INTRA I SASS - ALPINISMO - LETTERATURA - CINEMA - EVENTI - INCONTRI - STORIA...

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nota 127/02 del 21-06-02
ALPINISMO  21 giugno 2002. Dolomiti: nel giorno del solstizio d'estate un breve e caldo aggiornamento sulla querelle tra il Soccorso Alpino e la Regione Veneto dopo la dichiarazione dell'altro ieri di Paolo Bellodis, Capostazione di Cortina d'Ampezzo, che a nome del CNSAS Veneto ha dichiarato che se entro una settimana dalla Regione Veneto non arriverà la notizia dello sblocco dei finanziamenti ancora fermi al 1986, e relativi alla legge 187, tutti gli oltre 700 volontari aderenti al Corpo, daranno le dimissioni e porteranno a Venezia, sul tavolo del presidente Galan, le chiavi delle loro sedi. Questa è la breve risposta apparsa oggi sull'Alto Adige-Corriere delle Alpi da parte dell'assessore regionale Floriano Pra: "Basta con l'elicottero gratis - dice il politico - proporremo l'assicurazione per tutti, oppure un contributo da parte chi viene soccorso. Andare in montagna è una passione e non un obbligo". Peccato che il Soccorso Alpino non sia solo l'elicottero, ma un sacco di altre cose (tra le quali un fatto di cultura, dove solidarietà, competenza e volontariato a proprio rischio e pericolo non sono qualità che si comprano al mercato) e che l'assessore regionale non sia così lungimirante da capire che non tutti i servizi sono alla mercé del denaro e che il denaro pubblico vada speso anche in funzione delle passione dei cittadini e non solo dei loro obblighi, cittadini che pagano già di par suo in quanto contribuenti. Ma cosa dire a una regione che non vuole adeguarsi a quello che le regioni vicine fanno per lo stesso servizio? Cosa dire a una regione che spende i suoi denari con l'occhio sempre succube della produttività? Sapete qual è l'obiettivo della tanto celebrata produttività veneta (e del Nord-Est in generale e di molte altre zone del pianeta)? Nient'altro che la produttività. Produco per poter ancora produrre (guai ai investire nelle "passioni"), per produrre sempre di più. Quando ho energia (denari) in più, cosa faccio? Produco, magari produco ancora energia (denari). Non si spiegherebbero altrimenti progetti scellerati come industrializzazioni e urbanizzazioni estreme, centrali termoelettriche iperdimensionate in luoghi in cui la più alta probabilità di morire è data dagli eccessi della produzione e relative conseguenze. E ora, unica regione in Italia, ci vogliono togliere anche il Soccorso Alpino. Troppo costoso. Come se a pagare i servizi dei cittadini si attingesse con equità redigendo balordi stipendi per parlamentari, ministri e politici che impropriamente alzano la voce. Ribelliamoci.
Restando in Dolomiti, ma cambiando aria, segnaliamo l'articolo La conquista del Cimon del Froppa di Walter Musizza e Giovanni De Donà, dove si racconta la prima salita della vetta più alta del selvaggio Gruppo delle Marmarole, ascensione compiuta 130 anni fa dalla comitiva di Alberto De Falkner con le guide Siorpaes, Orsolina e Solche. Infine, prima di darvi appuntamento alla settimana prossima con le ultime news che stanno affluendo in redazione dalle montagne del mondo, per respirare un po' di atmosfera himalayana, pur restando in Dolomiti, seguiamo gli ultimi sviluppi del Museo di Cibiana di Cadore, dove Gli yak approdano sul Rite.

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nota 126/02 del 20-06-02
 RIFUGI  20 giugno 2002. Cordillera Blanca: "Il giorno 8 giugno 2002 i giovani dell'Operazione Mato Grosso hanno inaugurato il nuovo Rifugio Don Bosco allo Huascaràn a 4650 metri sul livello del mare, ai piedi del Nevado Huascaràn (6768), la vetta più alta della Cordillera Blanca in Perù. Più di 3000 persone tra Oratoriani, autorità e gente comune hanno raggiunto, ovviamente a piedi e dopo 1700 metri di dislivello, il nuovo rifugio a cui hanno lavorato, scaglionati in vari gruppi, più di tremila giovani, coordinati da Padre Topio. Alla fine della Messa, concelebrata da 12 sacerdoti e in uno scenario eccezionale, Padre Ugo De Censi, il fondatore dell'Operazione Mato Grosso e il padre spirituale di migliaia di francescani del ventunesimo secolo, HA ANNUNCIATO E ACCOLTO PUBBLICAMENTE L'IDEA PORTATA AVANTI DALL'ASSOCIAZIONE DELLE SEZIONI VICENTINE DEL CLUB ALPINO ITALIANO AFFINCHE' SI COSTRUISCA UN NUOVO RIFUGIO ALL'ALPAMAYO «LA MONTAGNA MA'S BELLA DEL MUNDO». IL NUOVO RIFUGIO VERRA' DEDICATO AL GRANDE ALPINISTA VICENTINO RENATO CASAROTTO, MORTO NEL 1986 SUL K2. Renato Casarotto ancora oggi è molto ricordato in Perù per aver tracciato in 17 giorni di arrampicata solitaria una difficilissima via sulla Parete Nord dello Huascaràn Norte. Tra la folla dei presenti c'è stato un attimo di smarrimento: come al solito Padre Ugo ha spiazzato tutti, ma poi si è levato, nell'atmosfera rarefatta e pura dell'alta quota un applauso che è arrivato fino al cielo" (Mariano Storti, Coordinatore del progetto "ADOTTIAMO UN RIFUGIO" per L'ASSOCIAZIONE DELLE SEZIONI VICENTINE DEL CAI, v. nota 118/02).
Nota redazionale: naturalmente non possiamo che associarsi anche noi, redazione di intraisass, nel ricordo di Renato Casarotto e del suo alpinismo. Chi ben ci conosce e sa quale tipo di alpinismo pratichiamo e divulghiamo, sa chi sono i nostri maestri, i nostri ispiratori, i nostri compagni. E da cosa nasce cosa; legami sottili, concreti e ideali, legano le persone nella moltitudine di sentieri, non solo di montagna, che ognuno di noi percorre. Così oggi, nel ricordo di Renato, vi offriamo due splendidi immagini catturate durante e dopo la spedizione Chiantar, estremo Pakistan settentrionale, nell'estate 2000. La spedizione culminò con la prima ascensione di ciò che ora è conosciuta come Renato Casarotto Kor e da quell'esperienza è recentemente nata la Serie Pakistana, monografia pittorica dell'artista vicentino Maurizio Camposeo, già autore del nostro logo e da oggi nuovo espositore sulla copertina di intraisass. Per accedere alle due immagini cliccate (+F11) su Renato Casarotto Kor (autore della foto è Mirco Scarso, uno dei primi salitori) e su SeriePakistana1 (il primo quadro di una serie che vi assicuriamo straordinaria).

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nota 125/02 del 19-06-02
 MANIFESTAZIONI  19 giugno 2002. Madonna di Campiglio: nell'Anno internazionale delle Montagne 2002 proclamato dalle Nazioni Unite "per aumentare la consapevolezza dell'importanza dello sviluppo sostenibile delle montagne" la Val Rendena - valle alpina del Trentino occidentale circondata delle montagne del Gruppo di Brenta, della Presanella, dell'Adamello - proporrà fra il solstizio d'estate (21 giugno) e il solstizio d'inverno (21 dicembre), un modo diverso e originale di coglierne la suggestione, di conoscerle e scoprirle. Con la giornata "Del silenzio sulle montagne" prende il via il progetto il MISTERO DEI MONTI, per esplorare e riflettere con una nuova sensibilità sull'universo montagna. Entrate nel comunicato stampa per dettagli e programma.
 CURIOSITA'  19 giugno 2002. Scozia: non è una novità che le montagne siano in vendita e oggetto di commercio (nelle sue varie forme), ma quando l'attenzione di un riccone si sofferma su un'intera catena montuosa, seppur piccola e defilata rispetto alle nostre frequentazioni, non può non destare interesse. Siamo sull'isola scozzese di Skye, dove la Black Coullins si estendono su una superficie di 90 chilometri quadrati toccando quasi 23 chilometri di costa, con 11 picchi vicini ai 1000 metri di quota, catena rinomata per il grande valore naturalistico. Fatto sta che il vecchio proprietario, la nobile famiglia MacLeod, a corto di soldi per restaurare il Dunvegan Castle, ha deciso di vendere la veneranda proprietà (da 1000 anni appartenente alla famiglia) al miglior offerente. Un ricco e non ancora identificato signore americano si è fatto avanti mettendo sul tavolo della trattativa più di 9 milioni di euro. Al momento, nonostante l'indignazione della popolazione locale di fronte all'eventualità di un proprietario straniero e teoricamente assente, sembra che la conclusione dell'affare sia imminente. A ognuno di noi le dovute riflessioni.

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nota 124/02 del 18-06-02
 CULTURA  18 giugno 2002. Identità culturali: cogliamo l'occasione di un articolo apparso oggi su Il Mattino di Padova per presentarvi il sito del Museum Ladin Ciastel de Tor. Il museo di San Martino di Badia, da poco inaugurato mediante la supervisione di Reinhold Messner, raccoglie le testimonianze della storia e della vita delle cinque valli ladine site nel cuore delle Dolomiti dove ancora oggi si parla la lingua ladina: la Val Badia, la Val Gardena, la Val di Fassa, Livinallongo e Ampezzo. Il ladino - si legge nell'articolo Gli orgogliosi dieci secoli dei ladini - è una "lingua dalle oscure origini reto-romane. Lingua ancor oggi parlata comunemente nelle cinque valli, nonostante i tentativi egemonizzanti dell'italiano durante il periodo fascista e del tedesco negli anni più recenti. Pare che l'origine del ladino sia una contaminazione fra la lingua parlata dalle popolazioni retiche della zona e il latino volgare introdotto dai colonizzatori romani. E' solo grazie alle caratteristiche fisiche del territorio alpino che l'idioma ha saputo mantenersi vivo fino ad oggi".
Restando in ambito di identità culturali a rischio di prevaricazione da parte di culture intolleranti, segnaliamo la giornata romana FORZA TIBET: DIRITTI UMANI E AUTODETERMINAZIONE per il POPOLO TIBETANO. Una mostra, canti e suoni tibetani, diapositive e un dibattito saranno i diversi momenti della giornata per il Tibet organizzata dall'Associazione Italia Tibet per domenica prossima, 23 giugno, dalle ore 19 presso il Villaggio Globale (Lungotevere Testaccio).

