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nota 210/01 del 07-11-01
ALPINISMO 7 novembre 2001.
Cerro Torre (Patagonia): sofferta
rinuncia di Ermanno Salvaterra, Mauro Giovanazzi, Paolo
Calzà e Walter Gobbi al nuovo itinerario sulla parete
Est della difficile montagna patagonica (v. nota 182/01).
Ancora una volta il maltempo ha fatto da padrone nonostante la tenacia
e la determinazione degli alpinisti trentini: partiti per il tentativo
finale il 27 ottobre, guadagnata la seconda metà di parete e oramai
fuori dalle difficoltà maggiori, dopo 4 difficili giorni passati
nelle tendine porta-ledge sotto il continuo imperversare di
vento e neve - "...si cerca di raggiungere il punto
massimo rimasto fermo dai giorni precedenti, ormai non esiste più la
roccia perché tutto è ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio che
raggiunge i 5 centimetri, tutta l'attrezzatura alpinistica: corde,
chiodi, ecc..., è imprigionata nel ghiaccio e non risulta più
utilizzabile..."
- il 3 novembre Ermanno e compagnia decidono di rinunciare. Con
pazienza e difficoltà si calano per 900 metri alla base della parete
dove sono costretti a scavare per due ore per accedere alla "casa
bianca", la truna che li aveva ospitato prima di partire per il
tentativo finale e che ora si trova sotto uno strato di 3 metri di
neve caduta nei giorni della loro permanenza in parete. L'obiettivo è
mancato, ma la grande avventura resta. Un
diario della spedizione con i particolari della salita è consultabile
sul sito www.colmar.it
alla voce "Speciale Patagonia".
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nota 209/01 del 06-11-01
APPUNTAMENTI
6 novembre 2001. Belluno:
si è chiusa positivamente la quinta edizione di Oltre le vette.
Con l'ultimo comunicato stampa, che
riassume la significativa sedici giorni bellunese all'insegna della
cultura della montagna e dell'alpinismo, rinnoviamo il nostro impegno
a seguire la prossima edizione (che si preannuncia molto importante in
vista dell'Anno Internazionale delle Montagne) e cogliamo
l'occasione per porgere i nostri più sinceri complimenti agli
organizzatori della rassegna per le intense giornate che hanno
regalato al numeroso pubblico, in particolare al coordinatore Flavio
Faoro, già nostro amico e autore sulle pagine dedicate ai Testi
Letterari di Intraisass.
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nota 208/01 del 06-11-01
ALPINISMO 6 novembre 2001.
El Capitan (Yosemite):
nuovo colpo di scena su "The
Nose".
Cinque giorni dopo l'abbassamento del tempo record di ascensione della
celebre via da parte di Hans Florine e Jim Herson (v.
nota 205/01),
Tim
O’Neill e Dean Potter sono
ritornati a riprendersi il record, questa volta con largo margine (quasi
34 minuti).
Le 34 lunghezze sono state percorse in 3 ore, 24 minuti e 4 secondi,
ciò significa poco più di 6 minuti per lunghezza.
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nota 207/01 del 05-11-01 NEWSLETTER
MV 5
novembre 2001. Ritorna dopo la pausa estiva la corposa newsletter di Marco Vasta.
Marco
Vasta's Magazine News Letter N° 6 propone i seguenti
approfondimenti. Tibet - Con gli occhi dell'occidente: in linea
due articoli di Giuseppe Tucci;
La Cina chiede aiuto all'USA contro il "terrorista" Dalai
Lama. Ladakh - Kashmir: una
vittoria pakistana;
Ladakh: quasi completate le provviste per il prossimo inverno. Bangladesh
- Sorridi ancora: un sorriso per le donne del Bangladesh.
Bhutan - Il drago razzista: chi si ricorda dei rifugiati espulsi
dal regno buddhista?
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nota 206/01
del 02-11-01
INTRA I
SASS 2 novembre 2001. Idea
2000 - International Diabetic Expedition Aconcagua di
Vittorio Casiraghi (CORDIGLIERA
DELLE ANDE, CERRO ACONCAGUA:
un
gruppo di alpinisti diabetici scala il tetto delle Americhe - un "pequeño 8000"
- per il Falso de Los Polacos). Nuova entrata nei racconti
d'alpinismo di INTRA I SASS - SUDAMERICA. Siamo molto onorati di
ospitare il resoconto di uno dei protagonisti della significativa
avventura umana e sportiva che ha portato sulla cima più alta delle
Americhe un gruppo di alpinisti davvero speciali. La spedizione
internazionale IDEA 2000
- un'esperienza esemplare per volontà e determinazione non solo per i
diabetici ma per ogni alpinista - era stata seguita in Italia dalla
nostra redazione con le note 04/12/00,
9/01, 10/01,
15/01.
L'amicizia e la stima che ci legano ai componenti italiani della
spedizione IDEA
2000 - Vittorio Casiraghi e Marco Peruffo - stanno
avvicinando la nostra redazione ad un importante
progetto: la partecipazione ad una nuova spedizione extraeuropea che vedrà i due
forti alpinisti diabetici impegnarsi su una montagna di 8000 metri. Presto
forniremo ulteriori
dettagli. Per chi volesse contattare Vittorio Casiraghi,
alpinista accademico di Besana Brianza, per approfondimenti e
serate inerenti a IDEA 2000 e argomenti correlati, inviate una e-mail
alla nostra redazione.
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nota 205/01 del 31-10-01
ALPINISMO 31 ottobre 2001.
El Capitan (Yosemite):
vi
ricordate della stupefacente ascensione di Tim
O’Neill e Dean Potter che
avevano salito poco tempo fa "The Nose"
in 3 ore, 59 minuti e 35 secondi (v. nota 196/01).
Neanche il tempo di assaporare il record per i due
"velocisti" e per le redazioni normali delle riviste
specializzate di preparare un articolo che il "vecchio"
detentore della salita più veloce del famoso itinerario - Hans Florine,
questa volta accompagnato da Jim Herson - è
ritornato il 28 ottobre, 13 giorni dopo l'exploit di O'Neil e Potter,
ripercorrendo l'itinerario in 3 ore, 57 minuti e 27 secondi.
Curiosità storica: la prima salita di Warren Harding nel 1958
richiese 45 giorni di arrampicata effettiva diluiti in 18 mesi.
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nota 204/01 del 30-10-01
ALPINISMO 30 ottobre
2001. Cordillera Blanca: "Hasta Luego, Zorro!" si
chiama il nuovo itinerario tracciato da Roberto Iannilli e Luciano
Mastracci sulla Punta Numa della quota 5179, dove esisteva
solo una via aperta da una spedizione spagnola in 19 giorni. Entrati
nella seconda metà del mese di luglio nella quebrada Rurec,
una valle semisconosciuta non distante da Huaraz e
caratterizzata da grandi pareti di granito, i due alpinisti (che già
conosciamo come protagonisti dell'esplorazione nell'Appennino
Centrale) hanno portato a compimento il nuovo itinerario il 2 agosto,
dopo 6 giorni di arrampicata effettiva, utilizzando corde fisse e una
tecnica di progressione e di protezione miste (v. nota 163/01)
con difficoltà massime di 7a e A3+ (diversi passi su sky hook)
lungo un itinerario che si sviluppa per 1200 metri.
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nota 203/01 del 29-10-01
ALPINISMO 29 ottobre
2001. Himalaya:
vi aggiorniamo brevemente sugli ultimi fatti che stanno per chiudere,
oramai definitivamente, la stagione post-monsonica nelle grandi
montagne asiatiche. A causa del continuo imperversare del brutto tempo
una spedizione leggera spagnola - formata da Fermín Izco
e Rubén Aramendia - si è ritirata dall'ambizioso progetto di
aprire una nuova via sulla temibile parete Nord dello Jannu
(7710 m), in stile alpino. Stessa sorte per gli intraprendenti
spagnoli Jordi Mena e Oscar Gogorza che cercavano
di arrivare sui 6990 metri del Dorje Lapka per un nuovo
itinerario. Sul Pumori sono arrivati in cima i primi alpinisti,
tra cui tre donne iraniane, nonostante le condizioni avverse e nel
mentre si cercava di recuperare i cinque corpi degli sfortunati
giovani alpinisti spagnoli deceduti la scorsa settimana (v. nota 195/01)
e alle cui ricerche sembra siano intervenuti anche Mario Merelli
e Silvio Mondinelli al ritorno dal Dhaulagiri. Sul
fronte degli ottomila è da segnalare il tentativo in corso sul Makalu
della spedizione svizzera guidata da Norbert Joss e a cui
partecipa l'italiano Diego Stefani, la guida alpina bellunese
già protagonista dell'esplorazione nella Miyar
Valley e di molte altre avventure extraeuropee. Infine, ultima
notizia giunta in redazione, l'alpinista-magistrato Cecilia Carreri
ci comunica che Sergio Martini "ha appena raggiunto
nuovamente il Cho Oyu scalato con solo due campi alti, come
fosse una passeggiata". Beato lui!
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nota 202/01 del 26-10-01
APPUNTAMENTI
26 ottobre 2001. Belluno:
acceso dibattito ieri pomeriggio a Palazzo Crepadona per la tavola
rotonda che Oltre le vette ha dedicato al rapporto tra
alpinismo e pubblicità. Se volete un ragguaglio sulle interessanti
provocazioni del moderatore-provocatore Mauro Corona e sulle
risposte di alcune tra le importanti personalità convenute, vi
invitiamo a leggere l'articolo
apparso oggi sul Corriere delle Alpi.
