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nota 24/03 del 07-02-03
ALPINISMO 7
febbraio
2003.
Val Gerola:
ritornando sul discorso della sicurezza sollevato ieri dal
contributo dell'Ufficio
Comunicazione Guide Alpine Italiane su intraisass.it,
leggiamo con grande interesse il
comunicato stampa del
Collegio Regionale Guide Alpine della Lombardia in merito
all'incidente della Val Gerola. «In certe situazioni, visto il
cangiare degli elementi in gioco, o sei sul posto o, a posteriori, non
puoi che valutare realtà diverse al momento dei fatti...» - si
estrapola dalle prime righe del comunicato, testo che rappresenta un segno importante
sul modo in cui «le Guide della
Lombardia, ma anche di altre regioni italiane, si stanno
impegnando per promuovere la dimensione culturale - non solo tecnica -
delle attività e dell'ambiente dell'alpinismo» - secondo quanto
scritto nella mail di presentazione.
Parigi:
assegnato mercoledì il Piolet d'Or 2002 ai britannici Mick
Fowler e Paul Ramsden per il grandioso itinerario
Central Runner (1500 m, ED+ VII/AI6/M6) aperto sulla parete
Nord del Siguniang (6250 m), montagna situata nelle
Qionglai Shan Mountains, all'interno della provincia cinese del
Sichuan. Dopo 6 giorni in parete (dal 14 al 21 aprile 2002), in
perfetto stile alpino e senza aiuto dall'esterno, i due alpinisti
britannici hanno raggiunto la cima della montagna (salita in
precedenza da una spedizione giapponese e dall'americano
Charlie Fowler
in solitaria, 1994) per ridiscenderla in altri due giorni lungo la
cresta Nord.
Karakoram:
progressione verso l'alto delle due spedizioni invernali. Sul K2,
nonostante l'abbandono degli alpinisti russi (v. nota
20/03) , gli inossidabili (capo
spedizione) Krzysztof Wielicki e Jacek Berbeka hanno
raggiunto quota 7200 metri e installato il Campo 3. Dall'altra
parte, sul Broad Peak, l'italiano Silvio Mondinelli e il
team spagnolo guidato da Juanito Oiarzabal non stanno certo a
guardare. Dopo aver montato nei giorni scorsi il Campo 1 a
5800 metri, ieri sono riusciti a salire fino a quota 6100, costretti
tuttavia a posizionare parecchie corde fisse per quindi retrocedere a
causa delle condizioni poco sicure della montagna.
INTRAISASS
7 febbraio 2003.
I cavalieri delle vertigini
recensione
di Mauro Mazzetti: «C'è
veramente di tutto, in questo scoppiettante video che narra di sgarbi
e di ripicche, di intrighi e di scontri, di amicizie e di guerre (alpinistiche).
L'occasione è ghiotta: le Tre cime di Lavaredo invogliano e
solleticano, alla fine degli anni '50, i grandi alpinisti affermati ed
i giovani virgulti locali. Aggiudicarsi una ‘prima’ importante sugli
strapiombi della Cima Ovest costituisce infatti un ghiotto obiettivo
per tanti alpinisti europei, italiani e non» - così esordisce la nuova
recensione cinematografica sulla
pellicola prodotta dalla Televisione Svizzera e firmata da
Gianluigi Quarti, Fulvio Mariani e Giovanni Cenacchi.
Brevemente, Scoiattoli contro Svizzeri per conquistarsi
un posto nella storia dell'alpinsimo dolomitico.
APPUNTAMENTI
7 febbraio
2003
Milano:
questa sera alle ore 21:00 presso la
Palestra PASSAGGIO OBBLIGATO in via Degli Imbriani, 17 (tel.
02/39325079 visione gratuita) proiezione del video inedito su JOHN
GILL "SILENT CLIMBER" (colonna sonora di Pat Ament). Seguirà
presentazione del libro
JOHN
GILL - IL SIGNORE DEL BOULDER il nuovo libro di Pat Ament
(già autore del libro biografico su Royal Robbins) edito nella nuova
collana I Rampicanti per la casa editrice milanese Versante
Sud.
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nota 23/03 del 06-02-03
INTRAISASS
6 febbraio 2003.
Ricca settimana per quanto riguarda i contributi letterari e artistici
di
intraisass.it.
Un nuovo quadro della
pittrice Nicoletta Navoni accompagnerà la nostra copertina per
il mese di febbraio. Vi invitiamo a visitare la pagina
Galleria aggiornata con
la presentazione dell'artista bergamasca.
Importante nuova entrata nella sezione ALPINISMO ANTE LITTERAM -
SCRITTI TEORICI dopo le prestigiose firme di Alessandro Gogna e
Franco Michieli.
Con l'articolo Dove sta la
sicurezza? la guida alpina Lorenzo Merlo, artefice
della sotterranea ma sempre attiva
Controscuola di alpinismo,
ci ripropone un articolo già pubblicato da altre testate e
perfezionato con un'integrazione per intraisass,
articolo oggetto di discussione in varie sedi e proposto dalle Guide
Alpine Italiane allo stesso CAI come terreno di lavoro, testo attualissimo
dopo le recenti vicissitudini e tragedie sulle nostre Alpi (v. il
fondo della nota di ieri e conseguenti).
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nota 22/03 del 05-02-03
ALPINISMO 5
febbraio
2003.
Thien Shan:
interessante spedizione invernale al Peak Pobeda (7439 m), il
gigante del Thien Shan prospiciente al Khan Tengri,
montagna di confine tra Kyrgyzstan e Cina celebre per la lunga cresta
orizzontale lunga quasi 2 chilometri e
sempre sopra i 7000 metri. La spedizione
kazakha guidata da Nikolai Chervonenko, partita alla fine di
gennaio e in questi giorni in avvicinamento attraverso il South
Inylchek Glacier, tenterà la seconda salita invernale della grande
montagna lungo l'elegantissima e difficile
Abalakov Route (dettagli su
Risk OnLine).
Patagonia: che il classico brutto
tempo che spira dalla Tierra del Fuego tenga costantemente
sulle spine gli alpinisti che partono alla volta delle grandi pareti
patagoniche, non è una novità (apprendiamo da
go-mountain della nuova via sulla Torre Nord del Paine
aperta da Tina Di Batista e Tomaz Jakofcic. Il nome è un
post-gramma: "Los Esclavos del Barómetro"). Come neppure
l'annunciata partenza di Bubu Bole e compagni per il Cerro
Torre. Tuttavia, finalmente sono decollati... si legge su
Tre amici all'assalto del «mitico» Cerro Torre (Il Giorno.it).
Una nota a piè di articolo c'informa anche sui Ragni di Lecco
preoccupati «da alcune settimane [...] laggiù in attesa di attaccare
il Cerro Piergiorgio».
STORIA
DELL'ALPINISMO 5
febbraio
2003.
Torino:
nel bell'articolo di Domenico Gallo
Guido Rossa, alpinista e operaio (La solitudine che aveva
imparato sulle vette lo accompagnò anche al momento della morte - Un
ricordo del sindacalista genovese ucciso dalle Br il 24 gennaio 1979)
leggiamo come «un alpinismo esclusivamente rivolto a se stesso può far
dimenticare "di essere abitanti di un mondo colmo di soprusi e
d'ingiustizie, dove un abitante su tre vive in uno stato di fame
cronica, due su tre sono sottoalimentati e dove su sessanta milioni di
morti all'anno quaranta milioni muoiono per fame! Per questo penso,
anche noi dobbiamo finalmente scendere giù in mezzo agli uomini e
lottare con loro"». Enrico Camanni, in un celebre articolo,
definì Guido Rossa «un alpinista che scese tra gli uomini»,
nonché «il più forte alpinista torinese del dopoguerra».
LEGALITA'
5 febbraio
2003
Valtellina:
Svolta nelle indagini sull'incidente di domenica 26 gennaio nel quale
hanno perso la vita 3 persone
Valanga in Valtellina, tre indagati (Avvisi di garanzia a
Sondrio per un esperto di montagna, suo figlio e una guida alpina).
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nota 21/03 del 04-02-03
INTRAISASS
4 febbraio 2003.
Roseg Parete Nord
di Lorenzo "Lorenz" Castelli.
Nuova entrata nella sezione EUROPA di INTRAISASS.
«Appena finita la conferenza ho addosso un entusiasmo incredibile.
Kurt Diemberger ha appena terminato di parlare delle sue esperienze
nella zona dell'Everest, mi fiondo in cima alla sala per fargli
firmare il suo libro “Tra Zero ed Ottomila”. In genere non mi lascio
andare a facili entusiasmi ma questa sera Kurt ha superato decisamente
le mie aspettative, già molto alte per la verità! Mentre firma il
libro ho voglia di dirgli che stiamo progettando da tempo la
ripetizione della sua via sulla Nord del Roseg, quella che sale
all'anticima NW, aperta nel luglio ‘58...»
Quale migliore modo di un racconto per presentare un nuovo sito di
alpinismo che fa della passione per la montagna e dell'amicizia i suoi
punti cardinali? Un gruppo di amici decide di raccogliere le proprie
esperienze per far nascere
www.climberland.net, un sito ricchissimo
di eloquenti fotografie raccolte durante ascensioni sulle Alpi e
viaggi in Sudamerica. Davvero uno dei siti di montagna più belli ed
efficaci (una grafica semplice abbinata ad un'alta qualità delle
immagini) che abbiamo visitato in questi ultimi tempi, impreziosito a
volte da alcuni racconti d'ascensione. Per gentile concessione degli
amici di
climberland.net - Elena Mazzotti, Lorenzo Castelli
Lorenz, Fabio Cameroni Came, Lorenzo Conserva,
Matteo Colombo, Giovanni Ponziani -
pubblichiamo il
resoconto dell'ascensione ad una delle pareti nord più affascinanti
delle Alpi, la Nord del Pizzo Roseg nel Gruppo del
Bernina. Ringraziando climberland.net per l'inattesa e
positiva presentazione di intraisass.it,
auguriamo ai nuovi amici lombardi il miglior proseguimento sulle
strade tortuose di internet.
