 |
nota 127/02 del 21-06-02
ALPINISMO 21 giugno 2002.
Dolomiti: nel giorno del solstizio d'estate un breve e caldo
aggiornamento sulla querelle tra il Soccorso Alpino e la
Regione Veneto dopo la dichiarazione dell'altro ieri di Paolo
Bellodis, Capostazione di Cortina d'Ampezzo, che a nome del
CNSAS Veneto ha dichiarato che se entro una settimana dalla
Regione Veneto non arriverà la notizia dello sblocco dei finanziamenti
ancora fermi al 1986, e relativi alla legge 187, tutti gli oltre 700
volontari aderenti al Corpo, daranno le dimissioni e porteranno a
Venezia, sul tavolo del presidente Galan, le chiavi delle loro
sedi. Questa è la breve
risposta apparsa oggi sull'Alto Adige-Corriere delle Alpi
da parte dell'assessore regionale Floriano Pra: "Basta con
l'elicottero gratis - dice il politico - proporremo l'assicurazione
per tutti, oppure un contributo da parte chi viene soccorso. Andare in
montagna è una passione e non un obbligo". Peccato che il Soccorso
Alpino non sia solo l'elicottero, ma un sacco di altre cose (tra le
quali un fatto di cultura, dove solidarietà, competenza e volontariato
a proprio rischio e pericolo non sono qualità che si comprano al
mercato) e che l'assessore regionale non sia così lungimirante da
capire che non tutti i servizi sono alla mercé del denaro e che il
denaro pubblico vada speso anche in funzione delle passione dei
cittadini e non solo dei loro obblighi, cittadini che pagano già di
par suo in quanto contribuenti. Ma cosa dire a una regione che non
vuole adeguarsi a quello che le regioni vicine fanno per lo stesso
servizio? Cosa dire a una regione che spende i suoi denari con
l'occhio sempre succube della produttività? Sapete qual è l'obiettivo
della tanto celebrata produttività veneta (e del Nord-Est in
generale e di molte altre zone del pianeta)? Nient'altro che la
produttività. Produco per poter ancora produrre (guai ai investire
nelle "passioni"), per produrre sempre di più. Quando ho energia
(denari) in più, cosa faccio? Produco, magari produco ancora energia
(denari). Non si spiegherebbero altrimenti progetti scellerati come
industrializzazioni e urbanizzazioni estreme,
centrali termoelettriche iperdimensionate in luoghi in cui
la più alta probabilità di morire è data dagli eccessi della
produzione e relative conseguenze. E ora, unica regione in Italia, ci
vogliono togliere anche il Soccorso Alpino. Troppo costoso. Come se a
pagare i servizi dei cittadini si attingesse con equità redigendo
balordi stipendi per parlamentari, ministri e
politici che
impropriamente alzano la voce. Ribelliamoci.
Restando in Dolomiti, ma cambiando aria, segnaliamo l'articolo
La conquista del Cimon del Froppa di Walter Musizza e
Giovanni De Donà, dove si racconta la prima salita della vetta
più alta del selvaggio Gruppo delle Marmarole, ascensione
compiuta 130 anni fa dalla comitiva di Alberto De Falkner con
le guide Siorpaes, Orsolina e Solche. Infine,
prima di darvi appuntamento alla settimana prossima con le ultime news
che stanno affluendo in redazione dalle montagne del mondo, per
respirare un po' di atmosfera himalayana, pur restando in Dolomiti,
seguiamo gli ultimi sviluppi del Museo di Cibiana di Cadore,
dove
Gli yak approdano sul Rite.
|
 |
nota 126/02 del 20-06-02
RIFUGI
20 giugno 2002.
Cordillera Blanca: "Il giorno 8 giugno 2002 i giovani dell'Operazione
Mato Grosso hanno inaugurato il nuovo Rifugio Don Bosco
allo Huascaràn a 4650 metri sul livello del mare, ai piedi del
Nevado Huascaràn (6768), la vetta più alta della Cordillera
Blanca in Perù. Più di 3000 persone tra Oratoriani, autorità e
gente comune hanno raggiunto, ovviamente a piedi e dopo 1700 metri di
dislivello, il nuovo rifugio a cui hanno lavorato, scaglionati in vari
gruppi, più di tremila giovani, coordinati da Padre Topio. Alla
fine della Messa, concelebrata da 12 sacerdoti e in uno scenario
eccezionale, Padre Ugo De Censi, il fondatore dell'Operazione
Mato Grosso e il padre spirituale di migliaia di francescani del
ventunesimo secolo, HA ANNUNCIATO E ACCOLTO PUBBLICAMENTE L'IDEA
PORTATA AVANTI DALL'ASSOCIAZIONE DELLE SEZIONI VICENTINE DEL CLUB
ALPINO ITALIANO AFFINCHE' SI COSTRUISCA UN NUOVO RIFUGIO ALL'ALPAMAYO
«LA MONTAGNA MA'S BELLA DEL MUNDO». IL NUOVO RIFUGIO VERRA' DEDICATO
AL GRANDE ALPINISTA VICENTINO RENATO CASAROTTO, MORTO NEL 1986 SUL K2.
Renato Casarotto ancora oggi è molto ricordato in Perù per aver
tracciato in 17 giorni di arrampicata solitaria una difficilissima via
sulla Parete Nord dello Huascaràn Norte. Tra la folla
dei presenti c'è stato un attimo di smarrimento: come al solito Padre
Ugo ha spiazzato tutti, ma poi si è levato, nell'atmosfera rarefatta e
pura dell'alta quota un applauso che è arrivato fino al cielo" (Mariano
Storti, Coordinatore del progetto
"ADOTTIAMO UN RIFUGIO"
per L'ASSOCIAZIONE DELLE SEZIONI VICENTINE DEL CAI, v. nota
118/02).
Nota redazionale:
naturalmente non possiamo che associarsi anche noi, redazione di
intraisass,
nel ricordo di Renato Casarotto e del suo alpinismo. Chi ben ci
conosce e sa quale tipo di alpinismo pratichiamo e divulghiamo, sa chi
sono i nostri maestri, i nostri ispiratori, i nostri compagni. E da
cosa nasce cosa; legami sottili, concreti e ideali, legano le persone
nella moltitudine di sentieri, non solo di montagna, che ognuno di noi
percorre. Così oggi, nel ricordo di Renato, vi offriamo due splendidi
immagini catturate durante e dopo la spedizione
Chiantar, estremo Pakistan settentrionale, nell'estate 2000. La
spedizione culminò con la prima ascensione di ciò che ora è conosciuta
come Renato Casarotto Kor e da quell'esperienza
è recentemente nata la Serie Pakistana, monografia pittorica
dell'artista vicentino Maurizio Camposeo, già autore del nostro
logo e da oggi nuovo espositore sulla copertina di intraisass.
Per accedere alle due immagini cliccate (+F11) su
Renato Casarotto Kor (autore della
foto è Mirco Scarso, uno dei primi salitori) e su
SeriePakistana1 (il primo quadro di
una serie che vi assicuriamo straordinaria).
|
 |
nota 125/02 del 19-06-02
MANIFESTAZIONI
19 giugno 2002.
Madonna di Campiglio: nell'Anno internazionale delle Montagne 2002
proclamato dalle Nazioni Unite "per aumentare la consapevolezza
dell'importanza dello sviluppo sostenibile delle montagne" la Val
Rendena - valle alpina del Trentino occidentale circondata delle
montagne del Gruppo di Brenta, della Presanella, dell'Adamello -
proporrà fra il solstizio d'estate (21 giugno) e il
solstizio d'inverno (21 dicembre), un modo diverso e originale di
coglierne la suggestione, di conoscerle e scoprirle. Con la giornata
"Del silenzio sulle montagne" prende il via il progetto il
MISTERO DEI MONTI, per esplorare e riflettere con una nuova
sensibilità sull'universo montagna. Entrate nel
comunicato stampa per
dettagli e programma.
CURIOSITA'
19 giugno 2002. Scozia: non è una novità che le montagne siano
in vendita e oggetto di commercio (nelle sue varie forme), ma quando
l'attenzione di un riccone si sofferma su un'intera catena montuosa,
seppur piccola e defilata rispetto alle nostre frequentazioni, non può
non destare interesse. Siamo sull'isola scozzese di Skye, dove
la Black Coullins si estendono su una superficie di 90
chilometri quadrati toccando quasi 23 chilometri di costa, con 11
picchi vicini ai 1000 metri di quota, catena rinomata per il grande
valore naturalistico. Fatto sta che il vecchio proprietario, la nobile
famiglia MacLeod, a corto di soldi per restaurare il
Dunvegan Castle, ha deciso di vendere la veneranda proprietà (da
1000 anni appartenente alla famiglia) al miglior offerente. Un ricco e
non ancora identificato signore americano si è fatto avanti mettendo
sul tavolo della trattativa più di 9 milioni di euro. Al momento,
nonostante l'indignazione della popolazione locale di fronte
all'eventualità di un proprietario straniero e teoricamente assente,
sembra che la conclusione dell'affare sia imminente. A ognuno di noi
le dovute riflessioni.
|
 |
nota 124/02 del 18-06-02
CULTURA
18 giugno 2002.
Identità culturali: cogliamo l'occasione di un articolo apparso
oggi su Il Mattino di Padova per presentarvi il sito del
Museum Ladin
Ciastel de Tor. Il museo di San Martino di Badia, da
poco inaugurato mediante la supervisione di Reinhold Messner,
raccoglie le testimonianze della storia e della vita delle cinque
valli ladine site nel cuore delle Dolomiti dove ancora oggi si parla
la lingua ladina: la Val Badia, la Val Gardena, la
Val di Fassa, Livinallongo e Ampezzo. Il ladino
- si legge nell'articolo
Gli orgogliosi dieci secoli dei ladini - è una "lingua dalle
oscure origini reto-romane. Lingua ancor oggi parlata comunemente
nelle cinque valli, nonostante i tentativi egemonizzanti dell'italiano
durante il periodo fascista e del tedesco negli anni più recenti. Pare
che l'origine del ladino sia una contaminazione fra la lingua parlata
dalle popolazioni retiche della zona e il latino volgare introdotto
dai colonizzatori romani. E' solo grazie alle caratteristiche fisiche
del territorio alpino che l'idioma ha saputo mantenersi vivo fino ad
oggi".
Restando in ambito di identità culturali a rischio di prevaricazione
da parte di culture intolleranti, segnaliamo la giornata romana
FORZA
TIBET: DIRITTI UMANI E AUTODETERMINAZIONE per il POPOLO TIBETANO.
Una mostra, canti e suoni tibetani, diapositive e un dibattito saranno
i diversi momenti della giornata per il Tibet organizzata dall'Associazione
Italia Tibet per domenica prossima, 23 giugno, dalle ore 19 presso
il Villaggio Globale (Lungotevere Testaccio).
|
 |
nota 123/02 del 17-06-02
ALPINISMO 17 giugno 2002.
