Ricordando Battistino Bonali e Giandomenico Ducoli, le
giovani guide peruviane aprono un via nuova sulla Cresta Sud del Nevado Copa 6188 m di una lunghezza che supera i 2 Km
Le
Guide della Escuela de Alta Montaña "Don Bosco en los Andes",
Cesar Rosales (21anni) e Miguel Martinez (21 anni) e le
Guide Alpine piemontesi Fabrizio Manoni ed Enrico Rosso
hanno scalato in prima assoluta la cresta Sud integrale del Nevado
Copa 6188 metri nella Cordillera Blanca (Ande Peruviane) di oltre
due chilometri di lunghezza.
Le Guide della Escuela de Alta Montaña sono state formate in un
istituto superiore voluto fortemente dal Padre Salesiano Padre Ugo de
Censi e alla cui direzione c'' il Bresciano Sardini Giancarlo
(originario di Bornato-Franciacorta) che da ormai più di 6 anni vive
in Perù con la famiglia (Marina la moglie e le due figlie Marta e
Marianna).
La spedizione è stata organizzata con l'apporto della scuola di guide
Don Bosco e coordinata dalla Guida Alpina Valerio Bertoglio
(torinese) che ha partecipato direttamente alla scalata di
acclimatazione del gruppo sul Nevado Artensonraju di 6025
metri. Il gruppo si è poi rivolto alla vergine cresta Sud del
Nevado Copa, un evidente via verso la cima del grande massiccio
glaciale che domina gran parte della Valle del Rio Santa ed in
particolare il Villaggio di Marcara, dove ha sede la Escuela de Alta
Montaña "Don Bosco en los Andes".
L'intenzione della scalata era quella di ripercorrere i passi di
Battistino Bonali con il suo "Salire in Alto per aiutare chi sta in
basso" con le Giovani Guide "Don Bosco en los Andes" (scuola
nata dopo la scomparsa di
Bonali e Ducoli).
L'ascensione ha preso il via il giorno venerdì 13 giugno dalla laguna
di Lejiacocha a 4706 m. Le quattro guide si sono dirette verso il
colle da cui prende avvio la cresta Sud del Nevado Copa per porre il
primo bivacco. Nello stesso giorno altre due cordate italo-peruviane,
con Valerio Bertoglio, si dirigevano verso la cima per la via normale.
La cresta Sud si presentava subito molto tecnica impegnando a fondo,
anche psicologicamente, la cordata italo-peruviana. Pinnacoli di
roccia, talvolta monolitici, si alternavano a meringhe e pareti di
ghiaccio, spesso verticali e sempre inconsistenti. Il gruppo sulla via
normale raggiungeva intanto la cima e ne riscendeva lo stesso giorno.
Dopo un secondo duro bivacco Cesar, Miguel, Fabrizio ed Enrico
accedevano alla seconda parte della cresta che non concedeva tregua e
poneva problemi sempre maggiori sul profilo della sicurezza, la
cordata era così costretta ad un terzo bivacco, nel contempo terminava
il gas per produrre i liquidi ed iniziava il problema della sete. Il
quarto giorno di scalata, confortati dagli amici per radio, i quattro
dovevano assolutamente terminare la scalata con l'uscita dalla cresta
per guadagnare la discesa: scendere dalla via di salita era ormai
impossibile. E' stata la giornata più dura nella quale le sorti del
gruppo, ancor prima di quelle dell'ascensione, sono state in pericolo.
Le condizioni della parte finale della scalata erano al limite della
praticabilità. Al calare della sera di lunedì 16 la cordata superava
l'ultimo muro verticale di ghiaccio inconsistente e guadagnava la
cima.
Subito i compagni al campo base si mobilitavano per raggiungere i
quattro in discesa che incontravano a quota 5400.
L'ascensione integrale della cresta sud del Nevado Copa è valutabile,
nella scala delle difficolta' alpinistiche, ED sup. e rappresenta una
testimonianza del grande livello tecnico e psicologico raggiunto dalle
guide peruviane formate nella scuola "Don Bosco en los Andes"
coordinata dall'Operazione Mato Grosso.
Escuela de Guias "Don Bosco en los Andes"
Marcara - Cordillera Blanca - Perù - Tel. 043-743061 e-mail:
andesdbosco@virgilio.it