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nota 20/03 del 03-02-03
ALPINISMO 3
febbraio
2003.
Karakoram:
il grande freddo è il protagonista indiscusso delle due spedizioni
invernali attualmente impegnate sui fianchi del Broad Peak e
del K2. Mentre sulla prima grande montagna il gruppo spagnolo
più l'italiano Silvio Mondinelli sono da poco arrivati al campo
base, 5000 metri circa, sulla seconda alcuni alpinisti hanno già
ripreso la via di casa. Sembra che la parte russa della spedizione
prevalentemente polacca guidata da Krzysztof
Wielicki sia entrata in disaccordo con la strategia del
capospedizione. Gia Tortladze sottolinea il lavoro e lo sforzo
compiuto finora dai russi superiore a quello degli altri membri e
giudica l'organizzazione difettosa, perciò ha deciso di abbandonare i
polacchi seguito dai connazionali Ilias Tukwatullin e
Wasilij Piwoc. L'altro russo invece, Denis Urubko, pare
intenzionato a continuare: così si apprende leggendo il
reportage
della spedizione che lo dà impegnato in un tentativo per installare il
Campo 3.
SPECULAZIONE AMBIENTALE
3 febbraio
2003.
Valli Bresciane:
ricordate la nota 15/03 dove
parlavamo del faraonico progetto previsto per le montagne lombarde.
Riportiamo l'articolo a firma di Fausto Camerini apparso sul
quotidiano
Bresciaoggi a seguito della serata che ha visto come protagonisti
nella lotta per la salvaguardia delle montagne Franco Michieli
e Fausto De Stefani. Essendo tuttavia l'articolo non più
accessibile tra le pagine on line del quotidiano bresciano, abbiamo
preparato una pagina extra
dal titolo: L'idea vera è di
fare solo villaggi turistici.
Da puntualizzare che Michieli non è geologo, ma geografo (un
refuso nell'articolo originale) e che il capolinea del trenino è
previsto a Bagolino e non al Gaver. Un invito a leggere per scoprire
ancora una volta come chi spesso progetta o avalla certi progetti non
conosca neppure a spanne l'ambiente in cui vorrebbe costruire (ne
leggerete di grosse...) e come la sensibilità ambientale sia non
saltuariamente deviata dagli utili assoluti (ab-solvere,
sciolti da ogni limite, ambientale e culturale), nuova ed eterna linfa
per chi fa speculazione edilizia.
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nota 19/03 del 31-01-03
INTRAISASS
31 gennaio 2003.
Mountains of humour
di Mauro Mazzetti.
«Divertissement, etichetterebbero i cugini d'oltralpe; sense
of humour, sentenzierebbero quelli chiamati in tempi sospetti
"perfidi figli di Albione"; racconti grotteschi ed esilaranti, mi
limito immodestamente a suggerire come chiave di lettura. Abbandoniamo
così l'immagine classica e canonica dello stereotipo "lotta con
l'Alpe", ricolmo di fatica e di pericoli, di ardimenti e di eroismi,
di strenue battaglie contro e dentro la montagna; abbandoniamo anche
difficoltà tecniche, gradi e pendenze, che hanno bisogno di
connotazioni alfanumeriche per autoalimentarsi e di vittime
sacrificali per soddisfare questo moderno ed insaziabile moloch...» -
con una nuova recensione tipicamente genovese l'autore ci introduce a
due libri inconsueti per la letteratura d'alpinismo:
Un'estate a Chamonix di
Zbigniew Tumidajewicz e La
conquista del K.O. di William Ernest Bowman.
CULTURA 31
gennaio
2003.
Bergamo:
da oggi fino al 15 febbraio presso la Sede del CAI di Bergamo, in via Ghislanzoni 15, sarà possibile visitare la mostra fotografica I
colori del Monte Bianco con fotografie di Renzino Cosson,
guida alpina e rinomato fotografo di Dolonne (Courmayeur).
«Questa esposizione, che raggruppa immagini a colori, scattate
dall'autore nel massiccio del Monte Bianco, è fatta non soltanto per
quanti amano la montagna, in particolare la Valle d'Aosta, ma anche
per quelli che pensano alla montagna e alla fotografia come ad un
fatto squisitamente culturale» - leggiamo nella
presentazione del sito
www.caibergamo.it.
INTERNET 31
gennaio
2003.
Everest Base Camp
(Nepal): in
Nuovo internet point Sull'Everest! si legge «...entro poche
settimane dovrebbe partire il progetto di Tsering Gyaltsen, nipote del
celebre sherpa Tenzing, che nel 1953 con Sir Edmund Hillary giunse in
vetta alla montagna per la prima volta nella storia. L'internet
point consisterà in una piattaforma di collegamento che consentirà
agli scalatori, o a chiunque altro vorrà, di accedere ad internet dal
ghiacciaio del Khumbu».
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nota 18/03 del 30-01-03
ALPINISMO 30 gennaio
2003
Gruppo della Civetta:
mentre si spiccozza di qua e di là, tra le Alpi, su roccia ghiaccio
misto pannelli, arriva la notizia di un'altra bella impresa
dell'alpinista bassanese Claudio Moretto. Sapevamo Claudio
impegnato in uno dei suoi progetti invernali (ricordiamo il Diedro
Livanos alla Su Alto l'inverno scorso, v. nota
65/01) e con
le condizioni favorevoli degli ultimi fine settimana eravamo pronti a
registrare una sua realizzazione. Puntuale giunge ieri l'informazione
della prima salita invernale, nonché prima solitaria e probabilmente
terza ascensione assoluta della via Franceschi-Bellodis (agosto
1955) sul Pilastro Sud, parte Ovest, della Torre D'Alleghe,
Gruppo della Civetta. L'itinerario, che mira a una elegante
fessura al centro del Pilastro, si sviluppa per 500 metri ed è stato
affrontato da Moretto tra le giornate di sabato 18 gennaio e lunedì
20. Dopo l'attacco della parete all'alba di sabato, l'alpinista è
rientrato al rifugio Coldai per riprendere il mattino di domenica 19,
bivaccare un notte in una nicchia e uscire dalla via l'indomani.
Dolomiti
Bellunesi:
interessante intervista sul Corriere delle Alpi a «Gianpaolo
Sani, giovane alpinista bellunese diventato celebre negli ultimi
anni per le sue ardite discese con gli sci dalle creste innevate della
Schiara». Per scoprire come anche «la disciplina dello scialpinismo
possa talvolta calarci in una dimensione simile a quella
dell'alpinismo di esplorazione» leggete l'articolo di Marco Conte
Lo scialpinismo esplorativo di Sani.
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nota
17/03 del 29-01-03
INTRAISASS
29 gennaio 2003.
Non
ci muoveremo da qui
di Gianpaolo Castellano.
Nuova entrata nella sezione SPECIAL - PAROLE E SENTIERI di intraisass.
«Eppure lo avevano sotto gli occhi, no? Aveva nevicato presto, poi era
venuto il caldo, appena dopo Natale. Ti ricordi che ti avevo
telefonato, per dirti che avevo visto le primule? Sì, neve ce n'era,
non tanta, ma qualche sciata l'avevo fatta anch'io. E poi ha nevicato
di nuovo, non tantissimo. E, subito dopo, il freddo, e poi il vento
negli ultimi tre giorni. Ma non se ne sono accorti? Chini sul loro
lavoro, cinque giorni alla settimana, senza neanche alzare la testa al
cielo. A fare pezzi, a produrre. Anch'io ho lavorato nelle fabbriche
in pianura, ma se girava il vento io lo sentivo, anche tra i fumi ed i
rumori delle macchine. E quando uscivo dal cancello della fabbrica, a
seconda della guancia che per prima riceveva il vento, lo riconoscevo
e lo salutavo... tramontana, libeccio, favonio, scirocco...» -
avvalendosi degli strumenti propri dell'invenzione letteraria, il
nuovo autore piemontese, Gianpaolo Castellano,
ci porta al centro della riflessione sui fatti infausti accaduti in
questo primo mese dell'anno. Il racconto nasce da una meditazione
sulla valanga della Val D'Aosta del secondo fine settimana di gennaio.
Parole Verticali: ripensando
alla nota di ieri e a quella di oggi leggiamo José Saramago,
grande scrittore e poeta portoghese nostro contemporaneo.
ALPINISMO 29 gennaio
2003
Belluno:
Anno terribile: mai così tanti morti in montagna. Il Soccorso
alpino ha recuperato 39 salme, «è un record nero in mezzo secolo» così
nell'articolo del Corriere delle Alpi sulle statistiche del
2002.
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nota
16/03 del 28-01-03
POLITICA 28 gennaio
2003.
Tibet:
nonostante la mobilitazione di attivisti per i diritti umani, politici
e organizzazioni umanitarie di tutto il mondo per chiedere
l'annullamento della pena è
«... stata eseguita la condanna a morte di Lobsang Dhondup, uno
dei due tibetani a cui di recente le autorità cinesi avevano comminato
la pena capitale per coinvolgimento in attentati dinamitardi. Il
28enne è stato messo a morte ieri, con l'accusa di aver preso parte ad
atti terroristici compiuti dal 1998 al 2002» così si legge nel
comunicata stampa dell'Ufficio Stampa Associazione Italia Tibet.
Nell'articolo originale
Eseguita condanna a morte di uno dei due tibetani ritenuti coinvolti
in attentati (v. nota
197/02)si
apprende che pure il Parlamento italiano e l'Europarlamento avevano
aderito alla mobilitazione in favore dei due tibetani, processati in
appello a porte chiuse.
ALPINISMO 28 gennaio
2003.
