INTRA I SASS - ALPINISMO - LETTERATURA - CINEMA - EVENTI - INCONTRI - STORIA...

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nota 243/01 del 21-12-01
 ALPINISMO 
 INTRA I SASS  21 dicembre 2001. Festività 2002: con 243 note instillate nelle menti dei nostri appassionati lettori durante l'arco di un anno, la nostra redazione chiude le news fino al 7 gennaio per concentrarsi sul difficile obiettivo che si è posta di raggiungere nei primi mesi del 2002: la pubblicazione del primo numero di intraisass cartaceo. A detta di esperti che hanno potuto visionare l'indice programmatico, si preannuncia un'opera cartacea che potrebbe presagire ad una specie di rottura evolutiva rispetto al normale corso dell'editoria di montagna. Noi non ci facciamo illusioni. C'è tanto da lavorare, una moltitudine di autori - alpinisti, scrittori, fotografi e pittori - da coordinare, problemi che esulano dalle nostre passioni da superare, insomma ci sarà da tribolare assai prima che questa benedetta opera cartacea veda la luce delle librerie (invitiamo a tal proposito librai, autori e mecenati a mettersi in contatto repentinamente con la nostra redazione che resterà sempre operativa). Chiudere le news è quindi una necessità, essendo esse ciò che impegnano maggiormente le nostre risorse intellettive (nel senso proprio di inter legere, di leggere dentro, discriminare, distinguere tra la massa d'informazioni che ogni giorno il mondo ci pone di fronte), note che sappiamo apprezzate e spesso fonti - più o meno esplicite, più o meno legittimate da noi - di siti e riviste, non solo italiani. Ed è proprio prendendo spunto dalla particolarità delle nostre news e dallo loro natura tra virgolette "extraterrestre" (ovviamente scherziamo, anzi no, attenzione al seguito) chiudiamo compiacendoci di darvi la prima notizia di alpinismo extra-planetario. Le nostre fonti sono serissime, nientemeno che la NASA. Cosa aspettarci infatti quando il supervisore delle tecnologie robotiche - Dr. Paul Schenker -  afferma "We can think of them as a climber with two good friends" [Possiamo pensare di loro come a uno scalatore con due buoni amici] riferendosi ai nuovi robot progettati per calarsi e risalire le scogliere e le pareti di Marte, quasi fossero un team di alpinisti esploratori (rover explorers) dove due assicurano e uno si cala per poi risalire arrampicando le corde tenute ben salde dai compagni? Cosa pensare? Una nuova notizia curiosa da approfondire nel sito per Engineers and Industry alla pagina NASA scientists create robotic cliffhanger
Durante la pausa delle news pubblicheremo l'ultima parte della novella Il volo dell'aquila di Paola Arbia e forse qualche altro contenuto a sorpresa. Infine, augurandovi buone feste, l'ultima breve riflessione in Parole Verticali.

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nota 242/01 del 20-12-01
 STORIA DELL'ALPINISMO  20 dicembre 2001. Inverno 2002: "... l'inverno trasforma le Alpi (e tutte le montagne) in un mondo che in estate non esiste e che riporta le stesse Alpi al tempo degli inizi dell'alpinismo, in cui ancora tutto era da fare. Dice Dougal Haston che in inverno tutto ritorna come allora, che non si incontrano cordate a destra e a sinistra, che sulla vetta non ci sono lattine di birra, scatolette, rifiuti di ogni genere, in quanto la neve pietosamente li ricopre. I rifugi sono deserti e chiusi, nessuno sulla via ti incalza di dietro, cercando di sorpassarti per dire poi agli amici del gruppo che ha fatto la tal via in sole tre ore!..." con questa riflessione dell'indimenticabile Gian Piero Motti (v. Storia dell'Alpinismo, p.521, Torino 1994) prendiamo spunto prima di annunciarvi domani i nostri propositi invernali e per rendere omaggio al grande alpinista scozzese di cui nell'inverno imminente si ricorderà il 25° anno della sua scomparsa. Dougal Haston fu spazzato via da una valanga il 18 gennaio del 1977 durante un'escursione sci-alpinistica nelle Alpi Svizzere, a poche miglia dal villaggio di Leysen, dove viveva e dirigeva la famosa scuola d'alpinismo anglo-americana fondata insieme con lo statunitense John Harlin, suo compagno di cordata perito nella drammatica Diretta all'Eiger durante l'inverno 1966. Per ricordare la formidabile figura di Dougal Haston uscirà il 17 gennaio del 2002 il libro biografico "The Philosophy of Risk" di Jeff Connor. Presentazione e un breve estratto del libro sono accessibili in rete. Ricordiamo Dougal per la parete Sud dell'Annapurna (con Don Whillans nel 1970), la parete Sud Ovest dell'Everest (1975, con Doug Scott), la parete Sud del McKinley (nuovo itinerario nel 1976 sempre con Scott), ma anche per la sua grande passione per "women and wine", passioni che emergono con discrezione dal recente articolo di Michael Tierney - Loved and Lost dove si racconta di una visita a Leysen in Svizzera ad Arianne Giobellina, l'ultima compagna di Haston, e che vi invitiamo a leggere per meglio conoscere la travolgente personalità del "Re dei Vagabondi", alpinista irrequieto le cui vestigia si vorrebbero finalmente riunite sotto un freddo e inanimato strato di terra demarcato da una croce di legno numerata 2242. Il suo spirito è con noi.

