Comunicato 3
17 ottobre 2001
L’affascinante spettacolo del cinema muto è ormai un appuntamento fisso di "Oltre le vette": il silenzio del cinema e quello delle montagne.
Come è ormai tradizione Oltre le vette offre l’occasione di scoprire alcune splendide opere del cinema di montagna dell'epoca del muto, in edizioni restaurate, con accompagnamento musicale dal vivo in sala e proiettate nel rispetto delle condizioni tecniche originali, con traduzione in italiano delle didascalie in lingue straniere. Quest’anno le serate ospiteranno le opere di due maestri, Ernst Lubitsch e Victor Sjöström, e una selezione di rarissimi film dei fratelli Lumière (gli "inventori" del cinema) e di brevi documentari a colori dei primi anni del secolo.
Il programma delle proiezioni è stato realizzato in collaborazione con la Cineteca di Bologna e curato da Sergio Fant.
Venerdì 19 ottobre 2001, Cinema Edison (Belluno), ore 20.45
Selezione di film di viaggio europei degli anni ’10, 30 minuti ca., colore
Copie dei film da Cineteca di Bologna e Nederlands Filmmuseum, Amsterdam (Olanda).
Nei primi anni della storia del cinema la produzione di film non-fiction (quelli che qualche anno più tardi verranno chiamati documentari) era nettamente maggiore di quella di fiction, ovvero delle storie messe in scena per il grande schermo. Questo perché il primo "appetito" degli spettatori di inizio ‘900 era quello di scoprire come fosse fatto quel mondo di cui ormai potevano leggere e sentir raccontare, ma in cui non era ancora facile, come invece lo è oggi, viaggiare per vederlo con i propri occhi, in movimento.
Questa selezione comprende una serie di cosiddetti travelogues, i film di viaggio, primitivi reportage girati sulle Alpi, i Pirenei e sulle altre vette europee. La macchina da presa documentava, per gli spettatori delle sale di città, i paesaggi lontani; e il colore, perché questo genere di film erano spesso colorati, li rendeva ancor più magici ed evocativi di quanto non fossero già nella realtà.
Le copie restaurate e a colori di questi film provengono in gran parte dal Nederlands Filmmuseum di Amsterdam, la cineteca che ha dedicato la maggiore attenzione a questo genere del "cinema delle origini".
Due sorelle (tit. orig. Kohlhiesels Töchter), di Ernst Lubitsch, Germania, 1920, 55 minuti, bianco e nero. Con Henny Porten e Emil Jannings.
Didascalie tedesche con sottotitoli in italiano. Copia del film da Friedrich Wilhelm Murnau Stiftung, Wiesbaden (Germania).
Nell’inverno 1919-1920 Ernst Lubitsch, ancora in Germania, prima di trasferirsi a Hollywood dove coronerà la sua carriera, cercava un modo per conciliare il lavoro con gli sport invernali: si scelse allora un paio di intrighi inspirati alle opere di uno sceneggiatore infallibile, William Shakespeare, e andò a girare due film sulle montagne bavaresi. Fu così che "La bisbetica domata" diventò Kohlhiesels Töchter, "la più popolare di tutte le commedie che realizzai in Germania" (Lubitsch).
L’azione e il divertimento si sviluppano proprio a partire dalla rigidità del clima e degli eventi atmosferici, tra personaggi in equilibrio precario sul ghiaccio o in scivolate incontrollate con il sedere sulla neve, che mettono anticipatamente in ridicolo l’epico eroismo dei film di montagna anni ’30.
Le due protagoniste Gretel e Lisel sono entrambe interpretate dalla diva del cinema muto Henny Porten, che incarna in questo film come suo solito l’ideale dell’innocente perseguitata e romantica, sotto cui si nasconde però una volontà di ferro. Al suo fianco il grande Emil Jannings, l’attore che ha attraversato buona parte dei capolavori del cinema muto tedesco, e che con Lubitsch riesce a liberarsi dal pathos tipico della recitazione di quegli anni, per scoprire la sua vena ironica.
I grossolani spettatori di allora, presi dalla commedia, si battevano le mani sulle cosce alla maniera bavarese. Oggi il film rivela già e mantiene tutta la forza sensuale e lo humour tagliente del miglior cinema di Lubitsch.