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nota 123/02 del 17-06-02
ALPINISMO  17 giugno 2002. Soccorso Alpino: molto lavoro per il CNSAS in questo fine settimana di tempo prevalentemente stabile sulle Alpi (Cordata tragica sul Lagazuoi - Muore dopo 50 metri di volo; Morte in Grignetta). Nonostante il Soccorso Alpino rappresenti "da decenni un insostituibile presidio per il territorio alpino, quanto per la popolazione residente, quanto per il turismo", esso "vive un momento molto delicato: in ambito regionale non è preso sul serio, non viene finanziato a dovere, e i volontari rischiano più del dovuto la loro vita, perché i soldi destinati al ricambio dei materiali non sono sempre sufficienti": questo e altro nell'articolo dedicato alla festa del 30º della fondazione della Stazione CNSAS del Centro Cadore (Trent'anni di Soccorso alpino).
Valle di San Lucano: segnaliamo l'importante ripetizione del Diedro Casarotto-Radin allo Spiz di Lagunaz da parte degli amici trentini Ermanno Salvaterra e Franco Cavallaro (alias Il Postino). Importante perché, a seguito anche di un articolo recente apparso sulla Rivista del CAI, il notevole itinerario dolomitico comincia ad essere ripetuto e apprezzato dai più grandi alpinisti italiani. Esemplari alcuni passi delle notizie private a noi pervenute dove Ermanno ci parla di un "Grande Maestro Casarotto" (compagno di corso aspirante guida nel lontano 1979) e conclude con "il posto mi è piaciuto moltissimo per la grandiosità dell'ambiente e la severità di tutto quanto sta attorno". Pure per la forte cordata trentina qualche dubbio all'attacco e una rocambolesca discesa con una notte dentro le misteriose gole dei Boral. Una grande avventura. Se passate per il Rifugio XII Apostoli, "campo base" estivo di Ermanno Salvaterra e dei suoi ospiti alpinisti, fatevela raccontare!
Newsflash: "Per restare in tema Pale San Lucano e vie del grande Casarotto, scrivo per comunicare la prima solitaria portata a termine da Ivo Ferrari il giorno 15 giugno '02 della via aperta nel 1974 dalla cordata Casarotto-Radin (1000 m + zoccolo, VI+, A1) sulla parete Est della IV Pala di San Lucano. La via percorsa da Ivo era l'ultima delle vie di Casarotto nel gruppo delle Pale che ancora attendeva la solitaria. Una curiosità: mentre erano impegnati sui primi tiri delle rispettive vie, la cordata Salvaterra-Cavallaro ed Ivo si sono scambiati qualche battuta da una parte all'altra del 'boral' che separa lo Spiz di Lagunaz dalla IV Pala" (Federica Maslowsky). Insomma, un dialogo tra gli abissi. E a Ivo Ferrari che ne ha fatta un'altra delle sue, non ci resta che salutarlo con un invito a scriverci un nuovo racconto. Di Ermanno, già qualcosa bolle in pentola.

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nota 122/02 del 14-06-02
ALPINISMO  14 giugno 2002. Dal Monte Elbrus giungono notizie che il team dell'alpinista americano non-vedente Eric Weihenmayer ha raggiunto la vetta più alta d'Europa. Non si conoscono ancora i particolari dell'annunciata discesa (v. nota 111/02), ma per maggior dettaglio e foto della spedizione entrate nelle news della Serac Adventure Films. Diversamente, per quanto riguarda lo stile, dalle montagne inesplorate della Cina arrivano le prime notizie di Gianluca Bellin e Diego Stefani, al ritorno da una delle loro sortite esplorative. Questa volta i due alpinisti veneti hanno operato tra le vette inviolate del gruppo montuoso denominato Dragon Snow Mountain, nella vallata del Tiger Leaping Gorge, dove sono riusciti a salire una nuova cima di 4500 metri lungo un itinerario, di misto, impegnativo e di grande soddisfazione. Siamo in attesa di ulteriori precisazioni. Per finire questo breve giro tra le montagne del mondo, da Lima, Perù, sono stati pubblicati i comunicati del ritrovamento dei corpi degli alpinisti europei (tre austriaci e un tedesco) periti nei pressi della cima dell'Huascaràn (v. nota 117/02). I quattro malcapitati, travolti da una valanga e precipitati per 300 metri, facevano parte di un gruppo di 12 alpinisti partiti alla volta della più alta montagna della Cordigliera Bianca lunedì 7 giugno scorso. Una breve cronaca del soccorso sulle pagine della CNN.com.
 INTRA I SASS  Finalmente siamo in grado di mostrare ai nostri affezionati lettori online, soprattutto a quelli ancora indecisi se avere tra le mani il primo numero di intraisass cartaceo, le tre parti dimostrative di intraisass 1 riprodotte in files pdf: demoParte1.pdf - demoParte2.pdf - demoParte3.pdf. Entrate nei demo senza esitazione, salvateli nel vostro computer, leggeteli (troverete l'inizio di tutti i racconti con le foto degli autori e una rassegna estratta dalle rubriche itineranti Galleria e Parole Verticali) e fateli girare come allegati e-mail più che potete. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti voi, cari amici di intraisass, per continuare il nostro difficile sentiero, non sempre luminoso. Vi ringraziamo anticipatamente.

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nota 121/02 del 13-06-02
 INTRA I SASS  13 giugno 2002. La prima ascensione del Campanile di Val Montanaia ovvero Dell'incontro tra Napoleone Cozzi e Karl Günther von Saar di Melania Lunazzi. Nuova entrata negli SCRITTI STORICI della sezione SPECIAL - ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRAISASS. Straordinaria perla storica della nostra nuova autrice e futura collaboratrice artistica, Melania Lunazzi, napoletana di nascita ma udinese di adozione, pubblicata per gentile concessione della casa editrice LEG di Gorizia. Il racconto storico è illustrato da due acquarelli originali dell'alpinista e pittore triestino Napoleone Cozzi, grande protagonista dell'alpinismo dolomitico agli inizi del secolo scorso. Nella preziosa ricostruzione storica si narra della prima ascensione al celebre monolito della Val Montanaia, che appare agli occhi dell'artista-alpinista come un "urlo di un dannato[...], l'imprecazione di un genio malefico". Un racconto assolutamente da non perdere, specie se si considerino le descrizioni dei passaggi chiave d'arrampicata, davvero eccezionali e singolarissime, soprattutto quando si legge col senno di poi, dove linguaggio e tecniche alpinistiche hanno avuto un lungo e irreversibile corso. Eccovi una breve anticipazione: "...Passiamo con infinite precauzioni la cengia pericolosissima, ed arriviamo sotto la fessura. E' troppo stretta: le dita non vi si possono approfondire abbastanza per sorreggere il corpo; tutta l'opera di salvataggio è basata su un masso non sicuro; inoltre il camino superiore si presenta tanto inclinato da metter in dubbio l'esito, anche arrivando a superare, con uno sforzo di falangi, le sottostanti difficoltà..." - "...Mentre qui le dita s'internano nei fessi e i gomiti si puntano e le ginocchia tenagliano lievi sporgenze e strisciano gli arti orribilmente stiracchiati, come i tentacoli d'un polipo mostruoso, su tutte le ruvidità per sostenersi e traslocare, lavorano là gli occhi d'avanscoperta come le antenne filiformi e sensibilissime degli artropodi...".

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nota 120/02 del 12-06-02
ALPINISMO  12 giugno 2002. Karokoram: un breve aggiornamento, con brevi cenni storici, dalle grandi montagne ai confini tra Pakistan e Cina le quali, trovandosi più a nord-ovest rispetto all'attigua catena himalayana, risentono marginalmente del monsone imminente e permettono una buona praticabilità fino al mese di luglio. Sul K2 sono impegnate 12 spedizioni di cui ancora non si conoscono precisamente tutti gli obbiettivi, anche se la maggior parte degli alpinisti sceglieranno come via di salita il classico Sperone Abruzzi. Ricordiamo che oggi è l'anniversario della partenza di un'altra grande spedizione guidata da Luigi Amedeo di Savoia: il 12 giugno del 1899 il Duca degli Abruzzi partì per il Polo Nord. Di 10 anni dopo è invece la spedizione esplorativa al K2 che portò gli italiani fino a quota 6250 della cresta Sud-Est, oggi divenuta la via normale alla montagna. Della spedizone in Karokoram del 1909 ci restano le splendide fotografie di Vittorio Sella, ancora oggi considerate tra le più belle e preziose scattate sul massiccio (v. nota 113/02). Per il momento nessuna ambizione di carattere storico sulla celebre montagna. Da annotare sul taccuino delle curiosità l'impegno dello spagnolo Carlos Soria (che a 63 anni diverrebbe il più anziano alpinista a toccare i temibili 8616 metri della "Montagna Grande", ciò significa il toponimo locale Chogori) e dell'americana Christine Feld Boskoff (che rafforzerebbe il suo primato femminile portando a 7 gli ottomila finora saliti).
Restando sulle montagne che si affacciano sul Circo Concordia, entriamo nei particolari della spedizione svizzero italiana al Gasherbrum IV guidata dalla guida alpina svizzera Mario Casella. E' doveroso sottolineare che l'obiettivo della spedizione è tra i più coraggiosi e ambiziosi dell'attuale stagione extraeuropea. Il Gasherbrum IV, oltre a essere una montagna dalle linee straordinarie e bellissime, è una tra le più difficili al mondo. Storicamente, la spedizione guidata da Riccardo Cassin nel 1958, che portò a toccare i 7929 metri della vetta principale (la Cima Sud) la forte cordata composta da Carlo Mauri e Walter Bonatti lungo la cresta Nord-Est, rappresentò la scalata più difficile su roccia e misto dell'epoca, superando difficoltà d'arrampicata mai raggiunte prima d'allora a quote simili. A tutt'oggi la cima principale della montagna è stata raggiunta da solo tre cordate e una quarta ha calpestato la Cima Nord (di 25 metri più bassa). Sulla rocciosa, e indorata al tramonto, parete Ovest (che spiega il significato del toponimo baltì traducibile in "Muro lucente") è stata tracciata nel 1985, in stile alpino, una delle più grandi imprese alpinistiche di tutti i tempi da parte del polacco Vojtek Kurtika (che scoprirete compagno di Carlos Buhler nel racconto sul K2 di
intraisass 1, durante il tentativo di una via nuova) e dell'austriaco Robert Schauer. Perciò seguiremo con attenzione e ammirazione gli amici svizzeri e italiani impegnati nella difficile ascensione e prima ripetizione della Bonatti-Mauri, tra i quali ci sono vecchie conoscenze dell'alpinismo italiano come l'accademico lecchese Dario Spreafico e il famoso cameraman svizzero Fulvio Mariani. In bocca al lupo agli alpinisti e per seguirli più da vicino non esitate ad entrare in www.g4expe.ch, il sito ufficiale della spedizione.