Incidenti in montagna:
nostro malgrado (per la difficoltà della questione) e per dovere di
cronaca (sentimento sconosciuto a molte testate tuttavia premiate per
essere portatrici di iucunda nuntia) torniamo sui fatti di ieri
con una piccola riflessione sollevata e condivisa dai nostri lettori
nelle lettere giunte in redazione. Pur leggendo sul Corriere della
Sera
Caccia ai quattro «pirati della neve» e
La Lega: «Una patente per sciare e numero chiuso in pista» (per
ottemperare alla linea che recentemente ha visto proporre l'apartheid
tra comunitari ed extracomunitari sui treni trentini) non possiamo che
invitare alla prudenza nel giudizio: già qualcuno ha intelligentemente
avanzato riserve sul fatto della possibilità effettiva di comprovare
le responsabilità. Al di là delle testimonianze, non si possono fare
perizie degne di verosimiglianza per fatti accaduti a distanza di
tempo e in ambiente mutevole. E perché nessuno dei presunti pirati è
stato coinvolto nella valanga? Non potrebbe ciò significare che «la
valanga sia stata provocata non dall'alto ma dal basso?» (come si sta
discutendo in queste ore su
it.sport.montagna). E come andrebbero divise le responsabilità
(che diventerebbero quindi corresponsabilità) tra chi stava sopra e
chi stava sotto in ambiente potenzialmente pericoloso e frequentato da
un considerevole numero di persone e comitive? Siamo cauti, sia con le
parole che con gli sci. Ma non tiriamoci indietro.
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nota
15/03 del 27-01-03
SPECULAZIONE AMBIENTALE 27 gennaio
2003.
Valli Bresciane:
ci scrive Franco Michieli, esploratore e alpinista, per
comunicarci, molto preoccupato, un faraonico progetto che verrebbe a
deturpare le montagne lombarde: «Qui nelle valli bresciane è scoppiato
il caso di un megaprogetto di una cordata di imprenditori e banchieri
che dicono di voler costruire una rete di treni a cremagliera a
cavallo delle valli Camonica, Trompia e Sabbia della lunghezza
presumibile di 60-70 km, abbinata a edificazioni di residenze
turistiche in 16 aree, dentro e ai margini del Parco dell'Adamello
(quello lombardo), anche in quota (1800 - 2100 m). E' stato costituito
un comitato, di cui anch'io faccio parte, per la tutela di questi
siti, in particolare Gaver e Bazena, località poste sui due versanti
del Passo di Crocedomini, e ci sto lavorando parecchio. Il progetto
nel complesso pare incredibile e sicuramente antieconomico, meno che
nella parte edilizia e dei nuovi impianti di risalita, parte che
costituisce il vero rischio per le nostre montagne». Un importante
incontro per far conoscere e discutere questo faraonico proposito si
terrà domani, martedì 28 gennaio, a Brescia,
all'auditorium del Museo di Scienze Naturali in via Ozanam,
alle ore 20:30. Interverranno, fra l'altro, con proiezioni di
diapositive sul tema Fausto De Stefani e lo stesso Franco
Michieli.
ALPINISMO 27 gennaio
2003.
Colorado:
incidente a Vail per il fuoriclasse francese Jean-Christophe
Lafaille mentre scalava una cascata di ghiaccio. Dall'articolo
La chance était avec Lafaille (in
www.ski-rando.com)
si apprende di una caduta di una ventina di metri con
contusioni varie (una spalla rotta) e un trauma cranico che avrebbe
provocato uno stato di amnesia completo e determinato. Il fatto è
accaduto la settimana scorsa e l'alpinista francese, dopo essere stato
ricoverato nell'ospedale della cittadina americana, dovrebbe già
essere rientrato in Francia accompagnato dalla moglie Katia
Lafaille.
Alpi Centrali e
Orientali:
riportiamo una breve rassegna stampa sugli incidenti di ieri.
Corriere della Sera
Valtellina, tre sciatori uccisi da una valanga (Tragedia durante
un «fuori pista» in una zona pericolosa. La slavina provocata
dall'imprudenza di un altro gruppo); Il Giorno
«E' un inverno di morte ma la colpa è dell'uomo» (con
un'intervista a Renato Cresta, nivologo e consulente del
Servizio valanghe del CAI); La Tribuna di Treviso
Slavine in alta montagna. Sci-alpinista muore in Carnia (Salvi due
turisti americani a Ra Valles, sopra Cortina).
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nota
14/03 del 24-01-03
INTRAISASS
24 gennaio 2003.
Lo scalatore e la cantante
di Massimo Bursi.
Nuova entrata nella
sezione SPECIAL - ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS.
«Condividevo con altri scalatori una malga, abbandonata e diroccata,
situata in un prato nelle vicinanze del Passo Pordoi. La ‘baracca’,
così la chiamavamo affettuosamente, era la base d'appoggio ideale per
le nostre scorribande in Val di Fassa, in Val Gardena, in Marmolada ed
ogni altro magnifico posto che potessimo raggiungere con le nostre
scassatissime auto. [...] Ricordo che quando pioveva le serate
scorrevano lente; se c'era il solito gruppo di amici, qualcuno giocava
a carte, altri tra cui io, consultavamo riviste, cartine geografiche e
guide alpinistiche che ormai conoscevamo a memoria. Bastava evocare un
nome, Vinatzer ad esempio, che subito tutti, anche chi giocava a
carte, come in una litania, snocciolava gli itinerari che avevano a
che fare con Vinatzer. Spesso sorseggiavamo vino o birra, spesso
cominciavamo a tagliare un salamino di quelli piccanti. Ogni tanto
qualcuno usciva, sotto la tettoia, per osservare il tempo atmosferico»
- riappare con un racconto denso di nostalgia (l'antico nóstos,
il "ritorno" alle cose di un tempo) l'alpinista veronese Massimo
Bursi, già sensibile autore di
Legend. Storia di un padre.
ALPINISMO 24 gennaio
2003.
Antartide:
nuova avventura per l'alpinista russo Valery Babanov partito
lunedì da Mosca alla volta del continente antartico con un gruppo di
alpinisti dell'International Mountaineering Club moscovita. A
capo della spedizione il presidente stesso dell'associazione,
Valery Kuzin. Gli obbiettivi, da rifinire in luogo, sono le
numerose montagne antartiche ancora inesplorate.
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nota
13/03 del 23-01-03
EDITORIA 23 gennaio
2003.
Stati Uniti:
a poco più di un mese dalla presentazione al Bozeman Ice Fest,
Montana, convogliamo l'attenzione dei nostri lettori verso la nuova
rivista americana di alpinismo dal nome assai programmatico:
ALPINIST. Traduciamo un estratto dalla mission, gli
obbiettivi, che introduce la rivista diretta da Christian Beckwith:
«Alpinist Magazine è impegnata a celebrare l'alpinismo mondiale e
l'avventura arrampicata nel modo più bello, ispirato, possibile. Noi
crediamo che lo stile costituisca la parte più importante
dell'arrampicata (much
of the point of climbing)...
Questa è una rivista fatta da alpinisti per gli alpinisti (for
climbers by climbers). Noi pubblichiamo per l'anima degli
alpinisti (the soul of climbers)...» - per chiudere con una
citazione di Alex Lowe: «il più grande alpinista del mondo è
quello che si diverte di più (the one having the most fun)».
Un'anticipazione in file PDF del periodico che avrà una cadenza
quadrimestrale è scaricabile dal sito
www.alpinist.com
cliccando sull'icona ISSUE 0. Si potrà avere un assaggio dello
stile di ALPINIST leggendo A season in
Patagonia. Il sito presenta inoltre alcune sezioni interessanti
come l'articolo di Conrad Anker illustrato da Jimmy Chin
sulle pareti del K7, Karakoram, le Climbing Notes e
l'indice dettagliato del numero 1 con possibilità di
sottoscrivere l'abbonamento on line. Che altro aggiungere se non
sottolineare la "nostra" difficoltà a tradurre termini polivalenti
come climbing e climber, utilizzati nelle lingue
anglosassoni per riunire ogni forma di arrampicata, dall'arrampicata
sportiva all'alpinismo. Difficoltà ben chiara, crediamo, ai nuovi
redattori americani nel scegliere un nome che porta con sé,
intrinsecamente, un programma impegnativo.
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nota
12/03 del 22-01-03
INTRAISASS
22 gennaio 2003.
Un posto in cielo
di Anatolij Bukreev.
«C'è una fotografia all'interno del volume che ritrae Anatolij Bukreev
il 22 dicembre 1997. E' l'ultima fotografia che lo ritrae in vita.
Dalla fotografia, in lontananza, lo si vede salutare mentre il
tramonto incandescente gli accende tutti i suoi colori dietro le
spalle. Per l'ultima volta. Sembra quasi che anche la natura sentisse
che di lì a poco uno dei più forti alpinisti al mondo si sarebbe
spento. Naturalmente in montagna» - ritornano le parole di Alberto
Pezzini a introdurci I diari di un eroe
inconsapevole, l'ultima testimonianza dell'alpinista nato a
Korkino, piccolo centro minerario negli Urali, nel gennaio 1958 e
morto il giorno di Natale del 1997 travolto da una valanga mentre
stava compiendo la prima traversata dall'Annapurna Fang alla
vetta dell'Annapurna.
Parole Verticali: incontriamo
"annapurna", la Dea piena di cibo, nei Possibili prefazi o
riprese o conclusioni di Andrea Zanzotto.
ALPINISMO 22 gennaio
2003.
Karakoram:
gli aggiornamenti dal K2 danno l'arrivo al Campo 2, 6600 m, di
Denis Urubko, Wasilij Piwcow e Ilias Tukwatullin.
