismo intitolata a Enzo Cozzolino (Sezione XXX Ottobre di Trieste). Lo ricordiamo per le sue grandi capacità alpinistiche che lo resero protagonista sulle Alpi Orientali e per la sua dirittura morale, esemplare anche di fronte al male incurabile contro cui ha dovuto lottare in questi ultimi anni. Un ricordo dell'alpinista triestino è apparso sulle pagine de Il Piccolo: Addio Jose Baron - Una vita d'avventure tra il mare e le montagne.
 PERIODICI  12 dicembre 2002.
Riportiamo il breve comunicato che anticipa la nuova versione del notiziario Lo Scarpone per il 2003:
«Lo Scarpone volta pagina - Ancora una volta nella sua storia più che settantennale Lo Scarpone volta pagina. Da gennaio il notiziario del Club Alpino Italiano viene mandato agli oltre 300 mila soci con una nuova veste grafica e una maggiore foliazione. "Si rafforza la funzione di veicolo che il mensile conserva all'interno del Cai come scopo primario della sua esistenza: ci sono iniziative locali che possono essere adottate in altre realtà. Questa è la palestra ideale per comunicarle e, come si dice, creare sistema", scrive il direttore Teresio Valsesia nell'editoriale. Il giornale si apre con gli auguri dell'illustre scrittore Mario Rigoni Stern per i 140 anni che il Club alpino festeggia nel corso del 2003 e con una rievocazione della storia del Cai attraverso l'evolversi dello stemma dominato a un'aquila con le ali spalancate (ma in origine vi figurava anche un camoscio). Da gennaio inoltre, in ogni numero Bruno Bozzetto, il 'papà' dei disegni animati in Italia, offre attraverso una vignetta un particolare contributo alla sicurezza in montagna».
 PRESENTAZIONI  12 dicembre 2002
Dopo le nostre considerazioni sull'alpinismo tibetano (v. nota 197/02) - a cui sono seguite lettere di analisi e approfondimento in redazione - invitiamo i nostri lettori ad approfondire l'argomento leggendo il libro Tibet - l'altra metà del cielo di Maria Antonia (Tona) Sironi Diemberger. L'autrice è disponibile per conferenze e presentazione del libro: una scheda della serata con diapositive e video nel nostro comunicato culturale.

 

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