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nota 201/01 del 26-10-01
ALPINISMO 26 ottobre
2001. Himalaya: ricalcando
le sfumature della nota 195/01 segnaliamo un
altro tragico epilogo sulle montagne himalayane. Scendendo dalla cresta
Nord dell'Everest, durante l'ultimo tentativo prima della
rinuncia definitiva alla vetta per le condizioni pessime del tempo, il
medico della seconda spedizione ungherese impegnata sulla grande
montagna (ricordiamo che un'altra spedizione ungherese con obiettivi
ambiziosi è tuttora alle prese con la difficile e pericolosa parete
Est; v. nota 157/01) è deceduto
probabilmente in seguito ad una caduta causata dal vento fortissimo
(150 km/h) che spazzava la cresta durante la giornata del 24 ottobre.
Il corpo di Sándor Gárdos è stato trovato sul ghiacciaio a
quota 6400 dopo che erano state rinvenute le sue ultime tracce, uno
zaino e bastoncini, sui 7500 metri della cresta. Anche dal Dhaulagiri
non arrivano notizie incoraggianti: da ieri sono dati per dispersi tre
giapponesi della Gunam Miyama Dhaulagiri Expedition 2001.
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nota 200/01 del
25-10-01
INTRA I
SASS 25 ottobre 2001. Aotearoa
- La terra della lunga nuvola bianca di Luca Gasparini (NUOVA
ZELANDA - FIORDLAND NATIONAL PARK: viaggio agli antipodi di uno
spirito libero). Nuova entrata nei racconti
d'alpinismo di INTRA I SASS - INDONESIA E OCEANIA. Finalmente, con
questa memorabile nota numero 200 dell'anno in corso, siamo riusciti a
completare le aree geografiche che raccolgono e suddividono i racconti
d'alpinismo all'interno della rivista. Per attivare quest'ultima
pagina - INDONESIA E OCEANIA - ci siamo affidati alla scrittura
essenziale e immediata di un nostro caro e stravagante amico, il
leoniceno Luca Gasparini, al ritorno da un viaggio solitario in
Nuova Zelanda e fresco del risultato positivo alla selezione per gli
aspiranti Guida. Attraverso questo scritto, come già ribadito in
passato e come sottolineeremo nuovamente in futuro, si avrà modo di
riflettere che "alpinismo" non è solo arrampicare su
verticali pareti, ma pure attraversare montagne selvagge, transitare
tra esse lasciandosi cogliere dallo stupore e dalle meraviglie che
inattese si mostrano agli occhi.
Per chi volesse maggiori informazioni sul viaggio, tema del racconto,
o contattare l'autore per approfondimenti e serate, mandate una e-mail
alla nostra redazione.
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nota 199/01 del 24-10-01
POLITICA
e CULTURA 24 ottobre 2001. Strasburgo:
giorno storico per il Parlamento Europeo e per la popolazione
del Tibet. Per la prima volta nella storia - oggi, mercoledì
24 ottobre - il Dalai Lama terrà un discorso al Parlamento
Europeo riunito in seduta plenaria. "Il discorso di Sua Santità
davanti al Parlamento Europeo è atteso con grande emozione, non solo
perché il Dalai Lama parlerà della situazione del popolo Tibetano ma
anche perché si prevede che verrà affrontato il tema dei recenti
eventi negli Stati Uniti ed in Afghanistan" si legge nel
comunicato di Italia Tibet dove Thomas Mann - Presidente
dell'Intergruppo per il Tibet del Parlamento Europeo - sottolinea pure
che "un messaggio di pace è un segno molto importante,
soprattutto in tempi di attacchi terroristici internazionali. Le
parole di questa personalità, rispettata in tutto il mondo, rivestono
grande importanza". Per maggiori informazioni leggete il comunicato
stampa pubblicato su www.italiatibet.org
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nota 198/01 del 24-10-01
ALPINISMO 24 ottobre
2001. Himalaya:
segnaliamo la notevole salita sul Shisha Pangma in stile alpino
di un terzetto di guide alpine svizzere gli
ultimi giorni della settimana scorsa. Oliver Roduit, Nicolas
Gex e Kobi Reichen hanno salito in un colpo unico (senza
l'aiuto di sherpa, senza installare campi e senza utilizzare ossigeno
supplementare) la parete Sud della Cima principale (8046 m) per
l'itinerario aperto da Doug scott con il medesimo stile.
Partiti nel pomeriggio dal Campo Base Avanzato a 5600 metri, raggiunta
la vetta alle prime luci dell'indomani, il mezzogiorno seguente ha
visto il terzetto rientrare al punto di partenza per lo stesso
itinerario di salita. Sottolineiamo che la montagna in questione è
probabilmente l'ottomila che più si presta ad ascensioni leggere e in
stile alpino: ancora fresco in molte memorie è l'exploit che vide nel
1990 lo straordinario terzetto composto da Loretan, Kurtyka
e Troillet salire per una via nuova lo Shisha Pangma
impegando 22 ore tra andata e ritorno.
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nota 197/01 del 23-10-01
ALPINISMO 23 ottobre 2001.
Lecco:
che cosa
è successo a Marco Anghileri? Dopo le scarne notizie apparse
su un piccolo riquadro dell'ultimo numero de Lo Scarpone molti
di noi - appassionati alpinisti - si saranno chiesti che cosa
effettivamente è accaduto a Marco e quali siano le sue attuali
condizioni. Ecco un breve approfondimento. Nel pomeriggio del 28
agosto il forte alpinista lecchese stava viaggiando con la moto per
recarsi ad arrampicare al Corno del Nibbio quando un motorino -
improvvido più che improvviso - gli ha tagliato la strada. Le
conseguenze dell'incidente non sono state affatto leggere: frattura
del capitello radiale, frattura osso iliaco del bacino, strappo dei
legamenti collaterali e crociato anteriore del ginocchio destro e
trauma cranico commotivo da tenere sotto controllo. Marco ora sta bene
ed è in fase di recupero: già fin dai primi giorni di dimissione
dall'ospedale si è fatto portare all'ufficio dove lavora e ha
iniziato la lenta fase di riabilitazione che lo porterà di nuovo
verso le grandi salite in montagna. Per chi volesse salutarlo e
rivederlo in pubblico segnaliamo che il giorno 8 novembre - a Milano:
ore 11, Conferenza Stampa alla Sede Centrale del CAI in via Petrella 19; a Lecco:
Presentazione pubblica (ingresso gratuito) alla Sala Ticozzi in via Ongania - il nostro alpinista sarà presente
alla presentazione del libro CASSIN. Vita di un alpinista
attraverso il '900 (il ritratto nascosto di uno dei più forti e
popolari campioni dell'alpinismo nei racconti del figlio Guido e del
giornalista Daniele Redaelli) in concomitanza con il numero di
novembre dedicato a Le Grigne del periodico dell'editore
Vivalda. Non ci resta che augurare una pronta guarigione a Marco per
rivederlo di nuovo impegnato in qualcuno dei suoi grandi progetti che
- come già abbiamo sperimentato - speriamo sfoci in un coinvolgente
racconto di alpinismo. A tal proposito, corre voce che l'autore di Da
solo in inverno stia per spolverare un racconto inedito da
consegnare nelle imprevedibili pagine del primo numero di Intraisass
cartaceo, l'aperiodico di letteratura e alpinismo!
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nota 196/01 del 22-10-01
ALPINISMO 22 ottobre 2001.
El Capitan (Yosemite):
non
paghi del
concatenamento in giornata di Half Dome,
Mount Watkins ed El Capitan (v. nota 171/01),
gli americani Tim
O’Neill e Dean Potter
si sono aggiudicati un altro stupefacente record. Ciò che richiede in
media dai tre ai cinque giorni di arrampicata - i 34 tiri di 5.9 e A2
della celebre via "The Nose" - è stato salito dai
due "corridori" americani in 3 ore, 59 minuti e 35 secondi,
abbassando di 23 minuti il record precedente di Hans Florine e Peter
Croft che resisteva da quasi 10 anni. Stessa tecnica (progressione
in conserva con rare protezioni) del concatenamento, con una
suddivisone dell'itinerario in quattro sezioni, due delle quali
spettanti da capocordata ad ognuno dei due scalatori. Questa volta
tuttavia niente cibo e niente liquidi. Alcuni ipotetici flashback
irrompono sulla nostra mente: ci immaginiamo Tim & Dean uscire
"fulminei" e ansimanti sotto l'irriverente sguardo del
cronometro (a quando i centesimi?!) che certifica il traguardo
fortemente voluto al di sotto delle 4 ore; e pensare che El Capitan -
specie dopo il capolavoro cinematografico di Fred Padula - ci
aveva affascinato per le sue lunghe permanenze in parete, per i
tranquilli bivacchi che sognavamo di fare al sicuro dagli
scoppiettanti temporali che spesso indugiano sulle nostre grandi
pareti. Questione di fulmini.
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nota 195/01 del 22-10-01
ALPINISMO 22 ottobre 2001.
Himalaya:
la stagione post-monsonica di quest'anno si sta rivelando come la più
brutta (meteorologicamente parlando) e tragica degli ultimi anni. Dopo
la recente morte di uno scalatore giapponese impegnato nella salita
del Manaslu (8163 m) e il rocambolesco salvataggio dei suoi due
compagni bloccati da una tempesta di neve a 7000 metri - tutto ciò
accadeva all'inizio della settimana scorsa - sul finire della stessa
un gravissimo incidente è avvenuto sul Pumori (7167 m): cinque
giovanissimi alpinisti baschi sono stati travolti da un enorme valanga
abbattutasi ad una quota di circa 6200 metri, tra il Campo 1 e il
Campo 2. I 5 giovani alpinisti (tutti ventenni...) stavano tentando di
salire l'insidiosa e affascinante piramide del Pumori per la cresta
Nord-Est e facevano parte di una spedizione di 10 membri guidata dal
giovane studente Aritz Artieda (23 anni) di Etxarri-Aranaz,
Nafarroa. Una nuova tragedia per gli amici spagnoli non ancora
ripresisi dalla scomparsa del veterano Pepe Garcés (v. nota 188/01).
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nota 194/01 del 19-10-01
ALPINISMO 19 ottobre 2001.