Sembra che gli alpinisti abbiano installato pure delle corde fisse
verso il futuro Campo 3. Le foto della spedizione guidata da Krzysztof
Wielicki si possono consultare sul
sito
ufficiale polacco o partendo dall'ultima
immagine della galleria che ritrae Jacek Berbeka impegnato
sul ripido versante settentrionale della grande montagna.
Patagonia:
in
Cerro Torre, parte spedizione (breve notizia da Il Giorno)
si apprende, come già si sapeva dalle voci che circolavano, che i
lecchesi Ulderico Mazzoleni, Ricky Milani e il triestino
Mauro “Bubu” Bole sono in partenza per la celebre guglia
patagonica. Tenteranno una nuova via di misto sulla parete Sud - Sud
Ovest. Nel succinto articolo si ricorda che otto Ragni di Lecco
sono già impegnati sul Cerro Piergiorgio (v. nota
202/02 e le
pagina extra di Luca
Maspes).
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nota
11/03 del 21-01-03
STORIA
DELL'ALPINISMO 21 gennaio
2003.
Belluno:
nei giorni della ricorrenza della morte di Piero Rossi,
alpinista, scrittore e promotore del Parco nazionale delle Dolomiti
bellunesi, scomparso vent'anni fa, vi segnaliamo i numerosi
articoli apparsi recentemente sul Corriere delle Alpi. In
Una vita per la montagna troverete un breve profilo biografico
tracciato da Michela Canova che ci accompagnerà nella lettura degli
altri articoli firmati dalla stessa autrice:
Gli sarà intitolato il Centro visitatori del Parco (nella memoria
di Bepi Pellegrinon) -
«Era un vero e proprio educatore» (nelle parole di Roberto De
Martin) -
«Ci legava un rapporto di amicizia fraterna» (nel ricordo degli
amici e compagni di cordata Franco Miotto, Gianni Gianeselli
ed Enrico Foggiato) -
«Lui teneva i contatti con gli enti» (nell'intervista
a Pietro Sommavilla a riguardo di Pro Natura) -
Quella sera a casa Angelini (per scoprire dove nacque l'idea del
Parco). Di mano sua e per avvicinarsi alla leggenda della montagna che
domina Belluno leggiamo invece
Cercando tra le rocce la «S'ciara de Oro». Chiudiamo sottolineando
l'importanza delle sue opere di storia dell'alpinismo, in particolare
Cento anni di alpinismo dolomitico (1963) e L'epoca d'oro
del sesto grado, quest'ultima parte integrante del celebre libro
La Grande Civetta di Alfonso Bernardi (1971). La sua
grande passione per le montagne di casa è confluita nella esemplare
guida Schiara edita dal CAI-TCI e citata da noi nella
bibliografia essenziale del racconto
Burèl d'inverno di
Mauro Moretto.
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nota
10/03 del 20-01-03
CULTURA 20
gennaio
2003.
Bergamo:
la provincia bergamasca si è distinta nell'anno appena trascorso per
le numerose iniziative a favore della cultura montana. Vi presentiamo
due dei documenti conclusivi che suggellano l'impegno e la
partecipazione di molte persone per la valorizzazione e la
salvaguardia delle nostre montagne.
Centro Studi Valle Imagna: «A conclusione di una serie di
manifestazioni sulla cultura montana, organizzate dal
Centro Studi
Valle Imagna (Bergamo), un nutrito gruppo di studiosi, amministratori
e persone diversamente impegnate sul fronte della salvaguardia della
tradizione alpina, ha elaborato e sottoscritto un
Manifesto per la difesa e la
valorizzazione della cultura a rischio di scomparsa nelle zone montane.
L'iniziativa si pone come un sostanziale momento per prendere
coscienza dell'importante ruolo svolto dalla cultura montana e
attivare tutta una serie di attività, ormai irrinunciabili, per fare
in modo che l'universo alpino non sia destinato a perdere
ulteriormente energie e valori. Il
Manifesto costituisce
una oggettiva presa di posizione nei confronti di un patrimonio
fondamentale per tutti noi».
Gente di Montagna/die Bergleute: il prof. Davide Torri ci manda
la Relazione Finale
della lunga serie di eventi che ci ha accompagnato per tutto il 2002
organizzati dalla Cooperativa Sport & Cultura di Seriate.
A fine Gennaio in arrivo «la CD-Card piena di sorprese e di notizie a
conclusione del positivo progetto».
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nota
09/03 del 16-01-03
INIZIATIVE 17
gennaio
2003.
Nepal:
dopo avere incontrato Fausto De Stefani a Kathmandu, l'autunno
scorso, dove apprezzammo la concretezza del suo progetto "Una
scuola in Nepal", mercoledì scorso a Castelfranco (v. nota
07/03) abbiamo potuto constatare
l'evoluzione dei lavori. La costruzione della scuola, con annesso
convitto, quindi costituita da due edifici prospicienti, sta
procedendo a pieno ritmo. Da sottolineare con vigore, come emerge dalle
parole di Fausto, il pieno rispetto della comunità locale, ovverosia
l'aver dato in mano ogni parte della scuola alla forza e alle
tradizioni della gente del luogo, dalla progettazione, che rispetta
nei limiti delle funzioni l'architettura nepalese, alla mano d'opera
che sta realizzando materialmente il progetto. "Rarahil Memorial
School", così si chiama la scuola con sede a Kirtipur,
cittadina rurale alle porte di Kathmandu, potrà ospitare circa
settecento studenti e venire incontro ai molti bambini poveri che
drammatiche situazioni sociali tengono lontano da una elementare
educazione scolastica che possa garantire loro un dignitoso futuro.
Per conoscere nel dettaglio il progetto promosso dall'alpinista
Fausto De Stefani e dal medico Fabrizio Zamperioli e che fa
parte del programma della
Fondazione "Senza Frontiere", fondazione che mette in primo
piano lo sviluppo economico autogestito, vi invitiamo a visitare le
pagine del sito
UNA SCUOLA IN NEPAL curate da Elio Mutti. Si potranno
vedere alcune fotografie che documentano i lavori, nonché i disegni
del progetto e le modalità per aderire economicamente alla
"edificante" iniziativa.
POLITICA 17
gennaio
2003.
Nepal:
restando in argomento, sempre attingendo alle parole di Fausto De
Stefani, ci siamo aggiornati sulla situazione politica del regno
nepalese. Come si apprende anche dai giornali (v.
Kantipur On Line), la situazione è peggiorata dall'autunno scorso.
Lo scontro sociale e politico non si è affatto smorzato provocando
gravi conseguenze nella vita civile del paese. Una chiara idea della
situazione a fine 2002 si può leggere nel comunicato di Amnesty
Intenational pubblicato prima di Natale da Marco vasta su
Nepal On Line:
Amnesty: "Peggiorano i diritti umani del paese". E il 2003
come sarà, ci chiediamo noi. Basterà la celebrazione del giubileo
dell'Everest (v. nota di ieri) a risollevare le condizioni di
un paese fortemente in crisi? Leggendo
Nepal invites Everest climbers on 50th anniversary si apprende che
350 Everest Summiters hanno già confermato la loro presenza al
giubileo, 350 dei 1200 che hanno finora calcato la cima della montagna
più alta del mondo. E se qualcuno si domandasse quanti di costoro
hanno scalato una bolla di ossigeno sapientemente organizzata? E a
cosa e a chi servono gli eventi e la bagarre che stanno nascendo
intorno al
Mount Everest Golden Jubilee? E' ancora presto per parlarvi di
cosa succederà ai piedi della Madre della Valle o dei Venti.
Speriamo di non assistere ad un'altra tragicomica sagra.
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nota
08/03 del 16-01-03
INTRAISASS
16 gennaio 2003.
Everest: gli anni decisivi
di Giovanni Busato.
Semplicemente straordinaria. Veramente non sappiamo come meglio
introdurre la prima recensione storica del 2003 scritta dal nuovo
collaboratore di intraisass
pescato per nulla casualmente tra i Quattro Gati di Arsiero,
durante una delle nostre poco convenzionali uscite (v. nota
204/02), spesa come
nostra abitudine a rincorrere testi e persone di non facile cattura ma
immerse profondamente nella cultura. «Ecco perché i libri d'epoca,
seppur a volte elementari, opportunamente rivalutati sono un'ottima
palestra per rinvigorire le proprie motivazioni e ampliare la propria
cultura. La letteratura di montagna è vastissima e poco conosciuta, ma
la montagna non è solo sudore e mani spellate, bensì un modo di essere
che senza una cultura alle spalle è solamente un hobby della domenica»
- chiude Giovanni Busato la sua recensione straordinaria per
l'eccezionalità dei contenuti e per la semplicità delle intenzioni:
portare alla conoscenza dei lettori di intraisass
i libri che hanno documentato gli anni decisivi dell'ascensione dell'Everest.
Quale migliore iniziativa per celebrare il cinquantenario della prima
salita. Non perdetevi L'Everest
(Chomo-Lungma). La più alta montagna del mondo di Manfredo
Vanni (1947) e La conquista
dell'Everest di Sir John Hunt (1954): scoprirete dei particolari
storici d'alpinismo di cui la recensione è solo un suggestivo barlume.
Infine, un invito a cliccare sulle copertine: abbiamo reso accessibile
le immagini in grande formato delle copertine dei libri per meglio
apprezzare il valore storico delle fotografie.
POLITICA
AMBIENTALE
16 gennaio 2003.
Marmolada:
da leggere
Super commissione per la Marmolada per capire gli ultimi sviluppi
sulla questione "Regina delle Dolomiti" dopo il trattato di pace tra
Belluno e Trento. Ma la vera novità tra i componenti
della commissione è la presenza di Luigi Casanova,
vicepresidente di Mountain Wilderness e sempre in prima linea
per tenere sveglia la coscienza ambientale della Marmolada:
E' in una tenda gialla l'ultima provocazione.
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nota
07/03 del 15-01-03
CULTURA
15 gennaio 2003.
