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 la recensione letteraria di intra i sass 

Titolo: Montagna Vissuta
Tempo per respirare
Autore: Reinhard Karl 

Prefazione e traduzione di Silvia Metzeltin
Pagg. 144 con illustrazioni b/n
Lire 29.000
Editore: Vivalda Editori - Ottobre 2000
Collana: "I Licheni"

 

Montagna Vissuta recensione di Alberto Pezzini

Nato ad Heidelberg nel 1946, morto in Himalaya nel 1982: 36 anni. Una morte improvvisa per chi ha amato la montagna come una madre interminabile. Una sensibilità fotografica delicatissima e vibratile come un obiettivo umano. Puntato sulle cime di mezzo mondo. Una moglie lasciata appesa ad un bacio non più restituito. La montagna che palpita nel sangue e non ne puoi fare a meno. Una nutrita schiera di viaggi con zaini e sacchi a pelo imbottiti, ghette in kevlar e le mani rotte dall'arrampicata. Comincia quasi per divertimento, per cercare di rompere la monotonia del lavoro. Ogni domenica si parte per scalare qualche montagna. Dapprima timidamente e poi sempre con voracità maggiore. 

Una tensione formidabile ed una capacità di far rivivere certe emozioni è tipico di questo libro degli anni giovanili, a questi interamente dedicato. Quasi una summa dell'alpinismo on the road. 

Il lavoro di meccanico comincia a stancare. Sempre più spesso al lunedì si arriva in officina colmi di sonno. Eh sì, perché il sonno la montagna se lo prende: all'alba bisogna già essere sotto la parete e cominciare ad arrampicare. Le ore vanno calcolate con attenzione e prudenza. Poi c'è il passaggio alla montagna da professionista della fotografia, con la possibilità di poter scrivere per riviste di montagna specializzate a cui la tua penna piace e fa gola enormemente anche ai giovani. 

Il libro è come una confessione completa ma rapidissima della vita di un alpinista totalitario. Cioè di chi ha scalato da El Cap al Dru e fino alla montagna più dura del mondo: il Cerro Torre. C'è una magia avvolgente che traspira da queste pagine sottilissime e resistenti ai soffi che vengono dalle montagne.

Quando la notte cala sulle cime - ed il ghiaccio si incolla alle crode - l'aria è quasi ferma, immobile: in quei luoghi vive ancora Reinhard Karl. Uscito a razzo da un'officina dove riparava le automobili. Con una capacità rara si ritrova sulle montagne più dure del mondo, con un entusiasmo che suona nei recessi più nascosti dell'anima. Sempre con la stessa freschezza.

Il libro va letto ed è un piacere infinito leggerlo con gli occhi e soprattutto con l'anima. I passaggi sono rapidi ma precisi. 

Quando si parla dell'Himalaya si avverte la fatica data dalle ore di cammino che si sgranano insieme alle nuvole e si va con la mente ai desideri di ciascun alpinista quando bivacca in quota, al gelo: un letto comodo, lenzuola fresche e di flanella, un fuoco acceso, da mangiare in abbondanza dopo aver fatto un giro esaustivo in un supermercato ultrafornito, una moglie dagli occhi dorati con cui fare l'amore con calma, a lungo. Poi si passa allo Yosemite, ed anche qui è difficile non cogliere quanto di più vero e comune esiste per i climber di questa zona. La sete violenta e cronica data dalla calura torrida che si sprigiona sulle pareti di El Cap, la vita spensierata di quelli che qui vivevano fatta di mangiate, arrampicate, droga e donne, le albe luminose e sottili che penetrano negli occhi e scaldano le mani rattrappite dagli sforzi, le corde a cui si sta appesi sopra una parete calda come le mammelle di una grande madre...

Il grande Karl ci trasmette questa serie di emozioni ed esperienze vissute miscelandole con il tocco dello scrittore di razza, un poco alla Alain Fournier: un'opera che è diventata un manifesto per intere schiere di alpinisti, ornata di una morte prematura. Chissà perché le persone davvero valide muoiono presto e sempre dopo aver lasciato qualcosa di irripetibile.

Compratevi questo libro e maledirete di non saper scrivere e di non aver vissuto così a fondo come Reinhard. Le fotografie che compaiono nel libro meriterebbero un bell'ingrandimento. Avrete soltanto l'imbarazzo della scelta.

Alberto Pezzini
Sanremo, novembre 2001


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Recensioni precedenti:
Gianni Calcagno, Stile Alpino
 Anderl Heckmair, I tre ultimi problemi delle Alpi
Robert Frison-Roche
, Il richiamo dell'Hoggar
James Greiner
, Scommessa col vento
Paul Pritchard, Totem Pole

 

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