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nota 119/02 del 11-06-02
 APPUNTAMENTI  11 giugno 2002.
Trieste: presentazione ufficiale del film "Montanaia, sogno di pietra", realizzazione cinematografica di Giorgio Gregorio in occasione del centenario della salita del celebre campanile della Valcellina avvenuta nel settembre del 1902. Tra i protagonisti del film l'alpinista-scultore-scrittore di Erto, Mauro Corona, grande conoscitore delle pareti del Campanile, e il giovanissimo Luca Rainis; musiche originali di Giorgio De Santi; collaboratori di produzione: Dario Budach, Gianni Raffaello, Aldo Michelini, Diego Zipponi, Stelio Lutmann e Luciano Santin. Per una scheda della presentazione e del film che sarà proiettato domani alle 18.30 presso la Sala Oceania del Centro congressi della Stazione Marittima leggete l'articolo del Messaggero Veneto. Vi preannunciamo che è in corso di preparazione per intraisass.it la versione web del racconto storico della prima salita del Campanile che vide protagonisti i gruppi di Napoleone Cozzi e di Karl Günther Freiherr von Saar. L'autrice Melania Lunazzi, per gentile concessione della Casa Editrice LEG di Gorizia, ci racconterà che cosa successe tra la prima e la seconda decade del mese di settembre di cento anni fa tra le pareti e nei pressi del singolarissimo monolito di Val Montanaia. Due riproduzioni dei pregiati acquarelli di Napoleone Cozzi accompagneranno il racconto.
Bergamo: seppur in ritardo a causa di un errore nell'invio posta, segnaliamo che domenica 16 giugno chiuderà la mostra fotografica "Thien Shan" del fotografo valdostano Stefano Torrione organizzata dalla Sezione Cai di Bergamo presso la Chiesa di Sant'Agostino (Bergamo Alta). Stefano Torrione e il suo compagno di avventura, Eugenio Alberti Schatz, ripropongono a distanza di un secolo l'itinerario della spedizione alpinistica italiana che nel 1900 organizzò il principe Scipione Borghese - viaggiatore, alpinista ed uomo politico - in compagnia del geografo, etnografo, e giornalista valdostano Jules Brocherel e della famosa guida alpina di Macugnaga Matthias Zurbriggen.
Ceresole: domenica prossima presso il rifugio intitolato al grande musicologo e alpinista Massimo Mila inizia la stagione espositiva con una mostra dal titolo "Montagna e Musica". L'allestimento curato da Gianfranco Schialvino e organizzato dall'Associazione Amici del Gran Paradiso prevede la partecipazione di 18 artisti piemontesi che esporranno xilografie, disegni e acquarelli. Tra questi ricordiamo Tino Aime, Francesco Casorati, Ugo Giletta, Ugo Nespolo, Gianni Verna e Remo Wolf.

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nota 118/02 del 10-06-02
 INIZIATIVE  10 giugno 2002. Cordillera Blanca: "ADOTTIAMO UN RIFUGIO", così si chiama la singolare iniziativa promossa dall'Associazione delle Sezioni Vicentine del CAI "PERCHE' ADOTTARE UN RIFUGIO SIGNIFICA ADOTTARE I POVERI DELLE ANDE". Nel comunicato stampa inviatoci dal coordinatore del progetto, Mariano Storti, si spiega che "lo scopo di questa iniziativa di solidarietà è di aiutare i ragazzi della Cordillera a divenire guide d'alta montagna e gestori dei nuovi rifugi, frenando l'esodo verso la tremenda megalapoli di disperati che sta diventando Lima". Entrate nel comunicato stampa per conoscere meglio il progetto e per sostenerlo mediante la raccolta di fondi e di materiale alpinistico da inviare alla Scuola di Alta Montagna dell'Operazione Mato Grosso. Nel corso dell'estate 2002 è prevista una spedizione nella Cordillera Blanca che coniugherà escursioni e attività alpinistica con esperienze concrete di solidarietà.
 INTRA I SASS  Consultabili da oggi, partendo dalle immagini riprodotte in successione qui a fianco, alcune pagine dimostrative e l'indice di intraisass 1. Tra pochi giorni dovremmo riuscire a rendere disponibili dei demo-PDF dei racconti e dei testi del libro in questione. Ma non aspettate così tanto: correte in libreria o scrivete alla nostra redazione per avere tra le mani le imprevedibili 326 pagine di intraisass 1 (perfino l'inclassificabile Andrea Gobetti, da "dentro il sasso" - lui è una talpa, uno speleologo, un "bestia" assai difficile da impressionare con la luce superficiale delle montagne - ci ha scritto una bella e incoraggiante lettera).

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nota 117/02 del 07-06-02
ALPINISMO 
 7 giugno
2002. Alpinismo extraeuropeo: mentre siamo giunti agli sgoccioli della stagione pre-monsonica in Himalaya, cominciano ad arrivare le prime notizie dal Karokoram: un buon numero di spedizioni si sta dirigendo verso i campi base del K2, del Broad Peak e dei Gasherbrum. Spostiamoci tuttavia sulle grandi montagne delle Americhe, dove l'attività alpinistica è già iniziata da circa un mese. Per quanta riguarda gli italiani è da segnalare la Spedizione scialpinistica al McKinley. Il 26 maggio la cordata valdostana composta dalla guida alpina Marco Camandona e da Dante Luboz raggiungono i 6187 metri del Denali (nome indigeno del McKinley), per poi ridiscenderlo con gli sci. Purtroppo, sia tramite notizie private sia spulciando nel sito di Camandona, non si conoscono i dettagli della discesa (l'obiettivo della spedizione era la prima discesa della via Messner con gli sci d'alpinismo). I tempi della salita sono comunque notevoli considerando l'approccio alla montagna "in piena autonomia" e che il gruppo era partito da Milano il 20 di maggio. Una seconda cordata composta dalla guida alpina Christian Cesa e da Giacomo Berthet ha raggiunto la cima (o l'anticima?) il 28 maggio, mentre la guida alpina Alessandro Mezzavilla rinunciava a 100 metri dalla vetta per un peggioramento delle condizioni meteo il giorno 29.
Rivolgendo la nostra attenzione all'America del Sud ci è giunta voce in queste ultime ore di gravi disagi sulle Ande Peruviane a causa del maltempo, disagi che avrebbero coinvolto anche numerosi alpinisti impegnati nella Cordillera Blanca. Una breve notizia sull'Alto Adige riporta di un grave incidente accaduto sull'Huascaran (6768 m), la montagna più alta della regione: Ande, morti quattro tirolesi e una decina di feriti.

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nota 116/02 del 07-06-02
 STORIA DELL'ALPINISMO  7 giugno 2002. Eiger: straordinario appuntamento questa sera alle 20:30 presso l'Auditorium San Barnaba di Brescia. Per la prima volta si riuniranno tutti insieme i protagonisti  della prima ascensione italiana alla parete Nord dell'Eiger, avvenuta nel 1962: Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi, Armando Aste, Andrea Mellano, Romano Perego e Franco Solina (v. nota 113/02). Nella hall dell'auditorium si potranno ammirare le fotografie d'epoca scattate dagli alpinisti durante l'ascensione della temibile parete. La serata chiuderà con i canti di montagna del coro "La Soldanella" (v. Il Giornale di Brescia: Gli uomini dell’Eiger insieme dopo 40 anni).

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nota 115/02 del 07-06-02
 INTRA I SASS  7 giugno 2002. Pensieri di un viaggio in Islanda di Giovanni Pagnoncelli. Nuova entrata nella sezione SPECIAL - PAROLE E SENTIERI di INTRAISASS. L'autore lombardo, di Induno Olona (Va), ci rivela, in una pagina fitta di disincanto e stupore, le sue riflessioni sulla terra e sulle genti d'Islanda.

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nota 114/02 del 06-06-02
 INTRA I SASS  6 giugno 2002. Everest, una triade di idee e di film nuova entrata nella Rubrica di cinematografia curata da Mauro Mazzetti: "L'Everest ha sempre colpito l'immaginario della gente comune, oltre che gli appassionati di montagna. E' sempre stato simbolo di lontananza, sia orizzontale sia verticale, dalla realtà di tutti i giorni; la quotidianità ha fatto scudo alle nostre esistenze ‘normali’, tenendoci discosti dal simbolo stesso delle ascensioni, dalla vetta per eccellenza, ché più su non si può andare..." - così inizia la triplice recensione delle tre pellicole dedicate all'Everest nella collana "I capolavori del Cinema di Montagna" della Vivalda Editori: Everest senza maschera (1979) di Leo Dickinson, Everest dal mare alla vetta (1992) di Michael Dillon, Dispersi sull'Everest (1999) di Peter Firstbrook.

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nota 113/02 del 05-06-02
 CULTURA  5 giugno 2002. Una mostra, una serata e un compleanno alpinistico sono più o meno imminenti.
Bolzano: con un certo anticipo, quasi per stimolare la curiosità dei lettori e invitarli a un'eventuale programmazione, vi segnaliamo l'importante mostra Vittorio Sella. Ascensioni fotografiche - Viaggio nelle Alpi del Tirolo. 1887 - 1891 -1893, esposizione che sarà allestita presso la Galleria Civica del capoluogo altoatesino dal 20 giugno al 29 settembre. Curata da Ludovico Sella e Augusto Golin, si potranno ammirare le straordinarie immagini fotografiche eseguite dal grande maestro piemontese della fotografia d'alta quota, Vittorio Sella, durante i suoi viaggi sulle Alpi del Tirolo. Maggiori dettagli nel comunicato stampa (da parte nostra è in fase di preparazione una nuova rubrica dedicata alle arti visive e ai suoi protagonisti. Ritorneremo quindi a parlarvi di Vittorio Sella).
Vicenza: domani, giovedì 6 giugno, alle ore 21, al Museo del Risorgimento, singolare proiezione del film Die weisse Holle vom Piz Palù con commento musicale dal vivo (piano+contabbasso+viola+chitarra con musiche originali composte ed eseguite dal gruppo condotto dai fratelli Ercego). Nell'ultimo appuntamento della rassegna cinematografica "Le montagne del cinema" viene riproposto una perla del cinema di cronaca prodotta dal regista Arnold Fanck nel 1929. La trama, infatti, si ispira a un fatto di cronaca realmente accaduto su una delle più affascinanti montagne del Gruppo del Bernina e delle Alpi intere, il Pizzo Palù.
Mompiano (Brescia): il 9 giugno prossimo compie 70 anni Franco Solina, grande alpinista e fotografo bresciano protagonista di memorabili imprese negli anni Sessanta, spesso al fianco del roveretano Armando Aste (ricordiamo la prima ripetizione italiana della Nord dell'Eiger e la Via dell'Ideale sulla parete Sud della Marmolada). I nostri migliori auguri.