Mount
Adams (USA): due alpinisti americani ritornano alla luce dopo 20
anni di ricerche. Abbiamo aspettato una settimana prima di dare questa
notizia, molto simile a quella della nota 179/01,
non tanto perché fosse poco interessante o ripetitiva, ma per
raccogliere maggior particolari su una storia che nel dettaglio si è
rivelata ricca di sfumature e degna di futuri approfondimenti. Dovete
sapere che David Clayes, cittadino americano del New Jersey,
non ha mai smesso di cercare suo fratello scomparso improvvisamente
nell'autunno del 1980. Poche settimane fa una telefonata di un
responsabile del Central Washington Mountain Rescue lo invita
ai piedi del Mount Adams (4092 m), nella cittadina di Yakima,
per l'identificazione di due corpi trovati intrappolati dal ghiaccio
alla quota di 3033 metri. David riconosce subito il fratello,
soprattutto grazie a due indizi che riporta la sua memoria al tempo
della tragica scomparsa. Gary Clayes, 28 anni nel 1980, indossa
ancora un maglione della Royal Air Force che David gli aveva
regalato insieme con una macchina fotografica, anch'essa trovata poco
distante dai corpi martoriati dal gelo. Grazie ad altri documenti
personali e alle circostanze del ritrovamento - "I due erano
legati ad una corda. Nessun segno di trauma. Si sono semplicemente
addormentati per non risvegliarsi mai più. Furono davvero
sfortunati", spiega il magistrato che si occupa dell'indagine -
si è potuto risalire alla data e alle cause della drammatica fine dei
due appassionati scalatori: Gary Clayes e Matt Larson
(quest'ultimo di 25 anni e collega di David al reparto psichiatrico
del Dammash State Hospital di Wilsonville, Oregon)
partirono il 14 novembre del 1980 per scalare il Mount Adams ma
un eccezionale bufera intrappolò i due sfortunati alpinisti in un
luogo della montagna da dove era difficile ritirarsi. I due morirono
per ipotermia, nel mentre che sulla montagna scesero in breve tempo 1
metro e 70 centimetri di neve e si abbatterono venti soffianti a 160
chilometri all'ora. David ha deciso di cremare i resti del
fratello e di salire il prossimo anno sul Mount Adams per
cospargere di ceneri le pendici della fatale montagna. "E' il
posto giusto. Certamente il suo spirito è ancora là sopra".
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nota 193/01 del
18-10-01
INTRA I
SASS 18 ottobre 2001. Stelle
cadenti di Francesco Pompoli (il
giovane alpinista ferrarese, già nostro autore nella sezione Racconti
d'alpinismo, ci accompagna tra le verticali pareti dolomitiche
dove a volte si disegnano - reali o fantastici - grandi amori). Nuova entrata
negli Scritti letterari della sezione ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRA
I SASS.
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nota 192/01 del 17-10-01
APPUNTAMENTI
17 ottobre 2001. Belluno:
come è ormai tradizione Oltre le vette offre l'occasione di
scoprire alcune splendide opere del cinema di montagna
dell'epoca del muto, in edizioni restaurate, con accompagnamento
musicale dal vivo in sala e proiettate nel rispetto delle condizioni
tecniche originali, con traduzione in italiano delle didascalie in
lingue straniere. Quest'anno le serate (venerdì 19 e mercoledì 24
ottobre) ospiteranno le opere di due maestri, Ernst Lubitsch e Victor
Sjöström, e una selezione di rarissimi film dei Fratelli Lumière
(gli "inventori" del cinema) e di brevi documentari a colori
dei primi anni del secolo.
Leggi il programma dettagliato.
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nota 191/01 del 16-10-01
POLITICA
e CULTURA 16 ottobre 2001. Tibet:
in questi giorni di barbarie e di guerra i soprusi verso i popoli
oppressi vittime di una politica senza scrupoli dilagano nelle terre
del centro Asia. Mentre in Afghanistan donne, uomini e bambini
innocenti cadono sotto le bombe che la cieca lotta del e al terrorismo
hanno innescato, mentre in Kashmir si è di nuovo accesa intensamente
la guerriglia tra le fazioni militari estremiste dell'India e del
Pakistan a scapito delle povere popolazioni locali, mentre accade
tutto ciò pure il popolo del Tibet è stato fatto oggetto di un altro
incredibile sopruso. La Cina ha richiesto l'aiuto degli Stati Uniti
contro i "separatisti" di Taiwan, del Tibet e della
Provincia di Xinjiang. Comportamento giudicato subito immorale da
parte di qualsiasi persona dotata di buon senso e di conoscenza
storica. Leggete su www.italiatibet.org
l'intervento di Reinhold Messner a riguardo (I
Tibetani non sono terroristi) e la notizia della richiesta
cinese.
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nota 190/01 del 16-10-01
INTRA I
SASS 16 ottobre 2001.
Leggera evoluzione nel nostro sito. Da oggi è attiva una newsletter
per tutti quei lettori che vogliono essere avvisati della
pubblicazione di un nuovo contenuto letterario della rivista. Le news
continueranno ad essere costantemente aggiornate durante i giorni
lavorativi e in esse compariranno - come nostra abitudine - gli
annunci dei nuovi racconti e dei nuovi testi. Tuttavia, come
richiestoci da molti lettori, il nuovo servizio avrà l'utilità di
soffermare l'attenzione nel continuo sopraggiungere delle news.
Inoltre a piè di pagina abbiamo cambiato tipo di contatore per i
problemi di ritardo nel "caricamento pagina". Presto sarà
attivo un nuovo servizio di statistiche. Restiamo a vostra
disposizione per eventuali suggerimenti.
Un cordiale saluto dalla redazione
di Intraisass.
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nota 189/01 del 15-10-01
APPUNTAMENTI
15 ottobre 2001. Belluno:
con grande emozione abbiamo assistito sabato 13 ottobre alla
proiezione dei due filmati inediti su Emilio Comici nella
serata inaugurale di Oltre
le vette. Introdotti con garbo, competenza e grande passione
da Flavio Faoro e Spiro Dalla Porta Xydias, i due
cortometraggi ritraggono il grande scalatore triestino nelle ripide
pareti della Val Rosandra. Le pellicole risalgono alla metà degli
anni Trenta ed hanno un valore documentale straordinario: come ha
sottolineato giustamente SPDX è sorprendente come la tecnica
di Emilio Comici sia vicinissima alle attuali tecniche di
arrampicata libera. Molto riuscita la difficile selezione per
l'accompagnamento musicale con lettura di brani di Comici e di Dino
Buzzati: in sala non si avvertiva respiro e mai come in questa
occasione abbiamo percepito un pubblico compartecipe ed emozionato di
fronte all'importanza del documento cinematografico. La bellezza delle
immagini, dello scalatore, la sua superiore tecnica nell'arrampicata
libera e nell'arrampicata artificiale, il suo saper leggere la parete
e con sapienza chiodarla per assicurarsi o per progredire quand'essa
diventava oltremodo strapiombante, non può che essere stata una
grande iniezione di linfa vitale per tutti gli alpinisti presenti e per
l'alpinismo in genere. Un doveroso grazie all'organizzazione della
rassegna culturale. La serata è quindi proseguita con la proiezione
dei due film vincitori la Genziana d'oro a Trento. Un grande
stacco con quanto visto precedentemente - ci aveva avvertito
prudentemente Faoro - e se Antarctica.org ci ha
catturato l'interesse per essere un ben riuscito documento (anche se
volutamente lungo e per forza di cose ripetitivo nei contenuti) sulla singolare
ed estrema spedizione antartica che ha visto i due protagonisti
attraversare da nord a sud il continente bianco, toccando il Polo
Sud, ciò che ha lasciato veramente perplesso il pubblico in sala è
stato Equilibrium, il cortometraggio vincitore della Genziana
d'oro per l'alpinismo. Al termine della proiezione vi
assicuriamo che più di qualcuno si è alzato in piedi manifestando al
suo più vicino interlocutore lo stupore per capire che cosa centrasse
il contenuto del film (la prima salita dal basso di poco più di una
decina di metri di arenaria, provati un centinaio di volte con la corda
dall'alto) con l'alpinismo. Alcuni di noi l'hanno remotamente intuito
(le protezioni aleatorie e il pericolo di farsi un gran male), ma non
giustificato; e ai più è sembrata un'audace bestemmia premiare un
film del genere come miglior film d'alpinismo al più importante
festival di cinematografia sui generis. Provate a dargli (dar
loro) torto.
In conclusione, Oltre le vette è cominciato nel migliore
dei modi non sottraendosi al suo importante ruolo di luogo d'incontro
tra discipline e problematiche che dall'alpinismo partono verso più
lontani orizzonti.
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nota 188/01 del 15-10-01
ALPINISMO 15 ottobre 2001.
Dhaulagiri:
Abele Blanc e compagni, in compagnia di Silvio Mondinelli,
hanno raggiunto nella giornata di venerdì 12 ottobre gli 8167 metri
della Montagna Bianca (v. nota 163/01).
Per Abele è il 13° ottomila, mentre per Silvio il 4° di questa
intensissima stagione. Purtroppo durante la discesa, subito dopo il
famoso traverso a 7800 metri, dove la montagna ricomincia ad
esser ripida, Abele diventa testimone di un fatto tragico: lo
spagnolo Pepe Garcés, che aveva da poco raggiunto insieme al
compagno Mario Merelli (componenti della spedizione di
Mondinelli) la guida valdostana dopo aver rinunciato alla vetta,
comincia a scivolare lentamente sul pendio senza riuscire a fermarsi.
Abele osserva a 50 metri da lui la discesa inesorabile dell'amico
spagnolo (suo compagno in precedenti spedizioni) verso l'abisso. Non
può far altro che chiudere tristemente gli occhi. Maggiori
informazioni su www.blancabele.com
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nota 187/01 del 12-10-01
ALPINISMO 12 ottobre 2001.