Castelfranco Veneto (TV):
sarà consegnato questa sera nella cittadina trevigiana
il premio "Una vetta per la vita" promosso dall'Associazione
Tamburello Cultura. «La seconda edizione di questo riconoscimento
va a Fausto De Stefani, 6° uomo al mondo ad avere scalato tutti
e quattordici gli ottomila e per il suo impegno nel sociale,
soprattutto con le genti delle montagne himalayane». La serata di
premiazione si svolgerà presso il Ristorante Tamburello di
Castelfranco Veneto nell'ambito della settimana dedicata al radicchio
castellano, dalle ore 20:30. Saranno presenti numerosi ospiti nel
campo dell'alpinismo e della cultura. Come ci spiega il presidente
dell'Associazione, Vittorino Mason (già nostro autore, v. nota
188/02),
"Una vetta per la vita" «vuole essere un riconoscimento ad una
persona amante della montagna nei suoi molteplici aspetti, che dedica
o abbia dedicato la propria vita per diffondere e sostenere persone o
progetti nell'ambito della cultura, della solidarietà e della
montagna. “A volte la meta più importante la si può ricercare nelle
persone che ci sono più vicine, e la montagna più alta e difficile che
vorremo scalare non sempre è la vetta che vogliamo raggiungere”».
ALPINISMO 15 gennaio
2003.
E' passata un po' in sordina la scomparsa di un importante alpinista
protagonista dell'ambiente lombardo negli anni 70, Ettore Pagani,
da molti conosciuto per la storica via Milano '68 aperta sul
Medale in compagnia di Tiziano Nardella. Lo ricordiamo con
le parole tratte dal
sito di Nicolò Berzi, suo grande amico e guida alpina: «Il
3 gennaio, Ettore Pagani, alpinista, arrampicatore ma soprattutto il
mio migliore amico è volato via su una mina nel deserto del Niger. Da
allora il mondo è molto meno bello». Particolari sconcertanti sulle
mine, in gran parte di costruzione italiana, sull'articolo
Niger, iniziato trasferimento delle salme dei turisti italiani
pescato dal sito della RAI.
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nota
06/03 del 14-01-03
GUIDE
ALPINISTICHE
14 gennaio 2003.
Napoli:
Alpinismo Classico
nell'Isola di Capri di Francesco Del Franco.
Con il grande freddo di questi giorni prendiamo spunto per segnalarvi
una singolarissima guida
che potrebbe tornare utile per coloro che agli ambienti glaciali
preferiscono le coste del Mediterraneo, mare in cui, contro l'opinione
corrente spesso non informata dalla storia, si è praticata una forma
di alpinismo non dissimile per certi aspetti da quello che si fa in
montagna. Ed è proprio nell'introduzione, molto inconsueta, l'autore
napoletano ci invita a riflettere sulle differenze tra l'alpinismo
classico e l'arrampicata sportiva modernamente intesa, discipline
entrambe praticate nella celebre isola, specie dagli alpinisti del
Gruppo Rocciatori CAI di Napoli. Davvero pregevole la fattura e i
contenuti del libro, con foto storiche in bianco e nero e un'appendice
ricca di suggestioni letterarie con alcuni scritti dei primi
«esploratori» delle rocce capresi.
INTRAISASS
14 gennaio 2003.
Khangri - La montagna
di Nabin Subba.
«Certo, "Khangri" ha ottenuto un riconoscimento speciale dalla giuria
al Filmfestival di Trento nel 1996; scorrendo poi la succinta
biografia del regista, se ne riconosce l'impegno sociale a favore del
suo paese. Resta il fatto che, non molto tempo fa, una pellicola così
sarebbe stata probabilmente etichettata come underground, da quelle
sale cinematografiche che erano collocate appunto "sotto terra", in
cantine o rimesse recuperate alla decima musa...» con la
recensione cinematografica di
Mauro Mazzetti riprendiamo gli aggiornamenti della
Rubrica di cinematografia, tra pellicole del
recente passato e del futuro più prossimo.
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nota
05/03 del 13-01-03
CULTURA
13 gennaio 2003.
Belluno:
Fiorenzo Tomea. Opere 1934
- 1959.
«Ecco allora grandi tele in cui
il paesaggio di montagna comprende le case di Zoppè, gli alberi e i
prati, davanti a scuri monti di cui l'osservatore fatica a intuire la
sostanza, cogliere l'essenza materiale. Sono perlopiù paesaggi
invernali, con neve e alberi spogli, persone intabarrate in gruppi
vaganti...»
leggiamo nella recensione
di Flavio Faoro dedicata alla mostra antologica del pittore
Fiorenzo Tomea, uno dei grandi maestri della pittura italiana del
Novecento, originario di Zoppè. La mostra resterà aperta presso il
Palazzo delle Contesse di Mel (Belluno) fino al 9 febbraio.
Dettagli della mostra e immagini nella
pagina speciale di INTRAISASS.
Parole Verticali: inverno,
fango e pietra nelle parole di Pablo Neruda.
ALPINISMO 13 gennaio
2003.
Ancora un fine settimana funesto per gli scialpinisti italiani:
Valanga travolge gruppo di escursionisti: 4 morti. La
testimonianza:
«La gita si poteva fare, traditi dal vento. Impossibile prevedere quel
pericolo». Due esperti, premesse discordanti, stessi risultati:
Un periodo sbagliato -
Un monte da sfidare solo in primavera.
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nota
04/03 del 10-01-03
INTRAISASS
10 gennaio 2003.
Cacao Meravigliao
di Giuseppe "Popi" Miotti.
Nuova entrata nella
sezione EUROPA di INTRAISASS. Un racconto straordinario per
stile e valenza storica da uno degli alpinisti che hanno segnato
l'alpinismo italiano ai tempi del "Nuovo Mattino" e non solo
(ricordiamo l'autore tra i maggiori conoscitori delle Alpi Centrali
sulle quali ha compilato più di una guida). Così s'introduce il
Sassista Giuseppe "Popi" Miotti nel presentare il
profondamente ironico racconto che fu pubblicato su Lo Scarpone
monco del finale: «Nel 1987 riuscivo a compiere una scalata sognata da
tanto ed in sintonia con quello che era il 'mio' alpinismo: parete
remota, disdegnata da tutti, via nuova ritenuta d'incerto esito,
grandi difficoltà superabili con pochi mezzi. Allora stavo anche
cambiando le mie convinzioni circa l'alpinismo e gli alpinisti.
Trovavo ridicolo chi commisurava la grandezza umana di uno scalatore
alle sue imprese. Mi faceva un po' pena quella ricerca disperata
all'ultimo sponsor, sempre più difficile, sempre meno redditizia,
sempre meno dignitosa. Così decisi che un'impresa che avrebbe potuto
essere descritta e venduta con la seriosità tipica di un certo modo di
intendere l'alpinismo, sarebbe diventata, almeno per me, un messaggio
nella bottiglia, un simbolo di understatement e, in qualche modo, di
contestazione. Sarebbe stato un racconto in cui tutto era vero e tutto
era falso...».
CULTURA 10
gennaio 2003.
Trento:
nel
comunicato stampa del
Festival Internazionale Film della Montagna e dell'Esplorazione
"Città di Trento" (dal 7 aprile al 3 maggio la 51a
edizione) il Regolamento 2003. Le opere si possono iscrivere
entro il 28 febbraio 2003. In programma anche un omaggio speciale all'Everest
e alla sua storia alpinistica nel cinquantenario della prima salita,
un richiamo ai 140 anni di vita del Club Alpino Italiano e la
17a Rassegna internazionale "Montagnalibri".
ALPINISMO 10 gennaio
2003.
Leggiamo su Alto Adige la testimonianza di Antonella
Giacomini Dell'Agnola, intervistata da Michela Canova, al ritorno
dalla recente esperienza patagonica sullo Hielo Continental Sur:
I sogni bianchi di Antonella Giacomini.
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nota
03/03 del 09-01-03
INTRAISASS
9 gennaio 2003.
Il mio sci estremo
di Mauro Rumez.
«Vi sono alcune parole chiave che ritornano nelle pagine, parole come
creatività, avventura, libertà, alpinismo classico e romantico, che
rendono la lettura del libro intrigante anche per chi non si dedica
allo sci estremo, ma semplicemente vuole trovare nell'andare in
montagna qualcosa di diverso dalla ricerca dell'exploit sportivo o del
puro benessere fisico. Secondo Manuela per Mauro andare in montagna
“era esplorare l'anima per lasciare emergere i significati della sua
esistenza”...» - con le parole della
recensione letteraria di
Paola Lugo vi invitiamo a scoprire uno dei più grandi personaggi
dell'alpinismo italiano recentemente scomparso. Mauro Rumez,
classe 1963, triestino, morì nel 1999 a 36 anni travolto da una
valanga sul Grosse Eiskogel, nel Gruppo dell'Ortles,
mentre stava effettuando una discesa estrema.
STORIA
DELL'ALPINISMO 9
gennaio
2003.
Contributi alla storia
dell'alpinismo
di Giovanni Rossi. Segnaliamo il nuovo importante Quaderno
dell'Annuario del Club Alpino Accademico Italiano a firma del past
president Giovanni Rossi, già autore del primo quaderno
Alpinismo e Cultura (CAAI,
Borgosesia, 1996) in cui era emerso con forza l'importanza della
cultura storica per chi pratica l'alpinismo. Ed è proprio dai cenni di
teoria storiografica applicata all'alpinismo del primo capitolo La
cultura storica dell'alpinismo che inizia una stimolante
riflessione per ogni lettore alpinista che si pone davanti ai problemi
della storia in modo critico e obiettivo. Dalla teoria storiografica
si passa alle applicazioni esemplificative dei capitoli successivi:
Profilo di storia dell'alpinismo nelle Alpi, Storia
dell'alpinismo in alcune regioni alpine, Introduzione alla
storia dell'alpinismo himalayano, I tentativi alle massime
vette himalayane, Profili biografici di grandi alpinisti.