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nota 241/01 del 19-12-01
 CULTURA  19 dicembre 2001. Rassegna Stampa. Segnaliamo due interessanti articoli apparsi su Il Nuovo subito dopo la scomparsa di Ardito Desio (v. nota 237/01). In Ciampi: "Desio, un simbolo dell'identità italiana" troviamo le misurate parole del presidente della Repubblica chiuse da una frase dello stesso Desio: 'Ho grande fede nell'avvenire, vivere non est necesse, navigare est necesse'. In Bonatti, Desio e il K2: "La verità non va in prescrizione" una breve ma significativa intervista all'illustre storico dell'alpinismo Roberto Mantovani - l'attuale direttore della Rivista della Montagna - riporta la nostra memoria ai fatti del lontano 1954. Per chi invece volesse rivolgere la propria attenzione su problematiche di altra natura riguardanti la montagna, invitiamo a leggere il resoconto del Convegno internazionale sulle donne "Matriarcato e Montagna", organizzato dal Centro di Ecologia Alpina delle Viote (Bondone, Trento). L'articolo apparso sulla pagina della cultura del quotidiano Alto Adige con il titolo Sciamane e streghe, l'altra faccia della montagna introduce al tema fondamentale del Convegno: "Dove le donne se ne vanno la montagna muore".

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nota 240/01 del 18-12-01
 ALPINISMO  18 dicembre 2001. Himalaya d'inverno: neppure il tempo di accennare (v. nota 236/01) ai progetti invernali in Himalaya (dove l'inverno è fatto cominciare dai primi di dicembre per finire a metà febbraio) che alcuni di questi sono già stati realizzati: il team francese formato da Oliver Besson, Andre Pierre e Christophe Profit ha raggiunto la cima del Kangtenga (6779 m) scalando la difficile parete Nord, il giorno 5 dicembre; a due giorni di distanza successo anche della spedizione britannica all'Ama Dablam, dove l'inglese Alan Gott e il danese Hans Hurvis hanno toccato i 6812 metri della bellissima vetta dopo aver percorso la cresta Sud-Ovest.


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nota 239/01 del 17-12-01
 INTRA I SASS  17 dicembre 2001. Il volo dell'aquila (seconda parte) di Paola Arbia (continua l'intenso racconto ambientato nell'Appennino Centrale, tra i silenzi dei Monti Sibillini). Nuova entrata nelle NOVELLE della sezione ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRA I SASS.

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nota 238/01 del 14-12-01
 ARTI VISIVE   
14 dicembre 2001
. Arte fotografica, rock climbing e nudità: come accennato nella nota precedente, per contrastare il gelo incombente e risvegliare i nostri sguardi dalle consuete foto d'arrampicata che scartabelliamo tra le amate riviste, anche noi - com'è di moda - abbiamo scelto il nostro calendario per il 2002. I Nudi di Pietra - the Stone Nudes - di Dean Fidelman. Entrate per non allibire! (ad livere, diventare lividi, pallidi, plumbei).

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nota 237/01 del 14-12-01
 ALPINISMO  14 dicembre 2001. La neve caduta ieri e il gelo di questa notte stanno ritardando la redazione del testo che avevamo in programma per la giornata di oggi (la seconda parte de Il volo dell'aquila di Paola Arbia). Nel caso non ce la facessimo abbiamo nondimeno in serbo una sorpresa che non mancherà di scaldare gli animi di molti alpinisti (e non solo) amanti del gesto arrampicatorio, della fotografia artistica e del corpo umano nella sua essenzialità (la nudità). Seguiteci e vedrete che cosa abbiamo pescato di eccezionale nel mare della rete.
Ritornando invece al gelo e alla neve che ci stanno accompagnando verso l'inverno, alcune notizie legati ad essi e ad un luogo ad essi famigliare, il continente antartico.
Mount Vinson: partito da Montreal l'8 novembre,
Bernard Voyer ha concluso l'Adventure Grand Slam (v. nota 213/01) toccando la cima del Mount Vinson lunedì 10 dicembre. Per approfondimenti in francese invitiamo a visitare il sito personale dell'esploratore-alpinista canadese www.bernard-voyer.com, in inglese il sito americano dedicato al circuito AGS www.adventuregrandslam.com.
Roma: all'età di 104 anni il 12 dicembre è morto Ardito Desio, illustre scienziato ed esploratore, primo italiano a raggiungere il Polo Sud durante la spedizione antartica del 1962. Per conoscere più da vicino un personaggio di primo piano nella storia dell'alpinismo mondiale (dopo Italia 1954 al K2 dove fu caposepdizione) segnaliamo il sito www.arditodesio.it dedicatogli da
Umberto- Gentili e Fabrizio Poggi sotto la supervisione della figlia Maria Emanuela Desio.

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nota 236/01 del 13-12-01
 ALPINISMO  13 dicembre 2001. Himalaya d'inverno: mentre arrivano notizie contrastanti dal Nepal, alcune positive (secondo il ministero delle finanze la situazione è tranquilla e sotto controllo, tanto da auspicare il regolare svolgimento dell'undicesimo SAARC, South Asian Association for Regional Cooperation, previsto per i primi di gennaio a Kathmandu), altre negative (secondo fonti anglosassoni una spedizione di trekkers sarebbe stata recentemente sequestrata da guerriglieri maoisti nella zona del Kanchengjunga e rilasciata dopo essersi riscattata - sotto "gentile" invito alla donazione per la causa dei guerriglieri - con una somma di 10.000 rupie), mentre succede tutto questo gli alpinisti con mire invernali si stanno dibattendo sull'opportunità dei permessi ottenuti o lasciati. Dopo che Krzysztof Wielicki ha abbandonato il K2 a favore del Shisha Pangma (v. nota 224/01), un team giapponese della sezione Tokai del Club Alpino nazionale guidato dal fortissimo Osamu Tanabe (già salitore dell'Everest e del K2 invernali!) tenterà di salire per la prima volta il Lhotse nella stagione più fredda e cattiva; altri due gruppi di giapponesi si daranno da fare per raggiungere l'Himlung (7126 m, per la parete Est) e l'Ama Dablam (6812 m, per la parete Sudovest dove sarà impegnata anche una spedizione britannica); un gruppo nepalo-coreano cercherà invece di toccare i 6891 metri del Gurkapo Ri per la via normale; per finire sottolineiamo l'ambizioso progetto del francese Christophe Profit di scalare d'inverno la difficile parete Nord del bellissimo Kangtenga (6779 m), ovvero la "Sella Nevosa", montagna dalla forma particolare che vide l'anno scorso il russo Valery Babanov (v. nota 172/01) raccogliere uno dei suoi più prestigiosi successi himalayani.