Alpinismo extraeuropeo: nell'annosa questione sulla corsa agli
ottomila pare che un altro nebuloso capitolo sia stato scritto. Il
coreano Um Hong-Gil con l'indubitabile salita alla cima
principale del Shisha Pangma (8046 m) sarebbe il nono alpinista
(o decimo, a seconda che si consideri valida la salita del Lhotse
di Fausto De Stefani del 1997, ascensione messa in dubbio dalla
Hawley) ad aver scalato tutti i 14 giganti della terra.
Indubitabile perché la sua precedente salita alla medesima montagna,
che lui dichiarò di aver raggiunto nel suo punto più alto in
solitaria, fu
oggetto di dubbio e per alcuni alpinisti si concluse sulla cima
secondaria (sempre di 8000 metri). Um Hong-Gil è quindi ritornato
nella stagione post-monsonica accompagnato da una squadra di alpinisti
coreani che gli hanno aperto la strada con un gran numero di corde
fisse e documentato l'arrivo in vetta con una moltitudine di
fotografie. Nel frattempo in cui Um Hong-Gil era impegnato tra il Lhotse
(il suo tredicesimo ottomila) e il Shisha Pangma il
connazionale Young Seok Park ha pensato bene di salire il K2
portandogli via la palma di primo asiatico a concludere l'ambito
circuito degli ottomila. Pare tuttavia che quest'ultimo sia salito in
solitaria al difficile e pericolosissimo Annapurna battendo
ogni record di velocità, senza peraltro portare con sé alcuna prova
dell'avvenuta ascensione. Chi ha ragione? Non c'interessa affatto, ma
potremmo passare l'indagine ad un'ipotetica rivista dal nome Novella
8000, come già paventato ironicamente qualche mese fa da un
frequentatore di ISM.
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nota 186/01 del 12-10-01
APPUNTAMENTI
12 ottobre 2001. Lombardia:
vi segnaliamo due interessanti serate all'insegna di un alpinismo
eclettico che si svolgeranno nei prossimi giorni nelle città
lombarde.
Arcore (Milano): domani sera, 13 ottobre, Erik
Švab presenterà nell'Aula Magna delle Scuole medie in
via Monginevro 2, alle ore 21, una serata di audiovisivi dal titolo
Alpinismo a 360° (replica a Chivasso, Torino, il 20 ottobre alle
20.30 presso la sala della CRI, via Gerbido angolo via XXIV Maggio).
Lecco: giovedì 18 ottobre Patrick Berhault sarà ospite
del Gruppo alpinistico lecchese Gamma. L'alpinista francese
racconterà la sua ultima esperienza alpina con un audiovisivo dal
titolo Sulle pareti come in uno sprint senza fine
(info: tel. 0341/494772).
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nota 185/01 del 11-10-01 11
ottobre 2001. "La Liguria è una regione di montagna
nonostante la percezione comune la indichi per lo più come regione di
mare. Una parte fondamentale della Liguria, forse quella più segreta
e intima[...] appartiene alla montagna". Con queste parole
estrapolate dal sito che tra poche righe vi presenteremo, prendiamo
spunto per iniziare la duplice nota di oggi dedicata alla regione
italiana che unisce le Alpi agli Appennini.
INTRA I
SASS Che la Liguria sia
paradossalmente una terra di grandi ed appassionati alpinisti, non ci
sono dubbi. Noi della redazione ben lo sappiamo, non solo per una
conoscenza doverosa della storia dell'alpinismo, ma specie per le
molte lettere, le collaborazioni e le visite che riceviamo dai liguri.
D'altro canto vi confessiamo che era da tempo che aspettavamo l'uscita
del libro-diario di Gianni Calcagno, il grande alpinista
genovese che solcò la scena dell'alpinismo internazionale
extraeuropeo tra gli anni '70 e '90 prima di morire sulle ghiacciate
pareti dell'Alaska. Pioniere dello "stile alpino" sulle tre
maggiori catene extraeuropee (ricordiamo la celebre doppia salita del Tirich
Mir, 7708 m, in Hindu Kush nel 1975 in coppia col biellese Guido
Machetto), personalità complessa e difficile, è stato
protagonista di un alpinismo ispirato da principi che superano
contemporaneamente sia il professionismo sia il semplice hobby
domenicale. Ancora bene impressi nella nostra memoria sono i suoi rari
ed incisivi scritti apparsi sulle riviste del tempo. A presentarci il
nuovo libro postumo di Gianni Calcagno, testimonianza che abbiamo
letto e riteniamo indispensabile per una corretta interpretazione
della storia dell'alpinismo, non poteva che essere un altro ligure. Mauro
Mazzetti, già nostro autore negli
Scritti
Letterari di Intraisass, era tra
gli ascoltatori della presentazione ufficiale del libro Stile
Alpino a Genova. Da ligure ci parlerà dei liguri: leggete la
sua inusuale recensione.
INTERNET
Se volete arrivare
alla fonte delle parole che hanno aperto la nota vi invitiamo ad
entrare nel sito
del LASA, il Laboratorio di Antropologia Storica e Sociale
delle Alpi Marittime. Il Laboratorio, diretto dal dott. Danilo
Bruno e che tra le sue personalità annovera nelle vesti di
responsabile scientifico il prof. Annibale Salsa (il vice
Presidente generale del CAI), si propone di studiare le popolazioni
alpine sotto il profilo demo-etno-antropologico, con particolare
riferimento allo sviluppo storico delle mentalità delle comunità
stanziali ed all'impatto delle stesse con le civiltà complesse. Il sito,
come i progetti del LASA,
è in fase di evoluzione nei contenuti, ma già fin d'ora potrà
diventare un sicuro punto di riferimento per l'etnografia e
l'antropologia "delle culture umane che hanno saputo adattarsi
alla dimensione 'verticale' dell'ambiente". Affascinante il
progetto che vede come obiettivo la costituzione di una Biblioteca
della Montagna.
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nota 184/01 del 10-10-01
APPUNTAMENTI
10 ottobre 2001. Belluno:
parte sabato prossimo alle ore 18 con l'inaugurazione del Sindaco il
grande appuntamento culturale che vedrà per due settimane la città
di Belluno divenire la capitale italiana della cultura della montagna.
Davvero ricco di eventi e di mostre si preannuncia la quinta edizione
di Oltre le vette, la rassegna bellunese che vede coinvolte 16
associazioni culturali fra le più prestigiose del panorama italiano,
oltre ai tradizionali partner costituiti da Cai, Filmfestival
di Trento, Istituto italiano per gli studi filosofici. Vi
alleghiamo la presentazione dei 31
eventi con una scheda riassuntiva delle
8 esposizioni caratterizzate da un notevole valore storico e
scientifico, in alcuni casi assolutamente inedite, in altri visitabili
per la prima volta dal pubblico del Nord Est. Per avere un'idea chiara
del ricco calendario
di Oltre le vette vi rimandiamo al sito
ufficiale della rassegna, sito a cui dedicheremo un link
preferenziale che accompagnerà l'ultima nota delle nostre news fino
al termine della manifestazione.
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nota 183/01 del 09-10-01
ALPINISMO 9 ottobre 2001.
Mount Asgard (Isola di Baffin):
importante
prima ripetizione dopo 25 anni della storica via aperta dal fuoriclasse
statunitense Charlie Porter in solitaria nel 1975, il primo itinerario
di Grade VII al mondo secondo i canoni di classificazione americana e che
l'esperto alpinista britannico Doug Scott definì "la più grande
impresa dell'Isola di Baffin, dell'Artico e probabilmente di qualsiasi altro
luogo". A compiere la ripetizione della Charlie Porter Route (VII,
5.10+, A4) sulla parete Nordovest del North Peak sono stati due alpinisti americani che ora si fregiano del titolo di
essere i primi ad aver portato il concetto della moderna arrampicata di
velocità di Yosemite nell'Isola di Baffin. Cesan Wright e Jason
"Singer" Smith hanno percorso la via in 38 ore di arrampicata
continua, impiegando 54 ore dalla partenza al rientro al Campo Base. Come
allenamento avevano percorso la Scott Route (1200 m, 5.10+, A1), sempre
sul Mount Asgard (Pilastro Est del North Peak), in 3 ore e 56 minuti, arrampicando per metà della via
slegati.
Non c'è dubbio che sia una fortuna poter raccontare imprese del genere, dove
l'alpinismo di velocità non è certo legato ad un fattore di sicurezza, bensì
mira ad un risultato sportivo. Ci piace invece qui ricordare il sopra citato Charlie
Porter, lento e meticoloso su roccia estrema, che nel 1976 (l'anno
successivo all'impresa di Baffin) percorse in velocità, in 36 ore continue di
arrampicata solitaria e non dimenticando che in certe condizioni la velocità
è sicurezza, lo Sperone Cassin sul Mount McKinley, una delle
più grandi imprese dell'alpinismo solitario di tutti i tempi.
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nota 182/01 del 08-10-01
ALPINISMO 8 ottobre 2001.
Cerro Torre (Ande Patagoniche):
attraverso notizie private sapevamo che il nostro amico Ermanno
Salvaterra stava per ordire qualcosa di grosso in Patagonia,
ma non conoscevamo ancora l'obiettivo preciso della sua prossima
spedizione prevista per l'inverno 2001-2002 (l'estate australe). Ora,
invece, la forte guida alpina di Pinzolo (v. nota 87/01),
specialista di dure ascensioni in terre patagoniche, ha finalmente
dichiarato la meta delle sue prossime fatiche: "scalare la parete
Est del Cerro Torre per aprire una nuova via logica che
percorra in centro l'enorme parete, compresa tra il Diedro degli
Slavi (Direttissima dell'Inferno) e il Diedro degli Inglesi.
Il percorso ipotizzato mira al nevaio triangolare nel primo terzo
della parete, per poi seguire un sistema di fessure che inizialmente
tendono a destra per poi ritornare verso il centro della parete".
