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26/03/2008
Progetto
del lavoro
ALPINISTI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI
– reali o virtuali, di azione o di pensiero –
THE SAD
SMOKY MOUNTAINS &
skyscrapers
accensione, mediante simboli e pensieri, del cuore infranto delle
montagne e di chi le percorre
a land living sculpture_una scultura socioambientale
concepita e diretta da Alberto Peruffo
[All over the world in prossimità
dell’arrivo della fiaccola olimpica sulla cima del Monte Everest
+ il giorno dell’inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino]
Sintesi narrativa
dell’opera
L’uomo ha perso il controllo su se stesso e su ciò che lui chiama
natura. I governanti del mondo alimentano la fiaccola olimpica
dell’ipocrisia. Uno stuolo incontrollabile di uomini e montagne
accendono menti e cuori per tracciare in cielo una rete di segnali
visibili in lontananza, una rete ingovernabile di indignazione,
tristezza e ribellione contro la quotidiana violazione dei diritti
fondamentali. Ciò che resta dell’uomo che non ha rispetto per l’altro da
sé, sia esso un suo simile o una natura piegata senza rimedio, è fumo.
Evanescenza colore del sangue versato, vergogna per chi ha sempre
taciuto. Alimento per chi vuole resistere.
Prima accensione
Alle ore 13.00 l.t.(local time), una mattina di cielo limpido e poco
ventoso della prima decina di maggio 2008 (periodo previsto del
passaggio della fiaccola olimpica sul Monte Everest) sulle montagne
simbolo dell’alpinismo, specie nelle Alpi, quali Monte Bianco, Monte
Rosa, Cervino, Monviso, etc. (non ci sono limiti, né geografici né di
altitudine, ma si cercherà di concentrare le forze sulle cime più
importanti, alpine e, se lo si vorrà, extra-alpine, non disdegnando
tuttavia chi sceglie cime minori).
Seconda accensione
Come sopra, esteso alle città, in ogni dove. Alle ore 13.00 l.t., la
mattina dell’8 agosto 2008, giorno dell’inaugurazione delle Olimpiadi di
Pechino, su tutte le cime di montagne, colline o rilievi importanti dal
punto di vista panoramico, compreso costruzioni artificiali, come
grattacieli et similia.
Modalità esecuzione opera
Diversamente dalla rete di reti che si riunisce in un solo punto
applicata all’opera
The Wandering
Cemetery, The Sad Smoky Mountains prevede una rete di reti
che si sviluppa in senso diffuso e non controllabile (quasi a
contrastare ciò che si vuole combattere), una rete senza confini e
applicabile ovunque. La modalità di esecuzione punto per punto della
rete è estremamente semplice e si realizza con mezzi economici. Prevede,
a parte lo zaino e tutta l’attrezzatura necessaria per salire ciò che si
vuole salire e riportare a valle ciò che si è inevitabilmente consumato,
i seguenti 4 elementi fondamentali:
1 buon paio di
gambe :-[ applicate ad una testa pensante ]-: per chi salirà le
montagne :-[ meglio agire in compagnia, con un gruppo di amici, sia
per l’effetto d’insieme dell’accensione sia per la sicurezza delle
cordate ]-:
1 set di fumogeni SMOKE 2 o SMOKE 3 di colore rosso reperibile in
qualsiasi punto vendita dedito al mare, o armerie, cartolerie,
ferramenta, etc. Il costo varia da 1,5 a 10 euro al fumogeno. Si
consiglia di acquistarne almeno un paio a persona (una cinquina nel
caso si trovasse il fumogeno di tipo più piccolo, SMOKE 1 o altri a
miccia, i quali vanno accesi tutti insieme per creare un effetto
consistente) e si fa obbligo di riportare a valle gli involucri che
racchiudono la miscela naturale di nitrato di potassio e zucchero
(miscela con cui si costruiscono i fumogeni).
1 apparecchio fotografico o una telecamera digitale per documentare
l’accensione/ascensione.
1 orologio sincronizzato con l’ora legale (local time).
Per la prima
accensione, al giorno stabilito da un centro di elaborazioni dati –
riassumibile in una regia strettamente a contatto con un centro
meteorologico e l’evoluzione degli eventi in Tibet, lungo la Cresta Nord
dell’Everest – si accenderanno sulle cime delle montagne, in
contemporanea (se possibile, ma non necessariamente), i fumogeni,
cercando di catturare le immagini non solo della propria accensione, ma
anche di quelle visibili in lontananza.
Per la seconda accensione, a prescindere dalle condizioni atmosferiche,
si procederà come sopra nel giorno ufficiale dell’inaugurazione
olimpica.
