FRONTEdellaCULTURA
09/12/2007 >> Inaugurazione del TEATRO NUOVO
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IL SILENZIO
LIBERA LA COSCIENZA
azione di contro-regia non
controllabile
di Alberto Peruffo + AA.VV. + RosaDF friends
Inaugurazione del TEATRO COMUNALE
Vicenza 10 dicembre, dalle 21.00
Contro-regia
inaugurazione nuovo TEATRO DI VICENZA >>
Intervento nella regia della serata grazie alla rete di contatti non
controllabili e alla libertà delle coscienze
Sintesi dell’azione concettuale
Così Alberto Peruffo ha
spiegato ieri, durante la riunione del gruppo di contro-regia, agli
artisti e ai contatti che agiranno domani sera al Teatro Comunale. Ecco
una sintesi dell’azione annunciata:
«L’idea me l’ha
data indirettamente il generale Helmick in persona, grande stratega,
quando ha avuto la prepotenza di passare sopra la dignità dei cittadini di
Vicenza dicendo che se necessario guiderà lui stesso le ruspe per
bonificare l’aeroporto, come la città fosse sua. Il concetto è semplice:
il generale Helmick guiderà tutte le ruspe che vuole, ma non guiderà mai
le nostre coscienze. Dunque stiano pure tranquilli Sindaco, Questore e
Prefetto. Si diano pure da fare per controllare ciò che è fisicamente
controllabile, ovverosia le legittime, pacifiche e silenziose
manifestazioni che i ragazzi del Presidio stanno organizzando. Io agirò
invece dall’interno. Sia ben chiaro, il 10 dicembre non mi muoverò da
casa. Ho già prestabilito tutto. Chi mi conosce sa che il mio forte sono
le regie interpersonali. Altrimenti mai mi sarei guadagnato la fiducia e
la stima di personaggi di primo piano della cultura italiana, dal
compianto Luigi Meneghello, al grande Mario Rigoni Stern, o, per restare
agli ultimi tempi, di un Carlo Lucarelli, per non citare regie memorabili
mai più ripetute come quelle con Reihnold Messner per il Festival di
Trento o l’amico Mauro Corona, che ancora oggi ricorda la serata di
Montecchio come la sua più straordinaria apparizione in pubblico proprio
per la regia di persone intervenute, a sorpresa, quando feci
sopraggiungere il regista torinese Andrea Gobetti, nipote del grande
Pietro Gobetti. Insomma, le forze in campo sono molte ed è giusto
adoperarle per sani principi e alti scopi. Come l’autocelebrazione del
nuovo Teatro di Vicenza. Non mi soffermo sui dettagli e sul perché di
questa azione concettuale di decelebrazione - decerebrazione mi verrebbe
da dire - che ha lo scopo di mantenere alto e gravido di attesa ogni
attimo di silenzio non previsto dalla regia ufficiale, un silenzio
drammatico, quasi a rappresentare il silenzio ignobile di molta parte
della cultura vicentina di fronte agli ultimi fatti o il silenzio nobile
dei morti di tutte le guerre che non possono più parlare e che se
potessero parlare urlerebbero la loro parola più forte e drammatica: per
l’appunto il silenzio. Mai come in he se
potessero parlare urlerree.e incontrollabile difensore del silenzio. lla
collettività.co.ecnici, che se gli artisti eranoaltre
rappresentazioni teatrali il silenzio sarà protagonista assoluto e
imprevedibile di una serata. La fatidica serata di inaugurazione. Sebbene
il Sindaco si sia dato da fare per assegnare nominalmente ogni posto.