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nota 235/01 del 12-12-01
 INTRA I SASS  12 dicembre 2001. Belluno: importante e memorabile (almeno per noi, nel senso che ha lasciato un solco irreversibile nella nostra memoria) incontro tra il "gruppo bellunese" partecipante al progetto Intraisass. La nostra redazione si sta quindi caratterizzando per non avere fissa ubicazione ed essere piuttosto ubiquitaria. La settimana scorsa un gruppo diverso si riuniva in un'altra città dell'Italia nord orientale. Dunque, nel tardo e freddo pomeriggio di ieri, accolti nell'inebriante casa del celebre pittore Giovanni Bettolo, con l'appassionata partecipazione di Flavio Faoro, già nostro scrittore, e dei fotografi-alpinisti Loris De Barba e Manrico Dell'Agnola (anch'egli autore in Intraisass), ci siamo divertiti (etimologicamente parlando) nell'attraversare le "Dolomiti Fantastiche" per scegliere alcune immagini che andranno a formare il primo numero cartaceo di Intraisass. E' difficile fare previsioni, ma il coinvolgimento artistico dei sopra citati artisti e di altri di cui presto vi sveleremo il nome, lascia tutti noi molto curiosi, molto fiduciosi sull'alternativo esito del lavoro finale. La parte iconografica vivrà infatti di vita propria rispetto ai contenuti letterari e ogni immagine, fotografia o dipinto, sarà già un racconto di per sé.
Curiosità statistiche: girando in questi giorni fra i motori di ricerca per analizzare l'apprezzamento del nostro sito, abbiamo fatto piacevoli scoperte. I maggiori motori di ricerca (ad es. quelli utilizzati da inwind.it, google.it, altavista.it) alla semplice voce di ricerca "rivista di letteratura" (prescindendo dal termine alpinismo) indicizzano al primo posto su migliaia (e nell'ultimo caso milioni) di pagine Intraisass. Non è cosa da poco se considerate che l'indicizzazione è in parte proporzionale alla reale visibilità nella rete, ossia alla frequenza di visitatori che entrano nella pagine indicizzate con gli stessi termini di ricerca. Provate per credere. Non per nulla - sempre secondo le nostre ricerche sui siti di letteratura italiana (prescindendo ancora dai contenuti alpinistici e a sottolineare la qualità letteraria dei testi) - il nostro sito è uno degli spazi di letteratura più frequentato della rete. Ringraziamo gli autori-collaboratori (ci avviciniamo al numero 100) e i lettori.
(epilogo della nota in Parole Verticali del 12/12/01).


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nota 234/01 del 11-12-01
 POLITICA E CULTURA  11 dicembre 2001. Tibetan Women Association: "Sebbene il Tibet sia tutt'ora uno dei paesi con la minor densità abitativa, le donne tibetane sono soggette a misure pesanti e forzate di pianificazione demografica che includono contraccezione, sterilizzazione, ostacoli al matrimonio e pratiche abortive in gravidanza avanzata che sono seguite da operazioni di sterilizzazione senza consenso. Si calcola che fra il 4 ed il 20% delle donne tibetane hanno perso la capacità di procreare in seguito alla sterilizzazione forzata" - con questo estratto dal comunicato stampa del 10 dicembre stilato dall'Associazione Donne Tibetane in occasione della Giornata dei Diritti Umani, vi invitiamo ad approfondire la conoscenza delle problematiche condizioni del popolo tibetano nella traduzione integrale del comunicato in oggetto ad opera di Marco Vasta. Lo scrittore-viaggiatore lombardo, profondo conoscitore delle culture centro asiatiche, sarà a Schio (VI) sabato 15 dicembre per una serata dal titolo "Dove i valichi toccano il cielo; il ritmo delle stagioni nell'antico regno tibetano di Ladakh fra Himàlaya e Karakorum".

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 INTERNET  10 dicembre 2001. Sci alpinismo e sicurezza: nonostante la neve stenti ad arrivare sulle Alpi italiane, i nostri scialpinisti non stanno tutti ad aspettare e una parte di loro non disdegna avventurarsi nelle già bene innevate Alpi settentrionali, specie austriache. Gli incidenti di questo fine settimana invitano alla sicurezza (v. articolo su La Stampa). Dopo il sito del Servizio Valanghe Italiano - Commissione Tecnica del C.A.I (v. nota 217/01), vi presentiamo un altro spazio internet ad esso correlato, www.montagnasicura.it. Molto utile anche la sintesi di Marco Benedetti nell'articolo apparso recentemente sulla rubrica settimanale Montagna e Natura dei quotidiani legati a Kataweb Network.

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nota 232/01 del 07-12-01
 INTRA I SASS 
7 dicembre 2001. Il volo dell'aquila (prima parte) di Paola Arbia
(l'autrice romana ci racconta una storia ambientata sulle solitarie montagne dell'Appennino Centrale, tra i silenzi dei Monti Sibillini). Nuova entrata nelle NOVELLE della sezione ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRA I SASS. Con questo lungo scritto, molto articolato e denso di suggestioni ambientali, storiche e religiose, la nostra rivista apre un nuovo spazio denominato NOVELLE, dove saranno ospitati quei testi che per struttura e contenuti si distanziano dal racconto. Le successive due parti della novella seguiranno a breve nelle prossime settimane.