Come centro di raccolta dati, nonché delle coperture montane e
cittadine, sarà a disposizione il sito
www.sadsmokymountains.net con
referenti di zona. Le accensioni saranno coordinate per aree geografiche
e relativi local time (l.t.)
Scopo dichiarato dell’opera
- In un’epoca di crescenti soprusi e insostenibili ipocrisie, come
quelle emerse dalle incombenti Olimpiadi di Pechino, dove si violano i
diritti fondamentali del popolo tibetano o si irretisce la più alta
montagna della Terra soggiogandola alle esigenze del gioco commerciale,
olimpico, divenuto gioco perverso, simbolo non più di libertà e
finitezza, ma di onnipotenza e autocompiacimento, di ciò che si può
creare all’interno di un circuito costruito per il piacere e la gloria
dell’uomo, spesso violando i limiti stessi della natura umana o
manipolando le condizioni naturali in cui agiamo, costruendoci false
libertà;
- in un epoca di grande fumo negli occhi dei governanti del mondo e di
chi li ha voluti al potere;
- nei giorni dell’imminente celebrazione olimpica
si vuole lanciare un segnale di allarme agli uomini di buona volontà, un
segnale di sostegno alle persone che combattono quotidianamente per i
diritti fondamentali dell’uomo e dell’inalienabile suo ambiente, un
segno di solidarietà a leader coraggiosi quali il Dalai Lama la cui
dirittura e lungimiranza dovrebbero essere guida ed esempio per
contrastare la devastante oscurità creata dalla negligenza morale di
decine, centinaia di politici, uomini di potere e intellettuali senza
dignità e senza scrupolo che credono, o pretendono, di essere padroni
invincibili del nostro destino, il loro ultimo prodotto mercificabile.
Invito all’opera
Gentili amici,
cosa vi si chiede di fare può sembrare ancora una volta folle o di
troppa effimera natura per avere effetti artistici e civili determinanti
per lo scopo che noi tutti, autori e co-autori, ci prefiggiamo di
raggiungere: lasciare un segno rosso nel cielo per esprimere il nostro
dissenso contro i soprusi e le ipocrisie del nostro tempo. Un segno
simbolicamente eruttato dalla Terra, dalle montagne, dalle nostre
coscienze nel momento in cui si sta per accendere una fiamma olimpica
che al posto di garantire gli alti principi a cui essa si ispira,
riflette tragicamente le grandi contraddizioni della nostra epoca,
diventata un mercato dove tutto si vende, perfino il destino dell’uomo e
dell’ambiente in cui esso oramai miseramente vive. Sembra quasi che la
fiamma olimpica che passerà sulla Cima dell’Everest sia destinata ad
essere convogliata dentro le viscere della Terra, metabolizzata,
rifiutata e rigurgitata sotto diversa forma sulle altre montagne del
mondo (siano esse reali o artificiali, picchi rocciosi o coscienze
assopite) per tingere il cielo con il colore del sangue, della vergogna,
della tristezza e in ultima analisi, della ribellione, il nostro
individuale atto di dissenso che nessuno può controllare perché è
singolo e inafferrabile. Se i governi, le commissioni, le squadre, gli
atleti tacciono di fronte agli inaccettabili fatti di questi giorni in
Tibet, per non parlare di quelli occultati in altre parti del mondo,
“Occidente civile” compreso, lo facciano pure; noi non ci abbasseremo
alle compiacenze della politica e dell’economia, parleremo con un
semplice gesto visibile in lontananza e che ognuno di noi può fare senza
troppa fatica e senza essere in alcun modo toccato perché nessun danno e
nessuna violenza useremo contro alcuno. La nostra unica arma sarà
l’arte, la creatività libera e documentabile, una rete di reti che si
passerà informazioni, immagini, documenti per costruire un’opera d’arte
il cui scopo civile è superiore ad ogni altro scopo, una scultura
sociale fatta sul paesaggio per rimarcare l’indissolubile alleanza tra
l’uomo e l’ambiente, tra l’uomo e l’altro da sé, sia esso paesaggio animale-vegetale-minerale o un suo simile, un se stesso riflesso
sull’altro e la cui violazione proclama la morte di entrambi.
Cari amici, vi aspetto tutti sulle cime delle montagne, accendiamo il
coraggio e l’indignazione che c’è in noi!
Namasté.
Tashi delek.
Assalamu-alaikum.
La pace sia con voi.
>>
Alberto Peruffo, Montecchio Maggiore, Vicenza, Italy