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 la recensione letteraria di intra i sass 

Titolo: Uomini e montagne
Dall'Himalaya alla guerra partigiana sulle Alpi
Autore: Harold William Tilman
Prefazione di Ester Cason Angelini
Traduzione di Mary Archer
Pagg. 192 con illustrazioni b/n
€ 18,59
Editore: Centro Documentazione Alpina (Torino) - Settembre 2001
Collana: "Le Tracce" a cura di Mirella Tenderini

 

Uomini e montagne recensione di Flavio Faoro

Che personaggio, Harold William Tilman! Nato nel 1898, fu esploratore, alpinista, velista, scrittore. Realizzò straordinari viaggi a piedi, in bicicletta, in barca. Negli anni Trenta fu compagno di Eric Shipton in Africa e in Himalaya e nel 1936, con Odell, conquistò il Nanda Devi (7817 m), la più alta cima raggiunta fino all'epoca degli Ottomila.
Durante la guerra fu consigliere militare dell'esercito inglese e venne paracadutato in Albania prima e nel Bellunese poi per collaborare con le formazioni partigiane e coordinare gli aiuti alleati alle forze che combattevano i nazifascisti.
Dopo la guerra la sua attività esplorativa e alpinistica riprese e lo portò nel Sinkiang, nel Nepal, in Groenlandia e in Patagonia e attraverso gli oceani con il suo peschereccio trasformato, il Mischief. La sua stessa fine è in linea con il personaggio, ben difficilmente inquadrabile, dopo un'esistenza così avventurosa, negli schemi di una triste decadenza senile. Nel novembre del 1977 Tilmann salpò da Rio de Janeiro con il cutter En Avant e il suo equipaggio, diretto verso le lontane isole Falkland, ma la barca scomparve nelle acque dell'Atlantico e di lui non si seppe più nulla.
Tutte le sue avventure sono state descritte in libri avvincenti, molto apprezzati dai lettori di lingua inglese, ma di questa imponente attività di scrittore in Italiano fino ad ora era stato tradotto pochissimo. Ci ha pensato il Centro Documentazione Alpina che ha pubblicato Uomini e montagne – Dall'Himalaya alla guerra partigiana sulle Alpi, con una prefazione di Ester Cason Angelini.
Il libro si divide in due parti, denominate significativamente Tempo di pace e Tempo di guerra. Nella prima Tilman racconta, con il tipico stile anglosassone, molto concreto e antiretorico, di alcune belle esplorazioni e salite in Himalaya. Nella seconda, per noi più interessante, descrive le sue esperienze di consigliere militare delle brigate partigiane in Albania e sulle Dolomiti Meridionali, nel Bellunese. Non sono pagine di alpinismo, va detto subito, ma, forse per questo, sono più fresche ed originali di molti racconti di scalata. Le vicende della guerra, le sue fughe dagli obblighi militari per raggiungere le vette delle montagne innevate, i rapporti con i partigiani e le popolazioni locali coinvolte nel conflitto sono descritti con maestria e la lettura ne risulta davvero piacevole. E chissà che a qualche editore non venga voglia di pubblicare in italiano altre opere di Tilman, a partire dai suoi libri di viaggi per mare, diffusissimi in lingua inglese.

 

Flavio Faoro
Belluno, febbraio 2002


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