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nota 231/01 del 06-12-01
 ALPINISMO  6 dicembre 2001. Pakistan 2002 Peace Climb: «Il gruppo The Everest Peace Mountaineers [già protagonista dell'ascensione al Monte Ararat, v. nota 110/01 e background] scalerà la prossima estate una montagna in Pakistan come simbolo per il mondo di "tutto quello che si può ottenere insieme". Il team internazionale di alpinisti - che comprende musulmani, cristiani ed ebrei - vuole rappresentare simbolicamente tutte le nazioni del mondo che si uniscono nell'ascensione di un unico obiettivo, la pace, qui rappresentata dal Gasherbrum II, monte tra i 14 più alti del pianeta e ubicato a poche miglia dalla zona contesa tra il Pakistan e l'India, qui in guerra» - pubblichiamo la traduzione integrale del comunicato stampa giuntoci dagli Stati Uniti (redazione EverestNews). La spedizione Pakistan 2002 Peace Climb al momento attuale non ha ancora un alpinista italiano e ci è stato chiesto di estendere l'invito agli alpinisti interessabili (requisito minimo: l'essere un Everest Summiter). Per maggiori informazioni leggete l'intero documento o contattate la nostra redazione.


 

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nota 230/01 del 05-12-01
 MV'S NEWSLETTER  5 dicembre 2001. Pubblicata la Newsletter n° 7 di Marco Vasta. Diversi aggiornamenti e collegamenti per approfondire la preoccupante situazione politica nei paesi himalayani (ricordiamo la crisi in Nepal, v. nostra nota 224/01). Tra i contenuti di notevole interesse la foto in bianco e nero della Spedizione US in Tibet nella lontana stagione 1942-43, l'articolo sulla "medicina tibetana" della neurofisiologa Marirosa di Stefano e le confidenze del Dalai Lama rilasciate durante l'incontro con gli amici di Italia Tibet.

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nota 229/01 del 04-12-01
 INTERNET  4 dicembre 2001. USA: che fine ha fatto il primo grande portale internet dedicato all'alpinismo e alle attività outdoor degli Stati Uniti? Chi di voi ha seguito l'evoluzione internazionale dell'informazione internet legata alle montagne non può non ricordare il sito www.mountainzone.com, portale che ispirò in un primo tempo anche siti italiani. Dopo un periodo di florida informazione e di accurati reportage sulle spedizioni internazionali, fase che durò un paio d'anni fino all'assorbimento del sito nella catena informatica della Quokka Sport, MountainZone andò piano piano scemando gli aggiornamenti, quasi del tutto interrotti a cavallo tra gli anni 2000 e 2001. Da un po' di tempo il sito americano - ora proprietà del Vertical Media Group di Seattle - si sta lentamente risvegliando, ha cambiato veste grafica e cominciano a ricomparire i primi sporadici aggiornamenti. Consigliamo di aprire le pagine dedicate all'alpinismo sotto l'indirizzo climb.mountainzone.com (l'home page contiene di sovente più outdoor che alpinismo). Di sicuro e duraturo interesse sono invece le interviste a personaggi di spicco dell'alpinismo americano (e non solo), come Conrad Anker, Mark Twight, Ed Viesteurs ed Eric Simonson. Restando in tema di informazione internet statunitense legata all'alpinismo, lo spazio internet diretto da George Martin - www.everestnews.com - resta insuperato ed efficientissimo negli aggiornamenti, specie per quanto riguarda l'alpinismo praticato nelle grandi catene montuose centroasiatiche, Himalaya e Karakoram. 

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nota 228/01 del 03-12-01
 ALPINISMO 
3 dicembre 2001
. Valle d'Aosta: è stato presentato ufficialmente sabato scorso al Palais di Saint Vincent l'Anno Internazionale delle Montagne (AIM). Ecco una breve carrellata di link per saperne di più: www.montagna.org (il sito del Comitato Italiano organizzatore con le ultime news); 2002, Odissea nella montagna globale di Francesco del Mas (resoconto della serata di presentazione); Tutti gli eventi da non perdere di Marco Benedetti (progetti e programmi dell'AIM); Salvaterra: «Finalmente più attenzione» sempre di Marco Benedetti (breve intervista all'alpinista trentino dove si sottolinea che la montagna non è solo alpinismo o fuga dalle città); Lasciate a casa nani e ballerine di Mauro Fattor (un disincantato e critico commento di una firma del giornalismo montano). Tra le molteplici iniziative e gli ambiziosi progetti - molti dei quali degni di stima, altri piuttosto discutibili - c'è da sperare che la montagna non diventi ancor più un palcoscenico per far meglio trasparire le facezie e le vanità degli uomini, magari di uomini che hanno poco a che fare con la montagna e bene inseriti (o vittime illustri) in un circuito di valori assai distante da quello delle comunità montane. Come molti temevano e sbiancavano al solo pensiero, ci domandiamo come quanto detto sopra non possa accadere quando tra gli ambasciatori della montagna (oltre ai benemeriti Riccardo Cassin, Fosco Maraini e Manuela di Centa) troviamo un Mike Bongiorno!? Molti si domandano e continueranno a domandarsi, non è una vergogna che dei personaggi imbellettati e incipriati, che hanno fatto della messa in scena e dell'immagine di superficie la loro vita, rappresentino la profondità delle comunità alpine? Com'è possibile che l'ipocrisia (l'hypokrites è l'attore, colui che recita una parte) del palcoscenico (la spedizione al Polo Nord ne è l'ultimo e massimo esempio) sostituisca l'autenticità di chi veramente vive e ha vissuto la montagna? E' una vergogna! (l'antica verecundia, qualcosa di cui si deve aver timore e rispetto). Perché tra gli ambasciatori della montagna non compaiono figure, celebri o meno celebri, che hanno dimostrato vero amore e profondamente vissuto nella montagna, che ne simboleggino la sua cultura e non la blasfema cultura dei media uniformatori? Noi pensiamo, per esempio (forse perché spesso ne abbiamo frequentato gli spazi geografici, nonché letterari), ad un Mario Rigoni Stern, il grande scrittore dell'Altipiano asiaghese che conserva nello scrigno della sua memoria l'incontro tra le antiche culture montane cimbre e venete, o ad altre personalità del suo calibro che abitano le non piccole Alpi. Perché? Per molti la risposta viene facile, non è il caso di renderla esplicita, per gli altri consigliamo la bella intervista apparsa sull'ultima Rivista della Montagna al nostro scrittore. Per chi mediti il contrario o avversione alla nostra riflessione - e ci inviti al ripiego - suggeriamo di non soppesare troppo le implacabili parole di Niconar Parra (in
 PAROLE VERTICALI ): Hasta Luego!