Soccorso Alpino: molto lavoro per il CNSAS in questo
fine settimana di tempo prevalentemente stabile sulle Alpi (Cordata
tragica sul Lagazuoi - Muore dopo 50 metri di volo;
Morte in Grignetta). Nonostante il Soccorso Alpino rappresenti "da
decenni un insostituibile presidio per il territorio alpino, quanto
per la popolazione residente, quanto per il turismo", esso "vive un
momento molto delicato: in ambito regionale non è preso sul serio, non
viene finanziato a dovere, e i volontari rischiano più del dovuto la
loro vita, perché i soldi destinati al ricambio dei materiali non sono
sempre sufficienti": questo e altro nell'articolo dedicato alla festa
del 30º della fondazione della Stazione CNSAS del Centro Cadore (Trent'anni
di Soccorso alpino).
Valle di San Lucano: segnaliamo l'importante ripetizione del
Diedro Casarotto-Radin allo Spiz di Lagunaz da parte degli
amici trentini Ermanno Salvaterra e Franco Cavallaro
(alias Il Postino). Importante perché, a seguito anche di un
articolo recente apparso sulla Rivista del CAI, il notevole
itinerario dolomitico comincia ad essere ripetuto e apprezzato dai più
grandi alpinisti italiani. Esemplari alcuni passi delle notizie
private a noi pervenute dove Ermanno ci parla di un "Grande Maestro Casarotto" (compagno di corso aspirante guida nel lontano 1979) e
conclude con "il posto mi è piaciuto moltissimo per la grandiosità
dell'ambiente e la severità di tutto quanto sta attorno". Pure per la
forte cordata trentina qualche dubbio all'attacco e una rocambolesca
discesa con una notte dentro le misteriose gole dei Boral. Una
grande avventura. Se passate per il
Rifugio XII
Apostoli, "campo base" estivo di Ermanno Salvaterra e dei suoi
ospiti alpinisti, fatevela raccontare!
Newsflash:
"Per restare in tema Pale San Lucano e vie del grande
Casarotto, scrivo per comunicare la prima solitaria portata a
termine da Ivo Ferrari il giorno 15 giugno '02 della via aperta
nel 1974 dalla cordata Casarotto-Radin (1000 m + zoccolo, VI+,
A1) sulla parete Est della IV Pala di San Lucano. La via
percorsa da Ivo era l'ultima delle vie di Casarotto nel gruppo delle
Pale che ancora attendeva la solitaria. Una curiosità: mentre erano
impegnati sui primi tiri delle rispettive vie, la cordata
Salvaterra-Cavallaro ed Ivo si sono scambiati qualche
battuta da una parte all'altra del 'boral' che separa lo Spiz di
Lagunaz dalla IV Pala" (Federica Maslowsky). Insomma, un
dialogo tra gli abissi. E a Ivo Ferrari che ne ha fatta un'altra delle
sue, non ci resta che salutarlo con un invito a scriverci un nuovo
racconto. Di Ermanno, già qualcosa bolle in pentola.
|
 |
nota 122/02 del 14-06-02
ALPINISMO 14 giugno 2002.
Dal Monte Elbrus giungono notizie che il team dell'alpinista
americano non-vedente Eric Weihenmayer
ha raggiunto la vetta più alta d'Europa. Non si conoscono ancora i
particolari dell'annunciata discesa (v. nota 111/02),
ma per maggior dettaglio e foto della
spedizione
entrate nelle
news della Serac Adventure Films. Diversamente, per quanto
riguarda lo stile, dalle montagne
inesplorate della Cina arrivano le prime notizie
di Gianluca Bellin e Diego Stefani, al ritorno da una
delle loro sortite esplorative. Questa volta i due alpinisti veneti
hanno operato tra le vette inviolate del gruppo montuoso denominato
Dragon Snow Mountain, nella vallata del Tiger Leaping Gorge,
dove sono riusciti a salire una nuova cima di 4500 metri lungo un
itinerario, di misto, impegnativo e di grande soddisfazione. Siamo in
attesa di ulteriori precisazioni. Per finire questo breve giro tra le
montagne del mondo, da Lima, Perù, sono stati pubblicati i comunicati del
ritrovamento dei corpi degli alpinisti europei (tre austriaci
e un tedesco) periti nei pressi della cima dell'Huascaràn (v.
nota 117/02). I quattro malcapitati, travolti da
una valanga e precipitati per 300 metri, facevano parte di un gruppo
di 12 alpinisti partiti alla volta della più alta montagna della
Cordigliera Bianca lunedì 7 giugno scorso. Una breve cronaca del
soccorso sulle
pagine della CNN.com.
INTRA
I SASS Finalmente siamo
in grado di mostrare ai nostri affezionati lettori online, soprattutto
a quelli ancora indecisi se avere tra le mani il primo numero di
intraisass cartaceo, le tre parti dimostrative di intraisass
1 riprodotte in files pdf:
demoParte1.pdf -
demoParte2.pdf
-
demoParte3.pdf.
Entrate nei demo senza esitazione, salvateli nel vostro computer,
leggeteli (troverete l'inizio di tutti i racconti con le foto degli
autori e una rassegna estratta dalle rubriche itineranti Galleria
e Parole Verticali) e fateli girare come allegati e-mail più
che potete. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti voi, cari amici di
intraisass, per continuare il nostro difficile
sentiero, non sempre
luminoso. Vi ringraziamo anticipatamente.
|
 |
nota 121/02 del 13-06-02
INTRA
I SASS 13 giugno 2002.
La prima ascensione del Campanile
di Val Montanaia
ovvero
Dell'incontro tra Napoleone Cozzi e Karl Günther von Saar
di Melania Lunazzi. Nuova entrata negli SCRITTI STORICI della sezione SPECIAL -
ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS. Straordinaria perla
storica della nostra nuova autrice e futura collaboratrice artistica,
Melania Lunazzi, napoletana di nascita ma udinese di adozione,
pubblicata per gentile concessione della casa editrice LEG di Gorizia.
Il racconto storico è illustrato da due acquarelli originali
dell'alpinista e pittore triestino Napoleone Cozzi, grande
protagonista dell'alpinismo dolomitico agli inizi del secolo scorso.
Nella preziosa ricostruzione storica si narra della prima ascensione al
celebre monolito della Val Montanaia, che appare agli occhi
dell'artista-alpinista come un "urlo di un dannato[...],
l'imprecazione di un genio malefico". Un racconto assolutamente da non
perdere, specie se si considerino le descrizioni dei passaggi chiave
d'arrampicata, davvero eccezionali e singolarissime, soprattutto
quando si legge col senno di poi, dove linguaggio e tecniche
alpinistiche hanno avuto un lungo e irreversibile corso. Eccovi una
breve anticipazione: "...Passiamo con infinite precauzioni la cengia
pericolosissima, ed arriviamo sotto la fessura. E' troppo stretta: le
dita non vi si possono approfondire abbastanza per sorreggere il
corpo; tutta l'opera di salvataggio è basata su un masso non sicuro;
inoltre il camino superiore si presenta tanto inclinato da metter in
dubbio l'esito, anche arrivando a superare, con uno sforzo di falangi,
le sottostanti difficoltà..." - "...Mentre qui le dita s'internano nei
fessi e i gomiti si puntano e le ginocchia tenagliano lievi sporgenze
e strisciano gli arti orribilmente stiracchiati, come i tentacoli d'un
polipo mostruoso, su tutte le ruvidità per sostenersi e traslocare,
lavorano là gli occhi d'avanscoperta come le antenne filiformi e
sensibilissime degli artropodi...".
|
 |
nota 120/02 del 12-06-02
ALPINISMO 12 giugno 2002.
Karokoram: un breve aggiornamento, con brevi cenni storici,
dalle grandi montagne ai confini tra Pakistan e Cina le
quali, trovandosi più a nord-ovest rispetto all'attigua catena
himalayana, risentono marginalmente del monsone imminente e permettono
una buona praticabilità fino al mese di luglio. Sul K2 sono
impegnate 12 spedizioni di cui ancora non si conoscono precisamente
tutti gli obbiettivi, anche se la maggior parte degli alpinisti
sceglieranno come via di salita il classico Sperone Abruzzi.
Ricordiamo che oggi è l'anniversario della partenza di un'altra grande
spedizione guidata da Luigi Amedeo di Savoia: il 12 giugno del
1899 il Duca degli Abruzzi partì per il Polo Nord. Di 10
anni dopo è invece la spedizione esplorativa al K2 che portò
gli italiani fino a quota 6250 della cresta Sud-Est, oggi
divenuta la via normale alla montagna. Della spedizone in Karokoram
del 1909 ci restano le splendide fotografie di Vittorio Sella,
ancora oggi considerate tra le più belle e preziose scattate sul
massiccio (v. nota 113/02). Per il momento
nessuna ambizione di carattere storico sulla celebre montagna. Da
annotare sul taccuino delle curiosità l'impegno dello spagnolo
Carlos Soria (che a 63 anni diverrebbe il più anziano alpinista a
toccare i temibili 8616 metri della "Montagna Grande", ciò significa
il toponimo locale Chogori) e dell'americana Christine Feld
Boskoff (che rafforzerebbe il suo primato femminile portando a 7
gli ottomila finora saliti).
Restando sulle montagne che si affacciano sul Circo Concordia,
entriamo nei particolari della spedizione svizzero italiana al
Gasherbrum IV guidata dalla guida alpina svizzera Mario Casella.
E' doveroso sottolineare che l'obiettivo della spedizione è tra i più
coraggiosi e ambiziosi dell'attuale stagione extraeuropea. Il
Gasherbrum IV, oltre a essere una montagna dalle linee straordinarie e
bellissime, è una tra le più difficili al mondo. Storicamente, la
spedizione guidata da Riccardo Cassin nel 1958, che portò a
toccare i 7929 metri della vetta principale (la Cima Sud) la forte
cordata composta da Carlo Mauri e Walter Bonatti lungo
la cresta Nord-Est, rappresentò la scalata più difficile su roccia e
misto dell'epoca, superando difficoltà d'arrampicata mai raggiunte
prima d'allora a quote simili. A tutt'oggi la cima principale della
montagna è stata raggiunta da solo tre cordate e una quarta ha
calpestato la Cima Nord (di 25 metri più bassa). Sulla rocciosa, e
indorata al tramonto, parete Ovest (che spiega il significato
del toponimo baltì traducibile in "Muro lucente") è stata
tracciata nel 1985, in stile alpino, una delle più grandi imprese
alpinistiche di tutti i tempi da parte del polacco Vojtek Kurtika
(che scoprirete compagno di Carlos Buhler nel racconto sul
K2 di intraisass
1,
durante il tentativo di una via nuova) e dell'austriaco Robert
Schauer. Perciò seguiremo con attenzione e ammirazione gli amici
svizzeri e italiani impegnati nella difficile ascensione e prima
ripetizione della Bonatti-Mauri, tra i quali ci sono vecchie
conoscenze dell'alpinismo italiano come l'accademico lecchese Dario
Spreafico e il famoso cameraman svizzero Fulvio Mariani. In
bocca al lupo agli alpinisti e per seguirli più da vicino non esitate
ad entrare in www.g4expe.ch,
il sito ufficiale della spedizione.
|
 |
nota 119/02 del 11-06-02
APPUNTAMENTI
11 giugno 2002.
