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Spett.le Redazione INTRAISASS
4 maggio 2002
abbiamo letto un
vostro articoletto che alleghiamo qui sotto. Siamo al corrente delle
drammatiche vicende nepalesi e di parte delle disavventure di molti
alpinisti nell'area dell'Everest. C'è sostanzialmente il problema
politico. Nessuno dice che il Re Gyanendra si è insediato da despota
sulle spoglie del fratello per mano del figlio che è un bandito e che
ora si è fatto acclamare principe e futuro erede al trono. (Ciò lo si
dice per "vie" silenziose della comunicazione per non esporsi). Sta
di fatto che il popolo nepalese nel dramma della convivenza, non lo
riconosce e ciò che meraviglia è che i servizi segreti militari dei
Gurka appoggiano l'attuale Re che richiede sovvenzioni ed osservatori
dagli Stati Uniti per imporre la democrazia reale a modo suo, non
certamente quella del popolo. Il problema e la rifondazione del
movimento Maoista ha trovato radici in Nepal perché Kathmandu non
rappresenta il Nepal. Nel giro di vent'anni a Kathmandu è sorto il
benessere copiato dagli occidentali. I mass-media non ne parlano e se
ne parlano, lo scrivono come l'articolo della scorsa settimana apparso
su "La Repubblica" di giovedì scorso. Fuori dalla valle e dalla
capitale di Kathmandu, il mondo rurale ed il sistema sobrio dei
nepalesi rimane quasi irrimediabilmente intoccabile nel tempo. Qui il
Maoismo trova la potenzialità per il movimento anticostituzionale che
nel breve "tour" di un anno, dopo la drammatica vicenda dell'uccisione
della dinastia reale di Birendra, sta portando il paese in una guerra
civile non conosciuta dal resto del mondo. Eppure il Nepal è
considerato un paese sotto l'influenza democratica, ma per una
questione di misure eccezionali, l'attuale Re Gyrendra ha imposto il
coprifuoco, l'imposizione militare dell'esercito Gurka e i
rastrellamenti di massa anche sommari dove presunti maoisti vengono
uccisi. Altrettanto vero è che molte forze di polizia, soprattutto
quelle isolate sulle montagne sono state aggredite e attaccate con
successo dai maoisti. Questi hanno imposto altrettanti leggi
marziali. Per questo il Re Gyrendra è quasi assediato a Kathmandu ed
il popolo non lo ama come il predecessore, molto più lungimirante per
aver concesso una forma di democrazia parlamentare.
L'attuale Partito Comunista del Nepal ha molti aderenti ed è molto
forte: unico interlocutore tra la illegalità del fronte maoista e la
legalità di un Re corrotto. Ma ormai il crescere del fenomeno maoista
è un problema fuggito di mano alla rappresentanza legale del paese.