L'obiettivo è quindi di aprire una nuovo itinerario che raggiunga in
modo autonomo la vetta in alternativa agli unici due itinerari
autonomi finora esistenti, la Cresta Est di Maestri e la
parete Sudovest di Ferrari (v. nota 154/01).
Ermanno sarà accompagnato da Mauro Giovanazzi, Paolo Calzà
e Walter Gobbi, un team già collaudato sulle severe pareti del
Cerro Torre. Maggiori informazioni sulla spedizione e sui partecipanti
si possono trovare sul sito dello sponsor www.colmar.it
alla voce "Speciale Patagonia".
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nota 181/01 del 05-10-01
ALPINISMO 5 ottobre 2001.
El Capitan (Yosemite):
curiosa
iniziativa di un giovanissimo scalatore americano, Scott Cory,
di appena 11 anni. Dopo essere divenuto il più giovane ripetitore del
celeberrimo "The Nose" un paio di giorni prima della
tragedia americana al World Trade Center di New York, Scott ha
deciso di tornare per ripercorrere l'itinerario in giornata e quindi
dare spettacolo: centinaia di persone hanno assistito all'ascensione
che di solito richiede più di qualche giorno e che il giovane
californiano - accompagnato da Tommy Caldwell (23 anni) e Beth
Rodden (21 anni) - ha ripercorso brillantemente uscendo
dalla via alle 6 del pomeriggio, dopo 14 ore di arrampicata. Scopo
dell'evento denominato Climb for Freedom è stato la raccolta
di fondi per le famiglie, mogli e bambini, dei Vigili del Fuoco e
della Polizia che hanno perso la vita nell'attentato terroristico
dell'11 settembre. Per maggiori informazioni, interviste ed immagini,
rimandiamo al sito www.kidclimber.com
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nota 180/01 del 04-10-01
INTRA I
SASS 4 ottobre 2001. Inaspettate
esplorazioni di Germana Maiolatesi (GRAN
SASSO D'ITALIA - Massicci del CORNO PICCOLO E del CORNO GRANDE: una solitaria
scialpinista si avventura coraggiosa ad esplorare i ripidi canali
dell'APPENNINO CENTRALE). Nuova entrata nei racconti
d'alpinismo di INTRA I SASS - EUROPA. Come buono auspicio,
benvenuto e preludio al coinvolgente racconto dell'autrice di
Monteporzio Catone (Roma), le dedichiamo un passo
di Alda Merini in Parole Verticali, una voce femminile
molto importante nella poesia italiana contemporanea.
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nota 179/01 del 04-10-01
ALPINISMO 4 ottobre 2001.
Mount Cook (Nuova Zelanda):
tra il macabro e l'incredibile la scoperta fatta in questi giorni
nelle Alpi Meridionali della Nuova Zelanda. Le ossa,
ancora completamente vestite ed equipaggiate con materiale alpinistico,
di due alpinisti svizzeri sono state rinvenute nella parte terminale
dell'Hooker Glacier, vicino al Mount Cook (3754 m).
Un portafoglio trovato negli effetti personali ha portato al
riconoscimento dei due malcapitati, Edward Kunz e Augustus
Manser, scomparsi il 28 dicembre del 1963, 38 anni fa. Per gli
esperti - commentano i quotidiani neozelandesi - è cosa assai rara
che dei resti caduti in profondità ritornino alla luce grazie al
movimento lentissimo dei ghiacciai.
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nota 178/01 del 03-10-01
INTERNET
2 ottobre 2001. In
attesa del nuovo racconto d'alpinismo - ambientato sul Gran Sasso
d'Italia - che la nostra redazione prevede di pubblicare nella
giornata di oggi (o al massimo domani mattina), vi segnaliamo due
interessanti siti che in questi ultimi tempi stanno riscuotendo grande
consenso tra gli appassionati di montagna.
1. www.alpinia.net:
degli spazi web visitati recentemente, Alpinia.net si
presenta in prima fila tra i portali della montagna. Ricchissimo
d'informazione strutturata in modo chiaro ed intuitivo, lo scopo di
proporre una serie ragionata di links a siti su svariati
argomenti riguardanti la montagna ci sembra pienamente centrato, in
particolar modo per l'aggiornamento dell'informazione. Abbiamo trovato
collegamenti a siti recentissimi di cui pochi conoscono la presenza in
rete. Per questi motivi e per offrire anche ai nostri lettori una
guida sicura "per potersi districare senza perdite di tempo nelle
intricate valli di internet", abbiamo deciso di inserirlo al
primo posto nella sezione I
Links di Intraisass e diventare così loro partner.
2. www.jollypower.com:
chi non conosce ancora Alessandro "Jolly" Lamberti con
questo atipico sito (credo sia il primo nel suo genere) potrà
scoprire un personaggio che è diventato (e diventerà) famoso non
solo per le sue doti di arrampicatore sportivo, che lo ha visto per
molto anni al vertice della sua disciplina, ma anche per il suo
sistema di allenamento per l'arrampicata imperniato su basi empiriche,
frutto di due decenni di sperimentazione. Alessandro Lamberti - oltre
che ex-nazionale di arrampicata sportiva - è anche guida alpina, e la
sua nuova metodologia di allenamento può sicuramente tornare utile
per migliorare l'arrampicata libera di molti alpinisti. Tutto il suo
lavoro è ora accessibile via internet, con tanto di test e
allenamenti personalizzabili.
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nota 177/01 del 02-10-01
ALPINISMO 2 ottobre 2001.
Pale di San Martino (Dolomiti):
bella realizzazione di Mauro Moretto, accademico bassanese, lo
scorso 22 luglio sulla larga e verticale parete Sud della Cima
dei Lastei. Con prudente tecnica di autoassicurazione ha percorso
per la prima volta in solitaria la nuova via aperta da Silvio
Campagnola e compagni nel 1997, "Perla nera",
itinerario di VI grado che per la qualità della roccia e la dirittura
della linea (770 metri di sviluppo) è destinato a diventare una
classica delle Pale di San martino (v. Pareti, Speciale
Dolomiti, n° 15). Mauro Moretto è già in Intraisass col
racconto di una delle sue grandi avventure: Burèl
d'inverno.
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nota 176/01 del 01-10-01
POLITICA
1 ottobre 2001. Tibet:
è arrivata nella giornata di ieri la notizia della morte di Namgyal
Tashi, eminente personalità nella lotta per l'indipendenza del
Tibet, padre di Nawang Sangdrol, la prigioniera politica
simbolo della resistenza tibetana che la Città di Firenze
recentemente ha riconosciuto all'unanimità come cittadina onoraria.
Leggete le edificanti biografie di questi due coraggiosi prigionieri
politici: Namgyal
Tashi - Nawang
Sangdrol.
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nota 175/01 del 28-09-01
STORIA DELL'ALPINISMO
APPUNTAMENTI
28
settembre 2001. Belluno:"Ritrovati
due filmati inediti su Emilio Comici" - così recita il
comunicato di Oltre
le vette, l'importante appuntamento culturale del mese di
ottobre, oramai prossimo alla partenza. Il comunicato continua
dicendo: "Sembrano
davvero essere inediti i due filmati su Emilio Comici che saranno
presentati in anteprima il 13 ottobre a Oltre le vette –
metafore, uomini, luoghi della montagna, la rassegna culturale
organizzata dal Comune di Belluno. Sono due pellicole degli anni
Trenta (anche se probabilmente montate dopo la morte di Comici,
avvenuta il 19 ottobre 1940), per un totale di quasi mezz'ora di
straordinarie immagini in bianco e nero. Emilio
Comici vi compare in diverse ambientazioni, ma in molti sfondi è
riconoscibile la Val Rosandra, la sua palestra di roccia preferita,
nei pressi di Trieste. Non mancano riprese al rallentatore di eleganti
passaggi di arrampicata: Comici era infatti ben noto per l'estrema
naturalezza e l'apparente assenza di sforzo con cui superava anche i
passaggi più difficili della scalata. Vi è anche la straordinaria
ripresa girata al rallentatore di un acrobatico salto fra due pareti:
Comici sembra davvero restare per un attimo sospeso sopra il vuoto,
senza nessun tipo di assicurazione a corda, e questa eccezionale
immagine è stata scelta come sfondo ufficiale per questa quinta
edizione di Oltre le vette...". Leggi il comunicato
integrale.
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nota 174/01 del 27-09-01
MEDICINA
27 settembre 2001. Londra:
qual è la medicina che - per modo di dire - fa sentire gli uomini
capaci di scalare una montagna? Qual è l'ultimo e oramai celebre
ritrovato della scienza medica per rendere l'uomo potente, specie
sessualmente? Il linguaggio allegorico che spesso si usa per far
intendere meglio idee e concetti si è rivelato stavolta vero anche
fuor di metafora, letteralmente. Alcuni scienziati inglesi dell'Hammersmith
Hospital di Londra hanno scoperto che la cura per l'impotenza -
instillata mediante il rinomato Viagra - può incrementare la
capacità di assorbimento di ossigeno nei polmoni e agire come
prevenzione per il mal
di montagna. Secondo una ricerca scientifica sulla popolazione
montana del Kurdistan, sembra infatti che lo stesso enzima che
causa la costrizione dei vasi sanguigni del pene produca anche la
costrizione delle arterie nei polmoni, causando la dispnea alle alte
quote, la difficoltà di respirazione. Il Viagra agirà da inibitore
dello stesso enzima facilitando la respirazione in alta montagna e la
carica sessuale, magari anche ai campi alti delle spedizioni. A tal
proposito vi rimandiamo all'articolo
originale comparso oggi sull'Indipendent
londinese e alla considerazione finale dell'esperto himalaysta Stefan
Venable. Ma i medici raccomandano: non illudetevi, bisogna fare
ancora parecchi esperimenti prima di utilizzare il farmaco con
sicurezza. E noi scetticamente ne deduciamo: chi non usa il Viagra per
le cose di casa con molta probabilità non ne avrà la necessità
neppure per le cose di montagna. A voi la parafrasi fuor di metafora.