Trieste:
presentazione ufficiale del film "Montanaia, sogno di pietra",
realizzazione cinematografica di Giorgio Gregorio in occasione
del centenario della salita del celebre campanile della Valcellina
avvenuta nel settembre del 1902. Tra i protagonisti del film l'alpinista-scultore-scrittore
di Erto, Mauro Corona, grande conoscitore delle pareti del
Campanile, e il giovanissimo Luca Rainis; musiche originali di
Giorgio De Santi; collaboratori di produzione: Dario Budach,
Gianni Raffaello, Aldo Michelini, Diego Zipponi,
Stelio Lutmann e Luciano Santin. Per una scheda della
presentazione e del film che sarà proiettato domani alle 18.30 presso
la Sala Oceania del Centro congressi della Stazione Marittima
leggete l'articolo
del Messaggero Veneto. Vi preannunciamo che è in corso di
preparazione per
intraisass.it
la versione web del racconto storico della prima salita del Campanile
che vide protagonisti i gruppi di Napoleone Cozzi e di Karl
Günther Freiherr von Saar. L'autrice Melania Lunazzi, per
gentile concessione della Casa Editrice LEG di Gorizia, ci
racconterà che cosa successe tra la prima e la seconda decade del mese
di settembre di cento anni fa tra le pareti e nei pressi del
singolarissimo monolito di Val Montanaia. Due riproduzioni dei
pregiati acquarelli di Napoleone Cozzi accompagneranno il racconto.
Bergamo:
seppur in ritardo a causa di un errore nell'invio posta, segnaliamo
che domenica 16 giugno chiuderà la mostra fotografica "Thien Shan"
del fotografo valdostano Stefano Torrione organizzata dalla
Sezione Cai di Bergamo presso la Chiesa di Sant'Agostino
(Bergamo Alta). Stefano Torrione e il suo compagno di
avventura, Eugenio Alberti Schatz, ripropongono a distanza di
un secolo l'itinerario della spedizione alpinistica italiana che nel
1900 organizzò il principe Scipione Borghese - viaggiatore,
alpinista ed uomo politico - in compagnia del geografo, etnografo, e
giornalista valdostano Jules Brocherel e della famosa guida
alpina di Macugnaga Matthias Zurbriggen.
Ceresole:
domenica prossima presso il rifugio intitolato al grande musicologo e
alpinista Massimo Mila inizia la stagione espositiva con una
mostra dal titolo "Montagna e Musica". L'allestimento curato da
Gianfranco Schialvino e organizzato dall'Associazione Amici
del Gran Paradiso prevede la partecipazione di 18 artisti
piemontesi che esporranno xilografie, disegni e acquarelli. Tra questi
ricordiamo Tino Aime, Francesco Casorati, Ugo Giletta,
Ugo Nespolo, Gianni Verna e Remo Wolf.
|
 |
nota 118/02 del 10-06-02
INIZIATIVE
10 giugno 2002.
Cordillera Blanca:
"ADOTTIAMO UN RIFUGIO", così si
chiama la singolare iniziativa promossa dall'Associazione delle
Sezioni Vicentine del CAI "PERCHE' ADOTTARE UN RIFUGIO SIGNIFICA
ADOTTARE I POVERI DELLE ANDE". Nel
comunicato stampa inviatoci dal coordinatore del progetto,
Mariano Storti, si spiega che "lo scopo di questa iniziativa di
solidarietà è di aiutare i ragazzi della Cordillera a divenire guide
d'alta montagna e gestori dei nuovi rifugi, frenando l'esodo verso la
tremenda megalapoli di disperati che sta diventando Lima". Entrate nel
comunicato stampa per conoscere meglio
il progetto e per sostenerlo mediante la raccolta di fondi e di
materiale alpinistico da inviare alla Scuola di Alta Montagna
dell'Operazione Mato Grosso. Nel corso dell'estate 2002 è
prevista una spedizione nella Cordillera Blanca che coniugherà
escursioni e attività alpinistica con esperienze concrete di
solidarietà.
INTRA
I SASS
Consultabili da oggi, partendo dalle immagini riprodotte in
successione qui a fianco, alcune pagine
dimostrative e l'indice di intraisass
1. Tra
pochi giorni dovremmo riuscire a rendere disponibili dei demo-PDF
dei racconti e dei testi del libro in questione. Ma non aspettate
così tanto: correte in libreria o scrivete alla nostra
redazione per avere tra le mani le imprevedibili 326 pagine di
intraisass
1
(perfino l'inclassificabile Andrea Gobetti, da "dentro il
sasso" - lui è una talpa, uno speleologo, un "bestia" assai difficile
da impressionare con la luce superficiale delle montagne - ci ha
scritto una bella e incoraggiante lettera).
|
 |
nota 117/02 del 07-06-02
ALPINISMO 7
giugno 2002.
Alpinismo extraeuropeo: mentre siamo giunti agli sgoccioli
della stagione pre-monsonica in Himalaya, cominciano ad
arrivare le prime notizie dal Karokoram: un buon numero di
spedizioni si sta dirigendo verso i campi base del K2, del
Broad Peak e dei Gasherbrum. Spostiamoci tuttavia sulle
grandi montagne delle Americhe, dove l'attività alpinistica è
già iniziata da circa un mese. Per quanta riguarda gli italiani è da
segnalare la Spedizione scialpinistica al McKinley. Il 26
maggio la cordata valdostana composta dalla guida alpina Marco
Camandona e da Dante Luboz raggiungono i 6187 metri del
Denali (nome indigeno del McKinley), per poi ridiscenderlo
con gli sci. Purtroppo, sia tramite notizie private sia spulciando nel
sito di Camandona,
non si conoscono i dettagli della discesa (l'obiettivo della
spedizione era la prima discesa della via Messner con gli sci
d'alpinismo). I tempi della salita sono comunque notevoli considerando
l'approccio alla montagna "in piena autonomia" e che il gruppo era
partito da Milano il 20 di maggio. Una seconda cordata composta dalla
guida alpina Christian Cesa e da Giacomo Berthet ha
raggiunto la cima (o l'anticima?) il 28 maggio, mentre la guida alpina
Alessandro Mezzavilla rinunciava a 100 metri dalla vetta per un
peggioramento delle condizioni meteo il giorno 29.
Rivolgendo la nostra attenzione all'America del Sud ci è giunta
voce in queste ultime ore di gravi disagi sulle Ande Peruviane
a causa del maltempo, disagi che avrebbero coinvolto anche numerosi
alpinisti impegnati nella Cordillera Blanca. Una breve notizia
sull'Alto Adige riporta di un grave incidente accaduto sull'Huascaran
(6768 m), la montagna più alta della regione:
Ande, morti quattro tirolesi e una decina di feriti.
|
 |
nota 116/02 del 07-06-02
STORIA DELL'ALPINISMO
7 giugno 2002. Eiger: straordinario appuntamento questa sera
alle 20:30 presso l'Auditorium San Barnaba di Brescia.
Per la prima volta si riuniranno tutti insieme i protagonisti
della prima ascensione italiana alla parete Nord dell'Eiger,
avvenuta nel 1962: Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi,
Armando Aste, Andrea Mellano, Romano Perego e
Franco Solina (v. nota 113/02). Nella hall
dell'auditorium si potranno ammirare le fotografie d'epoca scattate
dagli alpinisti durante l'ascensione della temibile parete. La serata
chiuderà con i canti di montagna del coro "La Soldanella" (v.
Il Giornale di Brescia:
Gli uomini dell’Eiger insieme dopo 40 anni).
|
 |
nota 115/02 del 07-06-02
INTRA
I SASS 7 giugno 2002.
Pensieri di un viaggio in Islanda
di Giovanni Pagnoncelli. Nuova entrata nella sezione SPECIAL -
PAROLE E SENTIERI di INTRAISASS. L'autore lombardo, di Induno
Olona (Va), ci rivela, in una pagina fitta di disincanto e stupore, le
sue riflessioni sulla terra e sulle genti d'Islanda.
|
 |
nota 114/02 del 06-06-02
INTRA
I SASS 6 giugno 2002.
Everest, una triade di idee e di film nuova entrata nella
Rubrica di cinematografia curata da Mauro
Mazzetti: "L'Everest ha sempre colpito
l'immaginario della gente comune, oltre che gli appassionati di
montagna. E' sempre stato simbolo di lontananza, sia orizzontale sia
verticale, dalla realtà di tutti i giorni; la quotidianità ha fatto
scudo alle nostre esistenze ‘normali’, tenendoci discosti dal simbolo
stesso delle ascensioni, dalla vetta per eccellenza, ché più su non si
può andare..." - così inizia la triplice recensione delle tre
pellicole dedicate all'Everest nella collana "I capolavori del Cinema
di Montagna" della Vivalda Editori: Everest senza maschera
(1979) di Leo Dickinson, Everest dal mare alla vetta
(1992) di Michael Dillon, Dispersi sull'Everest (1999)
di Peter Firstbrook.
|
 |
nota 113/02 del 05-06-02
CULTURA
5 giugno 2002. Una mostra, una
serata e un compleanno alpinistico sono più o meno imminenti.
Bolzano: con un certo anticipo, quasi per stimolare la
curiosità dei lettori e invitarli a un'eventuale programmazione, vi
segnaliamo l'importante mostra Vittorio Sella. Ascensioni
fotografiche - Viaggio nelle Alpi del Tirolo. 1887 - 1891 -1893,
esposizione che sarà allestita presso la Galleria Civica
del capoluogo altoatesino dal 20 giugno al 29 settembre. Curata
da Ludovico Sella e Augusto Golin, si potranno ammirare le
straordinarie immagini fotografiche eseguite dal grande maestro
piemontese della fotografia d'alta quota, Vittorio Sella,
durante i suoi viaggi sulle Alpi del Tirolo. Maggiori dettagli nel
comunicato stampa
(da parte nostra è in fase di preparazione una nuova rubrica dedicata
alle arti visive e ai suoi protagonisti. Ritorneremo quindi a parlarvi
di Vittorio Sella).
Vicenza: domani, giovedì 6 giugno, alle ore 21, al
Museo del Risorgimento, singolare proiezione del film Die weisse
Holle vom Piz Palù con commento musicale dal vivo
(piano+contabbasso+viola+chitarra con musiche originali composte ed
eseguite dal gruppo condotto dai fratelli Ercego). Nell'ultimo
appuntamento della rassegna cinematografica "Le montagne del
cinema" viene riproposto una perla del cinema di cronaca prodotta
dal regista Arnold Fanck nel 1929. La trama, infatti, si ispira
a un fatto di cronaca realmente accaduto su una delle più affascinanti
montagne del Gruppo del Bernina e delle Alpi intere, il Pizzo Palù.
Mompiano (Brescia): il 9 giugno prossimo compie 70 anni
Franco Solina, grande alpinista e fotografo bresciano
protagonista di memorabili imprese negli anni Sessanta, spesso al fianco
del roveretano Armando Aste (ricordiamo la prima ripetizione
italiana della Nord dell'Eiger e la Via dell'Ideale sulla
parete Sud della Marmolada). I nostri migliori auguri.
|
 |
nota 112/02 del 04-06-02
SOCIETA'
4 giugno 2002. Valle del Khumbu:
è in fase di accesa discussione il progetto presentato dall'Autorità
dell'Aviazione Civile nepalese per allungare la pista di
atterraggio di Syangboche, piccolo villaggio posto a
un'altitudine di 4000 metri lungo il percorso classico del trekking
all'Everest. Il progetto in questione (v.