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nota 112/02 del 04-06-02
 SOCIETA'  4 giugno 2002. Valle del Khumbu: è in fase di accesa discussione il progetto presentato dall'Autorità dell'Aviazione Civile nepalese per allungare la pista di atterraggio di Syangboche, piccolo villaggio posto a un'altitudine di 4000 metri lungo il percorso classico del trekking all'Everest. Il progetto in questione (v. Air war over Lukla in NepalNews.com) permetterebbe a piccoli aerei civili di atterrare e decollare direttamente da e per Kathmandu, tagliando via l'aeroporto di Lukla, base classica per la partenza del trekking sopra citato (che si accorcerebbe da 14 a 9 giorni di cammino) e di molte altre destinazioni. Naturalmente la realizzazione del nuovo aeroporto comporterebbe un mutamento degli equilibri sociali tra gli abitanti della Valle del Khumbu. Si pensi che solo a Lukla ci sono moltissime famiglie che vivono intorno ai 150 lodge costruiti per ospitare i turisti (specie per la notte in attesa dell'aereo per la capitale) e al trasporto di materiali a seguito dei trekkers e delle spedizioni. Anche per Namche Bazar, molto prossima al nuovo aeroporto, non si prevedono effetti positivi e comitati di persone contro il progetto si sono riuniti nel celebre villaggio nepalese per chiedere il blocco dei lavori di ampliamento della striscia di terra prevista per l'aeroporto, ampliamento che secondo i comitati porterebbe un beneficio al 5% degli uomini d'affari nepalesi (e agli occidentali sfaticati) riducendo i mezzi di sussistenza per il restante 95% della popolazione della valle. Da sottolineare infine che Syangboche si trova in una particolare situazione ambientale, dove non solo i forti venti e le difficoltà climatiche andrebbero contro le logiche tecniche aeroportuali, ma pure il trovarsi all'interno del Sagarmatha National Park non sosterrebbe alcun argomento a favore delle politiche di rispetto ambientale finora portate avanti con grande fatica.
Per chiudere una notizia in tema: da un po' di giorni è dato per disperso un elicottero dell'Asian Airlines partito dal Campo Base del Makalu alla volta di Lukla, con a bordo lo staff nepalese della spedizione spagnola più l'equipaggio di nazionalità russa. Il maltempo non ha ancora permesso di ultimare le ricerche.

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nota 111/02 del 03-06-02
 ALPINISMO  3 giugno 2002. Rassegna stampa.
Dolomiti: Vola per 30 metri e muore sulla Tissi (Corriere delle Alpi). Un alpinista austriaco di 38 anni vola sulla celebre via della Torre Venezia a causa di una scarica di sassi.
Monte Elbrus: quale sarà la nuova sfida di Eric Weihenmayer (v. nota 103/01), l'alpinista americano non vedente che scalò l'Everest l'anno sorso? Blind climber facing new challenge (RockyMountainNews.com) Discendere con gli sci dai 5642 metri del Monte Elbrus , la più alta montagna, di origine vulcanica, del Caucaso e d'Europa, nella Russia sud-occidentale.

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nota 110/02 del 31-05-02
 INTRA I SASS  31 maggio 2002. Nota redazionale (extra-ordinaria): ringraziamo i numerosi complimenti che ci stanno arrivando dai nuovi lettori di intraisass 1. Tra poco sarà pronta una dimostrazione in PDF del contenuto del nostro primo numero cartaceo, magari accompagnato dalle impressioni e dalle lettere che ci giungono quotidianamente in redazione. Il volume intraisass 1 dovrebbe oramai essere disponibile in molte librerie specializzate di tutta Italia. Per chi volesse tuttavia acquistarlo direttamente da noi (v. modalità di ricevimento), permettendoci così un margine di rischio economico minore nei confronti dei nostri fornitori che cominciano pressanti a batter cassa, magari acquistandone più copie (anche per associazioni e sezioni CAI con tariffe agevolate) o facendo un'offerta maggiore all'effettivo valore delle copie, offerta che solo il nostro servizio in rete potrebbe meritare, per chi fosse ancora indeciso se avere tra le mani le pagine con i racconti, le storie, le riflessioni, gli scritti storici e medici, le immagini artistiche dei nostri molteplici autori, vi alleghiamo l'importantissima lettera, breve ma efficace, giuntaci con grande sorpresa ieri l'altro in redazione:

----- Original Message -----
From:
"Reinhold Messner"
To: <abe@intraisass.it>
Sent: Wednesday, May 29, 2002 5:34 PM
Subject:
Ricevimento volume Intraisass 1

Gentile Redazione,
Congratulazioni! Il Vs. lavoro è impressionante e di alta qualità.
Metterò il volume a vista sul Monte Rite (Cibiana di Cadore).
Grazie e auguri
Reinhold Messner


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nota 109/02 del 31-05-02
 ALPINISMO  31 maggio 2002. Himalaya: con gli ultimi giorni di maggio si chiude la stagione alpinistica pre-monsonica nella regione himalayana. Ancora qualche spedizione è impegnata sul versante Nord dell'Everest, ma l'arrivo del monsone farà presto smobilitare gli alpinisti ancora presenti ai fianchi delle grandi montagne. Fare un bilancio è ancora prematuro, ma se si guarda le notizie circolanti e i permessi concessi dalle autorità governative si può affermare, con buona probabilità, che niente o  poco di nuovo è apparso sotto il sole e le nevi himalayane. Da segnalare una nuova via sull'affascinante versante Sud Ovest dello Shisha Pangma (8027 m) da parte dei coreani Park Jun Hun e Kang Yeon Ryoung. I due hanno tracciato in stile semi-alpino (fino al Campo 1, 6200 m, sono stati aiutati dai compagni mediante l'installazione di 1500 metri di corde fisse) un nuovo itinerario che si insinua tra il Left-hand Couloir (aperto dal trio Loretan,Troillet e Kurtyka nel 1990) e il Central Butress (percorso da Stremfelj e Kozjek nel 1989). Il raggiungimento della vetta è avvenuto il giorno 5 maggio. Cima invece mancata per un altro ambizioso progetto, anche se non originale, corteggiato dalla  spedizione sponsorizzata dalla televisione spagnola e guidata dall'instancabile Juanito Oiarzabal: la ripetizione del bellissimo e difficile Pilastro Ovest del Makalu, salito finora solo quattro volte. I sei forti membri dell'Al Filo de lo Imposible sono riusciti ad arrivare solo fino al Campo III, installato a 7400 metri e spazzato via dal fortissimo vento e dalla molta neve caduta come constatato nel loro ultimo tentativo, il 24 di maggio.
Dal mese di giugno si aprirà invece la stagione in Karokaram, la seconda catena montuosa più grande del pianeta. Oltre a tenere un po' d'occhio le 10 spedizioni impegnate sul K2, cercheremo di tenervi aggiornati su altre spedizioni di carattere esplorativo o di notevole interesse, come l'annunciata spedizione svizzero-italiana all'imponente Gasherbrum IV (7925 m, la Montagna di Luce salita da Bonatti e Mauri durante la spedizione Cassin 1958). Restate in contatto.

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nota 108/02 del 30-05-02
 INTRA I SASS  30 maggio 2002. Ombra di Michele Sala. Nuova entrata nella sezione Alpinismo Ante Litteram - Scritti letterari di INTRAISASS - SPECIAL.
Il nostro nuovo autore trentino (v. archivio autori), di Madrano, già vincitore del Premio G. Bedeschi un lustro di anni fa, costruisce un racconto dai risvolti surreali e introspettivi. Cosa mai può accadere ad un alpinista nel momento della più grande difficoltà, quando il presagio di una caduta emerge repentinamente dal profondo del proprio essere? Buona lettura.

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nota 107/02 del 29-05-02
 CULTURA  Di seguito eventi e appuntamenti culturali in programma per le prossime settimane.
Davide Torri c'informa sugli ultimi sviluppi dell'iniziativa GENTE DI MONTAGNA/die BERGLEUTE. Dall'8 al 23 giugno saranno allestite le mostre UNA MONTAGNA DI LIBRI / UN LIBRO PER LA MONTAGNA e MATERIA, ARCHITETTURA E SEGNO, mentre per il 6 luglio è prevista dalle ore 18.00 alle 24.00 la giornata MUSICA DELLE ALPI presso il Teatro Tenda della Biblioteca Comunale di Seriate, sede anche delle due mostre citate. Per i dettagli leggete il comunicato culturale.
Mauro Colnaghi ci ricorda la scadenza (la dead-line per la consegna dei filmati: il 30 giugno 2002) per partecipare a Malescorto3, il 3º festival internazionale di cortometraggi. La manifestazione si terrà a Malesco (Verbania) dal 8 all'11 agosto 2002 e quest'anno il tema del festival sarà: Pensare (in) alto L’ALTITUDINE DEL PENSIERO - IL PENSIERO DELL’ALTITUDINE. Per ulteriori informazioni entrate in www.malescorto.it. (N.d.r. Nostro pensiero provocatorio scaturito dall'estensione programmatica dello slogan del festival: che la città sia volgare, che il quotidiano sia banale... che il silenzio profondo, l'aria tersa, la vicinanza con l'assoluto siano propri del pensiero e della montagna... tutto ciò potrebbe risultare volgare banale e assoluto allorquando si considerasse che né il luogo né la necessità né lo strumento sono le condizioni, i limiti e la fonte della nostra altitudine...).
Gigi Zoppello ci anticipa che i Poeti per la Pace del Trentino organizzano per settembre 2002 un grande Festival di poesia dolomitica, con poeti delle aree delle minoranze linguistiche (ladini, trentini, sudtirolesi, bellunesi) con una "maratona poetica di 24 ore". Per approfondimenti e collaborazioni entrate, nuovamente, nell'apposito comunicato culturale (epistolare).
Dal Corriere delle Alpi apprendiamo il programma dell'inaugurazione del museo di Messner sopra Cibiana. Convegni, escursioni e il taglio del nastro dal 28 al 30 giugno: Le tre giornate «delle Nuvole».