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nota 173/01 del 26-09-01
INTERNET
26 settembre 2001. Fotografia:
vi segnaliamo una delle più pregevoli risorse web riguardanti la
montagna e l'alpinismo che si possono trovare nella rete, ovverosia il
sito del grande fotografo britannico Ian Evans. All'indirizzo www.mountain-images.co.uk
i vostri occhi potranno ammirare gli esemplari scatti fotografici
pubblicati su supporto informatico delle montagne della Gran Bretagna
(Highlands Scozzesi, The Lake District e Snowdonia) e in particolar modo delle
grandi catene extraeuropee, Himalaya e Karakorum. Siamo inoltre lieti
di annunciare la reciproca collaborazione tra la Mountain Images
e Intraisass nella realizzazione del prossimo sito dedicato
all'alpinismo extraeuropeo, in fase di preparazione, da parte della
nostra redazione. Visitate www.everestzone.it
e capirete perché abbiamo scelto la raffinata arte fotografica di Ian
Evans.
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nota 172/01 del 25-09-01
ALPINISMO 25 settembre 2001.
Garhwal (Himalaya indiano):
finalmente c'è l'ha fatta! Il russo Valery Babanov - da
qualche anno protagonista della scena internazionale (Piolet d'Or per
la salita in solitaria della parete Nord del Kangtenga) - ha
raggiunto nel pomeriggio di sabato 22 settembre, dopo molteplici
peripezie e in solitaria, la cima del Meru Central,
l'unica delle tre cime del Meru ancora inviolata. La vetta
centrale del Meru (6310 m) era stato l'obiettivo di molti tra i più
preparati alpinisti himalayani, tra cui lo stesso Babanov nella
primavera scorsa e il nordamericano Peter Takeda che si era
fermato ad una quota di circa 5900 metri. Babanov questa volta ha
ripreso la via americana abbandonando il progetto del tentativo
precedente, in condizioni non ottimali. L'itinerario ha uno sviluppo
superiore ai 1200 metri e difficoltà miste su roccia e ghiaccio. Al
momento i dettagli non sono ancora conosciuti visto che Valery è
rientrato solo ieri al Campo Base Avanzato lungo il medesimo
itinerario di salita e raggiungerà molto probabilmente il Campo Base
di Tapovan nella giornata di oggi. Per le immagini dell'itinerario e
per maggiori informazioni visitate il sito dell'alpinista siberiano www.babanov.com,
in cirillico e in inglese.
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nota 171/01 del 24-09-01
ALPINISMO 24 settembre 2001.
Yosemite Valley:
concatenamento in giornata (one-day linkup) di Half Dome,
Mount Watkins ed El Capitan per gli americani Tim
O’Neill e Dean Potter nel mese di agosto. I due esperti
arrampicatori - non nuovi ad imprese del genere - sono riusciti a
mettere insieme per la prima volta tre itinerari di Grade VI (il
grado americano di difficoltà complessiva che
comporta un impegno in parete prolungato, di più giorni) sulle sole
tre formazioni rocciose della valle che lo permettessero: la Regular
Route all'Half Dome (VI 5.9 A1), la South Face del Mount
Watkins (VI 5.9 A3) e il Nose su El Capitan (VI 5.9 A2).
Spostamento a piedi, di corsa, da una struttura all'altra della valle
e progressione quasi sempre in conserva con scarse protezioni per 80
lunghezze di corda e 2200 metri di sviluppo verticale. Queste tecniche
di velocità sono abbastanza inusuali negli Stati Uniti e ricordano
invece gli straordinari concatenamenti dolomitici dei nostri amici Manrico
Dell'Agnola e Alcide Prati nei primi anni '90. Sicuramente
tutti un "po' pazzi"... nel senso positivo ed etimologico
del termine, ossia poco patients, poco pazienti, un po' di
fretta (!).
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nota 170/01 del 21-09-01 INTRA I
SASS 21 settembre 2001. I
chiodi di
Samuele Scalet (l'alpinista accademico trentino, già protagonista
della nostra nota 163/01, coglie al volo la
nostra provocazione costruttiva e ci invia una riflessione sui chiodi
dall'indubbio pregio letterario). Nuova entrata
negli Scritti letterari della sezione ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRA
I SASS. Lo scritto, apparso recentemente anche su "Le Alpi
Venete", è un invito a tutti i lettori della nostra rivista di
farsi promotori critici delle belle pagine di letteratura di montagna
che a volte restano confinate nella territorialità delle
pubblicazioni, anche se di chiara fama come quella sopra citata.
Accadde infatti che bellissimi racconti e scritti interessanti
compaiono fugacemente solo in riviste sezionali per il diletto di
pochi lettori e poi scompaiono per sempre alla vista degli altri,
quando invece una moltitudine di nuovi lettori sarebbe lieta di
leggere pagine di sicuro valore, documentale o letterario. Che fare?
Se vi capita tra le mani qualcosa di veramente irrinunciabile per il
vostro giudizio letterario, pur se pescato nel più improbabile dei
luoghi, non esitate a sottoporcelo. Lo esamineremo e in accordo con
gli autori lo pubblicheremo, come già accaduto nelle pagine della
nostra rivista. Intraisass potrebbe così rafforzare il suo
ruolo di luogo letterario senza ubicazione geografica, accessibile a
tutti grazie a internet, dove poter anche raccogliere le piccole perle
della letteratura di montagna sparse nel grande oceano delle
pubblicazioni territoriali.
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nota 169/01 del 21-09-01
ALPINISMO 21 settembre 2001.
Himalaya:
stagione extraeuropea non ancora finita per due dei protagonisti
italiani di quest'anno, Silvio Mondinelli (v. note 157/01
e 148/01) e Abele
Blanc (v. nota 130/01).
Arrivati al Campo Base del Dhaulagiri con spedizioni
indipendenti e con modalità differenti (Mondinelli con l'elicottero),
stanno cominciando in questi giorni a risalire i fianchi della "Montagna
Bianca", 8167 metri. Da segnalare un impensabile inconveniente
accaduto alla spedizione valdostana: l'elicottero che doveva
trasportare il materiale con i viveri al Campo Base ha sbagliato
versante della montagna depositando il carico in un luogo irraggiungibile.
Dopo una settimana di regime alimentare ridotto ai minimi termini
(cibo locale giunto dai villaggi) e di estenuanti trattative, i
valdostani si sono visti recapitare il loro prezioso materiale dal
secondo volo dell'elicottero che nel frattempo aveva portato ai piedi
della montagna gli italiani Silvio Mondinelli e Mario
Merelli con gli spagnoli Carlos Soria e Pepe Garcés.
Per maggiori dettagli visitate il sito
di Abele Blanc.
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nota 168/01 del 20-09-01
ALPINISMO 20 settembre 2001.
Trento:
sta rimbalzando come una pallina di gomma nelle redazioni dei giornali italiani
(e non solo) la notizia data ieri alla stampa secondo cui Cesare Maestri,
il celebre "Ragno delle Dolomiti", partirà per l'Himalaya la
prossima primavera per salire il suo primo ottomila, il Cho-Oyu.
Autorevoli fonti riportano le parole dell'alpinista trentino, 72 anni compiuti,
dove egli afferma che gli attacchi terroristici agli USA della scorsa settimana
sono stati motivo di riflessione e decisione: i popoli della montagna sono gli
stessi in tutto il mondo e lui si farà testimone della cordialità e della
cooperazione reciproca tra di essi; porterà con sé una bandiera con i colori
della pace e dedicherà la sua nuova ascensione alla pace nel mondo. Tra i
primi quotidiani a riportare la notizia - l'Altoadige
- curioso e invitante allo stupore è l'articolo dedicato all'evento dal titolo
L'abbraccio
dell'alpinismo trentino a Maestri.
Si intervistano diversi personaggi dell'alpinismo trentino, tra cui un
"membro a tutti gli effetti del 'Club degli Ottomila'. In altre parole, lo
scalatore [che] conosce ognuna delle 14 vette più alte della Terra per averle
domate". Chi sarà l'abile conquistatore di belve? Che il domatore
in questione non sia il citato Maurizio Giordani, anche per chi a
malapena conosce la storia dell'alpinismo, non si ha il minimo dubbio.
Giordani, roveretano, è uno dei più forti alpinisti degli ultimi vent'anni,
ma l'alpinismo d'alta quota non gli è mai espressamente piaciuto. Che il
domatore sia invece Reinhold Messner, da sempre in prima linea e in
prima pagina nelle vicende himalayane, è assai più probabile.
Molto interessante anche il dibattito in corso sulla notizia in it.sport.montagna.
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nota 167/01 del 19-09-01 INTRA I
SASS 19 settembre 2001.
Con i tenui colori del nuovo quadro di Silvia
Moiraghi e con le parole premonitrici di Emily
Dickinson ci prepariamo ad accogliere l'autunno.
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nota 166/01 del 18-09-01
ALPINISMO 18
settembre 2001. Ghiacciaio
del Trango: molti si domanderanno come è andata a finire la
spedizione di Mauro "Bubu" Bole e compagni partita
per le montagne del Pakistan settentrionale all'inizio del mese di
agosto (v. nota 150/01). Dalle
notizie giunte in redazione sembra che il forte alpinista e
arrampicatore triestino, accompagnato da Mario Cortese e Fabio
Dandri, abbia lasciato una pregevole firma sulla bella e difficile
Shipton Spire. "Women and Chalk" sarebbe
infatti il nome del nuovo itinerario aperto dal gruppo di italiani sul
duro e verticale granito della guglia. La via attacca la parete Est
alla quota di 4600 metri per finire ai 5700 metri, poco sotto la cima,
per uno sviluppo di 1150 metri con difficoltà tecniche elevatissime
(tra il 7a e il 7c, con una lunghezza di 8a). Se,
come sembra, sono state utilizzate solo protezioni naturali (chiodi
tradizionali, friend e nut), arrampicando tutto in libera e a vista,
siamo di fronte ad una delle più grandi ascensioni alpinistiche
finora compiute e dove è lecito utilizzare i gradi UIAA
corrispondenti. Che abbia dunque realmente toccato il IX+ in
apertura - a quasi 6000 metri - il nostro "Bubu"? Se
sì, è veramente grande e un posto nella storia dell'alpinismo
extraeuropeo gli è assicurato.