Air
war over Lukla in NepalNews.com) permetterebbe a piccoli
aerei civili di atterrare e decollare direttamente da e per
Kathmandu, tagliando via l'aeroporto di Lukla, base
classica per la partenza del trekking sopra citato (che si
accorcerebbe da 14 a 9 giorni di cammino) e di molte altre
destinazioni. Naturalmente la realizzazione del nuovo aeroporto
comporterebbe un mutamento degli equilibri sociali tra gli abitanti
della Valle del Khumbu. Si pensi che solo a Lukla ci sono
moltissime famiglie che vivono intorno ai 150 lodge costruiti per
ospitare i turisti (specie per la notte in attesa dell'aereo per la
capitale) e al trasporto di materiali a seguito dei trekkers e delle
spedizioni. Anche per Namche Bazar, molto prossima al nuovo
aeroporto, non si prevedono effetti positivi e comitati di persone
contro il progetto si sono riuniti nel celebre villaggio nepalese per
chiedere il blocco dei lavori di ampliamento della striscia di terra
prevista per l'aeroporto, ampliamento che secondo i comitati
porterebbe un beneficio al 5% degli uomini d'affari nepalesi (e agli
occidentali sfaticati) riducendo i mezzi di sussistenza per il
restante 95% della popolazione della valle. Da sottolineare infine che
Syangboche si trova in una particolare situazione ambientale,
dove non solo i forti venti e le difficoltà climatiche andrebbero
contro le logiche tecniche aeroportuali, ma pure il trovarsi
all'interno del Sagarmatha National Park non sosterrebbe alcun
argomento a favore delle politiche di rispetto ambientale finora
portate avanti con grande fatica.
Per chiudere una notizia in tema: da un po' di giorni è dato per
disperso un elicottero dell'Asian Airlines partito dal Campo
Base del Makalu alla volta di Lukla, con a bordo lo staff
nepalese della spedizione spagnola più l'equipaggio di nazionalità
russa. Il maltempo non ha ancora permesso di ultimare le ricerche.
|
 |
nota 111/02 del 03-06-02
ALPINISMO 3
giugno 2002.
Rassegna stampa.
Dolomiti:
Vola per 30 metri e muore sulla Tissi (Corriere delle Alpi).
Un alpinista austriaco di 38 anni vola sulla celebre via della
Torre Venezia a causa di una scarica di sassi.
Monte Elbrus: quale sarà la nuova sfida di Eric Weihenmayer
(v. nota 103/01),
l'alpinista americano non vedente che scalò l'Everest l'anno
sorso?
Blind climber facing new challenge (RockyMountainNews.com)
Discendere con gli sci dai 5642 metri del Monte Elbrus , la più alta
montagna, di origine vulcanica, del Caucaso e d'Europa, nella Russia
sud-occidentale.
|
 |
nota 110/02 del 31-05-02
INTRA
I SASS 31 maggio 2002.
Nota redazionale
(extra-ordinaria):
ringraziamo i numerosi complimenti che ci stanno arrivando dai nuovi
lettori di intraisass
1. Tra poco sarà pronta una
dimostrazione in PDF
del contenuto del nostro primo numero cartaceo, magari accompagnato
dalle impressioni e dalle lettere che ci giungono quotidianamente in
redazione. Il volume intraisass
1 dovrebbe oramai essere disponibile
in molte librerie specializzate di tutta Italia. Per chi volesse
tuttavia acquistarlo direttamente da noi (v.
modalità di ricevimento), permettendoci così un margine di rischio
economico minore nei confronti dei nostri fornitori che cominciano
pressanti a batter cassa, magari acquistandone più copie (anche per
associazioni e sezioni CAI con tariffe agevolate) o facendo un'offerta
maggiore all'effettivo valore delle copie, offerta che solo il nostro
servizio in rete potrebbe meritare, per chi fosse ancora indeciso se
avere tra le mani le pagine con i racconti, le storie, le riflessioni,
gli scritti storici e medici, le immagini artistiche dei nostri
molteplici autori, vi alleghiamo l'importantissima lettera,
breve ma efficace, giuntaci con grande sorpresa ieri l'altro in
redazione:
----- Original Message -----
From: "Reinhold Messner"
To: <abe@intraisass.it>
Sent: Wednesday, May 29, 2002 5:34 PM
Subject: Ricevimento volume
Intraisass 1
Gentile
Redazione,
Congratulazioni! Il Vs. lavoro è impressionante e di alta qualità.
Metterò il volume a vista sul Monte Rite (Cibiana di Cadore).
Grazie e auguri
Reinhold
Messner
|
 |
nota 109/02 del 31-05-02
ALPINISMO 31
maggio 2002.
Himalaya: con gli ultimi giorni di maggio si chiude la stagione
alpinistica pre-monsonica nella regione himalayana. Ancora qualche
spedizione è impegnata sul versante Nord dell'Everest,
ma l'arrivo del monsone farà presto smobilitare gli alpinisti ancora
presenti ai fianchi delle grandi montagne. Fare un bilancio è ancora
prematuro, ma se si guarda le notizie circolanti e i permessi concessi
dalle autorità governative si può affermare, con buona probabilità,
che niente o poco di nuovo è apparso sotto il sole e le nevi
himalayane. Da segnalare una nuova via sull'affascinante versante
Sud Ovest dello Shisha Pangma (8027 m) da parte dei coreani
Park Jun Hun e Kang Yeon Ryoung. I due hanno tracciato
in stile semi-alpino (fino al Campo 1, 6200 m, sono stati aiutati dai
compagni mediante l'installazione di 1500 metri di corde fisse) un
nuovo itinerario che si insinua tra il Left-hand Couloir
(aperto dal trio Loretan,Troillet e Kurtyka nel 1990) e il Central
Butress (percorso da Stremfelj e Kozjek nel 1989). Il
raggiungimento della vetta è avvenuto il giorno 5 maggio. Cima invece
mancata per un altro ambizioso progetto, anche se non originale,
corteggiato dalla spedizione sponsorizzata dalla televisione
spagnola e guidata dall'instancabile Juanito Oiarzabal: la
ripetizione del bellissimo e difficile Pilastro Ovest del
Makalu, salito finora solo quattro volte. I sei forti membri dell'Al
Filo de lo Imposible sono riusciti ad arrivare solo fino al Campo
III, installato a 7400 metri e spazzato via dal fortissimo vento e
dalla molta neve caduta come constatato nel loro ultimo tentativo, il
24 di maggio.
Dal mese di giugno si aprirà invece la stagione in Karokaram,
la seconda catena montuosa più grande del pianeta. Oltre a tenere un
po' d'occhio le 10 spedizioni impegnate sul K2, cercheremo di
tenervi aggiornati su altre spedizioni di carattere esplorativo o di
notevole interesse, come l'annunciata spedizione svizzero-italiana
all'imponente Gasherbrum IV (7925 m, la Montagna di Luce
salita da Bonatti e Mauri durante la spedizione
Cassin 1958). Restate in contatto.
|
 |
nota 108/02 del 30-05-02
INTRA
I SASS 30 maggio 2002.
Ombra di
Michele Sala. Nuova entrata nella sezione Alpinismo Ante
Litteram - Scritti letterari di INTRAISASS - SPECIAL.
Il nostro nuovo autore trentino (v.
archivio autori), di Madrano, già vincitore del Premio
G. Bedeschi un lustro di anni fa, costruisce un racconto dai
risvolti surreali e introspettivi. Cosa mai può accadere ad un
alpinista nel momento della più grande difficoltà, quando il presagio
di una caduta emerge repentinamente dal profondo del proprio essere?
Buona lettura.
|
 |
nota 107/02 del 29-05-02
CULTURA
Di seguito eventi
e appuntamenti culturali in programma per le prossime settimane.
Davide Torri c'informa sugli ultimi sviluppi dell'iniziativa
GENTE DI MONTAGNA/die BERGLEUTE. Dall'8 al 23 giugno saranno allestite
le mostre UNA MONTAGNA DI LIBRI / UN LIBRO PER LA MONTAGNA e MATERIA,
ARCHITETTURA E SEGNO, mentre per il 6 luglio è prevista dalle ore
18.00 alle 24.00 la giornata MUSICA DELLE ALPI presso il Teatro Tenda
della Biblioteca Comunale di Seriate, sede anche delle
due mostre citate. Per i dettagli leggete il
comunicato culturale.
Mauro Colnaghi ci ricorda la scadenza (la dead-line per
la consegna dei filmati: il 30 giugno 2002) per partecipare a
Malescorto3, il 3º festival internazionale di cortometraggi. La
manifestazione si terrà a Malesco (Verbania) dal 8 all'11 agosto 2002 e quest'anno il tema del festival sarà: Pensare (in) alto
L’ALTITUDINE DEL PENSIERO - IL PENSIERO DELL’ALTITUDINE. Per
ulteriori informazioni entrate in
www.malescorto.it. (N.d.r. Nostro pensiero
provocatorio scaturito dall'estensione programmatica dello slogan del
festival: che la città sia volgare, che il quotidiano sia banale...
che il silenzio profondo, l'aria tersa, la vicinanza con l'assoluto
siano propri del pensiero e della montagna... tutto ciò potrebbe
risultare volgare banale e assoluto allorquando si considerasse che né
il luogo né la necessità né lo strumento sono le condizioni, i limiti
e la fonte della nostra altitudine...).
Gigi Zoppello ci anticipa che i Poeti per la Pace del
Trentino organizzano per settembre 2002 un grande Festival di
poesia dolomitica, con poeti delle aree delle minoranze
linguistiche (ladini, trentini, sudtirolesi, bellunesi) con una
"maratona poetica di 24 ore". Per approfondimenti e collaborazioni
entrate, nuovamente, nell'apposito comunicato
culturale (epistolare).
Dal Corriere delle Alpi apprendiamo il programma
dell'inaugurazione del museo di Messner sopra Cibiana.
Convegni, escursioni e il taglio del nastro dal 28 al 30 giugno:
Le tre giornate «delle Nuvole».
|
 |
nota 106/02 del 28-05-02
ALPINISMO 28
maggio 2002.
Everest: subito smentita dai giapponesi la notizia fatta girare
dalle agenzie stampa di tutto il mondo sul nuovo record di Mario
Curnis, dato da alcuni giornali come sessantaseienne. Ovviamente i
primi ad accertare le date di nascita sono stati i quotidiani
giapponesi -
Japanese man still stands as oldest person to climb Everest -
dove oggi viene precisato che Mario Curnis è più giovane di 5
settimane rispetto Tomiyasu Ishikawa (v. nota
99/02). Ma i record, le
"registrazioni", il risultato sono poco cosa e lasciamoli al
giornalismo di superficie; lo stile è importante, lo spirito e il modo
in cui si affronta una montagna. Restando all'Everest
segnaliamo perciò la bella impresa del medico sportivo asturiano
Jorge Egocheaga, tra i rarissimi alpinisti ad aver raggiunto gli
8848 metri senza fare uso di ossigeno e senza l'aiuto di sherpa
d'alta quota. La sua salita è culminata nella giornata del 17 maggio
per il versante Nord (newsflash 29/05/02: notizia smentita da un'altra
spedizione che ha visto il giovane medico far uso delle bombole).