Insomma, un libro con il quale confrontarsi per tutti coloro che in
futuro vorranno scrivere di storia dell'alpinismo. I due quaderni sono
richiedibili direttamente all'autore all'indirizzo e-mail
rossigiov@tin.it.
CULTURA 9
gennaio 2003.
Bolzano:
DOLOMITI, belle da stampare. Dal 1682 al XIX secolo, le rocce
diventano palestra d'arte e di disegno. Al Museo Civico
della città altoatesina è stata inaugurata la prima mostra organica
d'antiche stampe dolomitiche, esposizione da non
perdere secondo le parole di Arnaldo Loner, curatore della
mostra insieme a Stefan Demetz e Bepi Pellegrinon: «E'
una mostra assolutamente nuova nel suo genere, perché è la prima volta
che vengono esposte organicamente vecchie stampe sulle Dolomiti. Ed
anche il catalogo è un unicum: non si era mai stampato in precedenza
nulla del genere, in fatto di Dolomiti». Sempre dal Corriere delle
Alpi leggiamo l'articolo dell'avvocato Loner
Sconfitte solo dalla foto per un breve excursus sulla storia delle
nostre capacità di rappresentazione delle montagne non disgiunta dal
nostro intimo rapporto con esse.
Belluno:
Le Dolomiti Bellunesi in edicola: «La pubblicazione semestrale
diretta da Italo Zandonella Callegher e Loris Santomaso
ritorna nella sua edizione invernale offrendo come di consueto
un'ampia rassegna di articoli dedicati ad alpinismo, storia locale,
natura, folklore alpino e cultura di montagna ampiamente intesa» -
nell'articolo
di Marco Conte.
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nota
02/03 del 08-01-03
ALPINISMO 8 gennaio
2003.
Karakoram:
arrivano le prime notizie dal versante cinese del K2 dove la
spedizione guidata da Krzysztof
Wielicki ha già cominciato la salita della difficile montagna.
Denis Urubko e Wasilij Piwcow hanno installato il Campo 1 a
5950 metri e passato la prima notte in quota, all'interno di un
profondo e largo crepaccio che dovrebbe proteggere gli alpinisti
dall'incombente pericolo di valanghe. Sottolineiamo che la spedizione
(v. nota 202/02) si avvale di un
team di 30 persone: 14 gli alpinisti di punta che tenteranno la vetta
mentre il resto servirà da supporto tra cui giovani alpinisti polacchi
e 5 portatori pakistani.
Non molto distante dal K2 sta invece per arrivare un gruppo di
alpinisti assai determinato che tenterà di portare via al suddetto
team di prevalente matrice polacca la palma di prima salita invernale
di un Ottomila del Karakoram. Sebastián Alvaro, Juanito
Oiarzabal, Juan Vallejo, l'italiano Silvio Mondinelli,
Mikel Zabalza, Ferran Latorre e Josu Bereciartua
partiranno alla volta del Pakistan il prossimo 11 gennaio per tentare
la prima salita invernale del Broad Peak. Il gruppo,
prevalentemente spagnolo e finanziato con il progetto della
televisione iberica "To
the edge of the impossible", adotterà una strategia di velocità,
cercando di saltare via i classici campi alti del periodo estivo,
installando un solo campo a 6400 metri (quota di solito utilizzata per
il Campo 2) dal quale partire direttamente per gli 8047 metri della
vetta con solamente l'eventuale materiale da bivacco.
Nord America: il rilancio
dell'alpinismo invernale (per domani, e per restare in argomento,
prevediamo di mettere in rete la recensione del libro di uno dei suoi
più grandi interpreti italiani, purtroppo scomparso, il triestino
Mauro Rumez) passa anche per le terre settentrionali dell'America.
I russi Marat Galinov e Alexander Smirnov, partiti
ancora a metà dicembre, sono attualmente impegnati nel ghiacciaio
Muldrow, mai affrontato d'inverno, per raggiungere il versante
nord del McKinley dove tenteranno di aprire una nuova via.
L'inverno appena cominciato ha infine portato una prima straordinaria
realizzazione nelle Canadian Rockies dove il fuoriclasse
Will Gadd accompagnato da Kevin Mahoney e
Scott Semple ha salito nei primi giorni di dicembre un'elegante e
difficile linea - Howse of Cards - sulla parete
orientale dell'Howse Peak. L'itinerario si sviluppa per
oltre 1000 metri e presenta difficoltà estreme di misto (v. dettaglio
Howse of Cards).
Extraeuropeo: una breve notizia
pescata dai quotidiani di oggi sul recente Premio Fair Play 2001
assegnato dall'Unesco a Simone Moro per il salvataggio di
Tom
Moores sul Lhotse nel maggio dell'anno scorso (v. nota
103/01). In
L'alpinista-eroe conquista anche Ciampi si parla della medaglia
d'oro al valor civile assegnata all'alpinista bergamasco, appena di
ritorno dal Natale in Antartide sulla cima del Mount Vinson
insieme a Beno Kashakashvili e Alberto Magliano.
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nota
01/03 del 07-01-03
INTRAISASS
7 gennaio 2003.
E' fuggito il 2002, l'Anno Internazionale delle Montagne, come uno dei
tanti racconti di Goffredo Parise che ci sono scivolati velocemente
tra le dita durante questi giorni di pausa, tra l'estraneità e la
malinconia («Il tempo che passa fa malinconia») dei suoi immaginari
protagonisti, come fossero montanari abbarbicati tra le impietose
rocce ad ascoltare gli uomini grandi che parlano. «La messa è finita,
andiamo in pace» dice Rudi Vittori nell'editoriale che apre l'ultimo
numero di Alpinismo goriziano. Chi ha ben seminato raccoglierà le
proprie messi, aggiungiamo noi, non solo quelle che cadono dall'alto e
le cui dinamiche sono di non facile comprensione.
Veniamo quindi al nuovo anno di intraisass,
che si apre con un leggero ritocco grafico, con l'inserimento graduale
e meditato del primo sostenitore del nostro progetto culturale, con un
nuovo e singolare artista che ci accompagnerà per i primi mesi del
2003 regalandoci le sue sensibilissime impressioni di colore (presto
vi presenteremo nella Galleria la pittrice
bergamasca Nicoletta Navoni, nostra
nuova ospite di copertina con l'acrilico
Bivacco Rosso) e con una carrellata di
links tratti dai quotidiani di
questi giorni. Per non dimenticare che la neve continua a cadere,
affascinante, copiosa e pericolosa, che siamo gocce di sudore
cancellate dal tempo o «spettatori - malamente - rigirati... sempre
come fossimo nell'atto di partire» tra le
Parole Verticali suggerite da
Rainer Maria Rilke. Da
domani riprenderemo il nostro consueto procedere, ricco di news,
recensioni e contenuti letterari.
RASSEGNA STAMPA 7
gennaio 2003.
L'Arena - Brescia
Oggi:
Valanghe, altri due morti.
Giornale di Brescia:
Un agguato nella Valle magica e solitaria, una riflessione di
Franco Solina sulla tragedia che ha portato via alla comunità
alpinistica camuna il celebre alpinista Alessandro Occhi.
La Provincia di Lecco:
rientrato l'allarme in Grigna per quattro escursionisti partiti
nonostante le avverse condizioni dl tempo:
Mobilitate 20 persone nelle ricerche fino al rientro in serata.
Alto Adige:
obiettivo centrato per la spedizione di Dell'Agnola, De
Marchi, Zampieri e Giacomini. I primi risultati
della spedizione bellunese nell'articolo
Grande avventura sullo Hielo Continental
di Marco Conte.
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nota
206/02 del 20-12-02
INTRAISASS
20 dicembre 2002.
In prossimità del terzo anno dagli inizi dei lavori di intraisass
e in previsione degli impegni che ci vedranno rivolgere la nostra
attenzione per la pubblicazione di intraisass
2, la nuova
selezione cartacea, e di una nuova raccolta molto singolare di
letteratura musica e immagini in collaborazione con una casa editrice
milanese, chiudiamo gli aggiornamenti quotidiani fino alla festa
dell'Epifania. Abbiamo in programma anche un leggero restyling del
sito e non è escluso che qualche contenuto possa entrare a sorpresa
durante il periodo di vacanza, specie se ci sono novità dalla
spedizione invernale al K2 di Krzysztof
Wielicki e compagni, spedizione con la quale abbiamo un contatto
diretto.
Per chiudere nel migliore dei modi vi invitiamo a leggere la nuova
poesia di Gianni d'Elia in
Parole Verticali e di abbinare le
immagini evocative del viaggio con il
nuovo quadro di
Maurizio Camposeo. Per chi invece volesse viaggiare per le pagine
delle rete eccovi una breve, curiosa, a volte drammatica rassegna
stampa.
RASSEGNA STAMPA 20
dicembre 2002.
Corriere del Popolo:
assai curiosa la nota apparsa sul quotidiano svizzero dal titolo
Spedizione ticinese alla ricerca dell'Arca. Una breve notizia per
informare sulla recente spedizione al Monte Ararat dove
un'equipe di ricercatori e appassionati sta perlustrando da parecchi
anni il sacro monte della Turchia alla ricerca dell'Arca biblica. I
dettagli e foto della montagna nel sito
www.ticino.com/usr/arcas.
TheState.com:
triste storia quella di Ryan Hartley, giovane ventenne
universitario di Houston, persona dai mille interessi tra cui
anche l'arrampicata e l'alpinismo. La settimana scorsa ha deciso di
porre fine alla sua vita scalando il grattacielo più celebre di
Houston alto 64 piani: arrivato al trentesimo piano della Transco
Tower -
Man Falls While Climbing 64 Story Tower - ha spiccato
volontariamente il volo verso la morte.
