|
Che personaggio, Harold William Tilman!
Nato nel 1898, fu esploratore, alpinista, velista, scrittore. Realizzò
straordinari viaggi a piedi, in bicicletta, in barca. Negli anni Trenta fu
compagno di Eric Shipton in Africa e in Himalaya e nel 1936, con Odell,
conquistò il Nanda Devi (7817 m), la più alta cima raggiunta fino
all'epoca degli Ottomila.
Durante la guerra fu consigliere militare dell'esercito inglese e venne
paracadutato in Albania prima e nel Bellunese poi per collaborare con le
formazioni partigiane e coordinare gli aiuti alleati alle forze che
combattevano i nazifascisti.
Dopo la guerra la sua attività esplorativa e alpinistica riprese e lo
portò nel Sinkiang, nel Nepal, in Groenlandia e in Patagonia e attraverso
gli oceani con il suo peschereccio trasformato, il Mischief. La sua stessa
fine è in linea con il personaggio, ben difficilmente inquadrabile, dopo
un'esistenza così avventurosa, negli schemi di una triste decadenza
senile. Nel novembre del 1977 Tilmann salpò da Rio de Janeiro con il
cutter En Avant e il suo equipaggio, diretto verso le lontane isole
Falkland, ma la barca scomparve nelle acque dell'Atlantico e di lui non si
seppe più nulla.
Tutte le sue avventure sono state descritte in libri avvincenti, molto
apprezzati dai lettori di lingua inglese, ma di questa imponente attività
di scrittore in Italiano fino ad ora era stato tradotto pochissimo. Ci ha
pensato il Centro Documentazione Alpina che ha pubblicato Uomini e
montagne – Dall'Himalaya alla guerra partigiana sulle Alpi, con una
prefazione di Ester Cason Angelini.
Il libro si divide in due parti, denominate significativamente Tempo di
pace e Tempo di guerra. Nella prima Tilman racconta, con il
tipico stile anglosassone, molto concreto e antiretorico, di alcune belle
esplorazioni e salite in Himalaya. Nella seconda, per noi più
interessante, descrive le sue esperienze di consigliere militare delle
brigate partigiane in Albania e sulle Dolomiti Meridionali, nel Bellunese.
Non sono pagine di alpinismo, va detto subito, ma, forse per questo, sono
più fresche ed originali di molti racconti di scalata. Le vicende della
guerra, le sue fughe dagli obblighi militari per raggiungere le vette
delle montagne innevate, i rapporti con i partigiani e le popolazioni
locali coinvolte nel conflitto sono descritti con maestria e la lettura ne
risulta davvero piacevole. E chissà che a qualche editore non venga voglia
di pubblicare in italiano altre opere di Tilman, a partire dai suoi libri
di viaggi per mare, diffusissimi in lingua inglese.
|