MEDICINA
Continuando a
parlare di medici d'alta quota, Giancelso Agazzi, della
Commissione Medica CAI e CISA-IKAR, c'informa tramite un
comunicato della disponibilità degli Atti
del Convegno "Attualità in tema di Medicina di Montagna"
(Bergamo, 28 aprile 2001) e di una nuova pubblicazione in lingua
inglese (+ CD plurilingue) acquistabile presso la Casa Editrice "G.
Stefanoni". Per informazioni leggete il
comunicato culturale.
ALPINISMO
A riguardo dello stile è invece da sottolineare la recente e
significativa realizzazione alpinistica su roccia del trio
Larcher-Vigiani-Oviglia sulla Punta Cusidore, montagna
simbolo dell'arrampicata in Sardegna. Dettagli e relazione
della nuova via - Mercanti di Chiacchiere - direttamente su
go.mountain.
AMBIENTE
Infine, per non
dimenticare le complicazioni del turismo in montagna leggiamo
l'articolo
Marmolada il punto di forza dove si enfatizza il nuovo
"storico accordo fra Veneto e Trentino che ha siglato finalmente
un'intesa sul contenzioso riguardante i confini della Regina delle
Dolomiti" e che permetterà di innevare artificialmente il
collegamento con Arabba. Già, si dice, "2002 anno della
montagna, obiettivo centrato" con "ricco programma della prossima
stagione, che coinvolgerà atleti molto noti sulle iniziative
collaterali e integrative che fra poco verranno rese note", ma
all'occhio! avvertono alcuni nostri amici molto attenti alle tematiche
ambientali e che puntualizzano che "si parla tanto di iniziative
comuni volte alla 'valorizzazione' del ghiacciaio, ma non di vietare
l'eliski". Non lasciateci soli è l'appello di
Mountain Wilderness.
|
 |
nota 105/02 del 27-05-02
ALPINISMO 27
maggio 2002.
Everest: sulla montagna dei record e delle celebrazioni si
scrivono molte pagine mentre altre rimangono non scritte e
sconosciute. Così accade che la notizia del nostro "vecchietto", anzi
fortissimo "vecchiaccio", quasi a dire "vecchio di ghiaccio", Mario
Curnis in vetta agli 8848 metri del Chomolungma (la
Madre della valle e dei venti tibetana) stia facendo il giro del
mondo:
Italian oldest Everest climber. Oppure, sulla medesima onda
giornalistica, che il figlio di Sir Edmund Hillary, Peter
Hillary, che ha raggiunto anch'egli, sempre nella giornata di
sabato, la cima del Sagarmatha (la Vetta sopra gli oceani
nepalese), 49 anni dopo l'impresa del padre e un anno in anticipo
rispetto al Cinquantenario, sia in ogni caso e per ogni dove
celebrato:
Hillary junior toasts Everest climb. Può capitare bensì, nello
stesso giorno, che un altro italiano tocchi la vetta più alta del
mondo per il versante sud e che si venga a sapere solo attraverso una
notizia clandestina e molto succinta: "A completamento
dell'informazione vorrei segnalare che stamane ha raggiunto la vetta
dal versante nepalese, senza clamore, l'amico Alberto Magliano,
55 anni, ottimo alpinista dilettante...". E se l'ottimo alpinista è il
Magliano che conosciamo noi, già compagno della guida alpina
Paolo Masa
(del manipolo di redazione di
www.valdimello.it), non
possiamo che riportare con prontezza, e complimentandoci, la notizia,
aspettando conferma dal nostro informatore segreto.
(Postilla:
la nostra fonte, attendibilissima, conferma. Alberto Magliano,
classe 1945, 56 anni e non 55, milanese che trascorre buona parte
dell'anno a Chiareggio, tra le alte montagne della Valmalenco).
|
 |
nota 104/02 del 25-05-02
ALPINISMO 25
maggio 2002.
Newsflash.
Everest: Mario Curnis,
Simone moro
e Ang Mingma
hanno raggiunto la cima dell'Everest
alle ore 7 locali del giorno 24 maggio. Particolari della salita nell'ultimo
messaggio
in
freeridespirit.com.
|
 |
nota 103/02 del 24-05-02
CULTURA
24
maggio 2002. Castel Mareccio, 23/05/02 (Bolzano): importanti giornate
culturali organizzate dal Cai di Bolzano e dalla Ripartizione cultura
italiana della Provincia di Bolzano nella Sala Römer. Tra oggi
e domani, ore 18, si succederanno Mauro Corona, Erri De Luca
(tra gli autori di
intraisass
1 con il prezioso testo Montagne di un passante, v.
PDF),
Marco Albino Ferrari e Kurt Diemberger per dare vita
all'incontro "Leggere la montagna" (v. articolo
Montagna da scoprire di Augusto Golin).
INTRA
I SASS
I conquistatori dell'inutile di
Lionel Terray, nuova entrata ne
Le recensioni
letterarie di Intraisass, recensione di
Alberto Pezzini: "E' difficile persino trovare le parole per
descrivere l'intensità accecante che spira dalle pagine di questo
riassunto di vita. Lionel Terray riesce a profondere una tale densità
di emozioni nelle pagine scritte che diventa ardua impresa quella di
concentrarle nelle parole rigide di una recensione...". Ai tempi del
grande alpinista francese l'alpinismo, specie extraeuropeo, aveva modi
e mezzi ben diversi da quelli attuali, in particolare se si considera
la commercializzazione delle attuali spedizioni agli ottomila. A
riguardo, seppur nei limiti succinti di una stampa non specializzata,
leggiamo
Alpinismo sempre più turismo di Reinhold Messner, breve
intervista apparsa oggi su Il Nuovo a corredo del nuovo libro
dello scalatore altoatesino: "La seconda morte di Mallory".
ALPINISMO :
in tema di turismo alternativo segnaliamo la singolare iniziativa di
quattro giovani feltrini. L'Alta via n. 2:
un'ideale di vita, così si chiama la loro "avventura ai limiti
tra escursionismo e alpinismo", un percorso in "totale
autosufficienza, 190 chilometri di trekking, insomma, tra i 2000 e i
3000 metri; quattro valli e numerose catene montuose; da Bressanone
fino a Feltre, per ammirare vette come: Plose, Sella, Marmolada,
Catinaccio e ancora Pale di San Martino e Vette Feltrine". I
quattro ragazzi partiranno quest'estate
per realizzare la loro "avventura, una scelta di vita, un ideale, un
modo di scoprire un territorio con semplicità e distacco dal turismo
di massa che, spesso, tutto è tranne che affinità con la montagna".
Buon viaggio!
|
 |
nota 102/02 del 23-05-02
POLITICA
23
maggio 2002. Apprendiamo dai siti curati da Marco Vasta le
seguenti notizie.
Tibet: "Li Lanqing, 70 anni, vice Primo Ministro
del governo della
Repubblica Popolare Cinese sarà
ricevuto a Palazzo Chigi dal Vice Premier del Governo Italiano
Fini il 24 maggio alle 17.
La Tibetan Women's Association invita tutti gli amici della
libertà e della democrazia ad accogliere 'calorosamente' Li Lanqing al
suo arrivo a palazzo Chigi. Per un profilo del politico cinese rimandiamo all'articolo
integrale su
Tibet News
On Line.
Nepal: "Re Gyanendra
ha sciolto il Parlamento su raccomandazione del Primo Ministro
Sher Bahadur Deruba, ed ha indetto nuove elezioni per il 23
novembre. La decisione è stata presa poche ore prima del dibattito
sulla necessità di proclamare lo stato di emergenza per altri sei
mesi. Il Primo Ministro doveva affrontare non solo l'opposizione ma
anche il dissenso all'interno del proprio partito del Congresso". Per
approfondimenti leggete
Parliament dissolved, fresh polls in November (Kathmandu Post);
sugli ultimi fatti nepalesi visitate
Nepal On Line.
Una notizia di
ALPINISMO :
Appa Sherpa, dopo aver raggiunto in questi giorni la vetta dell'Everest
per la dodicesima volta (nuovo record) si ritira dalle alte quote:
Appa Sherpa hangs his boots +
Appa's Everest exploits.
|
 |
nota 101/02 del 22-05-02
INTRA
I SASS 22 maggio 2002. Eiger.
Pazzia acuta! di
Claudio Agnoletto. Nuova entrata nei
racconti d'alpinismo di INTRAISASS - EUROPA. Nell'«età
dell'infarto» un non più giovane alpinista, l'autore meranese, si
avventura quasi solitario sulla cresta nordorientale della più celebre
montagna dell'Oberland Bernese. Segnaliamo, inoltre, un nuovo quadro
di Cecilia Carreri accessibile dalla nostra copertina: cliccate
sul riquadro per ingrandirlo.
|
 |
nota 100/02 del 21-05-02
ALPINISMO 21
maggio 2002. In attesa di pubblicare un nuovo racconto ambientato
sulla cresta Mittellegi dell'Eiger e un nuovo quadro di
Cecilia Carreri, continuiamo i nostri aggiornamenti dall'Himalaya.
Dal Corriere dellle Alpi di
oggi apprendiamo che due nostri amici, Marco Sala e
Renato Sottsass (protagonisti della
Dolomiti-Denali expedition 2001),
hanno raggiunto gli 8201 metri del Cho Oyu, montagna quest'anno
particolarmente difficile e selettiva a causa dell'imperversare di
forti venti. Nell'articolo
si legge di parecchi problemi accaduti ai molti alpinisti che
affollano il campo base tibetano della "Dea del Turchese", tra
i quali anche di una forzata ritirata di alpinisti italiani
incorsi in patologie d'alta quota (edema polmonare per la guida
alpina e skyrunner Omar Oprandi).
L'insofferenza per le centinaia di persone che assediano gli ottomila,
spesso impreparati e a rischio della propria vita, a volte capaci di
toccare la sommità ma senza più una goccia di energia per tornare alla
base, emerge con forza nell'ultimo
messaggio (in freeridespirit.com) di Simone
Moro, pronto con Mario Curnis per il tentativo finale alla
vetta dell'Everest. Dal campo base della montagna più alta della
terra arrivano notizie di sempre più rinunce e grossi rischi. In
Women forced to turn back just short of Everest summit si
racconta del drammatico rientro della spedizione americana di sole
donne. Come già detto, nei tanto osannati record dei giorni scorsi
(53, 55, ??, sulla vetta dell'Everest in un solo giorno) bisognerebbe
precisare quanti sono gli occidentali arrivati in cima (una buona
parte sono Sherpa) e quali di questi per merito proprio e rispettando
le condizioni naturali che un ottomila dovrebbe offrire.
|
 |
nota 99/02 del 20-05-02
INIZIATIVE
20
maggio 2002. Le ultime notizie dall'Himalaya danno il celebre
alpinista americano Ed Viesturs, a caccia del suo 13° ottomila,
in ritirata dall'Annapurna: rischio di valanghe troppo elevato.