Invisibile, nemico della patria da parte dell'aristocrazia reale,
fuori legge! Ma di proporzioni tali che molte parti del paese (e non
se ne parla) è già sotto il controllo dei Maoisti. Questi fanno le
offerte ai turisti stranieri assicurandoli sulla loro incolumità e
sull'assistenza. In compenso in un anno si parla del 40% in meno del
flusso turistico in Nepal, una delle maggiori fonti di ricchezza del
paese dove s'impernia tutta l'imprenditorialità artigianale e
commerciale. Ma il problema di fondo resta su coloro che si sono
messi al potere e vorrebbero condizionare il pacifico popolo
nepalese. Sarebbe necessario capire
James Petras. James Petras è professore di Sociologia all'Università
di Binghamton, New York. E' autore di 57 libri. L'ultimo: La
globalizzazione smascherata: l'imperialismo del nuovo millennio
coinvolge paesi piccoli come il Nepal. Vi è accordo tra investigatori
del Congresso USA, ex banchieri ed esperti bancari internazionali sul
fatto che le banche USA ed europee riciclano tra i 500 miliardi e 1
trilione di dollari di denaro ogni anno, metà del quale viene
riciclato dalle sole banche USA. Il Senatore Carl Levin riassume il
dato così: "Le stime sono che da 500 miliardi a 1 trilione di dollari
di fondi del crimine internazionale siano mossi internazionalmente e
depositati ogni anno in conti bancari. Si stima che la metà di questo
denaro arrivi negli Stati Uniti". I ricchi nepalesi, soprattutto
quelli di Kathmandu, e sono molti!, compreso l'attuale famiglia
reale, hanno flussi di capitali provenienti dalla corruzione politica,
o dall'evasione fiscale da imprese straniere. James Petras esperto di
finanza internazionale associato al prestigioso Brookings Institute
stima "da 20 a 40 miliardi di dollari all'anno il flusso del denaro
della corruzione dalle economie dei paesi in via di sviluppo (Terzo
Mondo) ed in transizione (ex comunisti) nei forzieri occidentali ed il
flusso proveniente da scambi con prezzi fasulli a 80 miliardi di
dollari o più all'anno. In altre parole, è chiaro che i flussi
combinati del denaro riciclato e del denaro sporco coprono una parte
del deficit USA nella bilancia commerciale che è di centinaia di
miliardi di dollari all'anno. Ora esso è vicino ai 300 miliardi di
dollari. James Petras dice senza il "denaro sporco" i conti esteri
dell'economia USA sarebbero totalmente insostenibili, gli standard di
vita sprofonderebbero, il dollaro si indebolirebbe, gli investimenti
disponibili ed i prestiti di capitali di restringerebbero e Washington
non sarebbe in grado di sostenere il suo impero globale. L'ex
banchiere privato Antonio Geraldi, in una testimonianza al
Sottocomitato del Senato predice una significativa crescita del
riciclaggio bancario USA.
A
questo punto ognuno faccia le proprie considerazioni al di sopra della
poesia che possiamo trarre dal paese incastonato tra le più alte
montagne del mondo.
Lettera firmata
nota 84/02 del 29-04-02
ALPINISMO
Dall'Everest giungono notizie di venti fortissimi, che stanno
compromettendo i piani di molte spedizioni. Peter Hillary, il
figlio di Sir Edmund, impegnato sul versante sud della montagna per
conto della National Geographic expedition, racconta di tende
divelte e danneggiate seriamente. Sei delle nove tende di una
spedizione svizzera (probabilmente quella del
nipote di Tenzing Norgay)
sono state lacerate irrimediabilmente e gli alpinisti fermi al Campo 2
(6500 m) fanno fatica a rientrare al Campo Base a causa del forte
imperversare del vento (125 km/h). Intanto, a Kathmandu, tra
buone e cattive notizie (fine dello sciopero nazionale di cinque
giorni proclamato dai maoisti e ripresa delle normali attività), il re
del Nepal, Gyanendra, è
sfuggito di misura a un attentato.
Una bomba era stata piazzata lungo il percorso del convoglio reale.
L'intervento degli artificieri e il disinnesco dell'ordigno esplosivo
hanno evitato il dilagare di nuovo terrore tra l'ormai provata
popolazione civile.
Lukla sarà sotto il controllo dei Gurka, ma l'aereoporto è stato
bombardato dai maoisti e la parte sottostante del Solukhumbu è sotto
il controllo maoista. L'aerea sopra invece pare sotto il controllo
delle truppe Gurka. Certamente il mondo degli Sherpa è sotto pressione
e c'è molta conflittualità anche tra loro.
La vita
al CB è dura perché il campo è alto. Prima di arrivare al ghiacciaio
c'é un percorso su morena molto faticoso. Diego ha detto che è
massacrante ogni volta percorrerlo. I portatori sono muniti di radio e
ricevono notizie molto drammatiche da Kathmandu: scontri,
morti. La valle del Khumbu invece pare sia protetta da
militari. Le condizioni di salute di Diego sono migliorate. [...] Ora
sono in azione i polacchi che stanno tentando di arrivare al Passo
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