19 ottobre
Ciao, prima cosa stiamo bene perché forse qualcuno si poteva
preoccupare,
soprattutto chi sapeva del nostro progetto o meglio, della prima parte
di esso. Ieri sera si era schiarito e così stamattina alle 5 lasciamo El
Chalten e raggiunto il campo base proseguiamo verso il ghiacciaio. La
giornata è bellissima. Raggiungiamo il nostro deposito di materiale e
quindi,
molto carichi, iniziamo la salita del ghiacciaio che porta verso
la parete Sud del Cerro Torre. La neve è molta e nonostante abbiamo gli
sci,
affondiamo fino al ginocchio e quindi la salita si fa lunga e penosa
anche
per il caldo esagerato. Sopra di noi le continue scariche dalle pareti
delle
Adela ci impongono una costante attenzione. Alle ore 17 raggiungiamo la
base
della parete. Il posto che decidiamo sarà il nostro bivacco è abbastanza
sicuro. L'idea era di attaccare la parete verso le ore 22 o 23 ma, a
parte
la stanchezza, la parete continua a scaricare. Quando siamo pronti per
farci
finalmente qualcosa da bere e da mangiare, ci rendiamo conto di aver
dimenticato il pentolino e però in una piccola tazza di alluminio
riusciamo
comunque a sciogliere la neve per fare l'acqua. Quando siamo pronti per
mangiare i nostri viveri liofilizzati mancano anche i cucchiai ma un
chiodo
da roccia al titanio sopperisce egregiamente a quest'altra mancanza. La
notte trascorre abbastanza tranquilla e solo alcune scariche di neve ci
passano sopra la tenda.
20 ottobre
Sveglia all'alba. La giornata è bella e, quando poco dopo arriva il
sole, la
parete sopra di noi riprende a vomitare neve e blocchi ghiacciati di
notevoli dimensioni.

Non ci resta che aspettare che il sole non tocchi
più
la nostra via.
La nostra salita si svolge a sinistra della parete sud
del
Cerro Torre
e fu salita la prima volta dai francesi Andy Parkin e
Francoise
Marsigny
nel 1994. La via si svolge su ghiaccio con pendenze che vanno
dai
70° ai 90°. Poco prima delle ore 10 il sole non illumina più la parete e
poco
dopo la temperatura si abbassa e le scariche iniziano a diminuire. Ma
intanto anche il tempo sta peggiorando e la cima del Torre è già
incappucciata. Poco prima delle ore 11 decidiamo comunque di attaccare.
Saliamo 4 lunghezze,
circa 200 metri e le scariche riprendono con violenza. Due grossi sassi
ci
sfiorano e le continue cascate di neve non ci permetterebbero comunque
di
proseguire. E' sempre difficile rinunciare ma la vita vale un po' più di
una
salita. Ridiscendiamo a corda doppia sotto le continue cascate di neve e
ordinato frettolosamente il materiale, calziamo gli sci e ridiscendiamo
i
mille metri di dislivello del ghiacciaio dove arriviamo quasi al buio.
Montiamo la tenda in compagnia del vento che, fino alle tre non è molto
forte ma poi si scatena fortissimo e mettiamo tutto il possibile in
tenda
per aumentarne il peso. Si rompe la paleria della tenda ed il telo.

21 ottobre
Alle ore 6 proseguiamo verso il campo base. La discesa è veloce e
comoda.
Raggiunto il termine del ghiacciaio lasciamo un
saccone che ritorneremo a prendere 3 ore più tardi e quindi continuiamo
verso El
Chalten.
22 ottobre
La scorsa notte il vento era di una violenza inaudita ed anche oggi
sembra
non voler mollare ma ormai quaggiù non può più nuocere. La nostra avventura è finita. Ringraziamo quanti ci hanno
seguito e ci dispiace di non essere riusciti nel nostro intento. Ora
prepareremo le sacche per il ritorno ma molto materiale rimarrà qui a El
Chalten perché dallo scorso anno un grosso conto da saldare rimane in
sospeso.
Probabilmente il giorno 23 manderemo alcune foto perché saremo a
Calafate
dove Internet esiste. Un abbraccio.
Ermanno e Robi
copertina