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 la recensione letteraria di intra i sass 

Titolo: Il Parco Nazionale delle Dolomiti
Autore: Piero Rossi
Pagg. 173 con fotografie colori e b/n
Editore: Belluno 2003 (19761)
Collana: "Sulle montagne"

Titolo: Piero Rossi
Ragioni e passioni di un uomo di talento

Autore: Bepi Pellegrinon
Pagg. 95 con fotografie b/n
Editore: Nuovi Sentieri, Belluno 2003

 

Titolo: Alpinismo acrobatico
Autore: Piero Rosssi
Raccolta di disegni e vignette umoristiche
€ 18,00
Editore: Nuovi Sentieri, Belluno 2003

 

Ricordando Piero Rossi  recensione di Marco Conte

Ricordare in modo appropriato l'anniversario della scomparsa di un personaggio importante del mondo della cultura, specie se di un autore legato in qualche modo all'universo della montagna, non è sempre cosa facile: espressioni retoriche ed inutili discorsi celebrativi sono spesso in agguato, uniti talvolta ad un'anacronistica celebrazione del “bel tempo che fu”. Per un intellettuale della statura di Piero Rossi, alpinista ed autore bellunese mancato prematuramente nel gennaio del 1983, il pericolo era appunto questo: erigere per i posteri un bel monumento di parole vuote per poter meglio dimenticare quanto di buono ci ha veramente lasciato questo singolare "alpinista della nuova Europa", secondo una recente ed indovinata definizione dell'ex presidente generale del CAI Roberto De Martin. Non questa è stata tuttavia la strada scelta dalla Nuovi Sentieri Editrice di Belluno di Bepi Pellegrinon, che nel ventesimo anniversario della morte di Piero Rossi ha scelto di dare alle stampe una serie di distinte ed eleganti pubblicazioni, tutte ugualmente utili per riscoprire il pensiero ancora perfettamente attuale di questo “vate” dell'alpinismo e del pensiero ecologista.

Si comincia dunque con la ristampa del testo Il Parco Nazionale delle Dolomiti, un libro rilegato in carta patinata pubblicato originariamente da Rossi nel 1976 contenente anche una grande quantità di materiale iconografico a colori ed in bianco e nero, come del resto buona parte della produzione letteraria dell'autore bellunese. Scritta per dare corpo ad una delle numerose e geniali intuizioni dello scrittore in materia di conservazione del patrimonio naturale e promozione dello sviluppo economico e culturale del suo paese d'origine, la pubblicazione descrive in realtà un sogno, o meglio una vera e propria utopia: la creazione di una vasta riserva che racchiuda e tuteli il patrimonio naturale di tutto il primo bastione dolomitico che si affaccia sul medio corso del fiume Piave, dal gruppo della Schiara fino alle Vette Feltrine passando per i selvaggi Monti del Sole. Un'utopia che tanto campata in aria non doveva comunque rivelarsi, se è vero che il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è stato poi effettivamente fondato con atto ufficiale nel 1993, dieci anni dopo la morte di Piero Rossi. Non è dunque un caso che la ristampa del libro sia stata voluta anche dalla stessa direzione del Parco, che proprio quest'anno 2003 ha festeggiato i suoi primi dieci anni di vita.
Pubblicato riproducendo la veste grafica primitiva, all'interno de Il Parco Nazionale delle Dolomiti c'è un po' di tutto il pensiero del suo autore, a cominciare dalla copertina originale riprodotta in coda al volume: una bella foto a colori della parete del Burèl nella sua veste autunnale, cuore del gruppo della Schiara e dell'intero parco nella visione del suo ideatore. Lo scopo del testo è spiegato in modo esplicito nei primissimi passi dell'introduzione, in un passo diventato ormai celebre per la sua innegabile somiglianza con il carattere schietto e sincero di Piero: «Questo libro vuol essere, innanzitutto, un atto di amore alla nostra terra ed alla nostra gente. Ma non amore romantico o platonico, bensì amore cattivo e sanguigno, fatto di razionalità e passione». Il resto della pubblicazione, nei capitoli che descrivono le caratteristiche dell'ambiente naturale della Valbelluna ma anche alcuni imprescindibili aspetti storici, alpinistici, economici e culturali delle vallate e delle contrade interessate dal progetto, può essere letto ricorrendo alla chiave interpretativa che caratterizza tutto il lungo percorso formativo ed intellettuale dello scrittore: non esiste progresso senza la riscoperta e la conservazione nel tempo delle proprie radici o, per dirla con le parole dello stesso Rossi, «Vi sono valori culturali e sociali di fondo che vanno anteposti ad ogni considerazione finanziaria ed utilitaristica. Prima è necessario affermare questi valori e, poi, si può star certi che deriveranno anche valide esperienze di ordine economico».