Ritornerà l'anno prossimo (Viesturs
gives up on summit). Sull'Everest, invece, come ogni anno,
si accavallano record su record (il giapponese Tomiyasu Ishikawa,
65 anni, è diventato l'uomo più vecchio a salire la vetta più alta del
mondo, che aveva già salito nel 94), record che di alpinismo hanno ben
poco, specie se si pensa che spesso le salite sono preconfezionate
dagli Sherpa e avvengono in condizioni non naturali. A proposito di
Sherpa, portatori e guide d'alta quota nepalesi, segnaliamo
l'iniziativa del Parnassius Apollo Club Trekking: "Moretta
(Cuneo), 6 maggio 2002: nell'Anno delle Montagne, dalle
pendici dell'Everest all'Istituto Lattiero Caseario e delle Tecnologie
Agroalimentari di Moretta per imparare l'arte casearia". Due
giovani Sherpa saranno ospitati in Italia per uno speciale percorso
formativo che permetterà loro di approfondire conoscenze compatibili
con i luoghi di origine. L'Associazione "Parnassius Apollo Club
Trekking" è a disposizione per tutti coloro che intendono collaborare
con i giovani Sherpa del Nepal, con le Associazioni Portatori e con le
"adozioni a distanza" per far studiare i bambini nel proprio paese
d’origine. Leggi comunicato.
|
 |
nota 98/02 del 18-05-02
ALPINISMO 18
maggio 2002.
Newsflash:
tra i salitori dell'Everest
da Nord c'è anche lo Scoiattolo
Mario Dibona
di Cortina,
al suo secondo (o terzo) ottomila. Dal
Makalu,
invece, Diego
Fregona è
riuscito a mettersi in contatto mediante satellitare questa mattina
spiegandoci di essersi spinto fino alla quota di 8200 metri. Anche
Floriano
Castelnuovo
sembra aver rinunciato alla vetta. Nei prossimi giorni vi daremo
maggiori dettagli.
|
 |
nota 97/02 del 17-05-02
ALPINISMO 17
maggio 2002. Non sapendo come ringraziare le meravigliose mail giunte
in redazione dopo la particolare serata di ieri, nonché tutte le
persone intervenute, ricominciamo gli aggiornamenti dalle grandi
montagne himalayane. Ieri è stata una giornata molto favorevole per il
raggiungimento delle vette degli ottomila. Sulla cima dell'Everest
una vera bagarre: ben 54 persone (alpinisti occidentali + sherpa) hanno toccato la cima, tra cui la
sessantatreenne giapponese Tamae Watanabe. Jean Christophe Lafaille e Alberto
Iñurrategi (al suo 14° ottomila) hanno raggiunto la vetta dell'Annapurna
alle ore 10 del mattino, mentre Silvio Mondinelli, Mario
Merelli, Carlos Pauner e Edurne Pasaban, seguiti a
qualche ora di distanza da Piotr Pustelnik, toccavano gli 8463
metri del Makalu.
|
 |
nota 96/02 del 16-05-02
ALPINISMO 16
maggio 2002. Mentre nove componenti della spedizione russa
Lhotse-S.Petersburg 2002 hanno raggiunto la cima principale del
Lhotse (8516 m)nel pomeriggio di martedì 14 maggio, mentre tutti i
sette membri del Kazakhstan team hanno toccato gli 8586 metri
del Kangchenjunga tra il 13 e il 14 maggio (tra i quali
Denis Urubko), mentre Jean Christophe Lafaille e Alberto
Iñurrategi sono diretti verso la vetta dell'Annapurna (8091
m), mentre si è aperta una finestra di bel tempo sull'Everest,
dove sia a Nord che a Sud numerosi alpinisti stanno per lasciare gli
ultimi campi (newsflash:
ore 9.15-9.30 locali, la spedizione svizzera Swiss Everest 50th
Anniversary Expedition e la spedizione commerciale neozelandese
Adventure Consultants hanno raggiunto la vetta), noi ci assentiamo, probabilmente fino al pomeriggio di
domani, venerdì 17 maggio. Questa sera, infatti, anche noi saremo
impegnati con il nostro "summit push"...
INTRA
I SASS : vi aspettiamo
numerosi alla presentazione ufficiale di
intraisass
1 (v. nota 90/02), oggi, giovedì 16 maggio, ore 21, al Teatro
Cinema San Pietro di Montecchio Maggiore (uscita autostrada
Montecchio, casello prossimo a quello di Vicenza Ovest).
Dall'autostrada prendete le indicazioni per il centro del paese,
chiedete della Chiesa di San Pietro dove, al suo fianco,
troverete l'omonimo teatro. Informazioni al 333 2323200.
|
 |
nota 95/02 del 15-05-02
ALPINISMO 15
maggio 2002. Himalaya: brevi aggiornamenti dal Manaslu e
dal Makalu. Alcuni dettagli della discesa di Renzo Corona,
un po' problematica, dagli 8163 metri della vetta sono arrivati in
questi momenti. Dall'ultimo messaggio del capo della spedizione
tedesca Amical Alpin Manaslu,
la guida alpina Ralf Dujmovits, si apprende di alcune
complicazioni durante la discesa da parte del gruppo che ha raggiunto
la cima il giorno 10 maggio. Per quanto riguarda Renzo si parla di
difficoltà di respirazione associata ad alcuni sintomi di edema
polmonare nel momento del rientro al Campo III. Per combattere il
principio di edema la cosa migliore è scendere subito. Ma la tarda ora
pomeridiana ha reso impossibile la discesa, discesa avvenuta alla
prime ore dell'alba del giorno successivo. Il giorno 11 maggio, con le
difficoltà del caso, dovute a una discesa non certamente facile, Renzo
ha raggiunto il Campo I in compagnia di Gerlinde Kaltenbrunner
e Sepp von Rotz, evitando quindi un'altra dura notte al
Campo II. Finalmente, e in buone condizioni, l'indomani tutti gli
alpinisti si sono ritrovati al Campo Base per festeggiare la vetta.
Dal Makalu giunge notizia che Diego Fregona è partito
per i campi alti nella giornata di lunedì 13 maggio per l'ultimo e
speriamo definitivo tentativo alla cima, mentre altri italiani (di cui
non è stato precisato il nome) avrebbero rinunciato.
|
 |
nota 94/02 del 15-05-02
STORIA DELL'ALPINISMO 15
maggio 2002. Dolomiti vicentine: lutto nel mondo dell'alpinismo
per la scomparsa del più forte alpinista vicentino degli anni
Cinquanta, Mario Boschetti. Dopo Soldà e Carlesso,
con i quali si legò pure in cordata, Boschetti ha rappresentato
l'alpinismo estremo in Piccole Dolomiti e Pasubio per
molti anni. Le sue vie sul Soglio d'Uderle (recentemente
relazionata anche sull'ultima guida di Roberto Iacopelli) sul
Baffelàn e su Punta Sibèle restano a tutt'oggi itinerari
ambiti e tra i più difficili delle montagne che si elevano dalla conca
di Recoaro, sopra Valdagno, paese di residenza del
nostro alpinista. Curiosità e aneddoti sulle sue scalate potrebbero
riempire le pagine di molti libri (ricordiamo qui ad esempio i suoi
particolarissimi chiodi a spillo utilizzati in fessure
strettissime e che servivano a malapena per sostenere la punta di una
scarpa quando la parete non offriva appoggi, chiodi artigianali e
tecnologicamente raffinati, molto più dei famosi e successivi rurp
americani), ma Mario, alpinista molto riservato, ha lasciato e
raccontato poco. Le difficili condizioni economiche del secondo
dopoguerra, la scelta di dedicarsi ad un lavoro sicuro, alla famiglia,
e altre contingenze privarono Boschetti di uscire verso le grandi
montagne e tracciare itinerari che, seguendo le tracce dei suoi
predecessori, Carlesso e Soldà, sicuramente avrebbero fatto parlare di
sé. Boschetti, ci raccontò in una nostra recente visita (da molti anni
lottava contro la malattia che lo ha vinto in questi giorni) che ai
tempi della corsa alla Nord dell'Eiger lui stesso si era
espressamente fatto avanti per partire alla volta della grande parete
ma dovette rinunciare per mancanza di finanziamento (tempi duri per
raggranellare qualche soldo e mezzi che permettessero di giungere ai
piedi delle Alpi Bernesi) e oneri di lavoro. Oggi, alle ore 15:30
presso il duomo di San Clemente, l'ultimo saluto.
|
 |
nota 93/02 del 14-05-02
ALPINISMO 14
maggio 2002. Himalaya: continuiamo la nostra carrellata di
alpinismo extraeuropeo spostandoci sul Manaslu, "il monte
dell'anima", 8163 metri. Nella prima mattina di sabato 10 maggio,
nonostante quotidiani e siti facciano enorme confusione, Renzo
Corona (e non Giampaolo) ha raggiunto la vetta dell'ottavo
ottomila della terra. Con lui l'austriaca Gerlinde Kaltenbrunner
(al suo quinto ottomila) e due alpinisti tedeschi. Sapevamo
dell'impegno della celebre guida alpina di Primiero, capogruppo delle
Aquile,
alpinista fortissimo e partito silenzioso dopo essere stato
fermato l'anno scorso sul Makalu Lha da una fastidiosa tosse
d'alta quota. Questa volta Renzo c'è l'ha fatta e, considerando la
nostra amicizia, ne siamo estremamente felici. Corona divideva il
permesso con l'austriaca e due australiani arrivati sulla cima ieri
con un folto gruppo di americani. Renzo rientrerà in Italia il 29 di
maggio.
Dal Cho Oyu arrivano notizie che i compagni di Simone Moro,
Enrico Stefani e Leonardo Moschetti, hanno rinunciato
rispettivamente a 7400 metri e 7900 metri (il secondo per il
maltempo). Di
Mario Curnis si sa invece che ancora ieri ha raggiunto insieme
a Simone il campo base cinese dell'Everest per prepararsi alla
salita della grande montagna. Evoluzione della spedizione e
approfondimenti in
www.freeridespirit.com.
Infine, dalle due grandi montagne - la zona tra il Cho Oyu e l'Everest
offre ancora molte possibilità su montagne bellissime e poco
conosciute - ci è giunta notizia della morte dell'alpinista americano
Michael Anthony Bearzi, mentre tentava di scalare il
Gyachung Kang (7950 m). L'alpinista, secondo quanto riportato
dall'ufficiale di collegamento, è scivolato per più di 500 metri da
una quota di circa 7300 metri. Il suo compagno e lo sherpa sono
rientrati salvi al campo base.
|
 |
nota 92/02 del 13-05-02
ALPINISMO 13
maggio 2002. Himalaya: giorni decisivi per le molte spedizioni
impegnate sui fianchi delle grandi montagne, dove si è aperta una
finestra di bel tempo. Sono iniziati molti dei summit push per
la vetta dell'Everest (8848 m). La situazione del versante Sud
sembra quest'anno più favorevole rispetto al versante Nord. Sabato è
stata divulgata la
notizia del ritrovamento di uno scalatore giapponese disperso dal
1985,
cameraman di una spedizione nazionale perito durante un tentativo
alla cresta Nord.
Dal Makalu (8463 m) non arrivano per il momento notizie sul
tentativo in corso per raggiungere la cima, in cui sono impegnati
quattro alpinisti italiani. Giunge
notizia invece di uno schianto di un elicottero privato al Campo
Base nella giornata di ieri, mentre si tentava di soccorrere una
trekker svizzera. Il pilota del piccolo aeromobile, leggermente
ferito, e la donna sono stati evacuati da un'altro elicottero.
Sul Cho Oyu (8201 m) Mirco Mezzanotte, Franco
Nicolini e Simone Moro hanno raggiunto la cima nella
giornata di giovedì e in queste ore dovrebbero essere impegnati lungo
la via di salita i restanti compagni, tra cui il veterano Mario
Curnis.