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nota 106/02 del 28-05-02
 ALPINISMO  28 maggio 2002. Everest: subito smentita dai giapponesi la notizia fatta girare dalle agenzie stampa di tutto il mondo sul nuovo record di Mario Curnis, dato da alcuni giornali come sessantaseienne. Ovviamente i primi ad accertare le date di nascita sono stati i quotidiani giapponesi - Japanese man still stands as oldest person to climb Everest - dove oggi viene precisato che Mario Curnis è più giovane di 5 settimane rispetto Tomiyasu Ishikawa (v. nota 99/02). Ma i record, le "registrazioni", il risultato sono poco cosa e lasciamoli al giornalismo di superficie; lo stile è importante, lo spirito e il modo in cui si affronta una montagna. Restando all'Everest segnaliamo perciò la bella impresa del medico sportivo asturiano Jorge Egocheaga, tra i rarissimi alpinisti ad aver raggiunto gli 8848 metri senza fare uso di ossigeno e senza l'aiuto di sherpa d'alta quota. La sua salita è culminata nella giornata del 17 maggio per il versante Nord (newsflash 29/05/02: notizia smentita da un'altra spedizione che ha visto il giovane medico far uso delle bombole).
 MEDICINA  Continuando a parlare di medici d'alta quota, Giancelso Agazzi, della Commissione Medica CAI e CISA-IKAR, c'informa tramite un comunicato della disponibilità degli Atti del Convegno "Attualità in tema di Medicina di Montagna" (Bergamo, 28 aprile 2001) e di una nuova pubblicazione in lingua inglese (+ CD plurilingue) acquistabile presso la Casa Editrice "G. Stefanoni". Per informazioni leggete il comunicato culturale.
 ALPINISMO  A riguardo dello stile è invece da sottolineare la recente e significativa realizzazione alpinistica su roccia del trio Larcher-Vigiani-Oviglia sulla Punta Cusidore, montagna simbolo dell'arrampicata in Sardegna. Dettagli e relazione della nuova via - Mercanti di Chiacchiere - direttamente su go.mountain.
 AMBIENTE  Infine, per non dimenticare le complicazioni del turismo in montagna leggiamo l'articolo Marmolada il punto di forza dove si enfatizza il nuovo "storico accordo fra Veneto e Trentino che ha siglato finalmente un'intesa sul contenzioso riguardante i confini della Regina delle Dolomiti" e che permetterà di innevare artificialmente il collegamento con Arabba. Già, si dice, "2002 anno della montagna, obiettivo centrato" con "ricco programma della prossima stagione, che coinvolgerà atleti molto noti sulle iniziative collaterali e integrative che fra poco verranno rese note", ma all'occhio! avvertono alcuni nostri amici molto attenti alle tematiche ambientali e che puntualizzano che "si parla tanto di iniziative comuni volte alla 'valorizzazione' del ghiacciaio, ma non di vietare l'eliski". Non lasciateci soli è l'appello di Mountain Wilderness.

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nota 105/02 del 27-05-02
 ALPINISMO  27 maggio 2002. Everest: sulla montagna dei record e delle celebrazioni si scrivono molte pagine mentre altre rimangono non scritte e sconosciute. Così accade che la notizia del nostro "vecchietto", anzi fortissimo "vecchiaccio", quasi a dire "vecchio di ghiaccio", Mario Curnis in vetta agli 8848 metri del Chomolungma (la Madre della valle e dei venti tibetana) stia facendo il giro del mondo: Italian oldest Everest climber. Oppure, sulla medesima onda giornalistica, che il figlio di Sir Edmund Hillary, Peter Hillary, che ha raggiunto anch'egli, sempre nella giornata di sabato, la cima del Sagarmatha (la Vetta sopra gli oceani nepalese), 49 anni dopo l'impresa del padre e un anno in anticipo rispetto al Cinquantenario, sia in ogni caso e per ogni dove celebrato: Hillary junior toasts Everest climb. Può capitare bensì, nello stesso giorno, che un altro italiano tocchi la vetta più alta del mondo per il versante sud e che si venga a sapere solo attraverso una notizia clandestina e molto succinta: "A completamento dell'informazione vorrei segnalare che stamane ha raggiunto la vetta dal versante nepalese, senza clamore, l'amico Alberto Magliano, 55 anni, ottimo alpinista dilettante...". E se l'ottimo alpinista è il Magliano che conosciamo noi, già compagno della guida alpina Paolo Masa (del manipolo di redazione di www.valdimello.it), non possiamo che riportare con prontezza, e complimentandoci, la notizia, aspettando conferma dal nostro informatore segreto.
(
Postilla: la nostra fonte, attendibilissima, conferma. Alberto Magliano, classe 1945, 56 anni e non 55, milanese che trascorre buona parte dell'anno a Chiareggio, tra le alte montagne della Valmalenco).

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nota 104/02 del 25-05-02
 ALPINISMO  25 maggio 2002. Newsflash. Everest: Mario Curnis, Simone moro e Ang Mingma hanno raggiunto la cima dell'Everest alle ore 7 locali del giorno 24 maggio. Particolari della salita nell'ultimo messaggio in freeridespirit.com.

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nota 103/02 del 24-05-02
 CULTURA  24 maggio 2002. Castel Mareccio, 23/05/02 (Bolzano): importanti giornate culturali organizzate dal Cai di Bolzano e dalla Ripartizione cultura italiana della Provincia di Bolzano nella Sala Römer. Tra oggi e domani, ore 18, si succederanno Mauro Corona, Erri De Luca (tra gli autori di intraisass 1 con il prezioso testo Montagne di un passante, v. PDF), Marco Albino Ferrari e Kurt Diemberger per dare vita all'incontro "Leggere la montagna" (v. articolo Montagna da scoprire di Augusto Golin).
 INTRA I SASS  I conquistatori dell'inutile di Lionel Terray, nuova entrata ne Le recensioni letterarie di Intraisass, recensione di Alberto Pezzini: "E' difficile persino trovare le parole per descrivere l'intensità accecante che spira dalle pagine di questo riassunto di vita. Lionel Terray riesce a profondere una tale densità di emozioni nelle pagine scritte che diventa ardua impresa quella di concentrarle nelle parole rigide di una recensione...". Ai tempi del grande alpinista francese l'alpinismo, specie extraeuropeo, aveva modi e mezzi ben diversi da quelli attuali, in particolare se si considera la commercializzazione delle attuali spedizioni agli ottomila. A riguardo, seppur nei limiti succinti di una stampa non specializzata, leggiamo Alpinismo sempre più turismo di Reinhold Messner, breve intervista apparsa oggi su Il Nuovo a corredo del nuovo libro dello scalatore altoatesino: "La seconda morte di Mallory".
 ALPINISMO : in tema di turismo alternativo segnaliamo la singolare iniziativa di quattro giovani feltrini. L'Alta via n. 2: un'ideale di vita, così si chiama la loro "avventura ai limiti tra escursionismo e alpinismo", un percorso in "totale autosufficienza, 190 chilometri di trekking, insomma, tra i 2000 e i 3000 metri; quattro valli e numerose catene montuose; da Bressanone fino a Feltre, per ammirare vette come: Plose, Sella, Marmolada, Catinaccio e ancora Pale di San Martino e Vette Feltrine". I quattro ragazzi partiranno quest'estate per realizzare la loro "avventura, una scelta di vita, un ideale, un modo di scoprire un territorio con semplicità e distacco dal turismo di massa che, spesso, tutto è tranne che affinità con la montagna". Buon viaggio!

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nota 102/02 del 23-05-02
 POLITICA  23 maggio 2002. Apprendiamo dai siti curati da Marco Vasta le seguenti notizie.
Tibet: "Li Lanqing, 70 anni, vice Primo Ministro del governo della Repubblica Popolare Cinese sarà ricevuto a Palazzo Chigi dal Vice Premier del Governo Italiano Fini il 24 maggio alle 17.
La Tibetan Women's Association invita tutti gli amici della libertà e della democrazia ad accogliere 'calorosamente' Li Lanqing al suo arrivo a palazzo Chigi. Per un profilo del politico cinese rimandiamo all'articolo integrale su Tibet News On Line.
Nepal: "Re Gyanendra ha sciolto il Parlamento su raccomandazione del Primo Ministro Sher Bahadur Deruba, ed ha indetto nuove elezioni per il 23 novembre. La decisione è stata presa poche ore prima del dibattito sulla necessità di proclamare lo stato di emergenza per altri sei mesi. Il Primo Ministro doveva affrontare non solo l'opposizione ma anche il dissenso all'interno del proprio partito del Congresso". Per approfondimenti leggete Parliament dissolved, fresh polls in November (Kathmandu Post); sugli ultimi fatti nepalesi visitate Nepal On Line.
Una notizia di
 ALPINISMO : Appa Sherpa, dopo aver raggiunto in questi giorni la vetta dell'Everest per la dodicesima volta (nuovo record) si ritira dalle alte quote: Appa Sherpa hangs his boots + Appa's Everest exploits.

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nota 101/02 del 22-05-02
 INTRA I SASS  22 maggio 2002. Eiger. Pazzia acuta! di Claudio Agnoletto. Nuova entrata nei racconti d'alpinismo di INTRAISASS - EUROPA. Nell'«età dell'infarto» un non più giovane alpinista, l'autore meranese, si avventura quasi solitario sulla cresta nordorientale della più celebre montagna dell'Oberland Bernese. Segnaliamo, inoltre, un nuovo quadro di Cecilia Carreri accessibile dalla nostra copertina: cliccate sul riquadro per ingrandirlo.

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nota 100/02 del 21-05-02
 ALPINISMO  21 maggio 2002. In attesa di pubblicare un nuovo racconto ambientato sulla cresta Mittellegi dell'Eiger e un nuovo quadro di Cecilia Carreri, continuiamo i nostri aggiornamenti dall'Himalaya. Dal Corriere dellle Alpi di oggi apprendiamo che due nostri amici, Marco Sala e Renato Sottsass (protagonisti della Dolomiti-Denali expedition 2001), hanno raggiunto gli 8201 metri del Cho Oyu, montagna quest'anno particolarmente difficile e selettiva a causa dell'imperversare di forti venti. Nell'articolo si legge di parecchi problemi accaduti ai molti alpinisti che affollano il campo base tibetano della "Dea del Turchese", tra i quali anche di una forzata ritirata di alpinisti italiani incorsi in patologie d'alta quota (edema  polmonare per la guida alpina e skyrunner Omar Oprandi).
L'insofferenza per le centinaia di persone che assediano gli ottomila, spesso impreparati e a rischio della propria vita, a volte capaci di toccare la sommità ma senza più una goccia di energia per tornare alla base, emerge con forza nell'ultimo messaggio (in freeridespirit.com) di Simone Moro, pronto con Mario Curnis per il tentativo finale alla vetta dell'Everest. Dal campo base della montagna più alta della terra arrivano notizie di sempre più rinunce e grossi rischi. In Women forced to turn back just short of Everest summit si racconta del drammatico rientro della spedizione americana di sole donne. Come già detto, nei tanto osannati record dei giorni scorsi (53, 55, ??, sulla vetta dell'Everest in un solo giorno) bisognerebbe precisare quanti sono gli occidentali arrivati in cima (una buona parte sono Sherpa) e quali di questi per merito proprio e rispettando le condizioni naturali che un ottomila dovrebbe offrire.

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nota 99/02 del 20-05-02
 INIZIATIVE  20 maggio 2002. Le ultime notizie dall'Himalaya danno il celebre alpinista americano Ed Viesturs, a caccia del suo 13° ottomila, in ritirata dall'Annapurna: rischio di valanghe troppo elevato. Ritornerà l'anno prossimo (Viesturs gives up on summit). Sull'Everest, invece, come ogni anno, si accavallano record su record (il giapponese Tomiyasu Ishikawa, 65 anni, è diventato l'uomo più vecchio a salire la vetta più alta del mondo, che aveva già salito nel 94), record che di alpinismo hanno ben poco, specie se si pensa che spesso le salite sono preconfezionate dagli Sherpa e avvengono in condizioni non naturali. A proposito di Sherpa, portatori e guide d'alta quota nepalesi, segnaliamo l'iniziativa del Parnassius Apollo Club Trekking: "Moretta (Cuneo), 6 maggio 2002: nell'Anno delle Montagne, dalle pendici dell'Everest all'Istituto Lattiero Caseario e delle Tecnologie Agroalimentari di Moretta per imparare l'arte casearia". Due giovani Sherpa saranno ospitati in Italia per uno speciale percorso formativo che permetterà loro di approfondire conoscenze compatibili con i luoghi di origine. L'Associazione "Parnassius Apollo Club Trekking" è a disposizione per tutti coloro che intendono collaborare con i giovani Sherpa del Nepal, con le Associazioni Portatori e con le "adozioni a distanza" per far studiare i bambini nel proprio paese d’origine. Leggi comunicato.

