PACTA SUNT SERVANDA: VICENZA a PARIGI
NETexPEDItion with some rebus
performance consegnativa-appello concettuale
di Alberto Peruffo + FRONTEdellaCULTURA + HRAnet friends
Parigi presso le sedi dell’UNESCO-ICOMOS
1 febbraio 2010
special shots by Alessandro
Colombara
shots above on view by
LIBRERIA LA CASA DI GIOVANNI
PDF english version
sabot
inyour
conscience
stop military bases in Vicenza
otherwise Vicenza Out Of Unesco
[...]
i'm so sad for my sons and my city
[...]
follow me into the palace
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Report dell’opera-azione PACTA SUNT SERVANDA
1 febbraio 2010
- Place de Fontenoy 7
Cronologia
ore 7.20 // Arrivo del Camper HRAnet in
Place de Fontenoy e parcheggio
tattico sul lato destro dell’aiuola che dà accesso all’entrata
dell’UNESCO.
ore 8.15 // Alberto Peruffo entra in Reception
del World Heritage Centre per informarsi procedure
funzionari e delegati.
ore 8.30 // Inizio installazione dell’opera NETexPEDItion with some
rebus: 32 paia di scarpe in 3 sezioni con 3 paia di zoccoli per
sezione. Si gioca con:
1. la parola ex-pedition, derivante dal latino e di profonda e
dimenticata etimologia: “mettere il piede fuori”.
2. il simbolo evocato dallo zoccolo, “sabot” in francese: gli zoccoli con
cui si fermavano le macchine in movimento durante il luddismo e le lotte
per il riconoscimento dei diritti degli operai. Da qui il termine
sabotage. Sabotaggio delle coscienze nel nostro caso. Come espresso
progressivamente nelle tre sezioni: il germe (lo zoccolo) prima precede il
gruppo di scarpe (le voci silenziose), poi entra all’interno di un gruppo,
quindi le guida in direzione del Palazzo.
3. l’installazione di una rete fisica di firme VICENZA OUT OF UNESCO con
il nuovo simbolo PACTA SUNT SERVANDA: 70 cartelle plastificate collegate
da un filo elettrico rosso, con terminali un computer e una scatola con
dentro il faldone delle firme originarie, in direzione dell’entrata, lungo
il naturale corridoio di accesso al Palazzo.
«Mettere il piede fuori da Vicenza ed entrare nelle coscienze del
Palazzo», questo era lo scopo dell’opera d’arte, mediante un rebus
evocativo, un enigma che sollevasse curiosità ed inquietudine, così da non
“arrestare” immediatamente gli artisti e creare un canale d’accesso per
fare interagire le parti in gioco. In altre parole, trovare la via migliore,
non scontata, al dialogo per
una consegna delle firme che non fosse svilita dal carattere asettico
della burocrazia.
ore 9.10 // Uscita dal Palazzo del primo uomo della sicurezza. Lungo
dialogo per spiegare ragioni e procedure dell’azione e della consegna
delle firme.
ore 9.45 // Arrivo della Police e trattativa con Alberto Peruffo.
Richiesta di autorizzazione ufficiale per “zona interdetta” e tentativo di
spiegare l’autorizzazione morale per un’opera d’arte civile sulla strada.
Richiesta di contatto-intervento dell’Ambasciata Italiana da parte della Police per risolvere la questione.
ore 10.00 // Mentre si sta
cercando un contatto con l’Ambasciata (con
spettatori i funzionari dalle finestre di vetro), discesa dal Palazzo di
due Delegati, tra cui la segretaria della Direzione del World Heritage
Centre (WHL). Telefonata da parte della segretaria al Direttore del WHL, in quel
momento ad Algeri. Accordo preso con la Police e la Direzione. Alberto
Peruffo seguito da Alessandro Colombara (HRA.fotografo), è invitato a entrare
nel Palazzo e a salire nell’Ufficio della Direzione, mentre Antonello Romanazzi (HRA.videomaker) e
Emilio Capitanio (HRA.installatore) curano la disinstallazione.
ore 10.15 // Colloquio ufficiale di
Alberto Peruffo con
la Dott. Mechtild Rössler,
Chief of Europe and North America Section, massima autorità per le
questioni del Patrimonio Mondiale nella zona Europa e Nord America. Consegna del faldone ufficiale delle firme e discussione sulla contraddizione di
principio Vicenza-Militare. Illustrazioni dal parte dell’alto funzionario
delle procedure legali e dei protocolli. Molta attenzione e cognizione di
causa del Capo della Sezione sulla questione Vicenza.
ore 11.15 // Uscita dal Palazzo, disinstallazione dell’opera.
ore 12.00 // Partenza Camper HRAnet da Place de Fontenoy.
Sintesi del Colloquio tra Alberto Peruffo e la Dott. Mechtild
Rössler
Chief of Europe and North America Section
[sul tavolo il faldone con le voci-firme di
Vicenza]
+ Vicenza è un
problema. Punto. Un problema conosciuto e sotto osservazione dall’Ufficio
Sezione Europa Nord America del WHC. La contraddizione di principio tra
Base Militare Dal Molin e Vicenza Città Unesco è indubitabile. Sono state
indicate la procedure legali, i protocolli e le persone che possono
aiutare per «procedura e compilazione del protocollo» ad hoc per Vicenza.