Voglio vederlo controllare 1000 coscienze sedute nell’alveo della mirabile
sua incoscienza che pretende di far crescere i bambini di Vicenza con uno
splendido nuovo teatro, nascondendo dietro ad esso il turpiloquio di una
nuova oscena - e qui il termine osceno, fuori di scena, mai è stato più
pertinente - dicevo oscena base militare. E fossero solo 1000 le
persone da controllare invitate ad un banchetto dove l’omertà di coscienza
non credo sia un fatto dato per certo. E gli artisti? Questi sono il mio
pane quotidiano. Ad essere sincero, sentire Eros Pagni che rilascia al
Giornale di Vicenza una dichiarazione sulle funzioni civili dell’arte e
della cultura, che devono portare pace e democrazia, non metterei la mano
sul fuoco che una tale coscienza arrivasse a sottolineare
l’inconciliabilità tra una città che si dichiara Patrimonio Unesco e poi
sputa sopra i propri principi. Attenzione, dopo aver incassato denaro
pubblico. Palladio si è già rivoltato sulla tomba e la sua vendetta non
tarderà ad arrivare. Giusto in questi giorni mi è arrivata da Novara una
lettera di una docente di architettura che sottolinea che l’azione VICENZA
FUORI DALL’UNESCO è la cosa più legittima che i vicentini possono e devono
fare per difendere la propria città. Per tornare ai protagonisti di scena,
la stessa superba interprete, Lina Sastri, protagonista all’Olimpico
dell’Elettra, è una persona di coscienza e il Sindaco ricorderà bene la
prima della stagione al teatro palladiano quando agimmo silenziosamente
dall’esterno iniettando il virus del dissenso internamente. Egli entrò
all’Olimpico e si trovò tutta la platea che farfugliava alle spalle sue e
della moglie, la responsabile dell’Ufficio Unesco di Vicenza! Come dire,
si pensa di giocare in casa, ma non sempre è così. E stavolta sarà ancora
qualcosa di diverso. Il Sindaco ha pensato di controllare tutto il
controllabile. Ma come potrà controllare l’incontrollabile, non solo le
coscienze degli artisti e dei presenti, ma anche le regie non visibili,
gli impianti audio e video, i tecnici itineranti dei teatri? Poiché se gli
artisti erano il pane, costoro sono il vino del mio lavoro, giorno dopo
giorno. In quale modo sorveglierà le scritture di luci, suoni, parole a
cui mai nessun controllo potrà accedere perché solo l’elemento umano,
incontrollabile, contraddistingue le coscienze degli uomini liberi? Questa
è la nostra forza inattaccabile. Sì, nel silenzio emergeranno, quando
nessuno se l’aspetta, i nomi di tutti i responsabili della svendita della
città, ed è un bene che Berlsuconi e Rutelli non ci siano. I loro nomi
saliranno per primi nel silenzio della sala, insieme a quegli degli
amministratori che pensano di delegare a terzi, quasi fosse un regalo
senza conseguenze, la propria responsabilità, dovere invece indelegabile
per chi pretende di essere politico ed invece è semplicemente un
partitico. Un uomo che guarda agli interessi della propria parte
trascurando il bene della collettività
Ed è così che
chiudiamo. Affermando che il silenzio non si comanda. I dittatori e i
carnefici lo impongono, gli artisti lo fanno deflagrare. Ecco, cari amici,
credo che sarà una serata indimenticabile per il Sindaco di Vicenza. State
bene attenti, gentili Signore e Signori invitati, potrebbe essere il
vostro vicino di poltrona o il vostro remote controller, l’uomo mixer, o
l’insospettabile artista protagonista, il nostro fantomatico e
incontrollabile demiurgo del silenzio. Il silenzio libererà le coscienze.
Hasta luego, hojas de fantasmas sorprendidos! per citare un poeta
ispano-americano, maestro incontrollabile del silenzio».
«
I nuovi barbari
costruiscono autostrade e basi militari tutto intorno alle opere
palladiane, senza chiedere il parere dei cittadini e senza condurre studi
sull’impatto ambientale che i cantieri e le infrastrutture potranno
causare, opponendo una economia di morte e di guerra all’economia della
bellezza e della storia. [...] Per chi ha una formazione artistica (come
chi scrive) ma spero non solo, l’attacco a una delle più importanti
emergenze culturali del Paese e caposaldo nella storia della città e
dell’architettura mondiali, costituisce un crimine contro l’umanità
».
tratto da PER LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE E DEL
TERRITORIO
di Valeria Piasentà [scenografa, docente di Architettura al Liceo
Artistico di Novara e di Storia e Tecnologia del Teatro al Conservatorio
Verdi di Torino].