Alto Adige:
l'articolo
Scialpinista muore sotto mezzo metro di neve narra dell'incidente
di ieri ad Oswald Hofer, esperto scialpinista deceduto in
circostanze davvero agghiaccianti mentre transitava con gli sci verso
il Passo Rombo, Alta Passiria.
Corriere delle
Alpi:
importante rassegna corale nel bellunese fino al 18 gennaio. In clima
natalizio leggete
I cori per la
montagna.
BUONE FESTE!
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nota
205/02 del 19-12-02
INIZIATIVE 19
dicembre 2002.
Cordillera Blanca:
al ritorno dalle ultime esperienze di solidarietà sulle Ande,
l'alpinista Mariano Storti ci illustra nel dettaglio il
progetto di cooperazione internazionale
ADOTTIAMO UN RIFUGIO, progetto che si potrebbe riassumere
nelle seguenti parole che troverete nell'introduzione della
relazione: «...andare sulle
montagne del mondo per dare, anziché per prendere è una delle più
belle avventure umane ed 'alpinistiche' che la vita ci possa
riservare. Scendere da una grande montagna ed accorgersi degli altri,
dei campesinos delle Ande, dei contadini indiani o pakistani è una
grande occasione storica di confronto interculturale alla quale non
possiamo sottrarci». Per approfondire il discorso e per conoscere le
varie forme di partecipazione al progetto (donazioni, spedizioni con
le guide del posto, attività di lavoro volontario in loco) che prevede
la costruzione di un nuovo rifugio nei pressi dell'Alpamayo
dedicato a Renato Casarotto, entra nella
pagina speciale di intraisass.
INTRAISASS
19 dicembre 2002.
Nemmeno il destino
di Gianfranco Bettin.
«Una bastonata in testa. Un nodo alla gola. Un pugno nello stomaco. Un
calcio negli stinchi. Una pugnalata alle spalle. Strano, vero? Non
sembra proprio l'inizio della recensione di un libro che narra di
vento e di sole, di roccia e di ghiaccio, di moschettoni e di chiodi.
Proprio così. “Nemmeno il destino” non è un canonico libro di
montagna, non è un acquerello con sfumati colori ad olio o a tempera,
non è un epico ‘a solo’ di alpinismo lammeriano, non è una fotografia
di ‘giorni grandi’.
“Nemmeno il destino” continua a non essere, pur esistendo... » - con
un filo sottile che passa attraverso il disagio sociale e la montagna
ci colleghiamo all'iniziativa accennata sopra presentandovi un libro
che probabilmente a molti è sfuggito e che noi abbiamo tenuto nel
nostro cassetto delle recensioni per lungo tempo, spazio e tempo non
certo paralleli a quelli del commercio. La
recensione letteraria di
Mauro Mazzetti vi accompagnerà a scoprire la sensibilità
letteraria e sociale di un uomo sempre in prima linea per capire e
affrontare concretamente la complessità del mondo in cui viviamo:
Gianfranco Bettin, l'attuale prosindaco di Mestre.
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nota 204/02 del 18-12-02
GUIDE ALPINISTICHE 18
dicembre 2002.
Val d'Astico:
venerdì sera 20 dicembre alle ore 21:00 presso la Biblioteca Comunale di
Arsiero, il comune vicentino all'imbocco della Val d'Astico,
incassato tra i margini meridionali degli altipiani di Tonezza e
Asiago, l'alpinista Mario Schiro presenta
L'Arrampicario - Le vie di
roccia della Val d'Astico. La nuova guida, edita dal C.A.I
Sezione di Arsiero, illustra con un ottimo sguardo d'insieme le grandi
possibilità d'arrampicata presenti nel comprensorio di pareti che fa
capo ad Arsiero, punto d'incontro tra gli alpinisti vicentini e
trentini molto di più delle classiche Piccole Dolomiti. Oltre che alle
relazioni delle recenti realizzazioni sulle celebri pareti del
Monte Cengio, del Monte Campolongo, del Cimoncello e
dello Spitz di Tonezza, la nuova guida svela angoli, valli e
pareti delle Prealpi vicentine occidentali ai più sconosciuti.
Elegante ed essenziale la veste grafica, 160 pagine dense di
relazioni, schizzi e fotografie, alcune di natura storica, veri e
propri documenti che corredati alle ben curate sezioni introduttive
del libro ci portano alla scoperta di una valle ricchissima di storia,
di pareti e di personaggi, tra i quali non possiamo non citare il
singolarissimo Gruppo Roccia 4 Gatti di Arsiero. Dunque, una
guida diversa dal solito per arrampicare tra pareti e con personaggi
fuori dalla luce della ribalta ed immersi completamente nella loro
passione. Coordinerà la presentazione Alberto Peruffo,
l'ideatore e curatore di intraisass.
Per un anteprima della copertina: click!
ECOLOGIA 18
dicembre 2002.
Prendendo spunto dal territorio di Arsiero (vi alleghiamo un
documento preparatoci da
Giovanni Busato sulla presunta operazione di
"rimodellamento e
ricomposizione" della frana in località Brustolè – Comuni di Velo
D’Astico e Arsiero - il quale altro non è che il progetto di una
nuova cava, un'operazione commerciale fatta senza nulla chiedere agli
abitanti della Val d'Astico), segnaliamo l'importante manifestazione
che si terrà domenica 22 dicembre con partenza da Camposilvano:
MARCIA PER LA LESSINIA
- così è scritto nel
manifesto - NON CAVATECI LA LESSINIA (155 cave già aperte in
Lessinia: ora basta. Crollano le strade, cresce il cemento. E' in
pericolo l'acqua: la risorsa più preziosa). In prima linea
Fausto De Stefani e i Crodaioli guidati dal grande maestro
di musica Bepi De Marzi.
Postilla storica:
vi ricordiamo che la Lessinia, gli Altipiani dei Fiorentini e di
Lavarone, l'Altipiano dei Sette Comuni sono accomunati dall'antica
radice culturale cimbrica. Per chi volesse addentrarsi nelle
affascinanti atmosfere di una preziosa minoranza linguistica e
culturale quale è quella dei Cimbri, vi consigliamo di partire dal
sito www.cimbri.it
e seguire i numerosi sentieri ipertestuali: uno di questi porterà agli
approfondimenti sulla manifestazione da cui siamo partiti.
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nota 203/02 del 17-12-02
CULTURA
17 dicembre 2002.
Marco Vasta's Magazine
Newsletter: ritorna dopo mesi di
silenzio la
newsletter di Marco Vasta. Come di consueto notizie da
Tibet, Ladakh e Nepal, con numerosi link di
approfondimento. Segnaliamo tra gli articoli da non perdere
2002 anno della montagna e la recensione al libro di Gian
Antonio Stella,
L'Orda. Quando gli Albanesi eravamo noi.
In Montagna:
è apparso nei primi di dicembre un nuovo interessante articolo storico
nella rubrica dedicata alla montagna de L'Espresso Online
curata da Marco Flamminii Minuto: a sua firma leggiamo
Rudolph Fehrmann un alpinista visionario. Nel 1910 la nascita
dei primi principi etici e delle prime regole di arrampicata.
APPUNTAMENTI
17 dicembre 2002.
Vicenza:
quarto appuntamento questa sera per i martedì del CAI di Vicenza.
Presso l'Auditorium Canneti, Levà degli Angeli, Claudio
Moretto presenta "Quella montagna che sta dentro". Ricordiamo il
giovane accademico bassanese protagonista di grandi ascensioni sulle
Dolomiti, come la prima solitaria
invernale del Diedro Livanos alla Cima Su Alto nel
Gruppo della Civetta (febbraio 2001, v. nota
65/01).
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nota 202/02 del 16-12-02
ALPINISMO 16 dicembre
2002.
Iniziamo la settimana con una sontuosa carrellata di alpinismo
extraeuropeo, per certi versi esclusiva.
Karakoram:
finalmente abbiamo i dettagli della spedizione invernale al K2
(v. nota 187/02)
guidata dal grande alpinista polacco Krzysztof
Wielicki. A fornirceli è il canadese Justin Dubé-Fahmy che
farà parte della spedizione. La spedizione tenterà la prima salita
invernale del K2 dal versante settentrionale, quello cinese. La
partenza è prevista in questi giorni. Che dire? Storicamente parlando,
e osservando attentamente l'immagine
della parete Nord che non presenta punti deboli, siamo di
fronte per concezione a una delle imprese più audaci della storia
dell'alpinismo mondiale. La squadra di alpinisti, a scorrere i nomi, è
impressionante, da Jacques Olek, Jacek Berbeka a
Denis Urubko e Gia Tortladze. Ma per scoprire i dettagli e
i personaggi della spedizione vi invitiamo a visitare l'opuscolo in
formato pdf (pagina 1,2,3,4:
attenzione! scorrete le pagine fino in fondo), un ottimo documento per
avvicinarsi all'himalaysmo invernale, la forma di alpinismo più
esclusiva e severa dove i polacchi hanno fatto scuola fin dalla loro
prima storica realizzazione nel 1980 quando Krzysztof
Wielicki e Leszek Cichy raggiunsero la vetta dell'Everest.
Scoiattoli di Cortina:
restando in tema di K2 è stata ufficializzata venerdì sera
scorso dal presidente degli Scoiattoli di Cortina, Stefano
Dibona, la notizia che una rappresentanza del celebre gruppo di
guide alpine ampezzane partirà l'estate del 2004 per il K2, in
concomitanza con la celebrazione del cinquantenario della prima
ascensione italiana. Ovviamente, tra gli Scoiattoli coinvolti in prima
linea, Mario Dibona, che ha già all'attivo tre ottomila, e,
perlomeno simbolicamente, Lino Lacedelli, il primo alpinista a
toccare gli 8611 del colosso del Karakoram in compagnia di Achille
Compagnoni nel lontano 1954. Leggete l'articolo
Gli Scoiattoli e Cortina andranno sul K2 apparso ieri su Il
Gazzettino.
