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Extraeuropeo
10
dicembre 2002
Redazione Intraisass
Patagonia
News
9
dicembre
Hola muchachos,
"despues un monton de malo tiempo" è arrivato un po' di bel tempo che è
durato qualche giorno.
Domenica scorsa, il 1 dicembre, ho effettuato un secondo tentativo al
Techado Negro salendo in solitaria per circa 300 metri lungo pendii
nevosi e roccia del cavolo. Giunto su una torre a metà parete ho gettato
la spugna perché il rischio di volare giù da quel marciume di roccia e
neve era troppo elevato. La sera stessa sono sceso dal campo base fino a
Chalten dove mi sono accordato con l'italiano Marcello
Cominetti per andar via una settimana in zona Hielo Continental,
per un tentativo lampo alle pareti del Cordon Mariano Moreno. Il
2 dicembre salita lunga e molto carichi al Passo del Viento,
discesa nello Hielo e primo bivacco sulle morene ai margini del
ghiacciaio. Il giorno dopo, con tempo in peggioramento, siamo andati
avanti ancora 2 ore fino al ghiacciaio ma il vento contrario e le
condizioni pessime del ghiacciaio (non si poteva utilizzare la slitta
per almeno un giorno di marcia, quindi ce la saremmo dovuta sempre
portare in spalla), ci hanno fatto riflettere sulla possibilità o meno
di farcela a raggiungere la base del Mariano Moreno (30 km più ad Ovest)
con il poco tempo che avevamo. Marcello doveva rientrare per il 7
dicembre. Cambio di programma e risaliamo al Passo del Viento dove
piazziamo la nostra mini tenda sotto il valico sul versante di Laguna
Toro.
Due giorni di brutto tempo in tenda e finalmente, nell'ultimo giorno
disponibile per tentare qualcosa (il 6 dicembre), il tempo si è messo al
bello. Partenza alle 6.30 dalla tenda in direzione del bellissimo ed
imponente Cerro Grande, una montagna che non conta più di 10
salite e solo una via tecnica su ghiaccio aperta da Casimiro Ferrari e
C. Avvicinamento con racchette da neve e attacchiamo il lato destro del
versante Sud-Sudest, credo a destra della via di Ferrari. Giungiamo
sulla cresta sommitale della via normale dopo circa 6 ore (o 7, non
ricordo), aprendo credo una nuova via di ghiaccio di 7 lunghezze di
corda più il resto slegati, lungo goulotte ed un po' di misto con
pendenze fino a 70° e qualche muro più ripido. Sulla cresta sommitale
(via normale), quasi orizzontale e piena di cornici, andiamo avanti solo
un tiro poi decidiamo di scendere lungo la via di salita senza arrivare
sulla vera cumbre. Era tardi ed eravamo accontentati dalla bella
giornata. Rientro al campo del Passo del Viento alle ultime luci del
giorno. Il giorno seguente discesa in paese a piedi e con i cavalli. Muy
bueno, non ci speravo più ad un'altra salita patagonica in questo
mese...
Altro in giro: il Fitz Roy è stato salito in totale 3 volte
quest'anno. Una settimana fa la spedizione svizzera ha ripetuto la
classica "via dei Californiani" ed in questi giorni una argentina pare
sia salita dalla "Franco-Argentina". Prima di queste salite, a metà
novembre, due francesi avevano ripetuto la "Supercanaleta" trovandola in
orrende condizioni. Nella Valle del Cerro Torre solo tentativi e
poca gente a scalare. Un tentativo ad "Exocet" sul Cerro Standhart
da parte di due guide locali argentine (fallito per il troppo calore
dell'altro giorno) e un primo avvicinamento al Cerro Torre da
parte di altri due argentini. Nessuna notizia dal Cerro Piergiorgio
dove comunque i tedeschi dovrebbero aver approfittato di questi 3 giorni
di bel tempo mite. Qui in paese e tra le guide locali si parla solo del
nuovo problema del transito del Passo Marconi (dove si entra
sullo Hielo Continental per effettuare il classico giro del ghiacciaio
che dura 4 o 5 giorni intorno al Cerro Torre). Il passo è sul confine
del Cile e quest'anno i cileni stanno addirittura costruendo un rifugio
al passo e controllando con le motoslitte che dall'Argentina non passi
nessuno. E' il solito problema che hanno l'Argentina e il Cile per
delimitarsi i confini su questi grandi ghiacciai e quest'anno pare
intensificarsi più del solito, un bel problema per le guide (anche
qualcuna italiana) che lavorano tanto su questo percorso con i clienti
più allenati.
Il resto tutto ok, ho sempre un problema per il mio ticket dell'aereo
per rientrare il 17 dicembre in Italia, spero di farcela a risolvere il
tutto perché in caso contrario la mia incazzatura mi farà restare qui
per tutta la stagione. Vorrà dire che mi metterò a far la guida o a fare
il corrispondente dalla Patagonia per le vostre testate giornalistiche,
ovviamente dopo aver scalato tutto quello che c'è qui a disposizione
(Cerri y Mujeres).
Un abbraccio
Luca Maspes Rampikino
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