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 la recensione letteraria di intra i sass 

Titolo: Una vita così
Autore:
Walter Bonatti
Pagg. 511 con illustrazioni a colori
€ 17,56
Editore: Baldini e Castoldi (Milano) - Ottobre 2001
Collana: "Storie della storia d'Italia"

 

Una vita così recensione di Mauro Mazzetti

“Un'idea, un concetto, un'idea
finché resta un'idea
è soltanto un'astrazione”
(Giorgio Gaber)

Non so se e quanto Bonatti conosca Gaber (e viceversa), ma a mio parere i versi citati si adattano molto bene allo stile ed alle scelte di vita dell'alpinista-esploratore.
Intendiamoci, Una vita così sembra non aggiungere granché a quanto sappiamo su questo uomo, che ha inciso profondamente l'immaginario collettivo ed individuale per circa un trentennio di vita italiana. La raccolta apparentemente eterogenea di interviste, di dichiarazioni e di articoli di giornale è comunque cucita assieme con sapienza dal filo rosso della coerenza concettuale e comportamentale, che ha contraddistinto Bonatti nel corso della sua variegata carriera di alpinista e di uomo di avventura.
E' stato – e lo è ancora – un personaggio scomodo per il ‘sistema’, blindato e protetto dalle interferenze destabilizzanti di un anarchico per necessità prima ancora che per scelta. In altre parole, con reiterata passione e con una punta di rammarico, Bonatti evidenzia nel libro come la sua ricerca della solitudine sia stata indirizzata ed influenzata dalle delusioni patite all'interno del consorzio umano. Non per questo, ovviamente, si può fare a meno di interagire con gli altri: ma occorre tenere le distanze da tutti per raggiungere gli scopi prefissi.
A leggere i libri precedenti, questo Bonatti sembra spesso un grillo parlante, con un fondo di superbia e di alterigia, di distacco e di superiorità (“siamo i migliori di una razza eletta”). Basti ricordare la costanza e la pressione nel documentare gli errori, le omissioni, le incongruenze, le contraddizioni nella vicenda del K2, oppure la accesa querelle seguita ai tragici avvenimenti sul Pilone Centrale del Freney. Questi ed altri episodi mostrano peraltro come Bonatti, uomo di trasparente caratura morale, abbia saputo superare e vincere molte avversità, forse più difficili di strapiombi rocciosi, di scivoli ghiacciati, di incontri con antropofagi, di rapide pericolose, di jungle amazzoniche, di aridi deserti, di animali feroci.
Tutte queste avventure ‘sul campo’ le ha vissute in estrema semplicità organizzativa, in spartana ed autonoma solitudine, senza radio, GPS, collegamenti telefonici e supporti logistici: una scelta diretta e definitiva, che Bonatti ha ribaltato pari pari nelle lotte ingaggiate – e vinte - all'interno di arene processuali ed amministrative durante il corso della sua tumultuosa vita avventurosa.
Bonatti non crede invero all'“eroismo del ragionier X”, ma piuttosto nell'avventura costruita dentro se stessi pezzo per pezzo, frammento dopo frammento, con caparbietà non disgiunta dalla serena consapevolezza di seguire una strada liberamente scelta, ancorché controcorrente e minoritaria.
Anche nel titolo di questo libro si ravvisa un cambiamento impercettibile ma presente nell'approccio ai grandi e fondamentali temi dell'esistenza: dopo I giorni grandi, Montagne di una vita, Processo al K2, K2 storia di un caso, tutti titoli battaglieri, combattivi, anche grintosi, Una vita così suggerisce piuttosto un bilancio pacato e tranquillo, una visione meno angolosa e più arrotondata di problematiche complesse, senza però perdere di vista l'estremo rigore nell'individuazione di parametri fondamentali e nella coerenza totale della loro applicazione.

 

Mauro Mazzetti
Genova, febbario 2002


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