31/07/08


ARCHI APPEAL  sad05ita 29/07/2008

 

THE SAD SMOKY MOUNTAINS & skyscrapers
accensione, mediante simboli e pensieri, del cuore infranto delle montagne, delle città e di chi le percorre


«L’uomo ha perso il controllo su se stesso e su ciò che lui chiama natura. I governanti del mondo alimentano la fiaccola olimpica dell’ipocrisia. Uno stuolo incontrollabile di uomini e montagne accendono menti e cuori per tracciare in cielo una rete di segnali visibili in lontananza, una rete ingovernabile di indignazione, tristezza e ribellione contro la quotidiana violazione dei diritti fondamentali. Ciò che resta dell’uomo che non ha rispetto per l’altro da sé, sia esso un suo simile o una natura piegata senza rimedio, è fumo. Evanescenza colore del sangue versato, vergogna per chi ha sempre taciuto. Alimento per chi vuole resistere»

 [sintesi narrativa dell’opera tratta dalla pagina Progetto SSM&S]

 

«L'autore ha cercato di creare un'opera dove ognuno potesse esprimere il proprio disagio sui fatti contemporanei: il progetto è infatti un'azione individuale, personale, di dissenso, che tutti possono fare, da soli, in gruppo, e che può diventare un segnale collettivo, globale, di allarme».

18/04/2008 [da una presentazione di un'intervista alla Radio]




 

L’AZIONE FINALE: APPELLO AGLI ARCHITETTI
l’architettura protagonista di un’opera-azione d’arte civile coordinata

 

«Soltanto una piccolissima parte dell’architettura appartiene all’arte: il sepolcro ed il monumento».

(A.Loos)

 

Che cos’è un monumento e che cosa fa di un’architettura un’opera d’arte?

Che legame esiste tra la montagna, monumento naturale, e la città, monumento anch’essa, al quale l’uomo da sempre affida il compito di rappresentare se stesso, nel luogo in cui confluiscono e si accumulano le energie, le idee, il potere?

 

Prendendo spunto dalle “parole nel vuoto” di Adolf Loos ci interessa oggi, architetto, invitarti a partecipare all’opera Sad Smoky Mountains & Skyscrapers che prevede l’intrusione dell’arte nella città attraverso la forma non convenzionale della rete e dell’azione individuale coordinata.

 

Riteniamo che un’architettura non possa dirsi monumento se si limita a celebrare o replicare un’immagine di rapido consumo; ci interessa invece quando vi riconosciamo, ricordando l’origine etimologica della parola, la funzione di monito o avviso, am-monimento per coloro che non vedono o che hanno dimenticato. Pensiamo che la città e le sue architetture possano, nel contesto di un’azione artistica, ancora una volta, assumere e recuperare compiutamente questo ruolo. Vogliamo far parlare queste architetture così come, nella precedente azione, realizzata su scala mondiale l’11 Maggio 2008, mobilitando l’intera comunità alpinistica internazionale, le montagne hanno parlato e tinto il cielo di rosso.

 

Ti chiediamo una riflessione sul significato della città come monumento e ti invitiamo ad accendere i suoi edifici più rappresentativi, o gli edifici che appartengono alla tua opera, nel giorno in cui la torcia olimpica, simbolo bicefalo, di pace ed ipocrisia, accenderà le Olimpiadi di Pechino. A sessant’anni esatti dalla stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo la repressione in Tibet, durante un evento di portata globale, è divenuta il simbolo del fallimento e del tradimento dei governi mondiali: i princìpi allora ratificati sono stati e continuano ad essere, più o meno diplomaticamente, rinnegati.

 

L’8 Agosto 2008, data di apertura dei Giochi Olimpici, alle 13 (ora locale), ad essere accese non saranno solo le cime delle montagne, ma anche la sommità di palazzi e monumenti (skyscrapers). I fumogeni rossi entreranno nei contesti urbani per ristabilire simbolicamente «una necessaria alleanza tra città e montagna, tra l’uomo e l’ambiente». L’architettura, con le sue opere, «come vulcani assopiti da tempo e risvegliati dal dolore del mondo», tornerà a «rendere esplicito la sua antica funzione» affinché la “memoria torni definitivamente a parlare”, come dichiarato recentemente da Alberto Peruffo per spiegare il leit-motiv delle sue ultime opere, vere e proprie sculture sociali, o, come in quest’ultimo caso, socio-ambientali, una rete di reti composta ad arte per far ritornare a dialogare uomini e ambiente.

Per informazioni sulle procedure e i contenuti dell’azione finale:
http://www.antersass.it/sadsmokymountains/default_italiano_finale.htm
Per iscrizioni dei monumenti, palazzi, città, colline, montagne scrivere a:

sadsmoky@antersass.it



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Coordinamento Architetti: arch. Lorenzo Menato
l.menato@yahoo.it cell ph 0039 3471220881 / 0031 6 50906856

Approfondimenti e link utili:

http://www.mountwild.it/
http://www.italiatibet.org/
http://www.candle4tibet.org/ 
http://www.sadsmokymountains.net/
http://www.centrodirittiumani.unipd.it/ 

 

 

 http://www.antersass.it/faa/
 Ufficio stampa “SadSmokyMountains”

 Email: info@antersass.it
 Cell ph: Giulio Todescan 3407749213