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nota 98/02 del 18-05-02
 ALPINISMO  18 maggio 2002. Newsflash: tra i salitori dell'Everest da Nord c'è anche lo Scoiattolo Mario Dibona di Cortina, al suo secondo (o terzo) ottomila. Dal Makalu, invece, Diego Fregona è riuscito a mettersi in contatto mediante satellitare questa mattina spiegandoci di essersi spinto fino alla quota di 8200 metri. Anche Floriano Castelnuovo sembra aver rinunciato alla vetta. Nei prossimi giorni vi daremo maggiori dettagli.

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nota 97/02 del 17-05-02
 ALPINISMO  17 maggio 2002. Non sapendo come ringraziare le meravigliose mail giunte in redazione dopo la particolare serata di ieri, nonché tutte le persone intervenute, ricominciamo gli aggiornamenti dalle grandi montagne himalayane. Ieri è stata una giornata molto favorevole per il raggiungimento delle vette degli ottomila. Sulla cima dell'Everest una vera bagarre: ben 54 persone (alpinisti occidentali + sherpa) hanno toccato la cima, tra cui la sessantatreenne giapponese Tamae Watanabe. Jean Christophe Lafaille e Alberto Iñurrategi (al suo 14° ottomila) hanno raggiunto la vetta dell'Annapurna alle ore 10 del mattino, mentre Silvio Mondinelli, Mario Merelli, Carlos Pauner e Edurne Pasaban, seguiti a qualche ora di distanza da Piotr Pustelnik, toccavano gli 8463 metri del Makalu.

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nota 96/02 del 16-05-02
 ALPINISMO  16 maggio 2002. Mentre nove componenti della spedizione russa Lhotse-S.Petersburg 2002 hanno raggiunto la cima principale del Lhotse (8516 m)nel pomeriggio di martedì 14 maggio, mentre tutti i sette membri del Kazakhstan team hanno toccato gli 8586 metri del Kangchenjunga tra il 13 e il 14 maggio (tra i quali Denis Urubko), mentre Jean Christophe Lafaille e Alberto Iñurrategi sono diretti verso la vetta dell'Annapurna (8091 m), mentre si è aperta una finestra di bel tempo sull'Everest, dove sia a Nord che a Sud numerosi alpinisti stanno per lasciare gli ultimi campi (newsflash: ore 9.15-9.30 locali, la spedizione svizzera Swiss Everest 50th Anniversary Expedition e la spedizione commerciale neozelandese Adventure Consultants hanno raggiunto la vetta), noi ci assentiamo, probabilmente fino al pomeriggio di domani, venerdì 17 maggio. Questa sera, infatti, anche noi saremo impegnati con il nostro "summit push"...
 INTRA I SASS : vi aspettiamo numerosi alla presentazione ufficiale di intraisass 1 (v. nota 90/02), oggi, giovedì 16 maggio, ore 21, al Teatro Cinema San Pietro di Montecchio Maggiore (uscita autostrada Montecchio, casello prossimo a quello di Vicenza Ovest). Dall'autostrada prendete le indicazioni per il centro del paese, chiedete della Chiesa di San Pietro dove, al suo fianco, troverete l'omonimo teatro. Informazioni al 333 2323200.

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nota 95/02 del 15-05-02
 ALPINISMO  15 maggio 2002. Himalaya: brevi aggiornamenti dal Manaslu e dal Makalu. Alcuni dettagli della discesa di Renzo Corona, un po' problematica, dagli 8163 metri della vetta sono arrivati in questi momenti. Dall'ultimo messaggio del capo della spedizione tedesca Amical Alpin Manaslu, la guida alpina Ralf Dujmovits, si apprende di alcune complicazioni durante la discesa da parte del gruppo che ha raggiunto la cima il giorno 10 maggio. Per quanto riguarda Renzo si parla di difficoltà di respirazione associata ad alcuni sintomi di edema polmonare nel momento del rientro al Campo III. Per combattere il principio di edema la cosa migliore è scendere subito. Ma la tarda ora pomeridiana ha reso impossibile la discesa, discesa avvenuta alla prime ore dell'alba del giorno successivo. Il giorno 11 maggio, con le difficoltà del caso, dovute a una discesa non certamente facile, Renzo ha raggiunto il Campo I in compagnia di Gerlinde Kaltenbrunner e Sepp von Rotz, evitando quindi un'altra dura notte al Campo II. Finalmente, e in buone condizioni, l'indomani tutti gli alpinisti si sono ritrovati al Campo Base per festeggiare la vetta.
Dal Makalu giunge notizia che Diego Fregona è partito per i campi alti nella giornata di lunedì 13 maggio per l'ultimo e speriamo definitivo tentativo alla cima, mentre altri italiani (di cui non è stato precisato il nome) avrebbero rinunciato.

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nota 94/02 del 15-05-02
 STORIA DELL'ALPINISMO  15 maggio 2002. Dolomiti vicentine: lutto nel mondo dell'alpinismo per la scomparsa del più forte alpinista vicentino degli anni Cinquanta, Mario Boschetti. Dopo Soldà e Carlesso, con i quali si legò pure in cordata, Boschetti ha rappresentato l'alpinismo estremo in Piccole Dolomiti e Pasubio per molti anni. Le sue vie sul Soglio d'Uderle (recentemente relazionata anche sull'ultima guida di Roberto Iacopelli) sul Baffelàn e su Punta Sibèle restano a tutt'oggi itinerari ambiti e tra i più difficili delle montagne che si elevano dalla conca di Recoaro, sopra Valdagno, paese di residenza del nostro alpinista. Curiosità e aneddoti sulle sue scalate potrebbero riempire le pagine di molti libri (ricordiamo qui ad esempio i suoi particolarissimi chiodi a spillo utilizzati in fessure strettissime e che servivano a malapena per sostenere la punta di una scarpa quando la parete non offriva appoggi, chiodi artigianali e tecnologicamente raffinati, molto più dei famosi e successivi rurp americani), ma Mario, alpinista molto riservato, ha lasciato e raccontato poco. Le difficili condizioni economiche del secondo dopoguerra, la scelta di dedicarsi ad un lavoro sicuro, alla famiglia, e altre contingenze privarono Boschetti di uscire verso le grandi montagne e tracciare itinerari che, seguendo le tracce dei suoi predecessori, Carlesso e Soldà, sicuramente avrebbero fatto parlare di sé. Boschetti, ci raccontò in una nostra recente visita (da molti anni lottava contro la malattia che lo ha vinto in questi giorni) che ai tempi della corsa alla Nord dell'Eiger lui stesso si era espressamente fatto avanti per partire alla volta della grande parete ma dovette rinunciare per mancanza di finanziamento (tempi duri per raggranellare qualche soldo e mezzi che permettessero di giungere ai piedi delle Alpi Bernesi) e oneri di lavoro. Oggi, alle ore 15:30 presso il duomo di San Clemente, l'ultimo saluto.

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nota 93/02 del 14-05-02
 ALPINISMO  14 maggio 2002. Himalaya: continuiamo la nostra carrellata di alpinismo extraeuropeo spostandoci sul Manaslu, "il monte dell'anima", 8163 metri. Nella prima mattina di sabato 10 maggio, nonostante quotidiani e siti facciano enorme confusione, Renzo Corona (e non Giampaolo) ha raggiunto la vetta dell'ottavo ottomila della terra. Con lui l'austriaca Gerlinde Kaltenbrunner (al suo quinto ottomila) e due alpinisti tedeschi. Sapevamo dell'impegno della celebre guida alpina di Primiero, capogruppo delle Aquile, alpinista fortissimo e partito silenzioso dopo essere stato fermato l'anno scorso sul Makalu Lha da una fastidiosa tosse d'alta quota. Questa volta Renzo c'è l'ha fatta e, considerando la nostra amicizia, ne siamo estremamente felici. Corona divideva il permesso con l'austriaca e due australiani arrivati sulla cima ieri con un folto gruppo di americani. Renzo rientrerà in Italia il 29 di maggio.
Dal Cho Oyu arrivano notizie che i compagni di Simone Moro, Enrico Stefani e Leonardo Moschetti, hanno rinunciato rispettivamente a 7400 metri e 7900 metri (il secondo per il maltempo). Di Mario Curnis si sa invece che ancora ieri ha raggiunto insieme a Simone il campo base cinese dell'Everest per prepararsi alla salita della grande montagna. Evoluzione della spedizione e approfondimenti in www.freeridespirit.com.
Infine, dalle due grandi montagne - la zona tra il Cho Oyu e l'Everest offre ancora molte possibilità su montagne bellissime e poco conosciute - ci è giunta notizia della morte dell'alpinista americano Michael Anthony Bearzi, mentre tentava di scalare il Gyachung Kang (7950 m). L'alpinista, secondo quanto riportato dall'ufficiale di collegamento, è scivolato per più di 500 metri da una quota di circa 7300 metri. Il suo compagno e lo sherpa sono rientrati salvi al campo base.

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nota 92/02 del 13-05-02
 ALPINISMO  13 maggio 2002. Himalaya: giorni decisivi per le molte spedizioni impegnate sui fianchi delle grandi montagne, dove si è aperta una finestra di bel tempo. Sono iniziati molti dei summit push per la vetta dell'Everest (8848 m). La situazione del versante Sud sembra quest'anno più favorevole rispetto al versante Nord. Sabato è stata divulgata la notizia del ritrovamento di uno scalatore giapponese disperso dal 1985, cameraman di una spedizione nazionale perito durante un tentativo alla cresta Nord.
Dal Makalu (8463 m) non arrivano per il momento notizie sul tentativo in corso per raggiungere la cima, in cui sono impegnati quattro alpinisti italiani. Giunge notizia invece di uno schianto di un elicottero privato al Campo Base nella giornata di ieri, mentre si tentava di soccorrere una trekker svizzera. Il pilota del piccolo aeromobile, leggermente ferito, e la donna sono stati evacuati da un'altro elicottero.
Sul Cho Oyu (8201 m) Mirco Mezzanotte, Franco Nicolini e Simone Moro hanno raggiunto la cima nella giornata di giovedì e in queste ore dovrebbero essere impegnati lungo la via di salita i restanti compagni, tra cui il veterano Mario Curnis.
Da ricordare che mentre ieri, 12 maggio, l'esperto capo spedizione americano Dan Mazur con altri alpinisti solcava le nevi del Kangchenjunga (8586 m), sulla stessa montagna, 10 anni fa, moriva la più grande alpinista che la storia himalayana ricordi, Wanda Rutkiewicz. Ricordiamo la prima salita femminile al K2 (8611 m) nel 1986, ben otto ottomila all'attivo (record ancora insuperato) e la stupefacente prima ascensione, all'inizio della sua carriera himalyana nel 1975, del Gasherbrum III (7952 m), la più elevata prima ascensione fatta da una donna.