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nota 227/01 del 30-11-01
 ALPINISMO 
30 novembre 2001
. Valmalenco: rovistando tra le segnalazioni di nuovi itinerari che giungono in redazione, ne abbiamo scovato uno che si toglie dal solito e che merita particolare menzione. Siamo sulle Alpi Centrali, l'alpinista protagonista non è certamente uno sconosciuto (anzi, sempre lui!), il Rampik, Luca Maspes accompagnato dal locale Roberto Agnelli, la montagna sembra invece possedere un versante con una grande parete misconosciuta ("non dico un pilastro, ma un versante largo 2 chilometri e alto 800 metri, tutto da fare") che si eleva dall'oscuro Vallone di Scerscen. Il monte di 3000 metri si chiama Sasso Nero ed è noto per essere un ottimo balcone panoramico sul prospiciente Gruppo del Bernina. Dunque una significativa giornata di alpinismo esplorativo per i due alpinisti che hanno aperto nella calda estate 2001 un itinerario di 10 lunghezze di corda con un mazzetto di chiodi, nut e friend; difficoltà fino al VII/A1. Così Luca ci confida dopo la Via del Magnan: "Ho seguito l'alpinismo di quest'estate con interesse (è il mio lavoro… [n.d.r.: vedi www.go-mountain.com]) e personalmente sto capendo che il mio modo di concepire l'andare in montagna si discosta un po' dalle tendenze attuali, ora principalmente incentrate sulla ricerca della difficoltà e dell'arrampicata libera al posto di una ricerca esplorativa e di avventura selvaggia che in questo momento interessa a pochi. Quello che abbiamo fatto sulle montagne extraeuropee lo sto un po' applicando anche qui, ovviamente in misura minore vista l'esiguità degli spazi da scoprire a disposizione (comunque tanti!). Per questo sotto il Bernina sono tornato un po' indietro ad assaporare un alpinismo con la A maiuscola fatto anche di tanta incertezza sul dove andrai, come salirai e dove finirai…". Che dire? Cari amici, meditate queste parole e aguzzate la vista (e connessi), non solo i muscoli. Un resoconto dell'ascensione al Sasso Nero (L'inquietante parete sconosciuta) e delle avventure estive di Maspes e compagni in Valmalenco è consultabile al sito www.valmalencofree.com.


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nota 226/01 del 29-11-01
 INTRA I SASS 
29 novembre 2001.
Una nuova travolgente recensione di Alberto Pezzini ci introduce alla lettura di uno dei libri più importanti della letteratura alpinistica degli ultimi trent'anni, la ristampa di "Montagna vissuta -Tempo per respirare" di Reinhard Karl. "Nato ad Heidelberg nel 1946, morto in Himalaya nel 1982: 36 anni. Una morte improvvisa per chi ha amato la montagna come una madre interminabile. Una sensibilità fotografica delicatissima e vibratile come un obiettivo umano. Puntato sulle cime di mezzo mondo. Una moglie lasciata appesa ad un bacio non più restituito. La montagna che palpita nel sangue e non ne puoi fare a meno...". Chi ha già letto il libro, non si perda comunque la recensione: può offrire all'attento lettore una retrospettiva ricca  di spunti interessanti per future riflessioni e una piacevole lettura.

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nota 225/01 del 28-11-01
 ALPINISMO 
28 novembre 2001.
Trento:
si è concluso positivamente il VI° Congresso degli Istruttori nazionali del CAI. Si è parlato di uniformità didattica, sinergie, difesa del volontariato nella relazione del Presidente della Commissione nazionale Scuole di alpinismo e scialpinismo, Luciano Bosso. Di notevole importanza è stato l'intervento del Presidente Generale del CAI, Gabriele Bianchi, che ha ricordato il particolare momento dell'associazione alpinistica più importante d'Italia. Dopo che il Cai si è visto riconoscere dallo Stato le sue specificità di ente associativo restituendole autonomia di azione, è in atto un cambiamento storico che apre molte e nuove opportunità . "I nostri sogni riprendono forza, ha detto Bianchi, ma non abbiamo neppure questa scusante dei tanti laccioli, il futuro dipenderà solo da noi". Illustrando il progetto sull'Università della Montagna ha quindi sottolineato che non si mettono in discussione l'identità delle Scuole e le caratteristiche degli Istruttori, ma si tratta solo di rivedere i contenuti della formazione, "perché tropo amore per il tecnicismo rischia di allontanarci dai nostri scopi. Università della montagna vuol dire interdisciplinarietà delle nostre forze innanzitutto, cioè del volontariato, e questo treno deve partire, non possiamo rinchiuderci in una torre d'avorio, rinunciando a portare la nostra cultura, la cultura della montagna nella società". Per approfondimenti leggete il comunicato stampa integrale.

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nota 224/01 del 27-11-01
 
POLITICA  27
novembre 2001. Himalaya: venti di guerra e di morte sembrano spirare con sempre maggiore insistenza tra le tre più grandi catene montuose del mondo. Mentre si ripercuotono gli effetti della guerra al terrorismo nell'Hindu Kush afghano e nel Karokoram pakistano, tenendo alla larga perfino i più coraggiosi viaggiatori (la spedizione invernale al K2 di Krzysztof Wielicki è stata dirottata al Shisha Pangma), anche nell'Himalaya nepalese le condizioni iniziano a diventare critiche. Re Gyanendra, il sovrano del Nepal asceso al trono in giugno dopo l'uccisione della maggior parte dei membri della famiglia reale, ha dichiarato lo stato d'emergenza dopo le violenze del fine settimana che hanno provocato più di cento morti. Contro la guerriglia maoista - accusata di voler liberare il paese "dalle provocazioni fasciste e anti-nazionali" rappresentate dal nuovo sovrano - è stato dispiegato l'esercito e con lo stato d'emergenza sono state sospese le principali libertà civili, inclusa la libertà di opinione e di riunione.
Per approfondimenti rimandiamo all'articolo apparso oggi su La Stampa e agli aggiornamenti di Nepal on line.