Da ricordare che mentre ieri, 12 maggio, l'esperto capo spedizione
americano Dan Mazur con altri alpinisti solcava le nevi del
Kangchenjunga (8586 m), sulla stessa montagna, 10 anni fa, moriva
la più grande alpinista che la storia himalayana ricordi, Wanda
Rutkiewicz. Ricordiamo la prima salita femminile al K2
(8611 m) nel 1986, ben otto ottomila all'attivo (record ancora
insuperato) e la stupefacente prima ascensione, all'inizio della sua
carriera himalyana nel 1975, del Gasherbrum III (7952 m), la
più elevata prima ascensione fatta da una donna.
|
 |
nota 91/02 del 10-05-02
INTRA
I SASS 10 maggio 2002.
Alpinismo eroico? No, assolutamente di
Carlo Caccia. Nuova entrata nella sezione Alpinismo Ante
Litteram - Scritti Storici di INTRAISASS - SPECIAL. L'autore
comasco ci
racconta di tre storiche cordate, in modi e momenti diversi, alle
prese con la parete Nord delle Grandes Jorasses.
Attraverso una meticolosa ricerca storica, articolata con citazioni da
grandi opere storiche e letterarie dell'alpinismo, mediata da
considerazioni filosofiche, riscopriamo sotto una nuova luce le
straordinarie personalità di Young e Knubel, Chabod
e Gervasutti, Couzy e Desmaison.
|
 |
nota 90/02 del 09-05-02
INTRA
I SASS 9 maggio 2002. In
attesa di pubblicare un nuovo importante racconto storico ambientato
sulle Grandes Jorasses, scritto con grande passione e
competenza dal nostro nuovo autore comasco, Carlo Caccia, vi
anticipiamo il programma di massima della presentazione ufficiale di
intraisass
1 che si terrà giovedì 16 maggio, ore 21, al Teatro
Cinema San Pietro di Montecchio Maggiore (uscita autostrada
Montecchio, casello prossimo a quello di Vicenza Ovest). Sarà
una serata molto particolare che vedrà la partecipazione di autori,
artisti e alpinisti da ogni parte d'Italia (vedi
Manifesto), tutti insieme per
presentare il progetto culturale INTRAISASS, progetto presente in rete
dall'anno 2000 e che raccoglie quasi 100 collaboratori, tra i quali 70
autori dei testi.
Dopo due anni di preparazione sul web, è giunta l'ora di arrivare su
carta e la serata sarà una specie di festa culturale per presentare il
primo numero cartaceo (320 pp. ill. artistiche in b/n). Saranno
presenti artisti di grande e riconosciuto talento, come il pittore bellunese
Giovanni Bettolo, il pianista romano Manilio Prignano, gli
alpinisti al vertice del panorama italiano, Marco Anghileri,
Manrico Dell'Agnola, Lorenzo Massarotto, Mauro Florit
e molti altri, autori del libro. Verrà allestita una mostra di pittura
e di fotografia con immagini di Loris De Barba, Cecilia
Carreri, Maurizio Camposeo e Kiko Trivellato. Uno
speciale intervento sul tema "Alpinismo e cultura" sarà tenuto
da Cecilia Carreri, magistrato, alpinista e pittrice.
Nella prima parte della serata Giovanni Bettolo proietterà un
diaporama musicato in dissolvenza intitolato "Dolomiti Fantastiche",
un meraviglioso collage di fotografia, pittura, natura e architettura.
Nella seconda parte il pianista Manilio Prignano commenterà le
immagini artistiche del libro, sezionate mediante un procedimento
sperimentale a dissolvenza, con musiche di Skrjabin,
Prokofieff, Bartok e Schostakowitsch. Le Stanze
Musicali saranno introdotte mediante
letture estratte dalla grande poesia internazionale, la nostra rubrica
Parole Verticali.
Una bicchierata e la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con
gli autori del libro-rivista, acquistabile direttamente nella hall del
teatro, chiuderà una serata che si preannuncia molto interessante e
dove speriamo di incontrarvi numerosi.
|
 |
nota 89/02 del 08-05-02
CULTURA
8
maggio 2002. Iniziamo la nota di oggi con due segnalazioni
librarie di grande importanza per l'ambito dolomitico. Innanzitutto,
come già annunciato, è arrivata in libreria la guida CAI-TCI
Sassolungo, Dolomiti fra Gardena e Fassa di Ivo Rabanser.
Abbiamo potuto sfogliare la preziosa guida (in attesa di
utilizzarla...) e vi assicuriamo la bontà dell'opera dell'autore
gardenese, la cui competenza e abilità alpinistica sono ampiamente
riconosciute. A tal proposito, molto pregnante per essere introdotti
alla natura della guida e della montagna, nonché sulle ultime tendenze
dei frequentatori delle pareti dolomitiche, l'articolo
Cattedrale gotica. Di pietra,
con un'intervista all'alpinista di Santa Cristina che vi
consigliamo di non perdere.
Altra importante pubblicazione che ci è capitata di avere tra le mani
in questi primi giorni di maggio è La Via della Montagna.
Evoluzione del significato della scalata nelle Dolomiti, palestra
dell'alpinismo mondiale (Antilia editore) di Alberto
Franco, approfondita storia dell'alpinismo dolomitico con
particolare attenzione agli aspetti del pensiero, delle idee, del
contesto storico-sociale che hanno accompagnato gli alpinisti verso le
grandi pareti dolomitiche. Un breve saggio di quest'ultima fatica
letteraria si può averlo nell'intervista-articolo
«Scalare, che metafora» apparsa domenica su La Tribuna
di Treviso. L'autore, trevigiano (seppur veneziano di nascita),
presenterà il libro domani, giovedì 9 maggio, alle ore 18 nella sala
Bruno Marton della Provincia, Treviso.
Per chiudere la nota culturale, ritorniamo al Festival di Trento
per soffermarci su uno dei premi collaterali, il Born To Walk Award,
riconoscimento assegnato al sito internet che ha affrontato meglio i
temi legati alla montagna e all'alpinismo. Noi, considerando i nostri
trascorsi e i nostri interessi non potevamo e non volevamo seguire
l'evoluzione del premio in oggetto, ma già il fatto che tra la giuria dello stesso non comparisse neanche un alpinista
(due giornalisti, un docente di università, un bibliotecario, un web
master) ci ha reso perlomeno
curiosi, specie quando in sala stampa una giornalista ha fatto girare
il comunicato tra gli esperti del settore. Se potessimo dipingere con
le parole l'espressione di un Luca Maspes o un Marco
Vegetti, quest'ultimo uno tra i più profondi conoscitori della
rete (suo fu uno dei primi siti personali di alpinismo e giornalismo
comparsi in Italia), lo faremmo. Ma non si può, specie quando il
dinamismo delle facce esprime stupore, interesse, meraviglia e
l'invito finale ad un "lontano" paese. Invece, per quanto noi abbiamo
diretto ad altro il nostro interesse nelle giornate di Trento, e nella
ferma convinzione che una dura critica può essere fonte di positivi
sviluppi, leggiamo con attenzione la severa riflessione pervenutaci da
un altro esperto del settore internet e alpinismo, Marco Flamminii
Minuto, già nostro autore e curatore dello spazio In
montagna su
L'Espresso Online: Born to Walk Award.
Ma è un premio o una iattura?.
|
 |
nota 88/02 del 07-05-02
ALPINISMO 7
maggio 2002. Himalaya: continuiamo la nostra carrellata di
aggiornamento dalle grandi montagne himalayane. Cominciano ad arrivare
le notizie delle prime salite agli ottomila della stagione
pre-monsonica. Alle 10 del mattino di sabato 4 maggio il coreano
Hee Joon Oh ha raggiunto la cima dell'Annapurna I (8091 m)
accompagnato da due sherpa. Due giorni dopo un team di 4 alpinisti
di una spedizione militare indiana e 3 sherpa toccano la stessa vetta
di primo mattino, seguiti a un paio d'ore dall'alpinista inglese
Alan Hinkes. Nel frattempo, il 5 maggio, venivano solcati per la
prima volta stagionale anche i pendii sommitali del Cho Oyu
(8201 m) da un gruppo di alpinisti spagnoli, nonostante i forti venti
che stanno imperversando in questi giorni sul confine tibetano. Dall'Everest,
infatti, ancora dalla settimana scorsa, non arrivano buone notizie.
Molte spedizioni sono state bloccate dal tempo pessimo e un fatale
incidente è accaduto a Peter Legate di Lymington (Hampshire),
scivolato per 200 metri e caduto in un crepaccio mentre stava fissando
delle corde tra il Campo 2 e 3 della via normale (Climber
dies on Everest). Sul fronte
SOCIO-POLITICO
la
situazione in Nepal resta preoccupante e le parti in conflitto
sembrano esacerbare le loro inconciliabili posizioni. Sugli ultimi
avvenimenti, 400 maoisti ribelli uccisi dalle forze governative,
leggetevi ciò che riporta la stampa ufficiale in
Nepal crackdown: 400 dead, mentre per un approfondimento
alternativo inviatoci da un nostro lettore, conoscitore per proprio
vissuto conto della realtà nepalese, rimandiamo ad una sua recente
lettera.
|
 |
nota 87/02 del 06-05-02
ALPINISMO 6
maggio 2002.
Makalu: con una telefonata alla nostra redazione direttamente dal
Campo Base Avanzato, ore 14:40 italiane, finalmente, Diego Fregona
ci ha aggiornato sugli ultimi fatti avvenuti sulla grande montagna
himalayana. Dal 25 aprile si sono succeduti 8 giorni di tempo molto
brutto, caratterizzato da forti venti e bufere di neve. Solo oggi,
dopo un periodo di silenzio per rispetto dei familiari e nonostante
qualche notizia fosse già filtrata alla stampa, il capo spedizione
Piotr Pustelnik ha permesso agli alpinisti di comunicare la
notizia della morte dell'alpinista americano David Caughron, 58
anni. Il corpo martoriato dal gelo è stato recuperato ieri ad appena
50 metri dal Campo 2 al Makalu Lha, 7400 metri. Si pensa che
Caughron abbia tentato di raggiungere la tenda che sapeva essere
stata piantata poco prima da due alpinisti della spedizione svizzera e
che le pessime condizioni del tempo lo abbiano bloccato sull'ultimo
difficile tratto. Le condizioni della salita restano per il momento
proibitive e hanno fatto riunire tutti gli alpinisti al CBA. Negli
ultimi giorni il tempo è variabile, con sole al mattino, neve al
pomeriggio e temperature minime di - 20° C. Oggi alcuni alpinisti sono
partiti per il Campo 1, tra cui anche Floriano Castelnuovo che,
secondo quanto riferito da Diego, è in ottima forma. Fregona
invece è alle prese con una fastidiosa bronchite (i suoi colpi di
tosse al telefono sono secchi e frequenti) che lo ha costretto a
scendere ancora la settimana scorsa a 3500 metri. Oggi è ritornato ai
5600 metri del CBA, quota che gli sta succhiando piano piano tutte le
risorse già debilitate per recuperare la cosiddetta "tosse d'alta
quota" (v. aggiornamento su
intraisass
1). Domani Diego tenterà di salire al Campo 1 per fare il suo
ultimo tentativo di ascensione alla vetta. Vi terremo aggiornati.
|
 |
nota 86/02 del 06-05-02
FILMFESTIVAL
6
maggio 2002. Trento: brevi impressioni dal Filmfestival.
