35 

 la recensione letteraria di intra i sass 

Titolo: Everest - Cresta Ovest
Autore: Thomas F. Hornbein

Traduzione di Elda Negri Montaneri

Pagg. 234 con illustrazioni b/n
€ 19,50
Editore: CDA & Vivalda, Torino 2003
Collana: "I Licheni"

 

Everest, Cresta Ovest  recensione di Flavio Faoro

Canalone Hornbein: quante volte, leggendo le cronache dell'Everest, abbiamo incontrato il nome di questo couloir sul versante settentrionale, un verticale budello di ghiaccio che sale dalla ripida parte fino quasi alla vetta. Il nome gli è stato attribuito dopo la prima salita effettuata nel 1963 (altro anniversario, fra l'altro) da parte degli americani Thomas Hornbein e Willi Unsoeld, due determinati alpinisti della spedizione statunitense guidata da Norman Dyhrenfurth, spedizione che, fra l'altro, raggiunse la vetta anche dal Colle Sud, con quattro scalatori. Era l'epoca in cui il successo di una spedizione si misurava con il raggiungimento della cima anche di uno solo dei partecipanti, ritenendo la scalata un'impresa corale alla quale tutti davano, con il proprio impegno, il contributo determinante alla vittoria. Oggi, come è noto, non è certo così: le “spedizioni” in pratica non esistono più in quanto tali, esistono solo alpinisti che arrivano in cima per sé stessi o, al massimo, per lo sponsor, non certo per il proprio paese o per “il collettivo”. Meglio? Peggio? Certo lo stile alpino e la leggerezza di molte spedizioni spingono verso questa evoluzione, e poi, una spedizione “nazionale”, con i mezzi e l'impatto di allora, sarebbe oggi oggettivamente anacronistica. Ma chissà come sarà, a questo proposito, la spedizione italiana al K2 dell'estate prossima, con tanto di trekking per centinaia di escursionisti (c'è chi dice 600), organizzati direttamente dalle sezioni Cai? Speriamo davvero che i tempi del gigantismo e dell'orgoglio nazionale, in montagna come altrove, siano definitivamente passati.

Thomas Hornbein, dunque, medico ed esperto delle apparecchiature dell'ossigeno della spedizione: oggi l'editore Cda & Vivalda manda in libreria il suo racconto della spedizione “Everest, Cresta Ovest” e se un po' di diffidenza verso l'ennesimo volume sull'Everest – nell'anno del celebratissimo cinquantenario, poi – era francamente legittimo, la lettura del libro ci fa apprezzare un capitolo non molto conosciuto dell'epopea alpinistica della montagna.
Scrive bene, Hornbein, con disgressioni psicologiche e descrizioni non banali di ambienti, persone, situazioni. Direi che l'originalità del libro – e, in fondo – della spedizione, sta nel fatto che la via della Cresta Ovest e del Canalone Hornbein non era certo l'obiettivo originario degli Americani e che soltanto la tenacia e l'ostinazione di pochi scalatori consentirono la divisione delle forze verso un duplice obiettivo, con il rischio, con meno uomini e meno materiali, di un doppio fallimento. Chissà come andarono veramente le cose, quali contrasti, divisioni, scontri e mediazioni furono necessari per consentire, proprio alla fine del tempo concesso, ad una sola cordata di due, Horbein e Unsoeld, di raggiungere la cima e di scendere dall'altra parte, realizzando la prima traversata della montagna. Il libro è ricco di dialoghi e di ricostruzioni dei dibattiti fra i componenti della spedizione, ma, pur essendo comprensibili anche in traduzione e godibili e probabilmente realistici, temiamo rendano solo in parte le tensioni che gli alpinisti dovettero affrontare.
Molto intense sono le descrizioni dell'ultima giornata di salita e, soprattutto della successiva discesa, drammatica e incredibilmente fortunosa. Ma la fortuna non bastò da salvare i piedi di due dei protagonisti che quel giorno, da due opposti versanti, raggiunsero la cima, come non aveva salvato la vita al povero Jake Breitenbach, travolto da una torre di ghiaccio sull'Ice Fall nei primi giorni della scalata.

Insomma un bel libro, scritto bene, con il citato limite della difficoltà di rendere il clima fra quegli uomini, ma con la grande forza narrativa che trasmette una delle più belle imprese himalayane di quegli anni.

Flavio Faoro
Belluno, dicembre 2003
 

Archivio Recensioni

copertina
Home page  indice  info  special

Antersass
Casa Editrice

copyright© 2003 intra i sass

all rights reserved - http://www.intraisass.it