Con l'approssimarsi della stagione autunnale la casa editrice Nuovi Sentieri ha infine pubblicato anche altri due gradevoli volumi. Il primo porta il titolo Piero Rossi, ragioni e passioni di un uomo di talento e porta la firma dello stesso Bepi Pellegrinon; il secondo si chiama invece Alpinismo acrobatico, e consiste in una raccolta di disegni e vignette umoristiche disegnate direttamente da Rossi, novello Bepi Mazzotti, e da questi firmate con lo scherzoso pseudonimo Rougespierre.
Dato alle stampe in formato tascabile, Ragioni e passioni in particolare è una biografia breve ma completa dello scrittore ed alpinista bellunese nato a Roma nel 1930, amico e talvolta anche compagno di cordata di celebri personaggi quali Attilio Tissi, Furio Bianchet, Jean Couzy, Armando ‘Tama’ Da Roit, Roberto Sorgato e Toni Hiebeler, Giovanni Angelini e Franco Miotto. Nel testo, suddivise per capitoli ed aree tematiche che affrontano separatamente i diversi campi della sua vasta produzione letteraria, sono riportate con ampio spazio tutte le sue principali acquisizioni: la battaglia per il parco nazionale; la realizzazione dell'Alta Via n. 1 delle Dolomiti insieme a Toni Hiebeler e al dottor Mario Brovelli di Belluno; la riscoperta e catalogazione degli itinerari alpinistici ed escursionistici del gruppo montuoso della Schiara, culminata nelle diverse edizioni dell'omonima guida edita da CAI-TCI; la sua attività di dirigente nella sezione bellunese del Club Alpino Italiano, della quale fu prima vicepresidente con Furio Bianchet ed in seguito presidente; l'immensa attività di scrittore e conferenziere in Italia ed all'estero, dove fece conoscere per la prima volta la bellezza selvaggia ed inaccessibile dei monti di Belluno; il suo ruolo di “vate” e tifoso dell'alpinismo di casa nostra, culminato nella sua celebre intesa e comunione d'intenti con la cordata bellunese composta da Franco Miotto e Riccardo Bee negli anni Settanta.

 
Alpinismo invernale da Alpinismo acrobatico

Amicizia, montagna ed ironia: sono questi infine gli elementi ed i sentimenti che sgorgano spontanei dalla riscoperta delle vignette umoristiche contenute dentro Alpinismo acrobatico, fino ad oggi totalmente inedite e custodite negli archivi della famiglia Rossi. I disegni satirici di Piero Rossi, che spesso vanno a smascherare e a dissacrare alcuni dei più radicati luoghi comuni che ruotano intorno all'immaginario collettivo della montagna, sono tuttavia frutto della penna di chi la montagna la conosce per esperienza diretta e la ama in prima persona. Si tratta di composizioni grafiche in bianco e nero che nascono da esperienze reali in alta quota, vissute in compagnia ed in allegria, nella scomodità e nella soddisfazione, nel bene e nel male che ogni uscita in montagna inevitabilmente finisce per portare con sé.

Marco Conte
Belluno, febbraio 2004
 

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