+ Punti di discussione: la procedura legale può non ottemperare in toto le
formulazioni di principio a causa dei vincoli delle giurisdizioni locali.
La giurisdizione nazionale italiana è tuttavia tra le migliori al mondo
(v. documento di Papisca, ndr) e se si sollevano i punti giusti (alcune
ipotesi: impatto visivo, impatto sociale per la vita culturale della
città, ridefinizione delle buffer zones, ulteriore deterioramento
urbanistico dopo Valdastico Sud) l’UNESCO ha grande potere per far
pressione sui Governi Nazionali e indicare la strada per risolvere la
questione e bloccare o deviare i lavori in corso. Pena la cancellazione
dalla Lista.
+
Perciò, la cancellazione dalla Lista è possibile se non si rispettano i
patti, se non si seguono le indicazioni previste per rientrare all'interno
delle norme giuridiche violate.
Conclusione di
Alberto Peruffo
+
Non sappiamo ancora se l’UNESCO porterà a qualcosa per bloccare i lavori della
Base Militare in corso, in pratica se arriverà a fare una forte pressione
sul Governo. La strada giuridica per ammonire e cancellare Vicenza
dall’UNESCO è però percorribile.
+
Attiveremo ora la procedura legale
contro Vicenza secondo la strada indicataci dall'alto funzionario.
+ Nella inevitabile dialettica tra
formulazione di principio e rigidità burocratica del legislatore la nostra
azione ha aperto una falla di umanità. Le voci-firme di Vicenza sono
entrate dentro al Palazzo. Una sensibilità è nata tra gli alti funzionari
che potrebbe portare verso strade inattese, “orizzonti indecidibili”.
+
Grazie all’opera d’arte siamo riusciti ad entrare come semplici cittadini
di una comunità all’interno del Palazzo e scalare senza deviazioni il suo
vertice mettendo in scacco - civile e costruttivo - la Police e il
Palazzo stesso.
+ È emerso in modo inequivocabile – vista la grande
attenzione – la contraddizione di principio che Vicenza mostra al mondo.
+
Una cosa certa possiamo affermare dopo quest’incontro: se a Vicenza si
arriverà alla fine dei lavori della Base Dal Molin, a prescindere dai
limiti burocratici UNESCO e da ciò che esso farà, Vicenza non sarà più
ricordata come Città del Palladio, Città dell’Oro e dell’UNESCO (vesti
luccicanti che non mostrano ciò che turba il suo interno), bensì come
una Città senza principi. A Vicenza, senza dubbio alcuno, si stanno violando i principi, non
solo dell’UNESCO, ma di una comunità che vuole pace, cultura e diritto.
Vicenza Città Senza Principi, questo potrebbe essere la fine amara
di questa storia. Vogliamo cambiarla? Spero che ora prenda posizione chi
ha sempre taciuto.
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Abstract ZipNews
HRANET.NET
consegnata fuori dal Palazzo dell'Unesco
VICENZA 2010 SEMPRE PIÙ CITTÀ MILITARE SEMPRE MENO CITTÀ UNESCO
DOPO L’AUTOSTRADA VALDASTICO SUD, IRREVERSIBILE SFREGIO AL SECOLARE
PAESAGGIO DELLE VILLE VENETE, SONO INIZIATI I LAVORI ALLA SECONDA GRANDE
BASE MILITARE USA
A Vicenza – città centrale del Veneto (Italia) e celebre al mondo per le
opere dell’architetto Andrea Palladio - si sta costruendo una
nuova grande base militare U.S.A. (non N.A.T.O.) a 1,5 km dal centro
storico! Per tutelare un patrimonio di valore universale, messo in
pericolo da una demenziale urbanizzazione e dalla militarizzazione
postbellica, nel 1996 la Città intera è diventata parte della
Lista del Patrimonio dell'Umanità (World Heritage List). In questi
anni migliaia di cittadini hanno detto NO ALLA BASE DAL MOLIN,
inascoltati dal Governo Italiano e dagli amministratori locali. Le stesse
voci ora chiedono aiuto all’Estero e al Diritto Internazionale affinché i
patti scritti per la salvaguardia di una CITTÀ UNESCO siano
rispettati: Pacta sunt servanda. Altrimenti sia tolta alla città
un’etichetta che non merita più o che non ha dimostrato valore di
garanzia. Con tutti i benefici economici-sociali-culturali ad essa
relativi.
UN’OPERA-AZIONE CIVILE PER EVITARE CHE VICENZA DIVENTI LA
CITTÀ NON IN GUERRA PIÙ MILITARIZZATA AL MONDO.
LA BASE O L’UNESCO!