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nota 91/02 del 10-05-02
 INTRA I SASS  10 maggio 2002. Alpinismo eroico? No, assolutamente di Carlo Caccia. Nuova entrata nella sezione Alpinismo Ante Litteram - Scritti Storici di INTRAISASS - SPECIAL. L'autore comasco ci racconta di tre storiche cordate, in modi e momenti diversi, alle prese con la parete Nord delle Grandes Jorasses. Attraverso una meticolosa ricerca storica, articolata con citazioni da grandi opere storiche e letterarie dell'alpinismo, mediata da considerazioni filosofiche, riscopriamo sotto una nuova luce le straordinarie personalità di Young e Knubel, Chabod e Gervasutti, Couzy e Desmaison.

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nota 90/02 del 09-05-02
 INTRA I SASS  9 maggio 2002. In attesa di pubblicare un nuovo importante racconto storico ambientato sulle Grandes Jorasses, scritto con grande passione e competenza dal nostro nuovo autore comasco, Carlo Caccia, vi anticipiamo il programma di massima della presentazione ufficiale di intraisass 1 che si terrà giovedì 16 maggio, ore 21, al Teatro Cinema San Pietro di Montecchio Maggiore (uscita autostrada Montecchio, casello prossimo a quello di Vicenza Ovest). Sarà una serata molto particolare che vedrà la partecipazione di autori, artisti e alpinisti da ogni parte d'Italia (vedi Manifesto), tutti insieme per presentare il progetto culturale INTRAISASS, progetto presente in rete dall'anno 2000 e che raccoglie quasi 100 collaboratori, tra i quali 70 autori dei testi.
Dopo due anni di preparazione sul web, è giunta l'ora di arrivare su carta e la serata sarà una specie di festa culturale per presentare il primo numero cartaceo (320 pp. ill. artistiche in b/n). Saranno presenti artisti di grande e riconosciuto talento, come il pittore bellunese Giovanni Bettolo, il pianista romano Manilio Prignano, gli alpinisti al vertice del panorama italiano, Marco Anghileri, Manrico Dell'Agnola, Lorenzo Massarotto, Mauro Florit e molti altri, autori del libro. Verrà allestita una mostra di pittura e di fotografia con immagini di Loris De Barba, Cecilia Carreri, Maurizio Camposeo e Kiko Trivellato. Uno speciale intervento sul tema "Alpinismo e cultura" sarà tenuto da Cecilia Carreri, magistrato, alpinista e pittrice.
Nella prima parte della serata Giovanni Bettolo proietterà un diaporama musicato in dissolvenza intitolato "Dolomiti Fantastiche", un meraviglioso collage di fotografia, pittura, natura e architettura.
Nella seconda parte il pianista Manilio Prignano commenterà le immagini artistiche del libro, sezionate mediante un procedimento sperimentale a dissolvenza,  con musiche di Skrjabin, Prokofieff, Bartok e Schostakowitsch. Le Stanze Musicali saranno introdotte mediante letture estratte dalla grande poesia internazionale, la nostra rubrica Parole Verticali.
Una bicchierata e la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con gli autori del libro-rivista, acquistabile direttamente nella hall del teatro, chiuderà una serata che si preannuncia molto interessante e dove speriamo di incontrarvi numerosi.

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nota 89/02 del 08-05-02
 CULTURA  8 maggio 2002. Iniziamo la nota di oggi con due segnalazioni librarie di grande importanza per l'ambito dolomitico. Innanzitutto, come già annunciato, è arrivata in libreria la guida CAI-TCI Sassolungo, Dolomiti fra Gardena e Fassa di Ivo Rabanser. Abbiamo potuto sfogliare la preziosa guida (in attesa di utilizzarla...) e vi assicuriamo la bontà dell'opera dell'autore gardenese, la cui competenza e abilità alpinistica sono ampiamente riconosciute. A tal proposito, molto pregnante per essere introdotti alla natura della guida e della montagna, nonché sulle ultime tendenze dei frequentatori delle pareti dolomitiche, l'articolo Cattedrale gotica. Di pietra, con un'intervista all'alpinista di Santa Cristina che vi consigliamo di non perdere.
Altra importante pubblicazione che ci è capitata di avere tra le mani in questi primi giorni di maggio è La Via della Montagna. Evoluzione del significato della scalata nelle Dolomiti, palestra dell'alpinismo mondiale (Antilia editore) di Alberto Franco, approfondita storia dell'alpinismo dolomitico con particolare attenzione agli aspetti del pensiero, delle idee, del contesto storico-sociale che hanno accompagnato gli alpinisti verso le grandi pareti dolomitiche. Un breve saggio di quest'ultima fatica letteraria si può averlo nell'intervista-articolo «Scalare, che metafora» apparsa domenica su La Tribuna di Treviso. L'autore, trevigiano (seppur veneziano di nascita), presenterà il libro domani, giovedì 9 maggio, alle ore 18 nella sala Bruno Marton della Provincia, Treviso.
Per chiudere la nota culturale, ritorniamo al Festival di Trento per soffermarci su uno dei premi collaterali, il Born To Walk Award, riconoscimento assegnato al sito internet che ha affrontato meglio i temi legati alla montagna e all'alpinismo. Noi, considerando i nostri trascorsi e i nostri interessi non potevamo e non volevamo seguire l'evoluzione del premio in oggetto, ma già il fatto che tra la giuria dello stesso non comparisse neanche un alpinista (due giornalisti, un docente di università, un bibliotecario, un web master) ci ha reso perlomeno curiosi, specie quando in sala stampa una giornalista ha fatto girare il comunicato tra gli esperti del settore. Se potessimo dipingere con le parole l'espressione di un Luca Maspes o un Marco Vegetti, quest'ultimo uno tra i più profondi conoscitori della rete (suo fu uno dei primi siti personali di alpinismo e giornalismo comparsi in Italia), lo faremmo. Ma non si può, specie quando il dinamismo delle facce esprime stupore, interesse, meraviglia e l'invito finale ad un "lontano" paese. Invece, per quanto noi abbiamo diretto ad altro il nostro interesse nelle giornate di Trento, e nella ferma convinzione che una dura critica può essere fonte di positivi sviluppi, leggiamo con attenzione la severa riflessione pervenutaci da un altro esperto del settore internet e alpinismo, Marco Flamminii Minuto, già nostro autore e curatore dello spazio
In montagna su L'Espresso Online: Born to Walk Award. Ma è un premio o una iattura?.

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nota 88/02 del 07-05-02
 ALPINISMO  7 maggio 2002. Himalaya: continuiamo la nostra carrellata di aggiornamento dalle grandi montagne himalayane. Cominciano ad arrivare le notizie delle prime salite agli ottomila della stagione pre-monsonica. Alle 10 del mattino di sabato 4 maggio il coreano Hee Joon Oh ha raggiunto la cima dell'Annapurna I (8091 m) accompagnato da due sherpa. Due giorni dopo un team di 4 alpinisti di una spedizione militare indiana e 3 sherpa toccano la stessa vetta di primo mattino, seguiti a un paio d'ore dall'alpinista inglese Alan Hinkes. Nel frattempo, il 5 maggio, venivano solcati per la prima volta stagionale anche i pendii sommitali del Cho Oyu (8201 m) da un gruppo di alpinisti spagnoli, nonostante i forti venti che stanno imperversando in questi giorni sul confine tibetano. Dall'Everest, infatti, ancora dalla settimana scorsa, non arrivano buone notizie. Molte spedizioni sono state bloccate dal tempo pessimo e un fatale incidente è accaduto a Peter Legate di Lymington (Hampshire), scivolato per 200 metri e caduto in un crepaccio mentre stava fissando delle corde tra il Campo 2 e 3 della via normale (Climber dies on Everest). Sul fronte  SOCIO-POLITICO  la situazione in Nepal resta preoccupante e le parti in conflitto sembrano esacerbare le loro inconciliabili posizioni. Sugli ultimi avvenimenti, 400 maoisti ribelli uccisi dalle forze governative, leggetevi ciò che riporta la stampa ufficiale in Nepal crackdown: 400 dead, mentre per un approfondimento alternativo inviatoci da un nostro lettore, conoscitore per proprio vissuto conto della realtà nepalese, rimandiamo ad una sua recente lettera.

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nota 87/02 del 06-05-02
 ALPINISMO  6 maggio 2002. Makalu: con una telefonata alla nostra redazione direttamente dal Campo Base Avanzato, ore 14:40 italiane, finalmente, Diego Fregona ci ha aggiornato sugli ultimi fatti avvenuti sulla grande montagna himalayana. Dal 25 aprile si sono succeduti 8 giorni di tempo molto brutto, caratterizzato da forti venti e bufere di neve. Solo oggi, dopo un periodo di silenzio per rispetto dei familiari e nonostante qualche notizia fosse già filtrata alla stampa, il capo spedizione Piotr Pustelnik ha permesso agli alpinisti di comunicare la notizia della morte dell'alpinista americano David Caughron, 58 anni. Il corpo martoriato dal gelo è stato recuperato ieri ad appena 50 metri dal Campo 2 al Makalu Lha, 7400 metri. Si pensa che Caughron abbia tentato di raggiungere la tenda che sapeva essere stata piantata poco prima da due alpinisti della spedizione svizzera e che le pessime condizioni del tempo lo abbiano bloccato sull'ultimo difficile tratto. Le condizioni della salita restano per il momento proibitive e hanno fatto riunire tutti gli alpinisti al CBA. Negli ultimi giorni il tempo è variabile, con sole al mattino, neve al pomeriggio e temperature minime di - 20° C. Oggi alcuni alpinisti sono partiti per il Campo 1, tra cui anche Floriano Castelnuovo che, secondo quanto riferito da Diego, è in ottima forma. Fregona invece è alle prese con una fastidiosa bronchite (i suoi colpi di tosse al telefono sono secchi e frequenti) che lo ha costretto a scendere ancora la settimana scorsa a 3500 metri. Oggi è ritornato ai 5600 metri del CBA, quota che gli sta succhiando piano piano tutte le risorse già debilitate per recuperare la cosiddetta "tosse d'alta quota" (v. aggiornamento su intraisass 1). Domani Diego tenterà di salire al Campo 1 per fare il suo ultimo tentativo di ascensione alla vetta. Vi terremo aggiornati.