Contrariamente alla nostra
precedente uscita
a riguardo, debordante e specifica, e considerando l'enorme mole di
lavoro che ci aspetta in questi primi giorni di maggio, daremo solo
alcune piccole pillole del festival dal quale siamo appena tornati.
Altrimenti, in altra occasione, chissà quante pagine potrebbero uscire
da una manifestazione culturale ricchissima di appuntamenti, una
moltitudine di cinema, libri e persone, impossibile non solo da
raccontare in questa breve nota, ma anche seguire fisicamente tra gli
edifici in cui si alimenta e svolge. E se cominciassimo dal fulcro, il
Tendone Mensa, dove ogni giorno si riunivano con una
concentrazione mai vista alpinisti, giornalisti, cineasti, scrittori,
persone conosciute e sconosciute... Sedersi allo stesso tavolo,
condividere un bicchiere di birra e sguardi straniti con Gobetti,
Corona (Mauro), Bridwell e Mirella Tenderini è
fatto assai curioso. Pranzare con Maspes, Vegetti,
amici, una bella moglie e, abbandonata per pochi minuti, vedere
capitare come un falco Marco Albino Ferrari, è evento
irripetibile, ma a detta di esperti, prevedibile. Girarsi sulla panca
e trovarsi di fronte il grande alpinista carnico Roberto Mazzilis
e compagna. Scendere le scale e incontrare, sorridente, l'amico
Marco Anghileri. Condividere la colazione con il mattutino e
sempre loquace Švab. Fermare lo stupito Bernard Amy e
donargli una copia di intraisass cartaceo. Incespicare sul
pianerottolo contro la leggendaria figura di Anderl Heckmair,
claudicante, sorretto dall'affettuosa consorte. Chiedere un passaggio
sotto l'ombrello alla gentile Nives Meroi. Aspettare a
Montagnalibri Samuele Scalet e sedersi con lui per parlare
di sogni letterari e montagne da scalare. Discutere di alpinismo e
cultura con Faoro e Mosetti. Distribuire volantini,
timorosi, all'uscita della serata clou di venerdì. Incrociare gli
sguardi e l'attenzione di Franco Michieli e Roberto
Mantovani. Stringere la mano a Riccardo Cassin mentre entra
tranquillo e solitario all'Auditorium. Contemplare integralmente
scolpita in Altitudes (la nuova rivista di Amy) the Ridge of
No Return... tutto questo e molto altro ci ha segnato, quasi da
non aver la necessaria attenzione per soffermarci sugli aspetti
tecnici, quieti e non quieti, del festival. Ci torneremo, magari in
altri frangenti delle nostre note, che da oggi riprenderanno
regolarmente il loro corso, specie per aggiornarci sugli ultimi
importanti fatti extraeuropei. Per intanto, premi e comunicati del
Filmfestival su
www.mountainfilmfestival.trento.it.
|
 |
nota 85/02 del 30-04-02
INTRA
I SASS 30 aprile 2002. Una
salita tra le Giulie - Sulle orme di Julius Kugy
di Giorgio Gregorio. Nuova recensione cinematografica di
Mauro Mazzetti: "Le Alpi Giulie sono sempre state lontane quasi
più della Luna, per chi le ha conosciute - ed imparate - sui banchi di
scuola, “finis terrae” della riassuntiva giaculatoria orografica
macongranpenalerecagiù. Le Alpi Giulie le abbiamo anche viste in
lontananza dall'autostrada, fugace apparizione di sfuocate macchie
bianche, fotografia con esposizione dilatata che sfuma i contorni come
un dagherrotipo dell'ottocento..." - con queste parole scritte agli
antipodi alpini dal nostro recensore, genovese, c'introduciamo nel
mondo delle estreme Alpi Orientali e di uno dei più grandi interpreti
dell'alpinismo giuliano, e non solo: Julius Kugy.
FILMFESTIVAL
E
dopo aver dedicato, non a caso, l'inizio della nostra nota al cinema
di montagna e alla nostra nuova rubrica
cinematografica, chiudiamo anzitempo
gli aggiornamenti di questa settimana. Domani è la festa dei
lavoratori e da giovedì 2 maggio fino a sabato 4 maggio la nostra
redazione si sposta a Trento per seguire da vicino il
Filmfestival (Riprende
il viaggio del Filmfestival di Marco Benedetti). Sarà
inoltre per noi un'occasione per presentare ai giornalisti e a tutti
gli amici la nostra prima fatica editoriale cartacea. Per chi volesse
una presentazione ad hoc o acquistare direttamente
intraisass
1, noi
alloggeremo all'Hotel Everest, Corso Alpini 16. Il nostro
numero di telefono mobile è 333 2323200. Non esitate a
chiamarci (chiedete di Alberto), saremo ben felici di scambiare
quattro chiacchiere con QUALSIASI persona interessata al nostro
progetto culturale.
|
 |
nota 84/02 del 29-04-02
VARIE
29
aprile 2002. Riapriamo le news di questa nuova e irregolare settimana,
che ci vedrà impegnati da giovedì a Trento (domani ulteriori ragguagli
per chi volesse ritirare
intraisass
cartaceo in luogo), con una carrellata di notizie dal mondo
dell'alpinismo e della cultura.
ALPINISMO
Dall'Everest giungono notizie di venti fortissimi, che stanno
compromettendo i piani di molte spedizioni. Peter Hillary, il
figlio di Sir Edmund, impegnato sul versante sud della montagna per
conto della National Geographic expedition, racconta di tende
divelte e danneggiate seriamente. Sei delle nove tende di una
spedizione svizzera (probabilmente quella del
nipote di Tenzing Norgay) sono state lacerate irrimediabilmente e
gli alpinisti fermi al Campo 2 (6500 m) fanno fatica a rientrare al
Campo Base a causa del forte imperversare del vento (125 km/h).
Intanto, a Kathmandu, tra buone e cattive notizie (fine dello
sciopero nazionale di cinque giorni proclamato dai maoisti e ripresa
delle normali attività), il re del Nepal, Gyanendra, è
sfuggito di misura a un attentato. Una bomba era stata piazzata
lungo il percorso del convoglio reale. L'intervento degli artificieri
e il disinnesco dell'ordigno esplosivo hanno evitato il dilagare di
nuovo terrore tra l'ormai provata popolazione civile.
CULTURA
Cambiando
argomento, pubblichiamo il
comunicato stampa del 31° PREMIO ITAS DEL LIBRO DI MONTAGNA,
nell'ambito del FilmFestival Internazionale Esplorazione Avventura
"Città di Trento". Si è aggiudicato il Cardo d'Oro,
assegnato all'unanimità da tutta la Giuria presieduta da Mario Rigoni
Stern, RICCARDO CASSIN con Capocordata. Infine, per restare in
tema di antichità e roccia, vi proponiamo gli straordinari sviluppi
della ricerca scientifica sul reperto fossile scoperto nel 2000
in Cina e oggetto di approfonditi studi da parte di un'équipe
di scienziati cinesi e americani: sembra proprio che l'animale
arricciato e impresso nella roccia sia il primo esemplare finora
venuto alla luce del gruppo di mammiferi che ha dato origine all'uomo
e che abbia un'età stimabile intorno ai 125 milioni di anni. Fate un
giro sulla
pagina della CNN per vedere una foto della preziosa pietra
e le riflessioni scientifiche intorno ad essa.
Un triste saluto ad Alessandro Gamba, giovane e forte alpinista
di Forno di Zoldo, morto la notte scorsa sulle strade di casa.
|
 |
nota 83/02 del 24-04-02
INTRA
I SASS 24 aprile 2002. Legend.
Storia di un padre di
Massimo Bursi. Nuova entrata nella sezione Alpinismo Ante
Litteram di INTRAISASS - SPECIAL. L'autore veronese ci
racconta la storia di un padre che ha perso un figlio in montagna.
L'ancoraggio di una "maledetta corda doppia" cede lanciando nel
baratro un giovane alpinista e un padre solitario, descritti con fine
sensibilità creativa dal nostro nuovo autore. Un racconto da non
perdere.
Segnaliamo su www.cda.it - il sito
della Rivista della Montagna on line - il servizio
Intraisass su carta all'interno della rubrica "QUESTA SETTIMANA",
settimana che per la nostra redazione, con grande probabilità, si
chiude oggi per ritornare aggiornata a lunedì 29 aprile.
|
 |
nota 82/02 del 24-04-02
ALPINISMO 24
aprile 2002. Makalu: aggiornamenti dal Campo Base.
"Alle ore 7.15 di questa mattina 23 aprile 2002 ho ricevuto una nuova
telefonata satellitare dal Campo Base del Makalu a 5600 metri dalla
guida alpina Diego Fregona. Il tempo è variabile: giornate di
gran sole si alternano a giornate di bufera, vento e neve. Hanno
tentato di salire al Makalu La (7400 m), ma a causa del brutto
tempo sono riusciti ad attrezzare il canale di accesso al passo fino a
7200 circa. Hanno dovuto dormire in quota a causa del brutto tempo e
il rientro è stato fatto con la nebbia e rischio crepacci perché
procedevano slegati. La vita al CB è dura perché il campo è alto.
Prima di arrivare al ghiacciaio c'é un percorso su morena molto
faticoso. Diego ha detto che è massacrante ogni volta percorrerlo. I
portatori sono muniti di radio e ricevono notizie molto drammatiche da
Kathmandu: scontri, morti. La valle del Khumbu invece
pare sia protetta da militari. Le condizioni di salute di Diego sono
migliorate. [...] Ora sono in azione i polacchi che stanno tentando di
arrivare al Passo. Mi ha confermato che le spedizioni presenti al CB
stanno operando tutte assieme. Mi ha detto di dire al Prof. Dario
Visonà che ha già eseguito prelievi di campioni di sassi al CB e
che ora sta cercando di farlo alle quote superiori" (Cecilia
Carreri). Nella telefonata di oggi invece, 24 aprile, ore
7:15 del mattino, non ci
sono grosse novità a causa del brutto tempo. Da sottolineare che Diego
"... mi ha detto che lui e Floriano stanno operando completamente
senza
portatori, portandosi i carichi di persona, senza aiuti.
Sono già andati su e giù [sopra il Campo Base, per raggiungere il
Campo deposito oltre i 6000 metri e il Makalu La] almeno 5 volte. Gli
altri alpinisti invece fanno grande uso di portatori di alta quota.
[...] Pessime notizie da Kathmandu. Diego ha notizie tramite le
radio dei portatori, sono radio a onde lunghe che non ricevono però
Kathmandu, perché OSCURATA, ma solo la radio del Buthan. Lunedì
c'è stato uno sciopero contro il governo, sfociato in un raid di aerei
ed elicotteri governativi che hanno disperso nella valle del Barun
circa 700 maoisti, datisi alla macchia e alla clandestinità.
Diego mi conferma del coprifuoco a Kathmandu. Lo sento molto
preoccupato per questi fatti, sono le prime cose che mi racconta
quando inizia la telefonata" (C.C.).
|