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nota 223/01 del 26-11-01
 APPUNTAMENTI
  26
novembre 2001. Treviso: si è inaugurata sabato scorso al Palazzo dei Trecento la mostra fotografica "Al di là delle nuvole - Genti e montagne dell'Himalaya" allestita dalla Provincia di Treviso per sostenere il celebre alpinista Fausto de Stefani nella sua opera volta a raccogliere fondi per il completamento di una scuola in Nepal. Abile fotografo, oltre che grande himalaysta e tra i primi uomini a completare il circuito di esperienze (così Fausto ama sottolineare le sue ascensioni) sui 14 ottomila, De Stefani ci accompagna con una sensibilità fotografica dagli alti contenuti artistici e umani a conoscere non solo le grandi montagne himalayane, ma soprattutto le genti e le culture degli splendidi luoghi da lui visitati in più di vent'anni d'attività extraeuropea. La mostra rimarrà aperta fino domenica 2 dicembre (orario 9:30-12:30 e 15:30-19:30). Sabato 1 dicembre si terrà inoltre un convegno sul tema "La montagna mitica e lontana e la montagna vicina"

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 ALPINISMO  23 novembre 2001. Londra: per chi volesse approfondire la querelle attualmente in corso tra le Guide Alpine Britanniche e David Matthews, miliardario inglese che perse il figlio sull'Everest nel 1999, siamo riusciti a pescare un articolo sul quotidiano texano HoustonChronicle.com. Si racconta la storia di Michael Matthews, il più giovane britannico a raggiungere il tetto del mondo all'età di 23 anni. Era il 13 maggio del 1999, e il successo della cima non lasciava presagire quel che sarebbe accaduto sulla via del ritorno. Una bufera di neve con venti superiori ai 100 chilometri orari fece perdere i contatti del giovane alpinista con l'esperta guida che l'aveva accompagnato fin sugli 8848 metri della vetta. Michael scomparve e di lui non si seppe più nulla. A due anni dai tragici avvenimenti e a seguito di accurate indagini il padre è ritornato alla carica con tanto di avvocati, accusando la guida di frode, inganno e negligenza, specie dopo aver sborsato 40.000 dollari (80 milioni di lire) affinché suo figlio fosse accompagnato "con sicurezza" sulla cima dell'Everest. Due sono i punti dell'accusa: l'equipaggiamento per l'ossigeno supplementare era inadeguato e fu compiuta un'azione di negligenza organizzativa nel lasciare scendere Michael da solo. Peter Cliff, il presidente delle Guide Alpine Britanniche, commenta dicendo che c'è un "conflict of evidence", avendo prima sottolineato che "l'alpinismo è uno sport pericoloso. Quando ingaggi una guida, aumenti il grado di sicurezza. Questo non significa affatto il 100 per cento di sicurezza...". Nel dibattito, molto articolato e che tira in ballo le conosciute statistiche dell'Everest e relative spedizioni commerciali, interviene anche il neozelandese Russel Brice (11 spedizioni sulla montagna più alta del pianeta) affermando che ci sono molti "oscuri operatori che organizzano spedizioni in malo modo e poi la fanno franca". L'organizzazione - continua Brice - dal punto di vista etico si basa su un'aderenza volontaria a dei codici di comportamento e non c'è nessun regolamento formale. Eric Simonson, altra celebre guida a capo di una delle più importanti organizzazioni americane pro-spedizioni, conclude commentando che "se qualcuno ci ingaggia, non siamo obbligati a sederci con lui a morire" e che "una giuria e un gruppo di avvocati che si siedono attorno a un tavolo al livello del mare non potranno mai capire che cosa può accadere a 8500 metri di altitudine". Intanto per David Matthews "qualcuno è morto..." e - traspare dalle righe dell'articolo - pure la guida che accompagnò Michael verso il tragico epilogo non ha certamente migliorato la sua vita. 

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nota 221/01 del 22-11-01
 ALPINISMO 
22 novembre 2001.
Pakistan: nonostante le precarie condizioni del turismo in Pakistan dopo l'inizio della guerra nel vicino Afghanistan (invitiamo a leggere la precisa notizia apparsa su go-mountain a proposito di tali condizioni), il ministero plurifunzione che si occupa di regolamentare anche le spedizioni e i trekking ha divulgato le nuove procedure in caso di soccorso con elicottero a cui dovranno attenersi gli operatori turistici e/o i capi delle spedizioni. Sarà obbligatorio lasciare un deposito di denaro di 6000 dollari per spedizione, più una garanzia scritta per missione diplomatica.


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nota 220/01 del 21-11-01
 INTRA I SASS 
21 novembre 2001. Dolomiti-Denali expedition 2001 di Marco Sala
(ALASKA RANGE, MOUNT McKINLEY: due alpinisti salgono in stile elegante e leggero la grande montagna nordamericana). Nuova entrata nei racconti d'alpinismo di INTRA I SASS - ARTICO E NORDAMERICA. Marco Sala (Gruppo Rocciatori Caprioli e gestore del Rifugio Passo Staulanza) ci racconta l'esperienza vissuta  con Renato Sottsass (Tecnico del Soccorso Alpino di Cortina d’Ampezzo) sulla West Buttres del McKinley  (v. foto).