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nota 86/02 del 06-05-02
 FILMFESTIVAL  6 maggio 2002. Trento: brevi impressioni dal Filmfestival. Contrariamente alla nostra precedente uscita a riguardo, debordante e specifica, e considerando l'enorme mole di lavoro che ci aspetta in questi primi giorni di maggio, daremo solo alcune piccole pillole del festival dal quale siamo appena tornati. Altrimenti, in altra occasione, chissà quante pagine potrebbero uscire da una manifestazione culturale ricchissima di appuntamenti, una moltitudine di cinema, libri e persone, impossibile non solo da raccontare in questa breve nota, ma anche seguire fisicamente tra gli edifici in cui si alimenta e svolge. E se cominciassimo dal fulcro, il Tendone Mensa, dove ogni giorno si riunivano con una concentrazione mai vista alpinisti, giornalisti, cineasti, scrittori, persone conosciute e sconosciute... Sedersi allo stesso tavolo, condividere un bicchiere di birra e sguardi straniti con Gobetti, Corona (Mauro), Bridwell e Mirella Tenderini è fatto assai curioso. Pranzare con Maspes, Vegetti, amici, una bella moglie e, abbandonata per pochi minuti, vedere capitare come un falco Marco Albino Ferrari, è evento irripetibile, ma a detta di esperti, prevedibile. Girarsi sulla panca e trovarsi di fronte il grande alpinista carnico Roberto Mazzilis e compagna. Scendere le scale e incontrare, sorridente, l'amico Marco Anghileri. Condividere la colazione con il mattutino e sempre loquace Švab. Fermare lo stupito Bernard Amy e donargli una copia di intraisass cartaceo. Incespicare sul pianerottolo contro la leggendaria figura di Anderl Heckmair, claudicante, sorretto dall'affettuosa consorte. Chiedere un passaggio sotto l'ombrello alla gentile Nives Meroi. Aspettare a Montagnalibri Samuele Scalet e sedersi con lui per parlare di sogni letterari e montagne da scalare. Discutere di alpinismo e cultura con Faoro e Mosetti. Distribuire volantini, timorosi, all'uscita della serata clou di venerdì. Incrociare gli sguardi e l'attenzione di Franco Michieli e Roberto Mantovani. Stringere la mano a Riccardo Cassin mentre entra tranquillo e solitario all'Auditorium. Contemplare integralmente scolpita in Altitudes (la nuova rivista di Amy) the Ridge of No Return... tutto questo e molto altro ci ha segnato, quasi da non aver la necessaria attenzione per soffermarci sugli aspetti tecnici, quieti e non quieti, del festival. Ci torneremo, magari in altri frangenti delle nostre note, che da oggi riprenderanno regolarmente il loro corso, specie per aggiornarci sugli ultimi importanti fatti extraeuropei. Per intanto, premi e comunicati del Filmfestival su www.mountainfilmfestival.trento.it.

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nota 85/02 del 30-04-02
 INTRA I SASS  30 aprile 2002. Una salita tra le Giulie - Sulle orme di Julius Kugy
di Giorgio Gregorio. Nuova recensione cinematografica di Mauro Mazzetti: "Le Alpi Giulie sono sempre state lontane quasi più della Luna, per chi le ha conosciute - ed imparate - sui banchi di scuola, “finis terrae” della riassuntiva giaculatoria orografica macongranpenalerecagiù. Le Alpi Giulie le abbiamo anche viste in lontananza dall'autostrada, fugace apparizione di sfuocate macchie bianche, fotografia con esposizione dilatata che sfuma i contorni come un dagherrotipo dell'ottocento..." - con queste parole scritte agli antipodi alpini dal nostro recensore, genovese, c'introduciamo nel mondo delle estreme Alpi Orientali e di uno dei più grandi interpreti dell'alpinismo giuliano, e non solo: Julius Kugy.
 FILMFESTIVAL  E dopo aver dedicato, non a caso, l'inizio della nostra nota al cinema di montagna e alla nostra nuova rubrica cinematografica, chiudiamo anzitempo gli aggiornamenti di questa settimana. Domani è la festa dei lavoratori e da giovedì 2 maggio fino a sabato 4 maggio la nostra redazione si sposta a Trento per seguire da vicino il Filmfestival (Riprende il viaggio del Filmfestival di Marco Benedetti). Sarà inoltre per noi un'occasione per presentare ai giornalisti e a tutti gli amici la nostra prima fatica editoriale cartacea. Per chi volesse una presentazione ad hoc o acquistare direttamente intraisass 1, noi alloggeremo all'Hotel Everest, Corso Alpini 16. Il nostro numero di telefono mobile è 333 2323200. Non esitate a chiamarci (chiedete di Alberto), saremo ben felici di scambiare quattro chiacchiere con QUALSIASI persona interessata al nostro progetto culturale.

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nota 84/02 del 29-04-02
 VARIE
 29 aprile 2002. Riapriamo le news di questa nuova e irregolare settimana, che ci vedrà impegnati da giovedì a Trento (domani ulteriori ragguagli per chi volesse ritirare intraisass cartaceo in luogo), con una carrellata di notizie dal mondo dell'alpinismo e della cultura.
 ALPINISMO  Dall'Everest giungono notizie di venti fortissimi, che stanno compromettendo i piani di molte spedizioni. Peter Hillary, il figlio di Sir Edmund, impegnato sul versante sud della montagna per conto della National Geographic expedition, racconta di tende divelte e danneggiate seriamente. Sei delle nove tende di una spedizione svizzera (probabilmente quella del nipote di Tenzing Norgay) sono state lacerate irrimediabilmente e gli alpinisti fermi al Campo 2 (6500 m) fanno fatica a rientrare al Campo Base a causa del forte imperversare del vento (125 km/h). Intanto, a Kathmandu, tra buone e cattive notizie (fine dello sciopero nazionale di cinque giorni proclamato dai maoisti e ripresa delle normali attività), il re del Nepal, Gyanendra, è sfuggito di misura a un attentato. Una bomba era stata piazzata lungo il percorso del convoglio reale. L'intervento degli artificieri e il disinnesco dell'ordigno esplosivo hanno evitato il dilagare di nuovo terrore tra l'ormai provata popolazione civile.
 CULTURA  Cambiando argomento, pubblichiamo il comunicato stampa del 31° PREMIO ITAS DEL LIBRO DI MONTAGNA, nell'ambito del FilmFestival Internazionale Esplorazione Avventura "Città di Trento". Si è aggiudicato il Cardo d'Oro, assegnato all'unanimità da tutta la Giuria presieduta da Mario Rigoni Stern, RICCARDO CASSIN con Capocordata. Infine, per restare in tema di antichità e roccia, vi proponiamo gli straordinari sviluppi della ricerca scientifica sul reperto fossile scoperto nel 2000 in Cina e oggetto di approfonditi studi da parte di un'équipe di scienziati cinesi e americani: sembra proprio che l'animale arricciato e impresso nella roccia sia il primo esemplare finora venuto alla luce del gruppo di mammiferi che ha dato origine all'uomo e che abbia un'età stimabile intorno ai 125 milioni di anni. Fate un giro sulla pagina della CNN per vedere una foto della preziosa pietra e le riflessioni scientifiche intorno ad essa.
Un triste saluto ad Alessandro Gamba, giovane e forte alpinista di Forno di Zoldo, morto la notte scorsa sulle strade di casa.

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nota 83/02 del 24-04-02
 INTRA I SASS  24 aprile 2002. 
Legend. Storia di un padre di Massimo Bursi. Nuova entrata nella sezione Alpinismo Ante Litteram di INTRAISASS - SPECIAL. L'autore veronese ci racconta la storia di un padre che ha perso un figlio in montagna. L'ancoraggio di una "maledetta corda doppia" cede lanciando nel baratro un giovane alpinista e un padre solitario, descritti con fine sensibilità creativa dal nostro nuovo autore. Un racconto da non perdere.
Segnaliamo su www.cda.it - il sito della Rivista della Montagna on line - il servizio Intraisass su carta all'interno della rubrica "QUESTA SETTIMANA", settimana che per la nostra redazione, con grande probabilità, si chiude oggi per ritornare aggiornata a lunedì 29 aprile.

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nota 82/02 del 24-04-02
 ALPINISMO  24 aprile 2002. Makalu: aggiornamenti dal Campo Base.
"Alle ore 7.15 di questa mattina 23 aprile 2002 ho ricevuto una nuova telefonata satellitare dal Campo Base del Makalu a 5600 metri dalla guida alpina Diego Fregona. Il tempo è variabile: giornate di gran sole si alternano a giornate di bufera, vento e neve. Hanno tentato di salire al Makalu La (7400 m), ma a causa del brutto tempo sono riusciti ad attrezzare il canale di accesso al passo fino a 7200 circa. Hanno dovuto dormire in quota a causa del brutto tempo e il rientro è stato fatto con la nebbia e rischio crepacci perché procedevano slegati. La vita al CB è dura perché il campo è alto. Prima di arrivare al ghiacciaio c'é un percorso su morena molto faticoso. Diego ha detto che è massacrante ogni volta percorrerlo. I portatori sono muniti di radio e ricevono notizie molto drammatiche da Kathmandu: scontri, morti. La valle del Khumbu invece pare sia protetta da militari. Le condizioni di salute di Diego sono migliorate. [...] Ora sono in azione i polacchi che stanno tentando di arrivare al Passo. Mi ha confermato che le spedizioni presenti al CB stanno operando tutte assieme. Mi ha detto di dire al Prof. Dario Visonà che ha già eseguito prelievi di campioni di sassi al CB e che ora sta cercando di farlo alle quote superiori" (Cecilia Carreri). Nella telefonata di oggi invece, 24 aprile, ore 7:15 del mattino, non ci sono grosse novità a causa del brutto tempo. Da sottolineare che Diego "... mi ha detto che lui e Floriano stanno operando completamente senza portatori, portandosi i carichi di persona, senza aiuti. Sono già andati su e giù [sopra il Campo Base, per raggiungere il Campo deposito oltre i 6000 metri e il Makalu La] almeno 5 volte. Gli altri alpinisti invece fanno grande uso di portatori di alta quota. [...] Pessime notizie da Kathmandu. Diego ha notizie tramite le radio dei portatori, sono radio a onde lunghe che non ricevono però Kathmandu, perché OSCURATA, ma solo la radio del Buthan. Lunedì c'è stato uno sciopero contro il governo, sfociato in un raid di aerei ed elicotteri governativi che hanno disperso nella valle del Barun circa 700 maoisti, datisi alla macchia e alla clandestinità. Diego mi conferma del coprifuoco a Kathmandu. Lo sento molto preoccupato per questi fatti, sono le prime cose che mi racconta quando inizia la telefonata" (C.C.).

 

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Invitiamo gli alpinisti a comunicare le salite appena fatte 
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