Il film verrà accompagnato al pianoforte da Antonio Coppola: "Di fronte a Lubitsch ogni musicista coscienzioso suda freddo e, se ne ha, si mette le mani nei capelli, perché i suoi film sono dotati di un ritmo cosi brillante e orologesco che una nota di troppo o di troppo poco rischia inesorabilmente di romperne il delicato e raffinatissimo equilibrio".
Antonio Coppola è nato a Roma, ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra. Dal 1974 si occupa esclusivamente di musica per cinema muto. Ha accompagnato film muti in tutto il mondo.
Martedì 23 ottobre 2001, Cinema Edison (Belluno), ore 20.45
Selezione di film dei fratelli Lumière, Francia, 1895-1905, 11 minuti ca., bianco e nero
Copie dei film da Association Frères Lumière - Archives du Film du CNC, Bois d'Arcy (Francia).
Sono passati alla storia come gli inventori del cinema: i fratelli Auguste e Louis Lumière furono i primi nel 1895 a riuscire nella registrazione e riproduzione di immagini in movimento. Con la loro casa di produzione continuarono per anni a realizzare brevi film soprattutto di viaggio e di attualità, che venivano distribuiti in tutto il mondo. Le loro vues ("vedute", così venivano definite) avevano spesso come oggetto luoghi esotici e paesaggi spettacolari, e diventavano per gli spettatori increduli dei caffè o delle fiere di paese uno straordinario strumento di scoperta del mondo, di viaggio attraverso le immagini, per la prima volta animate.
I film che aprono questa serata sono stati selezionati tra quelli che nel catalogo dei fratelli di Lione avevano come tema la montagna, e provengono dal Centre National de la Cinématographie francese, che ha restaurato e conserva tutti i film Lumière sopravvissuti.
Questa proiezione rappresenta l’occasione davvero rara di scoprire i primi film di montagna della storia del cinema, e di poter godere del fascino unico che queste immagini così semplici e perfette riescono ancora oggi ad esercitare sul nostro sguardo.
I proscritti (tit. orig. Berg-Ejvind och hans hustru), di Victor Sjöström, Svezia, 1918, 101 minuti, colore. Con Victor Sjöström e Edith Erastoff.
Didascalie inglesi con sottotitoli in italiano. Copia del film da Svenska Cinemateket, Stoccolma (Svezia).
Si tratta certamente di uno dei capolavori meno conosciuti del cinema muto; uno di quei pochi film in cui davvero gli elementi naturali e il paesaggio, qui le montagne svedesi, diventano i protagonisti principali. Sjöström è uno dei veri maestri della storia del cinema, autore di film come Il carretto fantasma o Il vento, ma forse più noto per essere stato il memorabile anziano protagonista di Il posto delle fragole di Ingmar Bergman.
I "proscritti" del titolo italiano sono Berg-Ejvind, un vagabondo, e Halla, la donna che decide di fuggire con lui sulle montagne dove vivranno la loro splendida storia d’amore, lasciandosi però alle spalle un passato oscuro che tornerà a perseguitarli, costringendoli a cercare rifugio sempre più lontano, più in alto. Un melodramma limpido come la luce magnifica che Sjöström riuscì a catturare nel film, tragico come il destino che attende i due amanti tra le nevi delle vette islandesi in cui la vicenda è ambientata.
Louis Delluc, grande regista e teorico del cinema, scrisse: "Ecco senza dubbio il film più bello del mondo. Il film ci mostra che Sjöström è un attore splendido e umano, come pure i suoi coprotagonisti e il terzo membro del cast, incredibilmente impressionante: la natura!"
Il film viene presentato nella copia a colori recentemente restaurata dalla cineteca nazionale svedese, con un accompagnamento dal vivo al pianoforte di Marco Dalpane, inspirato alle composizioni di Jean Sibelius che lo stesso Sjöström scelse in origine per il film.
Marco Dalpane ha studiato pianoforte e composizione al conservatorio di Bologna. Da anni si dedica all’accompagnamento di film muti, collaborando con la Cineteca di Bologna. È fondatore del gruppo Musica nel buio, che ha partecipato a vari festival in Italia e all’estero.
L’ingresso alle proiezioni è gratuito.
Il Cinema Edison si trova in via Matteotti 8/b a Belluno (tel. 0437/940306).Per ogni altra informazione per la stampa o richiesta di materiale si prega di contattare Sergio Fant:
tel. 051/355425 - 0437/33534, cell. 328/3898384, e-mail s.fant@libero.it
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