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nota 165/01 del 17-09-01
APPUNTAMENTI
17 settembre 2001. Bolzano: inizia questa settimana la quarta
edizione autunnale del
Film Festival Internazionale della Montagna Città di Trento. Giovedì
20 settembre inaugurazione di Montagnalibri e della mostra
fotografica "Tien
Shan 1900 – 1999 in viaggio nell’Asia Centrale";
in serata Walter Bonatti presenta all'Auditorium Roen, ore 21,
"I giorni grandi – In terre lontane". Per il programma
completo cliccate nella pagina dei comunicati
stampa.
Torino: dall'altra parte delle Alpi è invece da segnalare
l'interessante incontro Identità e Differenza 2001: "Sguardi
dall'Himalaya" previsto per il 22 e 23 settembre e a
cui partecipano Phurva Sherpa e Gianni Tamiozzo del "Parnassius
Apollo Club Trekking", associazione non solo promotrice di
viaggi ma pure di azioni umanitarie pro popolazioni del Nepal. Per
maggiori informazioni rimandiamo ancora una volta alla pagina
del comunicati stampa.
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nota 164/01 del 14-09-01
APPUNTAMENTI
14 settembre 2001.
Val di Mello: nella giornata di domani sabato 15 settembre
inizieranno le febbrili attività che porterà una parte della
"minoranza arrampicatrice" sulla cima del Precipizio
degli Asteroidi per festeggiare la selvaggia bellezza della Valle.
Giunge alla quarta edizione la grande festa organizzata da Jacopo
Merizzi e compagni: per maggiori informazioni visitate il sito www.valdimello.it
e la pagina
dedicata all'incomparabile cena!
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nota 163/01 del 14-09-01
ALPINISMO 14
settembre 2001. Dolomiti:
l'intramontabile Samuele Scalet, accademico CAAI e protagonista
di molte significative ascensioni sulle Alpi, ha ideato e aperto
insieme con Marco Canteri e Davide Depaoli una nuova
grande via sulla parete Est del Sass Maor nelle Pale
di San Martino. 1260 metri di sviluppo, 24 lunghezze, difficoltà
ED+, VIII- max. con 10 metri di A1 liberabili, sono i dettagli tecnici
di "Masada". Lunghezza dell'itinerario, difficoltà
continua ed eccezionale qualità della roccia sono le caratteristiche
che ne accentuano il valore e la bellezza. Visitate lo pagina
delle vie della Parete Est elaborata dallo stesso Scalet.
Una breve e coraggiosa riflessione: questo itinerario come gli altri
due grandi itinerari aperti sulla Nord del Sassolungo
(v. nota 153/01) e sulla Nord-Ovest
della Civetta (v. nota 152/01) hanno
qualcosa in comune tra di loro che per alcuni critici (noi stessi)
potrebbe compromettere (almeno in parte) il valore alpinistico degli
itinerari stessi. Nei punti di difficile o precaria proteggibilità (e
a volte anche nelle soste) sono stati utilizzati degli spit. Non si
vuole qui discutere se si dovevano mettere o no tale genere di
protezioni nelle vie suddette: la capacità e l'esperienza di lunga
data degli alpinisti che gli hanno messi non ci fanno dubitare sulla
consapevole scelta di questo sistema di protezione. Tuttavia ciò non
ci esime da sollevare il dubbio che queste deviazioni da ciò che la
natura della parete ci offre per progredire e proteggersi siano delle
interruzioni all'interno di una grande linea alpinistica, come delle
sbavature (cadute di stile) all'interno di una grande opera d'arte. E'
forse l'artista disposto a delle piccole concessioni contrarie ai
principi della sua arte pur di arrivare al compimento di una grande
opera, dove poi esse (le sbavature) poco figurano? Fin che lo fanno
solo i grandi artisti senza ulteriori occulte motivazioni, per taluni
osservatori potrebbe anche andare... ma se lo facessero tutti
indiscriminatamente (a priori, senza discriminazione, senza un esame
di ciò che la parete realmente offre) e inconsapevolmente (senza una
conoscenza della storia dell'arte in oggetto), che ne sarebbe
dell'alpinismo? Ai lettori la risposta.
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nota 162/01 del 13-09-01 INTRA I
SASS 13 settembre 2001. Iniziazione di
Sandro De Toni (ALPI
CARNICHE - MONTE SERNIO: il racconto di un iniziato all'esperienza
della montagna). Nuova entrata nei racconti
d'alpinismo di INTRA I SASS - EUROPA.
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nota 161/01 del 12-09-01
STORIA
12 settembre 2001. Stati
Uniti d'America: The night you slept.
Una notte nera e colma di barbarie è scesa sul destino di molte
persone. Aiutiamole e aiutiamoci affinché rifaccia giorno. Non
abbassiamo la testa.
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nota 160/01 del 11-09-01
ALPINISMO
11 settembre 2001. Nepal:
Pradeep Raj Pandey, direttore del Nepal Tourism Board, ha
annunciato la decisione del governo nepalese di aprire agli alpinisti
oltre 100 nuove cime, non ancora scalate. La maggior parte
delle montagne vergini appartengono alle regioni del Khumbu,
del Kanchenjunga e del Manaslu e sono inferiori ai 6000
metri. Gli alpinisti non saranno soggetti al pagamento di speciali
permessi, tutto ciò per celebrare l'Anno Internazionale delle
Montagna previsto per il 2002 (e ovviamente anche per incrementare
il flusso turistico in sensibile flessione dopo le drammatiche vicende
degli ultimi mesi). Il governo del Nepal aveva già aperto 15 nuove
montagne all'inizio della stagione alpinistica di quest'anno e un mese
fa aveva decretato l'accesso per altre 9. Tra quest'ultime sono degni
di nota i seguenti rilievi: Lhotse Middle (8413 m), Peak 38
(7590 m), Hunchi (7036 m), Numri (6677 m), Tengkangpoche
(6500 m). Attualmente 151 montagne del Nepal sono accessibili agli
alpinisti, 133 per le spedizioni e 18 per il trekking. Pensate però
che - secondo il catasto nepalese - sono stimate ben 1310 cime sopra i
6000 metri solo nella zona dell'Everest. D'altro canto i governanti
nepalesi hanno suggerito di aumentare le royalties per le
montagne più popolari e famose, come quelle situate nelle catene del Kanchenjunga,
dell'Annapurna, del Dhaulagiri e del Khumbu.
Seguiremo con cura l'evoluzione del commercio delle montagne.
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nota 159/01 del 10-09-01
ALPINISMO
10 settembre 2001.
Qualcuno tra i lettori più abituali si domanderà come mai le news
non sono state aggiornate nella mattinata di oggi, come di consueto. A
volte capita che il lunedì veda una parte della redazione ancora
impegnata nel rientro dalle uscite fine settimanali in montagna,
magari perché presasi fuori all'addiaccio in qualche più o meno
imprevisto bivacco. Altre volte è invece l'immane compito si
selezionare le notizie tra la moltitudine che peschiamo in rete e tra
gli amici alpinisti, moltitudine che ritarda il non facile compito del
nostro redattore capo (il responsabile delle Intranews). Questa volta
le cose sono andate diversamente: il nostro redattore capo ha tirato
una "grande piomba" a cinque metri dalla vetta di una delle
guglie più belle, dimenticate e difficili delle Piccole Dolomiti, la
Pala dei Tre Compagni. Non si sa come, non ne ha coscienza, ma ad un
certo punto si è risvegliato che stava volando verso il basso
incontro ad una grande cengia, con la corda che non bloccava la
rovinosa caduta. Il benemerito friend - davvero un buon amico - che lo
ha fermato a ridosso della cengia riposa ora nello zaino, per sempre.
Il nostro redattore capo se l'è cavata comunque con poco:
escoriazioni e contusioni varie, una spalla e una mano in buona parte
fuori uso, dai 6 ai 7 punti di sutura su un'ampia ferita apertasi sul
mento, ma le gambe a posto e - anche se dopo un attimo di smarrimento
(in senso proprio) dove il malcapitato non si ricordava dove mai fosse
- anche la testa, tanto da riuscire a ritornare per la normale in
corda doppia, per proseguire quindi lungo il ghiaione fino al sentiero
e all'ospedale. Niente paura, cari amici lettori, il pomeriggio di
oggi il redattore capo è ritornato in redazione - seppur malconcio -
si è seduto, ci ha sorriso, si è acceso una sigaretta (cosa assai
rara) e ha cominciato a scrivere. Non sapeva cosa dirci ma gli è
scappato che "l'alpinismo è imponderabile, l'imprevisto è
sempre dietro all'angolo, è un attimo che tutto finisca (anche la
rivista), non illudiamoci che ciò che facciamo su ignote pareti non
sia pericoloso..." - per chiudere sottolineando che le vie della
salvezza sono altrettanto numerose e insondabili quanto le vie che
portano ad invocarla: ci ha raccontato infatti di aver recentemente
letto su un quotidiano giapponese di un alpinista trentanovenne, tale
Takehisa Mekaru, che disperso da 18 giorni sul Mount Kurai, è stato
ritrovato ancora in vita al riparo di una misera tenda. Dopo 18
giorni!
Concludendo, un po' di pazienza se non siamo del tutto operativi e
lucidi, ma continuate a seguirci (e a scriverci). Le sorprese non
mancheranno.
