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la recensione letteraria di intra i sass |
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Titolo: Il Parco Nazionale delle Dolomiti |
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Titolo: Piero Rossi |
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Titolo: Alpinismo acrobatico |
Ricordando Piero Rossi recensione di Marco Conte |
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Ricordare in modo appropriato l'anniversario della scomparsa di un
personaggio importante del mondo della cultura, specie se di un autore
legato in qualche modo all'universo della montagna, non è sempre cosa
facile: espressioni retoriche ed inutili discorsi celebrativi sono spesso
in agguato, uniti talvolta ad un'anacronistica celebrazione del “bel tempo
che fu”. Per un intellettuale della statura di Piero Rossi, alpinista ed
autore bellunese mancato prematuramente nel gennaio del 1983, il pericolo
era appunto questo: erigere per i posteri un bel monumento di parole vuote
per poter meglio dimenticare quanto di buono ci ha veramente lasciato
questo singolare "alpinista della nuova Europa", secondo una recente ed
indovinata definizione dell'ex presidente generale del CAI Roberto De
Martin. Non questa è stata tuttavia la strada scelta dalla Nuovi Sentieri
Editrice di Belluno di Bepi Pellegrinon, che nel ventesimo anniversario
della morte di Piero Rossi ha scelto di dare alle stampe una serie di
distinte ed eleganti pubblicazioni, tutte ugualmente utili per riscoprire
il pensiero ancora perfettamente attuale di questo “vate” dell'alpinismo e
del pensiero ecologista. Si comincia dunque con la
ristampa del testo Il Parco Nazionale delle Dolomiti, un libro
rilegato in carta patinata pubblicato originariamente da Rossi nel 1976
contenente anche una grande quantità di materiale iconografico a colori ed
in bianco e nero, come del resto buona parte della produzione letteraria
dell'autore bellunese. Scritta per dare corpo ad una delle numerose e
geniali intuizioni dello scrittore in materia di conservazione del
patrimonio naturale e promozione dello sviluppo economico e culturale del
suo paese d'origine, la pubblicazione descrive in realtà un sogno, o
meglio una vera e propria utopia: la creazione di una vasta riserva che
racchiuda e tuteli il patrimonio naturale di tutto il primo bastione
dolomitico che si affaccia sul medio corso del fiume Piave, dal gruppo
della Schiara fino alle Vette Feltrine passando per i selvaggi Monti del
Sole. Un'utopia che tanto campata in aria non doveva comunque rivelarsi,
se è vero che il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è stato poi
effettivamente fondato con atto ufficiale nel 1993, dieci anni dopo la
morte di Piero Rossi. Non è dunque un caso che la ristampa del libro sia
stata voluta anche dalla stessa direzione del Parco, che proprio quest'anno
2003 ha festeggiato i suoi primi dieci anni di vita. Con l'approssimarsi della stagione autunnale la casa
editrice Nuovi Sentieri ha infine pubblicato anche altri due gradevoli
volumi. Il primo porta il titolo Piero Rossi, ragioni e passioni di un
uomo di talento e porta la firma dello stesso Bepi Pellegrinon; il
secondo si chiama invece Alpinismo acrobatico, e consiste in una
raccolta di disegni e vignette umoristiche disegnate direttamente da
Rossi, novello Bepi Mazzotti, e da questi firmate con lo scherzoso
pseudonimo Rougespierre.
Amicizia, montagna ed ironia: sono questi infine gli elementi ed i sentimenti che sgorgano spontanei dalla riscoperta delle vignette umoristiche contenute dentro Alpinismo acrobatico, fino ad oggi totalmente inedite e custodite negli archivi della famiglia Rossi. I disegni satirici di Piero Rossi, che spesso vanno a smascherare e a dissacrare alcuni dei più radicati luoghi comuni che ruotano intorno all'immaginario collettivo della montagna, sono tuttavia frutto della penna di chi la montagna la conosce per esperienza diretta e la ama in prima persona. Si tratta di composizioni grafiche in bianco e nero che nascono da esperienze reali in alta quota, vissute in compagnia ed in allegria, nella scomodità e nella soddisfazione, nel bene e nel male che ogni uscita in montagna inevitabilmente finisce per portare con sé. |
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Marco Conte |
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copertina
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