Patagonia:
«Notizia buona per i lecchesi e la loro spedizione "anni ´70" che
faranno a gennaio: il team tedesco-ungherese (Tivadar, Berecz e un
altro) con obiettivo parete NW del Piergiorgio, nella
zona della via di Casimiro Ferrari, non ha neanche attaccato la parete
perché il vento li ha distrutto la portaledge da 3 persone...» - per
il seguito dell'ultima notizia che ci ha spedito Luca Maspes
Rampikino, per sapere dei suoi residui tentativi sulle guglie patagoniche e delle condizioni del Cerro Torre (per l'eventuale
tentativo di Bubu Bole) entrate nella
pagina extra di
intraisass.
Hielo Continental:
che fine hanno fatto i nostri amici bellunesi Manrico Dell'Agnola
e compagnia (v. nota
175/02) impegnati nella traversata in totale autonomia dei 400
chilometri dello Hielo Continental Sur? In un articolo del
Corriere delle Alpi, non più disponibile in rete, Manrico
racconta: «Il 30 novembre siamo giunti finalmente alla cima dello
Hielo Continental del ghiacciaio Jorgemontt.... Dal 3 dicembre siamo
in balia di una forte bufera di neve, con raffiche fortissime di vento
che stanno mettendo a dura prova le nostre tende. Il nostro morale è
comunque abbastanza alto e stiamo fisicamente bene. Vi daremo
ulteriori notizie appena si sblocca questa situazione... Dopo 22
giorni, di cui 8 completamente bloccati per le avverse condizioni
atmosferiche e 14 impiegati facendo la spola nei 5 campi intermedi per
portare il materiale, siamo finalmente arrivati in cima al ghiacciaio.
L'accesso per arrivare fin qui si è presentato molto più impervio del
previsto, sia per il maltempo sia per la natura selvaggia del
territorio, a tratti quasi inaccessibile... Il ghiacciaio è molto
ridotto a causa del ritiro dei ghiacci e molto crepacciato, per cui
l'avanzamento con le slitte e gli sci si è trasformato in un'impresa
di sforzo e resistenza inimmaginabili... Sono seguiti tre giorni di
navigazione nel "Total White", il bianco totale, senza vedere
assolutamente niente a causa di una coltre di nebbia, che ci ha
costretti ad avanzare con il navigatore satellitare... Abbiamo dovuto
scavare delle buche profonde per proteggere il più possibile le tende
dal vento e dalla neve. A noi non resta che rimanere chiusi in questi
ripari perché fuori c'è l'inferno. Speriamo che la bufera cessi
presto, per riprendere la navigazione ed arrivare alla prima via
d'uscita accessibile, che si trova a circa cinquanta chilometri da
qua». Auguriamo buona fortuna a Manrico Dell'Agnola, la moglie
Antonella Giacomini, Giuliano De Marchi e Gigi
Zampieri, sperando di avere presto notizie.
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nota 201/02 del
13-12-02
INTRAISASS
13 dicembre 2002.
Sulla soglia del monte
di Enio Sartori.
Con grande gioia vi presentiamo il nuovo prezioso autore che fa oggi
comparsa sulle pagine di intraisass.
Scrittore e artista della parola, poliedrico, Enio Sartori è
una delle figure di spicco della cultura dell'Alto Vicentino, ai piedi
delle Prealpi Vicentine, dove ha cercato di percorrere nuovi
sentieri estetico letterari che lo hanno portato a scandagliare
aspetti delle montagne raramente percorsi, ai confini tra il mito e la
storia. Con un racconto
inedito che narra l'ascetico arrivo del Cavaliere Orso, Re
di Dalmazia, ai piedi del Monte Summano, l'autore ci invita a
scoprire il suo ultimo lavoro che proprio di Sant'Orso e delle
vicende mitiche e storiche del Monte Summano parla. Con queste parole
Sartori presenta
Alla soglia dell'alba: «Questa ricerca nasce da un desiderio:
quello di riscrivere la leggenda di Sant'Orso a partire dalla
decostruzione di alcuni suoi nodi tematici che hanno in sé forti
elementi di drammatica poeticità. Sono venuto a conoscenza della
leggenda del Santo nel momento in cui ho tentato di verificare i
motivi di quell'attrazione tutta particolare che un monte come il
Summano ha saputo esercitare nell'immaginario collettivo degli
abitanti del territorio dell'Alto Vicentino così come in me fin
dall'infanzia. Ho avuto il presentimento che la vita di quel Santo
svelasse alcuni segreti dell'immaginario collettivo di coloro che
l'hanno costruita e di coloro che l'hanno tramandata, di coloro che
hanno creduto in essa; che essa fosse l'espressione psichica-narrativa
del monte stesso, e che il monte ne fosse la sua manifestazione
spaziale, il suo riflesso archetipico. Dunque, un monte e un santo».
Suggestivo anche lo svolgimento etimologico, "sulla soglia
dell'alba", del nome Summanus da parte dell'autore
vicentino, svolgimento rimarcato nella
presentazione del prof. Fernando Bandini (illustre poeta
veneto) dove si legge che Summanus era un epiteto di Zeus visto
come "dio della luce mattinale".
«Probabilmente al lettore non sarà possibile sottrarsi sin dal suo
primo contatto con questa scrittura alla intuizione più o meno
immediatamente nitida della natura, ad un tempo molto complessa e
felicemente semplice, del testo cui essa dà vita» - anche le parole
estratte dalla
presentazione del prof. Adone Brandalise (docente di
Teoria della Letteratura all'Università di Padova, già nostra
conoscenza specie per i suoi interventi a
Oltre le vette)
sono di buono auspicio e di invito alla lettura. A riguardo di
Brandalise segnaliamo un importante appuntamento sabato 14
dicembre, ore 20:00, presso il CENTRO STABILE DI CULTURA in Via
Leogra, strada statale 46 - km 21, San Vito di Leguzzano (VICENZA),
dove il professore, feltrino di origini, presenterà il libro
Oltranze Simboli e concetti in letteratura. Enio Sartori, che già
conosce l'opera del prof. Brandalise (invero un tipo assai singolare e
criptico, con tratti fisionomici che ricordano antichi e
irraggiungibili scrittori) ci ha assicurato collegamenti affascinanti
con il mondo della verticalità e della montagna.... E per chiudere
questa nota interamente dedicata allo scrittore di Monte di Malo,
Enio Sartori, leggiamo in
Parole Verticali una sua poesia a
margine del racconto da
cui siamo partiti.
APPUNTAMENTI
13 dicembre 2002.
Lecco:
"Avrei preferito che ci fosse il sole" - serata per i 30 anni
della Libreria dell'Angelo venerdì 13 dicembre 2002, ore 20:45,
presso la Sala Ticozzi, in via Ongania; alle ore 21:15
presentazione del libro
Uomini
e Pareti; ore 21:45 concerto dei
Mercanti di liquore. Sempre a Lecco, sabato 14 dicembre, la
Libreria dell'Angelo e la Casa delle Guide di Lecco in
collaborazione con Nicolodi Editore organizzano un incontro con
Giulio Malfer per la presentazione del libro
Sguardi dall'alto,
ore 18:00, presso la stessa Libreria dell’Angelo, in via
Cattaneo 29.
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nota 200/02 del 12-12-02
ALPINISMO 12 dicembre
2002.
Trieste:
si è spento martedì scorso il grande alpinista triestino Jose Baron,
accademico del CAI, fondatore nel 1988 e primo direttore della scuola
d'alpinismo intitolata a Enzo Cozzolino (Sezione XXX Ottobre
di Trieste). Lo ricordiamo per le sue grandi capacità alpinistiche
che lo resero protagonista sulle Alpi Orientali e per la sua dirittura
morale, esemplare anche di fronte al male incurabile contro cui ha
dovuto lottare in questi ultimi anni. Un ricordo dell'alpinista
triestino è apparso sulle pagine de Il Piccolo:
Addio Jose Baron - Una vita d'avventure tra il mare e le montagne.
PERIODICI 12
dicembre
2002.
Riportiamo il breve comunicato che anticipa la nuova versione del
notiziario Lo Scarpone per il 2003:
«Lo Scarpone volta pagina - Ancora una volta nella sua storia
più che settantennale Lo Scarpone volta pagina. Da gennaio il
notiziario del Club Alpino Italiano viene mandato agli oltre 300 mila
soci con una nuova veste grafica e una maggiore foliazione. "Si
rafforza la funzione di veicolo che il mensile conserva all'interno
del Cai come scopo primario della sua esistenza: ci sono iniziative
locali che possono essere adottate in altre realtà. Questa è la
palestra ideale per comunicarle e, come si dice, creare sistema",
scrive il direttore Teresio Valsesia nell'editoriale. Il
giornale si apre con gli auguri dell'illustre scrittore Mario
Rigoni Stern per i 140 anni che il Club alpino festeggia nel corso
del 2003 e con una rievocazione della storia del Cai attraverso
l'evolversi dello stemma dominato a un'aquila con le ali spalancate
(ma in origine vi figurava anche un camoscio). Da gennaio inoltre, in
ogni numero Bruno Bozzetto, il 'papà' dei disegni animati in
Italia, offre attraverso una vignetta un particolare contributo alla
sicurezza in montagna».
PRESENTAZIONI
12 dicembre 2002
Dopo le nostre considerazioni sull'alpinismo tibetano (v. nota
197/02) - a cui sono seguite
lettere di analisi e approfondimento in redazione - invitiamo i nostri
lettori ad approfondire l'argomento leggendo il libro Tibet -
l'altra metà del cielo di Maria Antonia (Tona) Sironi
Diemberger. L'autrice è disponibile per conferenze e presentazione
del libro: una scheda della serata con diapositive e video nel nostro
comunicato culturale.
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