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Sintesi della performance-appello
Vicenza,
Patrimonio dell’Umanità, chiede aiuto fuori dai confini nazionali. La
lunga Azione Unesco 2007-2010 delle Reti messe in opera da Antersass per
salvare Vicenza dalla iper-militarizzazione chiude il suo percorso di
fronte ai Palazzi dell’istituzione internazionale che ha il dovere di
tutelare ciò che è sancito dai suoi principi costitutivi: la cultura e la
pace dei propri siti. Mediante la consegna ufficiale e artistica delle
migliaia di firme dell’Istanza Vicenza Fuori dall’Unesco [hyperlink]
si cercherà di sensibilizzare i funzionari dell’UNESCO affinché Vicenza
sia tolta dalla World Heritage List essendo in atto una violazione
dei suoi principi. «Nessuna
compensazione per Vicenza, ma solo pieno rispetto del diritto
internazionale che garantisca il suo patrimonio culturale
[hyperlink]» e
salvaguardi l’integrità fisica e morale della Città del Palladio e dei
suoi cittadini. Pacta sunt servanda.
Scopo della
performance-appello
Scopo
dell’opera-azione è di consegnare i documenti dell’Istanza Unesco redatta
per salvare Vicenza dalla costruzione della nuova Base militare Dal Molin
e dall’illegalità che essa rappresenta. Come riportato in dettaglio
nell’Appello di Procedura Definitiva all’Unesco [hyperlink],
la Base Militare Dal Molin: 1. non è un'opera di difesa nazionale;
2. va contro l'urbanesimo della Città; 3. non rispetta i
vincoli ambientali della legge italiana e delle direttive europee.
Costruire una base militare a 1,5 km dal centro storico di una Città
d’arte mette a rischio non solo l’incolumità fisica dei suoi monumenti,
patrimonio collettivo dell’Umanità, ma anche la dignità morale di una
Città votata alla cultura e alla pace e di coloro che avrebbero dovuto
garantirla, UNESCO in primis. Dopo la discesa della memoria con The
Wandering Cemetery [hyperlink],
dopo la serie di azioni/conferenze in difesa del Palladio e contro il
silenzio della cultura vicentina allineata alle economie di morte, dopo
l’appello di pace lanciato con Gandhi’s UPstanding NETpoint [hyperlink],
Alberto Peruffo e i suoi amici salgono a Parigi per
consegnare in modo sensibile le migliaia di
firme raccolte in difesa di Vicenza.
La Base o l’Unesco: nessuna alternativa, nessuna compensazione,
nessuna compresenza.
Modalità della performance-appello
Alberto Peruffo e i suoi amici si presenteranno davanti alla sede
dell’UNESCO e dell’ICOMOS (International Council of Monuments and Site)
per consegnare
ufficialmente le firme nelle mani dei funzionari della Commissione
Internazionale che si riunirà il 1° febbraio. In modo civile e inatteso
installeranno una rete di firme sulle adiacenze dei Palazzi, sui
marciapiedi, avvalendosi di computer, un semplice filo, plichi di carta e
altri simboli appositamente studiati. Le persone/passanti che
transiteranno verso i Palazzi non potranno non accorgersi del civile
appello lanciato da Vicenza affinché i patti scritti per la salvaguardia
di una Città Unesco siano rispettati: Pacta sunt servanda, come il
titolo dell’intervento del Prof. Antonio Papisca [hyperlink]
durante la Conferenza LA BASE O L'UNESCO? Il sacrificio di un
territorio, del suo patrimonio storico e culturale, alle nuove economie di
guerra tenutasi a Vicenza il 3 ottobre 2008, due giorni prima della
Consultazione popolare autogestita che portò nelle piazze cittadine 23mila
vicentini a sottoscrivere la propria opposizione alla Base Dal Molin
nonostante l’ostruzionismo del Consiglio di Stato che aveva vietato la
Consultazione.
Hyperlink
GANDHI’S UPSTANDING NET POINT / L’ultima opera di
rete composta con centinaia di computer il 3 ottobre 2009 in Campo Marzo
per lanciare l’Appello Unesco.
www.upstandingpoint.net
ISTANZA VICENZA FUORI DALL’UNESCO / La pagina del FRONTEdellaCULTURA con
l’Istanza e le Azioni Unesco per Vicenza 2007-2010 [primo firmatario
dell’Istanza Mario Rigoni Stern].
www.antersass.it/frontedellacultura
PACTA SUNT SERVANDA / Intervento del Prof. Antonio Papisca durante la
Conferenza LA BASE O L'UNESCO? del 3 ottobre 2008.
www.antersass.it/pacta_sunt_servanda.pdf
NESSUNA COMPENSAZIONE PER VICENZA / Presentazione del Concerto al Teatro
Olimpico del 27 ottobre 2009 con Vinicio Capossela e Mario Brunello.
www.antersass.it/nessuna_compensazione_vicenza.htm
Languages
//
Valentina Thea ACTIVE LANGUAGES
>> www.activelanguages.eu
Info about military
bases in Vicenza
//
www.nodalmolin.it
HRAnet Team in Paris // Emilio Capitanio, Antonello Romanazzi,
Alessandro Colombara e Alberto Peruffo
>>
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passanti e ai funzionari durante la performance di Parigi