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nota 219/01 del 20-11-01
 ALPINISMO 
20 novembre 2001.
ADIQ:
Alpinisti Diabetici In Quota, questo è il nome del nuovo ed importante progetto che avevamo annunciato nella nota 206/01. Da oggi è in rete la home page di www.adiq.org (clicca + F11), una breve e perfettibile anticipazione grafica per la spedizione alpinistico-scientifica prevista nella prossima stagione post-monsonica, progetto patrocinato dalla Presidenza Generale del CAI, dall'Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici, dalla Federazione Veneta Diabetici, in collaborazione con l'Università degli Studi di Padova. Naturalmente per scoprire l'obiettivo alpinistico entrate nel sito, mentre per gli obiettivi scientifici e medici, per i contenuti e per conoscere i partecipanti bisognerà pazientare ancora un po' di tempo. La nostra redazione è infatti impegnata attualmente oltre che sui classici fronti delle spedizioni extraeuropee e della rivista online anche sul nuovo difficile obiettivo editoriale, il primo numero di Intraisass cartaceo, di cui non vi anticipiamo nulla se non che l'indice programmatico e il gruppo di autori (circa una trentina tra alpinisti, scrittori e artisti della fotografia e della pittura) che sta partecipando ai lavori sono oramai completati. Una vera sorpresa editoriale, sull'evoluzione della quale e del sopra citato sito vi terremo opportunamente aggiornati.

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nota 218/01 del 19-11-01
 ALPINISMO 
19 novembre 2001.
Trento: inizia una settimana importante per gli oltre 700 Istruttori Nazionali del C.A.I. chiamati a riunirsi
sabato 24 e domencia 25 alla Sala Congressi della Federazione trentina delle cooperative di Via Segantini. Per conoscere meglio l'importante figura dell'Istruttore Nazionale - la "figura volontaria più qualificata dell'articolata struttura didattica del Club Alpino Italiano" - leggete il Comunicato Stampa del VI° Congresso degli Istruttori nazionali del Cai e il relativo programma.

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nota 217/01 del 16-11-01
 
INTERNET 
16 novembre 2001. Con l'arrivo della stagione fredda (oggi la prima "caliverna" sulle pianure prospicienti le Alpi Orientali) e con l'attesa della neve, segnaliamo il sito del Servizio Valanghe Italiano - Commissione Tecnica del C.A.I all'indirizzo www.cai-svi.it. Troverete documentato in modo accurato e con grafica chiara notizie, articoli, meteorologia, statistiche, giurisprudenza, appuntamenti e corsi. Questi ultimi sono di particolare interesse, specie per gli sci alpinisti che stanno per rispolverare le pelli di foca, intingerle di colla, per cominciare una nuova stagione sugli sci. Mentre sta per prendere il via questo fine settimana il 3° Corso di Meteorologia in Montagna (17-18 novembre a Vigolo Baselga, Trento) vi invitiamo a visitare la pagina del Programma Corsi S.V.I. per la stagione 2001-2002: dai primi di gennaio fino alla metà di maggio istruttori e allievi si riuniranno in differenti sedi per "conoscere la neve, saper leggere il terreno, essere in grado di osservare i fenomeni naturali, conoscere le regole fondamentali di comportamento ed imparare ad effettuare un corretto autosoccorso [...] - obiettivi che i nostri Corsi si prefiggono", spiega la pagina introduttiva.
In tema di neve e ghiaccio vi anticipiamo che è in fase di preparazione e quasi pronto per la pubblicazione un nuovo racconto ambientato in Alaska: Marco Sala (Gruppo Rocciatori Caprioli) e Renato Sottsass (Tecnico del Soccorso Alpino di Cortina d’Ampezzo) ci racconteranno la loro esperienza sul McKinley (Dolomiti-Denali expedition 2001), salito in stile leggero ed elegante per la West Buttres (v. foto).


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nota 216 del 15-11-01
 INTRA I SASS 
15 novembre 2001. Con una nuovo quadro di Silvia Moiraghi
- un dipinto ad olio in cui si scorgono in lontananza le Alpi Marittime imbiancate - salutiamo la splendida giornata di oggi che ci lascia finalmente intravedere le montagne, alcune già bianche di neve, altre in attesa della muta invernale. Prendiamo spunto per sottolineare l'importante concorso artistico indetto dal comitato organizzatore del Filmfestival Internazionale Montagna Esplorazione "Citta di Trento" per il manifesto dell'edizione 2002, la numero 50. Un opera di un artista trentino comparirà nel manifesto del cinquantesimo Filmfestival, a seguito delle opere di illustri personaggi - pittori e fotografi - che da anni allietano i manifesti della rassegna cinematografica trentina e che oramai formano una prestigiosa galleria d'arte. 
Per informazioni scrivete a mail@mountainfilmfestival.trento.it .


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nota 215/01 del 14-11-01
 
POLITICA e CULTURA  14 novembre
2001. Tibet: segnaliamo l'articolo "Tibet gets development zone" (BBC) tradotto nel sito di Italia Tibet con il titolo di Lhasa diverrà "Zona economica speciale", in cui si approfondiscono le conseguenze del programma della Cina di creare una "Zona Economica Speciale" per attrarre investimenti a Lhasa, capitale del Tibet. Sempre nello stesso sito, agghiacciante e assolutamente da non perdere la testimonianza del monaco tibetano Tenzin Bhagdro (testimonial "in marcia per il Tibet") concessa alla rivista "Missione Oggi". L'intervista, curata da Alessandra Garusi, svela aspetti di crudeltà inaudita contro il popolo tibetano e di negazione e aberrazione dei diritti umani da parte del regime cinese.

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nota 214/01 del 13-11-01
 ALPINISMO 
13 novembre 2001.
Mount Kilimanjaro (Africa): significativa ascensione, sia dal punto vista medico sia considerando l'aspetto simbolico, della californiana Kelly Perkins, donna di 40 anni soggetta a trapianto di cuore nel 1995. Per raggiungere il 21 di ottobre i 5895 metri della montagna più alta dell'Africa, l'Uhuru Peak, la tenace alpinista americana ha dovuto lottare contro le normali condizioni della montagna (alta quota, vento e neve) e le atipiche condizioni del suo cuore. Spiega il dottor Jon Kobashigawa, uno dei suoi medici, nel quotidiano americano Mercury News, che il cuore della Perkins, dovendo agire in condizioni nervose particolari (i nervi del nuovo cuore furono tagliati e le comunicazioni nervose interrotte prima del trapianto) non riconosce immediatamente l'accelerazione cardiaca dovuta allo sforzo, l'adrenalina entra in circolo dopo alcuni lunghi minuti sottoponendo l'alpinista ad una sensazione oppressiva di fatica. Per il medico della UCLA Medical Center è un risultato monumentale quello ottenuto dalla sua paziente: ha dimostrato che i trapiantati di cuore possono sviluppare con l'esercizio (metodico e lungo il training della Perkins) capacità straordinarie. La prima ascensione del Kilimanjaro di un paziente con cuore trapiantato rafforza la consapevolezza e l'importanza della donazione e rappresenta un modello per tutti i trapiantati. Simbolica anche la scelta della montagna: il primo trapianto di cuore fu fatto nel 1967 in Sudafrica dal dottor Christiaan Barnard, recentemente scomparso, e al quale Kelly Perkins ha portato un tributo consumando una piccola cerimonia in suo onore sulla vetta dell'Uhuru Peak.

