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la recensione letteraria di intra i sass |
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Titolo:
Malato di montagna |
Malato di montagna recensione di Mauro Mazzetti |
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“Le discese ardite, e le risalite,
Chi identifica
Hans Kammerlander come una emanazione specializzata di Reinhold Messner,
una sua appendice ‘estrema’, potrà tranquillamente ricredersi dopo la
lettura di “Malato di montagna”.
E' innegabile comunque che la ‘carriera’ dell'autore abbia fatto un
determinante balzo in avanti dopo l'incontro con Messner, soprattutto dopo
aver salito con lui i suoi primi sette Ottomila; è però altrettanto vero
che Hans non ha certo fatto il rimorchio dell'allora più mediatico
Reinhold. Al contrario, ed in almeno un paio di libri, il primo salitore
delle 14 vette più alte del mondo ringrazia con grande trasporto l'aiuto
che ha ricevuto da quello che viene simpaticamente chiamato ‘baletta’ in
genovese e ‘bocia’ nel nordest italiano, cioè un (allora) giovane
apprendista inesperto. Quando poi si passa alla seconda parte del libro, quella che raccoglie l'esperienza himalayana – e non solo - il racconto di Kammerlander si fa incalzante e coinvolgente, a volte accorato ed assorto, sempre ‘affetto’ dal germe di quella malattia inguaribile (e da cui non vuole guarire) che giustifica appieno il titolo. Allora sembra veramente di essere assieme a lui, di respirare l'aria sottile della zona della morte con il solo ausilio dei propri polmoni, di sentire in faccia la poca aria prodotta dalle veloci discese in sci da quote altissime, di soffrire e di esultare per eventi tristi e gioiosi. Tutto questo zampilla dalle pagine del libro, così come traspare la grande forza d'animo dell'uomo, la determinazione e l'applicazione costante in ogni occasione, senza dimenticare la genuina semplicità dei forti: un bell'esempio, e non solo per l'ambiente alpinistico. |
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Mauro Mazzetti
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copertina
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