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nota 158/01 del 07-09-01 INTRA I
SASS 7 settembre 2001. In
attesa dei nuovi racconti che saranno pubblicati la settimana prossima
vi invitiamo a leggere la nuova recensione letteraria di Alberto
Pezzini sulla riedizione di un libro che manca da ben quarant'anni
dalle librerie: I tre ultimi problemi delle Alpi
di Anderl Heckmair, il primo uomo a guidare una cordata fuori
dalla temibile parete Nord dell'Eiger.
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nota 157/01 del 07-09-01
ALPINISMO
7 settembre 2001. Everest:
secondo i quotidiani nepalesi quest'anno sarà il primo autunno dopo
28 anni che nessuna spedizione tenterà di salire la montagna più
alta del mondo per il versante nepalese, dove corre la normale. Sembra
che il massacro della famiglia reale (1 giugno) e la conseguente ondata di
violenza che si è abbattuta sulla capitale Kathmandu abbiano
tenuto distante non solo i turisti (rispetto all'agosto scorso si è
registrato un calo del 26%), ma pure gli alpinisti. Questi ultimi
stanno concentrando le loro forze sul versante cinese e tra le
spedizioni presenti al Campo Base tibetano con mire ambiziose e degne
di nota troviamo la Hungarian Everest - Lhotse Expedition, guidata
da David Klein. L'obiettivo principale è la salita
dell'Everest per la Kangshung Face, il pericoloso versante Est
dove corrono due soli itinerari, uno sullo Sperone Sud-Est fino al
Colle Sud (aperto da una cordata internazionale, Venables & c.,
nel 1988) e l'altro sullo Sperone Centrale direttamente alla Cresta
Sud-Est (itinerario risalente al 1983, e mai più ripetuto, ad opera
di un gruppo di americani tra cui il nostro amico Carlos Buhler,
il forte alpinista statunitense che insieme con il russo Ivan
Dusharin hanno collaborato all'esplorazione in Chiantar
2000). Inoltre, la spedizione ungherese si prefigge di provare
l'ormai ambita traversata Everest-Lhotse, ossia di salire al
Lhotse senza discendere dal Colle Sud una volta raggiunta la cima
dell'Everest, progetto sfuggito alla cordata Moro-Urubko a
causa di un lodevole soccorso (nella nota 155/01
parlando del concatenamento di Denis Urubko ai Gasherbrum
effettuato nelle date del 13 e 18 agosto non abbiamo ricordato che lo
stesso concatenamento in senso inverso era riuscito il 22 luglio e il 3
agosto anche a Silvio
Mondinelli, la guida alpina di Alagna
Valsesia che aveva già raggiunto la vetta dell'Everest come preludio
ad una stagione extraeuropea eccezionale).
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nota 156/01 del 06-09-01
CURIOSITA'
6 settembre 2001.
Belluno: "E dalla cresta spunta, graziosamente, la Gusela
del Vescovà
o ago del Vescovo, cioè una bellissima e
arditissima guglia monolito". Così Dino Buzzati
descriveva il simbolo di Belluno, l'esile dito di roccia che si
erge delicato nel Gruppo della Schiara e che da anni fa
preoccupare i bellunesi per le fessure sempre più larghe. Dalla
giornata di martedì è arrivata un équipe di ricercatori
dell'Università di Padova guidati dal professor Gabriele Targa con
il compito di misurare scientificamente la celebre Gusela e costruire
un modello digitale che accerti i movimenti della roccia e ne
configuri l'effettivo rischio di crollo. Per una bella immagine della
Gusela del Vescovà vi invitiamo a visitare la bella pagina
dedicata dall'architetto-viaggiatore Gherardo
Ghirardini alla Schiara (nel suo sito troverete anche altre
splendide immagini di montagna).
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nota 155/01 del 05-09-01 ALPINISMO
5 settembre 2001.
Alpinismo extraeuropeo: notizie interessanti arrivano dalle montagne
dell'Asia Centrale. Il kazako Denis Urubko - già compagno di
Simone Moro nel tentativo Everest-Lhotse - è riuscito a concatenare
nel mese di agosto ben due ottomila, il Gasherbrum I (o Hidden
Peak, 8048 m) e il Gasherbrum II (8035 m). Cambiamento di
itinerario invece per l'ambizioso progetto della spedizione francese
al Rakaposhi (7788 m). Manu Pellisier, Emmanuel
Guy, Idli Kiss, Isabelle Carriere, Jawed Ali
(Pakistan) e Claude Gardien hanno dovuto rinunciare alla
superba cresta Nord-Ovest della grande montagna che si eleva
come un gigante sulla Hunza Valley (v. nota 29/01).
I francesi hanno deciso di abbandonare a causa delle grandi
difficoltà incontrate la "cresta più lunga del mondo" per
tentare l'itinerario dei Giapponesi del 1979 sullo Sperone Nord.
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nota 154/01 del 04-09-01
STORIA DELL'ALPINISMO
4
settembre 2001. Lecco:
ci ha lasciato nella notte tra domenica e lunedì il grande alpinista Casimiro
Ferrari. Nato 61 anni fa a Lecco, è stato uno dei maggiori
protagonisti della scena alpinistica internazionale degli anni '70,
guidando i "Ragni di Lecco" alla conquista di imprese
eccezionali. Tra i suoi capolavori da ricordare la prima ascensione
dell'ambitissima e difficile Parete Ovest del Cerro Torre,
realizzata nel 1973 in stile pulito ed elegante, senza ricorrere a
chiodi ad espansione (con occhio critico, radicale e provocatorio si
potrebbe considerarla come la prima salita del Cerro Torre, in quanto
Cerro Torre!). Nel 1976 vediamo Casimiro e compagni impegnati in
un'altra grandissima impresa sempre nelle Ande Patagoniche: la prima
ascensione del Pilastro Est del Fitz Roy, una delle
pareti più belle e alte del pianeta, 1600 metri di granito verticale
e compatto che avevano visto il tentativo di alcune cordate tra le
più forti del momento. L'anno precedente fu invece la volta della
verticale parete glaciale dell'Alpamayo, lungo un itinerario di
neve e ghiaccio che diverrà tra i più apprezzati dagli alpinisti di
tutto il mondo. I funerali di Casimiro si svolgeranno oggi alle ore 15
nella parrocchia di Ballabio Inferiore. Per un ricordo e alcune
immagini del grande alpinista scomparso a causa di un male
incurabile, i cui primi sintomi comparvero già parecchi anni or sono
e che per l'acutizzarsi del male era stato costretto a ritornare in
questi ultimi mesi dall'amata Patagonia, dove viveva, rimandiamo alla pagina
a lui dedicata dall'Osservatore Lecchese.
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nota 153/01
del 03-09-01 ALPINISMO 3
settembre 2001. Dolomiti:
ripartiamo con le nostre news andando a vedere che cosa ha combinato
quest'estate uno dei più forti dolomitisti, il gardenese Ivo Rabanser,
grande creatore di vie nuove. Sulla parete che probabilmente più
predilige, sia per la storia sia per la grandezza e la difficoltà, la
parete Nord del Sassolungo, Ivo insieme con Stefan
Comploi ha aperto nei giorni 1 e 16 agosto un itinerario di grande
respiro e di notevole difficoltà: "Linea Gotica" ha
un dislivello di 1000 metri, si sviluppa per 26 lunghezze di corda con
difficoltà fino al VI+ (con un breve tratto di VII- e 1 passaggio di
A1) e ha richiesto ai primi salitori 20 ore di arrampicata. Ultima
in ordine di tempo fra le grandi vie sul versante settentrionale del
Sassolungo, l'itinerario
supera nella parte inferiore la verticale parete grigia che
fiancheggia la Gola
Occidentale, seguendo la direttiva di una vistosa serie di
fessure oblique da sinistra verso destra, e nella seconda parte risale
la parete occidentale del Campanile Ovest, concludendosi sulla cima
del Sassolungo. I due alpinisti, accompagnati da Patrick
Runggaldier, erano già stati protagonisti il 29 luglio di
un'altra difficile prima ascensione sulla Guglia Gialla (2700
m), sempre sul Gruppo del Sassolungo. "Weg der Schwarz-Führer"
corre sui 400 metri di dislivello della parete Sud-Ovest per 12
lunghezze, con difficoltà fino al VI (1 passaggio di VII e 2 tratti
di A1). Infine, il 24 agosto, sempre Ivo Rabanser e Stefan
Comploi più Klaus Malsiner, i gardenesi si avventurano sul
"pauroso muro, torvo e
compatto: un eterno
pianto d’ acqua" (T. Piaz) del versante nord del Catinaccio
per tracciare una nuova via sul caratteristico pilastro sporgente
dalla parete, delimitato sulla destra da un diedro nero e bagnato
percorso dalla via Piaz. Il nuovo itinerario - denominato "Pilastro
dei Gardenesi" - supera al centro questo pilastro, salendo
direttamente con elegante percorso, intersecando a metà parete la via
Solleder, che da destra traversa a sinistra. Presenta un'arrampicata
molto elegante ed esposta, in prevalenza per ripide placche di ottima
roccia, lavorata a buchetti di varie dimensioni dalla millenaria
azione dell'acqua.
Tutte le relazioni delle suddette vie sono disponibili in redazione e
richiedibili tramite una semplice e-mail. In futuro compariranno in un
apposito spazio della nostra rivista. A disposizione anche una
selezione di altre belle e significative aperte da Rabanser e
compagni: "Via della Falce" (Torre InnerKofler), "Diretta
Luisa Lunelli" (Piccolo Campanile del Sassopiatto), "Via
della Principessa" (Torre Lisa) sul Gruppo del Sassolungo;
"Via dla Muntanioles" (Sass de Mesdì) sul Gruppo delle
Odle; "Via dla Ganes" (Pala di Soccorda) sul Gruppo
del Catinaccio.
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