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nota 213/01 del 12-11-01
 ALPINISMO 
12 novembre 2001.
Adventure Grand Slam: ricordate la breve notizia che pubblicammo all'inizio dell'anno (v. nota 34/01) sul cosiddetto nuovo circuito dell'avventura, notizia che pescammo dalla stampa nazionale di Singapore e che sollevò immediatamente l'attenzione delle redazioni internazionali di alpinismo che ci chiesero subito lumi e fonti (grossa soddisfazione per noi sapere di essere seguiti da redazioni importanti, straniere... ora una di loro dedica all'evento addirittura un sito nel sito: www.adventuregrandslam.com ), l'Adventure Grand Slam quindi, ovverosia
il raggiungere le sette cime più alte dei sette continenti più le estremità del pianeta, il Polo Nord e il Polo Sud. Dopo il tentativo dell'alpinista di Singapore Khoo Swee Chiow, fallito al nono giorno di cammino verso il Polo Nord a causa di congelamenti, è giunto il momento per il canadese Bernard Voyer, partito da Montreal la settimana scorsa alla volta del continente antartico per salire il Mount Vinson (4897 m). Se l'alpinista-esploratore nordamericano riuscirà a toccare la cima del monte più alto dei poli geografici, celebre per essere la montagna più fredda del pianeta e battuta da venti fortissimi, Bernard Voyer sarà la quarta persona a completare il fantasmagorico circuito dopo Heo Young-Ho (Corea), Fedor Kournikov (Russia) e David Hempleman (Gran Bretagna). 
Una divagazione letteraria: perché fantasmagorico (phántasma + agorénô)? Perché potrebbe diventare una nuova fantasia - o meglio phántasma  - pubblica (agorénô), un nuovo "fantasma pubblico" (e se pubblicitario, un "pericolo pubblico") nell'immaginario alpinistico già ricco di prolifiche fantasie (i 14 ottomila, le Sette Sorelle, le Tre Grandi Nord... e presto la Grande Triade d'Oriente, una sorpresa per i nostri amici dolomitisti, o quasi...?!).


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nota 212/01del 09-11-01
 INTRA I SASS 
9 novembre 2001. L'autunno del laricetto di Angela Seracchioli
(l'autrice di San Martino di Castrozza ci racconta una favola ambientata nello splendido autunno delle pareti dolomitiche). Nuova entrata negli Scritti letterari della sezione ALPINISMO ANTE LITTERAM di INTRA I SASS. Chi ha avuto la fortuna di transitare per i boschi misti delle Dolomiti in questo scorcio di stagione, specie la settimana scorsa, insolitamente limpida e densa di colori, non potrà che ringraziare la sensibile e creativa fantasia della nostra autrice per ricondurre i nostri pensieri - seppur per un attimo - al cospetto di tali meraviglie. 

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nota 211/01 del 08-11-01
 
CURIOSITA'  8 novembre
2001. Arlington (Virginia, USA): nel continuo peregrinare della nostra redazione tra lettere di amici (vi raccomando, amici lettori, partecipate!) e pagine della stampa internazionale, ogni tanto emerge in superficie qualche notizia che lega l'alpinismo alle dinamiche sociali. Questa volta si tratta di un premio, il Al Neuharth Free Spirit Award, uno speciale riconoscimento assegnato annualmente per onorare quelle persone che si sono distinte per uno spirito libero e che hanno raggiunto obiettivi importanti e difficili rifiutando gli "status quo", le condizioni imperanti, spesso avverse e conformistiche. La giuria che presiede al premio è costituita da luminari del libero giornalismo americano, riunitisi in un'associazione denominata Freedom Forum (vedi www.freedomforum.org ), e che ha come scopi e principi le libertà di stampa, di parola e di spirito per tutti gli individui. I vincitori per l'edizione 2001 del Al Neuharth Free Spirit Award sono: Alice Randall, controversa autrice del romanzo best-selling 2001 "The Wind Done Gone"; Donald Woods, coraggioso giornalista sudafricano anti-apartheid, morto in agosto; Brig. Gen. Charles E. "Chuck" Yeager, pilota dell'aeronautica militare già onorato con la presidenziale "Medal of Freedom"; Erik Weihenmayer, prima persona non-vedente a raggiungere la cima del Monte Everest. Quest'ultimo - come molti di voi ricorderanno (v. note 103/01 e 59/01) - aveva raggiunto il tetto del mondo ("Touch the Top of the World" è il titolo del suo recente libro autobiografico) il 25 maggio di quest'anno, e in poco tempo s'era trovato alla ribalta della stampa internazionale. Ricordiamo tuttavia che Erik è una persona straordinaria, alpinista coscienzioso e preparato su tutti i terreni, cieco dall'età di 13 anni e che nel suo palmares conta ascensioni di tutto rispetto. A 32 anni ha già salito McKinley, Kilimanjaro, Aconcagua e Vinson ed è in piena corsa per diventare uno dei più giovani alpinisti a scalare le "Seven Summits," le cime più alte di ogni continente. Il premio di 1 milione di dollari, diviso tra i quattro vincitori, sarà consegnato domani al Mayflower Hotel di Washington.


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